Forum : Aeronautica Militare

Soggetto : eolo e brontolo in linea volo storia con spunto

 uavpredator :

29/3/2011 13:27
 una storia leggera e umana ch emi ha in parte coinvolto per aver conosciuto Ginetto...ma questa è storia
la foto di un Mb 326 AM con la scritta su muso c'è ma non è pubblicabile

Quel vezzo tutto “british” di dare soprannomi agli aerei…


A Galatina nel lontano 1977 la linea volo della scuola SVBA consisteva in almeno 60 aeromobili su piazzali ed erano tutti MB326 AM
Un'altra ventina di aerei era ricoverato negli hangar per manutenzione con tempi di sosta non superiori ai 2 mesi tempo ritenuto necessario per le varie revisioni calendariali o le riparazioni su guasto
Tempi più lunghi erano necessari per quei pochi aeromobili che subivano danni da maltrattamenti dei pinguini ma a quei tempi si faceva tutto in casa e pensare di rimandare un aeromobile dal costruttore a Vergiate era ritenuta una offesa alla maestria esperienza e coscienza di tutto il reparto
I pezzi di ricambio non mancavano di certo ed i laboratori interni erano in grado di ricostruire centine, tarare strumenti, effettuare stampi di portelli o pannelli eventualmente danneggiati per non parlare di elettricisti e tlc in grado di saldare resistori, transistor ed altro…
Nulla era interdetto al manipolo di specialisti che come tante formiche laboriose, circondavano di amorevoli cure l’aereo assegnato senza mai perdere di vista la compilazione dei mvari modelli ministeriali di competenza.
A capo di questi manipoli ed in genere un per hangar c’era un M.llo anziano ed è la stria di uno di loro che vi racconto-
Ginetto D. era entrato giovanissimo in AMI appena costituita nel dopo guerra dopo un corso per sottoufficiali classificandosi 340 su 500 idonei ed arruolati su 6000 partecipanti .
Aveva avuto la fortuna di essere assegnato sin da subito a Lecce e per lui che era di Manduria, lo stare così vicino a casa gli aveva permesso di non prendere casa al Villaggio Azzurro ma di continuare a vivere nella sua casa di famiglia in campagna a coltivare vite ed olivi.
Certo fare il pendolare non aiutava la sua schiena da contadino e poi lui non aveva la patente e viaggiava sempre in corriera e spesso per i turni era costretto a rimanere in aeroporto dove era riuscito ad ottenere una cameretta austera con lavabo ma senza televisore, quello era solo per gli ufficiali –
Ginetto era un contadino di cultura e modi ma era esperto anzi espertissimo di aerei e poi il Macchi 326 lo aveva visto arrivare nel 1961 ai reparti e le sue mani sapevano riconoscere ogni pezzo, i suoi occhi vedevano meglio di una verifica a liquidi penetranti, le sue orecchie erano in grado di percepire rumori forieri di guasti –
Con i suoi ragazzi era burbero e poco incline alla socievolezza ma era rispettato e soprattutto ascoltato quando i giovani specialisti magari in difficoltà per qualche riparazione chiedevano a lui lumi…aveva un terribile vizio nascondeva pezzettini di carta con il suo nome e la data in qualche recondito accesso dell’aeromobile che”doveva essere ispezionato”- se alla fine dei lavori quel pezzetto di carta non era stato trovato e rimosso (quindi a significare che quel pannello non era stato ispezionato) metteva tutta la squadra specialisti in punizione e rifaceva fare tutti i controlli ma concedendo ¼ del tempo
Severo ma autorevole più che autoritario era comunque stimato dai piloti ed dagli allievi un po’ meno dai meccanici –
Lui indossava sempre la divisa da meccanico quella bianca fuori ordinanza e le tasche erano sempre piene di penne e matite quasi che quello fosse lo status di M.llo capo..non mancavano poi due cacciaviti uno a tagli e l’altro a stella intonsi ed immacolati probabilmente mai usati ma anche loro simbolo di capacità e comando –
Le mani no erano sporche di grasso e terra rugose e forti mani di contadino e meccanico le mani di chi quando stava a casa, riparava i trattori di tutto il paese e dintorni –
Unico vezzo del suo mondo era la lettura di Topolino a cui non sapeva rinunciare-
Quelle storie fantastiche di cartoons lo facevano tornare bambino lieto e leggero a volte si scopriva a sorridere o ridere di quelle farse a fumetti anche perché le trovava molto simili a quelle dell avita militare –
