Forum : In libreria

Soggetto : Rhodes, Gli Specialisti della Morte

 Wanderer :

26/4/2007 17:54
 Richard Rhodes, Gli Specialisti della Morte, Milano Oscar Mondadori 2006, pp. 335




In quest’opera Richard Rhodes, vincitore del premio Pulitzer nel 1988 per il suo studio magistrale sulla nascita della bomba atomica, si occupa di un argomento talmente estremo da essere stato ben poco trattato dagli storici della 2GM: le attività degli Einsatzgruppen che Hitler scatenò all’Est con l’operazione Barbarossa.
Le tragiche attività di questi gruppi di criminali specificamente addestrati per uccidere a sangue freddo ebrei, zingari, partigiani, disabili, tutti coloro insomma che si fossero trovati ad incrociare il cammino della razza padrona, precedono e in certi casi fanno impallidire i resoconti delle camere a gas e costituiscono una potente testimonianza della brutalità nazista portata alle sue estreme conseguenze.
La tesi dell’autore è che i campi di sterminio furono la diretta conseguenza dell’attività degli Einsatzgruppen, che vengono nell’opera posti all’interno del contesto piú ampio della soluzione finale, dopo che questi ultimi non riuscirono ad ottenere i risultati di sterminio previsti e dopo il crollo psicologico che tali crimini provocarono nella psicologia di queste persone.
I protagonisti di questa serie pressochÈ infinita di crimini sono soprattutto Hitler e Himmler, a cui l’autore dedica un’analisi psicologica che reputo di grande valore per cercare di capire la personalità dei principali esecutori ed istigatori di questi massacri, via via fino ai comandanti ed ai subalterni degli Einsatzkommandos. E’ esemplare lo sforzo dell’autore per inquadrare storicamente, culturalmente e psicologicamente le origini e le motivazioni, per quanto inaccettabili, che portarono alla politica di annientamento delle "razze indegne" da parte dei nazisti e dei loro alleati locali, che, desidero ricordarlo, condussero alla morte atroce di sei milioni di ebrei, tre milioni di polacchi, sette milioni di cittadini sovietici e piú di tre milioni di prigionieri di guerra sovietici. Cifre che dovrebbero metterci al riparo da tutti i tentativi di relativizzare e sminuire le responsabilità naziste e dei loro alleati 
Ma va detto che viene evitata la facile equazione nazismo = male assoluto inspiegabile, privilegiando invece sempre la contestualizzazione e la spiegazione delle radici del programma di annientamento e colonizzazione che era nella visione dei vertici nazisti. Tale parte mi pare condotta con rigore e profonditá .
E’ una lettura ad un tempo difficile e dolorosa ma anche doverosa nella quale l’autore non ci risparmia nulla dei metodi orrifici con i quali veniva data la morte a persone del tutto inermi, istupidite dal terrore e dalla privazione dei minimi diritti umani, trattate come delle non entitá . Prova ulteriore è rappresentata dalla serie di foto alcune realmente insostenibili o quasi, inserite nel libro e scattate dai carnefici per documentare le loro imprese anche con i familiari o gli amici del Reich 
Luoghi come Baba Yar a Kiev e Konin in Polonia o i numerosi luoghi dei massacri di persone inermi compiuti nelle repubbliche baltiche ed in Ucraina, dopo la lettura di questo libro, per quanto non semplice e così diverso dalle nostre abituali ed apprezzate narrazioni di truppe tedesche marcianti o sferraglianti in colonne sulle piste polverose dell’Est , evocheranno in noi qualcosa di molto intenso e serviranno anche come postumo, insufficiente, ma non inutile, omaggio alle centinaia di migliaia di vittime tutte innocenti di cui non resta nemmeno un nome. Forse anche in questo e nella chiarezza con cui viene esposta la natura inumana e bestiale, ma dotata di una sua perversa razionalitá , del nazismo è il significato ed il valore di questo libro.

Enzo Valentini

 FRANCY.RITTER :

26/4/2007 18:34
 Per non dimenticare mai ...

Grazie Enzo per la segnalazione . Sotto Einsatzgruppen all' opera , molti comandanti della Whermacht non volevano Einsatzgruppen nelle loro zone d'operazione propio per le abominevoli cose che facevano ...ricordo inoltre che oltre alle Waffen-SS erano presenti nei vari Einsatzgruppen : Membri dell' SD, della HEER ,della Polizei , e ausiliari di Polizia dei battaglioni OST .









Uomini dell'SD durante un Briefing, notare il diamante al braccio con la scritta SD .



