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Soggetto : Collaborazioni con i produttori

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:07
 Da ormai 9 anni collaboro con diversi produttori di modelli, decals, resine, parti in metallo e fotoincisioni, nonchè editori di monografie aeronautiche. In questo topic vorrei spiegarvi come è nata la cosa, come funziona e quali sono state le mie esperienze, se altri hanno avuto simili opportunità spero vorranno partecipare attivamente alla discussione.

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:13
 per me tutto nasce da un desiderio irrefrenabile: volevo montare un modello che non esisteva, il SAAB Draken in 48!
Nel 2007 riuscpp a contattare tramite Hyperscale un produttore di resina in Nuova Zelanda che si disse interessato al progetto. Cominiciai quindi a raccimolare documentazione relativa a dimensioni e volumi dell'aereo. Pochi mesi dopo tuttavia il produttore mi scrisse "non lo faccio più e adesso non posso ancora dirti il perchè". Un minimo di frustrazione mi colse, sopratutto per la mancanza di motivazione, tuttavia in poco tempo venni a sapere che Hasegawa stava lavorando al progetto! Impossibilitato a contattare la casa nipponica mi buttai sulle decals, avevo fatto amicizia con il titolare della Zotz e lo coinvolsi nella produzione del "mio" primo foglio decals.

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:20
 sebbene io abbia una certa dote artistica per il disegno a mano libera, quello tecnico mi è sconosciuto, mi limitai quindi a reperire materiale. Cominciai a programmare le vacanze estive in Svezia per visitare i musei e prendere misure e foto di stencils e insegne. Lassù feci amicizia con uno degli ultimi piloti di Draken e un dipendente del museo. Grazie all'apporto di questi ultimi riuscimmo a far stampare le decals in tempo per l'uscita del nuovo, bellissimo kit Hasegawa. Fu un successo incredibile: le decals uscirono a giugno 2007 e per fine luglio, ai Nationals USA, erano già esaurite! Fu un impegno "pesante", pensate che ogni giorno ci scambiavamo almeno una decina di e.mail, alla fine avevo esaurito tutto lo spazio disponibile su gmail. La soddisfazione fu comunque grandissima, non solo potevo montare il modello che avevo sempre desiderato, avevo addirittura a disposizione le decals per i miei soggetti preferiti! :-D

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:27
 A giungo 2008 mi trovavo a Cervia per organizzare la mostra di modellismo per gli 80 anni del gruppo ed ebbi la fortuna di vedere lo Special "PIOVRA" in anteprima. Di nuovo contattai la Zotz e insieme lavorammo ad un foglio per F-16 italiani, special e operativi. Questa volta la documentazione era di facile reperibilità per me e mi diede un'ottima scusa per frequenti visite in base.

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:47
 Da allora è stato tutto più facile, spesso sono i produttori che mi contattano ed io continuo a programmare le vacanze per accumulare materiale utile e scattare foto magari non belle ma importanti per chi deve riprodurre un soggetto in scala.
Coi grandi produttori i rapporti non sono facili, a parte le barriere di lingua e fuso orario, difficilmente questi si lasciano influenzare nelle decisioni commerciali (giustamente visto che il rischio è il loro). Il meglio che sono riuscito a fare è stato far stampare la deriva dell'F-16ADF in 72 ad Hasegawa. In quel caso foto e dimensioni non erano sufficienti ed ho dovuto prendere anche un "calco" della bugna alla base della deriva. :-D

 Paolomaglio :

31/7/2015 06:58
 Una volta che ho inviato il materiale il mio apporto finisce. Con le grandi ditte è impossibile avere una partecipazione diretta allo sviluppo del prodotto stando a casa propria. Anche il controllo qualità a volte salta, capita che i tempi siano strettissimi e le scadenze industriali vanno sempre rispettate. Altre volte gli errori sono dovuti a scelte puramente commerciali. Mi capitò ad esempio di chiedere ad un produttore di modificare un colore su un foglio decals. Non vedo mai il colore reale perchè avere una prova di stampa a casa richiederebbe settimane, comunque in quel caso notai anche a video che c'era un colore che non andava e lo segnalai. Mi spiegarono che il prezzo delle decals dipende anche dal numero di colori usati, ogni colore comporta un passaggio in stampante del foglio, in quel caso, aggiungere un colore in più avrebbe comportato un costo eccessivo non giustificabile. Spiace quindi anche a me, e tanto, che a volte ci siano degli errori. ma il mio compito è solo quello di fornire il materiale, il controllo qualità esula dalle mie responsabilità e possibilità.

