Forum : Veicoli militari

Soggetto : help tigre

 SimoneTS :

22/9/2007 10:44
 per un diorama futuro, mi servirebbero info sul tigre del tenente ss Michael Wittmann durante la battaglia di Villers Bocage, piú precisamente il numero presente sul carro e il tipo di tigre early, midle o late production, e se era un carro comando con le antenne o no, grazie

 Fabrizio1966 :

22/9/2007 11:31
 simone, il Tiger era un late, a casa controllo se ho profili e foto, anche se mi pare di ricordare che non ci sia univocità delle fonti sulla numerazione del mezzo impiegato da wittmann a Villiers Bocage e che non si trattasse del "suo" carroma di un mezzo preso "in prestito" da un'altro equipaggio......
Fabrizio

 Ivan787 :

22/9/2007 11:33
 Dopo una prima ricerca superficiale ho trovato questa foto che ritrae il carro di Wittmann alla guida della seconda compagnia sulla strada che porta a Villers-Bocage.
La foto è piccola ma per il numero e le antenne è sufficiente.

Foto

 skorpio62 :

22/9/2007 11:39
 Era un late con numero 205 ma non credo fosse un carro comando.
Mentre rispondevo ha postato la foto ivan e, credo, anche fugato i dubbi.
Wittmann non aveva il suo carro il giorno che fu ucciso, aveva lo 007 che era quello di Heinz von Westernhagen comandante dello sSSPzAbt 101.
Stefano


[ Modificato da skorpio62 il 22/9/2007 11:44 ]

 Ivan787 :

22/9/2007 12:32
 Quote:

skorpio62 ha scritto:
Era un late con numero 205 ma non credo fosse un carro comando.
Mentre rispondevo ha postato la foto ivan e, credo, anche fugato i dubbi.
Wittmann non aveva il suo carro il giorno che fu ucciso, aveva lo 007 che era quello di Heinz von Westernhagen comandante dello sSSPzAbt 101.
Stefano




[ Modificato da skorpio62 il 22/9/2007 11:44 ]


Ciao Stefano. Infatti molti soggetti (anche da scatola purtroppo) riproducono il carro di Wittmann con le decals 007 probabilmente traendo spunto dal carro in cui perse la vita.
Il carro di Wittmann però era numero 205 e non era un carro comando.

[ Modificato da Ivan787 il 22/9/2007 12:32 ]

 Fabrizio1966 :

22/9/2007 13:15
 come sospettavo, la foto postata non ritrae affatto il Tiger di Wittmann in rotta per Villiers Bocage,ma è databile a prima del D-Day. Durante il famoso scontro ,infatti, Wittmann non utilizzoil "suo" 205, il 222 rosso, carro dell'Ustuf. Kurt Sowa, almeno questo èquanto acclarabile dalla consultazione di diversi testi tra cui Tigers in The West di Restayn...
Fabrizio

[ Modificato da Fabrizio1966 il 22/9/2007 13:15 ]

 miramarco :

22/9/2007 13:42
 Ciao simone,QUI troverai una vecchia discussione, forse ti sarà utile.
Ciao
Marco :-D

 Ivan787 :

22/9/2007 14:23
 Potresti anche avere ragione Fabrizio ed in questo caso chiedo scusa. Ad ogni modo documentandomi un po' ho trovato indicazioni di Wittmann relative a Villers-Bocage con il numero 205, 212, 222 e 007....dal momento che non credo possa essere stato contemporaneamente su 4 carri girano molte notizie false.

 sherman :

22/9/2007 21:23
 Confermo che su M+ si è parlato a fondo della questione.
Aggiungo che il grado all'epoca di Villers-Bocage non era tenente.
Sauti,
Daniele

 skorpio62 :

23/9/2007 01:16
 Eliminiamo lo 007 ed il 205...ora tiriamo i dadi :-D :-D :-D
Stefano

 ayrton :

2/10/2007 10:45
 Ciao Simone non era alla guida di un carro comando, se vuoi ho un filmanto di circa 1 ora sulla vita di Michael Wittmann; se ti interessa posso fartelo avere.

