Forum : Storia antica

Soggetto : Sulle tattiche di combattimento delle legioni romane

 Andrea :

30/5/2008 16:37
 E' da un pò di tempo che mi interesso dell'esercito romano e delle sue tattiche di combattimento. Così tanto interessato che mi è sorto un dubbio terribilmente tecnico, che nei libri non è neppure accennato.
Dunque, avete presente l'esercito repubblicano? Nel suo corpo principale era composto da Hastati, Principes e Triari, disposti su tre linee successive. La prima linea, gli hastati, aveva il compito di ingaggiare per prima la formazione avversaria. Se le cose andavano male dovevano SOSTITUIRSI con i principes, che avrebbero continuato il combattimento. Ora il problema tecnico è: come facevano le unità di hastati ad arretrare in ordine (dietro i triari?) per permettere ai principes di prendere contatto con il nemico? Come facevano a sentire l'ordine di ritirata? E soprattutto, il nemico era talmente carino da farli ritirare senza inseguirli?
Qualcuno più esperto di me in materia ha delle idee in merito?

 Lisandro :

30/5/2008 16:52
 Ciao Andrea,

La tua descrizione della tattica di combattimento dell'esercito Repubblicano romano è corretta, le linee erano composte da soldati equipaggiati in maniera diversa e con obiettivi diversi durante la battaglia, la divisione era espressione del censo di ognuno ( una sorta di misura del reddito) che permetteva al singolo di equipaggiarsi ( solo dopo la riforma di Mario l'equipaggiamento divenne a carico dello stato). I Velites davanti allo schieramento bersagliavano il nemico con lance in modo da favorire un primo scollamento dello schieramento avverso, si ritiravano poi in buon ordine all'arrivo della cavalleria nemica o ingaggiavano feroci combattimenti con le truppe leggere nemiche ( i cappelli variegati che portavano servivano a mettersi in mostra presso i centurioni che premiavano i piú coraggiosi). A questo punto la prima linea di Hastati ( equipaggiati con scutum, pilum e gladio) tirava i pila sul nemico e arrivava alle mani con la formazione nemica. Se il primo attacco non aveva successo questi si ritiravano negli spazi lasciati dalle seconde linee dello schieramento presidiate dai princeps attrezzati come fanteria pesante in grado di contrastare efficacemente il nemico. Questa manovra viene descritta da Polibio come ordinata e precisa, cosa improbabile su un campo di battaglia ma la forza dell'esercito romano era proprio nella sua formazione solida e ben strutturata. A questo punto se i Princeps fallivano ( cosa rara ma possibile) intervenivano i Triari equipaggiati con lunghe lance che ricalcavano l'antica formazione oplitica cara ai greci. Ben pochi nemici hanno resistito ad una carica di Triari. In tutto questo considera che le fila di Hastati e Princeps che si ritiravano andavano riorganizzandosi e non di rado effettuavano attacchi ai fianchi dello schieramento nemico. Unico neo della formazione romana era la sua cavalleria sempre troppo inferiore al nemico. Solo con l'avvento dell'Impero e le conquiste seguenti si inserirono reparti di cavalleria germanica, iberia e celtica di buon livello. Cesare utilizzò la tribu dei Teutoni contro la cavalleria gallica in quella che sarebbe diventata la Francia.

A tua disposizione

 Lisandro :

30/5/2008 17:02
 Piccola integrazione, sulla manovra di ripiegamento ovviamente il nemico non era così elegentemente obile da permettere parate ma, a differenza dello schieramento oplitico, la legione manipolare si presentava piú flessibile e raramente perdeva coesione anche in manovre complesse come il ripiegamento. Sostanzialmente ad un ordine del Centurione primo pilo le file scorrevano lungo i corridoi lasciati dai manipoli dei princeps. In queste occasioni le perdite erano piú pesanti.

