Forum : Giappone 2017

Soggetto : Mitsubishi A6M5b Model 52 Otsu, Kamikaze Zero, Hasegawa 1/48

 Paolomaglio :

23/1/2017 08:17
 Ho così tanti modelli per questa campagna che proprio non so da dove cominciare, tuttavia nelle settimane passate ho fatto molte ricerche per gli amici che stanno montando uno Zero quindi mi sarei deciso a fare questo:



trattasi di una scatola abbastanza vecchia che comprai usata in USA a soli 8 dollari, all'interno le parti non sono imustate, mancano parti di decals e sembra che anche mezzo serbatoio supplementare sia sparito :-x



sebbene si tratti dell'ultimo stampo Hasegawa in 48 questo modello impallidisce se paragonato al Tamiya che ho montato appena uscito, per arricchirlo un poco userò ove possibile queste fotoincisioni



sebbene fossero ancora imbustate con gli anni si sono un poco ossidate, sarà ora di usarle cavolo!



purtroppo sono prive di istruzioni e non sono sicuro di capire ove andranno messi i pezzi più piccoli :-o :-?

LINK GALLERIA

 Paolomaglio :

23/1/2017 08:20
 

le cinture di ritenzione pilota saranno saccheggiate da questo foglio Eduard



per mascherare il canopy proverò ad usare questo vecchissimo foglio della Fast Frames, trattandosi di vinile molto vecchio temo tuttavia che non sarà più utilizzabile :-(

 Paolomaglio :

23/1/2017 08:26
 

come colori avevo comprato questi, purtroppo, sebbene ancora sigillati ho notato che sono diventati gelatinosi e non credo siano più utilizzabili, peccato, in fondo hanno solo 7-8 anni...



come ho scitto sopra le decals da scatola sono solo parziali e i codici di coda rimandano a due semplari piuttosto anonimi, penso quindi che realizzerò l'aereo dell'LTJG Sadaaki Akamatsu quando era assegnato allo Yokosuka Kokutai



per i codici utilizzerò quelli presenti nel libro di profili a colori "Fighters Ove Japan" ma, anche qui, ci sono dei se... Le decals infatti si sono seccate e quando le ho usate per il P-51D alcune si sono disintegrate, speriamo di avere più fortuna questa volta e di ricordarci di proteggerle con la Future! ;-)

 Paolomaglio :

23/1/2017 08:37
 

Sadaaki Akamatsu è stato fra i 5 migliori piloti della marina imperiale giapponese, iniziò la sua carriera combattendo sul Claude in Cina già dal 1938, passò poi su tutte le versioni dello Zero combattendo in India, Burma per poi essere richiamato in madrepatria per addestrare i nuovi piloti. Con l'avvicinarci dellassedio americono alle isole principali del Giappone, Akamatsu tornò a voli operativi rivendicando numerose vittorie sia a bordo di questo Zero che pilotando il più massiccio Jack.
Più volote criticato dai compagni, in particolare da Saburo Sakai, per il suo stile di vita dissoluto (viveva in un bordello ed era un alcolista) era tuttavia un "pilota naturale" e un vero demonio in aria. A suo dire avrebbe abbattuto 350 aerei nemici ma gli studiosi ritengono che un più prudente numero di 27-35 sia molto più probabille. Rispetto ad altri assi quali Nishizawa e Sakai, bisogna tuttavia ricordare che gran parte delle vittorie di Akamatsu furono rivendicate contro velivoli più prestanti del suo: B-29, Spitfire VIII, Hellcat e P-51D.
Sadaaki sopravvisse alla guerra e continuò a volare come pilota civile individuando banchi di pesce col suo Piper. Morì il 22 Febbraio 1980, sempre attaccato alla bottiglia, come Boygton ...

 fabrix67 :

23/1/2017 08:48
 Ed ecco Paolo che, dopo aver dato consigli a destra e a manca su come realizzare uno zero, sale in cattedra con il suo, regalandoci un pezzo di storia di uno dei suoi migliori piloti.
Una preghiera, non fare impallidire troppo i nostri, di zero!

fabrizio

 Lupo :

23/1/2017 08:48
  Ricordo la descrizione di Akamatsu che ne dava Sakai in "samurai"... I modelli di Zero sono sempre un bel vedere. È vero che, come dici, il Tamiya è decisamente superiore, ma anche questo è un kit rispettabilissimo. Ti seguo!

