Forum : Marina italiana - Navi e storia

Soggetto : corvetta Ape C25 - FINITA + considerazioni finali

 marcellodandrea :

30/10/2011 15:34
 Ho deciso di provare a fare un modello in carta di una nave (il mio primo modello in carta... speriamo non sia l'ultimo :-) ). Ho scelto un modello piccolo, così che se viene male (immagino, essendo il primo) non ci perderò troppo tempo. Ho scaricato gratis dal sito di ZioPrudenzio i piani della corvetta Ape (classe Gabbiano, per le notizie si può vedere sia wikipedia che la vasta discussione corredata da una quantità di foto e profili su quesa classe di corvette presente sul sito di betasom.it). Questa la foto dei piani stampati su fogli A4, la scala non è proprio 1/200 come dichiarato ma circa 1/198.




I piani purtroppo mancano di qualsiasi riferimento o istruzione di montaggio (ad esclusione delle ordinate). Per la costruzione seguirò le foto del wip del medesimo modellino montato, in scala 1/400, sul topic "papermodel" (pagina "modellismo") del forum di betasom.it (in caso contrario non saprei propiro come fare per andare avanti...).


Nella foto seguente le ordinate montate. Ho deciso di togliermi le varie curiosità che mi sarebbero venute senza preoccuparmi troppo del risultato e "vedere che succede".  Per lo scafo così ho usato due strati di cartoncino incollati insieme. Il risultato è simile a che avessi fatto le ordinate in compensato e in effetti sto lavorando un po' come se facessi una nave in legno. La struttura è senza dubbio molto robusta, ma naturalmente le ordinate hanno bisogno di essere rastremate verso prua e verso poppa.





Per agevolare il montaggio e la robustezza della prua e della poppa ho aggiunto alcune ordinate più piccole e poi ho scartavetrato tutto.












Infine ho aggiunto a centronave degli spessori per sostenere il ponte di poppa a ridosso del castello di prua (sul modello non c'erano).



Per simulare una leggera curvatura dei ponti li ho scartavetrati un po' vicino alle fiancate.
Ora comincerò a mettere le fiancate in carta. ciao a presto :-)

 Brizio :

30/10/2011 15:37
 Davvero un buon inizio! Quanto grande e'?

 tonno :

30/10/2011 15:39
 l'ho scaricato anche io quel disegno ..penso proprio che ti seguirò per capire meglio il mondo del papermodel

 marcellodandrea :

30/10/2011 15:41
 Quote:
Brizio ha scritto: Davvero un buon inizio! Quanto grande e'?


per come l'ho stampata io è lunga 32,4 centimetri, che riportata ai 64,4 metri delle navi vere fa una scala di circa 1:198 / 1:199, appunto.

 dakota14 :

30/10/2011 15:42
 Ho deciso di provare un modello di carta......
Bel coraggio e spirito modellistico.Io non penso neppure a provare.....
Per essere il primo un bell'inizio.

 enrico63 :

30/10/2011 16:51
 Bravo Marcello!!!!!!

Hai fatto benissimo a partire con un paper!

Vedrai che ti viene bene e durante la realizzazione comincerai ad aggiungere un sacco di particolari......
intanto buon divertimento :-)

Ma che cartoncino hai uasato, è spesso un sacco :-?

ciao ai prossimi aggiornamenti :-)

 Brizio :

30/10/2011 17:57
 
Quote:
Postato da marcellodandrea il 30/10/2011 05:41:02
per come l'ho stampata io è lunga 32,4 centimetri, che riportata ai 64,4 metri delle navi vere fa una scala di circa 1:198 / 1:199, appunto.


Ok, era solo una curiosita', non facendo navi, la scala mi diceva poco... :-)

 marcellodandrea :

30/10/2011 19:38
 Quote:
enrico63 ha scritto: Ma che cartoncino hai uasato, è spesso un sacco :-?

ciao ai prossimi aggiornamenti :-)

Sono andato ad una cartoleria ben fornita e ho comprato un foglio di cartoncino da 1mm, poi ho preparato due pezzi più piccoli e li ho incollati insieme con il vinavil, pressandoli sotto alcuni libri per 3/4 giorni. Dopodiché su questo ho incollato le ordinate con la colla UHU, infine ho tagliato tutto con un seghetto da traforo molto sottile (il più sottile che avevano in ferramenta).

Lo spessore si porta dietro immediatamente un problema da risolvere, ovviamente, e cioè che gli scassi per aggiustare le ordinate alla chiglia non vanno più bene (sono troppo stretti).   Il fatto è che con il vecchio occhio da modelli in legno uno scafo in cartoncino sottile mi dava i brividi (come si fa a correggere qualche errore su una struttura di pochi decimi di spessore? non lo so, so che molti modellisti esperti e un sacco bravi - intendo te enrico, per esempio - lo fanno, ma io per il momento non lo sono :-) .... ). Ho fatto un primo "aggiustamento", cioè ho tagliato in due parti ogni ordinata asportando in mezzo lo spazio relativo alla nuova chiglia, dopodiché ho incollato ai due lati della chiglia i due pezzi delle ordinate.

Nel frattempo sto dando un'occhiata ai disegni confrontandoli con le foto delle navi vere. Mi pare che ci sia qualche mancanza o errore.  Alcune posso recuperarle facilmente, altre no. Ma ne parlerò in seguito quando e se ci arrivo  :-)

 Sandros :

31/10/2011 08:45
 Sicuramente farai un ottimo lavoro, le premesse ci sono tutte.
Con quello spessore l'ossatura dello scafo sarà solidissima, io le faccio più contenute, ma forse come le fai tu rendono più semplice l'applicazione dell'opera viva.
Buon lavoro!

Sandro

 alcione :

31/10/2011 15:21
 Ottima scelta quella delle Corvette a.s. classe Gabbiano; ho scaricato quel
disegno e ho una 1/2 idea di farla in plastica con i disegni di F.Gay, appena sarò
a buon punto con il modello attuale; è anche una questione di spazi :-D invero limitati.
Buon lavoro e a presto leggerti,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

31/10/2011 16:48
 siccome la mia prossima idea sarebbe quella di fare una coppia di "Gabbiano" in plastica in scala 1/350 (un po' come Aviere/Artigliere per intenderci), sarebbe troppo chiederti qualche figura dai piani di Gay? non tanto sullo scafo che questi sono più che sufficienti a parte qualche errore di cui dirò in seguito, più che altro nei dettagli delle sovrastrutture.

 marcellodandrea :

2/11/2011 17:22
 Ecco un aggiornamento... :-)

Ho messo le fiancate di carta e fatto alcuni aggiustamenti.







La prua, certamente a causa del maggior spessore delle ordinate in cartoncino, aveva qualche problemino di precisione, così come la poppa.



Ho risolto stuccando e lisciando con carta abrasiva 1000, poi ritoccando i colori con miscele simili a quelle di stampa (anche lungo i bordi del ponte posteriore, facendo sparire il bianco della carta). In effetti poi, siccome è impossibile combinare proprio il colore giusto, la differenza era visibile: ho scelto allora di farla visibile per bene, quindi non come fosse un errore, ma come una riverniciatura delle fiancate della nave, opportunamente invecchiate.



Come dicevo nei piani stampati ci sono alcuni errori. In particolare uno era correggibile, il codice rosso replicato a poppa, che ho fatto usando alcuni trasferibili bianchi poi dipinti in rosso a pennello. Altri due errori non si possono correggere così facilmente: 1) gli oblò sono sbagliati, sia quelli di prua che non corrispondono alla disposizione delle navi costruite dai Cantieri Navali Riuniti, sia quelli di poppa che sono 5 invece di 6 e troppo spostati a poppa; 2) stando all'unica foto che conosco della Ape in tempo di guerra (1943, si trova facilmente on-line), la mimetica a macchie scure del fianco destro è errata a prua, mentre tutto il resto è spostato di un centimetro circa di troppo (in scala) verso poppa (quella del fianco sinistro quindi o è stata inventata o c'è un'altra fonte che non conosco). Anche la mimetica dello specchio di poppa è errata.



Sempre nella medesima foto della Ape del 1943 le lamiere delle fiancate sono molto visibili nella loro disposizione, così le ho replicate con un lapis ben appuntito. Il tutto è ricoperto con alcune mani di uno spray acrilico opaco preso in ferramenta, tra l'altro leggermente satinato il ché non guasta.

Credo che dopo aver dato qualche altra mano di trasparente per proteggere meglio la carta dovrò alzare un po' (almeno un millimetro direi a giudicare dalle foto) il bordo nero della linea di galleggiamento utilizzando un nastro per mascherare e infine aggiungere a prua e centronave le linee graduate (bianche, non conosco il nome tecnico) che scendono giù anche lungo l'opera viva e indicano il pescaggio della nave.

 alcione :

2/11/2011 17:39
 Fammi avere il tuo indirizzo - mp - che ne faccio una copia dei disegni e li mando x posta. 
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

7/11/2011 18:21
 Sono andato avanti.
Ho montato la tuga di poppa, ma ho trovato complicato (per me) il sistema proposto dai piani di fare le battagliole, con una parte che si ribalta sull'altra per fare le parti interna ed esterna. Ho semplificato mettendo una parte sola e dipingendo l'interno.



Poi ho fatto la plancia. E' complicata, soprattutto per la mancanza di istruzioni, così metto qualche foto perchè possano essere utili ad altri.











Ho alzato la banda nera alla linea di galleggiamento, per renderla più simile alle foto che ho. Gli occhi di cubia dei disegni sono totalmente sbagliati (foto reali alla mano) ma trattandosi di un modello di prova ho lasciato perdere e li ho fatti come da menù (diciamo così).





Per finire, una foto d'insieme del modello come è a questo punto.  :-)



 alcione :

8/11/2011 11:00
 Effettivamente, Marcello, la costruzione in carta è accattivante ma noto - per la limitazione
del materiale - che il dritto di prua a forme meno stellate di quanto non fosse in realtà sulle
Gabbiano; la tua prua è massiccia e meno svasata verso il cavallino, e la tenuta al mare di 
prua - con quella forma - la farebbe andare di sotto di brutto invece di farle risalire l'onda;
non so se puoi rimediare a questo punto del montaggio, altrimenti sarà stato un buon esercizio
di costruzione navale. Correggimi pure con un franco scambio d'impressioni.
I disegni di F.Gay sono con lo scafo a tavolette - " pane e burro " o il suo omologo termine 
inglese - ma per le sovrastrutture e meglio una buona documentazione, che su Betasom non
manca anche con la pubblicazione dell'articolo di Storia Militare per le differenze tra i vari
allestimenti, come ben sai.
Con simpatia, 
Francesco    :-)

 marcellodandrea :

8/11/2011 15:42
 

Sì l'avevo notato ed è anche troppo arrotondata, può darsi che questo sia dovuto, in parte, al fatto di aver riempito la prua, in parte ai disegni. Ma per quanto non voglia certo sottovalutare questo tipo di modellismo (ormai ho visto cose piuttosto belle) in questo caso è (quasi) puro divertimento per me, perciò mi sono preso la libertà di non eccedere in realismo (come ho detto, gli occhi di cubia sono totalmente diversi) e di limitarmi a quanto potevo fare con una certa scioltezza, per così dire.  Tra l'altro, mi rendo conto che ci sono molti errori di partenza nel disegno ma dovevo scegliere se mantenere il modello coi colori originali o dipingerlo da zero.  Ho scelto la via più semplice per le solite ragioni, cioè mantenere i colori originali almeno il più possibile, anche perchè poi un pochino bisogna intervenire comunque altrimenti non è granché da vedere con tutte quelle linee bianche dovute ai tagli etc. Ma vedo via via che poi non è la via giusta. Per esempio, adesso sto facendo il fumaiolo e questo (almeno nella Ape) non ha la mimetizzazione proposta dal disegno e neppure i due portelli laterali (non compaiono in nessuna foto, o vedo male io o se li sono immaginati): per varie ragioni, comprese queste ma non solo (il rivestimento del fumaiolo è troppo lungo rispetto alla base ovoidale proposta) , l'ho dovuto modificare, stuccare e quindi ridipingere.
Insomma alla fine sarà un grazioso soprammobile ma, però, mi sarò tolto la curiosità e avrò preso occhio con la forma di queste corvette e magari, grazie anche ai tuoi piani, potrei essere in grado di fare la mia coppia di corvette in 1/350 con forme e dettagli corretti, come avevo progettato.