Riciao

 gladio :

30/5/2008 21:29
 corregimi se sbaglio lisandro, la Legione si componeva di tre linee : · nella prima vi erano gli ASTATI cioè i più giovani, più esuberanti ed impetuosi ; quindi più adatti al primo urto anche se meno esperti nell’uso delle armi, nella manovra e meno resistenti e tenaci ; · nella seconda vi erano i soldati più maturi, i PRINCIPES che completavano in esperienza e costanza quanto mancava alla prima linea. Essi rappresentavano il fior fiore dell’Esercito romano; · nella terza vi erano i veterani, i TRIARI, sceltissimi di tante battaglie che attendevano, con un ginocchio a terra, l’esito della battaglia. Per ogni linea vi erano 10 MANIPOLI (in totale quindi vi erano 30 Manipoli). I Manipoli della 1^ e 2^ linea erano composti da 120 uomini, mentre quelli della 3^ linea erano composti da 60 uomini. In totale quindi vi erano : · 1200 uo. nella 1^ linea ; · 1200 uo. nella 2^ linea ; · 600 uo. nella 3^ linea, per un totale di 3000 uo. nei ranghi. Il Manipolo venne successivamente suddiviso in 2 CENTURIE (totale 60 Centurie). Ad ogni Centuria erano aggregati 20 VELITI, cioè soldati con armamento leggero. In totale i VELITI erano 1200 (20 veliti per 60 Centurie).
:-)

 Andrea :

31/5/2008 11:59
 Ma l'aspetto chiave della faccenda è: gli hastati ripiegavano mostrando il volto al nemico o in modo "disordinato", affrettandosi per raggiungere la seconda linea? E' chiaro che le possibilità sono diverse a seconda dell'atteggiamento della legione: o attacca o difende. Se attacca è lecito aspettarsi che lo schieramento avverso mantenga le proprie linee, quindi gli inseguimenti sono forse più difficili, e il manipolo di hastati può ripiegare in buon ordine. Se difende, invece, il ripiegamento è per forza seguito da un inseguimento, e non si potrebbe forse trasformarsi in una rotta?

 Lisandro :

31/5/2008 21:32
 Bhè Andrea io non c'ero :-D :-D

Polibio e Tacito danno delle descrizioni in cui il ripego della linea ( sia essa di Hastati o Princeps) avviene in maniera ordinata. Questo però dipende dalle condizioni del campo di battaglia. A Canne gli 80.000 romani sono stretti in uno spazio assolutamente insufficente per dispiegare le legioni. Alcuni supersisti asseriscono che molti uomini sono morti soffocati o schiacciati. A Pidna contro Perso e la sua falange i manipoli funzionano alla grande e aggirano le statiche formazioni macedoni facendole a fettine.
Non c'è una regola univoca dipende dalle condizioni, dal comandante e dal nemico.

In ogni caso se la manovra di ripegamento non è fatta in maniera ordinata o studiata il disfacimento della prima linea si trasforma in disastro per tutto l'esercito.

 Caesar :

6/6/2008 16:06
 In un libro a mio parere molto bello "L'arte occidentale della Guerra" di Victor Davis Hanson, si parla della guerra fra opliti, che è essenzialmente uno scontro di fanteria paragonabile in linea di massima a quello dei legionari, sopratutto repubblicani.
Qui l'autore dice che a combattere erano, alla fine, soltanto le prime tre o quattro linee, mentre il resto dei soldati serviva per contenere la spinta dell'avversario, ed evitare la rotta dell'intero schieramento, e mi sembra abbastanza verosimile.
Giusto quanto detto da Lisandro, ma non sufficiente a rispondere ad Andrea.
Ti dirò di più, nel famoso schieramento a scacchiera, adottato ad esempio da Cesare, i Legionari si disponevano come le pedine della dama. Possibile che i nemici erano così idioti da non saper sfruttare quei vuoti fra un manipolo e l'altro a fini strategici?
Io temo che sul campo di battaglia ci sia stata una accozzaglia pazzesca, e che la formazione manipolare era essenzialmente di manovra e non di combattimento. I principes, sfilavano fino ad arrivare nei primi ranghi degli Hastati, e poi inevitabilmente si creava una situazione simile ad una fuga dalle prime linee. Il bello veniva proprio in quel momento, perchè mentre i Principes erano belli freschi, i Nemici erano gia stanchi, e le prendevano di santa ragione!