 ABC :

23/1/2017 09:57
 Bene, bene, bene...... da ora ho praticamente terminato di comprarmi libri sullo Zero: con questa campagna avrò a disposizione l' enciclopedia completa sull' argomento. 8-)

Attendo lo sviluppo degli eventi......

Alessandro :-) :-) :-)

 Franz11 :

23/1/2017 15:58
 Altra bella scelta, l'Haseg non é il Tamiya ma ne escono fuori eccellenti modelli.
Occhio con il serbatoio, i 52b e 52c avevano serbatoi in legno diversi come forma e come attacchi dai modelli precedenti, in metallo, utilizzati fino ai 52. Se te ne rimane mezzo puoi clonarlo, ma se peschi dalla scatola dei rimasugli controlla bene.
Per le fotoincisioni carrelli, flap e cruscotto sono evidenti, il resto sembrano pannelli di accesso e di rinforzo. Bisogna riguardarsi i disegni con attenzione ..... La Acu-Sion esiste ancora ma fa quasi solo roba per auto (li ho visti su HLJ). Prova a mandargli un mail.

Buon lavoro

Ciao


Carlo

 lillino :

23/1/2017 19:50
 Ciao Paolo finalmente sei arrivato molto bene lo stormo di ZERO è sempre più numeroso   :-)

E' inutile dirti che sei un'osservato speciale vista la tua competenza in materia saluti e buona campagna.

Quando hai tempo ricordati di iscriverti alla campagna QUI' e di mettere il LINK della galleria nel primo post.

 Paolomaglio :

24/1/2017 06:03
 LINK GALLERIA

chiedo scusa ad Illino per le mancanza ora provvedo ;-)

 Paolomaglio :

24/1/2017 07:32
 Mi avete caricato di una bella aspettativa e non so proprio se sarò all'altezza dopo tutti questi anni...
Ad ogni modo sto ancora studiando, pare ci sia un impedimento per realizzare il velivolo di Akamatsu: tutte l emarche e gli autori di profili lo danno come A6M5a mentre la mia scatola è per un A6M5b.
La differenza era che l'"a" manteneva il cofano motore dell'A6M3 con due fori simmetrici per mitragliatrici da 7,7 mm mentre il "b" introduceva una miragliatrice da 13 mm a destra il che comportava un foro asimettrico sul cofano motore per fare spazio alla mitragliatrice grande il doppio.
Ora, nella mia scatola ci sono molte parti comuni siaa lla versione a che alla b tranne, manco a dirlo, il cofano motore che è per il "b" con fori asimmetrici per le mitragliatrici. :-(
temo quindi che dovrò scegliere un'altra colorazione...
Per la cronaca il modello Tamiya in 48 ha il cofano giusto per il velivolo di Akamatsu...

 Franz11 :

24/1/2017 11:49
 Questo é il motivo per cui Hase fa il cofano su uno sprue a parte e il Tamiya non va bene per fare i 5b e c..... ;-)

Puoi provare a vedere se ti mandano quello della versione 5a dicendo che hai smarrito o rovinato quello della scatola (i 5a sono ancora in commercio sotto varie forme).

Ciao

Carlo

 Paolomaglio :

25/1/2017 06:58
 Sì Franx, ci ho pensato, considerando il mio rapporto con Hasegawa non credo ci sarebbero problemi ad avere un cofano motore dell'A6M5b, però lascio questa ipotesi come ultima spiaggia, non mi va di approfittare della loro gentilezza.

Ieri ho cominciato a cercare un soggetto alternativo e mi sono imbattuto in questa foto che rappresenta uno dei due Zero di cui ci sono decals nella scatola:



come vedete si tratta di un soggetto motlo anonimo, identificato solo dal numero 51 in coda, Hasegawa lo indica come un Nakajima ma poi ho trovato quest'altra foto:



sebbene il cofano sembri grigio la mimetica bassa non lascia dubbi sul fatto che si tratta di un Mitsubishi, anche Hasegawa sbaglia e scarterò il soggettto. :-(

 Paolomaglio :