[ Modificato da FRANCY.RITTER il 26/4/2007 18:40 ]

 pgdm :

26/4/2007 18:39
 Grazie Francy.
E grazie anche ad Enzo, ovviamente. Mi avevano così agghiacciato quelle foto che avevo completamente sorvolato l'ottima segnalazione. Enzo ti chiedo scusa.

[ Modificato da pgdm il 26/4/2007 19:23 ]

 vittorio :

26/4/2007 20:34
 Condivido e sottoscrivo!
suggerisco anche la lettura de "i volenterosi carnefici di Hitler", bollato come parziale perchè scritto da un ebreo, ma splendido, approfondito ed agghiacciante.
per non dimenticare, non solo il 27 gennaio.
Vittorio

 MG42 :

26/4/2007 20:59
 Foto da brivido....la prima nn ha bisogno di commento....nella terza l'uomo in primo piano armato di pistola sembra ridere.....

ciao
enrico

 Fabrizio1966 :

26/4/2007 22:54
 Otima segnalazione, Enzo. Ho letto il libro di Rhodes regalatomi da mia moglie quando uscì nella collana "le Scie" circa un anno fa. L'opera getta una luce aggiacciante non solo nell'attività delle Einsatzgruppen, ma anche nell'allucinante percorso mentale che portò le gerarchie naziste non solo alla decisione di sterminare il popolo ebraico,ma anche alla scelta del metodo... sottoscrivo anche la segnalazione di Vittorio, l'opera di Goldhagen, "i volenterosi Carnefici di Hitler" merita di essere letta, a prescindere dalla condivisione delle tesi dell'autore. Mi permetto di segnalare un'altra opera: "I carnefici della portaaccanto" di Jan T. Gross, sulla genesi e l'esecuzione del massacro di Jedwabne, un villaggio della Polonia. Qui,molto prima dell'inizio dell'operazione Barbarossa, i civili cattolici organizzarono e attuarono del tutto autonomamente il amssacro di 500 loro concittadini di religione ebraica....
Fabrizio

 gigitank :

27/4/2007 00:27
 Grazie Enzo per la bella recensione e anche a Vittorio, Francy e Fabrizio per le altre indicazioni e informazioni.

Ciao

Gigi

 ivansold :

27/4/2007 08:21
 Grazie per la segnalazione. Le foto sono veramente agghiaccianti, terribile come diceva Enrico quella in cui l'uomo sta ridendo.

Ivan

 FRANCY.RITTER :

27/4/2007 08:48
 La coscienza di questi uomini , se non di tutti almeno la maggior parte ,ad un certo punto comincio' a rifiutare queste atrocitá .Molti appartenenti agll' Einsatzgruppen soffrirono di disiurbi della personalità, esurimenti nervosi, crisi depressive tanto che le SS istituirono delle cliniche apposite per curare questi disturbi (Igiene Mentale) . I suicidi erano arrivati ad una percentuale molto elevata e molti riuscirono a perpetuare questi massacri solo quando erano completamenti storditi dall'alcol .


Sotto ...l' intero corpo ufficiali dell' Einsatzgruppen "A" ,comandato dal Brigadeführer Dr. Franz Walter Stahlecker , che operava nelle Repubbliche Baltiche. Ogni Einsatzgruppen era poi suddiviso in unita' piú piccole come i Sonderkommandos e i Einsatzkommandos . Nel caso del Einsatzgruppen "A" vi erano i Sonderkommandos 1/a e 1/b e Einsatzkommandos 2 e 3






[ Modificato da FRANCY.RITTER il 27/4/2007 8:51 ]

 stebi51 :

27/4/2007 09:19
 Ad una persona normale sembrerebbe già incredibile ed allucinante vedere una foto di un uomo che uccide un cane ridendo.
Figuriamoci quella di un uomo che ne uccide un altro.
Giá , ma le vittime non erano uomini, nè donne, nè esseri umani, erano meno di niente, materiale sgradito da eliminare piú in fretta possibile.
Un'altra considerazione, non secondaria: questa gente, mentre commetteva queste atrocità si faceva fotografare, come cacciatori ad un safari.
Ma poi questi poveri assassini ebbero bisogno di cure mediche, che pena... chissà come hanno sofferto.
Quelli che loro hanno ammazzato invece hanno sofferto pochissimo, il tempo di sentire il proiettile che gli sfondava la nuca.
Un attimo.
Un attimo da non dimenticare.
Ciao, Stefano.

 Lio71 :

27/4/2007 09:41
 E' spaventoso constatare come l'uomo, creatura complessa ed affascinante, capace di giungere ad acute vette di sapienza e bellezza, di pensiero complesso e profondità d'animo..., porti dentro di se, come contrappasso, il germe di una inaudita e raggelante crudeltá .