Tuttavia, nella prima puntata della fiction "Rome" della HBO (storicamente migliore di qualsiasi altro film e colossal su Roma anche se non esente da errori) si vede molto bene una presumibile manovra di sostituzione fra soldati freschi e soldati stanchi. Dico presumibile perchè non c'era nessuno di noi a combattere insieme ai legionari (per fortuna!).
Insomma, Polibio li ha visti combattere dal vivo, e per giunta dal lato del nemico. Forse non ci spiegherà al meglio come facevano a scambiarsi fra loro, ma se ci dice che la manovra era perfetta, qualche parte di verità dovrà pur esserci. andrei più cauto su Tacito che è di epoca Flavia, quindi Imperiale a 300 anni di distanza dalla legione manipolare.
Ave, Alessandro

P.S. sul sistema di comunicazione durante la battaglia. Sembra che il sistema fosse essenzialmente acustico e ottico, a parte il cornicen ed il signifer rispettivamente segnale acustico ed ottico, anche i centurioni erano (presumibilmente) dotati di fischietti. Una sorta di codice sonoro, al quale erano associate delle manovre (tipo alfabeto morse).

 MG42 :

7/6/2008 11:59
 Stupendo post...pieni di elmi :-P

ciuao
enrico

 Andrea :

8/6/2008 14:12
 in realtà la tattica manipolare romana e quella oplitica "greca" non erano poi così simili, e la cosa è indirettamente dimostrata anche dalla esplosiva espansione della città di Roma in Italia prima e nel mondo greco poi, ossia su popolazioni che effettivamente utilizzavano il sistema di combattimento oplitico. Rigidità contro flessibilità. In un sistema del genere è tutto sommato facile pensare ad un sistema di sostituzione dei reparti. Caesar fa pensare ai principes che filtrano attraverso gli hastati per raggiungere il combattimento: credo ci possa essere del giusto in questa teoria, considerando lo spazio che ogni legionario aveva a sua disposizione nel manipolo. La confusione potenzialmente era notevole, ma la disciplina e l'addestramento romani sono ben noti.
A proposito di Roma dell'HBO: esistevano veramente i fischietti nell'antica Roma?

 Caesar :

9/6/2008 15:08
 Ciao Andrea.
Temo di essermi espresso male.
Il paragone che facevo fra opliti e legionari, non era sul metodo di combattimento (che tu hai descritto benissimo) quanto sul fatto che sono comunque scontri fra fanterie, fra soldati armati pesantemente.

Sull'uso dei fischietti non c'è nulla di sicuro. Qualcosa dovrebbe essere stata trovata in contesti archeologici militari. Tuttavia io penso che ci possa stare, considerando appunto il fatto che nel bel mezzo della battaglia era assai difficile sentire gli ordini dei centurioni, più facile un fischietto dal suono acuto.

Lisandro che ne pensi?

Alessandro

 Lisandro :

9/6/2008 17:25
 Ciao mio Caesar,

Non ho notizie di ritrovamenti legati a fischietti ma la cosa è plausibile, già gli eserciti di Alessandro Magno avevano una catena di comando legata a segnali visivi e sonori.

Le Legioni romane dovevano per forza avere un sistema piú efficiente della voce dei centurioni..... quindi i fischietti sono un'ipotesi plausibile.

Anche i romani hanno avuto il loro periodo oplitico, prima della riforma manipolare di Furio Camillo la tattica di combattimento era basata sul modello greco/etrusco della falange oplitica. Fu lo sconto con i Sanniti a modificare profondamente la tattica romana che si fece piú flessibile ai contesti in cui operava la legione e il risultato fu uno degli eserciti piú temibili della storia antica.

Si vis pace para bellum!!!!

Ave

 euro :

11/6/2008 12:26
 Bellissimo topic!!
Grazie a tutti per le interessanti spiegazioni!!
Roma caput mundi!! :-D ;-)

 Lisandro :

11/6/2008 12:38
 :oops: :oops: Prego e grazie per i complimenti....

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