25/1/2017 07:01
 

la buona notizia è che sotto ad una montagna di fogli di istruzioni rimasti nella scatola ho trovato la seconda metà del serbatoio in legno che ho potuto assemblare :-D



i vetrini invece non essendo più incellofanati si erano graffiati parecchio nel viaggio dagli USA, ho dovuto lisciarli con triple-grit, poi con pasta abrasiva e, dopo un lavaggio con sapone per piatti, li ho tuffati nella Future.... :-D

 Paolomaglio :

25/1/2017 07:12
 

per il resto ho assemblato il cockpit, forato i fori di alleggerimento del sedile (che in Hasegawa sono pieni) e spruzzato una mano di Nakajima interior green. Come colore ho usato un vecchissimo Aeromaster acrylic che sempre grazie al tappo con sigillo in sughero ha retto benissimo gli anni. COme vedete il verde Nakajima è dato come molto più chiaro del corrispondente Mitsubushi.

Le mascherine in vinile si sono rivelate essere per un A6M2 che aveva un canopy parecchio diverso, almeno nella parta posteriore, non me ne faccio nulla su questo kit e dovrò lavorare di cutter :-x

 Paolomaglio :

25/1/2017 08:32
 

ecco un soggetto che trovo molto interessante: costruito da Nakajima, potrebbe essere un 5b perchè il foro di sfogo dei gas della mitragliatrice sul cofano motore è più grande di quello che si vede nei 5a, poi ha due fasce (gialle?) sulle ali e, forse, la parte ala della deriva in rosso.
Franz tu cosa ne pensi?? :-?

 Franz11 :

25/1/2017 10:06
 Ciao Paolo,
dovrei consultare i sacri testi, ma se ci si fida delle decal Rising Sun (hanno fatto il 601-27 in 1/72) quelli sono piuttosto dei 52c del 601 Kokutai ripresi a Iwakuni nel gennaio del 45. La banda sull'ala sarebbe una diagonale bianca. Dal 52b bisogna aggiungere il blindovetro e le mitragliatrici da 13mm in ala e toglierne una dal cofano.

Stasera guardo su un paio di libri di sole foto se trovo qualcosa. Poi credo che sui 52 ci siano delle foto e un paio di profili sul Model Art sulle mimetiche dei caccia e c'é il vecchio FAOTW sugli zero da 52 in poi. Ci deve pur essere qualcosa di interessante tipo kamikaze su Okinawa o aereo scuola a Tsukuba.

Ciao

Carlo

 Paolomaglio :

25/1/2017 10:22
 Grazie Carlo, il 5c non posso farlo perchè i pannelli alari sono diversi. Hasegawa fà uno di questi ma lo dà come 5a...la location dovrebbe essere la battaglia delle Filippine.
Per la scuola di Tsukuda avrei le decals da scatola ma non trovo nessuna foto. :-(

 Franz11 :

25/1/2017 12:58
 Se hai lo Squadron Signal in action guarda a pagina 37 e 38, ci sono delle foto di Otsu. Altrimenti te le mando. Pensare che a Tsukuba ci vado almeno una volta l'anno ma non sono mai riuscito a fare i venti km per andare a vedere il museo che é diventato quello che resta della scuola!!!

Ciao

Carlo

 Paolomaglio :

25/1/2017 14:53
 sì, grazie ho il vecchio libro della Squadron ma non è che siano foto molto significative ;-)

 Paolomaglio :

28/1/2017 15:36
 

Io e Carlo ci siamo scervellati per una settimana a cercare un sogetto adatto al mio kit ma è davvero difficile trovarne uno appena interessante, è stata una versione di passaggio ed evidentemente non fu molto documentata, stamani ho deciso di passare questo soggetto: un Mitsibishi A6M5b dello Shikishima Tai, la prima unità impiegata per attacchi suicidi nell'ottobre del 1944 partendo da Mabaracat nell Filippine



il profilo è molto approssimativo, in realtà il velivolo, che si vede nella foto in secondo piano, è molto usurato, spero che Carlo mi perdonerà.... 8-)

 Franz11 :

28/1/2017 23:49
 E che c'è da perdonare ;-) , se ci sono dei velivoli in pessime condizioni erano proprio quelli nelle Filippine nel 44.
E poi mi interessa veder come lo scrosti 8-)

