Forum : Aerei ed elicotteri

Soggetto : i nuovi UAV (solo 2)JSF35B nessuno

 uavpredator :

12/2/2009 17:17
 dimezzata la fornitura e firmato il contratto per i nuovi UAV MQ9B saranno solo 2 per 80 milioni di dollari....la scure ha tagliato gli altri 2 che non verranno acquistati il ministro Treconti....scusate <Tremonti ha detto no pure al JsF35 B per la MM e per la AM...per ora solo il tipo A in numero non superiore a 60 ??e dal 2013 spero che le cose cambino perchè se no addio costruzione a Cameri degli aerei per la NATO
Mauro :-?

 RobertoC :

12/2/2009 18:02
 ma l'F 35 rispetta le specifiche, o sarà solo un modo sofisticato e costoso di portare in giro lo stesso carico bellico di un topone?

Roberto

 Easy :

12/2/2009 18:03
 fonte delle notizie? non è ancora stato fatto un ordine degli F35 quindi non ci può nemmeno essere un taglio, tanto più che è stato detto che la precedenza sarebbe andata ai B

 Fabrizio1966 :

12/2/2009 18:58
 Confermo quanto scritto da Easy, non si può tagliare ciò che non è stato ordinato, tanto più che non c'è nessun contratto firmato.....e comunque la priorità sia di AM che di MM è per i B. Si aggiunga che con l'imminente ordine da parte israeliana i costi del singolo mezzo decresceranno e aumenteranno le royalties. Tagliare significherebbe darci la zappa sui piedi da soli...Sarebbe opportuno quando si riportano notizie di questo genere definire la fonte ,visto che altrimenti ingenerano confusione e potenziali polemiche
Fabrizio

 Andrea :

12/2/2009 19:20
 Il taglio, evidentemente, riguarda le previsioni iniziali delle FF.AA. Quanto al tipo di aereo, non posso che accodarmiagli altri increduli: quando si ritireranno gli Harrier, cosa mai si potrà far decollare dalla Cavour, a parte gli elicotteri?

 roby67 :

12/2/2009 21:08
 Quote:
uavpredator ha scritto: dimezzata la fornitura e firmato il contratto per i nuovi UAV MQ9B saranno solo 2 per 80 milioni di dollari....la scure ha tagliato gli altri 2 che non verranno acquistati il ministro Treconti....scusate
Mauro :-?


è un taglio che riguarda solo i finanziamenti di quest'anno o anche futuri?
e il ministro della difesa che dice?
e quello dell' industria ?

ciao e grazie per le informazioni che sempre ci dai.

 uavpredator :

12/2/2009 23:36
 il bilancio previsionale Difesa è triennale (2009-2012)vedere legge finanziaria approvata
dalle richieste fatte dai dicasteri ci sono stati tagli negli investimenti pari al 50% per il 2009 e del 65% per gli anni successivi
gli UAV sono ordinati e saranno consegati a giugno con due stazioni gli altri 2 che erano stati richiesti sono dissolti
per gli JSF 35 entro dicembre andava definito il numero di mezzi che le forze armate italiane avrebbero acquisito come "intenzione di Acquisto" poi si è slittato a gennaio ora si è indicato un numero di 60 macchine come appunto intenzione di acquisto per gli anni di riferimento e sono JSF35A
tutto questo è scritto in atti e bollettini ma si riferisce al triennio sopra citato
ma la crisi finanziaria e una certa modifica di politica estera sta cambiando anche le esigenze di riarmo così come previsto nell'era Bush
leggere le relazioni del recente incontro alla NATO dei ministri della difesa
non cè da scandalizzarsi ne da gridare che rimaniamo "nudi" ma ogni buon padre di famiglia quando mancano i soldi che fa taglia quello che non può più permettersi ed alla voce investimenti ora alla voce aeromobili triennio 2009-2012 ci sono soldi bastevoli solo per l'ordinativo di 60 aerei nuovi al costo di 108 milioni di dollari cadauno ( che è il prezzo del JSF35A ad oggi , iL B costa 130 milioni)
sapete bene che si è prolungato il leasing degli F16 e che la tranche 3 dell'EFA è stata differita che si sono ordinati EH101 CSAR e CH47D e rimandato l'acquisto degli elicotteri di tipo medio piccolo (NH90 AM)
non mi pare poi così male per questi tempi e poi queste nostre forze amate bisogna farle funzionare con e per le nostre esigenze e non per eventuali esigenze di proiezione militare di altri...o sbaglio ?
per il futuro chissà ma guardate ho visto le previsioni economiche e di budget e ad esser ottimisti prima del 2014/15 non ci sarà ripresa questa è una crisi seria vera e che ha origini bancarie e poi ultima notizia la Boeing sta licenziando + di 20.000 dipendenti e molti sono progettisti di sistemi ed apparati pure per il JSF quindi....
Mauro
:-?

 Easy :

13/2/2009 00:04
 visto quel che si diceva fino a ieri, io aspetterei a parlare di ordini e tagli riguardo l' F35 visto che di ufficiale non esiste nulla (stante anche il fatto che le ultime news certe indicavano in 74 F35A e 57 F35B il fabbisogno), oppure come dicono gli americani "link or it never happened".
Anche perchè come ben ormai sappiamo, queste cose se non te le fa sapere l' AM, il giorno dopo te le fa sapere Lockheed Martin

 Emanuele :

13/2/2009 08:23
 non voglio aizzare nessuna critica e polemica ma... 60 F-35... che ce ne faremo... :roll: :roll: :roll:

 Fabrizio1966 :

13/2/2009 08:55
 

come ha scritto Easy ad ora nessuna notizia ufficiale, e mi parrebbe molto strano che a fronte del taglio di settanta e pussa velivoli su una comessa la Lockheed Martin ( e NON la Boeing, che con l'F35 non "c'azzecca"!) non abbia battuto ciglio. La cancellazione dei preserie ( e parliamo di 2 aerei, non 70 !!!) fu annunciata ancora prima dal ministro della difesa olandese che dal nostro governo e nell'arco di pochi giorni... Più probabile che si stia decidendo di dilazionare il finanziamento dell'eventuale commessa, partendo da una prima tranche nel triennio 2009-2011 per poi procedere. Non dimentichiamo che difficilissimamente vedremo F35 operativi prima del 2014/2015, ad essere ottimisti...
Aggiungo che un totale di 60 F35 è assolutamente insufficiente a mantenere una linea di volo degna di questo nome altro che accontentarsi, e le ricadute per l'occupazione anche in Italia sarebbero disastrose! ....
Inoltre non capisco quali sono le necessità di proiezione di potenza altrui di cui ci staremmo facendo carico. La stabilità nei balcani preoccupa di più certo Roma che Washington, e la missione in Libano non mi pare sia stata caldeggiata da Bush. quanto all'Afghanistan non ci vuole molto a capire che tutti gli attentati non commessi a Milano piuttosto che a Venezia o Roma sono stati fermati tra le montagne di quel desolato paese...
Fabrizio

 uavpredator :

