Forum : Cinema e TV

Soggetto : Film su foibe

 bruno :

7/2/2005 14:14
 Ieri sera ho visto la prima parte della fiction sulle foibe. Speravo in qualcosa di piú storico e professionale, invece è il solito fumettone all'italiana. Ben inquadrate la Fiat Campagnola post bellica e le moto anni '50 ( forse anche i camion, non identificati, erano post bellici). Peraltro molto improbabili certe scene e la vicenda stessa. Purtroppo dopo aver visto BoB, è difficile apprezzare altro. Avete visto il programma?
Saluti
Bruno

 michele :

7/2/2005 14:22
 Accendo il televisore solo per vedere DVD e VHS e qualche TG, quasi mai per evasione. Men che mai mi sarei messo a guardarlo ieri, con un programma troppo sfacciatamente sponsorizzato da un partito per poter sperare in una visione non dico storicamente corretta ma almeno non manichea.

 Visitatore :

7/2/2005 14:36
 Il mio rapporto con la TV si avvicina molto a quello di Michele e il film non l'ho visto anche perchÈ È stato preceduto da una palese strumentalizazione da parte di un partito di governo ma credo che, a parte le motivazioni politiche, non si possa pretendere molto da una sceneggiato per il grande pubblico e anzi in genere quelli a carattere storico sono molto poco "storici" per cui credo che non lo avrei visto comunque. Sul tema assai spinoso e drammatico delle foibe meglio leggere libri e riviste storiche che hanno prodotti vari articoli sull'argomento. Ricordo anche sul tema della guerra in Jogoslavia tra italiani e partigiani titini un bel documentario prodotto dalla BBC e andato in onda tempo fa su LA7 a tarda notte.
Sono comunque curioso di leggere commenti da chi lo ha visto e magari questa sera mi vedrò la seconda parte.
Ciao, Silvano

 crielmodel :

7/2/2005 15:35
 Il partito di governo, a lume di logica, che "sponsorizza" lo sceneggiato sulle foibe dovrebbe essere Alleanza Nazionale ma, considerato che oggi l’unico partito al governo anti comunista è quello di Berlusconi, potrebbe piú verosimilmente essere Forza Italia.
Se così fosse comunque non griderei allo scandalo anche perchÈ, l’altra parte, in quanto a manicheismo è maestra e madre. Poi a manipolazioni storiche non basterebbero centinaia di post per elencarle tutte. Ricordo solo che hanno la sfacciataggine di asserire che il loro anti Fascismo era dovuto allo spirito di libertà e democrazia intrinseco al comunismo come si evidenzia dalla libertà e democrazia che ha pervaso e pervade tutti i paesi sottoposti a tale nefando sistema.
Sul tema foibe, grazie a tutti i governi precedenti, non c’è molto da leggere. Quanto è stato scritto è sempre rimasto in forma parrocchiale non facendo comodo ai signori democristiani, comunisti ed americani pubblicizzare la ferocia del compagno tito (questo è storicamente provato come piú volte documentato da Sergio Romano, penna non certo Fascista).
Le foibe rappresentano una violenza pari ai campi di sterminio nazisti, una violenza di una ferocia inaudita, bestiale e becera subita da una parte di noi italiani, di nostri fratelli. Oltretutto, i profughi, pur non essendo stati sempre accolti molto bene da noi ( alla stazione di Bologna non fecero fermare i treni) si sono integrati serenamente nel tessuto sociale italiano e non hanno mai rivendicato in forma violenta la proprietà dei loro territori al contrario di altri popoli fautori delle attuali guerre.
Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia.

 Palestro :

7/2/2005 15:43
 Quote:
Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia.


Concordo nella maniera piú assoluta.

 MArco Alpozzi :

7/2/2005 16:07
 quoto tutto quelo scritto da Criel!!

 michele :

7/2/2005 16:17
 Molto interessante il commento di Bartoli sulla fiction sulle foibe, che mostra quanto il manicheismo sia intrinseco nel guardare certi argomenti: invece di fornirci elementi che smentiscono il presunto manicheismo de "Il cuore in fondo al pozzo", ci fa un pistolotto su quello dell'altra parte. Che evidentemente aveva instaurato dittatura ferrea mentre era al governo, visto che nessuno storiografo era riuscito a scrivere alcunchè sul soggetto. Interessante anche l'ipotesi che il partito sponsor sia Forza Italia, in quanto conferma quello che in molti sospettano, cioè che il ministro delle Comunicazioni, sia di Forza Italia e non di AN.
Comunque il mio sconcerto davanti a questa affermazione è totale:
Quote:


Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia.


a mio parere le sofferenze di chiunque le abbia subite, da chiunque causate, sono meglio ricordate ricostruendo i fatti, non guardando un filmato "bello o brutto che sia".

Infine, visto che la grammatica italiana è apolitica (o quella che hanno insegnato a me è sospetta perchè alla PI c'erano sempre DC di ferro?) fascista e fascismo, scriviamoli con l'iniziale minuscola!

E la smetto qui: per un forum di modellismo, sono andato fuori tema.

 Visitatore :

7/2/2005 16:29
 Premetto che preferisco parlare su questo forum di colori, mimetiche, tecniche d'invecchiamento e quant'altro riguarda il modellismo in particolare aeronautico per cui mi rendo conto di essermi messo dentro a qualcosa di diverso ma visto che ci sono non mi tiro indietro non sarebbe bello.
Io non sono affatto d'accordo con quanto detto da Criel, di foibe ne ho sempre sentito parlare e ho letto diverse cose, sono stati pubblicati numerosi libri (uno per tutti quello di Petacco che parla dei profughi giuliano-dalmati), vi sono state trasmissioni di documentari sia su RAI che Mediaset e ricordo bene che il tema foibe è sempre stato il cavallo di battaglia del MSI prima e di AN adesso.
Che Tito fosse un nostro alleato si è scoperto solo qualche anno fà quando sono stati resi noti i protocolli segreti della NATO che in pratica assimilavano la Jugoslavia e la Svezia a paesi alleati. Quando ho fatto il militare io gli jugoslavi erano i "nemici" e bisognava difendere ad ogni costo il confine orientale da loro, non mi risulta che se ne parlasse bene.
Ciò detto quando si tratta di temi a carattere storico preferisco seguire trasmissioni a carattere documentaristico e non sono d'accordo sul fatto che bello o brutto purchÈ sia, la storia non è un pettegolezzo dove tutto va bene purchÈ se ne parli.
Prometto d'ora in poi di non lasciarmi coinvolgere in argomenti che non siano strettamente modellistici e anzi...sto iniziando un SM79 in 1/72 qualche consiglio se farlo aerosilirante o bombardiere? Avete notizie di mimetiche per impiego notturno?
Ciao, Silvano

 Andrea Sansoni :

7/2/2005 17:52
 Del dramma delle Foibe non si è mai parlato molto, così come di molti drammi della seconda guerra mondiale, ma non mi sentirei di dire che si sia trattato di eventi occultati ad arte: nel dopoguerra furono fatti processi; nelle universitá , i manuali di storia del XX secolo ne parlano, esistono da sempre pubblicazioni dedicate al problema.

Se ce ne è una conoscenza molto relativa fra la "gente comune" questo è dovuto essenzialmente, piú che a mero disinteresse, o ad oscure trame sinistrorse, alla voglia di dimenticare, che accomuna il tema delle Foibe a tanti altri argomenti dolorosi del nostro passato.

Mio padre parlava di rado, e malvolentieri, dei suoi sei anni di guerra e quattro di prigionia: sbagliava, probabilmente, ma aveva, lui come milioni di altri, tutto il diritto di guardare al futuro.

Semmai la strumentalizzazione fattane dall'estrema destra ha alterato la percezione di cosa furono le Foibe, e diffuso una serie di convinzioni errate su cosa accadde veramente.

Innanzi tutto sulle vittime: la violenza e la brutalità dei titini non si sfogò sui fascisti o sugli italiani in generale; non si trattò nÈ di eccidi per vendetta, nÈ di mera manifestazione di odio etnico; gli "infoibati" furono soprattutto esponenti democratici e liberali della comunità italiana della Venezia Giulia, e ciò avvenne per un preciso (ed ignobile) disegno politico: decapitare la comunità italiana degli esponenti che non potevano essere tacciati di fascismo per indebolirne le legittime aspirazioni nazionali.
il chÈ non esclude -anzi- che fra le vittime vi siano stati persone di ogni credo politico e censo, ma serve a dare un idea del perchÈ ciò sia accaduto.

E ancora le Foibe non possono essere confuse con l'esodo degli italiani dalla Zona B e dalle città ex italiane della yugoslavia: si tratta di fenomeni diversi, avvenuti in tempi diversi, e non paragonabili come gravitá : per inciso l'atlante storico che usavo al liceo dava conto di questo come dei tanti altri esodi (piú o meno forzati) che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, e che coinvolsero, in europa, milioni di persone.

Per inciso gli italiani furono cacciati dalla yugoslavia, così come il fascismo aveva cacciato gli sloveni dalle terre di confine o progettato di cacciare i tedeschi dal sud tirolo.

