Forum : 100 anni Aeronautica Militare 2023

Soggetto : Reggiane Re.2003 scala 1/72 FINITO

 El-Condor :

14/12/2022 22:44
 
Buona serata.

Mi iscrivo a questa Campagna con un velivolo realizzato in due soli prototipi.

Partecipo con la realizzazione del primo velivolo identificato dalla  M.M. 478.






Ad accettazione confermata inserirò le foto del contenuto della scatola e le notizie storiche.

Buon modellismo
Agostino




 Michele Raus :

14/12/2022 23:23
 Caro Agostino, benvenuto nella campagna per il centenario della nostra Aeronautica Militare.
Hai scelto un soggetto inusuale che seguirò con molto interesse, anche perché nella mia scala preferita.
Buon divertimento.

 stefanoc :

14/12/2022 23:31
 ... non so se il CL ed il vice CL sono d'accordo, ma questa campagna sta dando tante soddisfazioni per singolarità di soggetti!

 Michele Raus :

14/12/2022 23:40
 
Quote:
stefanoc ha scritto: ... non so se il CL ed il vice CL sono d'accordo, ma questa campagna sta dando tante soddisfazioni per singolarità di soggetti!

Il vice di sicuro: se guardi la TABELLA offre un panorama molto ampio e interessante di soggetti. E siamo solo all'inizio.

 Paolomaglio :

15/12/2022 05:37
 Benvenuto, soggetto approvato a patto che non me lo rovini con pre-shading e post shading! :-D

Scherzi a parte, non mi spiego perchè ma ci sono più foto dei due biposto che delle centinaia di monoposto prodotti e i biposto appaiono sempre immacolati.

 yago :

15/12/2022 18:44
 Ciao Agostino :-) che piacere rivederti pronto a modellare!...e cn un modello molto originale, ...pronto a seguirti!
Buon modellismo

Ciao
Gianfranco :-)

 lillino :

15/12/2022 19:05
 Soggetto che mi ha sempre incuriosito molto bene.

 Righettone :

15/12/2022 21:55
 Ciao Agostino, un soggetto che ho realizzato su questo forum anni fa, è un kit di buona fattura che ti soddisferà di sicuro , come è sicuro che seguirò il tuo wip con molto piacere avendo una predilezione per i velivoli Reggiane, certo della buona riuscita nelle tue mani.

Enrico

 GP1964FG :

16/12/2022 18:25
 Ciao Agostino, mi unisco anch'io al gruppo degli spettatori! Mi fa davvero molto piacere rivederti all'opera, bentornato e buon lavoro. 😉

Gianfranco Pesola

 El-Condor :

17/12/2022 19:33
 
Un doveroso e sentito ringraziamento per i calorosi interventi di benvenuto.

Non appena finisco di ordinare gli appunti ed inserire le foto a corredo nell'album, inizio il WIp.

Come mia consuetudine sono accettati e benvenuti: commenti, precisazioni e perchè no, anche della sana goliardia. 

Alla prossima
Agostino


PS. Paolo credo che i due prototipi del Re. 2003 fossero immacolati sia per le foto di propaganda, sia perchè effettuarono solo voli di collaudo.
Però se trovo un particolare impolverato ......


 El-Condor :

28/3/2023 22:32
 
Prima di iniziare porgo un caloroso saluto ai frequentatori del forum e buon Centenario dell'Arma Azzurra.

Ho tardato ad iniziare il WIP in quanto avevo bisogno di chiarire molti dubbi, o meglio arrivare a conclusioni plausibili, sopravvenuti consultando la documentazione reperita prima di iniziare la riproduzione.
Purtroppo non sono riuscito a reperire i seguenti testi: il notiziario CMPR 2/95 dedicato al RE2003; Aerofan n° 83  e neppure un vecchissimo numero di Aerei. Ho reperito solo parzialmente il libro di Sergio Govi "Dal RE2000 al RE2005".

La maggior parte della mia documentazione proviene da quanto raccolto agli inizi degli anni 80 per la realizzazione del RE2003 partendo dal basicissimo kit del RE 2000 in 1/48 della ARTIPLAST (ora SMER).
Il tutto integrato da interessantissime note tratte dai seguenti lavori ed ai quali rimando coloro che fossero interessati.

https://www.modellismopiu.it/modules/newbb_plus/viewtopic.php?mode=viewtopic&topic_id=109645&forum=102&start=0&viewmode=flat&order=0

Mi conforta che quanto ipotizzai alla fine della mia ricerca di circa quarant'anni fa, concorda con le conclusioni fatte da Rick.
Purtroppo le interessanti foto postate da Rick non sono visibili. Se qualcuno le ha salvate mi farebbe un'enorme favore a contattarmi per l'invio.

https://www.modellismopiu.it/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=118405&forum=102

Da “Regia Aeronautica – Storia, Uomini e macchine di un’Aviazione immortale” Vol. 11
Delta Editrice  Parma   anno 2013

Nel 1938 fu bandito un concorso per un velivolo da osservazione terreste da sostituire al vetusto biplano IMAM Ro. 37. Tra le sei proposte presentate furono scelti il CANSA FC. 20 ed il Caproni Ca. 330/331. Ma il capo di stato maggiore Gen. Francesco Pricolo ritenne che la migliore soluzione fosse adattare alla ricognizione un velivolo da combattimento di elevate prestazioni già esistente.
L’Ing. Roberto Longhi aveva concepito il RE 2000 come un sistema adattabile a diversi requisiti tra i quali un RE 2000 r.b. ( ricognitore biposto) e sottoposto alla Regia Aeronautica. L’Ente formulò alla Reggiane la richiesta di realizzare un prototipo assegnando la M.M. 478. L’ordine fu formalizzato il 10 novembre 1942, insieme a quello realizzare un esemplare di preserie, M.M. 12415.
Occorre precisare che anche la FIAT propose il suo G.50 B (biposto da addestramento) ma senza che vi fosse un seguito.
Per velocizzare la realizzazione fu prelevato un RE 2000 destinato all’Ungheria (altre fonti precisano della Serie III, caratterizzata dalla parte posteriore della capottina non vetrata) e modificato con un secondo abitacolo posteriore a quello del pilota. Il primo volo fu effettuato dal Mar. Agello il 29 luglio del 1941.          (Nota 1)
Dopo i primi due voli e alla fine di ottobre il velivolo, per meglio assolvere il compito al quale era destinato,  venne ulteriormente modificato attrezzando opportunamente l’abitacolo dell’osservatore e con l’applicazione di due finestrini ad entrambi i lati della fusoliera.     (Nota 2)
Dopo le prove effettuate presso il I Centro Sperimentale di Guidonia, la Regia Aeronautica ordinò il primo esemplare di preserie il 16 dicembre 1941. Tale velivolo presentava ulteriori modifiche, fra le quali un diverso disegno dei parabrezza e dei tettucci, una cappottatura del motore simile a quella del RE 2002, scarichi allungati e col parafiamma, motore Piaggio P. XI bis R.C.40, predisposizione per due mitragliatrici da 7,7 mm (una per ala), attacco ventrale per una bomba fino al peso di 500 Kg.  e due attacchi per bombe alari o serbatoi ausiliari.
Il secondo abitacolo venne attrezzato affinchè fosse funzionale per l’osservatore con: un tavolino pieghevole di legno incernierato sulla paratia destra; un trasmettitore telegrafico; un faretto per l’illuminazione delle carte, un cruscotto supplementare; un interfono per comunicare col pilota; una macchina fotografica panoramica PR.87 ed una planimetrica DSSE; un mirino di puntamento per la fotocamere Filati G.
Il secondo prototipo-capo serie del RE 2003 M.M. 12415 compì il primo volo il 13 ottobre 1942 confermando le buone caratteristiche del velivolo.