Io credevo che tutti quelli con la bomba fossero dei vecchi 21 mentre i 52, che erano ancora validi, servissero per la scorta.
Il Nakajima tipo 21 in primo piano secondo la didascalia che ho su un volume della Graphix dovrebbe essere del capitano Riko Nagahide con una bomba da 250 chili. Il 52 di scorta in secondo piano a destra monta invece il serbatoio supplementare (guarda la differenza dell'attacco). Il 2-112 sembra avere la bomba ma non riesco a vedere se sia un 21 o un 52. Se tu dici che è un 52 io ti credo :-D

Per quelli che si avvicinano ai soggetti giapponesi un po di informazioni: le prime unità Kamikaze prendevano il nome dalle parole iniziali dei versi di una poesia patriottica. Shikishima (敷島 isola che é stata disposta/posata) che è un antico nome dato al Giappone. Le altre unità erano Asahi (sol levante), Yamato (spirito del vero Giappone) e Yamazakura (fiore del ciliegio di montagna). Il grosso dello Shikishima veniva del 201 Kokutai.

Paolo, adesso comincia a incollare cosi' imparo un po di cose.
Ciao e buon lavoro

Carlo

 Paolomaglio :

29/1/2017 05:18
 ahha :-D la foto è pubblicata in una risoluzione appena migliore sul volume della Squadron, controlla anche tu, non devi credere a me ;-) chiaramente è un Mitsubishi e non un Nakajima ma avrete pazienza (spero) per gli interni già vernciati. Curioso che sia io che te che non amiamo i super scrostati siamo finiti su un soggetto così usurato ma tant'è... dal'altra parte credo che il primo Kamikaze sia un soggetto perfetto per la campagna Giappone 2017!
Su come realizzare le scostature ho ancora qualche dubbio perchè non ho più il Mr. Mask Neo che mi piaceva tanto, speriamo mi venga in mente qualcosa perchè non sopporto l'odore dei Maskoll di Humbrol o Mo.Lak :-P
Insegna e strisce varie conto di vernciarle, invece non so ancor abene come fare i numeri in coda, quelli del profilo hanno un font sbagliato ma quelli in foto si intravedono appena...

 Paolomaglio :

29/1/2017 09:03
 

allora, come temevo ho avuto moltissime difficoltà ad assemblare ali con fusoliera, non combaciano, non si possono tirare troppo, occorre inserire un listello di plastcard per colamare e passare ore a carteggiare, questo è il motivo per cui non consiglio i kit Hasegawa in 48, i Tamiya nuovi sono molto più facili da ssemblare!!
Per il resto sto cercando di fare il modellista bravo :-). ho dipinto di rosso le parti per le walkways, per le hinomaru e per la facia di fusoliera che ha due sotttilis trice rosse ai lati...
Poi ho dato il maledetto giallo della banda di identificazione delle ali che Hasegawa non fornisce in decals...



anche sotto ho avuto grossi problemi nella giunzioni fra ale e fusoliera, gli stessi riscontrati nell'A6M2 di Hasegawa, anche qui ho risolto con un listello di plastcard ma che palle!



il Surfacer in mezzo alle ali serve ad eliminare due sportelli per le armi non presenti su questa specifica versione...



ora vado a studiare perchè non ricordo più s ela parte sotto al canopy era interior green o verde come la fusoliera...

 Franz11 :

29/1/2017 11:34
 Come al solito un montaggio pulito e preciso da manuale.
Cos'è sta storia delle decal per le bande gialle.... Sempre dipinte quelle ;-)
Per il giallo tendo a preferire il gunze 329 che è un pelino più "caldo" di quello che appare in foto sul tuo.
Domande viste le foto: il gangio d'arresto lo fai come? Tolto e stuccato tutto o presente?
Sembra che per i flap tu vada per la strada complicata .... rifai tutto?

Per la campagna Giappone io penso divertirmi con roba da manga o cultura giapponese, ma per l'altra mi sa che apro la scatola dell'E8N1, troppi Zero inarrivabili già iscritti e quello posso farlo pulito pulito. :-D

Ciao

Carlo

 Paolomaglio :

29/1/2017 15:43
 Per gancio ho messo il tappo fornito da Hasegawa, cos'è sta storia della strada complicata "rifarai tutto"?
Ancora non ho toccato le fotoincisioni, vedremo...