Fu così che cominciò a suddividere gli aerei del suo hangar in categorie…ed utilizzò i nomi dei personaggi a lui cari per fissare meglio le attività manutentive.
I nomi mi sono stati tramandati oralmente e potrebbero essere leggermente diversi da quanto scritto ma il senso di tutto ciò è altro-
Quando arrivava un MB 326 in hangheraggio per manutenzione lui leggendo la matricola, l’anno di consegna, le ore di volo e soprattutto chi era l’istruttore assegnato battezzava :
è un paperino…è poco preciso ed affidabile nelle manovre bisogna controllare tiranti pulegge di rinvio attuatori e leveraggi
è un brontolo….ha problemi di motore, di alimentazione e di consumi
è un pippo…….lento e impacciato risponde poco ai comandi per problemi di centraggio
è un Biancaneve…ancora immacolato ma da sgrossare mai aperti i portelli
è un eolo….vola bene è ben centrato non toccate la zavorra registrate solo i leveraggi
e così via..
la cosa suscitò ilarità meraviglia e qualche forte dubbio sullo stato di salute mentale di Ginetto ma in fondo gli aerei venivano catalogati per difetti nominati per tipologie e se la cosa funzionava (e funzionava che male c’era?) –
Ma le cose sotto le armi non vanno così qualche scherzo di troppo di qualche aviere un po’ spiritoso portò Ginetto davanti al comandante….
Il colloquio avvenne un pomeriggio di maggio caldo e umido un anticipo di estate e Ginetto sudava per l’emozione ed il caldo –
U. M.ll cosa è questa storia dei nomi d cartoni animati agli aerei ?
S. Nulla colonnello una maniera per ricordarmi meglio i difetti e per tenere svegli i ragazzi
U. non le sembra di esagerare i di rendersi poco credibile agli occhi dei suoi sotto posti che le ricordo sono soldati di leva?
S. non non credo anzi pensavo di portare qualche innovazione..
U. Lei non è qui per innovare ma cosa dice io la devo biasimare dopo quello che è successo poi…
S. veramente gli aerei sono…
U. per favore non dica cose di cui dovrà rispondere….
S. ma..
U. ma cosa lei lo sa che stamane quattro aerei in linea volo avevano una scritta erano sul muso..si chiamavano pippo pluto e topolino e l’altro Biancaneve;
per fortuna ce ne siamo accorti gli aerei dovevano andare a Roma per le celebrazioni del 2 giugno, ma lei ce li vedeva quattro aerei della SVAB sfilare con il nome di un cartone animato sul muso..
S. mi dispiace non era quello lo scopo io…
U. io..io..io..lei ormai non è in grado di tenere una divisione di manutenzione da oggi è rimosso e passa all’officina dell’autoparco e ringrazi il suo curricula se non la mando via i qualche base sulle montagne a spalare la neve può andare…
Ginetto uscì fra trattenendo le lacrime che spingevano dietro agli occhi tenute solo dalla dignità di uomo e militare.
Evvero i suoi uomini lo avevano tradito con quello scherzo e lui che lo aveva fatto per aiutarli a capire i difetti.
Tornò nell’hangar a prendere i suoi piccoli effetti personali e trovò i ragazzi che guardavano basso forse per la vergogna, ma non aveva voglia di litigare e poi perché aveva provato un metodo che si era rilevato utile ma fonte di guai con questi”scellerati figli dei fiori ex capelloni” che pensavano solo alla musica, le donne e le macchine
Tristemente prese le sue cose e rivide in un angolo dell’hangar i quattro MB326 coperti da un telo
Si avvicinò carezzò il muso del più prossimo e sollevò quel telo…sotto c’era una scritta a vernice nera fatta pennello con scritto sull’arancio anticollisione “brontolo” ed un cartello
“Caro Mllo Ginetto non siamo stati noi a fare le scritte sugli aerei ma un paio di cretini di allievi a cui abbiamo appena smontato le auto…per pareggiare i conti anzi no
Per noi sei stato un faro un maestro e i nomi agli aerei ci hanno aiutato a capire meglio cosa fare
sei il nostro brontolo ma ci mancherai…comunque l’autoparco è a pezzi (ci sono pure le auto degli allievi piloti quei due pinguini…) e siamo sicuri che saprai trovare i nomi giusti a tutti quei rottami
Con affetto e stima i tuoi 7 nani tutti cuccioli
Ginetto prese il cartello lo piegò lo ripose nell’ampio mascone ed uscì stavolt al elacrime non avevano trovato diga…
Mesi dopo l’AMI emise una circolare con il divieto di apporre nomi o nomignoli ad aeromobili in linea di volo ed in servizio o di apporre scritte non autorizzate dall’apposito ufficio ministerialeciao
Mauro
:-?

