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Soggetto : Storia: AIRFIX

 Kruaxi :

26/9/2012 15:27
 




Dire modellismo statico è dire Airfix.

L'Airfix nasce nel 1939 in Gran Bretagna, come produttore di giocattoli gonfiabili (da cui il nome). Nell'immediato dopoguerra produceva piccoli oggetti in acetato di cellulosa. Come spesso capita, l'indirizzo vincente fu scoperto quasi per caso. Nel 1949 la Massey Ferguson, produttrice di trattori, commissionò all'Airfix la produzione di un modello in scala di un proprio prodotto, da offrire quale gadget agli acquirenti dei trattori nelle loro concessionarie. L'iniziativa ebbe un certo successo e stimolò la fantasia dei vertici della piccola azienda che, sfruttando lo stampo a disposizione, pensarono di venderlo anche al grande pubblico in kit di montaggio. La strada era stata aperta dalla Frog Penguin anni prima, ma l'Airfix aveva a disposizione una novità per l'epoca: una sofisticata macchina per stampa ad iniezione che permetteva già la riproduzione di piccoli pezzi, collegati ad un'intelaiatura dello stesso materiale plastico (sprue), da staccare ed assemblare. Realizzato in materiali adeguati, uno stampo permetteva di produrre lo stesso modello in quantità virtualmente infinita...

Il primo, vero, modello AIRFIX (qui già in riedizione)


All'inizio degli anni 50 l'Airfix intraprese definitivamente la via del modellismo statico. L'acetato venne abbandonato, preferendo il polistirene, ed i soggetti, in larga parte di matrice aeronautica, si moltiplicarono velocemente nel loro catalogo.
Il primo soggetto a grande diffusione, e non poteva essere altrimenti, fu uno Spitfire.
La scala di riferimento, seguendo la tradizione Frog, divenne la 1:72, più o meno rispettata in tutti i modelli... Gli inglesi la definiscono ancor oggi 'gentlemen's scale'.
Notoriamente gli anni 60 e 70 furono l'epoca d'oro del modellismo, gioco affascinante per i ragazzi ma anche sofisticato hobby per (pochi) adulti. Il catalogo Arfix si arricchì oltremodo, toccando praticamente ogni possibile campo dello scibile umano...
Hobby intelligente, stimolante e, volendo, a basso costo, il modellismo statico ebbe, come si diceva, grande diffusione all'epoca, e dagli anni 50 fino ai primi 80 vi fu un proliferare di marchi. L'Airfix dominò il panorama mondiale, per quanto molto ben contrastata nel continente americano dalla Revell (soprattutto) e dalle svariate produzioni nazionali in Giappone.

Lo Spitfire BTK del 1953: notare il pilota 'affiorante' dal cockpit...


Anche questo è uno stampo 'perso' (più probabilmente troppo usurato) tanto che, pochi anni fa, l'Airfix commercializzò un 'blister' rievocativo... con dentro, nonostante la plastica dello stesso colore azzurro, il venerabile Spit. Mk. I degli anni 60, ancora facilmente reperibile.

L'Airfix ha prodotto nel corso degli anni aerei, mezzi militari terrestri, navi civili e da guerra, astronavi vere e di fantasia, 'soldatini'...
Soprattutto negli anni 70 produsse molte confezioni con tutto l'occorrente per riprodurre rudimentali diorami e/o campi di battaglia.
Anche la produzione di Toys tout-court ebbe una certa importanza.