 Franz11 :

29/1/2017 18:43
 Dalla foto non vedevo il tappo. Per i flap, sempre dalla foto sembra che hai tolto la centinatura dei flap. Credevo che cambiassi soltanto il piano mobile mentre cosi' sembra che rifai anche gli interni.

 lillino :

29/1/2017 19:51
 Molto bene Paolo come solito i tuoi lavori sono sempre da seguire  :-)

 Paolomaglio :

30/1/2017 07:55
 @ Carlo, il tappo per il gancio l'ho aggiunto dopo la foto, va su alla perfezione anche senza colla. Per i flap non ho ancora fatto proprio nulla, forse la foto è venuta male ma proprio non li ho toccati...

@ Lillino, grazie!

 Paolomaglio :

30/1/2017 08:31
 Per quanto riguarda gli interni le mie fonti dicono questo: sugli A6M5 la parte che rimaneva sotto al tettuccio, sia danti che dietro, seguiva la regola del cofano motore, quindi blue-black per Mitsubishi e Grigio scuro per Nakajima, probabilmente con tinte opacizzate rispetto al capottone semilucido.

Per i portelli e i vani carrello: Mitsubishi abbandonò l'Aotake con questa versione usando l'IJN gray anche per queste zone, Nakajima invece continuò con Aotake.

Un caro amico canadese, profondo studioso degli aeri nipponici della WWI e wreck finder nelle isole Salomone, mi suggerisce che il soggetto da me scelto possa essere un Otsu costruito da Nakajima, infatti nella foto postata più sopra sembra avere il mozzo dell'elica allungato, la Mitsubushi ne usava uno più corto...

Il profilo sarebbe quindi sbagliato anche nell'andamento della mimetica!



per mascherare le Hinomaru ho usato un vecchissimo foglio in vinile della Eduard, purtroppo perde colla da tutti i bordi e dubito molto del risultato finale, specie per le Hinomaru di fusoliera che hanno il bordino bianco...

 Paolomaglio :

30/1/2017 08:34
 

in seguito ho dato una bella mano di Duralluminium della Gaiganotes, dilutito alla nitro, un metallo molto resistente che sarà utile per la fase di scrostatura

 Paolomaglio :

31/1/2017 08:10
 

come maskoll mi sono trovato in casa solo quello della MIcro che odio perchè è assolutamente invibile comunque ho provato ad applicarlo con un pezzo di spugna frastagliata, poi ho spruzzato il verde, ho scelto il colore acrilico della Aeromaster in quanto ha meno Grip dei Gaiganotes alla nitro e spero si potrà strippare bene 8-)



questa prima mano di verde è troppo uniforme per un aereo vissuto nelle Fillippine, aggiungerò altre passate con gocce di blu e azzurro miscelate al verde per ottenere più sfumature, specie sulle parti telate...

 fabrix67 :

31/1/2017 09:07
  Ottimo lavoro, come sempre. Mi pare di capire che sul tuo zero, a differenza del mio, le scrostature lasciassero intravedere l'alluminio di base e non il grigio o il primer.
fabrizio

 Paolomaglio :

31/1/2017 09:47
 sì, esatto, con l'A6M5 e 7 ma anche con altri velivoli di fine guerra sì lasciò perdere il primer in quanto a conti fatti gli aerei non facevano in tempo ad arrugginire durante la guerra, venivano danneggiati od abbattuti prima! Tralasciare il primer inoltre consentiva di risparmiare tempo nella produzione e peso che si traduceva in qulache misero nodo in più?

 AndRoby :

2/2/2017 19:10
 Gran bel lavoro fino qua!
Complimenti!

 euro :

3/2/2017 20:05
 un grande classico lo Zero e poi molto bella la storia dell'asso giapponese:-) :-)
Non vedo l'ora di vedere l'effetto della scrostatura, fatta con il maskoll:-o :-o, la uso anche io con modesti risultati però:-D

 Paolomaglio :

7/2/2017 07:27
 Ti ringrazio per l'entusiasmo Vincenzo ma temo verrà fuori il peggior modello da me realizzato negli ultimi 20 anni!
Purtroppo devo ammettere di aver perso la mano per i JAPS, vedrò di rifarmi con qualcos'altro più avanti, al momento posso dire che il Maskoll della Mirco non mi ha dato i risultati sperati, è troppo liquido, sebbene lo abbia applicato con un pezzo di spugna frastagliata si è disteso formando macchie dai bordi troppo regolari e pieni, ad ogni modo sono arrivato a questo punto









chiedo scusa per le foto ma proprio non arriva nemmeno una mezza gironata di sole e con le lampade non ci riesco, finirà di piovere no?