 Fabrizio1966 :

29/3/2011 15:32
 Spelndida storia...inutile precisare che "altrove" il metodo sarebbe stato apprezzato e il nostro "ginetto" pubblicamente elogiato... Leggendo queste cose, uno capisce come mai nel 1940 noi avevamo il CR42 e gli inglesi spitfire ed Hurricane...
Fabrizio :-(

 uavpredator :

30/3/2011 08:23
 giusto in parte Fabrizio
ma anche in AMI certe cose sono tollerate sino a quanndo non nasce un problema che poi può essere uno scherzo , uno screzio, un equivoco
ecco allora che si prendono provvedimenti con il regolamento sottomano, l'articolo x. al codicillo y. del paragrafo z.
In quei momenti e chi ci è passato lo sa, non hai scuse non conta il tuo profilo, la tua professionalità o la serietà onestà e correttezza si allora praticata -
sei censurato per non avere applicato il regolamento o di non essere autorizzato a farlo per iscritto da un superiore (cosa ch emai ti farebbe)
e qui siamo agli aspetti formali
anche a me è successo qualcosa di simile (anni anni fa) autorizzato a voce a svolgere un certo lavoro da un ufficiale superiore ho pensato bene dopo aver scambiato opinioni con lui stesso e con i sotto posti di applicare una procedure non conforme che avrebbe dato risultati migliori in termini di tempo e costi aggirando un codicillo procedurale ritenuto da tutti ma proprio da tutti inutile dannoso e spreco di denaro pubblico - il lavoro è andato bene si è finito prima con piena soddisfazione del reparto, dagli ufficiali ai comandati....al punto che si era dell'avviso di pubblitare tale innovativa procedurale - ma c'è stato un
collega che ha denunciato la cosa in alto molto in alto dicendo che si era trovato in difficoltà per....
io ed altri siamo andati sotto commissione di disciplina e ci siamo salvati per il curricula ma siamo stati tutti rimossi dagli incarichi con citazione di demerito, i superiori si sono salvati dicendo che loro non ne sapevano nulla e che era una iniziativa del reparto non autorizzata....
la procedura è stata studiata ed approvata con apposita circolare ed ora è in attuazione
io con altri 5 siamo stati in castigo per un anno...
ma parliamo di Ginetto che ora è in pensione si legge ancora Topolino ( su questo non l'ho mai capito) e quella maledetta abitudine di dare soprannomi Disney agli aerei non l'ha persa
i 339 per lui sono suddivisi in:
i Pinocchio (quelli che hanno problemi agli strumenti CD e danno falsi dati );
gli Archimede pitagorico (sempre i CD pieni di schermi)
i Gastone (queli che hanno avuto la fortuna di passare per mani abili e sapienti)
i Paperino (quelli sfigati e che sono stati un pò maltrattati)
i topolino ( i saccenti e precisi e meticolosi aerei )
un saluto a tutti i Ginetto dell'AMI
Mauro
:-?

 Emanuele :

30/3/2011 10:21
 Bellissima anche questa!
:-) :-) :-)

 eleonora :

30/3/2011 21:39
 Bellissima storia e W topolino! Però l'altra faccia della medaglia è molto seria e sempre in agguato...

 Ariete :

31/3/2011 00:06
 Mauro..
Ma sei sicuro della fonte di questa storia..?
Te lo chiedo perchè ci sono delle inesattezze enormi ed incongruenti nel racconto..

 uavpredator :

31/3/2011 06:49
 dimmi su quali vuoi chiarimenti e ti rispondo via mp
la fonte è certa le date ed alcuni altri elementi volutamente artefatti, storie e non storia
ciao
Mauro :-?

 uavpredator :

31/3/2011 07:32
 immagino sia questa l'imprecisione che rilevi
Ginetto D. era entrato giovanissimo in AMI appena costituita nel dopo guerra dopo un corso per sottoufficiali classificandosi 340 su 500 idonei ed arruolati su 6000 partecipanti . ;-)
leggi tra le righe "erano i famosi corsi interni per raffermati o firmaioli" in auge negli anni a cavallo tra il 50' ed il 60'
se invece hai dubbi sui nomi dei cartoons "alzo le mani " per incompetenza
ciao
Mauro :-?

 Ariete :

31/3/2011 09:19
 

Ciao Mauro!
Figurati..Rispondimi pure qui, magari dipanare i miei dubbi può essere utile a tutti.. :-)

Da quello che so io di Aeronautica Militare..Oltre alla linea di volo ogni Stormo che si rispetti, possiede i centri di manutenzione..Un tempo SRAM, poi GEV, di seguito C.M., oggi GEA..