Sempre per inciso, molti italiani restarono ed i loro figli e nipoti costituiscono tutt'ora una minoranza estremamente dignitosa, che per cinquant'anni - sotto il regime di Tito - ha conservato la propria lingua, proprie scuole, propri usi, ecc. ecc.; semmai la loro situazione è peggiorata proprio con la caduta del comunismo titino e la nascita delle nuove repubbliche di slovenia e croazia (peggiore quest'ultima sotto tutti gli aspetti).
Fra l'altro la comunità italiana è quella che ha portato avanti la piú decisa opposizione al regime nazionalista croato di Tudjiman.

Ma ancora 17 anni fa (1987 la data del mio ultimo viaggio in YU) in tutti i paesi dell'istria c'erano cartelli bilingue in italiano e slavo, ed i turisti italiani potevano liberamente parlare con cittadini di etnia italiana (male del regime, fra l'altro).

Da ultimo: odio le graduatorie delle atrocitá , la top ten del terrore, e affronto l'argomento di malavoglia.
Però non posso accettare, per una esigenza di rispetto della veritá , se non altro, l'equiparazione Tito = Hitler, foibe = lager, il cui unico risultato è alla fine quello di attenuare l'orrore (Tutti massacrano, che vuoi che sia).

Contrario alla pena di morte sempre e comunque, e convinto amante della democrazia (senza aggettivi) non posso accettare che un uomo subisca un qualunque pregiudizio per la sua razza, religione, credo politico, orientamento sessuale e quant'altro, ma debbo - solo perchÈ costretto - porre una demarcazione fra la violenza, la brutalità conseguenti ad una sorta di abietta ragion di stato, e la follia dei lager, dove l'uomo non era un nemico, sia pure da uccidere, ma una "cosa" su cui esercitare una cieca ed assoluta volontà di annullamento.

Se proprio un parallelo si vuol fare, le foibe assomigliano assai alle repressioni degli oppositori politici da parte dei regimi militari dell'America latina. Ma questo è un'altro discorso.

[ Modificato da Andrea Sansoni il 7/2/2005 19:04 ]

 Wanderer :

8/2/2005 11:02
 Sono quasi sempre d’accordo con Andrea Sansoni ma questa volta mi permetto di dissentire in parte da quanto da lui scritto.

Premetto che non ho visto volutamente lo sceneggiato di cui si parla, una scelta assolutamente consapevole, dato che la Storia non viene MAI trattata con dignità e almeno rispetto, da queste fiction raffazzonate in fretta e spesso fatte solo per compiacere coloro che si trovano al timone del servizio pubblico in quel momento.
Non c’è dubbio che questa tragedia sia attualmente cavalcata senza ritegno da una parte politica, che però in altre occasioni definisce senza imbarazzo alcuno il "male assoluto" la dottrina da cui si origina e i caduti in buona fede per essa  Sic transit

Ma è anche vero che la tragedia c’è stata e feroce anche e non ha riguardato solo l’Istria, nella quale potrebbe anche essere in minima parte non giustificata ma comprensibile vista la ferocia estrema e bestiale della guerriglia e controguerriglia balcanica, a cui i nostri soldati non si sottrassero sempre, va comunque detto  Anche nella mia regione (FVG) e nel vicino Veneto, ci sono foibe in cui furono gettati militi tedeschi, della RSI ed civili tra cui anche una crocerossina(!!!), e fino a poco tempo fa, tutti i tentativi di dare dignità a questi sfortunati, cadevano nell’impossibilità per i vari presidi antifascisti subito convocati o venivano bollati come provocazioni.
Parlo del tristemente famoso Bus de la Lum sull’altopiano del Cansiglio: esso è la tomba di forse 500 persone, trucidate in diversi momenti ed alcuni anche a guerra finita. E non si tratta dell’unico caso nella mia regione di foibe usate dai partigiani comunisti della divisione "Nino Nanetti".

Quindi pur non concordando del tutto con nessuno degli interventi di questo thread, tuttavia mi sento di dire che trovo ingeneroso bollare di mera strumentalizzazione parlare di questo crimine orrendo, avvenuto non solo in Istria, come vi ho detto poc'anzi.
E’ vero che la conta dei rispettivi caduti o le equivalenze riduttrici di cui parla Andrea sono sbagliate in tutti i casi, ma allora perchè è ancora così difficile rendere pubblici i crimini comuni commessi nel nome dell’antifascismo? E’ possibile farlo adesso senza essere tacciati di apologia o di provocazione?

Io credo che i 60 anni passati dalla fine della guerra, senza alcuna volontà revisionistica che aborro, siano un tempo abbastanza maturo almeno per una equilibrata indagine storica, se non per un riconoscimento delle ragioni (poche invero ma qualcuna c’era) anche dei vinti 

Penso sia tipico dei paesi di incerta democrazia come il nostro mitizzare e scolpire nel marmo la vulgata, e paventare tutti i tentativi di scavare nelle storie individuali delle persone per capire le ragioni anche dei vinti e dei reietti.
Forse se volessimo e potessimo ancora parlare con le persone che hanno vissuto, magari come spettatori, la guerra 1940-1945, potremmo capire meglio come furono vissuti gli eventi di cui molti tra cui il nostro Capo dello Stato, ama dare una visione un po’ troppo semplicistica.

Senza alcuna volontà polemica.

 Andrea Sansoni :

8/2/2005 12:40
 per Wanderer

In effetti sono io che ho affrontato solo un aspetto della questione Foibe, limitandola alle vicende che interessarono la Venezia Giulia, o, per esser piú preciso, i territori occupati dalla Armata Yugoslava.

Il disaccordo deriva solo da questo, credo.

 Barbarigo :

8/2/2005 13:23
 Non entro nel merito della questione politica che si è aperta, non mi interessa. Nè tanto meno nello specifico del film, ho visto solo la prima parte, perchè ieri sera ero a fare il "corso de pupazzetti".

Vi racconto solo come è andata in casa mia.
Domenica sera, ci sono da me i miei nonni, grazie a Dio ancora vivi e perfettamente lucidi.
Mio nonno, classe 1923 ha vissuto fino al 1941 vicino a Fiume. Originario del Veneto, vicino a Vicenza, a pochi mesi dalla sua nascita resta orfano di la madre, stroncata dalla febbre spagnola, il padre è a lavorare in Francia. Risultato lui e i suoi tre fratelli maggiori vengono affidati alle cure del fratello del papá , prete (di cui tra l'altro, porto il nome), che si trova in Istria a Umago. Scoppia la guerra, nel '41 mio nonno viene chiamato alle armi e se ne va. Restano in Istria lo zio, nella sua parrocchia, ed una sorella di mio nonno. Un bel giorno un parrocchiano corre dal prete e lo avverte di scappare, la nipote era stata presa dagli yugoslavi, e stavano cercando lui. Il prete fugge e riesce in qualche modo a raggiungere Gorizia.

Per chi ha visto il film sono evidenti le comunanze con la storia che vi ho appena raccontato. Mio nonno l'ha saputa tempo dopo la fine della guerra, dalla bocca di suo zio. Tutt'oggi nessun sa che fine ha fatto la sorella di mio nonno. Domenica sera dopo la prima ora del film, mio nonno si è alzato dal divano, con il magone, e ha detto "Io vado a casa, non riesco a vedere questo film". Si è vestito, è uscito e si è incamminato verso casa, lasciando lì mia nonna e non si stava facendo domande di convenienza politica o di perfetta ricostruzione storica...

Paolino

 crielmodel :

8/2/2005 14:15
 In ordine di arrivo il mio commento è terzo.
Dopo di esso, i primi due convengono che non è il caso di parlare di queste cose su un sito di modellismo, bene, ma se ne accorgono al loro secondo intervento? Sbaglio o anche il calcio non ha nulla a che vedere col modellismo?
Segue un contorcimento anguillesco per fare pari e patta in barba a graduatorie delle atrocitá . Ci si rammarica della caduta del comunismo titino. E poi a quali graduatorie ci si vuol riferire? Le foibe sino ad ora erano state cancellate dalla memoria, vietato parlarne, zitti e Mosca ( il maiuscolo non è un errore).
Ma perchÈ certa sinistra sta sempre col nemico? Va bene essere internazionalisti e pacifondai, ma vivaddio (le due d dovranno essere maiuscole?) in questo caso   .
Non c’è nulla da fare, forse il nome ma per il resto non è cambiato nulla, siete sempre uguali! Solo voi conoscete la veritá , anzi, voi siete la veritá . Mi conforta il fatto che è cambiato chi vi ascolta.
Inutile proseguire, mi trovo su un sito di modellismo.
Con i piú fervidi auguri di sconfitta alle elezioni del 2006. Vostra si intende.

P.S. Paolino.....lascia perdere.
Un abbraccio affettuoso al nonno, cosa che mi permetterai di fare di persona quando sarò dalle tue parti.