13/2/2009 09:06
 secondo gli esperti 60 F-35 potrebbero fare il lavoro....di 180 Tornado o di 300 AMX (+ efficienza + precisione + capacità stealth) se prendemmo 100 tornado (anzi 101...) mi sembra che aggiungendo pure la capacità degli AMX ??? una forza sopra descritta è - ampiamente superiore alle capacità attuali o riferibili agli anni 80 di strike o first strike o...- quindi per me e per molti altri bastevole
se poi ci si riferisce agli anni 70' (G91Y o F104G) la corrispondenza è di 500 macchine
questi sono dati tecnici (sulla carta) ma se prima e faccio un esempio per tirare giù un bersaio hard ci volevano 4 missioni di 2 aerei cadauna ( 8 aerei) ora con un F35 faccio 1 missione e distruggo 4 obbiettivi (teorici) quindi sempre in teoria il rapporto reale è 1 per ogni 32 aerei di una volta..
riguardo al all'F35B non è assolutamente vero che doveva essere acquisito per primo ( l'aereo ha fatto il primo volo da poco ed i tempi di realizzazione della pre serie a decollo VTOL con full capacity è prevista per il 2010) la Cavour con tutti i suoi problemi di messa a punta sarà operativa nei primi mesi del 2010 si spera, ed opererà con AV8 e EH101 per 5/6 anni almeno sino all'avvento acquisizione degli JSF35B (2015) in linea con una eventuale acquisizione delle sopracitate macchine nel Budget 2012-2015
io trovo il tutto logico, compatibile ed equilibrato al di là di cosa raccontano le riviste del settore - a libro paga delle industrie - e che sparano numeri che non stanno ne in cielo ( per gli aerei ) ne in terra ( per i mezzi) per le navi...la MM è stata sempre molto realista in quanto le navi si comprano sulle punta di dita 1, 2 massimo 4....
conosco personalmente chi fa queste proiezioni e previsioni posso assicurarvi che è gente che conosce la materia
oppure cìè qualcuno che pensa davvero che le nostre forze armate debbano diventare - strumento di proiezione di una politica espansionistica ?-
comunque Fiat Avio saputo il piano ha messo in cassa integrazione a Pomigliano molti e molti operai, ma l'avrebbe fatto pure se gli F35 A ipotizzati fossero stati 90......ma questa è una mia opinione
bambole non c'è una lira...citava un film
accontentiamoci e lavoriamo tutti sul reale e non sul teorico
Mauro :-?

 Fabrizio1966 :

13/2/2009 10:48
 Posso essere daccordo sulle proiezioni "teoriche" delle capacità dell'F35, ma ciò non toglie che gli arei debbano essee fiscamente disponibili per poter effetture le loro missioni. Attualmente al linea strike dell'AM conta su 4 gruppi tornado e 4 di A 11...l tutto sostituibile con ... 3/4 gruppi di F35 di cui uno funzionante come OCU? materialmente con questo numero di unità è quasi impossibile mantenere una corretta turnazione tra i mezzi impiegati "on theater ", quelli in Rest&Recovery e quelli necessari a qualificare operativamente i piloti. Questo è quanto stà malauguratamente sperimentando la Joint Harrier Force Brittannica, costretta a ridurre i suoi impegni e a strutturarsi su 4 mini gruppi di 9 velivoli..e qui la Raf può sempre contare su tornado e typhoon multiruolo per tamponare... sia ggiunga che le simulazioni, anche queste provenienti spesso dalle ditte costruttrici ( e non si capisce perchè dovrebbero essere meno attendibili di quanto publbicato sulle riviste...) difettanodi realismo. in uno scenario tipo come quello Afghano ad un ipotetico F35 non verrebbe richiesto di colpire 4 obbiettivi in una missione,ma di coprire una certa area in missione cas per intervenire on call su richesta dei Fac ...gli obbiettivi poterebbero essere 4, 14 o nessuno e potrebbero anche arrivare più richeste di intervento contemporaneamente. si aggiunga che tale copertura dovrebbe essere fornita con un certo grado di continuità e pertanto ci vorrebbero almeno 6-8 macchine in situ sottoposte a ritmi di missione non trascurabili... si suppone che per schierare questi 6-8 velivoli se ne debba avere almeno 12-18 in patria pronti per eventuali sostituzioni, rimpiazzi, turnazioni etc...Il tutto senza contare i mezzi impiegati nell'attività addestrativa di routine... ora basta saper far di conto per arrivare a capire che con 60 macchine ( incluse le riserve ) o si và in missione all'estero o ci si addestra in patria...tutte e due le cose no...
Ora, io non contesto le tue fonti, ma se davvero la difesa ha scelto questa strada, allora tanto vale chiudere l'AM o ridurla a forza "di rappresentanza" e delegare ad altri le nostre necessità di proiezione di potenza. Proiezione che non è espansionismo. L'Italia vive di importazioni. Importazioni di petrolio e gas naturali, importazioni di materie prime. Avere il controllo del bacino del mediterraneo e la possibilità di proiettare forze nel caucaso per difendere i nostri approvigionamenti di gas naturali non è questione di espansionismo, può essere questione di mera sopravvivenza..... Non ci vedo proprio nulla di cui rallegrarsi.
In ultimo, vorei anche che mi si spiegasse come mai i soldi per la difesa non ci sono mai ogni qualvolta arrivano al governo certi ministri, mentre nelle legislazioni precedenti c'erano.... (scherzo, lo so benissimo...;-)
Fabrizio

 uavpredator :

13/2/2009 13:00
 scusa Fabrizio ma eccepisco il JSF non è nato per il quadro afghano...quale pazzo generale rischierebbe 108 milioni di dollari un aereo ultra segreto un pilota hi-tech per dare la caccia ai predoni ? basta o basterebbe un A10 o un SU25..il JSF è nato per missioni stealth di first stike in operazioni tipo Iraq- Serbia-o in prospettiva Iran non confondiamo operazioni di close air con altro...è come mandare un F22 a combattere contro i caccia della repubblica del Ciad
quindi ciò che dici è giusto ma per un quadro tattico un pò più complesso io l'F35 lo manderei dove c'è il rischio di qualche missile a guida radar se no che pago a fare lo sthelteness
ora tornando al numero quale missione diciamo strategica potremo in futuro affrontare da soli ( non in alleanza) avendo la necessità di mandare 10-12 aerei che stante le dovute proporzioni corrispondono ai 40 Tornado mandati in Iraq nel 1991 ? io non ho risposte e quelle che mi vengono mi fanno venire i brividi
(attacchiamo la Libia per riprenderci tobruk ? o l'Iran per farci finalmente pagare le ultime rate per il porto di Banda el rabbat o attacchiamo Israele per liberare la striscia di Gaza...non sto scherzano sto solo esagerando) quindi per me ed altri 60 sono bastevoli oltre naturalmente ad un certo numero di macchine F35B da valutare
ps. l'F35 per il carico alare non è risultato molto agile vola veloce e dritto....ma non chiedetegli il dogfighter una specie di F104 una virata durava una vita....nel senso che ti si mettevano in coda quindi come caccia dubito come agile close air supporter pure in questa attività c'è necessità di una nuova macchina per no correre il rischio di vedere ancora volare macchine di 35 anni fa e non scordiamoci degli slow movers vero pericolo perchè sono una via di mezzo trppo veloci per gli elicotteri troppo lenti per gli aerei
al riguardo siamo ancora noi all'avanguardia...il 5° ha sviluppato nuove tattiche di intercettazione di slow movers niente po po di meno che con gli F16....proprio loro capaci di incollarsi ad un SM208 che vola a 190 km...ma ci vuole manico
Mauro
:-?

