Forum : Storia antica

Soggetto : Nuovo articolo: La battaglia di Pidna

 Vito Zita :

12/7/2007 20:19
 Lisandro ci ha dato un'altro bell'articolo di storia antica: La battaglia di Pidna ovvero la fine della falange macedone.

QUI il link diretto

Buona lettura

 Lisandro :

12/7/2007 23:25
 Ti ringrazio per l'aggettivo bello, tutto da dimostrare tra l'altro :-D :-D

 Vito Zita :

12/7/2007 23:38
 Prima di approvare e mettere online leggo... e a me è piaciuto.

Alla via così. Se ne attendono altri ;-)

Saluti

 Lisandro :

12/7/2007 23:53
 Ti ringrazio nuovamente, stiamo lavorando per voi :hammer: :hammer:

 Giulio_Gobbi :

12/7/2007 23:58
 Decisamente è un bell'articolo.

 Lisandro :

16/7/2007 18:52
 Mi fate arrossire......... :oops:

 Giulio_Gobbi :

16/7/2007 20:46
 In cosa consisteva il vantaggio del manipolo sulla falange?

 PanzerBAER :

16/7/2007 23:50
 Non esiste una vera superiorita, dipende dal contesto in cui si "gioca" (intendo il background culturale e sociale delle due parti in conflitto) :-) Un conto è battersi tra cittá -stato con base culturale comune in formazioni rigide (guerra piu o meno simmetrica), un altro è ritrovarsi contro popolazioni non affini per visione del warfare come i Galli o uno sveglio come Annibale (guerra asimmetrica) . Quest'ultimo vinse sempre in italia finche' si trovo' contro tattiche ortodosse e/o eserciti in marcia (Trasimeno). Quando i Romani gli rivoltarono contro i suoi metodi, evitando lo scontro frontale, il conflitto si trasformo' in guerriglia e non ottenne piu risultati concreti come nel biennio 218-17 (e a Canne nel 216).

 Caesar :

17/7/2007 16:08
 Quote:
Non esiste una vera superiorita

Non sono pienamente daccordo. Una legione manipolare era molto piú "flessibile" della "rigidissima" falange macedone. Si adattava quindi a diversi tipi di combattimento, sia in battaglia campale, in quanto era in grado di creare un fronte compatto in tempi pressocchÈ brevi, sia ad azioni di guerriglia.
Uno dei maggiori vantaggi era quello che, mentre la falange aveva uno schieramento rigido per il quale poteva effettuare solo attacchi sul proprio fronte, i romani avevano una serie di piccole unità (i manipoli appunto) che aggiravano velocemente il nemico.C'È tuttavia da aggiungere che in realtà si trovarono di fronte a Macedoni che non erano piú guidati da grandi personalità (vedi Filippo o Alessandro Magno, rispettivamente padre e figlio). Quest'ultimi infatti, in particolare Alessandro, sfruttavano la cavalleria come se fosse un martello contro l'incudine (la falange appunto). In pratica schiacciavano letteralmente il nemico verso il fronte letale delle picche macedoni. I successori di Alessandro e Filippo, semplicemente non seppero sfruttare appieno le potenzialità della cavalleria. Una falange senza copertura delle ali non valeva nulla.
Alessandro.:-D :-D :-D

P.S. E poi Giulio, Roma era ROMA! ;-)

 Lisandro :

17/7/2007 19:12
 Sono d'accordo con Caesar, Alessandro aveva già intuito la rigidità della falange tantè che vi aggiunse il corpo degli ipaspisti che coprivano i fianchi della falange quando questa si doveva muovere a lato.
Il problema di Pidna è che non c'era Alessandro ma Perseo......

La tattica manipolare romana, sviluppata proprio per rispondere ad esigenze diverse da quelle greche dello scontro oplitico ( chi vince si prende tutto) è stata concepita per battere, a titolo di esempio, i Sanniti che raramente accettavano uno scontro diretto ( e quando lo hanno fatto le hanno prese di santa ragione) ma si dilettavano in guerriglie molto ben orchestate ( come alle Forche Caudine del resto). A fronte di queste esigenze i romani riuscivano sempre a modellare le loro tattiche anche prendendo dai nemici spunti e tecnologie ( la lorica armata dai Galli, il Pilum pare dai Sanniti ma qualcuno sostiene dagli Etruschi e così via). Questo è uno dei punti di forza della macchina da guerra romana.