 Hummel :

8/2/2005 14:40
 A quanto detto in questi link pare proprio che delle foibe non se ne sia voluto parlare:

http://www.tgcom.it/politica/articoli/articolo240990.shtml

 flight_shark :

8/2/2005 16:21
 Ciao raga,
essendo io di Trieste, il problema "post bellico" lo sento parecchio nella gente, nella politica, alla Tv, ecc.

Se da una parte è stato positivo che una RAI abbia trasmesso una fiction su un dramma del genere per far conoscere anche adaltre realtà italiane quello che è stato, dalll'altra si è cascati sempre sul quella sceneggiatura tipica delle fictions italiane che ha fatto perdere parecchio della drammatiicitá /realtà che le foibe fecero vivere alle popolazioni di questa zona.

Molte volte il TG Regionale o qualche emittente locale trasmette i fillmati originali d'epoca, e credetemi, si gela ...

Anche mia nonna ha vissuto il tutto e rispetto agli Yugolavi, i tedeschi erano piú rispettati e ben visti mi dice sempre. Mio nonno è nato a Umago ed ha trascorso tutta la seconda GM a bordo della Vespucci nell'adriatico. Al ritorno si è trasferito a Trieste ed è rimasto qui.

just my 2 cents...
Maurizio Bressan

 Marcello G. Novello :

8/2/2005 19:05
 Trovo, sull'argomento:

Pareri di destra, di centro, di sopra, di sotto e dell'ANPI

http://digilander.libero.it/lefoibe/personale.htm
http://www.storia900bivc.it/pagine/news/foibe2.html
http://www.lanostravalle.it/numero22/pagina_5.htm
http://www.vaticanradio.org/radiogiornale/ore14/2004/febbraio/04_02_10.htm#foibe
http://www.anpi.it/patria_2004/08-04/17-18_VINCENTI.pdf
http://www.cronologia.it/mondo38v.htm

Buona lettura e buona meditazione. Molti dei frequentatori del forum hanno già delle idee molto precise su ciò che è accaduto, ma per tanti altri forse sarà utile leggere tanto su quel che è accaduto alle Foibe. L'unico modo per farsi una opinione è cercare di documentarsi il piú possibile e poi di confrontarsi civilmente come sempre accade qui. Un piccolo pacato commento al film. Io per partito preso mi rifiuto di guardare soltanto Maria De Filippi, il suo pigmalione e Simona Ventura. Per il resto guardo con spirito analitico e critico quasi di tutto. Notavo che su alcuni organi di stampa il film in due parti che è andato in onda negli scorsi giorni è stato definito come liberamente interpretativo, un po' troppo personalizzato su fatti privati e piccoli che distraevano dal contesto storico. Però, questo film, così come tentò di fare con poca fortuna "Porzus" vuole forse provare a sospendere l'eterna Festa dell'Unità della cultura italiana. Amici, obiettivamente non si può accusare (chiedo scusa per il termine che cambierei con giudicare) il governo di voler condizionare l'opinione pubblica con un'opera che porge una visione di parte. Sono quasi SESSANT'ANNI che ci becchiamo Gillo Pontecorvo e la sua Battaglia d'Algeri, i film sulla Repubblica dell'Ossola, i perenni riferimenti fatti sulla repubblica nata dalla resistenza, sui compagni che sbagliano, sul Presidente Partigiano, su Gianni Minà che intervista Che Guevara e Fidel Castro, su mille altre cose del genere. Orbene, io non sono fascista, non sono anticomunista e sono peraltro convinto che la repubblica italiana sia nata dalla voglia degli italiani tutti di ricostruire dopo un'esperienza che gli aveva fatto COMPLESSIVAMENTE un culo così. Penso però che se non ci pensava questo governo, imbelle su tante, troppe cose, a togliere il tappo alle Foibe, presto avremmo trovato su qualche altro dizionario la definizione "Ameno anfratto che la leggenda vuole abitato da fate ed elfi".

Personalmente prego per chi c'è finito dentro. Spinto dai fascisti o spinto dai titini, che, tra l'altro non erano tutti slavi, visto che qualcuno pare prenda ancora la pensione dell'INPS.

Voglio chiedere scusa se questo mio post può essere sembrato qualunquista, ma vi prego di credere che rispetto molto le vostre opinioni, a partire da quella di Maurizio fino a quelle che al suo intervento hanno reagito con pareri diversi.

 crielmodel :

8/2/2005 22:28
 Marcello, conoscendo il tuo pensiero e la tua robusta preparazione morale e culturale, mi stavo meravigliando che ancora non fossi intervenuto.
L'hai fatto nella maniera piú pacato, signorile e convincente come solo una persona matura ed imparziale poteva fare. Forse non basterà ai "fideisti" ma, cosa veramente importante, aiuterà molto i piú giovani a rendersi conto della veritá .
Per questo ti ringrazio.
Carlo Cucut,Francesco Tedeschi, Vito, Giulio, Buzzi, Pellegrini 1 e 2 e tutti gli altri dove siete?
Mi fate venire in mente il titolo di un libro "Camerata dove sei?".
Per inciso e sia ben chiaro: con questo non voglio dire che i titolari dei nomi da me citati siano Fascisti e non pensate che io stia invocando l'aiuto dei "compagnucci della parrocchietta". Ho citato i primi nomi che mi sono venuti in mente di quelle persone che penso possano esprimere il loro parere al pari di Marcello

 michele :

8/2/2005 22:46
 Marcello, nel tuo commento parli di film sulla Repubblica dell'Ossola: visto che sono cose di casa mia, sarei curioso di vederli. Puoi citarmene i titoli e la data approssimata di realizzazione, altrimenti la ricerca alla Cineteca di Stato potrebbe diventare molto lunga (e Bologna È piú godibile fuori della cineteca che dentro).
Grazie

 Marcello G. Novello :

8/2/2005 23:02
 Quote:

michele ha scritto:
Marcello, nel tuo commento parli di film sulla Repubblica dell'Ossola: visto che sono cose di casa mia, sarei curioso di vederli. Puoi citarmene i titoli e la data approssimata di realizzazione....


Ogni anno, intorno al 25 aprile la RAI, all'epoca monopolio, propinava... ehm proponeva film o sceneggiati sull'epopea partigiana e sulla barbarie nazifascista. Uno di questi fu appunto uno sceneggiato in piú puntate sulla Repubblica dell'Ossola che, come mi insegni, fu un tentativo di autogoverno da parte di unità partigiane di zone sottratte o disputate al governo ed alla autorità della Repubblica Sociale Italiana. Forse la cineteca RAI dovrebbe avere qualcosa. La storia aveva un'ambientazione triste e piovosa come un libro di Giorgio Bocca con prefazione di Enzo Biagi e postfazione di Gianni Bisiach. Molto bella, malinconica, struggente la colonna sonora. Beh, dai, mi metto in caccia e se riesco ti do' qualche informazione ulteriore.

:-)

PS Sono affezionato a Maurizio. Che ci posso fare? Siam fatti così ;-)

 Marcello G. Novello :

8/2/2005 23:29
 Trovato: "Quaranta giorni di libertá " di Leandro Castellani - Sceneggiato RAI in due puntate - 1974

La Sigla era questa: VERDE
Guido & Maurizio De Angelis - RCA 1974

Non escludo sia uscito in videocassetta o DVD. Recentemente ho comprato l'intera freccia nera...

Ciao


:-)

 michele :

8/2/2005 23:30
 Quote:

Marcello G. Novello ha scritto:
Ogni anno, intorno al 25 aprile la RAI,


Ricordi intorno a quale anno abbiano propinato, come dici tu, quello sull'Ossola: È vero che guardo molto poco la TV, ma sarei dovuto accorgemene lo stesso. Cercarlo qui a Roma mi sarà piú facile che cercarlo a Bologna. Grazie.

PS: io non insegno niente a nessuno, cerco solo di imparare!

 izzuB :

8/2/2005 23:42
 Caro Maurizio, non sono intervenuto nella discussione per un semplice motivo: non ho voluto vedere lo sceneggiato, come non ho voluto leggere i libri di Pansa. Per chi la pensa come noi, permettimi di dirlo, non c'è bisogno di aspettare sessanta anni per sapere certe cose. Certamente, come hai detto tu, è utile che finalmente se ne parli ed è logico che a qualcuno dia fastidio, ma questo è un forum di modellismo e penso che sia giusto e doveroso lasciare fuori la politica. Un' altra cosa:per quanto riguarda le maiuscole io devo aver studiato alla tua stessa scuola :-D ciao

 Marcello G. Novello :

8/2/2005 23:43
 Dire "come mi insegni" è un modo cortese per dire "come certamente saprai". Dicevo "propinare" perchè nel 1974 e in quegli anni lì non c'erano alternative. Non conosco la tua età ma se hai piú o meno i miei anni (40) ricorderai che fino all'avvento delle tv private c'era una sera un film, una sera tribuna politica, una sera il documentario, il pomeriggio la tv dei ragazzi cominciava dopo un certo orario per permettere ai ragazzi di fare i compiti senza distrazioni. Non sto scherzando. C'erano anche programmi (Alberto Manzi) per insegnare i rudimenti dell'ortografia agli allora tanti analfabeti. E poi il sabato Canzonissima. Tutto sommato una palla mostruosa, ma ci si accontentava...