Le intenzioni della Regia Aeronautica si manifestarono alla Reggiane sempre il 16 dicembre 1941 con una lettera d’intento per la costruzione di 202 aerei (M.M. 12415 – 12616) che fu sospesa il 10 novembre 1942 e definitivamente annullata nei primi mesi del 1943. Come compensazione la Ditta ricevette l’ordine per 200 RE 2002 e con l'ordine di costruire soltanto ulteriori RE 2003 (richiesta che sembra non fu attuata).
Da notare che  rimasero senza seguito sia l’ipotesi di affidare alla Piaggio la costruzione dei RE 2003, sia lo sviluppo di una versione imbarcata da destinare alle unità navali maggiori ed alle future portaerei Aquila e Sparviero.
Bisogna precisare che l’annullamento della commessa non fu dovuto per la deficienza del velivolo bensì per il peggiorare degli eventi e, di conseguenza, per le mutate esigenze belliche che richiedevano l’urgente necessità di approvvigionare la R.A. di monoposto da caccia.
Il RE 2003 M.M.478 fu assegnato ed utilizzato presso la I Squadriglia Forze Navali del Comando dell’Aviazione per la Regia Marina (Marinavia) basato a Luni-Sarzana (La Spezia). Venne impiegato per abilitare i piloti destinati ai RE 2000 cat (catapultabili).

Il 9 settembre 1943 fu requisito dai tedeschi e stanziato sull’aeroporto di Milano-Taliedo per l’addestramento dei piloti germanici destinati al RE 2002.
La M.M.12415 il 20 ottobre 1942 fu trasferito dal Ten. Alfonso Caracciolo a Roma-Guidonia, ove se ne persero le tracce per gli eventi dell’armistizio del 1943.

Il primo prototipo, secondo l’Autore della pubblicazione, probabilmente sopravvisse alle distruzioni del conflitto ma dovette soccombere alle clausole imposte dall’armistizio (limitazione del numero degli aerei in carico) pertanto fu dismesso e sezionato a scopo didattico (ed aggiungo io, come da prassi probabilmente le sezioni furono distribuite a diversi istituti).
Nico Sgarlato conclude il capitolo facendo notare che il 12 maggio 1971 ritrovò gli stabilizzatori del RE 2003 presso la Caproni di Vizzola-Ticino, utilizzati per il restauro del relitto di RE 2000 M.M.8287.

Giusto per completezza d’informazione cito quanto descritto per la genesi del velivolo dalle altre due fonti cartacee consultate.
 
Da “Dimensione Cielo n° 6”  Ed. Bizzarri Roma  anno 1973.

La Direzione Generale Costruzioni Aeronautiche presso il Ministero della Regia Aeronautica identifica nel RE 2000, dalle buone caratteristiche di volo, la macchina ideale per modificarla in biposto da ricognizione.   
La Reggiane preleva e modifica un normale RE 2000 di serie al quale la R.A. assegna la M.M. 478.
Il Ministero individuò altre modifiche da apportare al prototipo al fine di migliorare la visibilità dell’osservatore (finestrini laterali sui lati della  fusoliera e inferiormente al pavimento ,inoltre richiese l’installazione di una macchina fotografica panoramica ed una planimetrica.
L’armamento rimase quello del RE 2000 con l’aumento a 400 colpi per ciascuna mitragliatrice.

Da “I caccia Caproni Reggiane 1938 – 1945”   INTYRAMA  INTERCONAIR S.A.  anno 1968.

Nel 1941 il Ministero dell’Aeronautica commissionò alla Reggiane la realizzazione di un velivolo biposto per l’osservazione aerea. Per limitare i tempi di realizzazione, la Ditta non progettò integralmente il velivolo richiesto ma prelevò da una commessa estera un RE 2000 – III serie modificando la fusoliera per accogliere l’abitacolo dell’osservatore con relativa strumentazione.
L’aereo fu denominato RE 2003 ed ebbe la M.M. 478.

A pag. 12, seconda colonna in alto a destra, si precisa che la Regia Aeronautica nei primi mesi del 1941 requisì 28 velivoli e precisamente 20 dalla commessa ungherese e 8 da quella svedese. Di questi 12 vennero trasformati in RE 2000 Grande Autonomia; 5 erano caccia normali (M.M. 5068/5072) di cui 3 furono successivamente modificati in G.A.; 10 furono convertiti nella variante catapultabile (M.M. 8281/8290) ed uno divenne il prototipo del RE 2003 con M.M.478.

Mia notazione.
Dai dati sopra citati la somma dei velivoli requisiti conferma che il RE 2003 fu realizzato prelevando e modificando un normale RE 2000 e non fu stornato dai 10 destinati alla variante catapultabile, nè da altri velivoli catapultabili.

Ho trovato anche uno stralcio tratto dal libro di Sergio Govi ...."allo scopo di guadagnare tempo la ditta non costruì " ex novo " il prototipo ma, prelevato un velivolo Re.2000-lll da una commessa estera (che assunse il contrassegno militare MM. 478), ne modificò la fusoliera, adattandola ad ospitare un osservatore fornito di tutte le installazioni richieste."
Pertanto, visti i dati elencati, a mio modesto avviso, se non esiste prova contraria, non è plausibile continuare a specificare che il prototipo derivò da un RE 2000 catapultabile.
D'altronde basta visionare le foto del prototipo per rendersi conto che non sono presenti le evidenti predisposizioni per la catapulta.


Prima che mi si faccia notare quanto pubblicato su Aerofan n° 83 anticipo che per non appesantire la trattazione ne parlerò nella seconda parte.


























Caratteristiche principali riferite al primo prototipo M.M. 478 (praticamente uguali al RE 2000, anche come dimensioni, salvo le modifiche apportate per l’osservazione aerea).

Velivolo monomotore biposto da ricognizione ed osservazione aerea  ad ala bassa con struttura della fusoliera a guscio in duralluminio. L’ala era a pianta ellittica con struttura anch’essa in duralluminio, costituita in 5 parti. Gli ipersostentatori interni sotto la fusoliera, tra la 1^ e 3^ centina erano muniti di cristalli infrangibili per permettere la visione verso il basso all’osservatore. I timoni, verticali ed orizzontali, erano a sbalzo in duralluminio con le superfici mobili rivestite in tela. Il carrello principale retrattile con rotazione era imperniato all’ala mentre il ruotino di coda era fisso.
La cabina del pilota era protetta anteriormente da blindovetro ed era chiusa con una vetratura ribaltabile dotata di elementi scorrevoli. Identica realizzazione anche per la cabina posteriore, con la particolarità di una conformazione “sfaccettata” atta a consentire una visione verso l’esterno più ampia ed agevole all’osservatore.
La cabina di quest’ultimo, posta dietro a quella del pilota, era dotata di un cruscotto con gli strumenti per controllare i parametri di volo compresi gli ausili adatti a svolgere la sua mansione; completavano l’allestimento un tavolino ribaltabile per il carteggio, un tasto telegrafico per le comunicazioni radio e l’interfono per il collegamento col pilota.
Per i voli sul mare era prevista la dotazione di un battello pneumatico.
 

Concludo qui la prima parte della trattazione, dato che ci sono altri aspetti da trattare che richiedono altrettanto spazio.

Buon modellismo
Agostino





[ Modificato da Michele Raus il 28/3/2023 23:18 ]

 Michele Raus :

28/3/2023 23:22
 Grazie per la presentazione così completa, Agostino. Questo WIP ha le carte in regola per diventare uno di quei topic di riferimento molto utili.
Purtroppo, quella delle foto postate qui nel forum, ma linkate da siti esterni è una piaga difficile da combattere. Noi dello staff facciamo dei controlli degli indirizzi a campione, ma non sempre si riesce a scovare tutto. Poi il problema lo paghiamo trovandoci topic interessantissimi, ma purtroppo completamente inutili.

