Forum : 1/72 e dintorni

Soggetto : ..messaggio per una ditta di Calderara di Reno...

 Fabrizio1966 :

29/4/2005 15:30
 ...ieri, mentre bazzicavo uno dei miei tanti pusher..ehmm, fornitori di prodotti modellistici, mi sono imbattuto in un trio di novità in 1/72 made in China (dannati musi gialli...), ovvero sia i carri Type 61, 74 e 90 della Trumpeter... Non amo i carri giapponesi moderni, ma non ho potuto resistere, o meglio, in completa trance, incapace di intendere e volere ho agguantato la scatola del Type 61.... Sorvolo per carità di patria sul prezzo, stante la nota utilizzazione di manodopera semischiavizzata che si fa in quello che dovrebbe essere un apradiso del proletariato, arrivo alla macchina e, incurante del disco orario apro la scatola... beh, qui,a differenza del modello del Puma di una nota ditta di Calderara di Reno, le stampate non mancano, sono quattro, e non è certo un modello per wargamer. lo scafo, diviso in due parti, inferiore e superiore, è impacchettato a parte e la finezza del dettaglio è ottima. a parte anche i cingoli, purtroppo in vinile ma abbastanza belli (anche se forse non esattissimi nel disegno della maglia...devo controllare) e c'è un tratto di corda delle dimensioni e fattura esatte per la si ulazione del cavo di traino. Ho misurato solo lo scafo ma, lunghezza e larghezza sembrano esattissime alla frazione di millimetro. La qualità delle altre stampate è semplicemente sbalorditiva. ci soo due tippi di scudatura per il cannone, con o senza telo di copertura, due tipi di vano portaoggetti per il retro della torretta, la 12.7 del capocarro è scomposta in quattro parti piú due della cupola del capocarro medesimo, gli atrezzi sono stampati a parte e talmente fini da rendere problematico il distacco dalla stampata...spettacolare il complesso dei fari e relative protezioni (eh giá , sono a parte...).le decal sono per un solo esemplare, dell'8th Tk. Bn, non so durante quale battaglia con Godzilla...sembrano però molto belle e accattivanti...insomma, mentre noi ci ciucciamo il Leo 1a5 della Revell e l'M113 della Italeri, e i Frnmcesi fanno altrettanto con Leclerc e Amx 30 quest'ultimo della Heller e decisamente primitivo, i modellisti giapponesi (possano essi affogare nel Wasabi) si baloccano con tuti e tre i loro carri da battaglia del dopoguerra...ora capisco che produrre il kit di uncarro costruito in ben 560 esemplari e sclusivamente per le JGSDF e veterano di innumerevoli battaglie contro Godzilla sia andare a colpo sicuro, ma mi piacerebbe che una qualche Ditta, magari di Calderara di Reno , prendendo il coraggio a quattro mani, provasse a rischiare e produrre il kit di un semisconosciuto M47 o di un Centurion, carri usati solo in alcuni conflitti marginali e da non piú di una cinquantina di paesi tra cui Italia, Francia, Stai Uniti, Gran Bretagna, Germania, Israele..si, lo so, è un rischio, meglio intasare il mercato di Puma e Panther, però mi dicono una cosa...alla trumpeter leggono le e-mail dei modellisti ed i sondaggi....chissà che tra qualche mese non arrivino i carri in oggetto...e bisogna tenere a mente anche un'altra cosa...questi non sono un paio di jeans sotto costo che si disfano la prima volta che li ficchi in lavatrice, questi sono modelli di primissima categoria, ed ad un prezzo stracciato...attenti, perchè l'insensibilità di oggi, puo' costare posti di lavoro domani..
Fabrizio

 DeB :

29/4/2005 15:38
 beh il prezzo stracciato purtroppo è una realtà nn proprio felice...

 Andrea Sansoni :

29/4/2005 16:00
 In effetti anche tutto sto gran parlare di concorrenza cinese favorita dal basso costo del lavoro, non è che mi convinca granchÈ, almeno nel campo modellistico, dove il vero costo della manodopera è nella realizzazione del master, dato che le fasi di produzione successive sono essenzialmente automatizzate (e le fabbriche e le macchine utensili sono costruite da ditte europee), ed incidono quindi ben poco.
Per contro l'Italeri ha da almeno una decina d'anni il master della AB 41 in 1/35: nel produrla oggi il maggior costo della manodopera italiana sarebbe stato già piú che assorbito, mentre, per quel che è stato scritto qui, la stessa Trumpeteer, per fare la Centauro, avrebbe acquistato il master in italia (pagandolo un prezzo italiano, penso, e non cinese).