Saluti Ayrton

 Fabrizio1966 :

2/10/2007 10:50
 Io punterei sul 222.....
Fabrizio :-D

 Ivan787 :

2/10/2007 15:26
 Quote:

Fabrizio1966 ha scritto:
Io punterei sul 222.....
Fabrizio :-D


Dei 4 numeri presenti scarto subito lo 007 poichè è il carro in cui venne ucciso ma non quello del 13/6/44.
Un altra cosa accertata è che il 6 giugno Wittman ricevette il Tiger n° 205.

Al momento la tesi piú accurata credo sia che il Tiger di Wittmann in Normandia era il n°205 ma che nel giorno di Villers Bocage abbia usato il n°222 a causa (probabilmente) di un guasto al motore del suo mezzo.

Di sicuro venne ucciso nel n°007

[ Modificato da Ivan787 il 2/10/2007 15:27 ]

 FRANCY.RITTER :

2/10/2007 17:42
 Il grado di Capitano o piú correttamente Hauptsturmfuhrer gli fú concessa il 25 Luglio 1944 , (alcune fonti il 22) assieme alla decorazione delle spade sulla la sua Croce di Cavaliere , con fronde di quercia. La decorazione fú apposta direttamente da Adolf Hitler ,e estremamente raccomandata dal (mitico)Generale Fritz Bayerlein per aver salvato la sua (quello che restava )"Panzer Lehr" .



Tiger 205 del Kompaniechef del 2./SS-Panzerabteilung 101...Michael Wittmann.









[ Modificato da FRANCY.RITTER il 2/10/2007 18:49 ]

 FRANCY.RITTER :

2/10/2007 18:21
 s.SS.Pz.Abt.101 Francia 06/06/1944 .
Nomi degl' equipaggi per carro quasi completo..

Abteilungskommandant e AbteilungKomandatur
Tiger n°007 SS-Sturmbannführer Heinz von Westernhagen
Adjutant des Abteilungskommandanten
Tiger n°008 SS-Untersturmführer Eduard Kalinowsky
"Signal-Offizier"(Nachrichtentrupp-Führer/Nachrichtenoffizier)
Tiger n°009 SS-Untersturmführer Helmut Dollinger


1. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger n°105 SS-Hauptsturmführer Rolf Möbius
Kompanie-Truppführer
Tiger N°104 SS-Unterscharführer Sepp Franzl

1. Zug (Plotone) .
Tiger N°111 SS-Obersturmführer Hannes Philipsen
Tiger N°112 SS-Unterscharführer Cap
Tiger N°113 SS-Oberscharführer Heinrich Ernst
Tiger N°114 SS-Unterscharführer Willi Otterbein

2. Zug ,
Tiger N°121 SS-Untersturmführer Fritz Stamm
Tiger N°122 SS-Unterscharführer Arno Salamon
Tiger N°123 SS-Standartenjunker Franz Staudegger
Tiger N°24 SS-Junker Erwin Asbach

3. Zug
Tiger N°131 SS-Untersturmführer Walter Hahn
Tiger N°132 SS-Unterscharführer Werner Wendt
Tiger N°133 SS-Oberscharführer Fritz Zahner
Tiger N°134 SS-Unterscharführer Helmut Dannleitner

2. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger N°205 SS-Obersturmführer Michael Wittmann
Kompanie-Truppführer
Tiger N°204 SS-Unterscharführer Seifert

1. Zug.
Tiger N°211 SS-Obersturmführer Jürgen Wessel
Tiger N°212 SS-Unterscharführer Balthasar „Bobby" Woll
Tiger N°213 SS-Hauptscharführer Hans Höflinger
Tiger N°214 SS-Unterscharführer Karl-Heinz Warmbrunn

2. Zug .
Tiger N°221 SS-Untersturmführer Georg Hantusch
Tiger N°222 SS-Unterscharführer Kurt Sowa
Tiger N°223 SS-Oberscharführer Jürgen Brandt
Tiger N°224 SS-Unterscharführer Ewald Mölly