La figura del “Capo Hangar”, è tramontata da decenni, con l'avvento dei jet, in quanto i responsabili della Manutenzione sono oggi gli Ufficiali del GArat (Genio Aeronautico ruolo assistenti tecnici) o al più del GAri (Genio Aeronautico ruolo ingegneri), per cui a ciascun specialista la propria categoria di competenza, con i suoi sottordini, come Capo Servizio, e al tempo del protagonista del tuo racconto nelle 6 ben definite categorie con l'obbligo continuativo al volo: MOTORISTI, MARCONISTI (da questi estrapolati i Radaristi), MONTATORI, ARMIERI, ELETTROMECCANICI di BORDO e FOTOGRAFI.
Ecco, da quello che so io, queste sono le specialità che possono metter mano sugli aerei da combattimento, da scuola, da collegamento e trasporto ed elicotteri..
Non vi sono e non vi sono MAI stati Avieri di Leva incaricati di avvicinarsi ad un aereo..

Ai tempi della Regia Aeronautica e fino a metà degli anni ’50 vi furono gli "Aiuto Specialisti", categoria di Avieri di Leva, opportunamente addestrati, ma soltanto per le categorie più carenti, soprattutto Motoristi ed Armieri, quelli che più degli altri subivano perdite in battaglia..Essi avevano mansioni piuttosto limitate e si distinguevano dai "regolari", per portare sotto il segno della specialità un sottofondo di colore rosso..
Che io sappia non vi sono Elettricisti nei reparti di volo, poiché appartengono alle categorie che non hanno l'obbligo continuativo al volo, pur esplicando lavori aeroportuali indispensabili, ma non toccano un aereo nemmeno con un dito!!
Per esempio..Le categorie, senza l'obbligo del volo continuativo, sono le seguenti: ELETTRICISTI LUCE e COLLEGAMENTO, Sottufficiali GARAT, AUTISTI, AIUTANTI di SANITA', RUOLO, ecc..
Gli specialisti che operano con gli aeroplani non sono mai definiti meccanici..Questo termine è riservato a chi ripara biciclette, scooter ed automobili.. :-P
Nell'Aeronautica Militare sono definiti SPECIALISTI e basta, non soltanto nel compito che gli appartiene e gli compete, ma nel proprio Foglio Matricolare, negli Annuari di loro competenza e nei ranghi dell'Arma..
Ricordo gli amici del 50° che mi spiegarono per bene queste cose..

E poi la cosa che mi lascia più perplesso.. :-?
Un Colonnello non può nel modo più assoluto mutare categoria ad uno Specialista che l'ha ricevuta all'atto della sua frequenza del Corso nella Reggia di Caserta o altrove (anche per concorsi interni), categoria sancita all'atto dell'arruolamento, poi formalizzata da una Commissione esaminatrice dello Stato Maggiore, attraverso esami scritti ed orali..
Quindi l'invio all'Autoparco, questo riservato ai soli AUTISTI, è un'altra inesattezza secondo me..

A memoria non ricordo nemmeno nessun MB.326 sfilare per i cieli di Roma durante le parate del 2 giugno..
Forse saranno stati invitati a Pratica di Mare e basta..

 uavpredator :

31/3/2011 16:11
 eccomi cercherò di essere esaustivo...
giusta disamina tecnica ed operativa
ma:
Ginetto era responsabile della officina meccanica annessa al reparto SRAM della SVBIA
effettuava le accettazioni e come "sottoufficiale anziano ruolo specialisti meccanici" compilava l'apposita scheda di presa in carico -
l'officina meccanica revisionava "pezzi" o li sostituiva prelevandoli o facendoli prelevare da avieri di leva al magazzino.
esempio un pò palloso di una procedura, una radio veniva smontata da un meccanico portata al laboratorio marconisti testata, se il caso inviata al laboratorio elettromeccanici e poi riportata ai test e rimontata dai meccanici e ricollegata dagli specialisti...
non è vero che nei laboratori non ci fossero avieri di leva come aiuto specialisti anzi ve ne era sempre uno in addestramento a rotazione ed altri anziani (caporali o caporal maggiori che poi transitavano per concorso interno alla scuola sottoufficiali già come aiuti;)
domani ti posto le foto di questi bei gruppi....
i macchi 326 hanno sfilato molti anni il 2 giugno nella sezione addestramento e scuole insieme ai Piaggio ed ai Siai nel momento del passaggio a terra della sezione "Scuole e Accademie"
i Colonelli possono, come comandanti di reparto/scuola/Aerobrigata etc allontanare qualsiasi ufficiale o sotto ufficiale di grado e mansione dal ruolo assegnato anche per concorso ad altro incarico per motivi disciplinari o di servizio anche "non confacente la specializzazione " e vale pure per i piloti....se poi non ti sta bene puoi far ricorso con apposito modello ministeriale....
l'autoparco è una definizione molto vaga in termini militari in genere è dove ti mandano quando ti vogliono far male
non ci sono solo autisti ma anche "specialisti" meccanici e altro...un autoparco di un notissimo gruppo era comandato sino a pochi mesi fa da un ufficiale pilota.....caduto in disgrazia
ma tutte queste cose sono difficili da rendere in un racconto comunque breve che prende spunto da un racconto che deve trasmettere emozioni di quel particolar periodo storico e non sempre ci riesce,
e che non ha nessuna pretesa voluta o cercata di essere un documentario sull'AMI, ma solo un fotogramma che se analizzato invece come documento storico dimostra ovviamente i suoi limiti ed imprecisioni ma se si raccontassero storie umane tenendo conto dei regolamenti avremo comunque lo stesso effetto ?
ciao
Mauro :-?
Ginetto esiste diamine se esiste ed ha passato le vicessitudini sopra dette, ma mi rendo pur conto che forse raccontare storie del mondo militare (apprese lette tramandate )in un forum modellistico per dare spunti che per essere ritenuti credibili avrebbero bisogno di riscontri documentali molto difficili da repertare , è un esercizio complicato e........inutile quindi non so credo che racconterò ancora altro.