Con amicizia... :-)

 izzuB :

8/2/2005 23:51
 Marcello, se ti ricordi di "Non è mai troppo tardi", dovresti avere piú dei quaranta anni che dici di avere! :-D :-D :-D

 Marcello G. Novello :

8/2/2005 23:56
 Eh, son nato vecchio io.... O ero precoce o mi son rimbambito presto! ;-)

 Vito Zita :

9/2/2005 02:00
 Caro Maurizio,

scrivere senza rispondere alla tua evocazione è uno degli obiettivi che mi propongo, insieme al rispetto delle idee altrui, pur non condividendole a pieno. Ma l'obiettivo principale è quello di scrivere ricorredo al pensiero filosofico del manicheismo proprio di S. Agostino prima maniera. Qui si vuole imbastire una discussione sulla coesistenza e lotta perpetua dei due principi del bene (spirito, luce) e del male (materia, tenebra) e sull'individuale esercizio di liberazione, considerando quindi la chiesa inutile per la salvezza? Son pronto!

"Non si possono giudicare le cose in base alle categorie di giusto o sbagliato. Non esiste una "verità finale" o una "verità assoluta". Esiste, invece, un continuo stimolo alla ricerca. La gente tende a considerare le strategie di azione alternative distinguendole in "giuste" o "sbagliate". Come se esistesse un modo "giusto" e "sbagliato" di fare le cose. Come se un approccio fosse "corretto" e quelli alternativi "errati". Questo è un modo di pensare manicheo, che riduce la nostra capacità di capire le conseguenze molteplici di ogni azione". (Jerome Liss)

E allora, cui prodest? Libertà assoluta di non essere asserviti ad una scatola piena di immagini quando queste non ci piacciono, ma l'augurio e la speranza è che tale infernale aggeggio abbia ricevuto lo stesso trattamento quando trasmetteva la cultura di partito e di stato in epoca passata. Quanto meno sarebbe un atteggiamento lineare e obiettivo.

Leggo di "programma troppo sfacciatamente sponsorizzato da un partito per poter sperare in una visione non dico storicamente corretta ma almeno non manichea." (Michele) e "perchÈ È stato preceduto da una palese strumentalizazione da parte di un partito di governo" (MiG-Silvano).
Ritengo che il nostro servizio pubblico, in questo, sia il miglior elemento per poter dire che ha mantenuto nei suoi 50 anni di vita un atteggiamento il piú coerente possibile. Gli anni in cui era necessario un pentapartito per riuscire a formare una maggioranza di governo non sono poi tanto diversi da quelli che viviamo in questi anni di seconda repubblica. Soprattutto per il servizio pubblico offerto dalla televisione di stato. Allora come adesso è sempre sotto l'egida dei nostri rappresentanti, scientemente eletti. Per questo non riesco a trovare un motivo valido e concreto per giustificare lo sdegno dei nostri due utenti.

Non cercherò assolutamente di essere breve, per questo mi chiedo sulla base di quale costrutto si possa attribuire ad altri (e il riferimento alle sollecitazioni fatte dal partito di governo è ovvio) un pensiero manicheo quando per decenni (e il processo non ha ancora avuto termine) è stato proprio il dirimpettaio politico di chi oggi governa a voler costruire la base civile di una società sul manicheismo.

Ma in una società cresciuta e pasciuta nell'esaltazione del bene (il proprio) e nel culto degli errori (degli altri), soprattutto se gli altri sono quelli che devono essere obliati e disconosciuti, si ritrova il pensiero del Liss e quindi si ha il potere di assurgere al ruolo di decisori di chi ha fatto bene e chi ha fatto male.

Rientra in questo atteggiamento, l'oscuramento di una parte di storia che se solo minimamente si può avvicinare a scalfire l'ordine predisposto delle cose, scatena il rifiuto del prenderne coscienza soprattutto se non viene dalla parte "giusta". Si preferisce leggere piuttosto che vedere, come se la letteratura e l'intellighenzia che ci ha affascinato per 60 anni e che ha taciuto e misconosciuto i fatti giuliani all'improvviso trovasse la linfa necessaria per parlare di ciò che ha volutamente sotterrato insieme a quei poveretti.

Caro Avv. Sansoni (vero Andrea che mi permetti la terza persona?) perchè chiudere l'argomento dentro l'amaro sapore dell'oblio? Sei proprio certo che si tratta di voler dimenticare ciò che non si è conosciuto? Troppo elevato è il concetto che ho di te, mio caro, per vederti scadere nel populismo e cercare una giustificazione alla quale tremano le gambe: "accomunare il tema delle Foibe a tanti altri argomenti dolorosi del nostro passato" e che quindi si tende a non volersene occupare da parte della gente comune. Giustificazione o scusa? A te la scelta, proprio quando altrettanti episodi di efferata brutalità ci vengono ricordati al suono delle fanfare.

Quando vai da casa al tribunale prova a chiedere in giro... prova a sentire chi ti circonda pronunciando le parole foibe e fosse ardeatine... dimmi quanti conoscono le prime e quanti le seconde. Qualora la tua risposta al quesito trovasse terreno fertile per una conoscenza dei soli secondi terribili orrori, vorrà dire che mi farò carico del costo del ciclostile di tutta (sic ma in verità poca) la pubblicistica sulle foibe per poter diffondere ciò che evitiamo, in modo da erudire il popolo ignorante, rispondendo all'antica strumentalizzazione di chi costruisce una nuova patria, la vuole comandare e poi si permette il lusso di decidere cosa deve essere ricordato e cosa no.

"Viatori assetati di libertá
fummo a caso rastrellati
nelle strade e nel carcere
per rappresaglia
getatti in massa
trucidati murati in queste fosse
italiani non imprecate
mamme spose non piangete
filgi portate con fierezza
il ricordo
dell'olocausto dei padri
se lo scempio su di noi consumato
sarà servito al di là della vendetta
a consacrare il diritto dell'umana esistenza
contro il crimine dell'assassino"
(dalla targa all'interno delle fosse ardeatine)

Saluti

 cuca :

9/2/2005 11:02
 Personalmente ho visto solo degli spezzoni della fiction e sinceramente non mi ha entusiasmato, troppo melemsa nella ricerca della commozioni con bambini e amori impossibili.
Il problema vero è però un'altro: secondo voi era possibile fare un film piú realistico e crudo sulle foibe? un film che ripercorresse il tempo in cui gli italiani erano buttati dentro e che va dall'8 settembre 1943 all'estate del 1945?.
Per favore, siamo seri, in un paese come questo è già un miracolo che si sia riusciti a fare questo. Tra l'altro questa fiction ha avuto il grande pregio di aver comunque messo a conoscenza della maggioranza degli italiani che sono esistite le foibe e cosa sono state. Se poi c'è stata una strumentalizzazione politica di parte non mi riguarda, anche perchè allora qualcuno dovrebbe spiegarci perchè per almeno 50 anni nessuno ne ha parlato.
Ricordo che i primi infoibati del '43 erano italiani non necessariamente fascisti, ma che agli occhi degli slavi rappresentavano l'Italia e quindi dovevano essere soppressi, mentre nel '45 nelle foibe ci finì di tutto, compreso soldati alleati che erano stati testimoni dei sopprusi dei titini.
Dire poi che nelle foibe finirono i fascisti è non conoscere la storia, perchè allora vuol dire che anche i bambini di pochi mesi o anni lo erano, come lo erano i componenti del CLN che non accettavano le indicazioni dei titini, come lo era il Clero che invece era storicamente antifascista, come lo erano gli operai e i contadini infoibati anchessi.
Ma il problema reale è un altro.
Dalla fine della guerra al 1987, delle foibe se ne è solamente parlato nei circoli degli esuli istriani e dalmati, non avendo nessun riscontro esterno. Il primo giornalista storico a togliere il velo è stato Antonio Pitamitz, con una serie di articoli pubblicati su Storia Militare che fecero scalpore. Poi dinuovo il nulla.
Quando vene decretato che la foiba di Basovizza, dove i morti sono contabilizzati a metri cubi di materiale inerte!!!, doveva diventare monumento nazionale, il decreto fu fatto passare di notte e comunicato da Spadolini, perchè il Presidente della Repubblica non voleva essere coinvolto piú di tanto.
Ricordo inoltre che in oltre 60 anni, solo due presidenti si sono recati in pellegrinaggio a Basovizza: Cossiga e Ciampi, tutti gli altri padri della Repubblica mai!!!!.
Quindi ben vengano trasmissioni che mettono in risalto cose mai viste prima, da qualsiasi parte provengano.
L'importante è parlarne e sollevare il velo che le ha tenute nascoste sino a oggi.
Sulle foibe avrei tante cose da dire, ma visto che siamo su un sito di modellismo è meglio tornare a questo.
Personalmente sono molto sensibile all'argomento, sarà per le origine.