Nei piani di Gay non ci sono i disegni delle ordinate? Questo è un problema ovviamente. E i dettagli sopra sono scadenti? Questo invece era prevedibile. L'anno scorso, prima dell'Aviere/Artigliere, volevo fare l'Aldebaran e presi i piani di Gay per accorgermi poi che erano del tutto sommari. Così alla fine ho fatto lo Slater (una Cannon) che con il suo museo aveva tutta la documentazione che mi serviva. Non ho rinunciato all'idea di farne una nostra, ma solo perché ora ho documentazione in abbondanza (dallo Slater e da qualche altra foto che via via sono riuscito a scovare) , almeno per il primissimo periodo di servizio.

PS scusate, sapete dirmi perchè il mio testo si visualizza con i margini così larghi? Non capisco, non l'ho fatto intenzionalmente ed ovviamente è scomodo da leggere.

 alcione :

8/11/2011 17:11
 Niente ordinate, ma linee d'acqua; il disegno è del 1963 che acquistai negli anni '70 - credo -
Con gli occhi di oggi la documentazione è assolutamente indispensabile, anche se 
l'insieme delle strutture di comando e servizi sono molto semplici; quello che il disegno
non dice - ad esempio - che il piano di calpestio della plancia scoperta dovrebbe avere 
un grigliato in legno tipo carabbotino che permetteva sporgersi oltre il frangivento che
circondava - sui tre lati - il palco di comando.
Quello che vedo duro sarà come riprodurre il Gatteschi - x 2 - saldato ? profilati di  plastica ?
almeno per la mia idea di riprodurre un 'esemplare della R.M., la Chimera.
Non mi spaventa lavorare un blocco di legno o di plastica, per il fatto che da "giovane" mi
sono cimentato in qualche lavoretto del genere e quidi le linee d'acqua le preferisco.
Vedremo, voglio prima portarmi a buon punto con il semovente che sto autocostruendo.
Ciao,
Francesco   :-)

 marcellodandrea :

8/11/2011 23:40
 Quando dico di volerle fare in 1/350, è perchè penso di poter trovare trovare, presumo, un certo numero di dettagli in fotoincisione, non solo le battagliole. La data è un problema, mi piacerebbe farle negli anni '50, per uniformarle all'Aviere/Artigliere e anche alla futura prossima Aldebaran (o simile). Vedo dalle foto che l'Ape, ad esempio, non ha più le bombe di profondità già nel 1948, ha invece due lanciasiluri ai lati. L'unica foto che ho con la sigla ottica solo in lettere (AP) è del 1950 e non si vedono bombe di profondità, almeno non mi pare proprio, si vedono i lanciasiluri e l'albero mi pare quello del tempo di guerra ancora, con sopra però una gran quantità di antenne varie che non so decifrare ancora. Già nel 1953 (con codice Nato F567) l'albero è diverso.
I carabottini in plancia ci sono nel disegno in carta dell'Ape, meno male perché non ho mai visto foto della plancia scoperta delle Gabbiano. Ecco magari rifare quello in scala sarà un bel problema, a meno di dipingerlo e basta oppure di simularlo con una grata fotoincisa molto fitta, ma chissà dove trovarla...

Bah, nel frattempo ho montato il fumaiolo e qualche altro aggeggio, compresi i distanziatori delle eliche, li ho ricoperti di filo per rendere meglio il rivestimento che disegnato e basta era bruttissimo. Tra poco metterò qualche altra foto.

Sto pensando che già che ci sono potrei anche sistemare lo scafo su una basetta con un piccolo specchio di mare simulato, tanto per stare in tema, con carta raggrinzita con il vinavil sotto (di unovo, la base disegnata è proprio bruttina). Se deve fare da soprammobile tanto vale che lo faccia per bene :-)

Per finire, dove trovo le battagliole? Per i corrimano delle scale posso rimediare con il filo di rame sottile, ho incollato ai lati delle scale degli spessori di carta per dare profondità alla scaletta ma anche per incollarci più agevolmente i corrimano. Per le battagliole però non saprei, salvo acquistare quelle di carta. Date tutte le premesse voglio spendere poco, ma non so dove trovarle e non so neppure quanto costano. D'altra parte, pur se con qualche errore/semplificazione, se deve fare da soprammobile è bene che sia gradevole a vedersi e non troppo giocattolosa. Perciò le battagliole ci vanno...  :-)   Comunque non è detto che non provi a farle ugualmente di rame e filo di refe.

 alcione :

9/11/2011 13:01
 

Il disegno è del 1963 e si riferisce alla Danaide - perchè poi proprio quella :-? - con l'allestimento
al varo; ma tu hai il volume dell'USMM sulle Corvette etc etc. ? io sì nel caso ti servisse qualcuno
dei disegni proposti, così ti faccio un unico pacco   :-P
Ciao,
Francesco :-)

 Starcruiser :

9/11/2011 13:37
 La struttura che sostiene il tagliamare in effetti sembra eccessiva, per questo le due parti dello scafo poi non coincidono e forse lo stesso discorso vale per la popppa.
Io, avrei optato per un foglio di carta longitudinale sul quale chiudere i due lati, magari solo nell'ultimo trato per non far perdere rigidità all'ossatura. Così però la prua diventa fragilissima, ovviamente, ed in fase di assemblaggio occorre stare molto attenti a non trasformarla nella prua di una nave entrata in collisione.

Bella comunque.

 marcellodandrea :

9/11/2011 14:49
 Quote:
Starcruiser ha scritto: La struttura che sostiene il tagliamare in effetti sembra eccessiva, per questo le due parti dello scafo poi non coincidono e forse lo stesso discorso vale per la popppa.


Sono d'accordo per la prua, ma una volta messa era tardi per correggerla e comunque non mi ero fatto ancora l'occhio giusto. Forse anche perché ero partito con l'idea di non impazzirci troppo per cominciare. Per la poppa invece non so, secondo me è troppo corta la chiglia o è troppo piccola nei disegni (la carta era in sovrappiù per almeno 1/2 cm per parte - ma naturalmente il peso del mio giudizio in quetso frangente particolare dei modelli in carta è minimo).

 marcellodandrea :

9/11/2011 14:52
 Quote:
alcione ha scritto:

Il disegno è del 1963 e si riferisce alla Danaide - perchè poi proprio quella :-? - con l'allestimento
al varo; ma tu hai il volume dell'USMM sulle Corvette etc etc. ? io sì nel caso ti servisse qualcuno
dei disegni proposti, così ti faccio un unico pacco   :-P
Ciao,
Francesco :-)




No non ho quel volume e non sapevo che esisteva. I disegni utili sarebbero quelli dei dettagli delle sovrastrutture, ovviamente, nonchè del'albero.  Comunque, per essere più precisi, non intendo fare una nave che sia più moderna degli anni 1952-53, cioè al momento di cambiare la sigla ottica con quella Nato. Tutte le modifiche posteriori possono essere escluse.
Grazie, a buon rendere (oppure, più semplicemente, fammi sapere quanto ti costa il tutto e ti rimborso volentieri :-)  )

 alcione :

9/11/2011 15:29
 Quote:
marcellodandrea ha scritto:
No non ho quel volume e non sapevo che esisteva. I disegni utili sarebbero quelli dei dettagli delle sovrastrutture, ovviamente, nonchè del'albero.  Comunque, per essere più precisi, non intendo fare una nave che sia più moderna degli anni 1952-53, cioè al momento di cambiare la sigla ottica con quella Nato. Tutte le modifiche posteriori possono essere escluse.
Grazie, a buon rendere (oppure, più semplicemente, fammi sapere quanto ti costa il tutto e ti rimborso volentieri :-)  )


Ma che vuoi rimborsare è già tanto poter parlare di un argomento navale e perdippiù
italiano, invece dei  soliti carretti su cingoli di Mario e compagnia, compreso il sottoscritto   :-P
Per lo specifico mi vado a studiare il capitolo sulle Gabbiano per poterti fornire il necessario.
 
Ciao,
Francesco  

 marcellodandrea :

9/11/2011 18:44
 allora rimane a buon rendere :-)
cingoli e fango lasciamoli agli altri :-D

 marcellodandrea :

11/11/2011 17:08
 Volevo segnalarvi questo bel modellino in carta sul sito di modelwarships e foto correlate (anche della sua costruzione, su un altro sito citato nella pagina in questione). Mi sembrava giusto notarlo e questo è al momento l'unico wip attivo su un modello navale in carta, così...

 marcellodandrea :

11/11/2011 23:21
 Ho aggiunto qualche particolare a prua...



...e a centro nave, dove ho rifatto il fumaiolo per le ragioni dette sopra (tutto in carta; i corrimano intorno sono di filo di refe, la cosa più vicina alla carta che potevo, invece del metallo o della plastica: ovviamente fatti di refe sono un po' tozzi, per quanto sottile sia) e aggiunto un dettaglio che, direi a occhio e croce dalla forma, è una specie di areatore sul lato destro della tuga (il parallelepipedo chiaro proprio accanto alla scaletta, a sinistra della foto): nell'unica foto dell'Ape nel 1943 si nota bene, ma si vede meglio nelle foto della corvetta Vespa sotto bandiera tedesca.




Per finire la solita vista d'insieme, con a poppa l'argano e i distanziatori delle eliche: qui ho rifatto il rivestimento con il solito filo di refe.

 marcellodandrea :

14/11/2011 23:38
 Ho messo gli avvolgicavi, il cavo è in filo di refe color beige.



Quelli in fondo alla tuga hanno 4 sostegni al di sotto. Dalla foto si vede anche la forma delle grate dietro il fumaiolo, del tipo piccolo sull'Ape (e non grande come nei disegni).  Nel messaggio precedente  mi sono dimenticato di dire che, rifacendo il fumaiolo, ho modificato nel modo giusto la mimetica per l'unico lato che conosco dalle foto, quello destro (per quello sinistro l'ho lasciata come era nel disegno). Mi accorgo che inizialmente ho lasciato correre diverse cose per le ragioni già dette, ma via via ritorna naturale stare più attento ai particolari e non posso proprio fare a meno di correggerli per quanto possibile. Beh per questo modello in sé e per sé ormai pazienza, ma saranno osservazioni comode per una eventuale ricostruzione in 1/350.

 marcellodandrea :

15/11/2011 14:44
 Devo correggere qui una cosa che ho detto prima sul fumaiolo e che invece è errata.

Il fumaiolo, almeno per certe navi , i portelli laterali li aveva.

In alcune foto, tra cui una dell'Ape, questo portello si vede aperto. Io non l'avevo notato perché nella maggior parte dei casi non si vede proprio (o perlomeno si vede qualcosa di molto scuro che sembra proprio un portello aperto, quasi sicuramente). Semmai, ci sarebbe da vedere meglio se è sempre nella stessa posizione, perché in alcuni casi sembra più avanti, in altri più dietro (sul lato del fumaiolo).  Ma in ogni caso c'è, e quindi per questo dettaglio il modello in carta è corretto. 
Lo rimetterò anche sul mio.

 enrico63 :

15/11/2011 16:23
 Quote:
Mi accorgo che inizialmente ho lasciato correre diverse cose per le ragioni già dette, ma via via ritorna naturale stare più attento ai particolari e non posso proprio fare a meno di correggerli per quanto possibile.



Ormai sei stato contagiato :-P :-P :-P :-P :-P :-P

e il per quanto possibile diventerà un sempre di più :-)

buon "paper"

 alcione :

15/11/2011 17:18
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Devo correggere qui una cosa che ho detto prima sul fumaiolo e che invece è errata.

Il fumaiolo, almeno per certe navi , i portelli laterali li aveva.