Quindi ciò che fa la differenza - almeno in campo modellistico - non è il minor costo della manodopera (che certamente c'è, d'altronde io non accetterei di essere pagato quanto un mio omologo cinese, ed i miei figli preferisco che studino, piuttosto che andare a lavorare per pochi lei al dì), ma l'iniziativa industriale, l'attenzione al mercato, caratteristiche che i grandi produttori occidentali sembrano avere perso da un pezzo.

 Fabrizio1966 :

29/4/2005 16:53
 Un mio amioco che fa il regista teatrale dice che ci sono due approcci verso il pubblico: Il primo è quello di ascoltarne al voce, palparne gli umori, stimolarne l'intelligenza e lo spirito...L'altro è l'approccio "Vanzina"...vuoi le protagoniste scosciate e tettone? Vuoi la battutaccia triviale? Vuoi il sentimentalismo dozzinale e piagnone? Beh, eccotelo...a volte mi sembra che alcune case modellistiche ragionino un po' così, tanto l'importante è vendere un po' di Puma in piú e se vai con Tiger, Phanter e Pz. IV, vai sul sicuro...Invece altre rischiano e ascoltano e palpano gli umori del pubblico... Cosa succede se l'intuizione si fonde con la qualità e quest'ultima con il prezzo competitivo?...Questi Carri, come prima i Ferdinand/Elefant sono belli, ben fatti, corretti.. Certo, magari gli stampisti saranno anche non cinesi, ma i soldi non finiranno a loro. Sarebbe triste veder sparire una splendida realtà come l'Italeri (ma anche la Revell ....) però se non ci si muove, se non si inizia ad ascoltare il modellista (= tizio che paga gli studi ai figli degli operai e quadri e dirigenti.. e d è felice di farlo, tutto sommato) l'ipotesi non è da scartare...L'italeri ha fatto bene con l'M8 e il DUKW e LVT (A), ma ... La cina è vicina, (qualitativamente è già oltre...)e dopo i carri giapponesi pare ceh stiano er arrivare i Pershing...fate voi....
Fabrizio

 Fabio :

29/4/2005 17:47
 Secondo me ci sono dei punti che vanno approfonditi. Il paragone che faccio potrà sembrare sciocco, ma forse può aiutare a focalizzare alcuni punti e parafrasando un noto detto si potrebbe dire che "chi tardi arriva meglio alloggia". Quando qualche secolo fa lavoravo in Telettra si facevano già le centrali telefoniche digitali che prevedevano la trasmissione dati, anche ad alta velocitá . Un paese in via di sviluppo in 9 casi su 10 disponeva di una rete telefonica molto piú all'avanguardia di quanto non l'avessimo in Italia, perchè per iniziare il discorso partendo da zero si dotavano della tecnologia piú recente. Lo stesso è avvenuto per la Trumpeter. Avendo iniziato relativamente da poco hanno capito che conviene non piú fare i master "a manina" ma si fanno i disegni sul PC con il CAD (Computer Aided Design) ed una volta terminato lo si passa al CAM (Computer Aided Manufacturing) che fa lo stampo direttamente dal disegno. Se il progetto è ben fatto, a seconda delle risorse umane che si mettono in campo, una volta presa la decisione di realizzare un dato modello ci vogliono dai due ai tre mesi di tempo. L'ultima volta che andai in Italeri, un paio di anni fa, mi dissero che loro realizzavano il 30% circa di un progetto col CAD ed il resto veniva fatto a manina per una media di oltre un anno di lavoro dall'approvazione del progetto allo stampo finito. Occupandomi quotidianamente di outsourcing (dar da fare fuori quello che si potrebbe fare in autonomia) il processo dalla decisione allo stampo finito dato in appalto all'esterno a "prezzi cinesi" costa sui 10.000 Euro conto i minimo 50.000 dell'approccio "misto" a prezzi europei. L'approccio Trumpeter, mutuato di recente anche da Tamiya, ha anche un altro vantaggio: a disegno completato lo stesso progetto con due "click" di mouse si riscala come si vuole ed è già pronto per il passaggio al CAM che in due giorni tira fuori un altro stampo per circa 5.000 Euro (sempre a "prezzi cinesi).
Poi che Italeri si sia fatta sfuggire molte occasioni per conquistare a ns. giudizio fette di mercato interessanti, potrà essere senz'altro vero (leggi Centauro, AB41 o quant'altro) ma credo sia anche giusto chiedersi quanto la società punti su questa o quella linea di produzione. Sempre durante la mia ultima visita mi fu detto che di un carro anche nuovo se ne "tirano" massimo 4-5000 pezzi, un camion in 1/24 con molte meno parti ed un tempo di lavorazione molto inferiore (quindi costi sensibilmente inferiori) ne "tira" almeno quattro volte tanto...
Personalmente mi piacerebbe molto vedere soggetti Italiani nuovi targati Italeri, ma se questi arrivano anche da altre parti (vedi l'Ariete) benvengano ed anche sui prezzi cinesi non sarei poi così critico; semplificando al massimo loro non hanno lo stesso concetto di valore aggiunto che abbiamo noi e se escono con un Ariete a 16,50 Euro potrebbe anche significare che stampandone 1.500rientrino dell'investimento e da quel momento in poi (visto che si può appaltare anche lo stampaggio fisico all'esterno) non è da escludere che con 1 Euro a pezzo lo stampino e facciano così degli ottimi profitti senza necessariamente sfruttare nessuno piú di tanto...
Ciao
Fabio

