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Soggetto : FINITO - Aerofono Galileo O.G..34

 GiorgioBis :

11/11/2018 22:08
 Ecomi,
accantonato il progetto Infinity Mark XXI causa rottura dell'aerografo, mi dedico a questa piccola chicca modelistica, cercando di tirarne fuori una scenetta......

eco la foto.....



il disegno.....



.............ed eccomi al lavoro con la parte più facile!!!!!



poi prove per costruire le "trombe"....





per stasera abbiamo finito


 Silvano :

11/11/2018 22:59
 Bello, seguo...
Ciechi perchè non vedenti o perchè si limitavano a sentire il veivolo ma non erano in grado di avvistarlo??

 uavpredator :

12/11/2018 06:23
 Durante la seconda guerra mondiale i ciechi fisicamente idonei vennero militarizzati e specializzati come aerofonisti e marconisti. Da lì nacque l’idea del “centralinista telefonico”: nuova occupazione alla quale verranno indirizzati molti non vedenti.
da "Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti" .
Si utilizzarono quindi le capacità uditive esaltate dalla ridotta capacità visiva...per il solo ascolto da aerofono di eventuali sorgenti di rumore indicanti la provenienza di formazioni di aerei ovviamente coadiuvati da un ufficiale vedente per la verifica e lettura dei dati.
Mauro

 matte :

14/11/2018 00:00
 Storia interessante ed ottimo inizio, seguo alla grande 

 Michele Raus :

14/11/2018 12:46
 Ma che bel progettino, molto interessante sia dal punto di vista modellistico che storico.

 GiorgioBis :

17/11/2018 16:08
 Si prodegue....


 GiorgioBis :

17/11/2018 21:26
  ...................






 dj :

18/11/2018 17:40
 Ciao Giorgio 
soggetto molto interessante... appena l'ho visto mi ha fatto subito riflettere sullo stato del nostro Regio Esercito nel momento dell'entrata in guerra. Tali sistemi erano presenti anche negli altri eserciti ma soprattutto gli alleati già stavano sperimentando il radar. Ne sanno qualcosa sia l'aviazione tedesca che la nostra Regia Marina ... e pensare che Marconi già nel 1933 propose un sistema similare alla nostra Marina ...
ti seguo ciao Giuseppe 

 Zailan :

18/11/2018 19:06
  Sfattiamo un mito: vorrei ricordare che il prof. Carrara e il prof. Tiberio sperimentarono i primi radar italiani nel '35 e nel '37 (EC.1 e poi EC. 1 bis ed EC.2). Criminale fu l'atteggiamento della Marina, che stanziò solo 20.000 lire l'anno (per fare un po' di confronti, un Macchi mc.202 costava 530.000 lire e un Re. 2001 640.000). Per maggiori informazioni:

www.marinai.it/comunica/radar.pdf


Gli aerofoni furono utilizzati da tutti (gli inglesi avevano delle specie di bunker capaci di individuare velivoli a 50 km), e furono rispolverati dai tedeschi dopo il disastro delle "Window" inglesi (i chaff). Da poco, qualcuno ha ripreso in mano l'idea per contrastare i velivoli stealth.


 GiorgioBis :

19/11/2018 13:32
 Ottimo.
sono contento di aver stimolato il vostro interesse e cursiosità
Il kit è terminato, sto ora vedendo come stamparlo per farne un GB Modelli......

ecco intanto un paio di link per chi volesse approfondire.....

https://www.glistatigenerali.com/storia-cultura/gli-aerofoni-ovvero-perche-perdemmo-la-guerra/

http://partodomani.it/aerofoni-guerra/

http://aial.gr/index.php?option=com_content&view=article&id=479&Itemid=428&lang=it

https://binocoli.forumfree.it/?t=70367062

gio

 Alvise86 :