 El-Condor :

29/3/2023 22:40
 
Michele ti ringrazio per aver posto rimedio ai link, che erroneamente ho solamente trascritti e non resi fruibili inserendoli correttamente.

Purtroppo concordo che ci sono topic di elevato interesse che senza il corredo fotografico non hanno più nessuna valenza. 

Confido che Rick legga la mia richiesta e gentilmente trovi il modo di ripubblicare quanto fece a suo tempo.

Un cordiale saluto
Agostino

 lillino :

29/3/2023 23:03
 Bella e molto interessante presentazione un lavoro da seguire sicuramente

 El-Condor :

3/4/2023 18:49
 
Prima di tutto ringrazio Paolo per quanto ha scritto e spero che il WIP sia all'altezza delle aspettative.

Come da regolamento pubblico le foto del kit intonso e dei principali testi consultati.










Il materiale fornito nella scatola comprende tutto l'occorrente per una effettuare una buona realizzazione. Il kit lo comprai parecchi anni fa da Astromodel che, senza sovraprezzo, lo corredava con i due colori della livrea.






Ottima la scelta di fornire due capottine, una è di riserva. Esse sono complete ma intere, quindi per realizzarle aperte occorre separare le parti mobili.
Una lama nuova e l'immancabile calma porteranno a termine la separazione.










Il cruscotto stampato su acetato non mi ha convinto in quanto i particolari, aghi e numeri, sono stampati in  nero su fondo trasparente mentre nella realtà gli strumenti dovrebbero essere con i particolari bianchi, o altri colori, su fondo nero.
Quando sarà il momento lo realizzerò correttamente. C'è anche una lastrina di acetato comprendente sei trasparenti, due in surplus, da ritagliare e posizionarli ad incastro nei quattro finestrini ai lati della fusoliera.










Il libretto delle istruzioni di montaggio è ben fatto e dettagliato con i disegni colori.













Le premesse sono buone, le considerazioni attinenti verranno durante la costruzione.



Buon modellismo
Agostino




 yago :

3/4/2023 19:46
 Ciao Agostino :-) c è tanta bella roba... sicuramente ne tirerai fuori un un gran modello! ;-)
Ti seguo

Ciao
Gianfranco :-)

 GP1964FG :

4/4/2023 08:19
 Anch'io ti seguo con molto piacere. Sono sicuro che farai un lavoro "di riferimento" per i tanti che, come me, sono appassionati ma non hanno le tue conoscenze e la tua bravura.

Buon lavoro
Gianfranco Pesola

 El-Condor :

1/9/2023 12:25
 
Premetto che mi ha sempre interessato la storia, gli uomini e la tecnica aeronautica, principalmente tutto quello che riguarda la nostra Aviazione, per cui ho tentato chiarire alcuni miei dubbi sopravvenuti durante la ricerca.

Data la scarsa documentazione descrittiva e fotografica esistente (realisticamente fu solo un prototipo senza seguito) non sono riuscito ad approfondire alcuni argomenti ed avere dati oggettivi.

Questa precisazione è doverosa in quanto il ferrato e documentato Comandante Righettone nelle sue ricerche ha reperito su Aerofan n° 83 e postato una foto di due militari tedeschi su un RE 2003, con in evidenza i rinforzi strutturali per l’aggancio alla catapulta.
Purtroppo la foto è parziale, non sono identificabili altri particolari distintivi (periodo e luogo) ne è nota la M.M.

Ma la foto è palesemente un documento incontestabile.  C'è solo da chiarire, ma vista la scarna documentazione è meglio dire ipotizzare, il motivo dell'applicazione degli attacchi per la catapulta. Di sicuro l'operazione è documentata fotograficamente solo dopo la requisizione del settembre 1943 (vedasi le foto del prototipo antecedenti al 1943).  





Particolari della predisposizione alla catapulta


Comunque ogni Re 2000 poteva essere convertito in catapultabile applicando la componentistica aggiuntiva come descritto dal manuale.





Sulla base di quanto consultato concludo questa introduzione esponendo, sui casi controversi, delle mie supposizioni su quanto reperito.

Tutte le fonti consultate concordano che il RE 2003 fu modificato prelevando un velivolo RE 2000 dalla produzione di serie destinata all'estero.

Accertato che in sede di progetto l'Ing. Longhi aveva predisposto il RE 2000 per un secondo abitacolo e viste le modifiche richieste dalla R.A. dopo la visione del prototipo posso ipotizzare che tale configurazione iniziale fosse stata realizzata semplicemente installando un secondo abitacolo (vedasi foto allegata di un esemplare realizzato nel dopoguerra).   Vedasi Nota 1

Dopo i primi due voli di collaudo, verso l'ottobre del 1941 il prototipo fu modificato con l'inserimento di due finestre rettangolari per ogni lato della fusoliera.   Vedasi Nota 2






Come riportato dalla storiografia, successivamente furono apportate ulteriori modifiche al fine di ottimizzare il velivolo all'osservazione aerea.

Alcune foto del prototipo M.M.478 lo mostrano anche prima delle modifiche finali (senza le feritoie sugli aerofreni tra la 1^ e 3^ centina).   Vedasi Nota 2







Per avere delle foto più dettagliate da consultare, come feci in passato per documentare oggettivamente l'unica foto dello JU 87 D3 codice 216  VIII della Regia Aeronautica (mai avuto scarichi notturni ed ala allungata tipo D5), con un programma di elaborazione fotografica ho schiarito le foto disponibili per mettere in risalto particolari che risultavano indefiniti con la normale esposizione.










Le foto dimostrano che la cappottina ribaltabile dell’osservatore si ripiega al centro, su tutti e due i prototipi, per cui concordo con quanto affermato in altra sede il Comandante Righettone e Rick (vedasi foto pubblicate in precedenza)
In seguito esporrò le mie considerazioni per quanto riguarda il modo di ripiegamento della stessa per l'apertura in quanto, viste le foto, ho la certezza che si chiudesse al centro ma ho molti dubbi che si chiudesse ad "M".

In questa foto sulle ali si notano gli indicatori dello stato dei carrelli, gli attacchi sull'ala destra per cinepresa e, ingrandendo l'originale, si vede bene la linea centrale di cerniera della capottina dell'osservatore.












Sulla base di Luni-Sarzana, l’aereo fu utilizzato per l’addestramento dei piloti della R.A. destinati ad operare da navi della Regia Marina. E’ ragionevole affermare che probabilmente furono installati gli agganci per l’involo da catapulta navale al fine di addestrare realisticamente i piloti della R.A. a tale impiego.
Che ciò sia avvenuto o meno è tutto da verificare, però è plausibile che il velivolo fosse stato predisposto a tale utilizzo, vista anche la semplicità dell'operazione.
Il velivolo (con evidente predisposizione alla catapulta) fu requisito ed utilizzato dai tedeschi, come da foto reperita da Enrico.



Visto che in passato sono accaduti alcuni "qui pro quo" sul forum ed a scanso di equivoci preciso che la mia trattazione è dovuta solamente alla ricerca storica oggettiva che precede ogni mia realizzazione e che rendo noto sul forum solo ed esclusivamente come contributo al GIS Regia Aeronautica.


Rinnovo l’invito ad intervenire.

Un cordiale saluto da
Agostino

















 yago :

1/9/2023 13:20
 Caro Agostino :-) affascinante e interessantissimo il tuo lavoro di ricerca....Grande!

Ciao
Gianfranco :-)

 El-Condor :

4/9/2023 12:24
 

Mi fa piacere che il WIP sia seguito, anche con MP personali, e ringrazio Gianfranco per il suo interessamento.