In alcune foto, tra cui una dell'Ape, questo portello si vede aperto. Io non l'avevo notato perché nella maggior parte dei casi non si vede proprio (o perlomeno si vede qualcosa di molto scuro che sembra proprio un portello aperto, quasi sicuramente). Semmai, ci sarebbe da vedere meglio se è sempre nella stessa posizione, perché in alcuni casi sembra più avanti, in altri più dietro (sul lato del fumaiolo).  Ma in ogni caso c'è, e quindi per questo dettaglio il modello in carta è corretto. 
Lo rimetterò anche sul mio.


Devo vedere :-?
Per quanto riguarda le aperture - sfoghi d'aria -  posteriori al fumaiuolo non hanno la cornice
come nel tuo disegno; la tieni buona per l'altra Ape.
Poi ti serve la gruetta SABIEM e i lanciasiluri, ok; la Sabiem era standard per corvette, torpediniere,
con la quale imbarcavano le btg.
Ciao,
Francesco  :-)

 marcellodandrea :

15/11/2011 18:28
 Se il dubbio è riferito ai portelli, sì ci sono. Le foto dove si vedono abbastanza bene sono queste (tutte riprese dal topic sulle Gabbiano di Betasom.it):

Ape 1966 a Taranto, Bombarda 1972 (a colori), Cavalletta 1943 (in cantiere), Chimera 1965, Danaide 1954/55, Gru 1967, Ibis 1954/55, Minerva 1964 (credo - quella con la scritta a penna sulla foto).


Giusto che gli sfiati non hanno la cornice, ma dovevo metterli a fumaiolo montato (confesso, mi sono dimenticato di metterli prima...) e non sapevo come fare per dipingerli con precisione, non ho potuto fare a meno della cornice se volevo delle fessure regolari.

La gruetta e i lanciasiluri li ho montati in carta sulla Ape (metterò le foto fra poco), ma mi servono comunque per quella in plastica. Per quanto io guardi le foto, ci capisco poco. Grazie se avete dei disegni  :-)

 marcellodandrea :

15/11/2011 23:23
 Ho trovato questa specie di"tutorial" sull'Ape fatta da scatola, per così dire, nel sito Paper Modelers.

Consiglio (il sito)  :-) :-) :-)

 alcione :

16/11/2011 11:09
 In giornata ti posto la Sabiem e alcune considerazioni in merito al portellone e ai
tubi lanciasiluri; ora sono occupato, giusto il tempo di queste poche righe.
Ciao,
Francesco :-)

 alcione :

16/11/2011 14:02
 

 



Alcune personali considerazioni, non certezze...... 

Portello alla base del fumaiuolo - lato dx - delle Gabbiano :
dalle foto delle unità in allestimento ed operative - 1942/43 e cobelligeranza - non risulta esserci 
il portello in questione, ma lo ritroviamo sulla Ibis, Danaide, Baionetta - quelle che ho trovato - 
dopo i lavori eseguiti negli anni '50 -
l'Ape  in particolare - dopo i lavori che la resero atta a nave appoggio incursori, e l'iconografia lo
dimostra - Betasom, USMM, Navi ed Armatori - 
Su Betasom vedi la foto dell'Ape ( C 25 ) in allestimento presso la Navalmeccanica di Castellammare
di Stabia - NA - nell'Aprile del 1943 e non ho il portello e gli sfoghi aria sembrano una finestra rettangolare con un divisore centrale.
Al contrario la Crisalide , impostata nel 1943 e varata nel 1947 sempre presso la Navalmeccanica,
sembra avere il portello.
Alla base del fumaiolo vi era un locale caldaia per la produzione di acqua calda per lavanda e
riscaldamento.
Credo che sia stato aggiunto - il portello - solo in sede dei lavori di ammodernamento, forse per
mutate esigenze degli spazi interni.

APE

da Navi e Armatori .

Tubi lanciasiluri
Idee prevalenti dello S.M. Regia Marina erano per l'imbarco di n. 2 tubi l.s. da 450 mm., mentre riserve
venivono formulate dall'Ammiraglio c.te l'organizzazione antisom sull'effettiva validità di detti impianti;
inizialmente prevalse la tesi dello S.M. ed infatti le prime Gabbiano hanno i tubi l.s., mentre le successive costruzioni,
entrata in servizio nel '43 inoltrato, non li hanno.
Tubo l.s. da 450 mm. tipo Bargiacchi ad impulso assiale.
Durante il periodo bellico - e dopo anche, vedi iconografia - il puntatore trovava riparo in una piccola
cabina fissata al tubo; dopo il '50 - fonte USMM -  detta cabina venne abolita anche per risparmiare pesi.
Ma come dicevo non sembra essere una regola precisa in quanto l'Ape  - sigla AP - nel periodo
46/51 - fonte Betasom - ha la cabina al l.s. ed a sbarcato il Gatteschi - periodo del dragaggio, scafo
grigio scuro e sovrastrutture grigio chiaro.
Agli inizi degli anni '50 le Gabbiano superstiti vennero assegnate alla Scuola Comando e imbarcarono
i l.s.; anzi, se una unità cessva di far parte della Flottiglia passava i l.s. alla sua sostituta. 

Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

16/11/2011 15:29
 Grazie per le immagini . La parte anteriore del lanciasiluri è un po' diversa da come è disegnato in carta.

Per  il fumaiolo, riguardando tutte le foto si notano due tubi verticali: cosa sono, tromboncini o qualcosa del genere?  Ero partito con un'altra filosofia, ma avrei dovuto prevedere che poi sarei arrivato a vederlo così (il modello intendo)... quasi quasi provo a mettere questi tubi, ma forse avrò difficoltà coi corrimano (che in refe sono un po' spessi). Vedremo :-)

Confermo per gli sfoghi d'aria dietro, è proprio una finestra rettangolare con un unico divisore centrale, si vede benino anche in un'altra foto dell'Ape (Taranto 1966, presa sempre su betasom.it). Proverò a lasciare solo quella centrale ridipingendo le altre.

In quanto allo sportello sul fianco del fumaiolo, il tuo ragionamento ha una sua logica. Però guarda questa immagine. Non è uno sportello quello che si vede sul fianco sinistro del fumaiolo della Cavalletta?


IMMAGINE A SCOPO DI DISCUSSIONE MODELLISTICA

 alcione :

16/11/2011 16:12
 [quote] marcellodandrea ha scritto: Grazie per le immagini . La parte anteriore del lanciasiluri è un po' diversa da come è disegnato in carta.

Per  il fumaiolo, riguardando tutte le foto si notano due tubi verticali: cosa sono, tromboncini o qualcosa del genere?  Ero partito con un'altra filosofia, ma avrei dovuto prevedere che poi sarei arrivato a vederlo così (il modello intendo)... quasi quasi provo a mettere questi tubi, ma forse avrò difficoltà coi corrimano (che in refe sono un po' spessi). Vedremo :-)

Confermo per gli sfoghi d'aria dietro, è proprio una finestra rettangolare con un unico divisore centrale, si vede benino anche in un'altra foto dell'Ape (Taranto 1966, presa sempre su betasom.it). Proverò a lasciare solo quella centrale ridipingendo le altre.

In quanto allo sportello sul fianco del fumaiolo, il tuo ragionamento ha una sua logica. Però guarda questa immagine. Non è uno sportello quello che si vede sul fianco sinistro del fumaiolo della Cavalletta?


Quei tubi sono le classiche sirene o tromboncini.
Per la foto della Cavalletta ?? che dirti, le Gabbiano sono come i carri M   :-P però è un
fatto che in tutte le foto che entrambi abbiamo scartabellato - e che presentano quasi sempre
il lato sx. dell'unità ripresa - non vi è sorta di portelli, o mi sbaglio ?
Quell'apertura potrebbe essere un accesso al fumaiuolo in fase di allestimento.
Il l.siluro che ho postato, per farti rendere conto delle linee, è quello analogo da 450 mm. delle
torpediniere classe Spica;  infatti è orientato verso poppa - perdonami per non aver inserito una
nota alla foto.
Per le Gabbiano variava il disegno della cucchiaia, ma il tubo è lo stesso.
Ciao,
Francesco   :-)

 marcellodandrea :

16/11/2011 18:14
 Allora, ho messo la gruetta a poppa...



i tubi lanciasiluri (immagino che la cucchiaia sia la parte da dove esce il siluro, in effetti il disegno è diverso, grazie della precisazione), i sostegni delle zattere (qui ormai sono come da disegno, ma sull'Ape arrivavano più in alto, circa a metà della paratia di metallo), i tromboncini... e i portelli laterali sul fumaiolo ( :-) anche se - è ovvio - prometto di studiare meglio la situazione nel caso dei modelli in 1/350)




un po' di dettagli a prua...



e infine la solita vista d'insieme




per ora è tutto, ciao :-)

 marcellodandrea :

21/11/2011 23:38
 In questi giorni ho aggiunto un po' di dettagli...
Ho messo il cannone e le mitragliere AA singole




nonché le catene delle ancore, rifacendole in refe annodato e incollato, anello per anello, con l'attak: il risultato non è poi così male...



Ho reso tridimensionali i balconcini (?) ai lati della plancia coperta (immediatamente sotto le luci di posizione rosse e verdi - nei piani sono solo disegnati). Ho aggiunto anche altri due alloggiamenti per le luci di posiizone, presumo, proprio davanti ai suddetti balconcini, ai due lati della vetratura. L'aggeggino che ho messo sul davanti (sotto la vetratura) presumo sia un altoparlante. L'antenna circolare, confesso, non è di carta ma in filo di rame - la base è di carta.



Vista di fianco con i lanciasiluri (ridipinti) e le colonnine che reggono la plancia scoperta.



Infine la solita vista d'insieme...

 alcione :

22/11/2011 12:29
 , e mo ti voglio vede' quando farai i Carley in carta :-P
...hai visto le foto della plancia e controplancia ?
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

22/11/2011 16:35
 Le ho viste ora, non sono il massimo ma meglio che niente e sinceri ringraziamenti a chi me le ha procurate. Vediamo se posso ricavarci qualche dettaglio in più. Ho appena ricevuto anche le fotocopie dei piani della Driade di F. Gay, saranno molto utili se infine le farò in 1/350.


In quanto ai Carley, ne ho fatto uno ... ora farò gli altri e ve li prendete come vengono  8-)

Invece la lancia è venuta benino, anche se avevo pronta l'opzione di metterci sopra il telone, penso che non sarà necessario
;-)


Tra poco dovrò fare la basetta, penso che la farò ancorata all'andana, con un molo dietro e una passerella (in carta, ok). Il fatto è che manca l'equipaggio e in navigazione mi sembra irrealistico (tipo nave fantasma). D'altra parte le ancore ormai sono su. Però la catena di filo annodato è venuta benino, così potrei farne un'altra per l'ancoraggio a prua. Ci penso su.

 marcellodandrea :

25/11/2011 17:57
 

Ed ecco la lancia di tribordo.

 t-28 :

25/11/2011 19:04
 Anche tu non scherzi in fatto di modelli di carta :-o :-o :-o :-o bravo!

 marcellodandrea :

25/11/2011 23:00
 Mi sa che scherzi tu...  :-)  è il primo modello in carta che faccio ! E' già tanto che viene decoroso.
Oltre alle cose davvero belle che si vedono su questo forum, dai un'occhiata anche a questo wip qui.

 enrico63 :

25/11/2011 23:21
 ciao Marcello,
vedo che il lavoro prosegue!

Mi sembra che di pezzo in pezzo affini la tecnica.....bella le catene, i nodi non si vedono.

Mi lasciano un po' dubbioso le ancore....io taglierei i pezzi eliminando le righe che ne delimitano la forma il risultato sarebbe meglio, così danno l'idea di pezzi disegnati, non credi?! a meno che poi tu le voglia colorare!

