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Soggetto : modellismo "artistico" o "realistico"???

 geo :

10/1/2008 16:31
 Ciao,
leggo spesso definizioni come "verlinden way", "metodo realistico", "metodo artistico" o ancora "scuola spagnola". Sono tutti stili di "modellaggio", ma che significano esattamente?
Quale è il vostro stile?
Dove si può trovare una storia del modellismo? Sarebbe interessante ripercorrere i vari passi evolutivi del nostro hobby...

Chi mi illumina??
Ciao Geo

 Fredx :

10/1/2008 16:43
 ti posso dare qualche spunto fornendoti i nomi di quelli che, secondo me, negli anni hanno tracciato la via.
Albert Jackson e David Day non sono famosissimi ma furono le mie prime guide
Bill Horan senza dubbio
Bob Lettermann
Francois Verlinden
i Maestri dello Studio Beneito
Miguel Jimenez
Marijn Van Gils
Stefan Mueller Herdementens

Verlinden fu forse il precursore, il primo ad usare la parola weathering ed a cercare un certo realismo nella pittura ed ambientazione dei soggetti militari.
Di piú non saprei dirti
ciao
federico

 MarcoChifari :

10/1/2008 16:51
 Premesso che una cosa possa essere ciò che desideriamo che sia, per quanto mi riguarda non ho alcun dubbio poichè per me il modellismo è principalmente artistico con una grande percentuale di realismo. Dipende da come lo si sente dentro e da quello che voglio esprimere, adattando questo sentimento alla "materia" che abbiamo tra le mani. Del resto esistono scuole di pensiero, correnti, opinioni.
Marco :-) :-) :-)

 Topo :

10/1/2008 17:43
 Personalmente inseguo il massimo del realismo (nei limiti delle mie capacitá ... :-D ), subordinando a questo l'aspetto artistico; cioè se mi viene voglia di sporcare, scrostare o arrugginire (faccio carri WW2) farò in modo di farlo su un modello che lo permette, mantenendo una certa plausibilitá .
Se invece stò facendo un mezzo che apparirebbe incoerente con un invecchiamento così marcato, magari perchè nuovo o perchè quei veicoli avevano una vita operativa di pochi mesi o addirittura settimane, evito l'invecchiamento eccessivo.

In sostanza, cerco di subordinare l'aspetto artistico al rigore storico ed al realismo.

Saluti :-)

 Pietro :

10/1/2008 18:04
 Quote:

MarcoChifari ha scritto:
Premesso che una cosa possa essere ciò che desideriamo che sia, per quanto mi riguarda non ho alcun dubbio poichè per me il modellismo è principalmente artistico con una grande percentuale di realismo. Dipende da come lo si sente dentro e da quello che voglio esprimere, adattando questo sentimento alla "materia" che abbiamo tra le mani. Del resto esistono scuole di pensiero, correnti, opinioni.
Marco :-) :-) :-)


Marco,
la mia opinione combacia al 100% con quanto hai esposto.
Pietro ;-)

 Fabrizio1966 :

10/1/2008 18:18
 Personalmente sono abbastanza in sintonia con Sergio... Il talento artistico ( ..sempre che uno ce l'abbia...) è funzionale al raggiungimento di un grado di realismo e aderenza alla realta il piú elevato possibile... Poi, con questo, nulla esclude o impedisce una ricerca artistica o un interpretazione del soggetto votata piú al lato artisticoche a quello storico o iperrealistico... I modelli fortemente contrastati con lavaggi e dry brush, molto popolari sopratutto in 1/72, non sono molto realistici, ma indubbiamente hanno un aspetto accativante... Stà al gusto personale... e poi, il bello del modellismo è anche la possibilità di sperimentare, provare, cambiare....
Fabrizio :-)

[ Modificato da Fabrizio1966 il 10/1/2008 18:20 ]

 Cloniglio :

