Forum : Giappone

Soggetto : Chi erano (sono) i giapponesi?

 Clausewitz :

11/9/2009 09:45
 

Se si potesse fare una sintesi con una sola parola della mentalità di un giapponese, si dovrebbe forse dire “socialità”. E’ proprio questa la caratteristica predominante dello spirito giapponese. Il Giappone è sempre stato un Paese, per i nostri canoni, sovrappopolato. La popolazione si è sempre concentrata sulle coste, vivendo di pesca, o nelle relativamente rare zone coltivabili dell’interno. Per il giapponese, il fatto di vivere in un gruppo è sempre stata la condizione naturale. Ma, caratteristica altrettanto predominante, il gruppo per il giapponese è una realtà fortemente normata da una serie di regole, improntate al rispetto, all’abnegazione e al sacrificio. Questo grazie alle correnti culturali, filosofiche e religiose predominanti in Giappone: il buddismo, lo Shintoismo e il Bushido, il codice di etica marziale proprio dei samurai. Lo shintoismo è la religione-sistema filosofico originario del Giappone: in esso assumono particolari valore la concezione animistica della natura. La natura a sua volta è raffigurata come uno spazio abitato dai “kami” gli spiriti buoni e gli spiriti degli antenati, in lotta con gli “oni” gli spiriti malefici. Compito dell’individuo è l’armonizzarsi con la natura, offrendo rispetto e devozione ai kami. Ecco dove nasce, in estrema sintesi, una delle caratteristiche salienti della mentalità giapponese: il rispetto per i più anziani, il grande valore attribuito al rapporto fra anziano e giovane (Senpai e kōhai), fra esperto e principiante, fra maestro e discepolo, nascono proprio dalla sacralità attribuita dallo Shinto agli spiriti degli antenati e quindi alla tradizione che essi rappresentano. Ancora oggi in molte case giapponesi è presente un altare dove bruciare incenso o lasciare delle strisce di carta di riso o un po’ di sake agli antenati. Per il giapponese, il valore fondamentale è quindi il gruppo, la società, con la sua gerarchia e il bene del singolo coincide col bene del gruppo. Al punto che il singolo è tenuto a sacrificarsi per il bene della comunità. Il dovere (giri) è un riferimento costante nella mentalità giapponese. Ma su questa base culturale, che nasce nella notte dei tempi, insieme allo stesso Giappone, si innestano poi, verso l’VIII secolo d.C., gli insegnamenti del Buddismo, in particolare della scuola zen. Il buddismo zen si caratterizza da un approccio molto concreto e pragmatico alla realtà e porta in Giappone tutta la tradizione buddista che vede nella precarietà e nel mutamento continuo i cardini della realtà terrena. La morte per i buddisti è solo un passaggio, nell’eterno ciclo di reincarnazioni che porteranno l’anima dell’uomo alla perfezione e quindi all’annullamento mistico del Nirvana. Se sommiamo queste cose: la devozione al gruppo e alla gerarchia dello Shintoismo e il senso della transitorietà delle cose del buddismo, con l’accettazione serena anche della morte, destinata a portare chi muore in guerra nell’universo dei kami shintoisti, abbiamo il perfetto humus culturale per la nascita di una vera e propria ideologia militare, che troverà espressione nel Bushido, il codice di condotta dei samurai, la casta guerriera giapponese. Il Bushido esalta valori morali quali la giustizia, il senso del dovere, la lealtà, la compassione, l'onore, l'onestà ed il coraggio. Altra idea fondamentale del Bushido, e si torna al concetto nipponico di socialità, è il grande valore dato alla riconoscenza, alla necessità di saldare i debiti e di ricambiare i favori. Non dobbiamo pensare al Bushido come a un libro, ma come a un insieme di regole che vanno dai principi morali alle regole alimentari a quelle di buona educazione e di etichetta, oltre, naturalmente, ai principi di applicazione delle arti guerriere, in primis la scherma (ken jutsu). Il Bushido è cambiato e si è evoluto nel corso del tempo e ha fra le sue pietre miliari alcuni dei capolavori della letteratura giapponese, dal Libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi al Hagakure di Yamamoto Tsunetomo. Ecco quindi i canoni fondamentali della cultura giapponese; rispetto per la natura, rispetto per gli antenati e per i superiori, totale abnegazione nei confronti della società, spirito di sacrificio, relativizzazione dell’individuo e della morte e un profondo senso dell’onore e della riconoscenza. Basti pensare che la forma classica di ringraziamento formale in giapponese “Arigato gozaimashita” può anche essere tradotto come “Tu mi hai imposto un obbligo”.