Carlo

 Giulio_Gobbi :

9/2/2005 11:43
 Non sono intervenuto ma ho letto tutto per un motivo molto semplice: sono molto ignorante sull'argomento, e sto traendo indicazioni utilissime per cominciare a studiare. Vorrà dire che le gesta marziali sulla linea gotica aspetteranno, domenica vado in libreria, grazie a tutti.
Se qualcuno riesce a farmi leggere gli articoli su Storia Militare gliene sarei grato, contattatemi via MP o mail.

[ Modificato da Giulio_Gobbi il 9/2/2005 11:45 ]

 Lupo1 :

9/2/2005 12:06
 E' la prima volta che scrivo qualcosa su questo forum, però le argomentazioni portate da Vito Zita e da Cuca mi trovano profondamente concorde, le citazoni di Liss e di S. Agostino rimandano al concetto stesso dell'interpretazione del bene e del male, che, ritengo, si possa applicare anche ad un argomento come le foibe, sino ad oggi, checchè se ne dica, sottaciuto ed ignorato.

Non mi inoltro sui giudizi dati sugli esuli giuliani negli anni passati, ma mi limito a riportare un aneddoto raccontatomi da mio padre, ex Maresciallo di PS, scomparso nel 1999.

Negli anni dal 1946 al 1949 era in servizio a Verona e in quella città giungevano, privi di tutto, i profughi dall'Istria, alcuni gruppi di facinorosi, guarda caso orientati in un certo modo, li accoglievano coprendoli di improperi, perchè non volevano restare nel paradiso Jugoslavo!!!!

Pertanto, la fiction, con tutti i suoi limiti, melensa, strappacuori, infarcita di bimbi splendidi e preti caritatevoli, pacifisti ed eroici, va , secondo me, salutata come una importante novità nel nostro panorama televisivo, se non altro perchè apre una prospettiva su un argomento sino a poco tempo fa intoccabile, (ricordate la presa di posizione di Pertini?)

 cuca :

9/2/2005 13:31
 Una delle tante storie di italiani infoibati, riguarda la studentessa universitaria Norma Cossetto, figlia di una famiglia di possidenti istriani che nel '44 venne infoibata.
La ragazza prima di essere infoibata venne seviziata, stuprata e portata al limite della pazzia, quindi venne fatta un po a pezzi e poi buttata in una foiba.
Quando la zona venne riconquistata dai reparti tedeschi e della RSI, venne recuperato il corpo e catturati gli esecutori, costretti a vegliarne i poveri resti prima di essere fucilati.
Norma Cossetto ricevette dal Prof. Concetto Marchesi, Rettore dell'Università di Padova (se non ricordo male), comunista militante e aderente al CLN, la Laurea Honoris Cause.
Da qualche parte esiste una lapide che la ricorda con la scritta: "Caduta sotto la barbarie nazi-fascista"!!!!!!!!.
Non aggiungo altro.

Carlo

p.s.
ho letto che la TV slovena ha acqiustato i diritti della fiction per trasmetterla quanto prima. Sono già iniziati i commenti da parte croata e slovena contro la fiction.
Mi sa che ne sentiremo parlare ancora per un po.

 crielmodel :

9/2/2005 13:37
 Quote:

izzuB ha scritto:
Marcello, se ti ricordi di "Non è mai troppo tardi", dovresti avere piú dei quaranta anni che dici di avere! :-D :-D :-D

Io aggiungerei: " e non ti è servito a molto" :-D :-D
Si Buzzi, abbiamo frequentata la stessa Squola :-D , pensa che Pansa :-D mi sono rifiutato di leggerlo anch'io.
Se Carlo mi dice i numeri di Storia Militare posso passarli all'ignorante (nel senso latino) che si vuole informare.
Ignorante (non nel senso latino): quando passi da me te li posso prestare (dopo che mi avrai lasciato garanzie e congruo deposito cauzionale. NB- non si accettano suocere in garanzia!).:-P :-P

Mi sono sempre dimenticato di dire che non ho visto il filmato di cui si parla.

[ Modificato da crielmodel il 9/2/2005 12:43 ]

 Andrea Sansoni :

9/2/2005 13:41
 Caro Vito,
avevo deciso di astenermi da nuovi interventi in questa discussione, ma il tuo intervento, il cui tono ho apprezzato moltissimo, mi ha convinto a ritornare sulla mia decisione, per un paio di precisazioni, sui punti che di seguito riporto.
(Via via che scrivevo si allungava: è divenuta una pappardella lunghissima, me ne scuso in anticipo)

Quote:

Vito Zita ha scritto:

Gli anni in cui era necessario un pentapartito per riuscire a formare una maggioranza di governo non sono poi tanto diversi da quelli che viviamo in questi anni di seconda repubblica. Soprattutto per il servizio pubblico offerto dalla televisione di stato. Allora come adesso è sempre sotto l'egida dei nostri rappresentanti, scientemente eletti. Per questo non riesco a trovare un motivo valido e concreto per giustificare lo sdegno dei nostri due utenti.

Non cercherò assolutamente di essere breve, per questo mi chiedo sulla base di quale costrutto si possa attribuire ad altri (e il riferimento alle sollecitazioni fatte dal partito di governo è ovvio) un pensiero manicheo quando per decenni (e il processo non ha ancora avuto termine) è stato proprio il dirimpettaio politico di chi oggi governa a voler costruire la base civile di una società sul manicheismo.

Rientra in questo atteggiamento, l'oscuramento di una parte di storia che se solo minimamente si può avvicinare a scalfire l'ordine predisposto delle cose, scatena il rifiuto del prenderne coscienza soprattutto se non viene dalla parte "giusta". Si preferisce leggere piuttosto che vedere, come se la letteratura e l'intellighenzia che ci ha affascinato per 60 anni e che ha taciuto e misconosciuto i fatti giuliani all'improvviso trovasse la linfa necessaria per parlare di ciò che ha volutamente sotterrato insieme a quei poveretti.

Caro Avv. Sansoni (vero Andrea che mi permetti la terza persona?) perchè chiudere l'argomento dentro l'amaro sapore dell'oblio? Sei proprio certo che si tratta di voler dimenticare ciò che non si è conosciuto? Troppo elevato è il concetto che ho di te, mio caro, per vederti scadere nel populismo e cercare una giustificazione alla quale tremano le gambe: "accomunare il tema delle Foibe a tanti altri argomenti dolorosi del nostro passato" e che quindi si tende a non volersene occupare da parte della gente comune. Giustificazione o scusa? A te la scelta, proprio quando altrettanti episodi di efferata brutalità ci vengono ricordati al suono delle fanfare.

Quando vai da casa al tribunale prova a chiedere in giro... prova a sentire chi ti circonda pronunciando le parole foibe e fosse ardeatine... dimmi quanti conoscono le prime e quanti le seconde. Qualora la tua risposta al quesito trovasse terreno fertile per una conoscenza dei soli secondi terribili orrori, vorrà dire che mi farò carico del costo del ciclostile di tutta (sic ma in verità poca) la pubblicistica sulle foibe per poter diffondere ciò che evitiamo, in modo da erudire il popolo ignorante, rispondendo all'antica strumentalizzazione di chi costruisce una nuova patria, la vuole comandare e poi si permette il lusso di decidere cosa deve essere ricordato e cosa no.



Vabbè. volevo estrapolare solo un paio di frasi, ma ne avrei distorto il senso, quindi lascio un estratto molto piú lungo.

Sulla TV e sulle strumentalizzazioni televisive e comunicative in genere.

Dal 1948 al 1992 il governo di questo paese è stato nelle mani, piú o meno saldamente, nel bene e nel male (e perlomeno per i primi vent'anni certo piú nel bene che nel male) della Democrazia Cristiana.

L'attuale presidente della Camera era il segretario del segretario nazionale della DC Arnaldo Forlani, l'attuale ministro dell'interno è un DC di lungo corso.
Quanto al Presidente del Consiglio - al di là delle polemiche politiche - ha costruito le sue fortune grazie all'amicizia ed alla protezione di Bettino Craxi, altro protagonista, tutt'altro che trascurabile, della compagine governativa negli anni 80 (la Milano da bere, ricordi?): potrei continuare.

Anzi continuo: fino al 1980 TUTTA la stampa, a parte l'Unità e Paese Sera, era filo governativa; nei primi anni 80 (o alla fine dei 70?) nasceva Repubblica, che si poneva in posizione critica rispetto al governo (ma appoggiò la segreteria DC di Zaccagnini e poi di De Mita).

Stesso quadro nel campo dell'editoria: a parte Feltrinelli (dal 70 in poi) ed Einaudi, TUTTA l'editoria era saldamente nelle mani di gruppi economici filo governativi: il Mulino, storica editrice bolognese vicina ad ambienti cattolici di sinistra rappresentava una eccezione poco significativa in termini quantitativi.

Non comprendo, pertanto, e non condivido, quando tu dici che "per decenni (e il processo non ha ancora avuto termine) è stato proprio il dirimpettaio politico di chi oggi governa a voler costruire la base civile di una società sul manicheismo": chi sarebbe il dirimpettaio politico, il PCI, la sinistra? E come avrebbero potuto imporre un predominio culturale quando non avevano il controllo dei mezzi di comunicazione?

