Forum : W.I.P. Veicoli militari

Soggetto : Mk IV Male - Tamiya 1/35

 Pierantonio :

19/8/2014 21:12
 Oggi ho iniziato il montaggio del nuovo kit che Tamiya ha dedicato al ben noto carro inglese della Grande Guerra Mk IV.
La storia del veicoli è presente in una miriade di siti internet per cui non sto qui a ripeterla e passo subito al mio progetto.

Il modello rappresenterà una delle tre opzioni offerte dalla scatola ovvero il carro B28 battezzato "BLACK ARROW II" che aveva il numero di registrazione 2080 e combattà durante la battaglia di Cambrai del novembre 1917.
Il carro fu immobilizzato e catturato dai tedeschi il 23 novembre 1917 presso l'abitato di Fontaine Notre Dame a pochi chilometri durante uno dei violentissimi scontri seguiti allo sfondamento del 20 novembre e che ebbero luogo presso questo paesino e il vicino Bourlon Wood.
Il carro apparteneva alla 5 Compagnia della 6^ Sezione. In base al lavoro di Ian Verrinder nel suo libro "Tank Action in the Great War: B Battalion's experiences 1917", l'equipaggio era così composto e questa fu la sua sfortunata sorte:

Sottotenente carrista J.O. Evans, capocarro, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista A. Bates, pilota, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Sergente carrista F. Bailey, cannoniere, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista W. Campbell, cannoniere, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista E. Russell, cannoniere, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista W. Wilson, cannoniere, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista L. Hullett, addetto al cambio secondario, caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame,
Carrista G. Hackney, addetto al cambio secondario, disperso in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame e mai più ritrovato.

A bordo di Black Arrow II aveva preso posto anche il caposezione, Tenente carrista W.J.G Birnie, anche lui caduto in combattimento il 23/11/1917 a Fontaine Notre Dame.

Desidero dedicare questo lavoro alla memoria di questi carristi caduti nell'adempimento del proprio dovere.

Di questo carro sono presenti alcune immagini in rete ma sul libro delle Tankograd "Beute-Tanks - British Tanks in German Service Vol. 1" ce ne sono ben quattro che lo rappresentano da tutti i lati, ormai in mani tedesche.
A queste farò riferimento precisando fin da subito che sul lato destro sarà presente l'identificativo B28 anche se nelle foto apparirebbe cancellato (forse per motivi di censura?)

Passiamo al modello.
Il kit è già stato recensito su alcuni siti esteri e anche per questo non mi dilungo sulle stamapate che vedete di seguito.
Solo quelche foto dell'assieme, delle istruzioni e del foglio allagato con le livree e alcune informazioni storiche.











Come alcuni sapranno il kit è predisposto per una curiosa motorizzazione ma ovviamente il mio sarà statico.
In ogni caso non ci sono problemi a costruirlo in tal modo tanto che, ad esempio, sia la ruota motrice che di rinvio sono presenti in plastica e vengono indicate nel kit come da non usare a favore di quelle metalliche che servono al movimento. In realtà non è ben chiaro come montarle per cui penso opterò solo per quella di rinvio mentre la motrice resterà in metallo.
Il kit destinato all'espostarzione contiene anche la scatola di figurini dedicata ai fanti inglesi. Devo però dire che la loro qualità non mi ha entusiasmato rispetto ad altre realizzazioni in plastica per non dire di quelle in resina.
Altra cosa che non mi fatto una bella impressione è la forma delle mitragliatrici Lewis che non mi sembra colga bene la caratteristica forma svasata della volata.
Inoltre alcune parti sono in puro stile Tamiya semplificate nella forma o stampate troppo spesse per permettere l'apertura dello scafo per le operazioni sul motore fornito.
La cosa veramente fastidiosa è la mancanza degli estensori dei cingoli che erano invece presenti su Black Arrow II e sicuramente su almeno un altro dei veicoli proposti da Tamiya.
Ho quindi dovuto acquistare il recente kit della Friulmodel dedicato al modello della Hemar ma che vanno anche sul Tamiya dato che la differenza di larghezza dei congoli delle due case e di un solo decimo di millimetro.





Per il momento mi sono limitato a studiare il modello e in base alla documentazione individuare una serie di intreventi da fare e che saranno descritti man mano che la costruzione andrà avanti. Per oggi ho solo dato separato la miriade di ruote e a breve inizierò il lungo lavoro di pulizia e di montaggio del treno di rotolamento edegli estensori.
Fate attenzione perché le parti A3 e A4 hanno un bordo molto sottile ed è molto difficile pulirle senza danneggiarlo. Nel caso fate in modo di allinearle in modo che la parte danneggiata sia all'interno delo scafo.



