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Soggetto : Pz I ausf A, V Pz Div, Polonia 1939

 marcellodandrea :

13/12/2018 18:25
 Quando ho fatto il wip sull'E 100 ho inserito una foto, per comparazione, di un minuscolo PzI ausf A che avevo fatto poco prima (in pochissimi passaggi, tanto è semplificato). Nella mia collezioncina ho molti tipi diversi di Pz I ausf B (tank, comando, semoventi, scuola, ambulanze, portamunizioni etc.) ma non avevo nessun ausf A che, in effetti, è un vero "first to fight". Ho pensato che mi piaceva presentarvelo con qualche foto in più. Dal momento che il modello è finito e non è un wip, lo metto qui, anche se aggiungo in galleria alcune foto di passaggi intermedi.

Il kit è un (mai sentito prima, per me) "First to Fight" polacco, dal modestissimo costo di 8 euro. Per soli 8 euro, però, i polacchi danno il kit, una rivista monografica (in polacco, sob...) e nella scatola c'è pure un astuccio porta dettagli e (!) uno stecchino da denti imbustato per la colla.

Il kit, come dicevo, è molto semplice e il treno di rotolamento è solidale con i cingoli, cioè si monta tutto assieme (come certi kit Dragon). Si può facilmente migliorare dettagliando (ho aggiunto l'estintore e il cric con le cesoie, la rotaia porta antenna radio, un paio di fanali anteriori e il cavo di traino con un secchio che penzola davanti; il telone arrotolato dietro è milliput, la rete mimetica è di garza), ma l'unico neo non rimediabile è che il disegno dei cingoli purtroppo è davvero troppo semplificato e l'unico modo per farli assomigliare a quelli veri è dipingerli simulando le singole maglie (qui rugginose).

Tutte le foto di quanto detto sopra sono nella galleria, qui linkata.


Ed ora qualche foto finale del modellino montato. Ho appena avuto uno scambio di idee interessanti con Fabio e applico subito quanto proposto, sperando che la lettura del topic sia più comoda. In pratica, ho linkato le foto in galleria alle immagini qui nel messaggio, che volutamente metto più piccole per avere messaggi di dimensioni contenute. Se ci cliccate sopra, aprite la foto a dimensione piena.

La ruota di scorta (si può vedere in una foto in galleria) è una copia in ... attack. Ovvero, ho schiacciato una ruota di un vecchio kit di Pz I in un piccolo blocchetto di stucco per vetri, ottenendo uno stampo che poi ho riempito di attack. Ho aspettato che asciugasse, poi altro attack. Infine ho ripulito tutto con un pennellino duro e poi una lisciatina con carta abrasiva. E' un sistema rapido che uso per fare piccoli dettagli senza usare la resina (che non ho).



















Osservando le foto, credo che aggiungerò qualche altra masserizia sul retro, per esempio una fascina di legna, una tanica e un rotolo di corda. Eventualmente aggiungerò un paio di foto. :-)

ciao e grazie a tutti per critiche e commenti.

 GiorgioBis :

13/12/2018 18:56
 Mi piace leffetto che fa. Ed anche il tutorial non è da meno.
Anche da "semplici" kit può escire qualche cosa di buno.
Bravo
gio

 Silvano :

13/12/2018 20:05
 Bello. Peccato per i cingoli che mi sembrano un po' grossolani, comunque è venuta fuori una bellla scenetta

 Fabio :

13/12/2018 20:30
 I cingoli purtroppo in questa scala lasciano spesso a desiderare...
Non mi intendo di mezzi germanici, come li chiamavamo all'epoca, ma pittura e ambientazione mi piacciono molto.
Ne approfitto per un piccolo inciso tecnico "scoperto" da Marcello: se quando inserite una foto dalle gallerie ridimensionandola perché non mandi a pallino la leggibilità del post, se la linkate all'originale in galleria ve la apre al massimo della dimensione visualizzabile.
Ciao
Fabio

 Silvano :

13/12/2018 20:43
 
Quote:
Fabio ha scritto: I cingoli purtroppo in questa scala lasciano spesso a desiderare...
Non mi intendo di mezzi germanici, come li chiamavamo all'epoca, ma pittura e ambientazione mi piacciono molto.
Ne approfitto per un piccolo inciso tecnico "scoperto" da Marcello: se quando inserite una foto dalle gallerie ridimensionandola perché non mandi a pallino la leggibilità del post, se la linkate all'originale in galleria ve la apre al massimo della dimensione visualizzabile.
Ciao
Fabio


A meno che non si voglia optare per cingoli in resina, che costano quanto il modello...

Ho notato anche io la possibilità di ingrandirla e mi stavo chiedendo come avesse fatto!

 marcellodandrea :

13/12/2018 21:36
 Due notizie ulteriori per chi ha meno familiarità: nella seconda foto si nota sul davanti il simbolo divisionale della V PzDiv in Polonia (la Y rovesciata con un punto, in giallo). In realtà non ho foto di un PzI A della V panzer dove si veda il simbolo, ma siccome nel 1939 i mezzi tedeschi erano pieni di stemmi e stemmini, mi sono preso la libertà di disegnarlo dove di solito lo mettevano anche su altri carri di altre divisioni. In quanto al numero, ho una foto del carro n. 22 (secondo plotone, secondo carro) ma non avevo questa numerazione nelle decals (il kit propone alcune numerazioni a tre cifre). Ho fatto il n. 34 (terzo plotone, quarto carro), che è ipotetico ma plausibile: in Polonia spesso la numerazione era di numeri a due cifre; i classici numeri tedeschi a tre cifre sono diventati la norma più tardi.

Come ho scritto anche sopra, concordo senz'altro con voi sul fatto che i cingoli siano brutti, evidentemente seguono la filosofia della ditta del minimo sforzo (di dettaglio). Qui l'illuminazione della foto smorza oltretutto un po' il tono scuro che ho messo al centro di ogni maglia, con il contorno evidenziato in marrone dorato, un artificio di pittura che ho usato per simulare la forma trapezoidale delle maglie. Questa ditta produce anche un Pz II ausf C e un Pz III ausf E (e un po' di tankette polacche varie) con la stessa filosofia  e a prezzi minimi che però non farò, con i cingoli così brutti.

ciao e grazie a tutti di aver partecipato alla discussione :-)

 Antonio 13 :

14/12/2018 11:49
 Gran bel risultato con quello che avevi a disposizione, anche l'idea di utilizzare i colori per far sembrare i cingoli corretti è  forte, per me un pochino troppo "simil rugginosi" e  forse , dico forse, un tono più scuretto  ci stava pure vista l'ambientazione. Bravo!

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