Per la veritá , c'è stata una egemonia culturale della sinistra, soprattutto negli anni 70, ma solo perchÈ quella sinistra - indipendentemente dai propri grossi limiti (e segnatamente l'ambiguo rapporto con l'URSS) - sapeva esprimere posizioni culturali superiori, non certo per oscuri disegni e trame.

Sulle cause della perdita della memoria

In mezzo alla gente ci stò da quando nel 1969 (prima liceo scientifico) cominciai ad interessarmi di politica (DC per la precisione): se poco si sapeva dei fatti della seconda g.m. non era certo perchÈ i torvi comunisti imponevano la loro vulgata, ma per il totale disinteresse, salvo quando c'era da celebrare il 25 aprile, della classe di governo di allora, corrispondente - all'80% - alla classe di governo - leggi centrodestra - di oggi.

Al liceo ho avuto un professore di storia (liberale) che riteneva che dopo il '18 si facesse politica e non storia, ed appunto con il 1918 chiuse il programma di V liceo.
Colpa dei comunisti?
Mi sento di poterlo dubitare, visto che il professore non lo era ed il ministro della P.I. era democristiano; tutti DC, dal 48 al 92, i ministri della P.I., e nel Polo (a parte la Iervolino e forse un'altro) quelli ancora in vita.

Quanto alla RAI: solo negli anni 80 il 3° canale fu, in nome della spartizione, attribuito al PCI di allora: tutto il resto, da sempre, e con l'eccezione del periodo del governo dell'ulivo, è sempre stato saldamente nelle mani delle solite correnti politiche, le stesse che - sotto nuove spoglie - governano ancora oggi (con un consiglio di amministrazione rai così composto:
uno di AN,
un leghista,
un CCD o come cavolo si chiama,
uno di Forza Italia,
un direttore generale scelto da Berlusconi).

Semmai oggi, in RAI, è vero l'esatto opposto di ciò che viene falsamente rimproverato ai decenni scorsi: vedi i divieti a Santoro, a Paolo Rossi (il comico non il calciatore) a Luttazzi ..., vedi i tentativi censori nei confronti di Report solo perchÈ parla di mafia e delle amicizie pericolose di Totò Cuffaro (tanto per fare un esempio)

Ancora; Berlusconi ha tre reti private - grazie all'interessamento di Craxi ed alla legge Mammì (scritta nella sede di Canale 5, come accertato da sentenze passate in giudicato) - da oltre vent'anni: sai quante trasmissioni in controtendenza avrebbe potuto fare se avesse voluto?

Devo continuare ad infierire o è sufficiente?
Io credo lo sia, a dimostrare che la tiritera sugli odiati comunisti che hanno nascosto le verità a loro sgradite è, appunto, una tiritera propagandistica e infondata.

Certo, la stampa propagandistica comunista preferiva parlare, e parlava, solo di ciò che gli faceva comodo, oltretutto dimenticando episodi importanti (chi di voi sà della battaglia di Piombino, ad esempio) a suo favore: è una colpa?
Non è forse, invece, una colpa degli altri - che ne avevano i mezzi e gli strumenti - il non avere raccontato la loro versione?

O forse si vergognavano dell'avere combattuto il nazifascismo al fianco dei comunisti? O forse gli faceva comodo tenersi buoni i voti dei post fascisti da usare come ruota di scorta di rappezzate maggioranze parlamentari? (v. esperienza del governo Scelba)

La storia dimenticata non è soltanto quella delle Foibe - che era ed è giusto ricordare e raccontare -, o degli esuli istriani: possibile che tu non abbia mai sentito parlare di un armadio dove sono stati nascosti centinaia di fascicoli processuali relativi a stragi naziste, spariti i fascicoli, spariti i processi?
Anche questa colpa dei dirimpettai?

E non è per qualunquismo o fasullo "volemose bbene" che ho scritto che alla base di tutto c'è stata alla fin fine la voglia di guardare al futuro: una pubblica opinione che avesse voluto sapere e conoscere avrebbe costretto i padroni delle TV ad uscire allo scoperto, i padroni della stampa a pubblicare, i giudici militari a processare, ma la pubblica opinione, la classe media, pensava a lavorare, a produrre, ad arricchirsi (e non è che sia stato del tutto un male, infine) ed ha preferito dimenticare un passato doloroso (la sconfitta, il crollo dell'italia monarchica, ecc. ecc.).

C'è un bellissimo racconto (leggere serve, eccome) di Beppe Fenoglio che fotografa perfettamente (come d'uso per lui) un tale stato d'animo; protagonisti sono due ex partigiani (azzurri per la precisione) che si incontrano a distanza di dieci anni: sulla piazza del paese (Alba, ma potrebbe essere dovunque) si incontrano, rievocano i tempi della guerra, poi uno - soddisfatto di sÈ e del benessere conquistato - torna al suo lavoro, la sua azienda, perchÈ il passato è passato, l'altro - zaino in spalla e l'eterna sigaretta fra le dita (F. fumava 60 sigarette al giorno ed è morto di un tumore ai polmoni a 40 anni) - se ne va per tornare, a piedi,
a rivedere le montagne dove ha combattuto, a ricordare i compagni morti.

VabbÈ, qui chiudo.
Ho anche citato Fenoglio e questo mi fa stare meglio.
Probabilmente prolisso e forse inutilmente polemico, ho detto la mia, avrei potuto dirla meglio, ma, alla fine, chissenefrega.

 michele :

9/2/2005 14:21
 Innanzitutto un ringraziamento personale a Marcello Novello per aver rintracciato i riferimenti dello sceneggiato sulla Repubblica dell'Ossola. La sua data spiega perchè mi sia sfuggito: all'epoca vivevo beatamente senza un televisore!

A Vito Zita, che quota la seconda metà del mio intervento, chiedo di rileggersi la prima parte che, gli ricordo, diceva:
"Accendo il televisore solo per vedere DVD e VHS e qualche TG, quasi mai per evasione."
Quindi non è solo questione di parte, è proprio allergia di fondo quella che non mi fa vedere la TV (e dal ringraziamento a Marcello dovrebbe essere chiaro che a lungo ne ho fatto a meno del tutto). L'unico periodo in cui ero spettatore alquanto assiduo è stato quando, alla fine degli anni settanta, lavoravo in Inghilterra: niente satellite a quel tempo, quindi BBC soltanto. Anche la BBC è servizio pubblico, ma lo è (almeno lo era) nel senso stretto del termine: al servizio del paese, non del governo del momento.
In ogni caso ribadisco il mio diritto a non vedere quello che non mi va di vedere e di ricordare le vittime di ogni sopraffazione, dei Khmer rossi o delle giunte militari sudamericane, in Armenia o nel Dharfur, cercando di conoscere i fatti e non guardando uno sceneggiato che, dai commenti di chi lo ha visto, sembra essere stato sostanzialmente un polpettone.

 Lupo1 :

9/2/2005 14:46
 Non voglio entrare in polemica con il dettagliatissimo excursus storico politico, di parte, mi si passi, di Andrea Sansoni.

Non condivido affatto la sua disamina sugli anni di storia recente, ma ognuno, grazie a Dio può pensarla come vuole, anche se, la sua è l'ennesima ripetizione della attuale vulgata sull'oscurantismo berlusconiano.

Mi limito a dire che la supposta espressione di posizioni culturali superiori da parte della sinistra è un'altro dei luoghi comuni da sfatare.

Per quanto riguarda invece il leggere, sono d'accordo, serve, eccome!

Olte a Fenoglio non sarebbe male una letturina di Carlo Sgorlon, che non credo sia un pericoloso reviosinista, dicono niente i titoli "L'armata dei fiumi perduti" e "La foiba granda"?

 Andrea Sansoni :

9/2/2005 15:26
 Quote:

Lupo1 ha scritto:
Non voglio entrare in polemica con il dettagliatissimo excursus storico politico, di parte, mi si passi, di Andrea Sansoni.

Non condivido affatto la sua disamina sugli anni di storia recente, ma ognuno, grazie a Dio può pensarla come vuole, anche se, la sua è l'ennesima ripetizione della attuale vulgata sull'oscurantismo berlusconiano.

Mi limito a dire che la supposta espressione di posizioni culturali superiori da parte della sinistra è un'altro dei luoghi comuni da sfatare.

Per quanto riguarda invece il leggere, sono d'accordo, serve, eccome!

Olte a Fenoglio non sarebbe male una letturina di Carlo Sgorlon, che non credo sia un pericoloso reviosinista, dicono niente i titoli "L'armata dei fiumi perduti" e "La foiba granda"?


Che tu non condivida è del tutto legittimo: magari se mi dicessi quali dei dati sui quali ho costruito il mio excursus è storicamente errato, o quali dati decisivi ho omesso, avrei modo di rivedere le mie conclusioni.