Comunque essendo il tuo primo modello direi che vai alla grande!...avessi visto le ruote della mia vespa (curioso primo modello tu un'ape, io una vespa :-D )

a presto

 marcellodandrea :

26/11/2011 08:48
 Sì le ancore dovrebbero essere ridipinte ma c'è una ragione per questo, e cioè il fatto che sto cercando di salvaguardare il più possibile il disegno originale per "vedere come viene" (appunto col disegno originale). E' vero che altri particolari li ho dipinti e il fumaiolo poi l'ho ridipinto tutto, ma lo faccio solo quando non ho alternativa (quando ho rifatto il pezzo, oppure si è sporcato di colla o il colore di stampa è sciupato). Il motivo è appunto quanto sopra.  mi sto convincendo però che, a meno che uno non sia bravo sul serio, la cosa migliore per giungere a modelli sempre almeno gradevoli (ma anche molto di più ovviamente) sia quella di dipingere da zero, come un modellino in plastica, lavorando insomma come fai tu. Ad esempio, probabilmente dalle foto si vede, la stampa (l'ho fatta presso un negozio di eliotecnica) dei colori della nave è venuta con una dominante che rende il grigio chiaro e il grigio scuro della mimetica leggermente virati al viola e non credo che sia giusto, ma o lasciavo quello o ridipingevo tutto da capo e non era la mia idea iniziale (anche se avrei dovuto perché la mimetica del lato destro è scorretta in alcuni punti e proprio sbagliata in altri).
Ma se non si fa tutto questo no ci si rende conto della situazione. Poi, sarò sincero, non so se ne farò mai un altro in carta etc. etc., ma almeno so qualcosa di quello di cui sto parlando.
per il resto grazie :-)

 t-28 :

26/11/2011 10:38
 Sara anche il tuo primo modello,ma io non ci riuscirei affatto e da li viene il bravo,e poi mi piace piu' il tuo pezzo che quello del link,in certi punti il lavoro non e' pulitissimo.....e poi l'aereo anche se piccolo ha le eliche troppo spesse :-D :-D :-D :-D .....bravo di nuovo!

 enrico63 :

26/11/2011 18:21
 Marcello, mi diaspiace leggere che forse non farai altri modelli di carta :-(

se ti puo consolare anche i miei primimi modelli mi hanno un po' scoraggiato!!
ma continuavo a vedere i siti polacchi e affini con modelli da urlo e allora ho tenuto duro.
certo i miei non sono fatti solo come da stampa ma.....grande soddisfazione.

ciao :-) :-)

 marcellodandrea :

26/11/2011 22:59
 Non ho detto che sicuramente non ne farò mai un altro... solo che non lo so, mi piacciono anche quelli in plastica e altri materiali e c'è sempre un sacco di cose da fare  :-)   Questo rientra nelle mie considerazioni finali a questa esperienza, e a quanto ho capito di questo mondo. Ma ancora è presto per farle: saranno, appunto, alla fine di questo modello.

Nel frattempo ho fatto i carley e sto finendo gli scaricabombe a poppa. Presto altre foto  :-)

Ah già, a proposito... ma come erano fissati i carley al ponte o alle sovrastrutture?   I disegni la fanno facile, si incollano sopra e via... ma ovviamente non è così.

 alcione :

27/11/2011 12:47
 Quote:
marcellodandrea ha scritto:.......
Ah già, a proposito... ma come erano fissati i carley al ponte o alle sovrastrutture?   I disegni la fanno facile, si incollano sopra e via... ma ovviamente non è così.


Ciao Marcello, da M.Brescia - E.Albertelli Ed. - Ct classe Navigatori -




Ciao, sotto-mastro carta :-P ,  
Francesco :-)

 marcellodandrea :

27/11/2011 16:37
 Foto bella a prescindere che non conoscevo, quindi grazie, ma non è molto chiaro ugualmente per i battelli... forse cavi e ganci, in alto sembra così.

 alcione :

27/11/2011 18:06
 Quote:
marcellodandrea ha scritto:....... ma non è molto chiaro ugualmente per i battelli... forse cavi e ganci, in alto sembra così.


Sicuramente erano rizzati con cavi e ganci oltre alle selle di ritenuta, ed il sistema doveva
essere di facile uso visto l'impiego urgente di mettere a mare i carley.
Prova a chiedere su Betasom se qualcuno degli anziani ricordi come erano fissati; io sto
guardando un po di foto ma non è che siano state scattate ad uso di noi poveri modellisti..  :-P
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

27/11/2011 23:08
 Credo che le zattere dello Slater  (www.ussslater.org) siano fissate più o meno nello stesso modo, almeno come principio, dal momento che quelle sulla tuga di poppa sono messe in posizioni e strutture quasi identiche. Ma ganci e cavi avranno avuto probabilmente percorsi diversi. Mah, vedremo. Ho finito gli scaricabombe a poppa e tutti i carley (che però non hanno sistemi di fissaggio). Domani metto le foto se trovo un po' di tempo.

 marcellodandrea :

28/11/2011 18:38
 Come dicevo, ho fatto gli scaricabombe a poppa, dettagliandoli un pochino più di quanto proposto dai disegni, e i Carley, questi però li ho irrigiditi con l'attak, lisciati con la carta abrasiva e ridipinti, aggiungendo poi le corde intorno.









più la vista d'insieme finale


 enrico63 :

29/11/2011 21:49
 ottimo lavoro....secondo me stai entrando in sintonia con il paper model :-)

 Brizio :

29/11/2011 21:56
 Accipicchia quanti dettagli, si fa fatica a capire se sia di plastica o carta! 

 tonno :

29/11/2011 22:21
 gran bel PAPERo ihihih

 marcellodandrea :

30/11/2011 00:13
 

Grazie a tutti, ci provo... :-)

per la sintonia, la mia è tutta sui modelli in plastica/legno etc., ma comunque mi sto divertendo se no non lo farei e sto imparando come al solito molte cose. Quindi è una bella esperienza. In futuro, come ho già detto, si vedrà :-)

Ora tocca ai lanciabombe laterali e alle mitragliere dietro il fumaiolo,  al resto delle scialuppe e nel frattempo sto cominciando a occhieggare l'albero.

Ho ordinato un foglietto di battagliole e di scalette di carta tagliate al laser, i prezzi sono minimi e posso permettermelo... per le scalette dipingerò quelle stampate e ci metterò sopra quelle tagliate al laser, è senz'altro meglio. Per le scale inclinate non posso fare più niente, ma non sono così brutte. Ci ho fatto i corrimano di carta ma mi sono dimenticato di fare una foto. Sarà per il prossimo aggiornamento.

Ho abbozzato una basetta minima, un angolo di molo (in carta, prometto) e la nave ancorata all'andana, come dicevo. Dovrò fare la passerella (sempre in carta, per fortuna ho la foto di una passerella simile su un'altra corvetta pariclasse).

Riguardo i carley di prua, ri-studiando bene le foto mi sono accorto che non erano appoggiati sul ponte ma sollevati su un sostegno basso, una specie di pedana probabilmente come quella sulla tuga di poppa. A questo punto dovrei scollarli e metterli su un ripiano sollevato. Ora provo con una lama affilata a vedere se vengono via, ci ho messo una punta di vinavil sotto forse sì. Se no pazienza.

 alcione :

30/11/2011 11:03
 Marcello, guardando questa foto non vedo la sorta di pedana che dici, ma mi
sbaglierò per le altre corvette 

 

da Betasom - Corvette classe Gabbiano - vedi anche la cima e/o cavo di ritenuta fissata alla
battagliola, ed il gavitello e i remi.

Ricordo anche una bella foto di poppa di una Gabbiano,ma non ricordo se su Betasom o su Navi e
Armatori , con i carley posizionati sul Gatteschi e muniti di selle, come per la foto del ct. che ho postato
precedentemente dove vedi le selle sull'impianto da 120 di poppa.
ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

30/11/2011 12:19
 Mi sono spiegato male. Intendevo dire che la pedana, cioè una sorta di struttura sopraelevata di qualche tipo, esiste sotto i carley posti a prua.  Intendevo anche dire che evidentemente non erano appoggiati sul ponte, ma su una struttura metallica (peraltro piuttosto bassa) che mi ricordava quella dei carley sulla tuga, ma probabilmente era un esempio scelto male. Se guardi le Gabbiano di profilo si vede, a meno che non abbia le traveggole   :-)   se controlli anche tu mi fa piacere.

 alcione :

30/11/2011 17:11
 Ti do pienamente ragione per quanto riguarda le Gabbiano rimodernate,
vedi la Pellicano nel 1961 - è chiaramente visibile il telaio inclinato - ma ho -
consentimi - i miei dubbi per le Gabbiano del tempo di guerra che avessero
una simile struttura; in una foto della coperta di una Gabbiano nel '43 vedo un
carley a lato della Scotti-Fraschini da 20 mm e mi sembra in piano e senza  telai
di sorta......
Ciao,
Francesco       :-)

 marcellodandrea :

30/11/2011 17:35
 Non sono strutture ben visibili, si capisce che c'è qualcosa se si segue la linea del ponte, si vede che i battelli sono più in alto di poco, potrebbe essere qualche decina di cm non di più.  Avevo anche pensato che potessero essere due battelli sovrapposti, ma non mi sembra proprio. A me sembra così nelle foto delle seguenti navi (sempre foto prese dal topic di betasom, tutte con livrea mimetizzata):

Antilope, Cicogna, Danaide, Driade, Euterpe, Flora, Persefone, Pomona, Procellaria



E' un effetto ottico o effettivamente sono sollevate (di poco) dal ponte?

 alcione :

30/11/2011 21:02
 Per quanto ho preso visione - con l'aiuto di una lente - dal volume dell' USMM :
Euterpe - 1943 - sembra avere delle selle 
Danaide - 1943 - ti confermo un piano inclinato - profilati in ferro
Artemide - 1942 - a murata del ponte di castello - altezza impianto Scotti Fraschini da 20/70 di sx
ha una pedana trapezoidale incernierata a filo del ponte -
Urania ha i tre impianti da 20/65 - Breda - a prua in loco delle Scotti-Fraschini
Questo per sottolinere delle differenze di allestimento che forse variavano da cantiere a cantiere, 
o per aggiusti intervenuti in un secondo momento.
Del resto i carley posizionati sui Gatteschi non sembrano avere tutti le selle, per quanto si desume
dalle foto........come pure ho visionato foto dei carley sugli scudi degli impianti da 120 che non hanno
le selle ma delle aste di blocco.
A proposito devo vedere sulle torri delle unità maggiori come erano bloccati.....giusto per......
Ciao,
Francesco    :-)

 marcellodandrea :

30/11/2011 23:35
 dunque non avevo visto male....

sob, però questo significa che ogni nave può essere diversa dall'altra.  :-?

Come sarà l'Ape? Nella foto del 1948 (scafo grigio più scuro delle sovrastrutture, di fianco al molo) il carley di prua sembra leggermente sollevato dal ponte. In quella con la sigla ottica AP (scafo dipinto sempre più scuro - sarà del 1950 più o meno?) sembra a contatto col ponte (mentre in quella del 1953 a Taranto, già con sigla F 567 i carley sono sovrapposti e probabilmente è ancora diverso come dicevi tu prima).
Tua opinione?

 alcione :

1/12/2011 08:48
 [quote] marcellodandrea ha scritto: dunque non avevo visto male....

sob, però questo significa che ogni nave può essere diversa dall'altra.  :-?

Come sarà l'Ape? Nella foto del 1948 (scafo grigio più scuro delle sovrastrutture, di fianco al molo) il carley di prua sembra leggermente sollevato dal ponte. In quella con la sigla ottica AP (scafo dipinto sempre più scuro - sarà del 1950 più o meno?) sembra a contatto col ponte (mentre in quella del 1953 a Taranto, già con sigla F 567 i carley sono sovrapposti e probabilmente è ancora diverso come dicevi tu prima).
Tua opinione?[/quote]

:-P :-P :-P :-P :-P :-P :-P è stato il primo impulso.......vedremo.
Francesco   :-)

 alcione :

1/12/2011 10:11
 Ho trovato questa foto in rete



partendo dal  pezzo da 100 - cime ormeggio - carley - oggetto non identificato.

Bye,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

1/12/2011 12:18
 Mi spiace ma non visualizzo alcuna foto  :-)

 alcione :

1/12/2011 13:51
 Strano perchè la vedo, comunque ti segnalo questo sito se non lo conosci già :
http://navyworld.narod.ru/Corvette.htm

e per la foto precedente :
http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/corvette-cacciasommergibili.html

ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

1/12/2011 15:08
 per motivi misteriosi, dopo che ho salvato la foto sul mio pc, ho visto pure la tua nel messaggio precedente. e infine, dopo un po', è scomparsa di nuovo...  :-? :-? :-?