3. Zug
Tiger N°231 SS-Standartenoberjunker Heinz Belbe
Tiger N°232 SS-Unterscharführer Kurt Kleber
Tiger N°233 SS-Oberscharführer Georg Lötzsch
Tiger N°234 SS-Unterscharführer Herbert Stief

3. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger N°305 SS-Obersturmführer Hanno Raasch
Kompanie-Truppführer
Tiger N°304 SS-Unterscharführer Heinrich Ritter

1. Zug
Tiger N°311 SS-Untersturmführer Alfred Günther
Tiger N°312 SS-Oberscharführer Peter Kisters
Tiger N°313 SS-Unterscharführer Schöppner
Tiger N°314 SS-Unterscharführer Otto Blase

2. Zug
Tiger N°321 SS-Hauptscharführer Max Görgens
Tiger N°322 SS-Unterscharführer Heimo Traue
Tiger N°323 SS-Hauptscharführer Hermann Barkhausen
Tiger N°324 SS-Unterscharführer Jürgen Merker

3. Zug
Tiger N°331 SS-Untersturmführer Thomas Amselgruber
Tiger N°332 SS-Unterscharführer Albert Leinecke
Tiger N°333 SS-Unterscharführer Waldemar Warnecke
Tiger N°334 SS-Oberscharführer Rolf von Westernhagen

Al 01.08.1944 con il rinforzo della 1a. Kompanie con Tiger II :

Abteilungskommandantur
Abteilungskommandant
Tiger I N°007 SS-Hauptsturmführer Michael Wittmann
Adjutant des Abteilungskommandanten
Tiger I N°008 SS-Untersturmführer Eduard Kalinowsky
"Signal-Offizier"(Nachrichtentrupp-Führer/Nachrichtenoffizier)
Tiger I N° 009 SS-Untersturmführer Helmut Dollinger

1. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger II N°105 SS-Hauptsturmführer Rolf Möbius
(SS-Unterscharführer Arno Salamon?)
Kompanie-Truppführer
Tiger II N°104 SS-Unterscharführer Sepp Franzl

1. Zug
Tiger II N° 111 SS-Obersturmführer Hannes Philipsen
Tiger II N°112 SS-Unterscharführer Cap
Tiger II N°113 SS-Oberscharführer Heinrich Ernst
Tiger II N°114 SS-Unterscharführer Willi Otterbein

2. Zug
Tiger II N°121 SS-Oberscharführer Fritz Zahner
Tiger II N°122 SS-Untersturmführer Fritz Stamm?
Tiger II N°123 SS-Standartenjunker Franz Staudegger
Tiger II N°124 SS-Junker Erwin Asbach

3. Zug
Tiger II N°131 SS-Untersturmführer Walter Hahn
Tiger II N°132 SS-Unterscharführer Werner Wendt
Tiger II N°133 SS-Oberscharführer Fritz Zahner
Tiger II N°134 SS-Unterscharführer Helmut Dannleitner

2. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger I N°205 SS-
Kompanie-Truppführer
Tiger I N°04 SS-Unterscharführer Seifert

1. Zug
Tiger I N°211 SS-Obersturmführer Jürgen Wessel
Tiger I N°213 SS-Hauptscharführer Hans Höflinger
Tiger I N°214 SS-Unterscharführer Karl-Heinz Warmbrunn
Tiger I N°2-- SS-

2. Zug
Tiger I n°221 SS-Untersturmführer Georg Hantusch
Tiger I N°2-- SS-
Tiger I N°2-- SS-
Tiger I N°23- SS-

3. Kompanie
Kompanie-Chef
Tiger I n° --- SS-

1. Zug (
Tiger I N°312 SS-Oberscharführer Peter Kisters
Tiger I N°313 SS-Unterscharführer Schöppner
Tiger I N°314 SS-Unterscharführer Otto Blase