Hiroshige1

Hiroshige, il pittore che descrisse il Giappone del XIX secolo, quando il paese era ancora isolato dal resto del mondo (immagine inserita a solo scopo di discussione) 

 Ariete :

11/9/2009 10:03
 Bellissimo post Marco..
Che ci aiuta ad entrare nella giusta mentalità del giapponese fin da subito..

Ti faccio una domanda forse banale: la cultura giapponese quali e quante influenze ha avuto da quella cinese? Come si "vedono" oggi i rispettivi cinesi/giapponesi? Anche a livello filosofico-culturale sono piuttosto affini, oppure no?

Scusa il fiume in piena.. :-P

 Clausewitz :

11/9/2009 11:12
 

Bella e impegnativa domanda :-)

Dunque, la cultura giapponese ha avuto influenze dalla Cina, indubbiamente.

Cina e Giappone sono sempre state due potenze che si sono fronteggiate. Basti pensare che il termine Kamikaze (vento divino) indicava originariamente una tempesta che nel XIII secolo spazzò via una flotta cinese che voleva sbarcare e invadere il Giappone...

Ma come avvenne in Occidente fra Europa e mondo islamico, il confronto non fu solo bellico: dalla Cina arrivò in Giappone il buddismo e i caratteri cinesi, che in Giappone presero il nome di kanji, entrarono a fare parte della lingua giapponese, così come molti termini e vocaboli cinesi, con pronuncia alla giapponese, entrarono nella lingua parlata.
La cultura cinese si è così mischiata alla cultura giapponese autoctona.
Anche concetti come ying e yang o dao (la via) sono comuni alle due culture, come è comune, in cucina, il consumo di spaghetti o la cultura del riso.

Quello che cambia e rende diversi i due popoli, al di là della cultura comune, è la diversissima evoluzione storica e politica che hanno avuto.

Se volessimo fare un paragone un po' azzardato, noi in Europa parliamo di comuni radici nel mondo classico greco-romano e nella tradzione giudaico-cristiana, ma poi ci siamo azzuffati per secoli e ogni popolo ha sviluppato un suo proprio carattere.

Ciao

Marco :-)
 

 Ariete :

11/9/2009 11:39
 Ok, Marco!!
Ora mi è tutto un pò più chiaro!! :-)

 Erich_Hartmann :

11/9/2009 20:04
 una  precisazione: l'invasione scongiurata dal tifone Kamikaze era quella dei Mongoli di Kubillai Kan, al secondo tentativo di conquista. Dopo la prima, e disastrosa per i Giapponesi, invasione, la costa fu fortificata ed all'arrivo della flotta mongola, questa fu costretta a sostare davanti alla costa nipponica causa la mancanza di punti di sbarco, venendo poi spazzata via appunto dal tifone Kamikaze.
Sayounara!

 pittarofranz :

12/9/2009 05:52
 Ma il Bushido non impone anche il rispetto dei più deboli? Come si può associare a ciò il comportamento tenuto dai Giapponesi verso i popoli sottomessi, specie verso i Cinesi durante i conflitti dell'espansinismo nipponico in Asia?

 Ariete :

12/9/2009 06:07
 Quote:
pittarofranz ha scritto: Ma il Bushido non impone anche il rispetto dei più deboli? Come si può associare a ciò il comportamento tenuto dai Giapponesi verso i popoli sottomessi, specie verso i Cinesi durante i conflitti dell'espansinismo nipponico in Asia?