 Michele Raus :

31/7/2015 10:49
 Molto interessante questo topic che hai creato, perché fa luce su alcune problematiche in cui tutti noi modellisti ci imbattiamo spesso. E' normale infatti che per i "non addetti ai lavori" alcuni errori o sviste possano sembrare assurde e incomprensibili ed è una fortuna poter avere sipegazioni da chi si scontra spesso con questi aspetti.
Io mi sono cimentato spesso nell'autoproduzione di decal e mi rendo conto di quanto tempo serva per creare la grafica e quante stampe di prova sia necessario realizzare per trovare le dimensioni corrette e i colori corrispondenti. Quindi è logico che se la stampante si trova a molti km di distanza (se non addirittura dall'altra parte del mondo) sia molto difficile coordinarsi.

 lananda :

31/7/2015 11:39
 ...si impara sempre qualcosa di nuovo....
;-)

 Paolomaglio :

31/7/2015 14:31
 Grazie per la comprensione, quello che mi premeva sottolineare è che raramente il produttore è un modellista e quasi mai un esperto o un maniaco come noi. per stare sul mercato il produttore deve rispettare dei tempi, le decals ad esempio devono uscire quando il modello è appena arrivato sul mercato. Pochi, se non uno solo, possono permettersi di spendere mesi o anni su un solo prodotto (sto pensando a Danny della DACO e voi? :-) ). Di conseguenza anche se c'è molto impegno e serità da parte loro, ad ogni prodotto possono dedicare solo un determinato tempo, quindi le cantonate capita di prenderle.

 tapiro :

31/7/2015 15:11
 Molto interessante.
in effetti correggere certi errori costa veramente tanto... 
Avevo sentito che certi produttori preferiscono stampare un kit "sbagliato" che rifarlo completamente...

 gidesa :

31/7/2015 17:05
 In realtà a volte certi "errori" sono così evidenti e banali, che viene da chiedersi se non si tratta di scelte del tutto volute per ragioni di produzione. Ad esempio certe griglie motore con le stecche parallele al lato sbagliato.
Può essere che queste cose succedevano anni fa, ed ora non più.

 Paolomaglio :

1/8/2015 14:25
 ecco, nella mia esperienza non ho mai pensato che lo facciano a posta, tutt'altro, piuttosto ho notato che ogni produttore pre determina un budget per ogni progetto, se correggere l'errore comporta lo sforamento del budget è difficile che si adegui.
Piuttosto ho notato che la ricerca della perfezione è lontana dall'obbiettivi di quasi tutti: i produttori non hanno come riferimento il modellista bravo che partecipa alle mostre e si informa di continuo, Quest'ultimo compra 2-3 modelli all'anno, troppo pochi e poi è capace di rimediare da solo ad eventuali errori. Collezionisti di scatole, compratori compulsivi, novità-dipendenti e modellisti medi rappresentano più il target cui riferirsi e spesso queste ultime categorie sono inclini a perdonare tanti difetti.

 Elgabro :

1/8/2015 22:45
 Porto anche io la mia (poca) esperienza come "collaboratore" di produttori modellistici in questo interessante topic che svela l'"anello di congiunzione" tra produttore e modellisti...
Qualche anno fa sono stato contattato ed a sua volta messo in contatto con un gruppo di "consulenti" di una nota ditta modellistica intenzionata a sviluppare un nuovo modello ad iniezione di un velivolo italo-brasiliano (e con questo avete già capito tutto) di cui sono da sempre innamorato. Fino a quel punto sul mercato vi erano solo produzioni in resina ed in qualche caso anche di bassa qualità per gli standard odierni...

Il lavoro è cominciato raccogliendo la maggior quantità di documentazione possibile. Avendo un mio archivio personale in merito, avendo raccolto ogni foto, pubblicazione, disegno disponibile nel corso degli anni, ho passato direttamente tutto il mio materiale al produttore per la bozza 3D iniziale al computer. C'è da dire che ormai i tempi dell'artigiano che produceva un master per poi creare gli stampi sono finiti: oggi si lavora su modelli 3D che, finita la fase di disegnazione, vengono direttamente dati in pasto alle macchine CNC che realizzano gli stampi...
Purtroppo le sezioni di fusoliera in mio possesso non erano corrette (si riferivano a disegni del prototipo) e di conseguenza le forme non ci hanno fatto dare l'OK per le fasi successive. In aiuto al progetto sono arrivati dei disegni BEN FATTI realizzati da un italiano di cui, se non decide da solo di fare "outing", non dirò il nome.
Una volta realizzati dei buoni disegni 3D complessivi, con il gruppo di "consulenti" abbiamo spulciato ogni dettaglio, comparandolo con foto e misure ufficiali. Durante questa fase le email ed i report in pdf delle modifiche da effettuare al 3D sono state innumerevoli.