 Fabrizio1966 :

13/2/2009 13:00
 

Due ulteriori precisazioni che forse, ripeto forse svelano l'arcano del "taglio non taglio" degli F35
riassumo da Dedalonews di dicembre :
secondo il rappresentante ufficiale italiano nel Joint Program Office confermata la quota di 131 con una ripartizione tra A e B in questi termini: 74 A 57 B, ripartizione però da "aggiustare"
ora, la road map per le consegne all'italia prevede quanto segue: 6 aerei nei primi due anni, 14 all'anno tra 2014 e 2018 ( totale: 62 velivoli) di seguito gli altri, con gli stovl concentrati a aprtire dal 2017... amio parere è pensabile che si sia ipotizzato di finanziare una prima tranche di 60 macchine, tutte A ( meno costose) e procastinare ad esercizi finanziari meno disastrati i più costosi B.
Resta da capire cosa essenzialmente ci voglia fare l'AM con i B stovl e se non si stia riconsiderando appunto questa scelta. Gli Stovl hanno seso per l'MM non per l'AM ( o, almeno, non troppo). si aggiunga che la RAF stà serissimamente riconsiderando il suo interesse nei B anche alla luce della prossima dipartita della Joint Harrier force , che avverà prima dell'ingresso in line delle due portarei di nuova generazione, ora ulteriormente rimandato al 2018-2020 ( ma ci sono voci inistenti che rinvio sia in realtà sinonimo di cancellazione....) ..Probabile che anche l'Am stia ripensando l'acquisto di questa costosa versione....
Fabrizio

 Fabrizio1966 :

13/2/2009 13:18
 Mauro, concordo sulla tua analisi della spendibilità dell'F35 in missioni con obbiettivi altamente sensibili, ma purtroppo al realtà operativa è un altra. di fatto l'occidente stà già rischiando macchine costosissime ( Rafale e prossimamente typhoon) in teatri come l'afghanistan. Non si può scegliere la missione sulla base della classe di velivoli disponibili.... Se i nostri ad herat ci chiedono supporto CAS e noi abbiamo solo F35 non possiamo rispondergli "scusate ragazzi ma il ligthnng costa troppo, mica possiamo rischiarne uno...arrangiatevi..." e porto questo esempio perchè non è sempre detto che ci sia la nato a coprirci le terga....
circa le missioni strategiche che potremmo compiere da soli o comunque senza gli stati uniti, non serve molta fantasia...basta pensare a queli enormi difficoltà potremmo andare in contro se solo si affacciasse la necessità di esfiltrare il contingente in Libano nel bel mezzo di un nuovo conflitto tra hezbollah ed Israele .. toccherebbe a noi e ai francesi, e nessuno dei due strumenti militari attualmente naviga in acque serene...
Una domanda..ovviamente tu stai parlando solo delle acquisizioni di F35 per l'AM, vero, cioè non degli Stovl della marina... o sbaglio?
Fabrizio

 uavpredator :

13/2/2009 13:25
 giusto Fabrizio....un ulteriore chiarimento alla richiesta fatta dal Ministro ( su sollecitazione della MM) a cosa potesse servire una macchina VTOL all'AM e data ben prima che alla MM la risposta è stata - per eventuali rischieramenti all'estero su basi non aeroportuali - il Ministro su navi ? no perchè i piloti AM non saranno abilitati agli appontaggi.....il Ministro ma per favore dite cose sensate !!!!!
comunque è stato fatto un passo successivo per ora niente B all'AM
scusate il disturbo ma io sono pure modellista e non vedo l'ora che esca un modllino di JSF serio per farlo Italico
Mauro :-?

 Fabrizio1966 :

13/2/2009 13:31
 ecco, questo lo trovo sensato..i B sono roba per la Marina, non per l'Aeronautica..
quindi devo dedurre che gli Stovl della marina per ora si salverebbero...
Grazie delle informazioni.
Fabrizio
P.s. un F35 decente in 1/72 non dispiacerebbe neppure a me.... :-)

 kj :

13/2/2009 16:41
 Scusate, ma qualche mese fa era circolata voce che gli JSF non americani, saranno "depotenziati", ovvero non strabilianti come quelli usa. Vi risulta??
Se poi la versione B costa di più, va meno lontano, porta meno carico bellico, è più complicata, tolta la MM che altro non può far volare, che se ne fa l'AM? Quante volte un harrier è decollato per missioni operative da terra in verticale??
kj

 uavpredator :

13/2/2009 17:42
 non è una voce è un fatto reale...tutti gli JSF non USA avranno prestazioni elettroniche e stealth di grado inferiore di quanto ? difficile dire ma si può ipotizzare che le macchine avranno tre gradi di affinamento definiti
Plus + (US air Force etc)
Plus (RAF-Israele)
A (Nato - Australia)
cosa cambia tra macchine è riferito alla capacità network centriche (leggi capacità di operare in situazioni estreme come piattaforma autonoma) ma le cose non stanno proprio così anche sulla furtività si parla di classi di traccia radar diverse ( e questo ha fatto imbestialire gli Australiani che se ne vogliono andare)
peraltro una farte di furtività sarà legata ai sistemi di bordo e non solo (come pensano in molti alle forme del mezzo e alle vernici)
per ora i prezzi indicati per la versione B sono di 130 Milioni di dollari (la differenza è tutta sul motore)
che se ne fa l'AM la risposta sta sopra si pensava che all'estero un rischieramento su piazzole invece che aeroporti
il problema è che la macchina non è proprio rustica e tenerla su un prato non è il massimo
per la MM non c'è null'altro e necessità farà virtù ma sul numero che gira esprimo a nome di molti i dubbi ( la marina farà poi i suoi conti per carità) ma le 35 macchine dove le mette ? la Cavour al massimo ne potrebbe portare 12 e la garibaldi 10 ( + riserve e manutenzione pari al 20% pari a 4 aerei ) il totale fa 26 che guarda caso è il numero che si pensa ( facendo un riferimento con gli AV8 che erano 16 di cui due Trainer è come se la forza disponibile fosse moltiplicata per 3/4 volte) come se la Marina oggi dovesse gestire 40 Harrier...non ci sarebbero nemmeno i piloti abilitati
Mauro

:-?

 kj :

13/2/2009 18:01
 Se non fosse che in progetto non ci sono alternative, bisognerebbe sbattere la porta anche noi!!
kj

 Easy :