Interessante..
Mi piacerebbe trovare anche qualche aforisma dell'Hagakure kikigaki..

 Clausewitz :

12/9/2009 10:11
 Quote:
Ma il Bushido non impone anche il rispetto dei più deboli? Come si può associare a ciò il comportamento tenuto dai Giapponesi verso i popoli sottomessi, specie verso i Cinesi durante i conflitti dell'espansinismo nipponico in Asia?


Questa è una delle domande chiave, su cui avremo modo di discutere.

Così in prima battuta, posso risponderti che gli uomini sono sempre uomini. Anche il Vangelo predica l'amore per il prossimo e guarda cos'hanno combinato gli spagnoli in Sud America.

Però ti ripeto, questa sarà una questione da dibattere. Ciao :-)

 pittarofranz :

12/9/2009 22:49
 Siamo qui apposta no?
Però mi permetto di osservare che la Chiesa cattolica spagnola, dopo un primo momento in cui predicava che gli Indios non erano uomin i ma selvaggi, si fece promotrice della loro tutela e conversione.....
mentre i Giapponesi col cavolo...e poi il Bushido è un codice etico, mica una religione. no?

 Wanderer :

12/9/2009 23:16
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Scusate ma penso che in questo thread si stia semplificando un po’ troppo… Penso sia importante enfatizzare l’Hon che è alla base delle convinzioni dei militari nipponici, il concetto dell’obbedienza all’autorità ed all’imperatore, inteso come debito verso di lui. Questo impedisce di discutere gli ordini o di opporvisi a meno di non ricevere dall’imperatore una dispensa per poterlo fare. Questo significa che il Bushido passa in secondo piano ed è comunque più associabile all’epoca dei samurai più che ai tempi moderni. Del resto vi sono pareri contrastanti tra gli studiosi sulla persistenza del Bushido nella società contemporanea nipponica.
Riguardo ai crimini di guerra, soprattutto in Cina, essi vanno valutati in base al forte razzismo che contraddistingue da sempre i giapponesi e che ritiene inferiori praticamente tutti gli altri popoli, un po’ come il concetto di Barbaros nell’antichità. Inoltre la storiografia occidentale tende a dimenticare che in diverse città cinesi le comunità di commercianti giapponesi furono massacrate dai cinesi in modi barbari negli anni della guerra e questi fatti vennero usati dai politici giapponesi per aumentare l’odio etnico delle loro truppe verso i cinesi

 Clausewitz :

12/9/2009 23:28
 Certa Chiesa, Franz: quando Las Casas cercò di denunciare le atrocità spagnole si trovò a dover controbattere l'opposizione dei suoi stessi confratelli, teorici del fatto che gli indios erano "quasi scimmie".

E se è vero che il bushido non è una religione, è pur vero che esso è il frutto delle due religioni giapponesi, come ho cercato di spiegare.

Comunque, se permetti, stiamo perdendo il nocciolo del discorso: il GIS, naturalmente, non vuole far vedere che i giapponesi erano bravibuonibelli, anzi, in guerra erano abbastanza terribili; tutti sappiamo dello stupro di Nanchino e di molte altre atrocità.

Sta di fatto che il bushido predica nobili ideali.

Come mai allora, pur avendo una cultura così spirituale e nobile i giapponesi commisero delle atrocità?

Come mai allora i tedeschi, che avevano Kant e la legge morale, fecero quello che fecero durante la 2 G.M.?

Ripeto, è difficile trovare delle risposte, se non nel rassegnarsi, forse, alle contraddizioni e all'irrazionalità dell'uomo. E credimi, negli anni '30, per un sacco di motivi, di irrazionalità in Giappone ce n'era tanta. Un famoso maestro di arti marziali, noto in tutto il Giappone, scrisse nel suo diario, nel 1943, che il Giappone era governato da un gruppo di pazzi.

Vedi tu....