Attualmente ho anche in arrivo dal Giappone il nuovo modello della Takom dedicato allo stesso carro. Dato che è mia intenzione realizzarlo come un Supply Tank, quindi disarmato, molto probabilmente cederà al modello Tamiya le mitraglitarici Lewis e i loro supporti.
Dal modello Tamiya invece ricaverò delle copie in resina delle dei portelli dei visori anteriori (D19 e D20) perché nel modello Takom sono rappresentati in un sol pezzo mentre solitamente venivano entrambi aperti.

A seguire.

Ciao
Pierantonio

 vista85 :

19/8/2014 23:27
 Soggetto molto interessante, seguirò con interesse!
Sono curioso anche del confronto di questo kit con il Takom, da quel che vedo con il Leopard sembra che queste due case lavorino in modo molto simile; ottima plastica e incastri, istruzioni chiarissime, scomposizioni intelligenti ma qualche semplificazione sul dettaglio di troppo.
Ovviamente su Tamiya è una certezza mentre con i Takom bisognerà valutare le prossime uscite.

Buon lavoro!

 Pierantonio :

21/8/2014 20:59
 Sembra che il Takom non sia tutto rose e fiori.
Mi viene la pelle d'oca pensando a quando inizierò il mio
:-( :-( :-(

Takom Mk IV

Intanto sto andando avanti e inserirò novità appena avrò qualcosa di corposo.
Per il momento posso dire che per qualità di incastri e tipo di plastica siamo al top della Tamiya.
Purtroppo stanno venendo fuori un sacco di punti dove intervenire vuoi perché Tamiya è solita tralasciare alcuni particolari, vuoi perché per consentire la motorizzazione e i conseguenti montaggi e smontaggi, alcune parti hanno spessori inaccettabili.
Penso che in futuro ci sarà mercato per un set di fotoincisioni

Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

24/8/2014 15:37
 Questa settimana dovrebbero arrivarmi i due modelli della Takom (Male e Female) e quindi potrò verificare meglio la differenza tre i prodotti delle due case produttrici.
Dubito però Takom possa arrivare alla perfezione degli incastri del Tamiya che mi hanno lasciato veramente impressionato.
Una cosa che salta immediatamente all'occhio confrontando le stampate. è la presenza sul modello Takom degli otto fori posti sulle fiancate interne.



(foto della stampata Takom dal sito Armorama.com)

Di questi fori (nella realtà avevano un diametro di 5,5 pollici) si è discusso alcune volte su Landship Forum senza però risucire a giungere ad una risposta definitiva.
Essi sono presenti sui progetti originali conservati a Bovington ma sui carri consenrvati sembra siano assenti. Poco o nulla si è riusciti a capire dalle foto dell'epoca perché non raffigurano mai chiaramente la zona
Alla fine ci sono solo supposizioni se fossero o meno previsti, se lo fossero e poi eliminati, se alcune fabbriche lo realizzassero e altre no.
Per quanto riguarda i modelli, le fiancate resteranno come le hanno previste i produttori anche perché penso che siano praticamente invisibili a modello finito

Come già accennato ho preparato gli stampi in silicome per i portelli anteriori in modo da poterli inserire sui modelli Takom. Dato che al loro interno erano piatti, per riprodurli basta fissarli su di una base e poi versarci sopra il silicone.



Ho montato la ruota motrice prevista per la motorizzazione (fissate i pezzi con il cianoacrilico altrimenti scappano da tutte le part) e per simulare l'ultima della riduzione finale, che è visibile attraverso il foro d'ispezione, ho adattato quella in plastica che Tamiya prevede come da non utilizzarsi. Takom prevede l'intera riduzione e la trasmissione a catena e nel loro modello la ruota ha il corretto diametro (minore della motrice). Per questo modello penso questo sia sufficiente.
Nella realtà la ruota era doppia ma io riprodurrò solo quella posta vicino al foro.



Per la ruota di rinvio ho utilizzato quella in plastica perché verrà montata nella posizione più avanzata possibile come avveniva in alcuni carri che evidentemente avevano i cingoli un po' lunghi.
Per adattarla al sistema di fissaggio a spina di quelle metalliche è necessario alesare il foro fino a 4 mm.
Probabilmente sarà necessario montare sul cingolo una maglia in più ma questo non è un problema dato che Tamiya fornisce 15 maglie oltre il necessario (87 maglie per cingolo).