 Alanray71 :

29/4/2005 19:24
 Sarò un nostalgico, con tutte quelle volte che ho parlato bene dei due carri Esci italiani, ma di acquistare il Puma Hasegawa stavolta non ho proprio resistito.
C'era anche quello della Italeri ma la scelta è caduta subito sulla scatola giapponese per i motivi che voi tutti ben sapete.
Ho provato anche a ragionare sul prezzo e a fare una scelta di carattere economico convinto di risparmiare su un prodotto nazionale.
Niente!
Adesso però è bene che qualcuno si accorga che il mercato dell'1/72 è diverso da qualche annetto fa.
Che è tempo di farsi furbetti come le ditte dell'est ad esempio, che senza macchinari o tecnologia particolarmente avanzata hanno capito che se non possono contrastare gli orientali sulla qualitá , possono batterli interessandosi a quei modelli inusuali o a quelle versioni che gli altri non fanno.
E' bene che qualcuno capisca che una politica sbagliata porta a lungo andare (non tanto lungo direi) a perdere terreno nei confronti della concorrenza.
E' bene che qualcuno si ricordi di cosa è successo a una certa signora Fiat e al suo mercato principale, quello italiano, ormai invaso da tedeschi e coreani.
E' bene che qualcuno incominci a interessarsi delle vecchissime indagini di mercato, che anche se sembraranno esagerate per il nostro hobby, tendono a dare ascolto alla richiesta del consumatore.
E credetemi, tutte el volte che vedo quella piccola Puma Italeri dal negoziante di fiducia, mi piange il cuore per quanto lavoro e passione vi è stato in fase di realizzazione.
Non ditemi che i mezzi italiani non riscuotono successo fuori dalla nostra nazione: che si aggiunga un bel foglio di decal con tanto di croci tedesche e quant'altro.
Poi mi fate sapere se non si vendono bene.
Come al solito siamo gli ultimi.
Ciao

:-( :-( :-(

 Fabrizio1966 :

29/4/2005 20:33
 E bravo Alan, che ha capito il mio discorso...Io non discuto di tecniche di disegno e progettazione computerizzata, non ne ho le capcità e francamente, non mi interessa, perchè io non sono un fabbricante, io soo un CONSUMATORE di modelli. Prendiamo pure per buono che di un carro si "tirino" solo 4-5000 pezzi...ma QUALE carro? Un Phanter? Un Pz IV? Perchè questo è il punto, perchè BISOGNA uscire dalla azienda ed andare un po' in mezzo ai "consumatori" ed ascoltarli!....ci sono parecchie ditte che vivono vendendo kit in resina costosissimi...eppure LI vendono...E se qualcuno facesse i kit ad iniezione di quei modelli? Questo è il punto, questo è quello che sta accadendo, sono arrivati quelli che faranno i Kit di quei carri, e allora non servirà a molto discutere di cad e costi, perchè quelli venderanno, e venderanno anche perchè i kit li sanno fare..
Se si capisce questo, bene, altrimenti ci si limiti ai camion...finchè quelli non cominceranno a fare anche i camion...
Fabrizio

 parka :

29/4/2005 22:34
 purtroppo avete tutti ragione
a novegro la cosa piú bella che ho visto dell'italeri sono state le sportine di cui tutti hanno abbondantemente usufruito.

dialogo tra me e le standiste dell'italeri (fa molto leopardi)
Quando escono le novità in catalogo?

Ma sono in programma anche mezzi italiani?

Ma quel kit è una ristampa esci?

Simpatiche le casette, ma sono per wargame?

Dopo un po' d'imbarazzo la bella fanciulla prende coraggio:
.
Grazie mille, mi scusi, sa come siamo noi modellisti...per un bel kit andremmo anche in cina (appunto)

forse i nostri soldi non gli piacciono?
ciao vincenzo

 Fabrizio1966 :

29/4/2005 22:40
 Evidentemente no, Lorenzo, pecunia olet...io SPERO, ma davvero SPERO di non arrivare al punto di vedere una pubblicità dell'Italeri in cui si vedono dei cinesi che che dicono "glazie Italia" e poi il marchio Itlaleri con la supplica di metterli alla prova...
Ma non credo che questo discorso sarà capito..
Fabrizio

 Alanray71 :

30/4/2005 12:12
 Fabrizio, lo dicono già grazie Italia!
:-( :-( :-(

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