Come mio solito non ho seguito le fasi di montaggio come descritte nelle istruzioni in quanto seguo l'impulso al momento.
La mia attenzione si è subito catalizzata sulla componentistica fornita per realizzare il motore.  Il kit ne fornisce una rappresentazione molto basica, probabilmente perchè rimarrà poco visibile all'interno del cofano.
Questo mi ha invogliato ad iniziare il montaggio del propulsore per migliorarlo.







Foto motore Piaggio P.XI











Dalla comparazione con le foto del motore reale risulta che i cilindri del kit hanno una forma diversa ed approssimata.
Ho corretto tale imprecisione aggiungendo le alette mancanti per dare corpo alla parte superiore.






anche la forma superiore della testata è bisognosa di intervento







realizzate le scanalature mancanti sul carter







aggiunti i foderi delle aste delle punterie






ed i cavi candele





Si notano poco ma, a metà dei foderi, in bianco, ci sono dei dispositivi antivibrazione


Ho realizzato anche questo meccanismo, visibile da un attento esame delle foto consultate, posto dietro il piatto dell'elica. Alla pag. 103 del  manuale, scaricabile dal nostro sito, al capitolo riguardante il complessivo del passo variabile dell'elica risulta identificato come "comando elica P 1001 Tipo A a 24 V. completo di gruppo ricevitore"
Le foto sono postate per sola discussione modellistica.
































Applicata al piattello dietro l'ogiva con i relativi cavi di comando


















A causa delle luci usate le foto risultano "piatte" e con un forte contrasto per cui non rendono al meglio la visualizzazione. Comunque mi ritengo abbastanza soddisfatto del risultato finale.

Buon modellismo
Agostino      









 yago :

4/9/2023 12:46
 Che dire Agostino ... Eccellente!
Vai :-)

Ciao
Gianfranco :-)

 El-Condor :

8/9/2023 15:03
 
Grazie Gianfranco. Siccome intendo realizzare il velivolo nella configurazione finale ho praticato le aperture sul pianale dell'osservatore.





Ho preferito non utilizzare quanto incluso nel kit e ricostruire i vetrini sulla fusoliera con dell'acetato più spesso al fine di un migliore incastro nei montanti ed una più agevole presa per il lavoro di adattamento.











La bombola verticale alla destra del pilota è la bombola del''ossigeno (vedasi manuale) e va dipinta in blu e non in rosso come descritto nelle istruzioni. L'estintore è posto nella parte posteriore della fusoliera.
Da una foto dell'abitacolo posteriore ho notato che la bombola dell'ossigeno per l'osservatore è posta a destra sul pianale.






La cloche è stata ricavata da uno spillo






Realizzati anche i comandi di sparo






Nelle prove a secco ho notato che gli abitacoli risultano poco luminosi per cui nel realizzare le fiancate  ho volutamente evitato di eseguire le  ombreggiature dei particolari.











Non poteva mancare il tavolino ripiegabile dell'osservatore











Un cordiale saluto ed alla prossima
Agostino







 El-Condor :

10/9/2023 18:03
 
Buona domenica. Altro piccolo passo avanti.

Come accennato all'inizio gli strumenti stampati sulla lastrina di acetato fornito dal kit sono esatti ma i quadranti sono realizzati con scale in nero e sfondo bianco. Le fotoincisioni sono ottime e precise tanto che il pannello superiore ha in basso a destra una piccola protuberanza come riscontrato nelle foto del velivolo reale.






Con un programma di fotoritocco ho invertito i colori e ritoccato i quadranti per renderli più visibili. Ho colorato anche l'orizzonte artificiale e realizzato il quadretto strumenti per l'osservatore. Sono convinto che la definizione sarebbe stata migliore con un programma di elaborazione vettoriale, ma per quanto ho provato a seguire i tutorial, non riesco a completare la trasformazione del disegno da normale in vettoriale.















Il cruscotto dell'osservatore l'ho realizzato stampandolo ad alta definizione su carta comune, indurita dopo la stampa con cianoacrilica. Questo espediente è dovuto ai risultati negativi di prove effettuate con plasticard anche di minimo spessore.  Infatti quest'ultimo materiale,vista l'esigua superficie e la vicinanza dei fori, si deformava sotto la maggiore pressione occorrente per forarlo.
Tramite un punzone ricavato da un refill di penna a sfera, lato punta scrivente previa eliminazione della sferetta, ho eseguito le sedi degli strumenti.






Retro del cruscotto osservatore con in evidenza la parte posteriore degli strumenti ed il relativo  cablaggio elettrico.






Strumenti stampati su carta da applicare sul retro del pannello strumenti.







Risultato finale






Ricevitore e trasmettitore posti nell'abitacolo dell'osservatore

Sulle istruzioni la posizione del particolare PUR 6 deve essere ruotata di 180 gradi


















Buon modellismo
Agostino




 angelo :

11/9/2023 15:50
 Ciao Agostino, sto guardando adessoil tuo pregevole lavoro sul Re 2033, vorrei chiederti, in merito al motore, come hai fissato le aste delle punterie, che immagino siano in rame? Grazie

 GP1964FG :

11/9/2023 18:04
 Bellissimo il lavoro di dettaglio, Agostino... lo so che sono un cattivo esempio, ma non dobbiamo esagerare e perdere di vista il traguardo!
Lo scrivo a te ma in realtà lo ripeto a me stesso: basta con dettagli che, una volta chiusi, non vedrà più nessuno!
Concentriamoci sulla verniciatura esterna e sulla finitura/invecchiamento, e concludiamo i modelli in tempo per la scadenza delle Campagne.

Un abbraccio
Gianfranco Pesola

 El-Condor :

12/9/2023 13:58
 
Ciao Angelo, mi fa piacere sapere che segui il WIP. I foderi delle punterie sono in filo di rame diametro 0,3 mm, piegato a V e dipinto in argento. Per maggiore solidità inseriti nei fori precedentemente eseguiti sul carter, mentre la parte superiore è semplicemente incollata e rastremata.





Siccome il filo di rame l'ho recuperato da un trasformatore, per raddrizzarlo l'ho messo tra due blocchetti di legno e ho rollato avanti ed indietro alcune volte.






Carissimo Gianfranco, hai perfettamente ragione.
Quando mi iscrivo ad una Campagna ho sempre il timore di non concludere in tempo. La ricerca mi porta via tanto tempo, le modifiche da apportare non ne parliamo, specialmente se non mi soddisfano alla prima.
Al riguardo moltissimi anni fa, quando esisteva il mitico negozio Life Model a Genova Brignole, assistei ad una discussione vertente se era meglio realizzare il modello con i miglioramenti del caso oppure concentrarsi e curare al meglio l'aspetto generale esterno. La discussione si protasse per tutto il pomeriggio ed i giorni seguenti, senza una netta prevalenza.
Dopo qualche tempo in vetrina c'erano due modelli strepitosi in scala 1/48.
Benedetto, fedele al suo modo certosino di costruire ogni minimo particolare con somma cura, realizzò un Corsair che rimane tutt'ora nella storia del negozio. Alberto, uno Spitfire anch'esso da concorso.
Da una distanza di mezzo metro erano tutti e due stupefacenti.
Da vicino si notavano le differenze: il Corsair aveva l'abitacolo aperto e tanti particolari;  lo Spit aveva l'abitacolo chiuso dal quale traspariva il minimo sindacale, non c'erano grandi modifiche ma faceva la sua bella figura grazie anche all'impeccabile verniciatura.
Quindi se non si partecipa ad un concorso la seconda tesi è quella più redditizia in termini di impegno e resa finale.

Da parte mia non posso che essere concorde con Gianfranco, ma .... non ci riesco.
Il Macchi 205 ed il CR 42, in vista nella libreria e da anni in fase di completamento mestamente annuiscono ...