14/2/2009 02:41
 veramente è e rimane una voce quella che gli F35 non USA avranno prestazioni diverse dagli altri, e ripeto è una VOCE che non trova riscontro in nessun atto o documento ufficiale e che Lockheed Martin ha categoricamente smentito! Al massimo possiamo discutere sul grado di possibilità di mettere le mani sul software avionico degli utenti non USA

Gli australiani se ne vorrebbero andare perchè dicono che l' F35 non ha le doti di autonomia e doti da caccia che loro vorrebbero (infatti si è parlato di F22, caccia puro e di grande autonomia), non per problemi legati alla sthealtness

 uavpredator :

14/2/2009 09:34
 x easy e gli altri interessati
se ne è parlato e come....l'avionica è parte integrante dello stelthness di un veicolo se certi codici non vengono attivati via software (chiamale se vuoi...contromisure ma il termine non è corretto) l'aereo è più visibile
un esempio...la capacità di volare in missione con solo apparati passivi (cioè senza emissione di qualsiasi segnale elettromagnetico)
la capacità di inquadrare-acquisire obiettivi con il solo uso di apparati passivi
la capacità di trasmissione fra apparati interni in link in fibra ottica a 0 emissioni ed altro che puoi immaginare
sugli aerei della NATO tutto questo non ci sarà e non è una questione di prezzo ma di tecnologie esportabili
che la lockeed dica tutto a posto è come chiedere all'oste come è il vino ma di queste questioni si è discusso in recenti gruppi di lavoro interforze ( e alcune riviste del settore qualcosa hanno spifferato) ma gli uSA hanno detto o così o così quindi nulla di scandaloso essere trattati come alleati ma con alcuni distinguo
il nuovo CSM USA ha confermato le scelte del precedente (cfr. verbali conferenza stampa di insediamento) certe tecnologie come pure quelle dell'F22 non sono esportabili per motivi di sicurezza nazionale ed è per questo che gli F22 volano solo in USA - succederà pure per gli F35 non credo se no che strike è
riguardo alla Boeing nell'ambito degli accordi industriali anche lei per alcune tecnologie è impegnata nel progetto F35 gli americani fanno così pure se perdi una gara una parte del lavoro ti spetta per "onore allo sconfitto" credo che stia lavorando al motore e alle vernici RAM più qualche altra cosa
Mauro :-?

 RobertoC :

14/2/2009 10:58
 Scusate, ma continuo a non capire.

Il Tornado porta in combattimento 5 bombe da 1000 libbre.
Se l'F35 fosse davvero equivalente a tre Tornado, non dico che ne dovrebbe portare 15, ma contando efficienza operativa, capacità stealth, ecc. almeno lo stesso carico bellico lo dovrebbe portare.

Quanto alla sthealtiness, se si porta anche solo uno spillo fuori dalla stiva bombe, non se ne parla proprio.

Quindi, in sostanza, avremo a costi astronomici una forza di attacco limitata, perché con 60 aerei acquisiti in 10 anni, sarà difficile mandarne in giro più di 6, con carichi bellici ancora più scarsi, e rischiando uno spavento di soldi ed un ancora più insostituibile e specializzatissimo pilota ad ogni missione.

Secondo me, non ha senso. E puzza anche di fregatura.

Roberto

 uavpredator :

14/2/2009 12:34
 che le armi siano tutte una fregatura concordo...già lo diceva un grande filisofo ma cerco di spiegare meglio i concetti prima esposti
i dati sul Tornado sono riferiti a quando fu concepito
i Tornado in reali situazioni operative portano 2 bombe GBU più l'illuminatore laser se no al massimo 4 bombe JTDAM da 1000lb
hanno bisogno di qualche rifornimento in volo se così carichi in quanto al decollo partono con serbatoi semi vuoti
i Tornado non sono Stealth hanno tutto fuori i prima volavano bassi e veloci ora alti e......al di fuori del raggio della contraerea se possibile
l'F35 è una macchina anche se non in versione plus che è in grado di portare con un braccio lungo sino a 4 bombe GBU o JTDAM all'interno di una stiva ( la versione B solo 2) senza necesità di volare alto e a velocità supersonica di crociera senza post bruciatore inoltre le bombe non utilizatte possono essere riportate a terra e non uttate a mere come successo in altre missioni tipo Serbia
naturalmente capacità di missione e di alternanza di obbiettivi infinita
nel Tornado i dati di missione vengono pre caricati prima del decollo sull'F35 sarà possibile via link modificare obiettivi ed aggiornare le minacce e tutto con un solo uomo a bordo
riguardo al nunero in proporzione per i Tornado 2 aerei ad obbiettivo ( per ragioni di kill probability) e tutti con i dati di un solo obiettivo + 1 di riserva ( si fa così)
per l'F35 1 aereo per 4 obietti leggeri o 2 pesanti con posibilità di cambio in corsa....non è pocc per una forza aerea le missioni d bombardamento a vista non si fanno più
le fregature sono tutte dietro l'angolo vedi il caso del Ghibli o di altri aerei no ben riusciti sui cost è meglio spendere un velo pietoso e tante volte mi chiedo perchè poter uccidere meglio e prima costi tanto ma il mondo reale è questo e poco si può fare ho letto recentemente i scosti reali di acquisizione dei Tornado cadauno
50 miliardi di lire a prezzi 1980 ( oggi sarebbero con svalutazione ed altro circa pari a 75 milioni di euro)
l'F35 che ottimisticamente fa il lavoro diciamo di 2 Tornado pari a 150 milioni di € ( quello di riserva lo escludo) costa 108-120 milioni di dollari insomma siamo li
Mauro :-?

 Easy :

14/2/2009 15:08
 quelle che tu dici sono le solite voci, e ripeto voci, o chiamiamole supposizioni, ma sempre quello restano, cose non confermate e smentite da Lockheed Martin.
Le tecnologie più sofisticate presenti sul F35 sono fondamentalmente la torretta EOTS, il sistema EW e il sistema DAS, che saranno presenti su TUTTI gli esemplari!
Quel che per ora è certo è solo la non riprogrammabilità del software da parte di utenti esterni diversi dalla casa madre, ma questo non è da oggi, ma tutti i prodotto aeronautici americani da sempre (vedasi il caso F18 australiani di molti anni fa)....in pratica è come se tu comperassi windows con tutte le sue funzioni, ma non puoi modifcarne il codice sorgente a tuo piacimento poichè è segreto, ma questo non implica la non usabilità del software nelle sue funzioni.

Se ora riesci a portarmi qualcosa che dice il contrario, che non siano voci o supposizoni, sono qui a leggere/ascoltare

 Easy :

14/2/2009 15:14
 Nella versione MLU del Tornado è possibile modificare i dati di missione, riceve e inviare dati/immagini/link o la tactical picture attraverso il Link 16

PS: anche la versione A porta solo 2 bombe JDAM internamente, non 4, oppure 8 SDB



 uavpredator :

14/2/2009 16:24
 1° serie di documenti per i riferimenti:
sono ufficiali e non voci

20-8-2004 “L’Italia fa il pieno di contratti aziendali: Alenia, Finmeccanica, Datamat, Galileo Avionica, Piaggio… per 138 milioni di dollari già ottenuti e altri 515 impegnati…a meno che il programma non sia cancellato”
( v. Andrea Bassi- Mercati e finanza, citato da www.disarmo.it).