Sulla parte superiore dei due cassoni laterali, dove è posta l'unica ruota guidacingolo, si deve riprodurre la chiodatura interna con la piastra verticale cacciafango che ha forma trapezoidale e le cui dimensioni devono essere misurate sul modello in modo da evitare interferenze con il cingolo.







Tamiya ha basato il proprio modello sul rilievo effettuato sul carro di Bovington che ha la carratteristica di avere due portelli sul dorso (freccia rossa nella foto) che i sui carri della Grande Guerra erano assenti. Nessuno sa quando e perché siano stati installati sul veicolo conservato. Takom invece, basandosi sostanzialmente sui disegni per il suo modello, correttamente non li ha riprodotti.
Bisogna quindi procedere fresandoli e spianando il cielo del cofano. Togliete anche i riscontri per la cassa (freccia blu nella foto) dato che non si devono vedere a modello finito.
Se si intende riempire la cassa superiore questo lavoro può essere evitato perché i portelli diventano invisibili.
Se fresando i portelli salta qualche chiodo o bullone, potete recuperarne di nuovi dal ventre del carro dove sono in posizione praticamente invisibile.





Dato che avrei intenzione di inserire alcuni uomini dell'equipaggio, la botola superiore resterà aperta e quindi è necessario assottigliare la plastica ai lati in modo da simulare l'effettivi spessore delle lamiere (in quel punto mi risulta 8 o 12 mm) e poi ricostruire la chiodatura interna. Purtroppo il lavoro di lima rende la parete tindeggiante e quindi bisogna un po' adattare le altre parti ma penso che alla fine la cosa sia accettabile.







La parte posteriore del carro necessita di un certo lavoro soprattutto perché gli spessori della palastica sono a mio parere incompatibili con quelli in scala delle lamiere reali.
Alla fine si tratta di riprodurre i pezzi Tamiya in lamina più sottile facendo però attenzione alla documentazione che si trova facilmente in rete perché i progettisti giapponesi hanno semplificato alcune parti e omesso altre tra cui il supporto del tubo di scappamento, la luce rossa posteriore che fungeva anche da telegrafo ottico per la fanteria al seguito (per ora manca il filo che va fino al foro posto vicino alla sommità della porta laterale) e il carter laterale a protezione della griglia di raffreddamento





Ho iniziato anche ad operare sui due "sponson" laterali in attesa che mi arrivi il Male della Takon dal quale preleverò alcune parti e altre ne clonerò in resina.
Intanto ho riscostruito il labbro delle lamiere e la chiodatura della parte interna delle aperture dei cannoni dato che Tamiya le ha riprodotte del tutto piatte per poterle estrarre dallo stampo.
Diciamo che se da un lato ritengo un'ottima idea aver riprodotto lo sponson in un solo pezzo, dall'altro poca fatica avrebbe costato inserire separatamete le parti orizzontali.
Tra l'altro ci sono anche alcuni ritiri della palstica che costringono a passare prima con lo stucco.







Ora sto lavorando sulla cabina anteriore che avrà i portelli aperti e quindi necessaità di un minimo di riproduzione del lamierato interno e della chiodatura.
Questo sarò oggetto di un prossimo messaggio.

Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

2/9/2014 23:02
 Penso che le parti peggiori del kit siano le due rotaie sulle quali scorreva la trave di disincagliamento. Anche sul modello Takom hanno uno spessore norevole ma quelle del Tamiya sono inaccettabili. Ritengo che lo spessore sia dovuto alla necessità di realizzare delle parti suffcientemente robuste per permettere l'apertura del modello per accedere alla motorizzazione. Per far questo Tamiya si è anche inventata un sopporto delle stesse nella parte posteriore che nella realtà non esisteva.
Comunque alla fine ho scelto di sostituire almeno la lama orizzontale che è la più visibile con un listello da 2 mm. Giuntare i tre pezzi non sarà semplice ma vedremo in seguito.













Per gli stessi motivi ho ricostruito anche i supporti delle rotaie posti sul cofano.





I supporti postriori delle reti mimetiche sono stti realizzati con fotoincisioni di recupero. Questi sono i pezzi che Tamiya pensa servissero a reggere le rotaie ma così non era. Servivano per reggere dei pali di sostegno delle reti mimetiche.



Ruota motrice e riduzione finale dipinte con il colore Vallejo Cavalry Brown che in genere ritenuto il miglior compromesso per il primer rosso.