Con simpatia
Agostino






 El-Condor :

19/9/2023 17:19
 


Buon pomeriggio.Quando sono alla fase del completamento dell'abitacolo per me vuol dire essere a metà realizzazione in quanto il passo seguente consiste nell'unione delle due semifusoliere. Questo passaggio è appagante in quanto finalmente vedo il modello che prende forma e non ci sono più tanti particolari singoli posti in diversi contenitori.

Come rilevato dal manuale l'imbottitura dello schienale del sediolino con le relative imbragature erano fornite dalla Regia Aeronautica (quindi uguali per tutti i caccia) solo che il RE.2000 aveva un sistema tutto particolare per vincolare le cinture al sediolino.
Quanto descritto nel manualetto a corredo del kit mi lascia alquanto perplesso per la complessità del vincolo delle cinghie (vedasi soluzione più semplice e con lo stesso materiale visionando il manuale del RE. 2001, del Macchi 205 etc).





Non essendo riuscito a reperire altra documentazione esplicativa, ho accettato con riserva la soluzione fornita dal kit.
Come mia abitudine, quando non ho documentazione sufficiente, realizzo il particolare non saldamente incollato pertanto ho reso i sediolini facilmente estraibili per una eventuale modifica.

Dalle foto sul manuale risulta evidente che l'imbottitura dello schienale è sovradimensionata, a sinistra quella fornita e a destra quella corretta






Di seguito si nota meglio.






Ho dovuto tagliare una cintura per poter limare i due lati del particolare e ridurre l'ingombro totale.







Manca anche la seduta imbottita, presente nelle dotazioni descritte nel manuale.







Le cinture fornite in fotoincisione, ottime ma rigide, mi hanno indotto a ricostruirle col nastro da carrozziere e filo di rame (si nota una fibbia tra i due sediolini).







Sediolini posizionati sul pianale con le relative catenelle in fotoincisione fornite dal kit.












Alla prossima
Agostino










 yago :

19/9/2023 20:36
 Ciao Agostino :-) è una vera goduria seguire questo tuo WIP pieno di autocostruzioni :hammer: ... non ho visto le cinture fotoincise ma sono sicuro che non fossero migliori di quelle che sei riuscito a realizzare!
Come capisco la tua irrefrenabile voglia di dettagliare ,anche su particolari che poi magari non si vedono... e poi è vero che ci sono dei tempi da rispettare per la campagna, ma è anche vero che le campagne passano , ma il modello rimane ... e vuoi mettere la soddisfazione di averlo in vetrina fatto come ti piace , pieno di roba? :-D
Vai che aspetto "affamato" :-P nuovi sviluppi

Ciao
Gianfranco :-)

 lillino :

20/9/2023 00:21
 Complimenti Agostino per l'accuratezza dei particolari 

 gidesa :

21/9/2023 10:37
 Mi associo ai complimenti per il gran bel lavoro di dettaglio.
Però faccio una domanda: perchè l'interno dell'aereo superdettagliato non lo tieni come mini-modello a sè stante, ed invece dentro l'aereo fai interni minimali? In pratica 2 modelli separati e ben visibili entrambi.


 GP1964FG :

21/9/2023 11:21
 Un ottimo lavoro; bellissimo vedere riprodotti dettagli minuscoli (in 1/72...). Questo W.I.P. è davvero un piccolo manuale di modellismo "all'antica"; spesso non servono costosi set in resina e fotoincisioni (a volte impossibili da maneggiare ed incollare), ma materiali di recupero e tantissima pazienza!
Come sempre, una volta chiusa la fusoliera, di tutto questo lavorone resteranno solo le foto....
Io le disporrei a lato della basetta, giusto per consentire a tutti di gustarsi quegli interni!

Ciao
Gianfranco Pesola

P.S. Non vorrei dire l'ennesima fesseria (ho già dato..), ma gli interni erano così gialli?

 Michele Raus :

21/9/2023 14:53
 Caro Agostino, ti faccio i miei sinceri complimenti per il lavoro di dettaglio che stai portando avanti, in una scala che conosco bene.
Manualità e pazienza invidiabili!

 El-Condor :

21/9/2023 23:39
 

Buona serata.

Per Gianfranco Yago. Le fotoincisioni del kit sono eccezionali per la definizione dei particolari, quelle realizzate da me hanno molti limiti, ma a parte le fibbie sono passabili.

Se, invece, consideriamo il relax di passare un'oretta in serenità ed il piacere di realizzarle partendo da zero usando materiali meno nobili e tecnologici, sono impagabili.





Ciao Paolo Lillino, ben arrivato. E' dai tempi della Campagna della Serie 5 che non ci sentiamo. Se tutto va come desidero mi manca poco a terminare il Macchi 205.

Per Gidesa. Ti ringrazio per l'apprezzamento e per la tua idea. Quello che mi proponi è molto interessante: non ci avevo mai pensato. Sicuramente non riuscirei a realizzare degli interni non all'altezza di quelli posti in vista esterna.  

Ciao Gianfranco GP1964FG. Mi fa piacere che mi segui. Purtroppo non ho spazio per bacheche e basette: i modelli una volta terminati immancabilmente finiscono dentro delle scatole in garage. Quando posso li riporto "alla luce", in caso contrario rivedo le foto dei modelli fatti in passato ed i WIP di quelli meno datati.
Non l'avevo notato se non dopo la tua osservazione: gli interni sono in Verde Anti Corrosione (UA 116 Lifecolor) saranno la luce, lo sfondo scuro o la Canon in macro che fanno virare il tutto ed alterano il colore.

Grazie Michele mi fa piacere sapere che mi segui e, che con magnanimità, apprezzi quanto realizzo.

Grazie per gli interventi.

Buon modellismo
Agostino

 El-Condor :

25/9/2023 23:58
 
E' risaputo che quando si effettua un controllo incrociato tra modello, trittici e fotografie le differenze, grandi o piccole, non mancano mai.

Mi sono accorto di notevoli discrepanze riguardo la corretta rappresentazione della forma centrale degli aerofreni del RE 2000 tra i vari trittici, i manuali e le foto d'epoca.















Dal manuale


















Ci sono poi delle foto esplicative pubblicate sul WEB






















Quindi la logica conclusione è di stuccare le incisioni a V presenti sul kit e realizzare una linea di separazione unica e centrale.






Vista l'impossibilità di reperire ulteriore documentazione fotografica dai WIP citati all'inizio, ho dovuto basarmi sull'unica foto in mio possesso, per avere un riferimento per rilevare con una certa accuratezza le misure e la posizione della vetratura ricavata negli aerofreni.






Tramite interpolazione tra le foto inserite poco sopra e quanto pubblicato sul manuale ho ricavato con ragionevole attendibilità la posizione e le quote delle aperture vetrate sugli aerofreni.

E' risaputo che esse partivano dalla prima centina e terminavano alla terza.

Nel determinare le dimensioni ho considerato gli ingombri dei longheroni e delle centine della struttura metallica degli aerofreni..





















Chiedo scusa per l'orribile quotatura eseguita sulla foto.

Le misure sono in scala 1/72. Le aperture sono lunghe 5 mm ed alte 2,5 mm. In verticale la distanza tra la cerniera superiore degli aerofreni è 3 mm. Orizzontalmente la costolatura della prima centina è larga 1 mm.

Non ho la pretesa di essere preciso al massimo ma, con i dati disponibili, di più non sono riuscito a fare ( della serie: non seguitemi che mi sono perso !!!).


Per quanto riguarda l'apertura sul pianale dell'osservatore nel kit è predisposta l'incisione da praticare (altezza circa 3 mm e larghezza 9 mm).

Giusto per complicarmi la vita da un disegno al tratto apparso su Storia Modellismo noto che la forma di tale particolare risulta molto più contenuta in larghezza; in seguito le considerazioni al riguardo.