2005 “Investire in sicurezza. Forze armate, uno strumento in evoluzione” Documento dello Stato Maggiore della Difesa che riporta i principi del nuovo modello di difesa.
Pag 10: tra i compiti militari: “…Tempestiva tutela degli interessi vitali nazionali ovunque essi siano compromessi”
(allegato al Mensile Tecnologia & difesa n° 19 del 2005 )

4-7-2006 Medaglia d’oro al generale G. Fantuzzi per l’accordo bilaterale Italia Olanda del 30 marzo 2006, che stabilisce all’interno del progetto JSF per l’Italia la Linea di assemblaggio finale e verifica dei velivoli e per l’Olanda la Linea di manutenzione e revisione di motori e equipaggiamenti, per i velivoli che saranno acquistati dai 2 Paesi.
(dal sito Ministero dell’aeronautica)

12-7-2006 Cerimonia nel Texas: Lightning II è il nuovo nome del JSF 35. Presenti gli 8 paesi partner: Australia, Canada, Danimarca, Italia, Norvegia, Olanda, G.B., Turchia.. Lockheed Martin che prevede nei prossimi mesi il volo inaugurale dei primi caccia, registra un fatturato 2005 di 37,2 miliardi di $.
( www.paginedidifesa.it)

Livelli di partnership :
Partner di 1° livello, con maggiori finanziamenti e trasferimento di tecnologie: USA Canada Australia GB
Partner di 2° livello, senza trasferimento di tecnologie: Italia Olanda
Partner di 3° livello: Norvegia, Danimarca, Turchia.
Solo acquirenti (?) : Singapore e Israele

PER SCHEDE TECNICHE:

V. Rivista Aeronautica, primo fascicolo dell’anno 2006
Da cui: “F35: Velivolo multiruolo, stealth=invisibile ai radar, espressamente progettato per il “fuori area”, con sistemi di comunicazione/informazione molto avanzati e sofisticatissimo armamento di precisione…”


SGUARDI CRITICI

ANALISI “IL JOINT STRIKE FIGHTER IN EUROPA”

A cura di Corinne Asti, CeMiSS – Centro militare di studi strategici
Supplemento N° 8/9 settembre 2005, 77 pagg.
www.casd.difesa.it
per una analisi comparata tecnica e strategica dei progetti F35 e Eurofighter
Dalla Prefazione: L’autrice mette “in discussione la scelta di partecipare al progetto F35 piuttosto che investire nella ricerca europea…alla luce delle tremende difficoltà affrontate dagli USA in questo programma… anche dell’atteggiamento di istituzioni e industrie americane sempre più protezioniste…”

MANLIO DINUCCI.
“SAREMO NOI CONTRIBUENTI A FINANZIARE, COL DENARO PUBBLICO, IL CACCIA STATUNITENSE.”

L'Italia sta per entrare, a tutti gli effetti, nel programma di sviluppo del caccia Joint Strike Fighter. La Commissione difesa del senato ha approvato, in maggio, la proposta del governo di finanziare il «Programma pluriennale di ricerca e sviluppo dello Stato maggiore dell'aeronautica n. 2/2002 relativo allo sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter (n. 99)». Si tratterebbe, secondo la relazione presentata dal senatore Minardo della maggioranza, di un «programma che vede coinvolti numerosi paesi quali gli Stati uniti, la Gran Bretagna, il Canada e in cui è prevista a breve la partecipazione dell'Olanda, della Turchia e della Danimarca». Viene presentato, in altre parole, come un programma di collaborazione paritetica nel campo della ricerca e sviluppo del settore difesa. Non è così: quello del caccia Joint Strike Fighter è un programma interamente statunitense, che il Pentagono realizza attraverso la Lockheed Martin, al quale le industrie aeronautiche di altri paesi sono ammesse solo come subcontrattiste (v. il manifesto, 30 maggio). L'Italia vi parteciperà con un gruppo di 29 aziende, capeggiato da Alenia Aeronautica e Fiat Avio. Ma, per avere tale privilegio, dovrà addossarsi una parte dei costi del programma, versando un miliardo di dollari a fondo perduto. Questi soldi non usciranno dalle casse delle aziende partecipanti, ma dalle nostre tasche: saremo noi contribuenti a finanziare, col denaro pubblico, il caccia statunitense. Ben poca cosa in confronto a quanto dovremo spendere quando il caccia sarà ultimato. Dato che i paesi partecipanti alla sua realizzazione (tra cui Israele e Turchia) saranno i primi a dotarsene, l'Italia ne acquisterà un congruo numero: si parla di circa 150 velivoli. Il loro prezzo, ha assicurato il sen. Minardo, sarà veramente conveniente. Da un primo calcolo, dovremo pagare appena 20-30 miliardi di euro, corrispondenti a 40.000-60.000 miliardi di vecchie lire.
Ma la partecipazione italiana al programma del Joint Strike Fighter implica anche altre questioni. Il nuovo caccia statunitense è concorrenziale rispetto all'Eurofighter Typhoon, il caccia europeo
Che l’Italia acquisterà con una spesa complessiva minima (sempre con i nostri soldi) di circa 8 miliardi di euro (16.000 miliardi di lire). Secondo il presidente dell'Aiad (Associazione industrie per l'aerospazio), non c'è conflitto tra i due caccia in quanto «rispondono a ruoli diversi e sono assolutamente complementari».
In realtà, essendo ambedue i caccia multi-ruolo, le loro funzioni fondamentali si sovrappongono. L'Eurofighter è destinato al combattimento aria-aria, ossia all'intercettazione e distruzione di aerei in volo, ma è allo stesso tempo in grado di svolgere missioni aria-terra e aria-mare per colpire obiettivi terrestri e navali. Ha caratteristiche stealth per sfuggire ai radar e sopprimere le difese antiaeree. Il Joint Strike Fighter, anch'esso stealth, sarà prodotto in tre versioni: la prima, per l'aeronautica, destinata a combattimenti aria-aria e ad attacchi aria-terra e aria-mare; la seconda, per il corpo dei marines, che a tali capacità unirà quella di un decollo corto o verticale; la terza, per la marina, con caratteristiche simili ma più adatte alle portaerei.
Nella battaglia tra i due caccia sul mercato, il Joint Strike Fighter ha per ora la meglio: l'aeronautica, la marina e i marines statunitensi, più l'aeronautica e la marina britanniche, ne acquisteranno circa 3.000 (di cui 2.000 solo l'aeronautica Usa), cui si aggiungeranno quelli che saranno acquistati dai paesi che collaborano al programma e da altri acquirenti. Per ciò che riguarda l'Eurofighter, invece, i 4 paesi costruttori si sono finora impegnati ad acquistarne «solo» 620.