La foto rappresenta la Ape siglata AP (immagino circa 1949-50) a lento moto (?) davanti a piazza San Marco a Venezia.  Tanto per essere sicuri che sia la foto giusta. Dietro il cannone c'è il carley che sembra a contatto con il ponte.

Comunque sembra uguale a questa foto che metto per essere ugualmente chiari:


FOTO INSERITA A SCOPO DI DISCUSSIONE MODELLISTICA


Si tratta praticamente della stessa disposizione e data la colorazione e il codice AP, probabilmente lo stesso anno o giù di lì. A destra del cannone c'è qualcosa con un telo sopra, potrebbe essere una specie di contenitore per cordami vari etc. , in pratica quello che compare in questa foto della Gabbiano in tempo di guerra (forse 1943, la prua è ancora a strisce bianco-rosse) proprio davanti al carley. Purtroppo non si vede come sono sitemati i battelli ma se la situazione era diversa tra le varie navi o serie, comunque nono sarebbe stato indicativo. Interessanti le safety rails intorno alle mitragliatrici AA.


FOTO INSERITA A SCOPO DI DISCUSSIONE MODELLISTICA

Ci sono i remi dentro i carley, e questi sembrano legati con dei cavi passati sopra.

 alcione :

1/12/2011 16:45
 

In pratica come dici; il periodo è quello del dragaggio delle acque metropolitane - hanno
sbarcato il Gatteschi  - il contenitore in tondino di metallo è per il cordame vario e veniva
tenuto coperto da un telo impermeabile.
I limitatori d'ingombro erano dipinti in rosso/bianco ed erano una caratteristica per tutte
le classi di navi che utilizzavano complessi con siti di tiro ridotti - tughe, fumaiuoli, alberatura
etc. -
infatti delimitano sia le armi da 20/70 a prua che i complessi RM da 20/65 a poppavia -
Certo che le Gabbiano sono peggio dei carri M :-P
ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

1/12/2011 18:27
 Quote:
alcione ha scritto:

Certo che le Gabbiano sono peggio dei carri M :-P
ciao,
Francesco :-)



mah, mi sa che più o meno... ho fatto impazzimenti simili per le Cannon e per Aviere/Artigliere.

Le safety rails si chiamano limitatori d'ingombro? finalmente ho imparato il loro nome in italiano :-)
Mi sa però che non potrò metterli su questo modello, intanto perché non ho idea di come fare cose così sottili in carta (a meno di usare il sistema indicato nell'altro topic qui (con la carta da sigarette - potrei provare) ma poi soprattutto perché vattelappesca di come andavano sulla tuga di poppa.

Nel frattempo ho (ri)fatto l'albero. Tra poco le foto.

 marcellodandrea :

2/12/2011 19:14
 Come dicevo, ho fatto l'albero, cercando di interpretare meglio possibile le foto. La carta ha le sue limitazioni, comunque solo il tronco principale (qui sotto in beige) è un tondino di legno rastremato, il resto è tutto rigorosamente in carta.





Ho messo anche le battagliole alle scale, qui si vedono bene (ma per le murate ho comprato quelle tagliate al laser, appena arrivano comincerò a metterle).


 alcione :

3/12/2011 18:11
 Un po di foto per arricchire questo interessante post sulle Gabbiano :





Corvetta Chimera nei primi anni '50 - periodo dragaggio - sono di mio padre che, sedicenne ,
vi frequentò il corso di motorista navale.

  

Corvetta Ibis

Questa, invece, è un regalo per te :

 

F 590 ALDEBARAN - F 591 ALTAIR - F 592 ANDROMEDA 
a giudicare dalla foto dovrebbero essere ritratte dopo il ciclo di lavori del '54 -
Per le foto delle corvette se vuoi puoi postarle su Betasom, quale modesto contributo alla loro
iniziativa, e vista la disponibilità a fornirci le foto della plancia.  
Bello l'albero :-D

ciao,
Francesco   :-)

LINK alla cartella MARINA MILITARE

 marcellodandrea :

3/12/2011 18:48
 Grazie , non avevo nessuna di queste foto, questo rende ancora più interessante questo wip  :-)  :-)  :-)

Stando alla mia documentazione, la Chimera dovrebbe essere stata fotografata non oltre il 1953 per via della colorazione dello scafo più scuro. Le Aldebaran sono sicuramente post 1953, per via dell'albero a tripode.

Sono in forse sul fatto di postare le foto su betasom perché il loro sistema mi sembra complicato e ancora non ci ho mai provato, sarò sincero. Però in effetti mi piacerebbe metterci questo wip dell'Ape. Bisogna che mi ci provi, anche se rimando sempre... :-)

I pennoni dell'albero sono striscioline di carta a 200 gr a 2 strati, prima icollate insieme e poi irrigidite con l'attack.  Ho fatto in modo simile la ringhierina intorno alla piattaforma della fotoelettrica, solo usando striscioline di carta comune sottile.
Ho dovuto ricalcolare l'altezza dell'albero e la posizione del picco (si chiama così?) facendo un po' di proporzioni tra il modello e qualche foto abbastanza grande. Il picco è sopra la coffa e non sotto
Mancano tutti i dielettrici e cordami vari, ma quelli alla fine.

Sto finendo le scialuppe sull'altro lato, poi posterò qualche altra foto.

di nuovo grazie  :-D

 marcellodandrea :

3/12/2011 23:36
 a proposito, ma di che colore erano i salvagente ?????

 alcione :

4/12/2011 13:11
 Cosa intendi : i corpetti - di colore rosso - o la classica ciambella ? dello stesso colore con
il nome della nave in bianco.
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

4/12/2011 15:19
 Intendo le ciambelle  :-)   quelle che si vedono appese alle battagliole ai lati della plancia o sulla tuga di poppa.  ok grazie, dalle foto infatti sembravano di un unico colore.

 marcellodandrea :

5/12/2011 16:01
 Ho dipinto l'albero, ma ho lasciato i pennoni in grigio scuro perché rendevano il tutto più "leggero ".  Ho messo anche le antenne (?) sul fumaiolo, reggevano i dielettrici della radio suppongo.


La battagliola intorno alla piattaforma della fotoelettrica è di carta sottile, poi irrigidita con l'attak. Ho messo prima la parte circolare sopra, poi i sostegni laterali, incollandoli uno per uno e tagliandoli a misura una volta fissati.  Anche le antenne sul fumaiolo sono irrigidite con l'attak. Immagino che ci fossero delle scalette sull'albero per arrivare alla piattaforma e alla coffa sopra, ma ignoro come fossero (potevano essere scalette vere e proprie o pioli sull'albero): in attesa non ho messo niente.




Ho fatto anche le scialuppe di babordo e la piccola gru. Per tagliare la gruetta dentro l'ho prima irrigidita con l'attak poi l'ho tagliata all'interno con la punta di un cutter sfruttando la resistenza della carta fuori. Solo per ultimo l'ho ritagliata dal suo foglio.



Vista da sopra di entrambi...



Ora mi dedicherò alle mitragliatrici AA sulla tuga e ai lanciabombe (che sono tanti e sono l'ultima cosa "grossa" da fare...).  Nel frattempo ho abbozzato la basetta e la piccola porzione di molo. Le foto la prossima volta.

 alcione :

6/12/2011 11:40
 Le "antenne" genericamente chiamate buttafuori per antenna filare.
In effetti una foto chiara dell'albero non si trova ma, genericamente, sul fuso vi erano
una sorta di pioli - tipo maniglie - che permettevano l'arrampicata, e da quello che
ho dedotto dovrebbero trovarsi sul lato dx. del fuso; non mi è chiaro come montassero
sulla piattaforma del proiettore o sulla coffa sovrastante.
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

6/12/2011 19:05
 salivano sulla piattaforma passando attraverso la battagliola o sulla coffa scavalcando il bordo, l'ho visto su altre navi.

 alcione :

6/12/2011 19:44
 Noti una certa somiglianza ?



Torpediniera classe Pegaso
da USMM - le Torpediniere italiane - 1974 -  F.Gay -
Vedi il portello per accedere alla coffa ?
ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

6/12/2011 23:57
 Su betasom c'è un topic dedicato alla torpediniere classe Orsa (nella sezione Navi) e una foto ravvicinata dell'albero della Pegaso visto da sinistra (non c'è data ma sarà del 42-43 visto che è mimetizzata) , non c'è il portello sulla coffa, probabilmente perché è solo sul lato opposto. Proverò a fare un piccolo portello con un foglio di carta sottile e ad applicarlo a destra, vediamo se mi riesce. Il tuo disegno però è bello, grazie sarà utile. Nel disegno si vedono le scalette "normali", non a piolo, ma nella foto non si vedono scalette di sorta.

 enrico63 :

7/12/2011 15:24
 E' sempre più bella!!

come la fai l'ambientazione???

ciao.

 marcellodandrea :

7/12/2011 15:59
 Abbastanza semplice. La mancanza di un equipaggio mi impedisce di farla in navigazione, quindi sarà ancorata. Le due ancore però sono su, quindi sarà ancorata all'andana con la poppa ortogonale ad una piccola sezione di molo e una passerella, invece a prua una catena da una bitta che scende in acqua. Il mare sarà un foglio di carta leggermente increspata con il vinavil, presumo, oppure userò la carta d'alluminio, data la scala dovrebbe andare bene.

 marcellodandrea :

8/12/2011 15:38
 Sto seguendo e cercando di stimolare, (ma senza risposte al mio particolare punto di vista) una discussione su betasom (in coda a quella delle Gabbiano) relativa alle mitragliere singole AA su queste torpediniere e in generale nella RM.

Il problema è che le mitragliere singole riprodotte sul foglio della Ape hanno i poggiaspalla (o come si chiamano...) e mi ricordano tanto gli stessi aggeggi sulle Oerlikon singole o binate da 20 presenti sui caccia americani dell'epoca. Perciò, almeno dal punto di vista strettamente modellistico, sorge il problema se dotare le mitragliere singole della Ape dei caricatori a tamburo (tipo Oerlikon, probabilmente compatibili con i poggiaspalle) o di quelli lineari a 12 colpi tipo Breda (ma i poggiaspalle c'erano? boh...).

Ho espressamente chiesto che cosa fosse imbarcato sulle nostre navi nel 1942-43 ma senza avere una risposta precisa o almeno da me decifrabile. Però sembra che le mitragliatrici Scotti da 20/70 avessero inizialmente il caricatore a tamburo come le Oerlikon.

Così, lasciando i poggiaspalle, ho aggiunto un singolo caricatore a tamburo a ogni mitragliera a prua.

Qui in questo forum presumo che una persona con qualche competenza in merito potrebbe essere Maurizio Maggi, così proverò a mandare un MP anche a lui pregandolo di rispondere qui, se ha notizie più precise.


PS - Sono arrivati i dettagli tagliati al laser, sono bellini per essere di carta, tra qualche giorno le foto  :-)

 marcellodandrea :

9/12/2011 09:18
 c'è una risposta di Maurizio Maggi al mio quesito precedente sul wip della Roma nella sezione "navi", Maurizio ha anche aggiunto foto e disegni della Scotti 20/70 con caricatore lineare. Come dicevo lì, ho spulciato con la lente d'ingrandimento un paio di foto belliche (non della Ape) dove si vedono le mitragliatrici almeno in controluce, e in effetti "sembrano" queste Scotti qui. Resta il dubbio se fossero su tutte le Gabbiano oppure se il disegnatore della Ape abbia messo i poggiaspalle riferendosi ad una eventuale dotazione postbellica (forse dopo la guerra furono montate le Oerlikon vere e proprie come erano sulle altre nostre navi ex USA ?).