 Un  grazie al Comandante Righettone per essersi attivato, purtroppo le foto postate da Rick non sono più reperibili.


Quindi non avendo documentazione oggettiva al riguardo sorge il dilemma : quale delle due aperture è quella più vicina alla realtà?


Deciso a venirne a capo ho effettuato delle considerazioni con quanto reperito.

Prendendo in esame le aperture del pianale proposte dal Kit, queste risultano sfalsate rispetto a quelle praticate sugli aerofreni.. Nello specifico spostate in avanti di 1 mm.

Cercando di rilevare delle misure attendibili dal disegno pubblicato su Storia Modellismo, si nota che la larghezza totale è più o meno pari alla larghezza del sediolino ( 6 mm.); se si fa riferimento all'apertura sotto il cruscotto siamo nell'ordine di 7 mm.

Per quanto riguarda l'altezza, prendendo come riferimento i finestrini laterali, essa grosso modo coincide con quella del Kit ma risulta leggermente arretrata verso il sediolino di circa 1 mm..

Apportando quest'ultima modifica le due aperture, pianale ed aerofreni, coincidono.

Per quanto ho cercato non ho trovato uno spaccato del piano centrale dell'ala, rilevando la posizione delle centine e dei longheroni sarebbe stato facile risalire a dove era posizionata l'apertura.

Secondo il mio modesto parere è più coerente la rappresentazione fatta da Storia Modellismo.

Infatti l'apertura permette all'osservatore di non dover fare equilibrismi per appoggiare i piedi sul pianale, le misure prese alla buona corrispondono ad una apertura presunta di 20 X 45 cm.

Nell'altro caso l'apertura misura 20 X 65 cm. pertanto l'osservatore avrebbe dovuto divaricare le gambe tanto da posizionare i piedi quasi a ridosso delle fiancate di fusoliera oppure sedersi sul bordo anteriore del sediolino per appoggiare i piedi oltre la finestra, circa ad una quarantina di centimetri di distanza.

Posizioni stressanti e poco adatte a svolgere il compito di osservatore.

Considerazione e parere personalissimo, non suffragato da disegni della Ditta.

Infine mi rimaneva l'incognita se le misure delle aperture praticate sugli aerofreni fossero attendibili.

Ricordo che ho rilevato le quote interpolando foto e disegni del manuale, ma non da una vista tecnica quotata.

Siccome ogni tanto la sfortuna sonnecchia o è distratta .... Sabato scorso, effettuando un'ennesima ricerca, in rete ho trovato i disegni delle fotoincisioni della Eduard del Re 2001.






Da un confronto in scala 1/72 con i miei risultati, le quote coincidono con tolleranza nell'ordine di qualche decimo di millimetro in più o meno.


Mi conforta che la mia ricerca non si discosta (questione di mezzo millimetro in alcuni casi) da quanto realizzato a suo tempo dal Comandante Righettone, vedasi riferimento del suo WIP nella presentazione.

Per correttezza ribadisco che quanto esposto, in mancanza di dati oggettivi, è frutto delle mie considerazioni quindi da prendere con le dovute cautele.

Alla fine ho ridotto le aperture del pianale come da Storia Modellismo.

Sono giunto a questa decisione in quanto sul pianale del kit non è ben definita l'area da forare, nè se ne fa accenno; mentre il disegno rispecchia la disposizione degli strumenti come dalle poche foto parziali pubblicate per cui ho ipotizzato che l'autore dell'articolo abbia avuto modo di consultare qualche foto più dettagliata.

Per dovere di cronaca l'autore del disegno ha pubblicato parecchi libri su temi aeronautici apprezzabili.

Giusto per non farmi mancare niente e visto il mio interesse per la meccanica, mi è sorto il dubbio circa il mantenimento dell'integrità strutturale apportando tale modifica agli aerofreni.

Credo che la seconda centina non sia stata rimossa per concorrere alla distribuzione del carico, in caso contrario sulla prima e sulla terza centina si ripartirebbe la forza aerodinamica non più supportata dalla seconda centina mancante.






Nota: l'ala del Re. 2000 ha la stessa forma ed un longherone in più rispetto a quella del Re. 2001. Gli alettoni e le superfici di governo sono identiche.


Sicuramente quanto esposto è corposo, pertanto un sentito e doveroso  ringraziamento a colui (o coloro) che hanno avuto la pazienza di leggere fino alla fine.
Agostino









 El-Condor :

1/10/2023 21:07
 
Buona serata. Ho completato l'abitacolo dell'osservatore e chiuso la fusoliera.

Prima ho inserito la rappresentazione di uno strumento descritto come derivometro, sul lato destro della  finestrella.






Come già segnalato dal Regio Comandante nel suo WIP il pannello del raccordo ala-fusoliera nella parte posteriore è rappresentato di lunghezza inferiore alla realtà.

Inoltre sulla fusoliera manca lo sportellino che copre il predellino di salita dell'osservatore.






Per incidere il raccordo ho realizzato una dima in plasticard sottile, le viti sono state ottenute con una punta dello 0,3 mm; mentre per lo sportellino ho usato delle dime fotoincise della, non più in attività, Verlinder.






Risultato finale







Visionando le foto ed il manuale ho notato che la forma delle pale dell'elica, troppo sottili vicino al mozzo, richiedono un piccolo intervento di ispessimento per rappresentarle correttamente.
















La parte vicina all'ogiva, dopo la  correzione, si presenta senz'altro meglio.






Buon modellismo
Agostino







 corale :

14/10/2023 21:17
 ma cosa mi stavo perdendo: una spettacolare cura dei dettagli ...ed in 72 poi 


 

 yago :

16/10/2023 21:05
 Mamma mia quanta bella roba Agostino :-) !
Grande e grazie per la condivisione delle ricerche!

Ciao
Gianfranco :-)

 El-Condor :

20/10/2023 20:57
 

Buona serata. Ringrazio Corale e Yago per l'attenzione e gli apprezzamenti al WIP.

Confesso che mi impongo di ridurre e snellire il testo, ma visto l'argomento se rendo lo scritto troppo stringato corro il rischio di essere di scarsa utilità.                  


Per quanto riguarda la modalità di apertura e ripiegamento della parte mobile della capottina dell'osservatore, visto la scarsa documentazione disponibile, l'unica risorsa è quella di visionare con obbiettività le foto disponibili e trarne delle considerazioni accettabili.

Le foto inserite sono al solo fine di discussione modellistica.

Dalla foto dall'alto risulta inconfutabile una linea di separazione nel montante centrale del secondo abitacolo il quale, per la presenza di una cerniera interna, è largo il doppio rispetto agli altri.






Tutti i montanti e le relative giunzioni tra due pannelli, di cui uno mobile, risultano evidenti rispetto a quelli fissi ( per esempio tra parabrezza e tettuccio apribile del pilota). Vedasi foto inserite nella seconda pagina del WIP.

Dalle foto laterali si nota che i restanti montanti hanno una larghezza ridotta per cui è difficile pensare che fossero vincolati da una cerniera. Quest'ultima sarebbe stata ben visibile per tutta la sua lunghezza in quanto situata esterna rispetto al montante in modo da permettere il ripiegamento a "soffietto" o ad "M" che dir si voglia. Da considerare che neanche i montanti posteriori, dotati di vetratura a triangolo, mostrano una linea di separazione o una larghezza tale da poter contenere una cerniera.





Ma il fattore rilevante che, a mio avviso, fuga ogni dubbio è il montante posteriore (quello di forma ad "U", a contatto con la struttura anticappottata indicato dalla freccia rossa più grande). Esso dovrebbe avere ben tre cerniere per permettere la tripla piegatura del tettuccio; considerando che le vetrature triangolari posteriori dovrebbero essere anche loro mobili ed almeno essere incernierate da un lato.