Che sviolinata :-o :-o :-o

 Vito Zita :

17/7/2007 21:00
 Questa bella discussione mi ricorda un vecchio articolo che scrissi per un notiziario Criel, se non sbaglio, sull'importanza del fattore umano rispetto al fattore tecnologico dell'esercito tedesco nella 2a GM.

Non credo di sbagliare piú di tanto se mi permetto di dire che anche nel caso degli eserciti di epoca antica il connubio uomo-tecnica sia stato di importanza rilevante se non fondamentale.

Leggo con interesse sull'applicazione di tecniche belliche e di tecnologia domestica o "catturata". Ritengo che alla fine sia stato il compito di pochi uomini di grande ingegno a permettere lo sviluppo delle armi o delle tecniche. Che ne pensate?

Saluti

 Giulio_Gobbi :

17/7/2007 21:44
 Oppure una "somma" di ingegni.
Imparare dalle sconfitte, prendere il meglio dal vinto....per i Romani era una prassi normale, almeno fino a che sono stati grandi.
Se vogliamo fare il raffronto con la 2GM, l'esercito tedesco si è comportato in tutt'altro modo, almeno a mio modesto avviso, erano partiti già "superiori", senza neanche guardarsi intorno.
L'inizio della fine dei Romani è stato quando hanno cominciato a pensarla come "adolfo", e quindi non c'è stato piú ne sviluppo ne rinnovo.

 Lisandro :

19/7/2007 10:32
 La dinamica della caduta dell'Impero Romano penso sia diversa e piú complessa rispetto alla caduta del regime Nazista.

Però un parallelismo ci stá !!

 Caesar :

20/7/2007 13:16
 Quote:
Giulio ha scritto:
L'inizio della fine dei Romani è stato quando hanno cominciato a pensarla come "adolfo"....


Giulio spiegami meglio quello che vuoi dire, perchÈ come sottolineato da Lisandro, la caduta dell'Impero romano non va cercata in un solo fatto, ma bensì in una seria di problematiche sociali, militari, culturali, politiche nonchÈ religiose che hanno segnato circa duecento anni di storia, mentre l'ascesa del regime Nazionalsocialista e la sua conseguente caduta sono stati una meteora.
Francamente io non vedo molte similitudini con il regime Nazista ne tantomeno con quello Fascista.
A tale proposito consiglio vivamente a tutti di leggersi "Il mito di Roma, da Carlo Magno a Mussolini, del grande Prof. Andrea Giardina" dove si comprende chiaramente come la storia Romana sia stata fuorviata lungo i secoli da chi vi ha voluto ispirarsi e modellarla per i suoi scopi (valga per tutti il fantasioso uso che ne fece il regime fascista). Questo a portato a conoscere la storia romana in modo errato.
Bada bene Giulio (grande Giulio) non è una critica nei tuoi confronti, È solo una mia precisazione per portare a conoscienza di chi è interessato, che non si possono fare paragoni con le politiche dittatoriali del nostro secolo e Roma, perchè non centrano un bel niente.
Promisi gia tempo fa, di scrivere un articoletto sull'uso errato del mito di Roma in epoca moderna. Per via del tempo non l'ho mai piú scritto, ma se vi interessa....
Saluti, Alessandro :-D :-D :-D

 Giulio_Gobbi :

20/7/2007 14:16
 Ma difatti nob c'è nessun raffronto.
L'inizio della fine Romana, è stato quando hanno cominciato a credere ciecamente di essere i migliori, tutto qui.

 Lisandro :

22/7/2007 22:14
 Ciao a tutti,

A me interessa quell'articolo...... se hai voglia di inviarlo lo leggerò molto volentieri.

Ave

 Caesar :

24/7/2007 12:00
 Cercherò di buttarlo giú appena possibile! Mi sembra di ricordare che anche il grande Vito Zita fosse interessato, a suo tempo.
Ave, Alessandro :-D :-D :-D

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