2. Zug
Tiger I N°321 SS-Hauptscharführer Max Görgens
Tiger I N°322 SS-Unterscharführer Heimo Traue
Tiger I N°323 SS-Hauptscharführer Hermann Barkhausen
Tiger I N°- SS-

3. Zug
Tiger I N°331 SS-Untersturmführer Thomas Amselgruber
Tiger I N°332 SS-Unterscharführer Albert Leinecke
Tiger I N°333 SS-Unterscharführer Waldemar Warnecke





[ Modificato da FRANCY.RITTER il 2/10/2007 18:33 ]

 Ivan787 :

2/10/2007 20:45
 ma sei quasi una enciclopedia. Dove reperisci queste info?

 stefanca :

2/10/2007 21:45
 Francy mi confermi per favore che usi la macchina del tempo per reperire queste informazioni.... :-P

 FRANCY.RITTER :

3/10/2007 08:35
 Ebbene si' Stefano.. uso la macchina del tempo ... qui sotto eccomi pronto per un nuovo balzo spazio temporale....

P.s: Ivan al piúpresto ti faro' avere una lista sui libri che trattano le diverse divisioni delle Waffen.SS

Saluti :-D



 Ivan787 :

3/10/2007 14:08
 Quote:

FRANCY.RITTER ha scritto:


P.s: Ivan al piúpresto ti faro' avere una lista sui libri che trattano le diverse divisioni delle Waffen.SS

Saluti :-D



Ok non ti preoccupare. Quando hai tempo e senza fretta.

 Stefano :

3/10/2007 15:31
 Francy, ne approfitto per farti una domanda: come ben saprai il mitico Wittman fu di casa l'otto settembre nella nostra zona, contribuendo con i suoi potenti panzer a stroncare ogni resistenza delle nostre truppe, per lo piú armate di micidiali '91, anche se a Parma e dintorni qualche carro lo avevano. Un mio amico mi disse di aver visto su un libro una foto dell'asso tedesco a bordo di una kubelwagen la cui didascalia la dava "...near Reggio Emilia...", ma a distanza di tempo nn ricorda piú il libro, che comunque era in inglese...
Dall'alto delle tue migliaia di foto...e di informazioni, hai mai trovato foto, o notizie piú precise????....

In fiduciosa attesa....

Stefano

 FRANCY.RITTER :

3/10/2007 16:04
 Purtroppo del fronte Italiano ho pochissime foto e riferite ad particolari uniformi . A Parma è famosa la foto di semovente da 75/18 messo fuori uso a Barriera Bixio . Per quanto riguarda le foto di Wittmann a Reggio , non saprei dirti niente , ma sicuramente esistono foto di Joachen Peiper mentre sfila per Reggio Emilia e mentre si fa ritrarre alla guida di una fuori serie un'Alfa Pininfarina


A Parma il 09/09/1943 : si trovavano parte o integralmente i seguenti reparti della LSSAH : SS-Panzer-Artillerie-Regiment 1, LSSAH SS-Panzer-Grenadier-Regiment I° e II°. Batailon , LSSAH SS-Panzer-Div.Nachschub-Truppe 1 Abt (?), LSSAH SS-Panzer-Regiment 1 .

A Reggio Emilia : LSSAH SS-Panzer-Regiment 1 presente dgià dal 06/09/1943





Joachen Peiper a Reggio Emilia nei primi giorni del 1943



La foto a Barriera Bixio ..



[ Modificato da FRANCY.RITTER il 3/10/2007 16:20 ]

 stefanca :

3/10/2007 16:09
 Francy il semovente in questione sai se su scafo M42? Oppure M41.

Gran belle Foto.

 FRANCY.RITTER :

3/10/2007 16:13
 Aggiungo una curiosità, alcuni meccanici militari quà a Parma ( ma penco comunque anche dalle tue parti) furono inglobati nella LSSAH, , visto che arraffarono decine e decine di veicoli Italiani nella mia citta , di conseguenza servia ( a loro) qualcuno che desse continuità (ed esperienza ) nel mantenimento in efficenza degl'Italici veicoli . Alcuni di loro finirrono in forza ai reggimenti di Panzer-grenadier finendo (alcuni ) per combattere sul fronte orientale .