Quanto a Sgorlon: già fatto, lo conosco e lo apprezzo , anche se non è - per motivi esclusivamente estetici - una delle mie letture preferite (molto bello "l'armata dei fiumi perduti", però).

 cuca :

9/2/2005 15:27
 Scusa Andrea,
ma fino a 10 anni fa, quale era l'editore che poteva pubblicare qualche scritto dei reduci della RSI senza vedersi l'azienda bruciata? Secondo te era possibile che qualcuno potesse dichiarare che le cose non erano andate come è stato scritto, e si continua a scrivere, sui libri di scuola, sui giornali, sulla stampa in genere e in tv? Lo sai che mia figlia che frequenta il Liceo Classico non sa una emerita ******** di tutto quello che è successo dopo l'8 settembre e che nessuno intende spiegarglielo?.
Pochi mesi fa a Genova è stato presentato un libro su una strage accaduta nel '44, dove morirono dalle 1000 alle 2000 persone, nel libro si denuncia che furono i partigiani gli artefici di tale scoppio. Bene è successo un finimondo. Perchè?.
Come forse saprai a Spezia è in corso un processo contro dei militari tedeschi in relazione alla strage di Sant Anna di Stazzema,e altri sono in procinto di iniziare. In una testimonianza di un sopravvissuto era palese la denuncia ai partigiani comunisti presenti in zona che avevano impedito ai civili di scappare dal paese come era scritto nei volantini affissi, asserendo che loro avrebbero difeso il paese. La storia la conosciamo tutti, quando arrivarono i tedeschi i partigiani erano già sulle montagne, pronti a ridiscendere quando la strage era già conclusa. Questa è stata una testimonianza resa durante il processo. Secondo te qualche anno fa era possibile fare questo, diciamo prima della caduta del muro?.
Citi Fenoglio, ma proprio lui fu uno di coloro che abbandonò le formazioni garibaldine per andare con Mauri, e lui è uno dei pochi partigiani che tratta la resistenza con razionalità e senza preconcetti. Uno dei pochi.
Qualcuno ha parlato di Porzus, perchè non diciamo che gli artefici della strage sono finiti tutti nei paesi compiacenti dell'est e hanno percepito pensioni INPS come tanti altri partigiani macchiatisi di crimini durante e dopo la conclusione della guerra?.

Come vedi sarebbe possibile scrivere decine di post per approfondire tutte le varie stragi accadute in Italia da una parte e dall'altra, peccato che si ad ora si siano solo ricordate e commemorate quelle effettuate dai tedeschi e dai fascisti, mentre quelle perpetuate dai partigiani sono ancora adesso un tabú.
Ben vengano quindi fiction, documentari, CD, articoli e tutto quanto può fare luce sulla Storia, quella vera non quella sino ad oggi conosciuta.

Carlo

p.s.
chiedo scusa a tutti, ma ho sbagliato la rivista, si tratta di Storia Illustrata, io ho i numeri, posso mandarli via fax a chi è interessato. Sono parecchie pagine.

 crielmodel :

9/2/2005 15:45
 Quote:

Lupo1 ha scritto:
Non condivido affatto la sua disamina sugli anni di storia recente, ma ognuno, grazie a Dio può pensarla come vuole, anche se, la sua è l'ennesima ripetizione della attuale vulgata sull'oscurantismo berlusconiano.

Olte a Fenoglio non sarebbe male una letturina di Carlo Sgorlon, che non credo sia un pericoloso reviosinista, dicono niente i titoli "L'armata dei fiumi perduti" e "La foiba granda"?


Perfetto! poche parole ma comprensibilisssima la verità della sostanza.

Altra parte dello scritto di Lupo:
Mi limito a dire che la supposta espressione di posizioni culturali superiori da parte della sinistra è un'altro dei luoghi comuni da sfatare.
Ariottimo!
Piú che cultura è stata ed è, purtroppo, tutt'ora propaganda, dovuta alla innegabile ottima capacità di organizzazione ed inquadramento. Appartenere ad una cultura di destra o esprimerla, a parte la messa fuori gioco chiamandola Fascista, vuol dire non fare cariera e morire di fame. Vedasi Veneziani e si eviti di controbattere che ora mangia con la RAI, sarebbe lana caprina.
Provate a chiedere a Carlo Cucut (uomo qualunque come tutti noi e, perdonami Carlo, non certo simbolo di grossa cultura) le difficoltà incontrate nello scrivere, documentare e pubblicare il suo libro sulla R.S.I.

 Andrea Sansoni :

9/2/2005 16:23
 Quote:

cuca ha scritto:
Scusa Andrea,
ma fino a 10 anni fa, quale era l'editore che poteva pubblicare qualche scritto dei reduci della RSI senza vedersi l'azienda bruciata?


Spero tu stia scherzando.
L'Editore Ciarrapico di Roma ha pubblicato per anni opere sulla R.S.I. e nessuno gli ha mai torto un capello (e vorrei ben vedere).
Anzi, la memorialistica dei reduci della R.S.I. è da sempre assai piú ricca (vedere catalogo Tuttostoria) che non quella dei combattenti dell'esercito del sud.
Dirai che si tratta di piccole case editrici, e di distribuzione ridotta, ma non certo per motivi politici: i grandi editori investono solo se sperano in un consistente ritorno economico e un memoriale di un combattente della XMas certo non consente grandi utili. è la legge del mercato.

Quote:
Lo sai che mia figlia che frequenta il Liceo Classico non sa una emerita ******** di tutto quello che è successo dopo l'8 settembre e che nessuno intende spiegarglielo?


Esattamente come me con il mio prof. di storia.
Ma, di nuovo, chi ha redatto i programmi scolastici negli ultimi 60 anni?
Mia figlia e mio figlio (I liceo classico e III media) ne sanno abbastanza, avendoglielo raccontato sia io
che mia suocera (che peraltro vota Forza Italia).


Quote:
Pochi mesi fa a Genova è stato presentato un libro su una strage accaduta nel '44, dove morirono dalle 1000 alle 2000 persone, nel libro si denuncia che furono i partigiani gli artefici di tale scoppio. Bene è successo un finimondo. Perchè?.

Il perchÈ è ovvio: mi stupisco dello stupore.
Se il finimondo è solo verbale mi pare non ci sia davvero da scandalizzarsi.
Mi incazzerei, e ti darei ragione, se fosse intervenuta la polizia a sequestrare il libro, o se qualcuno avesse impedito la pubblicazione del libro: il diritto di critica - anche aspra - è fratello gemello del diritto di pubblicare.

Quote:
Come forse saprai a Spezia è in corso un processo contro dei militari tedeschi in relazione alla strage di Sant Anna di Stazzema,e altri sono in procinto di iniziare. In una testimonianza di un sopravvissuto era palese la denuncia ai partigiani comunisti presenti in zona che avevano impedito ai civili di scappare dal paese come era scritto nei volantini affissi, asserendo che loro avrebbero difeso il paese. La storia la conosciamo tutti, quando arrivarono i tedeschi i partigiani erano già sulle montagne, pronti a ridiscendere quando la strage era già conclusa. Questa è stata una testimonianza resa durante il processo. Secondo te qualche anno fa era possibile fare questo, diciamo prima della caduta del muro?.


Se qualcuno - e certo qualcuno che non agì per nascondere responsabilità dei partigiani - non avesse nascosto il fascicolo nel famoso armadio, non solo sarebbe stato possibilissimo, ma il processo si sarebbe tenuto quaranta anni fá .

Quote:
Citi Fenoglio, ma proprio lui fu uno di coloro che abbandonò le formazioni garibaldine per andare con Mauri, e lui è uno dei pochi partigiani che tratta la resistenza con razionalità e senza preconcetti. Uno dei pochi.


Guarda che conosco benissimo la vita e le opere di Beppe Fenoglio (di cui ho letto TUTTO, persino gli inediti), uno scrittore che adoro, uno dei piú grandi scrittori italiani del 900 ed un uomo per cui ho un rispetto assoluto e totale.
E lo porto spesso ad esempio proprio perchÈ lo ritengo un testimone prezioso.
Mi pare strano che tu mi faccia queste osservazioni, ma che forse pensi che se qualcuno non ce l'ha coi comunisti è per forza comunista pure lui?
Ti rassicuro: non sono mai stato, non sono, e - dati i tempi - penso che mai sarò comunista.
Cerco solo di inquadrare i fatti in un ottica storica, per quel che riesco, ovvio.

Quote:

Qualcuno ha parlato di Porzus, perchè non diciamo che gli artefici della strage sono finiti tutti nei paesi compiacenti dell'est e hanno percepito pensioni INPS come tanti altri partigiani macchiatisi di crimini durante e dopo la conclusione della guerra?.


Questa della pensione Inps è un'altra baggianata.
Qualunque cittadino italiano, raggiunta una certa età (65 anni), ed essendo privo di mezzi di sussistenza ha diritto ad un assegno di mantenimento (il famoso milione promesso, ed in parte mantenuto, invero, da Berlusconi) indipendentemente da quanto ha versato all'Inps come contributi, o dai crimini commessi: tempo fa ne fece richiesta pure Totò Riina (che certo quanto a peccatucci sull'anima non scherza) e se ricordo bene - la notizia ebbe una certa eco sulla stampa - gli fu negata perchÈ non risultava indigente.
Quando ero direttore di istituti di pena ho conosciuto diversi ergastolani che ne beneficiavano.