La cabina di guida necessitò di un po' di stucco. Vanno eliminati i supporti laterali delle rotaie e pareggiata la corazza.



Dato che il carro avrà due uomini dell'equipaggio (forse tre) ho dettagliato l'interno della cabina che, a differenza del Takom, presenta un abbozzo dei visori e delle porte per le pistole.





I due visori laterali sono copie in resina di quelli, ottimi, inseriti da Tamiya in altre zone.







Stessa cosa per le sfere dove venivano montate le mitragliatrici Lewis. Il calco è stato realizzato dalle parti Takom.





Stessa cosa per la porta per la pistola per un progetto futuro realtivo al Male della Takom.



Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

7/9/2014 11:34
 Prima cosa: il portello anteriore del kit Tamiya va anche sul Takom



Le sfere di supporto delle Maxim della Takom invece si possono montare sul Tamiya



I nuovi visori all'interno della cabina di guida che ora può essere dipinta



Completati i due cassoni lateriali







Usando come dima una riproduzione al CAd dei profili delle rotaie ho giutato i vari pezzi





Altri piccoli interventi sulla cupola posteriore, silenziatore etubo di scarico















Ciao

Pierantonio

 Hoot :

7/9/2014 12:23
 bellissimo!
davvero un gran bel lavoro di dettaglio

 Pierantonio :

16/9/2014 19:30
 Terry Ashley at PMMS ( http://www.perthmilitarymodelling.com/reviews/vehicles/takom/takom2008-9.html ) ha segnalato alcuni problemni dimensionali alla cupola posteriore del modello Takom.
Ho quindi deciso di tentare di adattare una copia in resina di quella Tamiya anche se si avrà un blocco pieno.
Prima di tutto ho preparato il calco in silicone







per realizzare il calco in resina con base piatta uso un vecchio contenitore per rullini 35mm a base piatta dato che la sua plastica non si attacca alla resina







si ottiene così la base piatta



ottenuta la copia ho provato il montaggio a secco che comunque richiederà un minimo di stuccatura. Per pareggiare le superfici ho inserito due spezzoni di plasticard di spessore 0.5 mm







Tamiya ha scordato alcune file di chiodi







Nella costruzione dei due sponson ho trovato dei problemi nel fissare corretamente lo scudo del cannone che presentava una notevole fessura in alto dato che è bloccato solo in basso.





Taglio del perno e limatura della parte superiore che non si sono rivelate sufficienti





ma alla fine ho dovuto comunque incollare lo scudo.

Lion Marc ha immesso sul mercato una copia metalloca con rigatura dei cannoni ( http://www.perthmilitarymodelling.com/newkitnews/lionmarc.html ) e quindi ho deciso di riprodurre qualcosa del genere con una fresa conica. la lavorazione, date le dimensioni finali, non mi sembra indispensabile ma forse qualcosa si vedrà.





Ciao
Pierantonio

 Lav :

16/9/2014 20:17
 Grande e preciso lavoro di dettaglio ...
Sei sempre un punto di riferimento..
;-) ;-) ;-)
Paolo LAV

 caragd :

18/9/2014 15:54
 Proprio una bella descizione accurata della costruzione, bravo Pierantonio.


Dario

 euro :

18/9/2014 17:07
 è un wip enciclopedico!!! :-o :-o :-o
bellissimo

 Alle :

18/9/2014 17:45
 Ma qualche pezzo lo lasci come Tamiya l'ha fatto??? :-P :-P :-P
Grandissimo wip!

 zeusque :

25/9/2014 11:44
 Complimenti! Un WIP spettacolare! :-)

ciao

Lorenzo

 Pierantonio :

25/9/2014 20:39
 Grazie a tutti per i commenti positivi.

Al momento ho rallentato un po' per dedicarmi alla colorazione di un altro modello e alla realizzazione dell'equipaggio che sarà composto da:
- sottotenente J.O. Evans, capocarro
- carrista A. Bates,pilota
- tenente W.J.G Birnie, comandante della sezione carri

I primo due sono realizzati e colorati in modo piuttosto grezzo (escluso il viso) dato che saranno all'interno della cabina anteriore e con i portelli posizionati ben poco si vedrà.
Nella foto il capocarro e a destra. In pratica li ho incollati su di un supporto ponendoli alla distanza di due centimetri che è quella dell'asse dei portelli anteriori in modo che una volta posizionati guardino verso l'esterno attraverso essi. Questo serve a poterli posizionare più facilmente dentro la cabina alla distanza corretta.