A premere perché l'Italia e l'Europa si imbarchino sul Joint Strike Fighter è il generale Mario Arpino, capo di stato maggiore della difesa. Su Air Press (27 maggio 2002) egli sostiene che occorre «trarre il massimo vantaggio di know-how da una partecipazione qualificata e qualificante al Joint Strike Fighter», concentrandoci su «ciò che sappiamo fare bene da soli a livello europeo, come elicotteri e velivoli da addestramento»: per questo, «non è il caso di caldeggiare una tranche 3 dell'Eurofighter nel ruolo di attacco, in quanto non potrà mai rispondere sotto alcun profilo alle esigenze dell'Aeronautica negli scenari del secondo quarto di secolo», né tantomeno «farsi abbagliare da allettanti contromosse al Joint Strike Fighter, come l'ultima, proveniente da un noto pulpito d'oltralpe, di unire le forze per addentrarsi nell'avventura di un velivolo di nuova generazione esclusivamente europeo».

Di parere opposto sono i Democratici di sinistra che, in un convegno svoltosi il 6 maggio a Roma e in un comunicato diffuso il 20 maggio dall'Unione DS Alenia Aeronautica Torino, sostengono che «la scelta del Joint Strike Fighter metterà in crisi l'evoluzione delle strategie europee nel campo della difesa», in quanto «lo sviluppo del Joint Strike Fighter verrà effettuato esclusivamente in Usa» e «le risorse necessarie per l'acquisizione nei prossimi anni della flotta di Joint Strike Fighter saranno sottratte alle ulteriori tranche dell'Eurofighter». Per di più, «dotare la nostra Aeronautica di uno strumento come il Joint Strike Fighter, ammesso che gli Usa ne permettano una effettiva autonomia di impiego, significa che l'Italia ha deciso di entrare nei prossimi anni nel ristrettissimo numero di nazioni che si assumono il diritto di intervento immediato nelle aree di crisi del mondo con una fortissima capacità distruttiva». Per questo, concludono, «riteniamo che l'eventuale firma del Mou (memorandum d'intesa) - ovvero il parziale finanziamento agli Usa delle ricerca tecnologica e dello sviluppo del velivolo - rappresenta un ulteriore passo decisivo per mettere in crisi il Progetto del sistema europeo di approvvigionamento per la difesa».

Ormai, però, il pericolo non consiste nella «eventuale firma del memorandum d'intesa». Come documenta il sito ufficiale del Joint Strike Fighter, «l'Italia ha firmato un Moa (memorandum d'accordo) per partecipare al programma del Joint Strike Fighter, il 23 dicembre 1998», ossia durante il governo D'Alema. L'Italia, come dimostrò la successiva partecipazione alla guerra contro la Jugoslavia, aveva dunque già deciso di «entrare nel ristrettissimo numero di nazioni che si assumono il diritto di intervento immediato nelle aree di crisi del mondo con una fortissima capacità distruttiva».

(da ww.altraofficina.it/fuoritempo 2002)

PER APPROFONDIRE

“ UNO SGUARDO AL MERCATO DEGLI ARMAMENTI “
PAGINE DI DIFESA - LORENZO MAZZORIN, 2 SETTEMBRE 2004
Come si scelgono i sistemi d’arma.