 FRANCY.RITTER :

3/10/2007 16:17
 Per la conquista di Parma era stata approntata una colonna costituita da:

1° battaglione del 1° Reggimento Granatieri corazzati SS rinforzato da diversi plotoni delle compagnie reggimentali: 800 uomini

1° Gruppo del 1° Reggimento Corazzato SS con 3 battaglioni: 450 uomini

1ª Compagnia del Battaglione trasmissioni: 150 uomini

1° Plotone del Battaglione anticarro equipaggiato con 2-3 Marder III da 75 mm.



Il colonnello Frey si presenta al comando di Presidio intimando al resa al generale Moramarco con la minaccia di bombardare la cittá , il comandante di Presidio accetta la proposta del tedesco chiamando i comandanti del 33° e del 19° e comunicando loro le modalità della resa, agli altri reparti le modalità di resa sono comunicate dall'aiutante maggiore capitano Augusto Tonelli. Il comandante tedesco abbandona il presidio e si recò al suo posto di comando alla testata del ponte Umberto dal lato di viale Basetti.



Dopo l'allontanamento del comandante tedesco il comandante di presidio si pone in contatto con il comando di zona di Piacenza, comandato dal generale Assanti, che ordina di resistere con tutti i mezzi a disposizione. Vengono prese, tardivamente, tutte le misure di mobilitazione necessarie alla difesa della cittá .

I tedeschi, per prevenire le mosse della guarnigione avevano bloccato i ponti e dislocato i propri reparti in posizione davanti alle caserme ed avevano richiamato una batteria d'artiglieria in piazza Garibaldi.

Disponibili per le prime operazioni erano 500 uomini del 1° Reggimento Granatieri Corazzati con altri 1000 uomini di riserva nella zona via Spezia - Scarzara o presso il comando di Frey a Ponte Umberto.



Le ostilità iniziano alla sede centrale delle Poste dove 9 soldati agli ordini del sergente maggiore Ferdinando Scotti resistono alle intimazioni del plotone tedesco, richiesti rinforzi al proprio reparto che giungono al comando del tenente Cesare Ardrizzoia; questi ha radunato la forza in caserma cuochi, attendenti, scritturali e con lo scarso armamento disponibile (36 colpi e 2 bombe a mano per ogni uomo) si appresta a resistere. Alla centrale della TIMO vengono mandati di rincalzo 50 uomini della caserma della Pilotta.



La notte dell'8 settembre 1943 il servizio in Corpo di Guardia del Comune era svolto, come al solito, da un brigadiere e tre vigili allorchÈ si presenta un drappello di soldati tedeschi che, al comando di un ufficiale, prendono possesso del Corpo di Guardia e, dopo un attento controllo, occupano tutto il Comune. Dal Corpo di Guardia trasformato in avamposto delle truppe d'occupazione, i tedeschi intimano la resa al Presidio Militare, alloggiato nel Palazzo del Governatore, dando il termine perentorio di venti minuti per cedere le armi.



Nel frattempo fatti affluire rinforzi e circondate caserme e posti di polizia i tedeschi piazzano tre cannoni, uno all'imbocco di via Farini, uno nell'attuale via Repubblica ed un terzo in via Mazzini. Trascorso il breve periodo di tregua vennero sparate due cannonate contro il Palazzo del Governatore mentre gli uomini del Presidio non possono che rispondere a fucilate costringendo il Presidio alla resa. Nel combattimento perderà la vita il sergente Tragni.



Un plotone tedesco, con l'appoggio di un semicingolato, attacca il Distretto Militare, la forza impossibilitata a resistere - sono armati con moschetti mod. 91 arrugginiti che si inceppano uno dopo l'altro - fugge dal vicino convento e così si mettono in salvo anche i militari del magazzino militare, i tedeschi riusciranno a catturare solo una qualche decina di uomini. Alla caserma del Castelletto, comandata dal capitano Modesti, l'inesperienza e la titubanza dell'ufficiale permette ai tedeschi di completare l'accerchiamento e costringere alla resa l'intero reparto.