Il torso del capocarro proviene dall'ufficiale del set Tamiya incluso nel modello ed è stato ottenuto modificando leggermente la posizione del braccio destro. La testa sarà della Hornet mentre l'elmetto sarà sempre Tamiya.
Il pilota proviene dal kit della ICM dedicato alla fanteria inglese della Grande Guerra ed è interamente da scatola

Per quanto riguarda il somandante di sezione, la cosa è un po' più complessa dato che verrà rappresentato mentre impugna un'asta con dei dischi colorati usati per inviare dei messaggio alla fanteria che seguiva il carro così come riportato in questa discussione su Landship Forum.
Non sono sicuro la cosa venne usata in quel periodo ma ritengo sia una buona idea per fare quelcosa di diverso che movimenti un po' il modello.
L'ufficiale è ricavato da quello del citato set ICM al quale ho modificato la posa delle braccia e modificato le mani. La testa è della Hornet e l'elmetto della Tamiya.
Penso che alla fine lo alzerò di un millimetro ma la cosa è da vedersi.
Ad oggi ho già dipinto i primi due mentre il terzo è solo alla prima mano (foto del risultato verranno alla fine della pittura) Ho usato come colore base il marrone della Vallejo "British Army Uniform". Gli elmetti saranno due in verde mela e uno maronne per ricordare nel 1917 si passò da quelli forniti in verde a quelli marroni.











Nel frattempo ho scelto il colore finale dopo aver fatto varie prove con miscele ottenute da quella indicata da Tamiya.
C'è innanzitutto da dire che i carri inglesi erano sicuramente marroni (non verdi come alcuni credono dato che tale idea è nata con l'uscita del Mk I dell'Arifix negli anni '70 dove nella box-art il modello era dipinto in tale colore). Purtroppo di che tonalità di marrone si parli, questo nessuno lo sa e di conseguenza l'interpretazione è piuttosto libera.
In realtà si conosce perfettamente la miscela dei pigmenti usati per ottenerlo ma non sapendo quale tonalità fossero questi, il problema non muta di nulla e anzi si complica.
Alla fine ho cambiato completamente strada e ho optato per un colore denominato "Service Brown" nella miscela di colori Tamiya suggerita dal ricercatore Micheal Starmer. Si tratta in realtà di un colore della 2 Guerra Mondiale ma alcuni sostengono che iesso non fosse altro che la riproposizione di quello della Grande Guerra. Giusto o sbagliato che sia la tonalità mi sembra bella vivace e non smorta come quella suggerita da Tamiya che d'altra parte nulla dice da dove l'abbia ricavata.
Per ottenerla Starmer indica la seguente composizione:
- 5 parti di XF68,
- 4 parti of XF3
- 1 parte di XF1

Dato che l'aggiunta anche di poco nero fa virare moltissimo il colore io ho preferito utiliizare il colore XF69 Nato Black che non essendo un nero intenso lascia il tutto un po' più tendente al rossiccio (l'aggiunta di nero fa virare il tutto verso il verde e non a caso la miscela base per l'olive drab era nero + giallo cromato di zinco).



Ciao
Pierantonio

 Lav :

26/9/2014 20:37
 Ciao Pierantonio,
conosci già questo forum?

http://www.landships.net/f317103/camouflage-markings/

spesso si trovano notizie utili
Paolo LAV
;-) ;-) ;-)

 Pierantonio :

29/9/2014 19:23
 Conosco da tempo Landship forum dal quale ho ricavato molte notizie indispensabili per realizzare il modello.
Hanno anche una sezione modellistica, non molto vasta, nella quale sto inserendo questo lavoro.

Praticamente sono arrivato alla fine della costruzione o almeno della parte necessaria a inizia la colorazione. L'assemblaggio finale avverà dopo di questa.

Ho installato i due uomini d'equipaggio. Forse non sono il massimo e certamente la luce del flash non aiuta ma penso siano sufficienti anche perché a portelli installati ben poco si vedrà di loro.



Installerò una sola mitragliatrice Lewis su di uno sponson dato che queste era utilizzate solo in caso di emergenza e nelle foto non sono quasi mai visibili. La mia quindi ci sarà più che altro per scopi illustrativi.
Secondo le misure fatte sul carro Lodstar III conservato a Bruxelles la mitragliatrice fuoriusciva dalla sfera di brandeggio di 594 millimetri. La canna che ho utiliizato prviene da una Lewis contenuta nel modello della Takom dopo aver ridotto lo spessore della volata con una fresa conica. Notare che quello esterno era un involucro metallico di protezione e la canna arrivava ben all'interno di questo. Comunque la mitragliatrice proposta da Tamiya ha le misure corrette. Volendo si può usare una della Lewis incluse nel set dei figurini ma in questo caso è necessario limare il supporto del bipede.