Ciao

Marco

P.S. I giapponesi erano "cattivi" certo, ma siamo sicuri che i loro avversari, dall'altra parte del Pacifico, fossero questi atichi di santo?

 Clausewitz :

12/9/2009 23:32
 Quote:
Scusate ma penso che in questo thread si stia semplificando un po’ troppo…


Prima di partire in quarta caro Wanderer, ti invito a leggere l'introduzione: certe semplificazioni sono dovute per aiutare chi di Giappone non sa nulla.
L'hon di cui tu parli non è stato inventato nel 1941, ma un concetto shintoista che avevo spiegato senza tirare in ballo l'hon, per evitare troppe complicazioni.
Sempre nell'introduzione, ho spiegato che sto preparando altri testi per spiegare le cose. Se però ritieni di poter fare un'opera più colta e precisa della mai, ti lascio volentieri la parola e il posto.
Saluti

Marco

 Wanderer :

12/9/2009 23:48
 Attenzione nessuno ha parlato di Hon come relativo solo alla 2GM ma come elemento fondamentale per giudicare i comportamenti dei giapponesi in guerra e non solo, mi pareva che la domanda riguardasse il collegamento tra Bushido e crimini di guerra...
Una buona lettura sull'argomento è di Ruth Benedict, Il Crisantemo e la Spada, uno studio iniziato nella 2GM dall'esercito USA per le difficoltà che essi avevano nel capire i comportamenti dei loro avversari.
Io mi limito a discutere di Giappone in guerra, non ho sufficienti conoscenze per spiegare la società nipponica.

 Clausewitz :

13/9/2009 00:00
 Quote:
Io mi limito a discutere di Giappone in guerra, non ho sufficienti conoscenze per spiegare la società nipponica.


Secondo me ogni esercito è espressione della civiltà e della cultura del Paese di appartenenza.
L'hon (o on) altro non era se non l'aspetto in ambito marziale del più ampio concetto shintoista i obbedienza ai superiori e agli avi. Chiaramente al vertice di questa piramide gerarchica c'è l'imperatore, che ai tempi del Giappone in guerra era ancora considerato, fra l'altro, una figura divina, con tanto di culto.

Ciao

Marco

 Fabrizio1966 :

13/9/2009 00:33
 Premettendo che  personalmente nutro un forte interesse MODELLISTICO nei confronti delle FFAA Giapponesi, ho la netta sensazione che questo Gis, ad oggi, abbia assai poco di modellistico. Comprendo che alcuni aspetti della filosofia e della cultura di quel paese possano affascinare, ma la realtà è, come ha spiegato Enzo, parecchio più complessa e articolata. Ora senza entrare nei particolari, vorrei molto brutalmente porre un paio di questioni:
Primo: siamo davvero in grado in questo contesto di comprendere e di sondare  la cultura nipponica e la  storia di quel paese OBBIETTIVAMENTE e senza faziosità?
Secondo: la comprensione del Bushido ed i delicati aforismi quanto incideranno e quanto mi saranno  utili per la corretta colorazione del mio Ha - go piuttosto che dell'abitacolo del mio N1K ? ...facciamo meno di zero? O scommettiamo che diventerà per contro occasione per qualche bella ed inutile lite tra ammiratori di  Nihon  e suoi detrattori?
I Gis, ricordiamocelo,hanno finalità eminentemente modellistica...
Fabrizio

 skorpio62 :

13/9/2009 04:00
 Come post mi ha anticipato Fabrizio, sarebbe meglio rimanere in ambito modellistico....
Stefano

 Kruaxi :