 RobertoC :

31/3/2011 16:48
 Ciao Mauro,

intanto ti ringrazio per le tue storie,che leggo sempre volentieri.

Non credo proprio che Ariete intenda mettere in dubbio la credibilità dei tuoi racconti, e il fatto che la realtà che c'è in essi sia alterata, è chiaramente dovuto alla necessità di rendere non immediatamente riconoscibili uomini e circostanze coinvolti. Fa parte del gioco.

Come ben sai, siamo tutti "maniaci" e la caccia alle pignolerie fa parte del nostro hobby, è una specie di deformazione professionale. E quelli che sono ricercatori appassionati e professionali, come il nostro Ariete, ne sono ovviamente vittime più degli altri. Senza alcuna malizia, ne sono sicuro.

Continua a raccontare, le tue "insight" sono sempre le benvenute.

Roberto

 Ariete :

31/3/2011 20:00
 Ci mancherebbe ragazzi..
Lungi da me creare alcuna polemica..E poi Mauro mi conosce da tempo.. :-)
Per cui dovrei andare tranquillo contro ogni possibile incomprensione..

Sinceramente io sapevo altre cose..
E le riporto solo per dovere alle mie piccole conoscenze..
E per onorare quelle persone che in AM ci hanno passato una intera vita seguendo le regole e le normative vigenti..

Un tempo..Gli unici avieri di leva in un reparto di volo, erano uno o due autisti ed un piantone, ma stavano ben lontani dai velivoli e tanto meno passavano le loro giornate nei laboratori dei "meccanici".
Ancor meno prelevavano pezzi di ricambio presso i Magazzini aeroportuali..
Questo era, ed è, tuttora compito del Magazziere di reparto, uno dei più anziani che si è defilato dalla linea di volo..E per prelevare uno "spillo", utile ad un velivolo, bisogna seguire una procedura molto puntigliosa..
Attraverso fogli multipli, nei quali viene riportato, in primis, lo Stock Number ed il Federal Number, ecc..ecc..

Nessun aviere di leva poteva mai raffermarsi durante il suo servizio nell'AM..Questa possibilità fu data fino all'arrivo dei primi Specialisti dei due Corsi post-bellci, il primo dei quali iniziato nell'Ottobre 1949 (450 soli Allievi), seguito dal 2°Corso (5 Novembre 1950), attraverso una selezione feroce..A quanto mi raccontarono..Il bando iniziale del 2° corso fissava un numero di 850 posti, poi elevati a 1250, ma alla fine i promossi furono 850 nel luglio del 1951..

A proposito di sigle: la SRAM cessò di esistere, sostituita dal GEV, agli inizi del 1953, quindi i racconti degli anni '60 e '70 sono altre piccole inesattezze in riferimento a questa sigla..

Poi, ripeto: come giustamente ha sottolineato l'amico Roberto, lungi da me qualsiasi vena polemica..
Forse il racconto di Mauro è un pò romanzato..
E magari non si vuole essere precisi per un motivo particolare..
Lo posso capire..

Ma vorrei che si capisse anche la mia "voglia" di precisione.. :-)

P.s.: Mauro, AM non AMI.. :-P

 paolo.u :

31/3/2011 21:52
  Complimenti per le tue storie, CONTINUA A POSTARLE.!!!!!

 tonycarma :

3/4/2011 14:46
 Le storie che racconti le leggo sempre, anche più di qualche volta. Mi faccio pure raccontare storie anche da un mio carissimo amico che era M.llo AM, e rimarrei li delle ore ad ascoltarlo, sarà che mette anche un'enfasi particolare e tanta umanità nei racconti che è impossibile staccare le orecchie in quei momenti. Quindi, per gli stessi motivi, continua a postare le tue storie, che diano spunti modellistici o no, per me poco importa, ma per l'umanità delle storie a me interessa molto!!! ;-)
Ti aspettiamo con le prossime allora.