10/1/2008 18:46
 Per dire la mia, cerco di essere il piú realistico possibile, cioè di riportare il piú possibile un soggetto reale in piccolo; la parte artistica è intrinsega alla parte realistica.
Parlerei di licenza artistica, che a mio modesto parere significa uscire un pò dai canoni con moderazione, sapendo di far inorridire i puristi. Mi spiego meglio: prendendo ad esempio uno Spitfire e lo presento con i flaps abbassati costruiti in maniera certosina, so di fare una cosa sbagliata perchè il manuale di pilotaggio prevedeva gli ipesostentatori retratti in parcheggio, ma non assolutamente improbabile, in questo caso sto usando una licenza artistica.
Se invece invecchio troppo un Heikel 219 UHU che ha operato solo pochi mesi del 1945, quindi praticamente a guerra finita, in questo caso ho fatto un falso storico inaccettabile.
L'esasperazione in senso lato non la condivido, l'interpetrazione si.

 Viktor65 :

10/1/2008 23:20
 ...per me il modellismo è piú un espressione artistica... e in questo mi riconosco nei soggeti che realizzo....spesso....addirittura li coloro a pennello; ovviamente cerco di non distaccarmi troppo dalla realtà e dal contesto....però finisco sempre col concedermi "licenze" che farebbero rabbrividire i puristi.......che ci posso fare......mi diverto così! :-P

 uavpredator :

11/1/2008 08:25
 per me le due definizioni sono in antitesi nel senso che modellismo non è modellare ma come detto ricreare in piccolo l'esistente attraverso una rigorosa analisi storica e tecnica...i metodi che si utilizzano o le tecniche per raggiungere ciò sono applicazioni e metodologie in uso in centinaia di altre applicazioni ( restauro, decoro, scenografie modellismo architettonico etc, ) ma di artistico non vi è nulla. Chi è l'artista allora ? e colui che impadronitosi delle tecnologie o delle tecniche sperimenta nuovi percorsi inserendo modifiche o cambiamenti che potrebbero sembrare una rottura con gli schemi classicisti ma che poi nel tempo rappresentano scuole di pensiero sociofilosoficoculturali( scusate il conio della terminologia) e elementi rappresentativi dell'evoluzione del pensiero...dunque nell'artista quando riconosciuto tale ( pensate a Basquiat) non c'è nulla di rigoroso ma solo una realtà deformata dall'emozione e dai santimenti ... io non sono un artista quando monto i modelli piú fedeli ossibile alla realtà anche se uso le tecniche di pittura piú evolute forse e dico forse lo potrei diventare se sotto effetto della mia sfera emozionale montassi che so un carro con i cingoli perpendicolari o con la torretta sotto sopra oppure come vidi anni fa modelli di aerei in colori luminescenti in un presepe tipo il quadro di Guernica di Picasso..non sono un artista e forse non sono nemmeno un bravo modellista ma appartengo sicuramente al mondo di chi cerca di rappresentare le realtà in piccolo
Mauro :-?

 Fredx :

11/1/2008 09:48
 Come già espresso secondo me il modellismo deve essere una interpretazione della realtà quanto piú fedele possibile, nei limiti ovviamente di quelle che sono le mie capacitá .
Giusto ieri sera ero a casa di Alby (Leoni) e ne parlavamo...fino a che punto puoi sacrificare il realismo (pittorico) al fine di esaltare i Volumi o il lato artistico e di impatto del modello.
Il giusto sta nel mezzo secondo me, poi l'obiettivo è divertirsi e fare il modello che mi ero prefissato.
Abbiamo convenuto entrambi che il compromesso fra le due cose è la cosa migliore, io magari propendo di piú verso il realismo, mentre lui ama i forti contrasti...
Però l'importante è che entrambi ci divertiamo e traiamo soddisfazione e rilassamento dai modelli che facciamo

:-D :-D :-D :-D :-D

 raptor :

11/1/2008 10:15
 Questione di punti di vista e per fortuna ognuno ha il suo altrimenti vedremo modellini fatti in serie e tutti quasi uguali,la cosa fondamentale per me e' il divertimento,poi dico il livello artistico,infine il realismo che reputo difficile forse troppo da ottenere,piccolo esempio,aerei...le pannellature incise. cosi' care da inchiostrare ,lavare ecc ecc sono totalmente irreali....insomma ci vuole equilibrio per sfornare modelli ottimi,non dico perfetti perche' secondo me e' impossibile.
Ciao Fabry

 RobertoC :

11/1/2008 11:41
 Io penso che sia meglio separare due cose.