Da questa foto pubblicata da Righettone nel suo WIP si può notare l'ingombro del tettuccio posteriore ripiegato.





Quanto descritto trova ulteriore conferma in queste foto del secondo prototipo, ove è evidente che l'ultimo montante è incernierato e ripiegato solo al centro e che i vetri triangolari sono solidali alla struttura.












Inoltre lo spazio tra i montanti inferiori del tettucio ribaltato è praticamente uguale nei due prototipi.

La bibliografia cita solo che il secondo prototipo ebbe le parti vetrate differenti ma non fa riferimento al sistema di ripiegamento o ad altro.

Ritengo macchinoso e complicato aprire e chiudere un tettuccio diviso in tre parti in condizione di normale utilizzo, figuriamoci in emergenza.
Nello specifico occorre utilizzare le due mani per compiere l'operazione: una  per alzare la parte sinistra e l'altra per agevolare il ripiegamento centrale.
Nel caso si ipotizzi che le cerniere avessero un meccanismo a molla per agevolare l'apertura,  la chiusura sarebbe difficoltosa in quanto bisognerebbe spingere verso l'alto la cerniera centrale per contrastare tale automatismo e contemporaneamente spingere lateralmente a sinistra la parte mobile per riprendere la forma iniziale.
Senza considerare che la testa e le spalle dell'osservatore creerebbero un ostacolo alla corretta operazione di apertura/chiusura interferendo con i pannelli.


Se prendiamo la foto del Manuale d'istruzione del RE2001 si nota chiaramente che la parte mobile è articolata al centro da una cerniera e si chiude a "libretto".










Risulta plausibile che tale tecnica di ripiegamento, già in uso alla Reggiane, fosse applicata anche ad altre realizzazioni contemporanee.
A tale riguardo si noti la somiglianza e si confronti l'ingombro in chiusura del tettuccio mobile e la forma del montante posteriore con quelli del Re.2003


Comunque ogni commento ed apporto a quanto ho esposto è gratitissimo.


Per quanto riguarda il tettuccio fornito dal kit ci sono alcune imprecisioni correggibili in corso d'opera, principalmente dovuti alla mancanza di alcuni montanti una volta separati i tettucci.
Alla cappottina ribaltabile del pilota manca il montante centrale (ma ci sono anche alcune foto ove esso non è presente); la struttura di quello centrale del secondo abitacolo è da raddoppiare in larghezza e praticare una incisione al centro; sulle parti fisse (parabrezza pilota e navigatore) mancano i montanti verticali lato posteriore.
Come già citato i due tettucci sono stampati in un unico blocco.
L'operazione di separazione dei quattro elementi richiede attenzione in quanto lo spessore dell'acetato è consistente (circa 0,6 mm.).
Vista la forma ho escluso sia il taglio con le forbici che l'uso del seghetto fotoinciso in quanto avrei eliminato del materiale creando degli spazi indesiderati tra i vari elementi.
Ho eseguito la separazione lungo i montanti con una lametta da barba incidendo leggermente ad ogni passaggio, limitando così l'asporto di materiale.







Comunque in previsione di eventuali danni o difficoltà avevo eseguito um master di quello unico del kit con gesso alabastrino (finitura molto liscia), in queste eventualità avrei stampato in acetato più sottile il tettuccio.







Altra modifica da apportare riguarda la struttura anticappottata.
Dalle foto ha una forma più filante e termina quasi alla radice della deriva verticale; mentre sul modello risulta di forma più tozza in quanto corta.














Dato che mancavano, ho costruito le carenature degli attuatori dei trim, sia sui timoni che sull'ala.




















I tubi di scarico avevano una visibile copertura bombata in lamiera. Per realizzarla correttamente ho affettato a misura una guaina di filo elettrico nel senso della lunghezza. 







Non poteva mancare il vetrino al collimatore






Roll out dal "Reparto verniciatura"






Alla prossima con le ultime modifiche e le foto finali

Buon modellismo
Agostino



 adlertag :

20/10/2023 22:33
 Boh? Non ho parole.....
Il lavoro dal punto di vista modellistico è eccezionale, ma ho apprezzato ancora di più il grande lavoro di ricerca alla base di esso, tanto più encomiabile perchè dedicato ad un aereo che non è certo stato un protagonista della II GM.
Complimenti di cuore
Riccardo

 El-Condor :

29/10/2023 11:02
 

Buona domenica.

Ringrazio Riccardo per quanto ha scritto.

La scelta del soggetto da realizzare ed il motivo di tanto impegno sono dovuti solamente all'intenzione di realizzare un WIP all'altezza di un evento speciale quale il Centenario dell'Arma Azzurra.


Le modifiche descritte sono utili anche per realizzare il Re.2000 monoposto inoltre alcuni particolari trattati sono presenti su altri velivoli della Reggiane.

Di seguito i miglioramenti eseguiti; quelli meno rilevanti od ovvi non li ho descritti per non appesantire il già corposo WIP.

I caccia Reggiane, oltre alle spie luminose presenti sul cruscotto, avevano un sistema meccanico per indicare al pilota la corretta estensione del carrello, esso era costituito da un indicatore meccanico a forma di fungo posto sulle ali al di sopra del vano carrello.

Con il carrello estratto esso fuoriusciva dall'ala; la sua posizione era facilmente individuabile in quanto sotto di esso era dipinto un cerchio bianco.



































Sull'ala destra destra erano presenti le staffe per il montaggio della cinemitragliatrice.







Le ho realizzate piegando e forando del sottile lamierino reperibile nei negozi per belle arti.

Come forma si avvicinano a quelle reali, questo a causa delle limitazioni dovute alla mia difficoltà di maneggiare e di lavorare particolari così microscopici.













Sotto le ali vi sono quattro occhielli per permettere l'ancoraggio a terra del velivolo.





























Nel kit la copertura in lamiera del carrello è realizzata in un unico pannello mentre nella realtà è composto da due elementi sovrapposti, i copriruote vanno assottigliati nella parte superiore e in basso hanno un foro.

Vi sono altre migliorie da apportare, ma ho soprasseduto per concludere la Campagna, le farò con calma in seguito.

Nello specifico: nel kit i pannelli copriruote hanno un incavo e non coprono lo stelo dell'ammortizzatore, i cerchioni hanno 5 fori invece che 8 e l'impianto frenante è da individuare e costruire.












I tubi di Pitot del kit sono approssimativi. Non avendo degli aghi ipodermici del corretto diametro li ho realizzati saldando ed incollando dei fili di rame stagnato di diverso diametro.












Realizzate le articolazioni degli alettoni anche se non perfettamente identiche per difficoltà di operare su particolari così mimuscoli.












Attuatori dei trim






















Stampati gli stemmi Sabaudi sul timone di coda nelle corrette dimensioni, vedasi foto a pag. 2 del WIP.













Ho fatto riferimento ed eseguito rilevamenti sulle foto inserite a pag.2 del WIP per quanto riguarda la colorazione, la larghezza e la posizione della fascia bianca in fusoliera e le dimensioni della croce bianca sul timone.

Ho inciso lo sportellino del pronto soccorso e dipinto la croce rossa identificativa sul lato inferiore sinistro della fusoliera.

Il filo dell'antenna è un capello.



























































                   Foto per la votazione







Il giudizio sul kit è nel complesso positivo.
Confrontando le stampate, si nota che il kit utilizzato da me ha alcuni particolari diversi da quello utilizzato da Righettone (per esempio la fusoliera ora non ha il vano aperto del carrello posteriore).

Nelle istruzioni il particolare PUR 6 deve essere ruotato di 180°; il poggiatesta dell'osservatore è molto piccolo anche se nelle istruzioni è rappresentato identico a quello del pilota (PUR 28); gli attuatori dei trim sono sovradimensionati e due non sono presenti nella realtà (sul timone verticale va solo sul lato sinistro, sotto le ali va solo a quella di destra).