Analizziamo qualche aspetto della produzione Airfix nel periodo 'd'oro':
a) La scala: la scala principe fu sempre l'1:72, nelle riproduzioni di aerei, mentre, curiosamente, i mezzi corazzati ed i soldatini venivano riprodotti in 1:76 (scala OO).
Soprattutto negli anni 70 l'Airfix si lanciò in poderose (per l'epoca) riproduzioni in scala 1:24: particolarmente famoso lo STUKA in questa scala, desiderio estremo di tanti di noi che oggi hanno quasi 50 anni...
Le navi erano riprodotte generalmente in1:600 od 1:1250 (waterline, soprattutto ad uso wargame).
Tarda e poco significativa l'introduzione di alcuni modelli in 1:48, scala all'epoca tipica degli americani.
b) La qualità: si può ben dire che, ancor oggi, buona parte della produzione Airfix possa essere considerata, nel peggiore dei casi, una buona base di partenza per la riproduzione di un modello ancora all'altezza dei ns tempi. L'Airfix divideva la produzione in serie, dalle scatole (inizialmente bustine, poi blister rigidi) della serie 1, le produzioni più semplici, a salire.
La serie riguardava la dimensione del modello in se ma anche la qualità dei dettagli: ancora negli anni 70, ad esempio, si trovava un rudimentale, ed assai fantasioso, 'Stuka' in 1:72 nella serie 1, però lo stesso aereo, nella stessa scala, era ugualmente presente nella serie 2... molto più preciso e con molti più pezzi (ed ancora in catalogo).
Se gli incastri erano generalmente più che discreti, spesso invidiabili ancor oggi, può lasciare perplessi l'esagerata 'rivettatura' in positivo tipica della maggioranza di questi kit. Estremamente d'effetto, certo, ma assolutamente irrealistica.
Rimanendo nel campo degli aerei, era difficile avere a mò di cockpit più di un seggiolino, generalmente di assoluta fantasia, e la riproduzione di un pilota. Assolutamente tipici i 'pilotini' Airfix, che meriteranno una trattazione a parte.
Le decals erano spesso discutibili, di qualità non eccelsa e con il film trasparente che tendeva ad ingiallire velocemente. Ugualmente per i soggetti erano spesso proposte livree... 'sospette', ma questo è assolutamente in linea con i tempi.
c) Stampi e longevità: ancor oggi gran parte degli stampi della storia dell'Airfix viene riproposta dall'ultima reincarnazione della casa inglese, in periodiche ristampe.
Il DH 88 Racer, ad esempio, stampo dei tardi anni 50, è riproposto nel catalogo 2012...
Un numero imprecisato di stampi è scomparso da anni dalla circolazione, senza essere mai stato riproposto, tanto che i kit in questione hanno raggiunto anche cifre interessanti nel mercato dell'usato... Sono girate, e girano, leggende sui motivi della scomparsa di questi kit, spesso al limite del complottismo... ma si sa, ogni interesse ha le sue mitologie.

Negli anni del successo l'Airfix ebbe più di una filiale, ed alcune sinergie con altri marchi, senza però mai perdere la sua precisa connotazione. Altro motivo di successo fu la creazione di una collana di pubblicazioni mensili, l'Airfix Magazine, e di libri dedicati al modellismo. Degni di nota i cataloghi illustrati, ogni anno più ricchi, vera fonte di gioia per l'immaginario dei giovanissimi.

Le bustine... e poi i blister...




Un catalogo degli anni 70 italiano


Ma, infine, arrivarono gli anni 80...
La grande crisi degli anni 80.
Il modellismo si trasformò in un hobby quasi esclusivamente per adulti, spesso troppo 'esigenti' per volere ancora kit Airfix, in ogni caso 'pochi' per sostenere come prima tale mercato.
L'Airfix dichiarò fallimento nel 1981, e fu acquistata da una compagnia americana, già proprietaria del marchio modellistico MPC.
Da notare che l'Airfix aveva acquisito licenza per la produzione di modelli legati al mondo di Star Wars. Molti vennere usati direttamente dalla MPC e mai riproposti a marchio Airfix.
Anche altre produzioni andarono perdute, fra cui un kit del sottomarino Nautilus del film Disney '20.000 leghe sotto i mari'.
Gli stampi vennero trasferiti in Francia, dove gli americani avevano una sussidiaria, e continuarono ad uscire sia col marchio MPC che Airfix. Tale condizione durò fino al 1986, quando il tutto fu nuovamente rilevato, stavolta dalla Borden, già padrona della Humbrol e della francese Heller. Gli stampi furono nuovamente trasferiti nella fabbrica francese della Heller e venduti soprattutto col marchio Humbrol. Tale condizione continuò anche dopo la nuova acquisizione del tutto da parte di una cordata irlandese nel 1994, che continuò a venderne i prodotti sempre col marchio Humbrol.
In quegli anni difficili furono ben poche le novità immesse sul mercato, perlopiù i vecchi stampi si 'mischiarono' ad alcuni di quelli della vecchia rivale francese.
Dopo l'ennesima difficoltà finanziaria, soprattutto per il definitivo crollo della Heller, nel 2006 il marchio venne rilevato dalla Hornby britannica, a partecipazione statale, un colosso del 'giocattolo', già proprietaria di molti marchi storici, anche italiani (Lima, Rivarossi).
Decisa a dare nuova linfa al vecchio e glorioso marchio, anche a fronte di un rinnovato interesse verso il modellismo fra i giovani, perlomeno nel nord europa ed in Asia, la Hornby sta lavorando intensamente, sia sul piano mediatico che produttivo. Negli ultimi anni si è visto il rilascio di molti nuovi stampi, dalla qualità discontinua, e la riproposizione di molti stampi storici con nuove decal di qualità e scatole dalla grafica accattivante.