Ciauzzz, Tonycarma

 syerra :

3/4/2011 18:20
  Allora ragazzi veniamo un attimino al punto della situazione anche perché, mi sa tanto si stia prendendo una piega con angolo d’inclinazione eccessivo per i nostri pneumatici di serie… siamo tutti grati a Mauro che spesso ci sollazza con “storielle”  a tema A.M. che sembrano davvero uscire da un libro d’altri tempi, romanzate e con protagonisti dalla spiccata e verace “italianità”… e siamo grati anche a Daniele ed ai suoi appunti che consentono di confrontarci e mettere a fuoco passaggi o punti magari tralasciati o poco chiari.
Ad onor del vero credo che, poiché diversi lustri son trascorsi da quei tempi, il “segreto militare” possa essere sciolto senza incorrere in nessun tipo di azione disciplinare o legale… insomma voglio dire che ormai queste storie possono essere raccontate con chiarezza e dovizia di dettagli in quanto non si svela nessun tipo di notizia top secret  … per buona educazione e tutela della privacy, se non si ha consenso, è meglio cambiare i nomi dei protagonisti, ma per il resto son certo che nessun problema nel rivelare sigle o fatti secondari che ormai risalgono a 30 e più anni fa (parlare di quante sicure attive era dotata una SRCM non è più un segreto militare dato che la stessa non è più in dotazione ai reparti).

Personalmente capisco ed apprezzo la scelta della “buona scrittura” che mette in risalto il lato umano esaltando spesso il pathos della storia, senza dubbio più gradevole dei freddi numeri, tabelle e statistiche… capisco anche che in ogni caso si stanno fornendo informazioni storiche e tecniche di quel velivolo o di quel particolare di cui la storia narra, su cui non si può essere approssimativi in particolar modo con un pubblico non proprio ignorante in materia…
sono altresì cosciente che nessuno, me per primo, è depositario della verità assoluta su questo o altri argomenti in special modo quando le “verità” raccontate, spesso sono tramandate nei corridoi di caserme, aeroporti e tutte quelle strutture militare dove prendono corpo e crescono le “leggende metropolitane” e quindi suscettibili di inesattezze e/o incongruenze. 

Sulla base di quanto sopra mi piacerebbe e vi sarei grato se all’interno di questo nostro Gruppo, si racconti, si discuta, ci si confronti in maniera leale, onesta e sempre amichevole… qui nessuno è il primo della classe così come nessuno, e mi ripeto, è depositario della verità assoluta! Inviterei quindi il nostro Mauro a provare ad essere se possibile più “preciso” nei suoi racconti e disponibile al confronto o agli appunti mossi senza dovere ricorrere all’abbandono del suo ruolo di “raccontastorie” A.M. sarebbe quindi opportuno che si chiarisse la diatriba con Daniele sempre su questo topic, in modo che non possano nascere incomprensioni… vi ricordo che stiamo sempre parlando del nostro passatempo!

 Grazie per l’attenzione

 

Gianni

 Ariete :

3/4/2011 18:56
 

Trovo il post di Gianni molto equilibrato e corretto..
Tanto più che ritengo Mauro una bravissima persona..E nel corso di questi anni ci siamo confrontati sempre con estremo rispetto..
Ho solo trovato di poco gusto il riferimento a me in un post diverso da questo dove con ironia si faceva capire che i "maniaci del regolamento" se la sarebbero presa..

Pazienza, credo nelle buona fede di Mauro e penso che quelle parole siano state dettate solo dall'istinto..

Quello che volevo specificare io non è la sostanza del racconto..
Molto bello e molto "umano", ci mancherebbe..Ne tanto meno la veridicità della storia tramandata da Mauro..
Solo che alcune cose non erano precise..
Se dare il proprio contributo significa attaccare una persona: chiedo scusa di questo..Ma non è certo il mio modo di vedere il civile confronto..

Ripeto quello che per me andava precisato un pò meglio:

Quando c'erano le revisioni e le calendariali bisognava firmare tutte le voci del programma di intervento e credo che nessun responsabile del lavoro non controllava le voci in programma, in ultimo doveva firmare e assumersi la responsabilità..Per cui è leggermente diverso da come viene scritto nel racconto..
Gli avieri non andavano in magazzino M.S.A. (Materiale Speciale Aeronautico)  a ritirare gli accessori o i pezzi di ricambio ci andavano gli Specialisti con tanto di Buono di Prelevamento compilato dall'Uff.Tecnico e firmavano per ricevuta, anche a ritirare i motori nuovi o revisionati da sostituire, un aviere non lo poteva fare..
Ad esempio..I Marconisti del Gruppo volo, se non potevano riparare in Laboratorio un apparato Radio, lo portavano al laboratorio del G.E.V. che era piu attrezzato e ne prelevavano un altro già riparato e pronto, se non c'era andavano loro all'M.S.A. e lo prelevavano con la stessa procedura del buono di Prelevamento..