13/9/2009 04:23
  Non sono affatto d'accordo !!!
Un G.I.S. , per definizione, è qualcosa di più, e di meglio, che una mera valutazione modellistica.
Ragazzi... Gruppo di Interesse STORICO.
Qui dentro ci vantiamo giustamente di condividere una cultura storica 'medio-alta'.
Porca pupazza... abbiamo gente come il Gobbi !
Un modellino, dal mio punto di vista (modellista naive), non ha senso se non integrato in un bel contesto.
Io sono un modellista del ca(...), ma di ogni mio sciagurato soggetto posso parlare ore, integrandolo in un contesto ben definito.
Che vuol dire 'non parliamo di aspetti culturali' ?
Non siamo in grado ?! Gente qui dentro ha ampiamente dimostrato più volte di esserne in grado ben più di chi, nei media, ne sarebbe delegato.
Cos'é, politically correct ?
Per favore... un ipocrita sistema per spengere l'intelligenza.
In questo forum c'é tanto spazio... evitando giusto la politica da stadio, non per questo non possiamo affrontare tematiche adulte.
Sennò era inutile fare i GIS !!!
Gli anglosassoni, nel loro raffrontarsi con la storia, ci hanno insegnato come pochi particolari, magari una singola discussione in parlamento dieci anni prima, farà si che dieci anni dopo venga accettato in prima linea un caccia biplano dalle caratteristiche consolidate, od un monoplano dalle molte incognite.
E poi... fa schifo imparare qualcosa ?


Ben vengano le polemiche, possiamo sostenerle.
Io, ad esempio, sono assolutamente conscio delle molte insanabili differenze fra Giappone ed 'Occidente'.
Per molti aspetti i nipponici, soprattutto nella seconda guerra mondiale, sono stati dei MOSTRI.
Il punto è che, per la loro cultura, sono stati, dal ns punto di vista, MOSTRI anche verso se stessi.
Abbiamo lo spazio per parlarne, ergo parliamone.
Altrimenti saremmo il solito sito dove si sprecano i 'bravo', 'ottimo', 'eccellente', 'potresti ritoccare quel particolare'... come tanti altri.
Questo è il mio pensiero.

Salute e Latinum per tutti !

 Ariete :

13/9/2009 04:50
 Sono d'accordo con Kru..
Pur cercando di stare lontano da ogni tipo di polemica..
I GIS nascono anche per diffondere, comprendere e "capire" una determinata tematica..
E' vero che siamo in un sito modellistico..
Ma il quid in più di M+ è proprio il fatto che NON siamo solo incollatori di plastica..

Ben vengano tutte le informazioni in più per saper colorare e montare meglio il mio Zero..
Ma se il modello non lo "sento mio"..Non riesco a contestualizzarlo storicamente e culturalmente..Non mi lascia, alla fine, qualcosa in più dentro di me..Beh, tanto valeva farlo..Non avrei imparato niente di interessante in più..

Il tutto, IMHO..

P.s.: Ad esempio, il film segnalato da Kru in un post sul GIS, non lo conoscevo..
E grazie a questo GIS l'ho conosciuto..
Questo è il bello dei GIS.. :-)

 stebi51 :

13/9/2009 10:28
 Quote:
Ariete ha scritto: Sono d'accordo con Kru..
Pur cercando di stare lontano da ogni tipo di polemica..


Il problema è proprio questo, quando si parla di certi argomenti la polemica è sempre in agguato.
Sta al senso di educazione e di civiltà di ciascuno evitarla.
Purtroppo, come già accaduto in passato, quando si comincia a discutere di "chi è stato più cattivo in guerra" non si salva nessuno, e sottolineo nessuno!

 Ariete :

13/9/2009 10:32
 Quote:
stebi51 ha scritto: Ariete ha scritto: Sono d'accordo con Kru..
Pur cercando di stare lontano da ogni tipo di polemica..


Il problema è proprio questo, quando si parla di certi argomenti la polemica è sempre in agguato.
Sta al senso di educazione e di civiltà di ciascuno evitarla.
Purtroppo, come già accaduto in passato, quando si comincia a discutere di "chi è stato più cattivo in guerra" non si salva nessuno, e sottolineo nessuno!



Quoto e sottoscrivo!! :-)

 Clausewitz :

13/9/2009 11:11
 Anche per me il modellismo non può essere disgiunto dalla storia.