19/11/2018 16:18
  No... vabbè... Mi considero un modellista con una buona cultura militare in molte branche...ma voi in questo forum superate ogni enciclopedia Treccani. Non smetto mai d'imparare qualcosa. È stupendo e siete stupendi! Questo dell'utilizzo degli ipovedenti in guerra mi giunge nuova. Essere associato a questo forum equivale a essere seduti sul bordo del pozzo di scienza e aspettare che dalla cavità giungano notizie. Ripeto siete fantastici! 
Buon modellismo a tutti.
Alvise

 Alvise86 :

19/11/2018 17:17
  Esistono musei che espongono gli aerofori? 

 uavpredator :

19/11/2018 17:34
 L'utilizzo di ipovedenti o di altri con diverse abilità (sordo muti o invalidi) in appositi reparti o compagnie durante la seconda guerra mondiale fu un attività abbastanza perseguita attingendo elementi tra le migliaia di soldati gravemente feriti reduci dalle guerre precedenti (sia la I° WW che quella di Etiopia)ed a ciò contribui fattivamente l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che in primis si proponeva di ricollocare nel mondo del lavoro tali reduci e poi durante la guerra organizzò appunto appositi reparti di militari lesi.
A parte l'utilizzo come aerofonisti la maggior parte di ipovedenti fu utilizzata militarmente nei Ministeri e Comandi come telefonisti, e telegrafisti i sordo muti come uscieri o magazzinieri gli Invalidi agli arti come "personale di attesa" termine generico che poteva significare svariate attività non continuative, Nella considerazione che in altri Eserciti le attività sopra descritte erano svolte da personale Femminile cosa che in Italia non era stata minimamente contemplata , tale utilizzo permise il recupero e svincolo parziale per attività pi prettamente belliche dei cosi detti " imbucati" (termine che definiva i raccomandati mandati con buoni auspici in uffici militari lontani dal fronte e dai pericoli) retaggio di una cultura ben lontana dall'essere sradicata anche dal regime fascista.
Mauro

 uavpredator :

20/11/2018 12:54
 Dove possano essere musealizzati gli Aerofani in Italia non saprei ma esiste ancora intatta la postazione MilMart di San Placido Calonero (ME) con il muro d'ascolto intatto. Infatti gli aerofani per avere una effettiva efficacia operativa oltre ad essere posti in località isolate e silenziose avevano una costruzione particolare di base, detta muro d'ascolto per convogliare il rumore all'aerofono al riguardo in rete ci sono numerose foto.
Mauro

 GiorgioBis :

20/11/2018 14:38
 Ottima spiegazione, anche se il muro d'ascolto prevedeva, alla fine, che l'operatore (Rossa) fosse nella buca antistante il muro ed ascoltasse il suono (Bianca) proveniente dalla rilfessione del muro (ho fatto un elementare semplificazione nella foto sottostante)
"... Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4 Rudimentali ma non quanto i muri d’ascolto o muri acustici, strutture in muratura a superficie piana o parabolica con una fossa rotonda al centro dove talvolta veniva posizionato l’aerofono, ma più spesso il soldato non vedente che grazie alla sua sensibilità captava il rumore dell’apparecchio nemico in avvicinamento, ne individuava la direzione spostandosi su una bussola girevole là dove l’intensità del suono era maggiore e dava l’allarme. Il sistema era talmente semplice che alcuni storici non esitano a definire questo strumento “paleolitico” rispetto alle tecnologie disponibili all’epoca. Dei numerosi muri d’ascolto costruiti ne sono sopravvissuti due: uno a San Placido Calonerò (Messina) nei pressi dell’Istituto Agrario Cuppari e uno sul monte Patella nell’isola di Leros, nel Dodecaneso che fino al 1943 era territorio italiano. Quest’ultimo è stato restaurato di recente grazie al lavoro di unno storico italiano, Luciano Alberghini Maltoni..."

In questa pagina c'è un'esauriente spiegazione corredata da ottimi video


 GP1964FG :

20/11/2018 15:21
  E pensare che di tutta 'sta roba geniale non ne avremmo avuto bisogno, se avessero sponsorizzato un certo Guglielmo Marconi e il suo radar...