Quote:

Come vedi sarebbe possibile scrivere decine di post per approfondire tutte le varie stragi accadute in Italia da una parte e dall'altra, peccato che si ad ora si siano solo ricordate e commemorate quelle effettuate dai tedeschi e dai fascisti, mentre quelle perpetuate dai partigiani sono ancora adesso un tabú.
Ben vengano quindi fiction, documentari, CD, articoli e tutto quanto può fare luce sulla Storia, quella vera non quella sino ad oggi conosciuta.

Carlo

p.s.
chiedo scusa a tutti, ma ho sbagliato la rivista, si tratta di Storia Illustrata, io ho i numeri, posso mandarli via fax a chi è interessato. Sono parecchie pagine.


Non è del tutto vero.
Di crimini commessi dai partigiani si è sempre parlato; certo con minore enfasi che non dei crimini dei nazifascisti.
E certo alla festa del 25 aprile - festa della liberazione - l'argomento parrebbe fuori tema: sarebbe come parlare della oppressione degli altoatesini di lingua tedesca il 4 novembre, o dell'inquisizione durante la messa di Natale.
E comunque io non sono minimamente contrario a che se ne parli (nÈ alcuno mi pare lo sia in questo forum): ciò che cerco è che se ne parli in un ottica storica, e non giusto per sfruttare politicamente un argomento, per rinfocolare un odio anti comunista oltretutto fuori dal tempo.

E ancora chiedo che se ne individuino le cause a mente serena, senza poi sentirmi dare dell'ammiratore di Tito (che un po' mi rompe pure)

[ Modificato da Andrea Sansoni il 9/2/2005 16:26 ]

 Barbarigo :

9/2/2005 16:36
 Quote:

Andrea Sansoni ha scritto:

Spero tu stia scherzando.
L'Editore Ciarrapico di Roma ha pubblicato per anni opere sulla R.S.I. e nessuno gli ha mai torto un capello (e vorrei ben vedere).
Anzi, la memorialistica dei reduci della R.S.I. è da sempre assai piú ricca (vedere catalogo Tuttostoria) che non quella dei combattenti dell'esercito del sud.
Dirai che si tratta di piccole case editrici, e di distribuzione ridotta, ma non certo per motivi politici: i grandi editori investono solo se sperano in un consistente ritorno economico e un memoriale di un combattente della XMas certo non consente grandi utili. è la legge del mercato.


I libri che vedi su Tuttostoria sono però, purtroppo aggiungerei, in gran parte, editi da case editrici che sono in maniera abbastanza evidente politicamente schierate, non neutrali, tipi Richter, Novantico, eccetera.

Paolino

 Andrea Sansoni :

9/2/2005 16:45
 Quote:

Barbarigo ha scritto:
I libri che vedi su Tuttostoria sono però, in gran parte, editi da case editrici che sono in maniera abbastanza evidente politicamente schierate, non neutrali.

Paolino


Beh, Paolo, Mondadori è di Berlusconi, rifattela con lui!

 cuca :

9/2/2005 17:06
 La Storia, quella vera con la S maiuscola, molto probabilmente non la conosceremo mai, e purtroppo non la conosceranno neanche le future generazioni.
60 anni di letteratura storica di parte, gestita da un potere politico che aveva tutto da guadagnare affinchè non venissero a galla i fatti veri, hanno portato alla situazione attuale, dove si continua a osannare il mito della resistenza senza cercare di capire cosa realmentè portò centinaia di migliaia di italiani a combattere e a morire sotto la bandiera della RSI.
Il problema è che parlarne vorrebbe dire magari sfatare qualche mito, far cadere dal piedistallo qualche politicuccio che si è sistemato, rivedere magari il giudizio sui vinti.
Troppo ancora per i tempi odierni.
Daltronde il lasciar perdere è stata la miglior politica pagante adottata sino ad ora, entro pochissimi anni saranno passato a miglior vita tutti i pochi reduci ancora in vita e quindi chi potrà contestare quanto scritto da tutti gli Istituti Storici della Resistenza o da tanti partigiani e politicanti di parte?.
Forse le tante case editrici che hanno sempre pubblicato libri sulla RSI, io di conosciute ne conosco ben poche, inoltre il problema non è la stampa ma la distribuzione del libro, e questo settore è in buone mani.
Comunque, visto la piega che ha preso la discussione, con la presente porgo le mie piú sentite condoglianze alle vittime delle Foibe e ai loro familiari e chiudo.
Carlo

 Andrea Sansoni :

9/2/2005 17:30
 Credo che sia ora di dare un taglio a questa discussione.
E perlomeno questo è quello che farò io.
Ho portato dati, memoria, ragionamenti: no, non sono obbiettivo, mai avuta una simile pretesa, perchÈ essere obbiettivo è essere infallibile, e questo solo Dio (chissá ).

E mi ritrovo un'altra tirata retorica e propagandistica, non un fatto, non un dato, non un ragionamento: ho provato la stessa situazione di frustrazione solo una volta, quando cercai di parlare (non per diletto, era il mio lavoro) con alcuni detenuti politici di Prima Linea.
Ma almeno allora mi pagavano

VabbÈ, questa ultima me la potevo risparmiare.
Ovvio che non intendo offendere nessuno o dare a Cuca del terrorista.
Però la frustrazione rimane, come la decisione di non tornare piú sull'argomento

[ Modificato da Andrea Sansoni il 9/2/2005 18:13 ]

 Andrea dAronco :

9/2/2005 22:00
 appunto

credo sia meglio ritornare sul seminato

inizio io con una ipotesi:

il camion dei partigiani poteva essere un Zis-151

http://legion.wplus.net/img.shtml?img=/guide/army/tr/zis151-2.jpg&alt=%C7%E8%D1-151%20%F1%20%F6%E5%EB%FC%ED%EE%EC%E5%F2%E0%EB%EB%E8%F7%E5%F1%EA%EE%E9%20%EA%E0%E1%E8%ED%EE%E9

ma se così fosse si tratterebbe di in errore infatti la costruzione di tale modello iniziò nel '48

ecco quindi un bel tema di discussione :-D

 Marcello G. Novello :

10/2/2005 15:39
 C'era anche una campagnola o sbaglio?

 CRS :

10/2/2005 23:41
 Mi associo all'Andrea, diamo un taglio alla discussione. E torniamo al presente.
A proposito, com'è andato il processo all'orbo del comune che viaggiava in motocicletta?
Tanto così, per curiositá .
Ciao

 Andrea Sansoni :

11/2/2005 09:57
 Non era un dipendente comunale.:-P
E non girava in moto, ma era stato visto una volta sul motorino della figlia.
Ed era cieco per legge (cd. ventesimista): in pratica qualcosina aveva il diritto di vedere anche se ufficialmente cieco.:-o
Assolto :-(

[ Modificato da Andrea Sansoni il 11/2/2005 9:59 ]

 Andrea dAronco :

12/2/2005 11:10
 ma di cosa state parlando...mah :-?

cmq che ne dite...era o no uno Zis-151

per la campagnola nn ricordo di averla notata ma forse perchè ho visto solo la seconda puntata e nn con particolare attenzione....

ma uno cosa nn ho capito: beppe fiorello da dove stava ritornando (nel 45) con i suoi compagni, poi uccisi daipartigiani jugoslavi?

ma interpretava un reduce alpino?

 andreagoffi :

12/2/2005 13:09
 Mi rammarico per essere arrivato tardi a leggere la interessantissima discussione! Voglio esprimere i miei complimenti ai partecipanti per l'alta qualità e la pacatezza degli interventi. Il ventaglio delle posizioni espresse rappresenta un pò tutto "l'arco costituzionale", direi che ciò non è un male e va piuttosto a grande beneficio dei lettori ! Di proposito non dico la mia dal momento che la discussione è chiusa ma in virtú della mia posizione politica "distaccata" non posso che rallegrarmi per aver potuto scorgere debitamente rappresentate da ognuno tutte le sfumature del nostro democratico forum. Con sincero rispetto andrea goffi

 bruno :

15/2/2005 14:06
 Sono stato fuori sede per lavoro e mi accorgo solo oggi della vivacissima e lunghissima discussione scaturita dal mio post iniziale relativo al film tv sulle foibe. Poichè i vari interventi meritano di essere letti con calma, mi stampo il tutto. Comunque, sinceri complimenti a tutti i partecipanti per il livello e la serietà degli interventi.
Tornando al camion, quello che appare nella fiction non è quello della foto proposta. Confermo inoltre la presenza della Fiat Campagnola.
Segnalo infine due " perline" emerse nel corso del collegamento in diretta radiofonica ( RAI) dalla cerimonia commemorativa.
Il regista del film, ha dichiarato di non conoscere la tragica vicenda delle foibe, prima di ricevere l'incarico per la regia del programma.
Un noto storico locale ha precisato in diretta che una delle foibe presso la quale si è svolta la cerimonia era stata utilizzata solo per infoibare tedeschi ( ma nessuna delle autorità presenti ne era a conoscenza). Non so se ridere o piangere.
Saluti
Bruno

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