Detto questo, non era mio intento fare classifiche di belli e brutti o di buoni  e cattivi.

Ho anche anticipato che sto preparando una serie di brevi testi che mi e ci concederanno di arrivare presto al lato modellistico della questione, magari ambientando quei modellini nel loro contesto storico.

Se me ne verrà lasciato IL TEMPO e se qualcuno non vorrà per forza buttarla in politica; cosa che a me non è sembrato di fare.

Detto questo, se a qualcuno il GIS non piace, o non crede sia consono al forum, disponibilissimo a lasciare perdere.

Spero però che chi critica, poi si faccia anche avanti con qualche proposta.

Saluti

Marco

 skorpio62 :

13/9/2009 12:39
 "Se me ne verrà lasciato IL TEMPO e se qualcuno non vorrà per forza buttarla in politica; cosa che a me non è sembrato di fare."
Marco nessuno ti incolpa di niente ma, visto come sono andate le cose in altre occasioni, di sicuro qualcuno che la butta in politica esce....a tal proposito Ariete/Daniele penso che 3/4 esempi te li possa fare in prima persona.
Faccio anche presente che la sezione OffTopic è stata spostata, e resa non visibile dalla Home Page, appunto per motivi legati a polemiche su argomenti, che saranno anche correlati, ma che su un sito di modellismo non è che c'entrino un gran chè.
Stefano

 Ariete :

13/9/2009 12:53
 Si..D'accordo Ste..
Ma se non si sono generati "casini" nel GIS sulle forze sovietiche non vedo perchè dovremmo crearne nel GIS sull'Impero Giapponese..

Cerchiamo pure di stare attenti..Ma personalmente ho massima fiducia in Marco e negli altri appartenenti a questo GIS..E più in generale in tutti gli utenti del Forum.. :-)

 skorpio62 :

13/9/2009 13:21
 "Ma se non si sono generati "casini" nel GIS sulle forze sovietiche non vedo perchè dovremmo crearne nel GIS sull'Impero Giapponese.."
....forse perchè siamo rimasti prettamente sul modellistico senza analizzare il perchè delle purghe staliniste?
Stefano

 Clausewitz :

13/9/2009 13:48
 Quote:
di sicuro qualcuno che la butta in politica esce


scusa Skorpio ma non ti seguo: dovremmo metterci tutti il bavaglio e non parlare più di nessun argomento per il rischio che poi arriva qualcuno e la butta in politica?

Perchè se qualcuno vuole buttarla in politica, l'appiglio lo troverà sempre.

Detto questo, e se si preferisce parlare solo di pezzi di plastica da incollare e dipingere ai quali poi applicare un hinomaru anzichè una stella o una croce, benissimo, basta saperlo.

A me sembra francamente assurda questa discussione: avevo chiaramente spiegato come avrei voluto sviluppare il GIS; avevo avuto l'approvazione (anche da parte tua) stavo andando avanti.


Chi ha parlato di crimini giapponesi? C'è stata un'innocente domanda di Pittarofranz a cui ho risposto, credo in modo assolutamente equilibrato.

Poi arrivano due forumisti che non erano nemmeno iscritti al GIS, sollevano dubbi, senza fare proposte, dopo due giorni che il GIS è aperto, e allora chiudiamo tutto, spegniamo tutto, basta.

Ma dico stiamo scherzando?

Detto questo, lo ripeto, io sono aperto a ogni suggerimento.

 Kruaxi :

13/9/2009 13:54
 Vabbé, se dobbiamo addirittura fare delle 'pre polemiche' sul fatto che potremmo scatenare polemiche... Allora rimaniamo sul modellismo tout court e non parliamone più.

Salute e Latinum per tutti !

 Clausewitz :

13/9/2009 14:04
 Oppure Kru, potremo sempre passare un post, prima della pubblicazione, a qualche Esponente delle Autorità Competenti Modellistiche, che deciderà se il nostro post sarà o meno "buono" o "cattivo", "modellsitico" o "non modellistico" e deciderà se esso post potrà dare adito a"polemiche", anch'esse a loro volta "buone" o "cattive" a seconda della correttezza e della confomità alle regole (?).