Il modello in costruzione - concentra il nostro desiderio di rilassarci costruendo con la nostra abilità manuale (ciascuno al suo livello, ovviamente) qualcosa di reale, che rappresenti in piccolo una realtá . Ovviamente, il processo è costellato di stati motivi non necessariamente positivi, anzi a volte di frustrazioni che ci tentano a cambiare hobby.
Il modello costruito - evoca la realtá , tutta la scienza e la conoscenza che abbiamo acquisito per costruirlo, a volte momenti di vita vissuta, certamente tutte le emozioni collegate all'oggetto reale e al processo di costruzione del modello stesso. In una parola, ha SIGNIFICATO.

Bisogna notare che, in entrambi i casi, tutto ciò si applica a noi stessi e a quei pochi membri della tribú in grado di apprezzare.

Detto questo, una storia del modellismo sarebbe interessante da scrivere. La storia del plastimodellismo coincide in gran parte con la nostra, viste le etá , ma dai tempi dei modelli di navi nelle tombe dei faraoni, c'è molto da scrivere.

Roberto

 Fabio :

11/1/2008 12:37
 Avendo passato una trentina d'anni della mia vita a stretto contatto con mezzi militari ruotati, cingolati e corazzati mi riesce impossibile andare sull'artistico. Essendo anche grande appassionato di storia propendo decisamente verso il realistico ;-) ;-) ;-) ...
Ciao
Fabio

 PIASE :

13/1/2008 09:08
 Io penso dipenda anche dal tipo di soggetto che si rappresenta; penso che in un modello singolo si sia piú propensi a considerare gli aspetti tecnico-storici rispetto a quelli artistici, mentre in un diorama avvenga il contrario...

 Ale :

13/1/2008 09:53
 E' un dibattito spinoso...ad esempio a volte preferisco la spettacolarità del pezzo al realismo vero e proprio: m ispiego: ho uno strike eagle Tamiya in 32 da fare e lo voglio fare armato fino ai denti. E' chiaro che nella realtà nemmeno si alzerebbe in volo (una GBU-28, 2 GBU-10 e 12 Rockeye + sidewinder e amraam non sono uno scherzo da sollevare anche per una belva come lo strike eagle) però il carico bellico unito alla grande scala farà un effetto paura secondo me! A volte meglio traslaciare i purismi...
ciao
Ale

 aspide85 :

13/1/2008 15:03
 sono d'accordo con ale..poi è un mix veramente complesso di variabili..ognuno ha le sue tecniche e i suoi gusti..personalmente mi piacciono molto gli aerei invecchiati..girano molti modelli che mi fanno impazzire anche se sono invecchiati all'estremo..e sono belli proprio per la ricercatezza cromatica in scala,unita al dettaglio e la cura dei particolari..

 geo :

14/1/2008 09:36
 Beh, che dire...Grazie per le vostre risposte! Non credevo che l'argomento fosse così spinoso: pensavo che ci fossero due scuole di pensiero la cui differnza fosse piuttosto marcata realistico-contro-artistico e invece mi avete mostrato che le sfumature sono infinite.
Grazie anche perchè ora mi è piú chiaro l'approccio da tenere di fronte al modello, il senso di libertà che mi avete comunicato è davvero "liberatorio"!!!
Finora mi son sentito un pò costretto sulla via realista senza compromessi ma quel che dite mi apre nuove possibilitá .
Tra l'altro, proprio ieri, ero ad una mostra e involontariamente ho fatto irritare una persona a causa di un mio commento/critica ad un suo modello, e lì mi son morso la lingua. Premetto che la critica mi è sembrata assertiva ma temo che abbia incrinato il mondo che l'altro si era costruito. Credo che quando assembliamo e coloriamo un modello, contemporaneamente costruiamo un mondo di valori, desideri, immaginazione ecc. e non tutti sono disposti a sentirselo criticare, ma questo trascende dal post....