Altro punto..Le punizioni per motivi futili che poteva dare un Comandante erano solamente controproducenti, come non credo che il Comandante di Gruppo (il Comandante della Base non si occupava se non di mancanze gravi di queste sciocchezze come il nomignolo agli aerei), punisse un M.llo così valido e certamente non veniva mandato al "Magazzino Pedalini" se non su sua richiesta o per una mancanza gravissima sulle proprie attribuzioni, un Comandante serio se lo tiene stretto..
Inoltre il Comandante di Stormo non può assolutamente cambiare la Specialita di uno Specialista, lo può fare solamente la Direzione Generale del Personale Militare quando lo Specialista per motivi in primis di salute non può piu espletare le sue mansioni ma sempre su parere dell'Istituto Medico Legale A.M. e che abbia superato un lungo periodo di convalescenza o aspettativa e su sua richiesta o esonero dal volo, quando gli veniva assegnata una S.A.M.A. diversa..

Appena finita la Guerra nei primi anni '50, furono passati Specialisti coloro che avevano la qualifica di Autisti e furono aggregati al 1° Corso dopoguerra, gli aiuto Specialisti erano i ragazzi di leva, ma non furono piu fatti! Gli Elettricisti (d'aereo) erano cosi definiti ante-guerra, ma dopo con i primi Corsi, furono chiamati ELETTROMECCANICI di BORDO, e i "meccanici" non sono mai esistiti se non nel personale civile che lavorava all'Officina dell'Autoreparto o al Gruppo S.L.O. come fabbri..

Tutte le altre cose le ho già scritte nei post precedenti.. :-)

Detto questo, sono felice che i racconti di Mauro piacciano a molti..
Piacciono anche a me..
Però credo di poter essere libero di segnalare alcune imprecisioni al fine di rendere un quid in più a questo bel GIS..

Grazie per l'attenzione ed un abbraccio a tutti ed a Mauro in particolare!

:-)

 uavpredator :

4/4/2011 08:05
 dopo qualche giorno di riflessione causa influenza....torno in servizio
vorrei chiarire che per me "maniaco di regolamenti" non era riferito a nessuno in particolare men che mai a Daniele che ho qualche volta aiutato in ricerche storiche per quanto possibile quindi rigorose ed oggettive- lo conosco e lo temo
;-) ed accetto alcune sue osservazioni ma le cose, la vita militare a volte è diversa e ricca di episodio fuori dalle righe
quelli che poi cerco di raccontare
spiego meglio
ci sono i regolamenti ed i codici (e nella vita militare sono essenziali);
ci sono le consuetudini ed gli affinamenti (quelli che ti permettono di lavorare e completare un compito altrimenti impossibile con i regolamenti)
ci sono le abitudini (buone o cattive) che vanno corrette in quanto fonte di rischi potenziali;
e siamo alle storie che sono ricche di consuetudini e scarse di regolamenti
le storie da me apprese dell' AMI (Aeronautica Militare Italiana) sono come detto da Gianni molto umane e poco formali e nascono da uno spunto un aneddeto un fraintendimento....raccontato dai protagonisti oppure da chi c'è stato
nomi reparti e date sono confusi per motivi non di top secret ma per aspetti di privacy...non credo che molti sarebbero contenti di riconoscersi in qualche storia in special modo che ha dimostrato rigidità
io per esperienza personale per esempio ho ritirato pezzi di un motore in magazzino e li ho trasportati in officina con la 127 Fiorino con tutti i modelli cartacei possibili ed immaginabili e non era certo uno specialista del settore ma quel giorno non c'era nessuno in grado di farlo ed allora..
le consuetudini esistono e la flessibilità operativa pure in special modo se i regolamenti ti impediscono di fare...
il mio dubbio è e rimane quello di raccontare queste storie che sono un patrimonio emotivo più che tecnico - una raccolta di emozioni volutamente priva di riferimenti modellistici intesi come "uguale alla realtà"
e siamo al concetto che più mi preme da sempre la realtà -
quale è la realtà ? quella fatta di rigorose indagini storiche e manualistiche o quella fatta di storie veramente successe ancorchè romanzate e arricchite di aggettivazioni inconsuete per il mondo militare ?
che ci fossero MB 326AM con le scritte sul muso è un fatto accaduto.....ma mai reso pubblico tutto il resto è struttura alla storia ma se mi presentassi ad un concorso con un modellino con scritto Biancaneve mi prenderebbero per pazzo...
chi ha vissuto per tanti anni la vita militare sa che queste cose accadevano questi "casini" operativi erano all'ordine del giorno (forse oggi meno per mancanza di fantasia) e misurare le storie con il metro dei regolamenti e delle procedure è un limite, più che modellistico " emozionale "
qui sta il mio dubbio se continuare a postare storie (oramai poche avendo da sempre rimosso quelle più tragiche) per fotografare episodi oppure attenermi alla versione ufficiale delle cose in genere fredda e sintetica -
comunque ringrazio chi apprezza e pure quelli che non apprezzano, sono sicuro ch equalch espunto comunque entra...
Daniele, Gianni io accetto critiche e rimbrotti non sono permaloso avendo avuto mamma Tedesca e papà Siciliano ho una visione molto elestica delle cose per ovvietà
per Daniele poi non ti risentire di parole scritte in un contesto molto ampio sai bene che se mi chiedi quanti "peli aveva e di che colore" il tale pilota di tale reparto metto in moto tutto il ministero per darti risposte vere o verosimili
io non soffro di presunta mancanza di credibilità se no le storie non le raccontavo e amagari le rpossime ( in special modo una) è talmente incredibile che pure io ho avuto dubbi sulla fonte per poi....
ciao
con affetto
Mauro :-?