Inferiormente agli alettoni mancano i 3 attuatori. Da un controllo delle foto risultano altre imprecisioni . I tubi di pitot sono collocati troppo verso l'esterno, vanno posizionati a 22 mm dal terminale alare. Le decal dei fasci alari sono leggermente sovradimensionate, e la loro posizione sulle ali non è corretta (vedasi foto aereo reale), il bordo nero del cerchio va ad 10 mm dal terminale alare. Lo scudo dello stemma Sabaudo sul timone di direzione è troppo grande.

Le decal sono ottime: nitide e sature (vista la scala sono leggibilissime le scritte) ma vanno trattate con riguardo. Occorre solo un pò di attenzione nel posizionarle senza danneggiarle in quanto sono sottilissime tanto da inserirsi ed aderire facilmente nelle scanalature dei pannelli ma, visto l'esiguo spessore, hanno la predisposizione ad accartocciarsi durante lo scivolo dal supporto ed alla rottura se non trattate con le dovute cautele.

Avendo aerografato in precedenza il modello con del trasparente lucido, le parti trasparenti delle decal non sono state affette dal "silvering".
Nelle istruzioni, erroneamente, la fascia bianca in fusoliera non è presente anche sulla parte inferiore della vista.



Non credo di essere riuscito appieno nell'intento che mi ero prefisso, ma sono soddisfatto ed appagato di aver concluso la Campagna, il tutto con la compagnia ed il supporto di tanti amici.

Un grazie particolare ve a tutto lo Staff di Modellismo+.

Alla prossima Campagna, con simpatia
Agostino

















 Paolomaglio :

29/10/2023 11:25
 Complimenti sia per il lavoro certosino che per aver portato a termine la campagna dei 100 anni!

 GP1964FG :

29/10/2023 12:20
 Agostino, sono davvero senza parole.... un modello cosi dettagliato, preciso e bello non è facile trovarlo! Personalmente, ti ringrazio per avermi chiarito finalmente dov'erano i famosi "funghetti" che segnalavano visivamente l'estensione del carrello d'atterraggio! Penso che in molti qui si sono sbattuti a lungo per trovare questo ed altri dettagli, nel fare modelli di caccia Reggiane.
Questo lavoro lo salvo tra i preferiti e lo userò come riferimento per i miei futuri "tentativi". 😯

Complimenti di tutto cuore
Gianfranco Pesola

P.S. Ragazzi, quest'anno votare sarà estremamente difficile...propongo di aumentare i premi e/o le segnalazioni d'onore e di dare visibilità anche a chi non dovesse aggiudicarsi le classiche prime tre posizioni!

 yago :

29/10/2023 19:09
 Caro Agostino :-) grandissimi complimenti per il lavoro e aver finito la campagna!
Tante autocostruzioni di particolari e una mole di ricerca storico/tecnica veramente notevole... Bravissimo!
Solo un consiglio......vacci piano con l uso dei capelli... a una certa età conviene tenerseli da conto!!!!! :-P :-P :-P :-P :-P

Ciao e ancora complimenti
Gianfranco :-)

 Michele Raus :

29/10/2023 19:29
 Complimenti sinceri anche da parte mia per l'ottimo lavoro di dettaglio, sottolineando che siamo in scala 1:72 !
Il tema dei "funghetti" sui Reggiane era stato già trattato alcune volte qui nel forum, ma non in modo così dettagliato. Tutto questo WIP è comunque da salvare quale tutorial.
Grazie per aver partecipato con entusiasmo a questa campagna e complimenti per il risultato.

 El-Condor :

6/11/2023 23:13
 
Chiedo scusa per il ritardo nel rispondere.

Paolomaglio; grazie a te ed allo staff per il tempo che ci dedicate.
Visto il tema della Campagna e la mia appartenenza all'Arma Azzurra è stato un piacere ed un onore parteciparvi.
 

Gianfranco "GP1964FG" ti ringrazio per i complimenti. Sono d'accordo con te che tre voti sono attualmente insufficienti per stilare una graduatoria di merito: il livello degli elaborati è notevolmente alto ed è veramente arduo assegnare le preferenze.

Visto il cospicuo numero degli elaborati che hanno concluso le Campagne (148) sarà un tour de force visionare con la dovuta attenzione tutti i WIP ed alla fine votare.

Ho fatto una stima temporale: se un volenteroso e coscenzioso forumista dedica 5 minuti per visionare ciascun WIP e giudicare scientemente ognuno dei 148 elaborati  gli occorrono quasi 12 ore...  

Sono ottimista, ma realisticamente dubito che pochissimi avranno tale costanza per decidere con cognizione di causa il soggetto da votare.

Tornando al tema principale; i tre voti da assegnare è una delle regole da accettare per partecipare alle Campagne per cui non ho niente da eccepire.

Già in passato furono fatte varie proposte di modifica, ma senza un seguito. Credo che eventuali proposte di cambiamenti del regolamento comporterebbero un maggiore impegno da parte dello Staff, dei CL e vice CL; quindi tutto graverebbe sulla disponibilità delle solite persone volenterose.

Quanto scritto è solamente una mia riflessione, condivisibile o rigettabile che sia. Spero solo di essere stato garbato e di non aver ingenerato qualche malinteso per non essermi espresso al meglio.
Ribadisco che non è mia intenzione sollevare problematiche od innescare accese discussioni, ma visto il numero dei partecipanti e il notevole livello dei modelli auspicherei di portare almeno a 5 i voti a disposizione.

Nel mio piccolo partecipo e considero le Campagne per come sono state ideate e come ribadito in passato: una occasione piacevole per modellare in compagnia.



Gianfranco "Yago" grazie per la considerazione. Non ti preoccupare per il miei capelli: li raccolgo con molta cura dal pavimento e li conservo gelosamente.

Scherzi a parte fin da quando era bambina la fornitrice è stata ed è tuttora mia figlia Cristina grazie alla sua chioma fluente e corvina.

Visto la mia attuale produzione modellistica, privarsi di un capello all'anno non è un grande sacrificio.



Michele anche a te vanno i miei ringraziamenti.

Mi fa piacere che il mio WIP abbia contribuito a chiarire alcuni particolari, utili in futuro.

Forse passerò per maniaco perfezionista da ricovero, ma aggiungo queste ulteriori note al WIP.


                                               
 

Dal disegno di fabbrica si nota che il "funghetto" è posizionato sulla linea di mezzeria del carrello.

La distanza, ricavata da vista quotata Reggiane, tra la mezzeria della fusoliera e quella del carrello è 16,6 mm.

L'altezza dell'indicatore è pari ad 1/6 dello spessore alare (vedasi disegno), quindi circa 3 mm di altezza.

La sua distanza dal bordo alare risulta 4 mm.


Per le piastre di aggancio della cinemitragliatrice la loro distanza dalla mezzeria della fusoliera è 25 mm. La prima staffa dista dal bordo di entrata 5 mm e la distanza tra le due è 6 mm.

La forma l'ho realizzata correttamente triangolare per quelle anteriori, e lo stesso ho fatto per quelle posteriori non riuscendo a dare la forma corretta dato l'esiguo spessore del lamierino che tende a deformarsi anche con leggerissime limate. Già arrotondare i vertici è stata un'impresa.

L'altezza e la base del triangolo è circa 1,5 mm, la distanza tra le due staffe è 1 mm (ho usato una tessera bancomat per piegare al centro il lamierino). I fori sono da 0,3 mm.  







Le quote indicate sono esatte, ma a causa delle misure rilevate sul monitor e rapportate in scala, la posizione dei pallini rossi è da considerarsi indicativa.

Tutte le misure indicate sono riferite alla scala 1/72.

Un cordiale saluto
Agostino













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