Nella scelta dei sistemi d'arma di cui un paese decide di dotarsi, gioca un ruolo fondamentale l'aspetto delle relazioni internazionali. E' infatti molto importante poter assicurare un durevole rapporto di amicizia fra i due paesi che portano a termine la compravendita, sia per chi compra questi prodotti che per chi li vende: per i secondi è importante essere sicuri del fatto che le armi appena vendute non vengano usate in modo improprio, mentre per i primi è importante poter contare sugli approvvigionamenti delle parti di ricambio e di quant'altro necessario al buon funzionamento dell'armamento.
Il mercato delle armi è quindi più di altri sintomatico della bontà delle relazioni fra Stati, dal momento che il detto "pecunia non olet" non si applica a questo particolarissimo campo del commercio globale: vendere al proprio nemico l'arma finale (chimera inseguita dalla notte dei tempi), può infatti essere, prima che rischioso, stupido. Se persino in tempi di guerra fredda si poteva chiudere un occhio sull'acquisto di macchine fotografiche dalla Cina comunista, lo stesso non sarebbe stato per una partita di missili intercontinentali.
L'analisi del mercato delle armi è quindi molto interessante, in quanto permette di comprendere le politiche sul lungo termine, essendo gli eserciti al tempo stesso artefici e strumenti della politica estera. La durata di un governo è limitata a pochi anni, mentre le scelte in campo militare hanno un respiro almeno ventennale: è infatti questo il tempo tipico per lo sviluppo di un sistema d'arma e la sua messa in linea, il che porta il potere politico alla scelta di lasciare una certa liberà d'azione ai militari nella selezione dei partner internazionali.
Determinante non è infatti solo il problema economico, senz'altro importante, ma anche l'orizzonte politico. Lo sviluppo di sistemi d'arma non può infatti non tener conto del contesto in cui questi verranno presumibilmente impiegati: per quanto un piccolo Stato possa infatti investire in difesa, la potenza del suo esercito sarà sempre trascurabile rispetto a quella di una super potenza militare come gli USA o la Russia, a meno che questo Stato non sia inserito all'interno di una rete di alleanze tale da permettergli una efficace risposta in caso di attacco.
In questo caso i sistemi d'arma non verranno più sviluppati dal singolo Stato, ma si creerà tutta una serie di joint venture fra le industrie belliche dei paesi membri della rete di alleanze, al fine di sviluppare sistemi d'arma moderni dividendo i costi.
Analizzare l'armamento a disposizione dei vari Stati permette quindi di risalire a questa rete di alleanze a volte tutt'altro che ovvia: per fare un esempio, l'India, membro del Commonwealth, ha strettissimi legami con la Russia, legami per altro di lunga data. Questo può non essere ovvio, viste le posizioni di altri paesi membri di questa organizzazione, come il Canada, la Gran Bretagna o l'Australia, ma lo diventa se si osserva che l'aeronautica indiana è quasi interamente costituita da velivoli sovietici.
Fra gli Stati si possono individuare tre tipologie di approvvigionamento di sistemi d'arma: paesi che se le producono da soli, paesi che le acquistano dall'esterno e paesi che modificano armamenti di fabbricazione estera. Ovviamente non esiste un paese esclusivamente produttore o esclusivamente consumatore: gli Stati Uniti, per esempio, si producono gran parte dell'armamento ma comprano (senza modifica alcuna) armi leggere e altre attrezzature di nicchia dall'Europa.
L'atteggiamento in politica estera legato alla produzione in proprio è quello della superpotenza, che desidera, da un lato affrancarsi dagli alleati negli approvvigionamenti militari, al fine di poter attaccare chiunque, se necessario, dall'altro legare a sé tutta una serie di paesi acquirenti, creando così una solida area di influenza.
Gli Stati che, invece, acquistano la maggior parte degli armamenti senza apportare sostanziali modifiche, o hanno bisogno immediato degli stessi, in quanto hanno delle guerre in corso, o hanno scarsa intenzione di attaccare i propri vicini. La Svizzera compera, senza applicare modifiche, aerei dagli USA e radar dall'Italia, dal momento che un'invasione da parte o contro questi due Stati è semplicemente impossibile.
Infine, gli Stati che modificano armi progettate da terzi, sono quelli che, pur volendo mantenere attiva un'industria militare nazionale, non hanno le risorse per sviluppare autonomamente sistemi complessi e costosi, come caccia, navi o sistemi antiaereo. E' il caso dell'Italia, che fino a pochi decenni fa modificava armi di terzi anziché produrle in proprio.
Passando ora all'analisi della situazione europea, l'esigenza di unirsi in una federazione di Stati con una moneta comune e comuni programmi di difesa è stata anche dettata dal desiderio di non essere più nella scomoda posizione dell'oggetto del contendere fra due potenze militari soverchianti. Con la caduta del muro di Berlino, il collasso della superpotenza comunista e il pessimo momento della superpotenza capitalista l'orizzonte in politica estera dei paesi europei è radicalmente cambiato: l'Unione Europea è infatti ora una superpotenza economica, che può ambire quindi a una leadership mondiale anche in campo politico e militare.
Da questo è nata una sempre più stretta collaborazione fra le industrie militari europee, in particolare fra quelle di Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania, per la realizzazione di progetti altrimenti inconcepibili per una sola nazione europea. I risultati, almeno per ora, non sono stati deludenti, in quanto sistemi d'arma come per esempio i cacciabombardieri Eurofighter, i missili Aster o le fregate antiaereo classe Orizzonte, non hanno nulla da invidiare a quelli di fabbricazione americana o sovietica.
Impiegando lo strumento di analisi descritto a questo scenario, quindi, la politica sul lungo termine dei paesi di quest'area risulta tesa alla costituzione di una superpotenza, non necessariamente antagonista degli USA, ma certamente da questi indipendente. Se non altro per quanto riguarda il settore difesa è probabile che siamo ormai giunti a un punto di non ritorno, visti gli investimenti, non solo finanziari che sono stati fatti in tal senso. Dopo che sono stati investiti 3,2 miliardi di euro per il progetto Galileo, che è da ingenui pensare che non verrà rapidamente riconvertito a uso militare se necessario, una marcia indietro sarebbe decisamente controproducente.
E' in quest'ottica che risultano discutibili le scelte politiche di alcuni governi, più impegnati a mostrare fedeltà all'alleato americano piuttosto che a curare gli interessi dell'Unione Europea (cioè gli interessi di tutti i loro elettori, a meno di non diventare il 51° Stato americano). Queste sono oltremodo dannose, poichè turbano la linearità del percorso che dovrebbe portare alla costituzione di un potente apparato di industrie belliche.
Il riferimento è, ad esempio, alle scelte inglesi di ritirarsi dal programma Orizzonte, come a quella italiana di ritirarsi dal programma A400M. Può anche darsi, infatti, che questi paesi riusciranno a dotarsi di sistemi d'arma più a buon mercato, e magari anche più efficienti, di quelli che avrebbero potuto reperire tramite cooperazioni europee, ma è placido che in questo modo non avranno aiutato lo sviluppo di un sistema industriale autonomo. Visto che, in questo particolare momento storico, gli unici due nemici che potrebbero minacciare seriamente l'Unione Europea sono decisamente fuori portata, sarebbe infatti più utile preparare una solida struttura industriale, piuttosto che dotarsi di sistemi d'arma oggi attuali, ma che non lo saranno certo più fra 15 anni.
Per concludere, risulta da quest'analisi discutibile l'atteggiamento di Stati come la Polonia, che ha preferito sottoscrivere contratti per miliardi di euro con gli USA, piuttosto che con i partner europei, per l'ammodernamento della sua aeronautica. A parte il fatto che gli F-16 comperati da questo Paese non possono certo competere con gli Eurofighter Thyphoon, rispetto ai quali scontano 20 anni di progresso in meno, il vero problema è che l'atteggiamento appare quantomeno ambiguo: non si capisce infatti se il desiderio di questo Stato sia quello di entrare nell'Unione Europea per farne davvero parte, contribuendo alla sua crescita, oppure per costituire una sorta di infiltrato con lo scopo di sabotare il processo di integrazione. Dalle azioni decise dal governo polacco, e non solo in materia di armamenti, effettivamente il dubbio sorge.
L'ipotesi più favorevole è che questo non sia altro che un "overshooting" dovuto alla liberazione da un regime oppressivo. Molti Stati, infatti, usano gli approvvigionamenti militari per dare uno schiaffo ai loro ex-referenti, come per esempio ha fatto l'Arabia Saudita predendo in opzione i cacciabombardieri Eurofighter Typhoon. Anche in questa ottica, tuttavia, andare a comprare armi da un diretto concorrente dei propri partner, può facilmente apparire come una scelta scorretta

seconda serie di documenti

Sources and Resources

http://www.globalsecurity.org/military/systems/aircraft/f-35.htm

Mauro
:-?

 roby67 :

14/2/2009 19:26
 Mamma mia! quante tematiche complesse si nascondono dietro l'acquisto di un caccia: passati i tempi dei Spitfire...
Mauro ti faccio una domanda: ti risulta che la Garibaldi non può far operare gli F35 stol dal suo ponte?
io ho letto questa informazione su RID ma mi sembra molto bislacca.
ciao

 uavpredator :

14/2/2009 22:01
 da quello che so il problema è legato agli ascensori ed all'altezza degli hangar più che alle dimensioni del ponte di volo.....ma sai certe "riviste" sono convinte che le nuove LDP per la MM avranno un ponte di volo, un hangar e sopratutto lo spazio per metterci pure gli F35B - ma così arriviamo a navi tra i 20.000 ed i 30.000 (quasi come la Garibaldi....che però (e credo si fara così in occasione dei grandi lavori subirà modifiche tali da poterci mettere sopra 3-5 F35 )vedremo
Mauro :-?

 Easy :

15/2/2009 16:52
 tra tutto ciò che hai linkato (e ho letto attentamente) non c'è nulla che confermi le voci o le dicerie di cui parli

 uavpredator :

15/2/2009 18:50
 scusa easy stiamo dicendo la stessa cosa, se io non ho accesso all'aggiornamento software della libreria delle minacce perchè non ho la chiave ho si o no una macchina degradata ? non ho mai detto che l'aereo USA ha i rivetti ed quello che toccherà a noi i bulloni zincati....il tutto gira proprio sull'accesso a certe tecnologie....a certi software ed alla libertà di implementare la macchina secondo le mie necessità
ora siccome non è che il mezzo si paga di meno per queste "degrade" ma uguale a queele che toccano agli alleati tutto ciò ti sembra igusto e corretto oppure è giusto come si sta facendo tentare strade di mediazione e pressione politica perciò economica...è chiaro a tutti che questa macchina di per se eccezionale la stiamo pagando noi agli Americani come costi di sviluppo ora questo è stato detto e confermato non sono voci o dicerie se no solo tu avresti capito il contrario e centinaia di persone che ci stanno lavorando sono dei fessi...il problema è tutto qui, ma tu pagheresti una Ferrari a cui non puoi nemmeno cambiare le candele? ( un eccesso chiaramente)
con amicizia
Mauro :-?