Un plotone di tedeschi, rinforzato da due semicingolati si ripresenta alle poste e tenta di scardinare la serranda di accesso. Immediatamente la reazione italiana, con le bombe a mano viene distrutta la camionetta ed un semicingolato prende fuoco, i tedeschi si disperdono mettendosi al riparo, Anche l'intervento di un mezzo corazzato non riesce ad avere ragione della resistenza italiana. Le poste cadranno in mano tedesca solamente con la resa della cittá . Alle tre e mezza mentre la situazione in Pilotta sta precipitando il comandante, col. Rocco, chiede l'intervento dei reparti di Fidenza per una operazione di OP (ordine pubblico). Il reparto di Langhirano, che avrebbe dovuto funzionare da rincalzo, non riesce ad essere raggiunto dal portaordini che è bloccato nella caserma ormai circondata dai tedeschi. Dei militari presenti in Pilotta solo 200 sono armati con moschetti e tre bombe, il tenente colonnello Musa fa approntare le 8 camionette per tentare una sortita ma i tedeschi riescono ad irrompere nella caserma e disarmano ufficiali e soldati alle 5,30 la caserma è in mano tedesca. Nel frattempo alcuni soldati riescono a fuggire calandosi dalle finestre verso viale Toschi e verso il Teatro Reinach.



Subito dopo, con tempestivitá , le truppe germaniche disarmano i carabinieri della caserma di via Garibaldi catturando una quarantina di carabinieri; alle quattro si sono impadroniti della Cittadella forzando l'accesso con un mezzo corazzato. Intanto il generale Moramarco, dal suo ufficio di Presidio, non ancora occupato cerca di coordinare la resistenza delle truppe riuscendo a collegarsi con il generale Ruggero a Milano che conferma le disposizioni di Assanti; Ruggero che aveva ricevuto la memoria OP44 e la OP45 avrebbe dovuto allertare per tempo i comandi territoriali per porli in grado di resistere.



La caserma di borgo Pipa è in stato di allarme, il maggiore Mori ha fatto disporre uomini armati sui tetti pronti a far fuoco, all'alba la caserma si arrenderà su ordine di Moramarco. I soldati fuggono nel convento di San Giovanni dove dalle finestre vicine vengono buttati abiti civili per permettere loro di travestirsi e sfuggire alla cattura; i tedeschi catturano tre-quattrocento uomini, durante il percorso di trasferimento in Cittadella numerosi soldati riescono a rifugiarsi nelle case ove vengono riforniti di abiti civili da persone che non hanno mai visto e posti in salvo.



Alle tre era iniziata l'operazione contro la Scuola di Applicazione dapprima dall'ingresso principale e, successivamente, dal lato di viale Piacenza. I centri di fuoco predisposti reagiscono violentemente tanto che i tedeschi chiederanno uomini di rinforzo appoggiati da un semovente ed un carro armato. Gli uomini si asserragliano all'interno del palazzo ove la resistenza dura fino alle sette quando il colonnello Ricci dà l'ordine di deporre le armi. Al termine della battaglia i morti italiani sono il capitano Franco Racchi ed il sottotenente Giuseppe Modugno ed i soldati Taglierini Dante e Maffei Antonio, anche il sergente Tragni morto nell'attacco al Presidio era in forza alla scuola di applicazione.



Le uniche forze ancora in campo sono costituite dalla colonna del 433° Battaglione complementi carri M costituito da volontari al diretto comando del maggiore Venceslao Rossi. Forti di un carro armato M15 e 7 semoventi da 75/18 armati con soli 5 colpi, cioè la dotazione da esercitazione, in appoggio alla colonna è aggregata la compagnia cannoni con 12 pezzi da 20 mm. montati su autocarri SPA "Dovunque", la compagnia carri è al comando del tenente Giuseppe Riservato e la compagnia cannoni al comando del cap. Pinotto Marogna.