ciao
Geo

 Topo :

14/1/2008 11:19
 Indubbiamente hai intavolato una discussione interessante; ovvio però che se io opto per una interpretazione realistica devo accettare le critiche tipo "mah, manca di contrasto cromatico e risulta poco interessante".
Viceversa, se prediligo l'aspetto artistico, non posso irritarmi piú di tanto se mi viene detto "ma lo sai che quel veicolo in quel teatro non poteva essere di quel colore?"

A titolo di pura curiositá , e magari omettendo i nomi, potresti spiegare quale osservazione hai mosso e cosa ha risposto il modellista?

Saluti :-)

 Fredx :

14/1/2008 11:43
 la fedeltà storica prima di tutto, poi su una base storica in base alle capacità si può osare...per esempio...se devo far risaltare i rivetti di un 14-40 non è che dipingo il carro in verde oliva, così il lavaggio di nero intorno ai rivetti rende cromaticamente di piú...al massimo lo dipingo nel giusto grigio verde e poi gioco sul lavaggio di marrone scuro e sulla lumeggiatura (Say no to Drybrush!!!! :-D :-D ), che però non deve essere olive green.
Ho provato a vedere carri italiani in color giallo limone, ma a causa del forte impatto cromatico, vengono notati ed apprezzati di piú di un carro italiano nel corretto color sabbia Italiano, senza eccessivi contrasti.
Idem per le scrostature...molti le usano per dare volume al modello...ma io di carri scorstati come li si vedono sulle riviste ed alle mostre ne ho visti ben pochi....soprattutto relativamente ai mezzimoderni.
Sorvoliamo la questione mostre che è meglio va.......

 Topo :

14/1/2008 12:11
 Quoto in toto Xdref.
Che fastidio vedere i carri italiani grigioverdi coi rivetti (quasi) bianchi :-D

Saluti :-)

 geo :

14/1/2008 12:55
 Mah, spero di non sollevare un vespaio...
ho fatto notare che un certo autocarro katjusha mod. italeri/zvezda (il soggetto reale per quel che ne so era costruito dai russi nelle officine ZIS a partire dal 1948) aveva pneumatici non proprio identici a qelli che si vedono nelle varie foto e che ho visto di persona al museo di Varsavia.
Mi è stato risposto (con tono piccato!) che non era uno ZIS 151 ma un dodge e quindo le ruote erano corrette.
Credo invece che sia errato perchè il dodge è molto simile ma non uguale allo ZIZ151 e il kit italeri E' uno zis 151.
Poi ho lasciato cadere la cosa. Niente di importante , per caritá , ma mi aspettavo che si potesse fare una discussione pacata.
Tutto qui.
Ciao
Geo

 Fredx :

14/1/2008 13:35
 dipende a chi lo hai fatto notare......

Federico

 Topo :

14/1/2008 13:37
 Capito.
Questo però non credo sia tanto legato alla contrapposizione tra modellismo realistico oppure artistico.
Credo sia piú da imputare alle diverse reazioni che ognuno di noi ha alle critiche (anche costruttive); ci sono persone che hanno la capacità di mettere in discussione il loro operato, con sereno spirito autocritico.
Altre, invece, non riescono a vedere i difetti o le mancanze dei loro modelli malgrado, a volte, siano molto piú abili a trovarli nei modelli altrui.
Ma, ripeto, qui credo che la questione non riguardi tanto il modellismo quanto i diversi caratteri delle persone.