I 'new tools' Airfix


Lunga vita alla regina del modellismo !


Salute e Latinum per tutti !





[ Modificato da Michele Raus il 26/9/2012 16:19 ]

 Kruaxi :

26/9/2012 15:34
 Bibliografia in rete        La pagina wiki in inglese:


Il forum britannico 'Airfix tribute':


Il sito ufficiale del marchio Airfix:


Un altro interessante approfondimento sulla storia dell'Airfix, in inglese:


Salute e Latinum per tutti !

 Fabio :

26/9/2012 15:35
 Grazie Kru,
se sei d'accordo, non lascerei pezzi come questi "all'oblio" del Forum che brucia tutto rapidamente, ma ne trarrei un contenuto che mi sembrerebbe la sede più consona...
Ciao
Fabio

P.S.: la Airfix ha anche realizzato alcuni modelli tratti dalla saga di Wallace & Gromit, serie molto apprezzata - specialmente nel mondo anglosassone - dagli stessi autori forse più noti in Italia per il film di animazione "Galline in fuga"  

 Kruaxi :

26/9/2012 15:39
  Uhm... si, anche troppo Fabio. Diciamo che, per tenere vivo l'interesse, posterei saltuariamente qui queste 'storie', mandandone una copia anche fra i contenuti consultabili. Sempre se piaceranno ! 


Salute e Latinum per tutti !

 Fabio :

26/9/2012 15:41
 Tu posta poi a sistemarla nei contenuti ci penso io...
Ciao
Fabio

 Michele Raus :

26/9/2012 15:49
 Quote:
Kruaxi ha scritto:
.... Sempre se piaceranno !

... e ci mancherebbe! ;-)

 pittarofranz :

26/9/2012 17:00
 Grazie Kru...
:cry:
Mi hai commosso...il primo Vintage che posterò qui sarà un Airfix allora..ok?

 Luciano Maffeis :

26/9/2012 18:16
 Grazie Kru, splendida iniziativa.
Ciao,
Luciano

 Zailan :

26/9/2012 19:26
 Ah, cara vecchia Airfix!

Io cominciai con l'italeri pero'....

Feci a tempo a costruire anch'io qualcosa, prima che la societa' moderna mi correggesse,

Non eravamo altro che tanti piccoli Hitler in fasce, pronti a scattenare i nostri istinti violenti non appena ne avessimo avuto l'opportunita'. Fortuna ha voluto che venissimo relegati in un angolo della societa', mentre i nostri hobby malvagi sono stati epurati dalle pacifiche generazioni attuali.

Comunque, tre modelli Airfix dei miei ultimi anni:
un F84f con la colorazione che Caruana proponeva  (in SAM, che compravo a Cagliari a 16.000 lire, un furto), per i Diavoli rossi durante il loro tour americano (all'epoca internet era ancora riservato ai ricchi), inciso e con aerofreni in latta buccata.

Un A 26 sempre inciso.