E se non ci fermassimo al semplice Olocausto ebraico ma andassimo oltre, indietro ed avanti nella storia, ci accorgiamo che l'unico modo perchè questo scempio non avvenga piú è una radicale presa di posizione verso la propria coscienza. Eppure assistiamo anche oggi ad efferati massacri, pensiamo alle lotte intestine nel continente Africano, a quello che è successo pochi anni fa nei Balcani, a quello che avvinene oggi in Medio-Oriente...

C'è di che avvilirsi sulla condizione del genere umano.

Grazie per le vostre segnalazioni e per parlare anche su questo sito, di tali argomenti "per non dimenticare mai!!"

Giuliano

 Wanderer :

27/4/2007 09:57
 Vero, verissimo molti membri degli Einsatzgruppen ebbero poi bisogno di assistenza psicologica...
E' anche vero però che ci furono anche dei volontari e che alcuni massacri vennero commessi anche da unità della Wehrmacht, oppure da unità della Polizia e in molti casi gli Einsatzgruppen fecero fare il lavoro sporco ai collaborazionisti o alle milizie locali.
Ma questo nulla toglie all'enormità dei crimini commessi in nome del Reich millenario.
Cito un sopravvissuto Israel Goldfliess, scampato al massacro del suo villaggio ucraino, in una lettera alla sorella: " Se ripenso a tutte le nostre sofferenze - la tremenda spaventosa tragedia!- è così terrificante, selvaggio e pauroso che nessun profeta o scrittore potrebbe aver mai, anche con la sua massima immaginazione, descritto una tale orribile realtá !"
Ciao

 Marcello G. Novello :

27/4/2007 23:58
 Grazie per l'ottima recensione e grazie di cuore a tutti per gli interventi successivi che attestano, se mai ce ne fosse stato bisogno, la sensibilità e la maturità dei frequentatori di questo Forum.

C'è un altro terribile libro sull'argomento, scritto da Laurence Rees. Il titolo è "Nazisti - Un popolo, un Fuhrer, un Reich" per i tipi di Newton & Compton Editori, Collana "I volti della storia".

Nel raccontare la storia politica del nazismo sconfina nella narrazione delle stragi compiute dai nazisti o con il loro avallo. Perchè non dobbiamo dimenticare che ci furono intere popolazioni che non aspettavano altro. Vi risparmio le foto, ma c'è una sequenza raccapricciante: il massacro di Kaunas. Collaborazionisti locali si recano alle carceri e prelevano gli israeliti ed altri poveri sventurati. Li portano sulla pubblica piazza e, circondati da militari in divisa tedesca e curiosi (uomini, donne e ragazzini), li massacrano a colpi di spranga di ferro alla testa. Avete presente la mattanza delle foche da pelliccia che tanto ci fa inorridire? Decine e decine, gli ultimi che assistono all'atroce morte dei primi e poi crollano anch'essi in quel lago di sangue che diventa il selciato. Uomo contro uomo...

Ma c'è tanto altro purtroppo, a testimonianza che è tutto accaduto sul serio, checchè alcuni male informati ne dicano. Non vi nascondo lo sgomento che ho provato al Museo dell'Esercito a Parigi, davanti ai mucchi di scarpe ed ai barattoli vuoti di Zyklon B. Li avevo visti cento e cento volte sui libri, ma... non è la stessa cosa.

 FRANCY.RITTER :

9/5/2007 08:56
 Per finire ecco l'elenco del personale,e del corpo di appartenenza, dell'' Einsatzgruppe A , da me precedentemente nominato .
Einsatzgruppe A Ottobre 1941 .

Amministrazione 18
Polizia Ausiliaria 8
Donne 13*
Gestapo 89
Interpreti 51
Kriminalpolizei (Kripo) 41
Motociclisti 172
Ordnungspolizei (Orpo) 133
Radio operatori 8
Sicherheitsdienst (SD) 35
Telegrafisti 3
340 i Soldati delle Waffen-SS, la maggior parte provenienti dalla Totenkopf .


*Non si sà se parteciparono o meno alle nefandezze di questa unità ma comunque erano in organico , è piú precisamente .. n°7 al Quartier Generale dell' Einsatzgruppe A, una figura nel Sonderkommando 1a, n°4 nel Einsatzkommando 2 , e n°3 nel Einsatzkommando3


Sotto foto di Ausiliarie (Helferin) delle SS a Venezia , notare la bandella da polso con la scritta "Reichsschule-SS" .













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