Comunque, in assenza di altre informazioni, forse dovrei fare una delle due cose: 1) sostituire le mitragliatrici e rifarle con altre simili alle scotti di cui sopra; 2) coprirle con teli come si faceva spesso in porto (visto che sarà ancorata al molo) e come vedo effettivamente in altre foto. Considerata la filosofia con cui sono partito, probabilmente le coprirò con un telo. Ora vediamo.

 alcione :

9/12/2011 12:25
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Su betasom c'è un topic dedicato alla torpediniere classe Orsa (nella sezione Navi) e una foto ravvicinata dell'albero della Pegaso visto da sinistra (non c'è data ma sarà del 42-43 visto che è mimetizzata) , non c'è il portello sulla coffa, probabilmente perché è solo sul lato opposto. Proverò a fare un piccolo portello con un foglio di carta sottile e ad applicarlo a destra, vediamo se mi riesce. Il tuo disegno però è bello, grazie sarà utile. Nel disegno si vedono le scalette "normali", non a piolo, ma nella foto non si vedono scalette di sorta.


Ieri sera ho trovato una foto - bella di Fraccaroli - dell'albero - simile - di una Spica, con scaletta
come da disegno, che a breve ti posterò.
Visto che ci sono mi faresti la cortesia di scansionarmi le istruzioni Arsenal delle Bofors da 40 mm.
che hai usato per i tuoi CCTT. ?
Grazie.
Francesco  :-)

 alcione :

9/12/2011 12:32
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: c'è una risposta di Maurizio Maggi al mio quesito precedente sul wip della Roma nella sezione "navi", Maurizio ha anche aggiunto foto e disegni della Scotti 20/70 con caricatore lineare. Come dicevo lì, ho spulciato con la lente d'ingrandimento un paio di foto belliche (non della Ape) dove si vedono le mitragliatrici almeno in controluce, e in effetti "sembrano" queste Scotti qui. Resta il dubbio se fossero su tutte le Gabbiano oppure se il disegnatore della Ape abbia messo i poggiaspalle riferendosi ad una eventuale dotazione postbellica (forse dopo la guerra furono montate le Oerlikon vere e proprie come erano sulle altre nostre navi ex USA ?).

Comunque, in assenza di altre informazioni, forse dovrei fare una delle due cose: 1) sostituire le mitragliatrici e rifarle con altre simili alle scotti di cui sopra; 2) coprirle con teli come si faceva spesso in porto (visto che sarà ancorata al molo) e come vedo effettivamente in altre foto. Considerata la filosofia con cui sono partito, probabilmente le coprirò con un telo. Ora vediamo.


Le Gabbiano - nel periodo bellico e dopo-guerra - non hanno mai montato le Oerlikon;
ho anch'io inserito un post nel wip della Roma.
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

9/12/2011 17:04
 Quote:
alcione ha scritto:
Ieri sera ho trovato una foto - bella di Fraccaroli - dell'albero - simile - di una Spica, con scaletta
come da disegno, che a breve ti posterò.
Visto che ci sono mi faresti la cortesia di scansionarmi le istruzioni Arsenal delle Bofors da 40 mm.
che hai usato per i tuoi CCTT. ?
Grazie.
Francesco  :-)



grazie per la foto dell'albero.  in quanto alle istruzioni dovrei ancora averle mi ci vorrà un paio di giorni poi te le mando senz'altro. non so a cosa servono ma se per caso tu avessi bisogno di vedere una bofors binata da vicino ci sono le foto dello slater nel suo sito web, oppure posso mandartele io. sono tutte ravvicinate e ottimamente dettagliate.

 alcione :

9/12/2011 20:48
 Nessuna fretta per la scansione; ho trovato i disegni della bofors -   :hammer:  - non me ne
ricordavo, ma volevo vedere come semplifica l'Arsenal, per un progetto in corso d'opera.
Comunque dammi l'indirizzo web dello Slater.

La foto della Lince - da Fraccaroli, fotografo navale, Albertelli Editore - Pireo, 04/08/42 -




Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

9/12/2011 23:03
 Tornando un attimo alle mitragliatrici AA, nei piani di F Gay c'è uno strano disegno di una strana mitragliera... sembra un ibrido tra una Scotti e una Oerlikon, nel senso che è una Scotti con i poggiaspalle della Oerlikon... che roba potrebbe essere?

 Maurizio Maggi :

10/12/2011 15:15
 Marcello sono venuto a curiosare , effettivamente questi modelli di carta non sembrano malaccio. Non per fare il rompiscatole ma non mi convince lo schema della mimetica. Il lato di sinistra dell' Ape non si conosce , mentre  il lato di dritta è leggermente  diverso dal disegno presente sul libro di Bagnasco/Brescia  La Mimetizzazione delle navi Italiane 1940 -45 editore Ermanno Albertelli che appunto riporta in bianco il lato sx. Anche sull'ultimo libro dedicato alle Corvette e Pattugliatori Italiani edizione 2004 di Bargoni/Gay edito dall'  Uff. Storico MMI ci sono i lati dx e sx delle mimetiche delle " Gabbiano " e anche qui il lato sx della Ape è sconosciuto mentre il lato dx è sostanzialmente uguale all'altro libro. Mi sa tanto che il lato sx  se lo sono inventato perchè se non hanno riscontri Bargoni e Brescia vuol dire che non ci sono immagini che mostrano il lato sx dell'Ape. Non mi odiare ! E' una osservazione senza alcuna malizia, solo da vecchio maniaco.
Ciao Maurizio

 marcellodandrea :

10/12/2011 20:25
 se hai seguito il mio lavoro su Aviere e Artigliere dovrsti sapere che cerco anche io di essere il più esatto possibile nelle ricostruzioni, quindi ogni intervento è benvenuto.

In quanto a questo sulla mimetica però arriva tardi  :-)  ...  perché l'avevo già messo in evidenza io diversi messaggi fa (non ti sei letto tutto il topic eh? nell'unica foto dell'Ape che ho in tempo di guerra si vede solo il lato destro e lo schema non è sbagliato ma scorretto, èperché spostato verso prua di qualche metro; invece pe ril fumaiolo era proprio sbagliato, l'ho ridipinto io) ma sono contento di aver visto giusto.

Se poi hai gli schemi mimetici corretti o presunti tali, postali qui grazie :-)

 Maurizio Maggi :

10/12/2011 22:57
 Marcello lo schemo non te posso postare perchè sono al momento privo di scanner, posso farti la copia del libro di Bagnasco/Brescia ed inviartela insieme alla copia dei disegni che ho fatto oggi pomeriggio.
Mandami un mp con i tuoi dati così ti spedisco tutto.
In effetti non avevo letto tutto e figurati se metto in dubbio la tua precisione, a me piace lavorare come fai tu, un passo alla volta e cercando i riscontri quando ci sono dubbi. Questo è il vero modellismo, il tentativo di riprodurre con la maggior esattezza possibile un qualcosa che era vero ed esistente, altrimenti è fantasia.
Ho ritrovato della JSC n.29 ( credo sia una ditta Polacca )  il modello in carta del R.Incr.  Muzio Attendolo scala 1/400  vuoi provare a costruirlo ? Se ti interessa te lo mando.
Ciao Maurizio,

 marcellodandrea :

10/12/2011 23:10
 Quote:
MAURIZIOMAGGI ha scritto: In effetti non avevo letto tutto e figurati se metto in dubbio la tua precisione, a me piace lavorare come fai tu, un passo alla volta e cercando i riscontri quando ci sono dubbi. Questo è il vero modellismo, il tentativo di riprodurre con la maggior esattezza possibile un qualcosa che era vero ed esistente, altrimenti è fantasia.
Ciao Maurizio,



magari fossi "preciso" ! ho detto solo che "cerco" di essere preciso...  :-)
grazie per foto e disegni vari, ti mando un mp con il mio indirizzo di casa.
in quanto al Muzio Attendolo lo accetto volentieri se non ti crea troppe spese o disturbo, ma non prometto di farlo presto, perché ho in fila il Fante/Geniere in plastica (da un Fletcher) per il quale non ho smesso di cercare documentazione, nonché una Gabbiano (in plastica ugualmente ma autocostruita).

 marcellodandrea :

11/12/2011 09:51
 Siu Navi e armatori hanno pubblicato questo profilo della Danaide nel 43.  Ingrandite la foto e poi guardate se le singole AA anteriori non sembrano avere i poggiaspalle.

 Maurizio Maggi :

11/12/2011 11:27
 Marcello questo disegno è estratto da Storia della Marina - Profili volume terzo della Fabbri Editore uscito, era una collana di storia della marina e volumi di profili, nel 1978, la tavola nel libro non è firmata ma è o Di Elio Andò ma piu probabilmente di Spiros Karavias. Sta a pag.623 del vol.3 , è un buon disegno, bada buono. Domani te ne invio uno di Gay figlio presente sull'ultimo volume uscito per l'Uff. Storico della MMI che vedrai è un'altra cosa . In ogni caso, secondo me, l'arma disegnata sulla tavola della Fabbri è un ibrido strano ma non è la Scotti I.F.
Ciao Maurizio

 Maurizio Maggi :

11/12/2011 11:45
 

Sono andato adesso a riguardare una raccolta di tavole a colori che facevano parte di  calendari fatti dallo Stato Maggiore della Marina - Uff. Doc.ne e Propaganda negli anni 70' , bellissimi , ogni anno era dedicato ad una tipologia di nave e l'anno 1977 il calendario era dedicato alle Fregate, Corvette,Sommergibili,Naviglio minore e Ausiliario. Qui appare per la prima volta il disegno della Danaide mimetizzata, la tavola è firmata F. Gay. Le mitragliere sono l'ibrido già detto che tanta confusione hanno generato. Pensa che la carena è in rosso mattone e non verde ma questo si spiega con la vernice di base che precedeva l'antivegetativa. La Danaide stà su di una tavola insieme alla corvetta  .

 Maurizio Maggi :

11/12/2011 11:49
 scusate uno sbalzo di corrente ha fatto saltare tutto ,
dicevo sta insieme alla corvetta postbellica S.Todaro disegnata con la carena verde ! Questo per dire quanto possono ingannare anche disegni " ufficiali " . Ma a parte tali dettagli quella serie di calendari sono stati spettacolari.Buona domenica a tutti
Cia Maurizio

 alcione :

11/12/2011 12:06
 Per quanto ti possa essere di aiuto ti confermo che le Scotti non hanno gli spallacci , e questo per
quello che ho osservato su vari testi, oltre a quello dell'USMM - ediz. 1974 - 
Su le Artiglierie del R.E.; Cappellano - le Oerlikon  montate su affusto da posizione a puntamento
libero vi erano gli spallaci per consentire la manovra in inclinazione e depressione; non vi erano sull'affusto 
navale  tipo S-LaS e carrellato tipo J-LaS che si avvalevano di volatini per il brandeggio dell'arma.
La R.M. , per uniformità del materiale, impiegava le Breda e le Scotti I.F., ma le Oerlikon di commessa
Germanica vennero usate su mercatili adibiti al traffico con la Libia dei materiali tedeschi, sulle
Mz. da sbarco della seconda serie e/o retrofittate per quelle della prima serie stante la disponibità
del momento, ed anche su vedette per la vigilanza foranea o bettoline della difesa a.a.della base
navale di Taranto; si usava tutto quello che c'era - Le armi delle Navi Italiane ; Bagnasco - 
Personalmente per le Gabbiano del tempo di guerra ci vedo solo le Scotti I.F. a prua.
I disegni - fatti a posteriori - vanno sempre integrati dalle foto del tempo e non solo del soggetto
scelto ma - per una certa uniformità dei materiali - anche per analoghe costruzioni, e questo è quello
che faccio da sempre.
Non vi dimenticate del sottoscritto per le foto della coperta delle Gabbiano, come diceva Maurizio.
Ciao,
Francesco  :-)

 marcellodandrea :

11/12/2011 15:19
 Concordo sull'inattendibilità dei disegni, profili e piani vari senza le foto a corredo  :-) 

La discussione sui disegni serve a fare chiarezza, dando per scontato che vale solo quanto riportato dalle foto. Per completare quello in mio possesso, aggiungo anche il disegno di F Gay sui suoi piani di costruzione della Danaide 1942 (ho già avuto a che fare coi piani di Gay dell'Aldebaran pubblicati dai Nav Bolognesi e quindi so di prenderli sempre con le pinze). Come vedete l'ibrido in questione compare anche qui.






