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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
WebCoso
Registrato dal: 26/4/2004
Interventi: 23459
Da: Fiano Romano
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Livello: 84
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Mario, forse l'unico testo abbastanza obiettivo che mi sento di consigliarti lato alleato è "Iron Hearts Iron Hulls" già suggerito da Fabrizio, lato nostro "La mia armata in Tunisia" di Messe e quello di Caccia Dominioni su Alamein. Quelli dello SME sono alquanto frammentari in quanto tutti i ns. documenti ufficiali vennero distrutti prima della resa di Capo Bon in Tunisia. Per il resto, se ne hai l'occasione, fatti un giro all'IWM di Londra ed avrai accesso ad una sorta di pozzo di San Patrizio, ma ci devi passare almeno una decina di giorni per avere un quadro relativamente ampio. Riguardo la propaganda, gli inglesi addirittura fecero finta di non sapere che Rommel non era più in AS mentre erano perfettamente al corrente del fatto che erano mesi che era tornato in Germania... Ciao Fabio -- Le infallibilità muoiono, ma non si piegano (G. Garibaldi) Il saggio coltiva Unix e Linux, Windows si pianta da solo... |
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» 26/1/2011 09:23 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Gruppenführer
Registrato dal: 29/12/2009
Interventi: 2872
Da: s barbara Ailande
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Livello: 42
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Quote: Fabrizio1966 ha scritto: Questo epr dire che qui non si vuole sovvertire il risultato di un conflitto evidente a tutti, ma solo affermare che c'è chi dà, per una serie di motivazioni comunque inaccettabili, una versione di quei fatti incompleta e parziale.... E gli esempi sarebbero in questo senso tantissimi.... Fabrizio in effetti sapere la "vera" verità sarebbe mano santa per avere una visione più completa e maggior rispetto degli altri e per se stessi, però purtroppo le varie interpretazioni che vengono date o per "comodo" o senza intenzionalità alcuna ci legano.... Fortunati noi nel poter leggere chi ha avuto intelligenza e possibilità di conoscere. -- Cincio modellisti Aretini e Gpf presidente comitato contro l'H campione olimpico di freccette di Marina di Castagneto Carducci 2012 |
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» 26/1/2011 09:38 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Registrato dal: 11/10/2005
Interventi: 8206
Da: Roma - Genova
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Livello: 60
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Io non mi scandalizzo se lo storico espone anche i suoi giudizi. Il problema nasce, come al solito, dal metodo. Un conto è guardare i fatti, valutarli secondo il proprio metro di giudizo, da esporre pubblicamente, e poi giungere a delle conclusioni. Altro conto è predeterminare a priori un fine da raggiungere (es. dileggiare o glorificare qualcuno o qualcosa) e cercare nei fatti gli elementi che possanno concorrere a sostenere quel risultato prefissato, evitando accuratamente di porre in luce gli argomenti contrastanti. La propaganda è il tipico esempio, forse il più estremo, dell'operato del secondo tipo. Sugli storici inglesi. Io mi faccio una domanda: in quale città o villaggio della Germania gli angloamericani sono stati accolti come liberatori tra applausi e festeggiamenti da quella stessa popolazione che aveva dichiarato loro guerra appena due o tre anni prima? E se fossi inglese o americano ed assistessi ad uno spettacolo del genere che penserei dell'italico popolo e della sua cultura? -- Paolo Del Manzo |
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» 26/1/2011 10:29 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Coordinatore
Registrato dal: 9/4/2008
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Da: Piacenza
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Livello: 70
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Ok.. Paolo.. Dammi un tuo giudizio in merito alla intro che ho fatto sul figurino della Dirlewanger.. Giusto per farti capire quello che intendo io con un esempio estremo dove difficilmente si riesce a rimanere distaccati.. A parte le prime righe dove esprimo un giudizio assoluto e malevolo..Non ti pare che abbia semplicemente riportato i fatti senza dare giudizi o altro..O almeno così è parso a me.. Però volevo sapere anche un tuo parere..Non tanto sulla storia della Dirlewanger..Ma su " come ho esposto" dei fatti.. Grazie 1000! P.s.: rispondimi pure di qui..E non di la.. -- |
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» 26/1/2011 10:57 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Coordinatore
Registrato dal: 9/4/2008
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Da: Piacenza
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Livello: 70
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Quote: pgdm ha scritto: Sugli storici inglesi. Io mi faccio una domanda: in quale città o villaggio della Germania gli angloamericani sono stati accolti come liberatori tra applausi e festeggiamenti da quella stessa popolazione che aveva dichiarato loro guerra appena due o tre anni prima? E se fossi inglese o americano ed assistessi ad uno spettacolo del genere che penserei dell'italico popolo e della sua cultura? D'accordo.. Ma allora perchè si condanna tanto il fratello di Nowotny che racconta le gesta del fratello.. O Rudel che scrive il suo libro.. Per loro è ovvio esporre i fatti in una certa maniera.. O no?!?!!? -- |
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» 26/1/2011 11:03 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Coordinatore
Registrato dal: 9/4/2008
Interventi: 12851
Da: Piacenza
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Livello: 70
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Quote: pgdm ha scritto: Daniele vuoi un commento civile ed educato o vuoi sapere realmente che cosa penso? Dai!!!! Non fare lo scemotto!!!!!! Non voglio sapere cosa ne pensi della Dirlewanger..Questo è ovvio!!!!! Ed il giudizio è uguale per tutti noi!!! Voglio sapere se quello che ho scritto può essere " letto" in modo imparziale.. Ripeto: tranne le prime righe! -- |
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» 26/1/2011 11:05 |
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Re: SAS e LRDG, Nord Africa WWII: realtà e propaganda |
Obergruppenführer
Registrato dal: 16/4/2005
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Da: OVADA
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Quote: pgdm ha scritto: Sugli storici inglesi. Io mi faccio una domanda: in quale città o villaggio della Germania gli angloamericani sono stati accolti come liberatori tra applausi e festeggiamenti da quella stessa popolazione che aveva dichiarato loro guerra appena due o tre anni prima? E se fossi inglese o americano ed assistessi ad uno spettacolo del genere che penserei dell'italico popolo e della sua cultura? No impostazione sbagliata del problema. così e proprio come un vero storico NON deve ragionare. che dire allora dei Giapponesi che si inchinarono, letteralmente, all'arrivo degli americani dopo la resa? O dei moltissimi villaggi ucraini ed anche russi che accolsero i tedeschi con pane e sale, che nella loro tradizione è un segno di benvenuto poichè li consideravano liberatori dall'oppressione stalinista? Uno storico che basasse la sua ricerca storica su un simile pregiudizio inquadrando tutto in questa ottica a prescindere dai fatti e dai contesti, non sarebbe uno storico, ma il degno comprimario di una trasmissione di Signorini o Emilio Fede..non sarebbe insomma più storia, ma gossip! Fabrizio -- Quote:
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» 26/1/2011 11:08 |
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