Scherzo naturalmente....

Marco

 Fabrizio1966 :

13/9/2009 20:51
 In questo Forum, Clausewitz, c'è MOLTISSIMA più libertà di espressione che nella maggior parte dei forum modellistici esistenti, pertanto evitiamo battute su censura ed autorizzazioni da "autorità superiori". E sopratutto eviterei di riferirmi ai forumisti "neppure iscritti al gis"...ti ricordo cha ad un gis si può aderire in qualsiasi momento, che sono forum pubblici ed aperti  e che è un tantinelli curioso invocare la libertà di parola per se e poi mostrarsi infastidito quando la esercitanogli altri...
vediamo punto per punto:
Primo: è vero che hai spiegato  come dovrebbe svilupparsi il GIS, a cui,proprio per l'impostazione che hai dato, ho deciso personalemente di  non aderire , ritenendolo personalmente potenzialmente generatrice di polemiche.... ho avuto anche troppo presto ragione... Se ho atteso ad esprimere queste mie perplessità è stato semplicemente perchè speravo di sbagliarmi  ..
Secondo: aprire un gis con una serie di peraltro begli interventi sulla cultura giapponese descrivendola con malcelata ammirazione e non aspettarsi che qualcuno faccia un accenno alla quantità industriale di crimini compiuti dal giappone è quantomeno ingenuo. Rispondere  dicendo che anche i nemici del Giappone non erano poi tanto buoni, e quindi riproponendo il ritornello diprovare a mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, aggressori ed aggrediti, per me è decisamente un pessimo inizio.
Terzo: la proposta alternativa? Restare OGGETTIVAMENTEsui fatti storici e da questi cercare quanto può servire alla nostra attività di modellisti...Ad oggi non ho visto molto di modellistico,in compenso le occasioni di potenziali polemioche simoltiplicano...forsenon è una questione di tempo, ma di impostazione del Gis, a mio parere da rivedere....My two cents
Fabrizio

 Ariete :

13/9/2009 23:12
 Ragazzi..
Ci rendiamo conto che stiamo facendo un processo alle intenzioni?
Polemiche..Da parte del Coordinatore del GIS, non ce ne sono state..
Ne tanto meno dagli aderenti allo stesso..

L'impostazione può piacere o meno (a me piace, così come alla maggioranza degli aderenti)..
L'"ammirazione" alla cultura giapponese ci può stare senza trascendere nella giustificazione totale di quello che hanno fatto i nipponici durante la guerra..
Io ammetto di esserne affascinato..Ma mica sono così ingenuo da non capire quello che hanno fatto..

Altrimenti è inutile pure cercare di "studiare" i mezzi della Wehrmacht o delle SS.,
Approfondire quello che ha fatto la Thule, ecc..
Questo non vuol certo dire fare apologia di qualcosa..Almeno per me..

Ragazzi..Calma e sangue freddo che questo GIS sta andando avanti alla grande..Senza bisogno di "spaventarsi" per i bei topic di Marco.. :-)

 Clausewitz :

14/9/2009 08:57
  

Fabrizio, vediamo di ricapitolare le cose.Fino a oggi ho fatto tre interventi:

1. il criterio di socialità dei giapponesi. Noi occidentali siamo individualisti, loro no. Non c'è nessuna malcelata o celata ammirazione. E' così

2. lo spirito Yamato. I giapponesi danno l'anima in quello che fanno. Infatti anche oggi, ho sottlineato, sono lavoratori indefessi. Direi che ho scoperto l'acqua calda

3. Le navi nere. Ho descritto un fatto storico rintracciabile su qualsiasi libro di storia

Dopodichè mi viene rivolta una domanda (giusta) sul legame che c'è fra una cultura evoluta, come quella nipponica, e i massacri commessi in guerra dai giapponesi. Come avrai notato, ho risposto appellandomi, genericamente, alla natura dell'uomo, spesso capace di azioni orrende. Cosa potevo fare? Dire che i giapponesi erano buoni e bravi? Non è vero. Dire che erano criminali di guerra? Sì, sicuramente lo sono stati, ma avrei preferirito dirlo più in là, quando fornirò degli elementi per inquadrare quei crimini, sennò veramente si rischiava la polemica.