Lasciando da parte questo aspetto e tornando un attimo al modellino di carta, ho preparato la basetta utilizzando per l'acqua, questa volta, l'alluminio spiegazzato (la scala è grande e può andare) e per il pezzettino di molo un triangolo di polistirolo a simulare un muro in pietra ricavato da internet e stampato su cartoncino.



Ho messo le scalette tagliate al laser, ce ne sono poche sul modello ma sono carine, come dicevo. Quelle originali le ho coperte dipingendole.  Ho aggiunto anche le mitragliere sulla tuga e dettagliato un po' meglio i buttafuori sul fumaiolo,

 enrico63 :

11/12/2011 21:51
 Marcello,
ma il mare lo devi colorare?? così mi sembra ancora metallico o è l'effetto della foto??

le scalette "laserate" che spessore hanno??
sono già pulite o sono da dividere dal supporto??

ciao

 marcellodandrea :

11/12/2011 23:04
 Certo, il mare è da colorare.

Le scalette sono 3 mm  (largh) x 2mm (distanza tra gli scalini), sono della Draf Model  e vengono date come accessori in scala 1:200, lo spessore è di pochi decimi (e quindi sono molto fragili). Sono già divise dal supporto, ci mancherebbe altro, io non saprei da che parte farmi per farle così :-o

 enrico63 :

11/12/2011 23:09
 quando sarà il mio turno di fare scalette, prima ci proverò di per me ( sai che sono un po' masochista ) se poi verranno schifide...allora le prenderò anch'io così.

la tua ape è sempre più bella. sono curioso di vederla finita anche per sentire il tuo bilancio finale sul "paper"

 marcellodandrea :

13/12/2011 16:17
 Sono andato un po' avanti e adesso il modellino è quasi finito. Tra l'altro ho messo anche le battagliole, sono di carta tagliata al laser.



Ho coperto le mitragliere singole da 20, come avevo detto...







Davanti ai carley di prua ho aggiunto i due contenitori per cordami e scatole varie che si vedono in alcune foto...






Ora mancano poche cose: la passerella a poppa, dielettrici e cordami vari, il jack e la bandiera, una goccia di trasparente lucido sopra tutti gli oblò (che non ho dato fin'ora perchè ogni tanto ho dato una mano spray di opacizzante per uniformare tutto, compreso qualche sbaffo di colla naturalmente) , infine qualche mano di vernidas per l'acqua.

 enrico63 :

14/12/2011 15:50
 Bello l'effetto mare!!

come fai? stropicci la stagnola e poi la incolli??
colori con tonalità verde acqua in porto e blu in mare aperto??

 marcellodandrea :

14/12/2011 18:30
 "acqua"  nel modellismo è una cosa abbastanza multiforme  :-)

Escludendo qui la resina, come fare l'acqua dipende dalla scala, dall'effetto che vuoi ottenere, dal tipo di acqua (di mare, di fiume, fangosa etc.) anche dai mezzi che hai a disposizione.

In questo caso "l'acqua"  è fatta con stagnola stropicciata con le mani fino ad ottenere increspature di una certa grandezza. Qui la scala va abbastanza bene perchè è grande (1:200) , ma sarebbe del tutto inadatta con scale inferiori a 1:350 secondo me. Per scale minori è meglio il cartoncino ondulato da disegno.

In ogni caso dipingo con smalti o acrilici (è indifferente), in un colore pressappoco uniforme. Non ci sono regole rigide, diciamo che un mare più grigio/verde mi sembra più realistico di uno blu/azzurro in ogni caso. In porto poi tendenzialmente l'acqua dovebbe essere abbastanza scura secondo me.

Comunque poi passo a pennello secco con un paio di toni più chiari, insistendo appena un po' di più intorno alla nave per simulare il riflesso.


 marcellodandrea :

18/12/2011 19:15
 Posto le foto finali del modellino della Ape  :-)

I commenti sul modello in un messaggio successivo, un po' più meditati...  qui preciso solo che anche la passerella è in carta ovviamente (ho cercato un tavolato su internt e poi l'ho stampato) , il corrimano è una battagliola di carta tagliata al laser.











DIVERSE ALTRE FOTO SONO NELLA GALLERIA.

 roby67 :

18/12/2011 19:18
 Ho atteso la fine per intervenire.
Non sembra di carta e nemmeno di plastica o di legno,semplicemente sembra vera e con questo ho detto tutto.
Complimenti per la bravura dimostrata.

Ciao

 Utente2662 :

18/12/2011 19:22
 resto completamente affascinato dal modello e dalla sua resa scenica, davvero notevole. Se penso che sei partito da fogli stampati a due dimensioni...beh, faccio fatica a credere ai miei occhi. Complimenti sinceri Marcello, sei un grande !!

Bob :-)

 deepice :

18/12/2011 20:10
  bellissimo pura bravura!!!!

 enrico63 :

18/12/2011 21:06
 Bravo Marcello!!

la visione d'insieme è veramente bella.
l'ambientazione pur minima, evidenzia molto bene il modello.
il modello mi sembra molto ben riuscito, anche se le foto sono tutte d'insieme e quindi un po' "distanti"

ripeto quello che ti ho già detto qualche post indietro: osservando lo svolgimento del lavoro mi sembra che tu sia via via entrato in sintonia con il modello in carta.

spero che tu ne abbia tratto la giusta soddisfazione e che questo sia solo il primo di una lunga serie di modelli.

resto in attesa di conoscere le tue considerazioni finali.

ancora moooolti complimenti :-) :-) :-)

ciao

 alcione :

18/12/2011 22:14
 .....e non credo ci sia altro da aggiungere.
Ciao,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

18/12/2011 22:34
 grazie a tutti, sinceramente è riuscita molto meglio di quanto pensassi io stesso :-)

Nei prossimi giorni posterò un messaggio prima di tutto con le considerazioni modellistiche, intendo tutto quello che sono riuscito a capire del modello "Ape" come tale anche grazie all'aiuto di altri modellisti del forum, cose giuste e cose sbagliate, quello che ho aggiunto,  modificato etc., mi sembra giusto per concludere il wip in quanto tale.

 marcellodandrea :

20/12/2011 19:34
 REGIA NAVE APE C25
Papermodel gratuito di “ZioPrudenzio”, www.zioprudenzio.it


  La Ape è una corvetta classe Gabbiano. Notizie sulle varie serie costruttive si possono trovare qui : http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_Gabbiano_(corvetta)   oppure qui con ampia trattazione e molte foto di tutte le unità: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=28951

  Il modello in carta può essere stampato su fogli A4 per una riproduzione in scala 1:200. Ho usato carta da 200 gr/m, ma in realtà sarebbe opportuno stampare parti diverse su fogli di spessore diverso, nel senso che a volte è meglio avere più spessore, a volte molto meno soprattutto quando è necessario arrotolare la carta su dettagli piccoli. Nella stampa dei disegni la resa dei colori originali non è garantita, nel mio caso la stampante (in un negozio di grafica professionale) ha dato una leggera dominante violacea.

  Scafo Della Ape sono note molte foto degli anni post 1950, ma solo due nella configurazione bellica (o quasi), una del 1943 in cantiere con la mimetica del fianco destro visibile, una del 1948 con la colorazione alleata (scafo grigio scuro, sovrastrutture grigio chiaro). Stando alla foto del 1943, la mimetica proposta dai disegni è imprecisa per la fiancata destra: è spostata indietro di circa un centimetro in scala (aggiungo qui che la colorazione è errata per il fumaiolo ed evidentemente ipotetica per tutto il lato sinistro). Sono errate anche le posizioni degli oblò di poppa sul fianco destro, ugualmente spostati troppo indietro ed il loro numero: 5 invece di 6 (presumo valga anche per il fianco sinistro). Per la costruzione dello scafo ho pensato di modellare prua e poppa con spessori di cartoncino, un po’ come si fa per i modelli in legno. In sé credo sia una buona idea perché irrobustisce queste parti piuttosto delicate e soprattutto la poppa con le sue forme così difficili, ma poi ho lisciato (con la carta abrasiva) troppo poco la prua così che alla fine la forma della stessa è venuta troppo stondata in alto, sensibilmente diversa da quella della nave originale. D’altra parte, sia per la poppa che per la prua avere al di sotto degli spessori pieni mi ha permesso di correggere tranquillamente gli errori con lo stucco e poi lisciare fino a far sparire eventuali riporti di carta. Questa è una tecnica un po’ “mista” rispetto alla costruzione cartacea “pura” e infatti implica la riverniciatura delle parti stuccate, ma sono stato condizionato dalla mia filosofia di partenza: essendo un novizio della carta, davo per scontato che avrei commesso degli errori e mi sono preparato il terreno per poterli correggere. La riverniciatura parziale implica però la sostanziale impossibilità di “cogliere” il colore originale stampato sulla carta. Per evitare che sembrassero dei semplici errori, ho dovuto scegliere un modo di far apparire le parti riverniciate come se fossero reali, quindi come settori riverniciati dello scafo (con contorni squadrati). A poppa ho aggiunto anche il codice identificativo in rosso (C25) che manca. Tutti i ritocchi sono stati fatti utilizzando colori Vallejo acrilici a pennello. Per uniformare il tutto, ho usato molte mani di spray trasparente acrilico opaco della ditta Nova, comprato in ferramenta a pochi euro. La resa è ottima e dal mio punto di vista ha il pregio di diventare leggermente satinato dopo un certo numero di mani sovrapposte, il ché va benissimo per una nave. Restando allo scafo, ho alzato la banda nera alla linea di galleggiamento: tutte le foto la mostrano più alta di quella stampata. Non ero sicuro di poterla dipingere mascherando con nastro da carrozziere (se poi strappa la carta sotto? Una limitazione) così ho dipinto di nero, a parte, una sottile strisciolina di carta e l’ho incollata sul bordo inferiore dello scafo. Infine la forma degli occhi di cubia (dove scende l’ancora) proposta dai disegni originali è sbagliata. A posteriori avrei dovuto ricostruirla, ma all’inizio ero ancora convinto che avrei fatto un modellino abbastanza tirato via (per fare la mia prima esperienza, appunto) e così ho lasciato perdere.

  Ponte Ho sostituito le catene originali stampate con altre realizzate con filo di refe annodato (ogni nodo è fissato con attak), la resa di questo sistema è gradevole. Il frangionde davanti al cannone è di forma parzialmente errata: dovrebbe essere più “appuntito” al centro, verso la prua e non così lineare sui due lati come proposto dal disegno. Subito dietro il cannone ci sono i battelli carley, il disegno li propone appoggiati sul ponte ma in realtà erano sistemati sopra delle strutture molto basse ma visibili nelle foto e nei disegni. I carley sono difficili da fare “puri”, dopo averli montati li ho irrigiditi con l’attak, poi lisciati con la carta abrasiva e infine riverniciati, poi ho aggiunto i cordami relativi. Davanti ai carley c’erano dei cesti che contenevano cordami, il disegno non li prevede ma volendo si possono mettere: io ho usato due pezzettini di battagliole di carta per modellarli. Ho montato e poi coperto con un telo (essendo ancorata in porto va bene) le mitragliatrici singole AA davanti alla plancia: nel disegno hanno i poggiaspalle come le Oerlikon ma nel 1943 si tratta delle Scotti da 20/70 che non hanno mai avuto i poggiaspalle e hanno pure una forma diversa. Nei disegni più recenti di F. Gay del 2004 sono disegnate correttamente, mentre sono errate in quelli precedenti (da cui probabilmente ha tratto spunto ZioPrudenzio). A poppa mancano le rastrelliere per le bombe di profondità sia lungo la tuga sia nel mezzo del ponte, prima dell’argano. Non le ho messe neppure io per le considerazioni di semplificazione di cui sopra, ma dovrebbero esserci, con o senza bombe. Riguardo gli scaricabombe Gatteschi a poppa, ho aggiunto qualche dettaglio soprattutto all’esterno. Anche la gruetta ha qualche dettaglio in più ma soprattutto ho aggiunto la parte basale sottola linea del ponte, che nel disegno manca.