E un B 26 con le pance aperte.








 pieroal :

26/9/2012 19:31
 ...complimenti, bellissimo volo nel passato, il mio primo aereo e' stato uno zero in busta airfix montato con il vinavil...avevo 6-7 anni... e quanti sogni a occhi aperti col catalogo airfix fra le mani al mare... ciao e grazie, Piero ;-)

 commissario :

26/9/2012 19:48
 Mi ricordo il mio primo airfix era un Gloster Gladiator e correva l'anno 61 poi ebbi la prima scatola con finestrella Afrika korps e poi via via posso dire di aver montato quasi la totalità degli aerei Airfix a pistoni ma l'emozione più grande fu l'uscita del G.50 e poi............sono arrivati quasi 60 anni ..............e le novità Airfix le guardo ancora a...................nostalgia, nostalgia canaglia......................................

 shock&awe :

26/9/2012 20:43
 Mannaggia a te Kruaxi... quanti ricordi mi hai fatto tornare alla mente con questo topic.
I primi modelli della Airfix, poi i matchbox con le stampate bicolore....quanti bei ricordi.
Dovrei avere ancora qualche scatola vintage airfix, ma non riesco a trovarla, chissa dove saranno finite....

 svt67 :

26/9/2012 20:50
 Grazie, bellissima iniziativa.

 mkobau :

26/9/2012 20:58
 il mio primo kit fù un Grumman Gosling dell'Airfix nel 1967 comprato a 350 lire in busta,me lo sono ricomprato uguale tempo fà un mito.
io continuo a seguire la casa e oggi ha degli ottimi kits da nuovi stampi,peccato per l'importatore attuale assurdamente "assente"dai negozi + interessato al ferromodellismo,sul loro sito gli airfix sono considerati"giocattoli".marco

 andy74 :

27/9/2012 08:52
 Poc.....pu.... come scrivi bene!!!!
Tolgo il cappello e ti faccio tanti complimenti, cotinua così, starei le ore a leggerti traendone vantaggi in
salute ...in quanto riesco a rilassarmi e trovare la pace dei sensi, in questa vita sempre di corsa e stressante.
I miei primi Airfix li acquistai a Londra(dove ho vissuto per due anni), purtroppo per varie vicissitudini non ho
più nemmeno un modello di quelli acquistati(Hunter,linx,gnat,ecc).Ora mi sono ripromesso di acquistare
il comet racer ma dopo il tuo articolo credo che non aspetterò più un secondo,telefono e ordino!!!!!
Alla prossima storia.Ho tanta fame di conoscenza........

P.S: credo che mi stamperò i tuoi articoli e li rilego in un'unico volume (Non mi chiedre diritti d'autore
perchè sono già abbastanza incasinato!!)

Complimenti ancora e buon modellismo a tutti :-) :-) :-) :-)

 ivancola :

27/9/2012 09:33
 il mio primo modello fu un airfix in bustina il fokker Dr 1

 seiran :

27/9/2012 10:11
 Mi permetto di suggerire questo link
per chi non lo conoscesse, contiene informazioni abbastanza interessanti sulla produzione Airfix.
Ciao
Marco

 Fabrizio1966 :

27/9/2012 11:21
 il mio primo kit in assoluto, un airfix, appunto....



il mio primo airfix "terricolo" :


il mii primo airfix aeronautico, ma non il primo aeronautico in assoluto:




..il Fabrizio :-)

 Michele Raus :

27/9/2012 13:48
 Se ricordo bene, il mio primo kit fu il Blohm und Voss 141 Airfix 1:72, con stampate color azzurrino. Non avevo ancora 10 anni e una volta montato, penso che peso/volume della UHU e della plastica si equivalessero :-P
Questa era la box art originale, decisamente "pre-censura", che la dice lunga su come siano cambiate nel tempo queste rappresentazioni.


Ma quest'anno, dopo quasi 40 anni, ho avuto il piacere di montare lo storico Lighting Airfix 1:72, che, sinceramente, mi ha dato grande soddisfazione modellistica.