 Easy :

16/2/2009 01:04
 Per spiegare certe cose bisogna partire da lontano, in particolare, nessuno potrà aggiornare a casaccio l'avionica perchè si vuole mantenere la flotta totalmente interoperabile tra alleati, infatti i pacchetti software (facevi l'esempio della libreria delle minaccie) saranno rilasciati e prodotti dalle nazioni partecipanti al progetto tutti in uno stesso momento con le relase successive (tipo quello che accade con i PSP dell' EF2000) e uguali per tutti, si vuole evitare esattamente quello che è successo con i Tornado, ovvero velivoli inglesi totalmente diversi da quelli tedeschi o da quelli italiani e via dicendo con il risultato che poi i velivoli sono simili fuori ma totalmente diversi nell' avionica e quindi scarsamente integrabili in pacchetti d'attacco joint. Questa è una precisa scelta industriale e di operatività militare. Tanto per farti un esempio, anche la logistica e l'addestramento iniziale saranno in comune, con ogni aeronautica che comunicherà direttamente attraverso un sistema informativo dedicato alla logistica dell' F35 direttamente con la FACO Alenia e/o Lockeheed Martin.

Fondamentalmente il problema che si presenta è questo, le prestazioni dell' aeroplano non saranno degradate rispetto a quelli americani, ma LM e il governo USA si riservano 2 cose:

-il mantenimento del know-why sul coating sthealt, ovvero i tecnici di Alenia saranno autorizzati a applicarlo sui velivoli (know-how) ma non ne conosceranno la "formula" (know-why)....anche se sappiamo che il reverse engineering è un ottima arma...comunque ai fini bellici nulla cambia, al massimo è un problema industriale
-il mantenimento della sovranità sul codice sorgente del software del velivolo, ovvero un utente non potrà modificare il codice a suo piacimento ma dovrà utilizzare le relase ufficiali (vedasi motivazione di cui sopra), per ora sono definite le relase fino alla block 4 disponibile dal 2016, i primi velivoli italiani caricheranno la block 3


Non è pignoleria o pura voglia di rompere, ma conosco un ingegnere Alenia che ha lavorato 1 anno a fort worth per l' F35 e mi accingo a farci la tesi di laurea su questo argomento.


 Fabrizio1966 :

16/2/2009 08:51
 Francamente non capisco in cosa stia la "fregatura" a cui accenni, Mauro. E' perfettamente lecito che gli Usa e la LM si riservino di mantere la chiave per i codici sorgente. E' roba loro. E a quanto ne so mi risulta un solo caso in cui questi codici siano stati passati ad un alleato. L'alleato era israele e fu fatto per il software degli F15I. Ma fu un caso a se, molto complicato, in cui si intrecciavano politica, lobbysmo, questioni economiche ed equilibri strageci del medio oriente, non fà testo.. gli Israeliani li volevano e l'allora MDD aveva un bisogno disperato di vendere e mantenere aperte le linee di montaggio dell'Eagle. Per farlo doveva vendere oltre che gli F15I ad israele ( che non era disposti a apgarli il loro reale valore...) anche gli F15S all'Arabia Saudita, ma la lobby filo israeliana del congresso non avrebbe mai dato il via libera si non si fossero venduti i primi ad Israele. Tel Aviv alzò la posta ed ottenne oltre ai Raam' scontatissimi anche bel lotto di F16 A netz quasi nuovi, dei Black hawk e..i codici, conditio sine qua non perchè non ponesse il veto alla vendita degli Eagle alla RSAF....ah, dimenticavo, le "perdite" della commessa israeliana furono poi caricati dall'a MDD suigli F15S sauditi, con gran gioia di Ryad che si ritrovava per giunta dei velivoli "downgraded" rispetto a quelli israeliani... il tutto CONTRO il parere del Pentagono...Ma fu, appunto, un caso a se.
Attualmente ciò non può ripetersi con l'F35. Ne ha una logica la ripartizione delle relase da te riportata. Perchè un F35 australiano dovrebbe essere inferiore ad un F35 della RAF? Sarebbe un po' stupido visto che l'australia è nel ristrettissimo novero di nazioni che potrebbero avere addirittura accesso all'F22 Raptor..... E a proposito, lo "scorno" di Canberra sull'affaire F35 è dovuto a motivi ben diversi.
Primo, i tempi di consegna. La RAAF ha una linea di volo cmposta da F/A18 ormai anzianotti e da F111C e G ormai prossimi al pensionamento per raggiunti limiti delle cellule. Questi ultimi verranno ritirati prima , molto prima dell'arrivo dei Ligthning tant'è che come stopgapper la Raaf ha dovuto ordinare 24 F/A18F, e la cosa non è piaciuta... si aggiunga che più voci a Canberra sostengono essere il ligthning dotato di autonomia insufficiente e si vorrebbe qualcosa di più potente..l'F22 appunto... che poi possano ottenerlo davvero è un altro discorso...
Fabrizio

 uavpredator :

16/2/2009 15:52
 non mettetemi in bocca cosa che non ho detto e che neanche penso...non c'è fregatura è che in un certo ambiente non industriale ma militare sembra strano comprare qualcosa ed non averne il pieno accesso
ok gli uSA i costruttori dicono tutto a posto ma..i ma rimangono non dimentichiamoci che quando a nome del Paese si impegnano miliardi di euro chi deve apporre una firma deve in coerenza correttezza e serietà espletare tutte le procedure e scoprire tutti i limiti ed esporli poi ad altri le decisioni...il mio punto di vista lo espongo in breve.... la macchina è valida e promette tutto quanto è possibile e compatibile con l'impegno economico ( il famoso costo beneficio) lo scotto anzi "scorno" da pagare è quello di non poter accedere a tutte le tecnologie che la macchina sviluppa ma più che un problema militare è un problema politico e industriale ( trattati da partener paritari o costruttiri e basta)
credo che nel nostro paese ed in Europa ci siano le risorse umane e tecniche per poter se ci fossero i soldi stanziati e la volontà di fare come e meglio ( vedi EFA o Tornado) ma le solite gelosie lo negano
per il resto stiamo parlando di una forza aerea che vola ancora con gli AMX e qualcosa vuol dire
aerei ora di 5° generazione (ma già si parla di 6°) è una occasione per svegliarci e svegliare alcune menti dormienti ma e rimane il ma se fossimo trattati da alleati e non da paese da colonizzare sarebbe meglio ma questo è un Mauro-pensiero e non un opinione dello Stato Maggiore (mai detto ciò)
rimane il fatto che certi politici ,ed in forma bipartisan, del non accesso a certe tecnologie hanno tratto alcune conclusioni alcune da riggettare altre che un fondo di verità hanno
quindi w il F35 per me quanti e come verranno ( sul numero siamo d'accordo che 131 sono troppi) per il lavoro che porteranno sperando nel FACO di Cameri per il fatto che è un mezzo che promette sensazioni tecnologiche ma scordiamoci pure e questo in un certo senso è duro da accettare di modificarne gli assetti (le famose elaborazioni di noi Italiani tipo 126 abarth) :-P
Mauro :-?

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