Ho spiegato che sto preparando un po' di testi, per rispondere alla domanda di chi partecipa al GIS per capire qualcosa di più dei giapponesi. E ancora chiedo: mi lasciate il tempo di farlo?

Certo, che se poi dopo due giorni si comincia a dire che si semplifica troppo, che tutto questo serve  “a meno di zero” e che io sarei un nostalgico che mette aggrediti e aggressori sullo stesso piano, senza nemmeno AVER LETTO cosa scriverò, mi pare un po' esagerato.
E impedire di sviluppare un argomento solo per paura di polemiche che ancora non ci sono state, mi sembra davvero esagerato. Come dice Daniele, qui si sta facendo il processo alle intenzioni.
Scusa se mi permetto, Fabrizio, ma l'unico che mi sembra polemico, a conti fatti, sei proprio tu. E se questo GIS non ti piace, sei liberissimo di proporre un modo alternativo per portarlo avanti, oltre a non iscriverti, come dici, perchè non ti piace l'impostazione e a...prevenire le polemiche facendone tu.
Ma senza prendertela con me e con quello che sto facendo, visto che io alle polemiche proprio non ci tengo. E ti assicuro che fra poco arriveranno le cose tecniche, almeno come le intendo io; come le intendi tu? Così ci potremo chiarire, perchè a me fa davvero piacere scambiare opinioni su questo forum in modo costruttivo.

Ciao

Marco

P.S. in quanto alla mia "malcelata ammirazione", scusa se mi auto-cito, ma ecco cosa ho scritto poche righe sopra: "E credimi, negli anni '30, per un sacco di motivi, di irrazionalità in Giappone ce n'era tanta. Un famoso maestro di arti marziali, noto in tutto il Giappone, scrisse nel suo diario, nel 1943, che il Giappone era governato da un gruppo di pazzi".
 

 pittarofranz :

16/9/2009 00:34
 Ragazzi scusate...sono stato assente un po' ma quel che leggo mi lascia basito...in primis la mia domanda era solo dettata da curiosità e non dalla volontà di fare polemica o distinguere i giapponesi fra buoni e cattivi (che ci sono dappertutto, come la storia insegna).
Clausewitz mi ha risposto molto correttamente, e penso che la discussione poteva andare benissimo avanti così...non vedevo nè polemiche nè altro....
La mia era solo curisoità storica...
Volevo capire come la religione buddista s'azzeccasse (dipietrese puro) col razzismo dei nipponici, ma mica perchè mi stanno sulle scatole o che....
Poi penso che il GIS, e qui devo dare ragione a Kruaxi e torto a Fabrizio 1966, deve essere qualcosa di diverso dal modellismo tout-court, se non altro perchè per quello ci sono già i WIP, le campagne i Group Bilding...o cerchiamo la via al nastrino gratis?
Detto questo, sperando di avere stemperato ogni polemica, leggo con molto piacere le righe di Clausewitz, anche sugli altri topic sul giappone, e spero invece che altri amici del sito facciano lo stesso sugli altri GIS, che non devono solo diventare vetrine di modelli...Perdio un po' di storia mica uccide!!!! ;-)

 Vito Zita :

16/9/2009 17:04
 Dicamo che l'espressione utilizzata nell'ultima frase sarebbe più idonea se sostituita con una esclamazione tipo "capperi" oppure un più classico "accipicchia" ;-) il che equivale ad un elegante invito a modificarne il contenuto.

Grazie della comprensione e collaborazione

Saluti

 pittarofranz :

16/9/2009 22:27
 Qual'è l'espressione che non ti paice Vito? Perdio o cosa?
:-?

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