Adesso son bloccato perchè sono riuscito a perdere una delle gambe carrello, vediamo se riesco a ritrovarla o se qualche amico mi può aiutare....

 Paolomaglio :

20/2/2017 08:21
 

Ringrazio LUPO che mi ha gentilmente donato la gamba carrello d ame perduta, ora vado di opaco, poi luci, vetri, antenne e sarà finito...
E poi sì, il cannone destro va raddrizzato!
:-D

 Paolomaglio :

26/2/2017 06:56
 

purtroppo continuo a perdere i pezzi, ora tocca al bilancere dello stabilizzatore ala destra! E oi non mi piace come sono venute le scrostature. Diciamo che lo considero un addestramento per tecniche che non mi sono più familiari, Lo porterò a termine solo per onorare la camagna.

 pixi :

26/2/2017 12:32
  in effetti il chipping non quaglia , l'uso del maskol non permette di controllare il chipping , avresti potuto usare la lacca per capelli dopo il metalizzato e poi con acqqua togliere solo dove volevi tu , o l'heavy chipping della ak che funziona come la lacca , ma meglio .
bè diciamo che questo zero ha avuto una vecchiaia strana , vorrei ricordarti comuque che i kamkaze hanno usato anche velivoli nuovi di pacca tanto ormai non avevano più nulla da perdere ;-)

 Alle :

26/2/2017 19:14
  Peccato... Ero curioso di vedere come si comportava il maskol.  :-(

 MARCO062 :

28/2/2017 20:00
  Paolo, io sono un inguaribile ottimista e penso che possa apportare migliorie nelle scrostature: devi rimediare un maxi-stuzzicadenti, quello per capirci che viene usato per gli spiedini.

Dico proprio questo perche è fatto di un legno leggermente più duro.

A questo stuzzicadenti devi togliere la punta con un cutter (lasciandogli una punta a tronco di cono di circa un millimetro): questa la devi percuotere con un martellino proprio sulla punta.... Leggermente, mi raccomando... Ne verrò fuori un piccolo pennello a setole molto dure.

Più le setole sono dure, maggiore è il potere scorticatorio.

Ti sei così realizzato uno strumento utile per "grattare" a mano lungo i bordi delle pannellature.
Magari vedi se riesci a trovare sul mercato un "Chipping" (io ho usato quello della MIG) che dovresti passarlo sempre lungo i bordi delle pannellature con un pennello fino.

Le scrostature che hai fatto si integreranno in un... Più complesso scorticamento che corrisponde a molti A6M5 che ho visto in foto...

Il lavoro che hai fatto è da manuale e molto ben eseguito  :-D :-D :-D e merita un aiutino  ;-)!

Ciao

 euro :

28/2/2017 23:00
 il risultato magari non è eccellente secondo te ma, tutto sommato, nella realtà di cose strane ne abbiamo viste specialmente sulle livree giapponesi...:-) :-)

 Paolomaglio :

1/3/2017 06:25
 

grazie a tutti per i commenti e l'appoggio, vi posto le foto finali di un modello che passa subito in cantina, senza display in vetrinetta :-D







prometto che, prima della fine della campagna, farò qualcosa di meglio 8-)

 Franz11 :

1/3/2017 08:13
 Che dire, secondo me resta un ottimo modello all'eccezione qua e la di qualche scrostatura, ma chiaramente non agli standard che ti sei imposto. Sono sicuro che potresti ritoccarlo: ti hanno dato suggerimenti, io ti consiglierei di prendere dell'abrasivo 2000 e rendere meno netti alcuni bordi delle scrostature.
Ma si sente nei tuoi commenti che hai perso la fede ..... ;-) e in quei casi in effetti la cantina è la sola soluzione.

Facce vede er prossimo !!! cosi si impara ancora qualcosa.

 AndRoby :

1/3/2017 18:12
 ...e dov'è la tua cantina che vengo a farti una visitina??
:-P :-P :-D :-D
Secondo me è un buon modello, quoto Franz11 sul discorso "fede".
Comunque complimenti per averlo terminato!

 Paolomaglio :

10/1/2018 06:23
 

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