Personalmente mi auguro ancora 100 di questi kit ;-)

 diomedepoldo :

27/9/2012 14:12
 Il primo di tutti, Airfix Junkers 87 Stuka in scala 1/72. Lo "ordinai" alla mamy, (non abbiamo soldiiiiii) e lo montò la edicolante, era inserito nei blister dell'enciclopedia Storia dell'aviazione della Fabbri Editori. Primi anni 70. E fu amore a prima vista, (non della edicolante per quanto....)

Il successivo fu sempre Airfix, un P.40. Lo montai io, tre tubetti di colla, il mozzo si afflosciò da quanta colla misi e il canopy, a fine montaggio non era poi così trasparente.

Che bei tempi, la capacità che hanno i bambini di stupirsi è meravigliosa. Adesso mi ci vorrebbe Belen, forse..

 Lav :

27/9/2012 21:19
 Ache io approdai al modellismo grazie all'Airfix
Uno Skyraider costruito a 11 anni con mio padre e dipinto in argento con le punte dei razzi e dei serbatoi supplementari arancioni. Le decals... beh lasciamo perdere
Fu divertimento puro, costruire e poi giocare con quel modellino....
Paolo LAV

;-) ;-) ;-)

 Clausewitz :

27/9/2012 22:42
 grazie Kruaxi, per averci offerto questa accurata storia della Airfix....anche perchè per me, che ho 45 anni, mi hai fatto rivivere un po' della MIA storia :-)
Mi hai commosso...

 commissario :

28/9/2012 19:58
 Qualcuno si ricorda quando i distributori Shell davano un modellino di auto antica, di solito airfix, a coloro i quali riuscivano a mettere su un libretto, detto passaporto 12 fancobolli di province diverse? Questi due modelli li ebbi così

 Target :

28/9/2012 23:50
 Anch’ io sono cresciuto a pane e Airfix, ilprimo in assoluto credo fosse un P-40. Incollato col Bostik e decals posate sulla nuda plastica. Poi le navi, in particolare ricordo Iron Duke, Graf Spee e Nelson, quest’ ultima imbottita di miccette, raudi e capocchie di fiammiferi, un vero funerale vichingo. A 10-11 anni mi hanno regalato l’ Harrier in 1/24! Tuttora, nella stessa scala posseggo uno Stuka, prima o poi lo farò!   Che ricordi!   Ciao, Roberto

 ziochicchi :

29/9/2012 00:09
 Bravo Kru - bella iniziativa ;-)

La mia prima paghetta settimanale era di ben 100 £ ( ...non sterline :-D)............per comprare un kit in bustina (350 £) si doveva tirare la cinghia un mese   :-o :-o :-o ...........
Primi 3 kit
MIG-15
PZL-11
LYSANDER
Incollati con i tubetti di colla....mamma mia :-x :-x

 grimdall :

29/9/2012 23:44
 Immagino che un buon 90%, o giù di lì, di attuali modellisti oltre gli "anta" abbia iniziato con l'Airfix. Anche io, in certo qual modo.... il primo contatto con l'Airfix lo ebbi con una scatola di soldatini dell'8th Army nel deserto , seguita a breve da quella dell'Afrika Corps (chissà perchè poi?)... mentre il primo modello da montare fu di una splendida auto degli anni 40 americana in scala (mi pare) 1:24 (era enorme!!!). Direte...e questo che c'entra con l'Airfix? Beh, nello stesso tempo a mio fratello arrivò una scatola di montaggio Airfix giustappunto in 1:72, mi pare di un Corsair.... dato che mio fratello per queste cose non aveva inclinazione (nemmeno ora se è per questo...) lo fece montare a me (immaginate cosa venne fuori....) usando una colla a caso, usando TUTTI i pezzi e TUTTE le decals..... e senza colore ovviamente.... fù comunque un amore a prima vista, e il fatto che poi abbia scoperto che davanti al piccolo laboratorio di falegnameria di mio babbo (anche lui aveva un hobby ... di montaggio) ci fosse il deposito dell'agente per la zona di Siena e provincia dell'Airfix stessa e che il propietario fosse un ottimo amico del mio babbo.....  un sogno!!!!!!!!!!!!