Alle 5,30 la colonna parte da Fidenza con velocità di 25 km orari con l'obiettivo di raggiungere il ponte Caprazucca. L'ordine è di reagire al fuoco di qualunque provenienza. A Pontetaro è scomparso il posto di blocco della territoriale, poco dopo alcuni motociclisti tedeschi intercettano la colonna, la superano e ripassano in direzione di Parma. A Barriera D'Azeglio la colonna svolta per viale dei Mille, giunta a Barriera Bixio è fermata da una colonna di camion tedeschi che sfilano in modo da guadagnare tempo per la messa in batteria dei cannoni anticarro. I tedeschi sono pronti per l'imboscata agli italiani. Un plotone munito di mitragliatrice è sistemato dietro un muretto fra viale dei mille e via Volturno, un secondo plotone munito di cannone anticarro è posizionato tra via Villetta e via Solari mentre un terzo gruppo con un cannone anticarro è posizionato di fianco a Ponte Umberto. I carri sfilano a Barriera Bixio diretti per viale Caprera in formazione da esercitazione. I due ufficiali in motocicletta hanno visto i cannoni, Cornini si dirige verso via Solari, ma deve tornare indietro perchÈ è preso di mira dai tedeschi, Riservato prosegue la perlustrazione verso Ponte Italia ma qui è catturato dai tedeschi. Alle 6,30 il primo colpo di cannone centra il quarto semovente della colonna che si incendia, dell'equipaggio il sergente Jovino si lancia fuori dal mezzo ma è falciato da una raffica di mitragliatrice, il carrista Strapponi riesce ad uscire ma, ridotto ad una torcia umana, morrà di fianco al carro. Il capocarro, Grassi, esce dal carro ma si accascia ferito poco distante, sarà soccorso da alcuni civili. Un carro si avventa, le testimonianze sono controverse se è quello del s.ten. Semproni o del s.ten. Valente, contro l'anticarro spingendolo giú dalla scarpata. Il semovente comandato da Valente viene colpito al cingolo destro, e precipita nel torrente. Giavazzoli muore sul colpo, Semprini sviene e quando si riprende riuscirà a nascondersi fino a sera e, camminando lungo il greto, con il favore delle tenebre troverà asilo dalle suore delle "Piccole Figlie"; il terzo componente dell'equipaggio, del quale non si hanno notizie certe della sorte potrebbe essere identificato con l'uomo che da sotto il ponte - durante il combattimento - chiama: "mamma". I carri che attraversano indenni ponte Umberto e ad imboccare lo Stradone sono tre, quello del s.ten. Semprini, quello del s.ten. Bagnoli e quello del serg. Magg. Cavirani: Il primo si arresterà all'altezza di via Passo Buole, il secondo all'altezza di via Vitali ed il terzo poco prima di Barriera Farini, i tre capicarro, dopo che Bagnoli ha centrato un anticarro tedesco, decidono di raggiungere la caserma l Castelletto. Semprini verrà catturato col suo carro e portato in Cittadella, gli altri due sono centrati dagli anticarro tedeschi e gli equipaggi catturati dai tedeschi. Intanto a Barriera Bixio il maggiore Rossi è rimasto con tre carri superstiti che dispone in modo da poter battere via Spezia, via Solari e via Caprera, i cannoni da 20 mm. vengono posti in batteria attorno ai cancelli della barriera, nel frattempo i tedeschi hanno recuperato il pezzo anticarro dalla scarpata cui si sono affiancati i due semoventi gia in azione nella zona dello Stradone. Il tenente Cornini cerca di raggiungere il comando della Pilotta ma è ferito dai tedeschi. Intanto il maggiore Rossi ha ricevuto l'ordine di resistere, con un messaggio scritto di Boldrini, la situazione per gli italiani è piuttosto critica:n il semovente posto all'inizio di via Caprera è messo fuori uso, una cannonata - proveniente da via Solari - mette fuori combattimento un secondo carro piazzato di fianco alla Barriera, gli italiani continuano a sparare con i cannoni da 20 mm esposti al fuoco tedesco - i cannoni non sono scudati - e colpiscono il Marder immobilizzandolo. Nel corso dello scontro cade il s.ten. Villari ufficiale allievo della Scuola d'Applicazione che -impossibilitato a raggiungere la scuola - si è aggregato alla colonna dei carristi, viene mortalmente ferito il s.ten. Manazza della compagnia cannoni.. Alle 7,30 salta l'autocarro delle munizioni, alle 8 cessa lo scontro. L'ultima azione di disarmo operata dai tedeschi è quella contro l'aeroporto che poco dopo le otto viene sorpreso da due camionette della Wehrmacht ed il col. Sisti dà l'ordine della resa. Un centinaio di avieri si sono dati alla fuga, gli altri vengono condotti in Cittadella. L'episodio è ricordato da Mons. Loris Capovilla, allora tenente cappellano dell'aereoporto: "Ancora mi punge il ricordo dell'umiliazione dei nostri ufficiali, sottufficiali e avieri inquadrati in divisa, senza armi, in cammino verso la cittadella. Ma quante porte, specialmente in strada Massimo D'Azeglio, si aprirono ed inghiottirono numerosi ragazzi. Nelle case dei parmigiani, dal cuore grande come il mare, vennero rivestiti alla bell'e meglio da borghesi e salvati dall'internamento".