 Ariete :

4/4/2011 09:23
 Quote:
uavpredator ha scritto: 

"... sai bene che se mi chiedi quanti "peli aveva e di che colore" il tale pilota di tale reparto metto in moto tutto il ministero per darti risposte vere o verosimili...


Lo so Mauro..
Lo hai sempre fatto..Ed è per questo che ti considero un amico ed una bella persona!

:-)

Bene..Oggi è una giornata migliore! :-)

 roby67 :

4/4/2011 19:28
 
Quote:
uavpredator ha scritto: ........inutile quindi non so credo che racconterò ancora altro.




Ci mancherebbe Mauro,io i tuoi racconti li leggo con piacere e li aspetto sempre con impazienza.
Per quel che mi rigurda leggere le tue storie è un momento di svago per me e non mi interessa molto cercarci il pelo sull'uovo.
ciao
:-)

 Ariete :

4/4/2011 22:08
 Quote:
roby67 ha scritto:
"..cercarci il pelo sull'uovo.."
ciao
:-)


NELL'uovo..Si dice NELL'UOVO!! :-x

E poi mi dicono che sono noioso e pignolo!?!?!?! :-?

P.s.: si scherza, eh!!!!!!!!!! Mi sto prendendo in giro da solo!!!!!!!

:-D :-D :-D

Ciao bel piumato!! ;-)

 Starcruiser :

7/4/2011 14:05
 Storia bella ed intrigante. Qualcuno dovrebbe raccoglierle e farne libri... un pò di umanità non guasta mai.
Purtroppo il tempo ed i ricordi possono alterare la realtà, magari gonfiandola o sminuendola.
Chi lavora in una grossa azienda o in un ente, più o meno pubblico, può ascoltare la stessa storia raccontata in modi diversi a seconda di chi la racconta. Per non parlare poi delle maldicenze o dei pettegolezzi.
Quanto al rispeto dei regolamenti, questi sono rispettati se c'è qualcuno che li fà rispettare. Ovvero, per fare una certa cosa devo produrre un modulo di cui poi devo farne una copia per un altra funzione. Io lo faccio, poi il mio posto è preso da uno che non lo sà o se ne è dimenticato. La copia non si fà più. Se poi nella funzione ricevente quello che riceve le copie se ne và ad altri incarichi ed è sostituitoda qualcuno che non sà o si dimentica...  la procedura và a farsi benedire. Se poi succede qualcosa... i responsabili saltano sù e dicono:
"tu non me l'hai passato [il modulo]"
"tu non me lo hai sollecitato"
Calcisticamente si dice... X e ciao alla procedura.
Sull'episodio dei najoni che non dovevano... basta che per motivi contingenti ne usi uno per necessità, che la prassi diventa regola. Anche se tale regola non c'è ma l'autorità sorvola per non complicarsi la vita.
Anche in fatto di gerarchie, se fà comodo hai una persona di "basso livello" che prende responsabilità come uno di alto, e viceversa. Dipende dalle situazioni e dalla voglia dichi sà o dovrebbe sapere di far andare le cose come devono.
Sono sicuro che chiunque avrebbe esempi concreti da portare.
Non dimentichiamoci poi che le procedure possono cambiare con il tempo, ma se non vengono applicate/memorizzate...
Ho fatto la naja nello stesso periodo di altre persone e sentendo loro ho scoperto che c'erano diverse interpretazioni per esempio sull'assegnamento delle licenze... ma non facevamo parte dello stesso esercito?

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