;-)

 Silvano :

30/9/2012 00:24
 A 15 anni, mai sentito parlare di modellismo, un amico di Torino si fa accompagnare in un negozio di modellismo di Sanremo, per comprare due scatole di montaggio da montare nei freddi pomeriggi piemontesi.
La cosa mi aveva incuriosito e me ne sono comprato uno anche io, che ho montato con lui.

Il mio primo modello in assoluto, quindi risale al 1980, ed è una nave,  la Tirpitz.
Ricordo che poi sono tornato nel negozio e ricordo il catalogo Italaeri che sfogliavo per decidere il kit da comprare.
Ho sempre pensato, quindi, di aver montato una Tirpitz (chissà che scala era), Italaeri.
Adesso mi viene il dubbio che fosse stato un kit Airfix...infatti ho cercato in rete una Tirpitz Italaeri o Italeri ma non ne ho trovati....
:-?

 Jar-Jar :

30/9/2012 00:59
 Come sai sono un giovane modellista, e ai kit vintage preferisco quelli di stampo recente, in più prediligo mezzo moderni (sia aerei che terrestri). Tuttavia anche io ho avuto a che fare coi kit Airfix nel bene e nel male, è un marchio storico e ogni modellista dovrebbe non solo consocerne la storia ma assemblarne almeno uno.

 ladyhawk :

30/9/2012 12:17
 kru bella iniziativa! leggere le pagine di storia del nosro hobby è interessante x davvero! Io iniziai (strano ma vero) non con un Airfix ma con un Hawk se non ricordo male. L'aereo era il Ryan di Lindbergh scala 72 incollato col Bostik. segui una serie di buste Airfix..... la prima fu uno Spit mk1 non dipinto. ci posavo le decals e via... i primi anno n non dipingevo nulla li volevo vedere finiti.poi inziai la serie Airfix plurimotori quindi Lancaster Halifax e Stirling e Sunderland..poi toccò agli americani B17  b 25 -ne feci ben 3- B 29 modificato in enola gay... di tutto questo oggi resta molto poco causa spazio.... cmq i ricordi legati alla "mamma di tutti i modellisti di lungo corso" sono molto belli..oggi a 42 anni distanza -ho inizato a incollare a 8- ho sul tavolo un Canadair Sabre d italianizzare e mia moglie l'ultima versione del Lynx.. quindi Airfix forever.....

 Oberst_Streib :

1/10/2012 15:05
 
Mi pare nessuno l'abbia gia' indicato per cui ecco un LINK alla produzione Airfix anno per anno, e cosi' potete rapidamente vedere quanto vintage sia il kit Airfix che avete acquistato.....  :-D :-D :-D :-D

Anche io, che di anni ne ho 49, sono figlio dell'Airfix.
Non ricordo nemmeno quale sia stato il mio primo kit, benche' fosse sicuramente un Airfix.

Infatti io sono stato un fortunato: mia madre dirigeva ai tempi la piu' grossa libreria della citta', e al tempo in cui io avevo circa 5 anni decisero di provare a vendere anche modellismo (maraviglie d'altri tempi!!) e in particolare Airfix e Rivarossi.
La cosa duro' solo pochi anni, dato che comunque serviva personale specializzato e che in citta' c'erano comunque negozi di modellismo e giocattoli assai piu' forniti e con gente competente dentro....

Per cui, dato che il modellismo era articolo venduto dove lavorava mia madre, non ci volle molto a veder comparire in casa alcune bustine dell'Airfix e pure la relativa colla in tubetto Britfix!
E da li', ogni mese, mi vedevo arrivare in casa un modello. Ne ho cotruiti decine e decine di Airfix, e di essi conservo ancora quasi tutte le bustine e le istruzioni.
Anzi, a essere preciso "conservo" anche i modelli, o molti di essi, che sono finiti dentro uno scatolone, piu' o meno come in un scrapyard alla fine della guerra, e sono stati usati da due generazioni per giocare.
Pertanto, non ce n'e' piu' uno intero, e molti sono stati definitivamente rottamati.

:-D :-D :-D :-D :-D

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