(Tratto da: Mario Zannoni, Parma 1943, 8 settembre, Parma, PPS editrice, 1997)



[ Modificato da FRANCY.RITTER il 3/10/2007 16:21 ]

 Stefano :

3/10/2007 17:01
 Grazzzie mille per aver postato questa bellissima testimonianza...anche se a leggerla mi si stringe il cuore a pensare a cosa poi andarono incontro migliaia dei nostri poveri soldati....
Molto bella anche la foto di Peiper a Reggio Emilia...che se la spassa alla grande!!!...
Ma nn dimentichiamo che anche Rommell transitò per Reggio Emilia dopo l'otto settembre...
..tante per fare un dispetto a voi di Parma...aggiungo io!!!
Tempo fa poi ebbi modo di parlare con un paio di reduci della battaglia che si tenne a Mantova tra l'8 e il 9 settembre, con cessazione dei combattimenti il 10. Li gli italiani erano armati anche di cannoni, e molti di loro erano reduci dalla Russia e, specialmente intorno alla stazione ci furono accaniti combattimenti, con morti da entrambi le parti...ma poi come finì lo sappiamo tutti, contro i carri tedeschi nn c'era nulla da fare
Un'ultimo aneddoto: un anziamo meccanico del mio paese mi ha raccontato che un carro tedesco rimase in panne diversi giorni dopo l'otto settembre. In attesa di riparazioni rimasero a guardia circa 10 giovani soldati che si recavano in officina per qualche lavoretto di riparazione. I giovani portavano al petto il nastrino della campagna di Russia ricorda, e avevano in dotazione tre camioncini che nn aveva mai visto. Erano con un sedile unico davanti e il cassone dietro. Questi camion erano di origine inglese, gli spiegarono i tedeschi, che avevano catturato sul fronte russo e che ora usavano in Italia...
...della serie le vie del Signore...

Stefano

 FRANCY.RITTER :

3/10/2007 17:54
 Dalle nostre parti non avremmo mai potuto contrastare i Tedeschi ,il sacrificio di questi eroici uomini non è purtroppo servito, visto che stazionava in quel pqriodo una (parte) tra le piú potenti unità corazzate dell'epoca , costituita poi da uomini risoluti,fanatici e spietati , ma anche in grado di combattere eccellentemente e con coraggio .

Sotto due Swimmwagen della LSSAH fotografata in Emilia ma no è specificato se a Parma o a Reggio Emilia o altro paese/Citta .

Collezione Privata ....









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