Saluti :-)

 geo :

14/1/2008 13:57
 Certo, come dicevo questa è un'altra storia. L'ho citata solo perchè mi ha colpito il fatto che quando si dice realismo in realtà si sta dicendo "quello che IO intendo per realismo".
Insomma noi modellisti siamo interpreti della reatá .
E la mappa non è il territorio! ;-)

Ciao Geo

 Clausewitz :

14/1/2008 15:04
 Io sono uno che tutti i vari procedimenti: lavaggi, dry brush, lumeggiature, colori a olio ecc. non li sa usare. Non ancora.

Vorrei imparare, ma poi quando vedo certe foto come quelle sull'ultimo numero di "Mezzi corazzati", mi chiedo se ha senso "impiastrare" il modello con 20000 strati di pigmenti vari per dare il tocco artistico. Sull'ultimo numero della rivista c'è un servizio sui carri Ariete che appaiono di un grigio-verde uniforme, senza pannelli schairiti al centro o maniglie luccicanti o bulloni anneriti.
Per intenderci, preferisco un modello storicamente fedele a uno artisticamente dipinto. Per esempio, se uno mi fa vedere uno Sherman M4A1 dipinto di sabbia con la bandiera israeliana, sarà anche dipinto artisticamente ma per me è una ciofeca. Se invece uno mi fa da zero uno Sherman M51 che ha operato a Gerusalemme nel 1967 con tutti i particolari e ben ambientato, passi anche senza lumeggiatura, filtri, ecc. ecc.

 Topo :

14/1/2008 15:30
 La penso piú o meno come Clausewitz (anche se poi faccio diversi errori storici :-D ).
Poi però alla fine dei conti si tratta di un hobby, e chiunque è libero di interpretarlo come vuole.

Saluti :-)

 Fredx :

14/1/2008 16:56
 l'importante è che ogni modellista sia soddisfatto dei proprio modelli alla fine...ragazzi è un hobby...un po' come per la pesca...c'è chi pesca in cava, chi a mosca sul fiume, chi fa pesca d'altura......
In teoria l'avvicinarsi quanto piú possibile alla realtà è l'intento, visto anche il significato della parola modellismo.....come ha detto qualcuno ogni modellista poi interpreta la realtà che lui vede!!!


Federico

 Clausewitz :

14/1/2008 19:41
 Ah certo, concordo con voi calorosamente e così non ho fatto una premessa, così ovvia da sembrarmi inutile: è un hobby, il primo scopo è divertirsi! :-)

Ciao a tutti

Marco

 PIASE :

19/1/2008 22:33
 Penso che un appassionato di modellismo debba soprattutto partire da due concetti e cioè che il modellismo è un divertimento e che da tutti c'è sempre qualcosa da imparare.

Per la cronaca il camion italeri del Katiuscia non è un Dodge, ma uno Zil 151 che era la copia del camion americano International K. I cinesi poi copiarono lo Zil 151 e ne ricavarono lo Ya-Fong

 MarcoChifari :

20/1/2008 00:38
 ".... mi chiedo se ha senso "impiastrare" il modello con 20000 strati di pigmenti vari per dare il tocco artistico. Sull'ultimo numero della rivista c'è un servizio sui carri Ariete che appaiono di un grigio-verde uniforme, senza pannelli schairiti al centro o maniglie luccicanti o bulloni anneriti...."

Perdonami...non si tratta di impiastrare, la rappresentazione in scala di un modello non è accademicamente differente dalla realizzazione di un acquarello o di una scultura, quindi se l'autore intente realizzare una interpretazione, ritengo si tratti di una valorizzazione. Se volevamo rappresentare la realtà in assoluto avremmo fatto i fotografi e non i modellisti. Inoltre la luce non si comporta nello stesso modo nei confronti di due oggetti della stessa forma ma di dimensioni assai diversi. Posso essere d'accordo con te se chi applica tecniche di invecchiamento non sa fare bene il "suo mestiere" ma in tutti gli altri casi l'aspetto artistico ha senso eccome. Del resto l'appetito vien mangiando...prova a "impiastrare" anche tu qualche modello, chiedi qualche buon consiglio, magari su M+ e vedrai che forse cambierai idea :-D :-D

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