Ciao
Gianfranco 

 Alvise86 :

20/11/2018 18:44
 Gianfranco hai pienamente ragione.
Io intanto in questi giorni mi sto documentando perché questo fatto mi ha stuzzicato la curiosità. Addirittura ho letto che gli inglesi quando compirono l'attacco su Taranto, prima di giungere in prossimità del porto, spensero i motori degli swordfish per non farsi individuare dagli aerofori. A me sembra una leggenda metropolitana. Voi cosa mi sapete dire a riguardo?
Saluti
Alvise

 uavpredator :

20/11/2018 20:32
 Penso proprio che sia una leggenda o forse una voce messa in giro ad arte al tempo per "giustificare" la vicenda. Riguardo agli Italici radar si sono dette e scritte molte cose ma tornando alla realtà culturale e tecnologica del tempo, in Italia, la presenza di uno o più radar non avrebbero spostato di nulla l'esito del conflitto e forse nemmeno quello di tante battaglie perse o almeno non vinte in mare cielo e terra troppo il divario qualitativo e quantitativo di mezzi di addestramento e di strategie e tattiche. Come disse uno studioso di cose militari gli americani a Pearl Harbour avevano si un radar ma ciò non servì ad evitare la distruzione della propria flotta in rada....
Mauro

 GiorgioBis :

10/2/2019 14:58
 Ok rgazzi,
bando alle ciance e sotto con colla e colori......


 GiorgioBis :

16/2/2019 12:53
  con una fresa assottigliamo i bordi e scaviamo un po 



poi si passa al montaggio della struttura portante.....



quasi pronti per l'assemblaggio


 GiorgioBis :

23/2/2019 17:19
  ok,
abbiamo dato la prima mano di colore.....






 GiorgioBis :

23/2/2019 17:20
  Ora prepariamo i figurini...


 GiorgioBis :

8/3/2019 13:07
 Ne ho aggiunto un'altro, modificato dalla "Banca Donatori".....
gio




 GiorgioBis :

28/3/2019 18:15
 ...eccomi qui.
tra mille cose il lavoro procede a piccoli passi.
Approntiamo la basetta, autocostruendo con l'eulithe la terrazza su cui è pogiato l'aerofono.....
gio

Scusare le foto fatte con il cellulare "muletto"




 GiorgioBis :

30/3/2019 20:32
  Si va avanti...




 Barbarigo :

4/4/2019 15:37
  Molto interessante Giorgio!

Paolino

 commissario :

5/4/2019 18:21
  Ho visto la foto degli operatori e mi è venuta in mente una vecchia foto di un mio prozio classe 1901 richiamato proprio negli aerofonisti della milizia sopra Genova purtroppo non mi ricordo più dove sia sta benedetta foto; avanti con il lavoro Giorgio

 GiorgioBis :

8/4/2019 09:41
 
Quote:
commissario ha scritto:  Ho visto la foto degli operatori e mi è venuta in mente una vecchia foto di un mio prozio classe 1901 richiamato proprio negli aerofonisti della milizia sopra Genova purtroppo non mi ricordo più dove sia sta benedetta foto; avanti con il lavoro Giorgio



Prima Guerra Mondiale........


 GiorgioBis :

8/4/2019 09:43
 The End










 gizpo :

8/4/2019 11:07
 Bel lavoro Giorgio, complimenti....

 gidesa :

8/4/2019 12:01
 Bel diorama, soggetto originalissimo, complimenti!
Una domanda: mi pare che i figurini hanno il cappello da alpini. La difesa territoriale usava quel tipo di cappelli? Oppure si tratta di un altro tipo simile?

 GiorgioBis :

8/4/2019 14:39
 
Quote:
gidesa ha scritto: Bel diorama, soggetto originalissimo, complimenti!
Una domanda: mi pare che i figurini hanno il cappello da alpini. La difesa territoriale usava quel tipo di cappelli? Oppure si tratta di un altro tipo simile?





 gidesa :

8/4/2019 18:32
 Caspita, proprio il cappello alpino! D'altronde anche loro guardavano le vette ed oltre :-)

 enrico63 :

8/4/2019 20:11
 Soggetto originalissimo, bella realizzazione e bel kit!!!