  Sovrastrutture La tuga va a posto facilmente ma è complicato sistemare i parapetti a profilo curvo al di sopra come suggerito dai disegni (cioè accostando e incollando insieme una parte esterna e una interna) perché la carta da 200 gr è troppo spessa: ho sistemato solo la parte esterna, dipingendo quella interna. Il fumaiolo l’ho rifatto per intero in carta, perché il rivestimento proposto è troppo corto per la sezione data dai disegni (o viceversa, la sezione è troppo grossa) e quindi l’ho dovuto riverniciare, ma almeno ho corretto l’errata colorazione del lato destro (il sinistro è rimasto come da disegno). Non ho osservazioni particolari per la plancia, salvo quella di forare la piattaforma dell’albero nella plancia scoperta (l’albero deve arrivare fino a sotto). Nella plancia scoperta mancano alcuni dettagli come ad esempio due faretti laterali, volendo si possono aggiungere.
 
  Albero Non ho neppure provato a costruire in carta il tronco principale (in basso) dell’albero: l’ho fatto con un tondino di tiglio rastremato a misura. Per il resto è carta, ma con alcune correzioni e/o aggiunte. La piattaforma del proiettore davanti all’albero è di forma errata: il disegno la propone molto oblunga in senso longitudinale, ma in realtà era circolare. Io l’ho accorciata nel modello ma mi sono accorto che era perfettamente circolare solo dopo averla finita (e per le solite considerazioni precedenti l’ho lasciata così).
   
    CONSIDERAZIONI FINALI Sulle riviste si legge sempre al primo posto, tra le considerazioni finali, che il modellista “si è divertito“ (a volte, ho la sensazione, per sorvolare sulle magagne del modello, del modellista o della ditta). Io dirò invece che ho imparato molte cose comprese nel termine “nuova esperienza”. Non tutte queste cose sono soddisfacenti. Ciò non toglie che sia stata un’esperienza utile. La principale consapevolezza che ho acquisito è questa: NON si può affrontare un modello in carta con lo spirito che si usa per un modello in plastica, legno o resina. La carta non permette la medesima resa finale degli altri materiali e delle due l’una: o si accetta, o si rifiuta. E’ come un paesaggio fotografato, o disegnato a carboncino. Se ti aspetti col carboncino la resa di una fotografia, butti via tutto. Se invece capisci l’aspetto estetico che può avere il carboncino e le sue possibilità espressive, allora lo sfrutti per quello che può dare e ottieni un modello bello, sui generis ma bello. Ecco, mi accorgo che le considerazioni importanti in realtà sono tutte qui. Quando sono partito immaginavo che avrei avuto difficoltà tecniche (e infatti le ho avute), ma la maggiore difficoltà è stata quella di adattare la mia mentalità alla carta. Alcune cose semplicemente non si possono fare rispetto ad altri materiali (la sottigliezza delle fotoincisioni te la sogni per esempio, oppure la pulizia dei tagli e delle stuccature così come la totale libertà nell’utilizzo di qualsiasi materiale che ti permetta il maggior realismo possibile). Una difficoltà ulteriore, eventualmente, è data dal voler rispettare il disegno e la colorazione di stampa (alcune difficoltà spariscono se si decide di trattare la carta come fosse plastica e di stuccare e dipingere liberamente): immagino si possano correggere usando programmi di grafica, ma io non saprei da che parte farmi.   Ecco, questo è più o meno tutto. La curiosità che mi ha portato a fare un modello in carta può portarmi a farne un altro, naturalmente. Almeno una piccola esperienza in questo settore mi mancava proprio e sono contento di averla fatta, ma c’è un sacco di altra roba che aspetta… :-) :-) :-)



ciao a tutti e grazie di avermi seguito, nonché di avermi consigliato, corretto e fornito una quantità di materiale documentario che, anche se non ho potuto utilizzare qui, mi sarà certamente utile quando farò una Gabbiano in plastica.

 dakota14 :

20/12/2011 20:31
 Bellissima !!!

 Brizio :

20/12/2011 20:38
 Fantastica!!!

 alcione :

21/12/2011 09:45
 Chiaro ed esaustivo, ma consiglio di prendere con le " molle " Wikietc.etc., a menochè
non si rifaccia a fonticerte e sempre da verificare...
allora prossimo appuntamento alla prossima Gabbiano :-D
Ciao,
Francesco :-)

 syerra :

21/12/2011 18:14
  anch'io ho seguito il lavoro in perfetto "mutismo"... adesso che il lavoro è davvero completo anch'io esco fuori e mi complimento sinceramente per la bella realizzazione!!! Bravo Marcello davvero un gran bel lavoro... e se penso che è di carta direi eccezzionale lavoro!!!! Cosa fa fare la passione per gli italici bastimenti...

 svt67 :

21/12/2011 18:30
 

è bellissima.

 enrico63 :

23/12/2011 15:42
 ciao Marcello,
leggo adesso le tue considerazioni finali. (qualche giorno di iper lavoro)

mi trovi abbastanza daccordo. dico abbastanza perchè condivido il fatto che un paper model "puro" (cioè realizzato senza intervenire su colorazione e miglioramenti) sia un modello approssimativo.
se però usi il paper model come base per sviluppare un bel modello credo che lo spirito sia il medesimo di qualunque altro tipo di modellismo.
il mantenere la carta come unico materiale (quando possibile) è un tentativo di realizzare cose sempre migliori potendole fregiare del titolo di "tutta carta".
certo devi essere rimasto affascinato dal fatto che si possano realizzare cose anche molto complesse utilizzando un materiale semplice come la carta.

ho scoperto da poco il paper model e mi sembra di essere un po' migliorato di modello in modello.
forse è un po' una sfida con me stesso per vedere fino dove si possa arrivare e magari un giorno se sarò convinto di aver raggiunto il "limite" mi passerà la papermania :-D

per il momento sono ancora abbastanza gasato e affronterò la mia bella nave. poi si vedrà :-) :-)

se farai altri paper ti seguirò con interesse, se non ne farai ti seguirò con lo stesso interesse :-D :-P :-)

ciao, buon modellismo e buone feste

 marcellodandrea :

23/12/2011 16:30
 sicuramente farò altre navi  :-D

ricambio gli auguri e approfitto per farli anche a tutti gli altri :-)  :-)  :-)

 Sandros :

25/12/2011 11:51
 Ciao Marcello, un ottimo lavoro come sempre, i miei complimenti.
Un caro saluto
Sandro

 marcellodandrea :

26/12/2011 10:00
 Grazie ancora  :-)

Arrivato in fondo, ecco che spunta una domanda: ma non c'era una direzione di tiro a parte per il cannone a prua? (intendo a parte il sistema di puntamento proprio del cannone).
La piattaforma cilindrica sopraelevata sulla plancia scoperta (dietro il timone) che cosa portava? Forse un telemetro? Il fatto è che non si vede nelle foto.

 alcione :

27/12/2011 16:48
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Grazie ancora  :-)

Arrivato in fondo, ecco che spunta una domanda: ma non c'era una direzione di tiro a parte per il cannone a prua? (intendo a parte il sistema di puntamento proprio del cannone).
La piattaforma cilindrica sopraelevata sulla plancia scoperta (dietro il timone) che cosa portava? Forse un telemetro? Il fatto è che non si vede nelle foto.


Si, era per il telemetro per il calcolo dei dati di  tiro e devo vedere di trovarti qualcosa 
e/o analoga sistemazione per altra categoria di naviglio sottile in uso nella R.M.
Ciao,
Francesco  

 marcellodandrea :

27/12/2011 19:02
 Ma poi lo imbarcavano? Sì la domanda sembra sciocca, ma il fatto è, appunto, che non vedo nulla nelle foto... 

 albe60 :

27/12/2011 19:14
 Complimenti Marcello,
un altro bellissimo lavoro.  Ogni volta che vedo un tuo modello faccio fatica a credere che sia di carta .... riesci veramente ad avvicinarti alla realtà e quindi i complimenti te li meriti proprio tutti.     8-) 8-) 8-) 8-) 8-) 8-) 8-) 8-)

 marcellodandrea :

27/12/2011 19:19
 Veramente questo è il primo che faccio di carta  :-)  qui nel forum ci sono altri molto più bravi di me con la carta.  Comunque grazie.

 albe60 :

27/12/2011 19:48
 Scusa se ti ho confuso con qualcun altro........  meglio ancora se è il primo, vuol dire che hai del talento
8-) 8-) 8-) 8-) 8-)

 alcione :

28/12/2011 09:34
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Ma poi lo imbarcavano? Sì la domanda sembra sciocca, ma il fatto è, appunto, che non vedo nulla nelle foto... 


Ed infatti non si trova - anche a  volerla pagare a peso d'oro - una sola foto !!!!
Comunque stando all'USMM era previsto l'imbarco di un telemetro da mt. 2 di base.
Poi, da " Le armi delle navi italiane " - E.Bagnasco - ed. Albertelli - leggo :
......risultava impensabile da bordo di queste unità - cfr. naviglio sottile e smg. - un
proficuo impiego dei/del  cannoni/e nel tiro antiaereo se non sotto forma di fuoco di
sbarramento, mentre per l'azione antinave veniva impiegata una particolare forma di tiro
detta  " tiro senza strumenti ", molto più efficace di quanto non si possa pensare.
Essa consisteva, in sintesi, nel creare delle brevi salve allineate in cursore che attraver-
sassero la direttrice del moto dell'unità avversaria in modo da avere la massima probabilità
di colpire eseguendo subito il tiro " cadenzato " senza attendere la caduta della salva preceden-
te per correggere la successiva.........
.date anche le minori distanze di ingaggio - aggiungo io. 
Forse è per questo che non si vedono foto del telemetro in controplancia.
Ho trovato la foto di un telemetro che dovrebbe essere simile ed imbarcato su di un ct. classe
Maestrale, devo verificare meglio se è lo stesso.
Inoltre sui vecchi ct. declassati a torpediniere, classi Pattison- Orlando, si eseguiva il tiro quando
l'unità era al massimo della rollata.......  
Comunque devo girare la domanda e se avrò una risposta ti farò sapere.
Ciao,
Francesco   :-)

 alcione :

29/12/2011 14:03
 Ho ricevuto risposta/conferma da una fonte ben informata : 
ci dice che sebbene tutte le unità fossero provviste di piattaforma/basamento,
talvolta contornata di battagliola a giorno o provvista di paragambe, non era
istallato il telemetro di progetto da mt. 2 di base.
Il tiro con il pezzo da 100/47 avveniva con il cosidetto " tiro senza strumenti " di
cui ti dicevo nel precedente messaggio
Una pur approssimativa misurazione della distanza dal bersaglio veniva effettuata
con l'ausilio di un telemetro da mt. 1 di base spalleggiabile e solo per la salva di
inizio fuoco, poi si proseguiva con il metodo anzi descritto. (cfr. E.Bagnasco ) ;-)
Il metodo era di ideazione tedesca ; se fosse stato nostro avrebbero detto della 
solita carenza di mezzi e dell'arte di arrangiarsi   :-(  
Ciao,
Francesco   :-)

 marcellodandrea :

29/12/2011 14:20
 Interessante e sorprendente. 1) ma i tedeschi poi lo usavano questo metodo col naviglio minore? 2) quale percentuale di colpi a segno garantiva?  (non pretendpo che tu sappia rispondere, ma sono domande che vengono...)

 alcione :

29/12/2011 15:39
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Interessante e sorprendente. 1) ma i tedeschi poi lo usavano questo metodo col naviglio minore? 2) quale percentuale di colpi a segno garantiva?  (non pretendpo che tu sappia rispondere, ma sono domande che vengono...)


Ricordo di aver visto foto di marinai tedeschi con il telemetro spalleggiabile e ora ne
comprendo la funzione; colpi a segno ? la mia fonte lo descive come " molto efficace ".
Ciao e auguroni :-D
Francesco :-)

 marcellodandrea :

29/12/2011 18:30
 vada per il molto efficace........

auguri anche a te e a tutti :-D :-D :-D

© 2004-2018 www.modellismopiu.it
https://www.modellismopiu.it

URL di questa discussione
https://www.modellismopiu.it/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=122437&forum=156