La trave di disincagliamento è stata migliorata riproducendo con la punta del coltellino la venatura del legno, aggiungendo le teste e riproducendo le catene seguendo lo schema del modello Takom.







Il problema principale era quello di incollare le rotaie superiori e i loro supporti rispettando il più possibile l'allineamento longitudinale sia orizzontalmente che verticalmente.
Per far questo ho costruito con i Lego una base dove appoggiare il carro e una serie di fermi per tenerlo bloccato. Il tutto calcolando lo spessore necessario per avere una base d'appoggio fatta con l'estruso per edilizia.
Qui la base per il lato sinistro



e il lato destro durante il montaggio





Ecco il carro concluso prima di affrontare la colorazione





La lente dell'obbiettivo ha introdotto una deformazione sferica che fa sembrare le rotaie divergenti ma vi assicuro che, per mia fortuna, sono venute parallele tra loro.







Ciao
Pierantonio

 Rizzilla :

30/9/2014 11:40
 Insomma non c'era un pezzo che andava bene...
:-P

 vista85 :

30/9/2014 21:55
 Decisamente un lavoro di alto livello, complimenti!!

 Pierantonio :

30/9/2014 22:48
 Quote:

Rizzilla ha scritto:

Insomma non c'era un pezzo che andava bene...
:-P


Al contrario. Il modello Tamiya per me è fatto molto bene ma, come nello stile della casa nipponica, è semplificato in alcuni punti. Insomma, come ha detto un socio del mio club, fanno modelli che possono essere montati da modellisti dai 15 ai 95 anni.
In effetti i miei sono stati solo lavori di miglioramento ad eccezione delle due rotaie che nel kit sono veramente inaccettabili ma questo perché avendolo motorizzato hanno dovuto adattare alcune parti alla necessità di farlo apribile.
Per contro il modello Takom è in alcuni punti più dettagliato (molte parti inutilmente dato che a modello montato diventano invisibili) ma soffre della grossa inesattezza sulle dimensioni della cupola centrale, alcune serie di chiodi devono essere comunque riposizionate e i supporti delle rotaie sono spessi tanto quanto i Tamiya.
Inoltre la scomposizione di alcune parti è fatta solo per semplificare gli stampi ma non certo per aiutare il modellista.
Il modello Tamiya ha un accenno di interni negli sponson e nella cabina mentre il Takom questo manca causando alcuni problemi se si vogliono lasciare alcuni portelli aperti.
Non parliamo poi dei cingoli Takom che solo a guardarli ti fanno passare la voglia di far modellismo.
Francamente non capisco sui forum internazionali chi vuole per forza optare per il modello Takom solo perché il Tamiya ha il motorino.
Il problema invece potrebbe essere il costo dato che mi è stato riferito che a Novegro il Tamiya si trovava a 85 euro mentre il Takom va sui 50. Indubbiamente il lato economico fa pendere la bilancia a favore del modello cinese.
Avendolo il mio preso in Cina fortunatamente non ho rilevato la cosa.

Spero comunque che Tamiya abbia avuto un degno riscontro commerciale e possa immettere sul mercato un Female (non motorizzato) e più di tutto un MKI e/o un A7V.
Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

26/6/2015 08:43
 Dopo molto tempo (e qualche altro modello nel frattempo) ho terminato il lavoro.
Rispetto alle foto precedenti ho aggiunto prima della colorazione il tappo del radiatore (modello tubolare, il precedente lamellare aveva il tappo sulla piastra posteriore) e i supporti della trave di disincagliamento che in quella forma erano tipici dei carri del battaglione B.
















Ciao
Pierantonio

 ABC :

26/6/2015 09:34
 Ciao Pierantonio

Una sola parola:

C A P O L A V O R O !

Alessandro :-) :-) :-)

 Cesko :

26/6/2015 11:15
 MERAVIGLIOSO !!! Tutto. Peccato solo non aver visto il wip sulla colorazione.  :-o :-o

 Wanderer :

26/6/2015 12:00
 Eccezionale Pierantonio!
Stasera lo apprezzeremo ancor di più "live" alla riunione del club.

 MoroCutter :

26/6/2015 23:46
 Bellissimo modello.
Bravo!

Buon modellismo
Ale

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