 Fabio :

8/4/2019 20:33
 Molto carino Giorgio, complimenti !
Ciao
Fabio

 Barbarigo :

10/4/2019 09:44
  Simpaticissimo diorama Giorgio!!!!

Paolino

 Barbarigo :

10/4/2019 09:47
  Quote:
gidesa ha scritto: Bel diorama, soggetto originalissimo, complimenti!
Una domanda: mi pare che i figurini hanno il cappello da alpini. La difesa territoriale usava quel tipo di cappelli? Oppure si tratta di un altro tipo simile?


Era una peculiarità di alcuni reparto della MDICAT di Frontiera (tra l'altro il cappello usato da loro era soprannimonato "vedova", perchè privo di nappina e di penna).

Paolino

 marcellodandrea :

10/6/2019 23:17
 colpevolmente lo vedo ora ma è una autocostruzione molto carina e un pezzo di storia, ottimo lavoro e complimenti :-)

 frank1959 :

11/6/2019 10:50
 Bel lavoro di ricerca e realizzazione.
Francesco 

 Oberst_Streib :

22/6/2019 20:36
 

L'ennesimo piccolo capolavoro, bravo Giorgio, i tuoi soggetti non sono mai banali e hai un senso della scena fantastico!!

Devo ammettere che mi piacerebbe vedere la collezione di piccoli diorami che hai... 



 matte :

23/6/2019 14:05
 Complimenti, molto, molto grazioso

 GiorgioBis :

23/6/2019 20:41
  Quote:
Oberst_Streib ha scritto:
Devo ammettere che mi piacerebbe vedere la collezione di piccoli diorami che hai... 


...............................non ne ho moltissimi e visto che di spazio non ne ho molto, appena mi si è presentata l'occasione, ho donato una buona parte delle mie scenette/diorami, al Museo della Guerra di Rovereto (TN).....

gio

 Oberst_Streib :

23/6/2019 21:06
 Quote:
GiorgioBis ha scritto:    
...............................non ne ho moltissimi e visto che di spazio non ne ho molto, appena mi si è presentata l'occasione, ho donato una buona parte delle mie scenette/diorami, al Museo della Guerra di Rovereto (TN).....
gio


Bravo Giorgio, molto generoso, e fa piacere sapere che sono esposti al pubblico tutti i tuoi piccoli capolavori !!
Se passo da Rovereto questa estate ci vado a vederli!
 

 El-Condor :

29/6/2019 00:02
  Ciao Giorgio,

complimenti per il soggetto e per la tua ottima realizzazione.

A completamento ti invio delle foto di un libretto edito nel 1940, presumo per la DICAT ( quindi in tema con l'aerofono).

Qualche tempo fa in un documentario sul canale 35 Focus, illustravano una costruzione inglese della II Guerra Mondiale in muratura a semicerchio ove nel fuoco si posizionava un operatore per ascoltare i suoni generati dagli aerei nemici in avvicinamento amplificati dalla struttura.

























Un cordiale saluto

Agostino










 GiorgioBis :

29/6/2019 15:57
  Quote:
El-Condor ha scritto:  Ciao Giorgio, complimenti per il soggetto e per la tua ottima realizzazione. A completamento ti invio delle foto di un libretto edito nel 1940, presumo per la DICAT ( quindi in tema con l'aerofono). Qualche tempo fa in un documentario sul canale 35 Focus, illustravano una costruzione inglese della II Guerra Mondiale in muratura a semicerchio ove nel fuoco si posizionava un operatore per ascoltare i suoni generati dagli aerei nemici in avvicinamento amplificati dalla struttura.

Un cordiale saluto Agostino



Grazie,
sempre utile qualsiasi info.
gio

PS: se guardi la discussione dall'nizio, in un paio di pagine si parla del "muro d'ascolto" con link e info a riguardo. In proposito si rimanda ad una pagina in cui viene descritta l'opera di restauro effettuta in una postazione sul territorio grego, da parte di un appassionato italiano .

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