Come già detto, chi realizza un modello non necessariamente è un modellista ed il primo pensiero è per il budget e per tutto il business che sta dietro ogni singolo soggetto: previsioni di vendite, richieste, ricavi. in fase di realizzazione del modello 3D non è possibile spingere al massimo il dettaglio anche perchè occorrerebbero risorse enormi. Tante volte si cerca di sacrificare dettagli in certi settori per concentrarsi sul miglioramento di altri. Molto spesso uno di questi è il seggiolino: si punta (o almeno è quello su cui abbiamo puntato per il "nostro" modello) a creare un dettaglio "mediamente buono", che possa essere soddisfacente per il modellista medio: sarebbe inutile in questo caso spingere il dettaglio al massimo quando poi la maggior parte dei modellisti medio-alti (che richiedono dettagli estremi) lo sostituisce con uno in resina che, per il tipo di manifattura che ha dietro - spesso da amanuense su master unico - permette livelli di dettaglio estremi.
A volte ci siamo dovuti arrendere davanti a questioni di costi, altre volte siamo riusciti a far inserire un dettaglio che altrimenti sarebbe stato sorvolato.

Ovviamente l'ultima parola è del produttore che per economie di scala può utilizzare pezzi da master già pronti derivanti da altri modelli.

Alla fine, però, vedere realizzato e sugli scaffali un modello sul quale nessuno avrebbe investito un euro e che lo conosci millimetro per millimetro non ha prezzo, anche se magari le recensioni criticano piccoli errori che, immancabilmente, ci posso essere...

Gabriele

 Paolomaglio :

2/8/2015 05:58
 Caro Gabriele, come ti capisco! Ti chiedo scusa se durante il mio wip ho criticato troppo il modello, in verità, mentre lavoravo con Caracal alle decals ci eravamo convinti che il materiale fosse tutto di fonte brasiliana quindi non sospettavo della tua partecipazione o di quella di altri membri di Modellismopiù. Come ricorderai le mie critiche si concentrarono su tre punti: Orpheus, decals e istruzioni, e non credo che ti si possa fare una colpa per quei tre difetti. D'altra parte posso solo confermare la bontà di forme e dimensioni non solo perchè corrispondenti al millimetro a quelle del manuale ma, sopratutto perchè Caracal ha stampato le decals al buio, senza aspettare di avere in mano il modello, basandosi su misure reali, il fatto che queste decals combacino (vedi slime light) dimostra che sia voi che noi abbiamo lavorato seriamente. Poi quelli che criticano sempre e a prescindere, senza sapere che lavoro c'è dietro, bhè, ci saranno sempre....

 euro :

2/8/2015 20:02
 interessantissimo!!!
Grazie

 Bongy57 :

2/8/2015 21:07
 "Svelata" una faccia sconosciuta del dietro le quinte di questo interessante quanto non troppo diffuso hobby.
Grazie a "Paolomaglio" ho conosciuto ed osservato per bene le decal della Zotz(molto belle ed interessanti quelle del 104 ed F-16 Piovra appunto)....
e purtroppo gli interessi commerciali delle grosse ditte non combaciano con gli "appigli" storici e particolari soggetti da noi voluti, talvolta più coinvolgenti dell'offerta commerciale stessa...

Comunque grazie a questi straordinari collaboratori....che ci danno pure qualche interessante anteprima(vedai il "101 Ceasar")

Ciao

Bongy

 Bongy57 :

2/8/2015 21:08
  ......dimenticavo.......
oltre ad essere abili e veloci costruttori di modelli.......Paolo ma come fai?!

 Elgabro :

2/8/2015 23:04
 Nessun problema, anzi. Come per il modello 3D, anche per le istruzioni ho fatto una sorta di correzione di bozze che però non sono bastate in quanto il materiale che mi hanno inviato da esaminare non era l'ultimo realizzato e mi son trovato sorprese...
Per l'Orpheus il materiale "ufficiale" è molto carso e non tutti hanno la possibilità di misurare i dettagli reali.
Nel modello ci sono un paio di errori, lo ammetto, ma occorre anche dire una cosa: nella catena di modellazione, correzione, rimodellazione, ricorrezione... ad un certo punto occorre dire BASTA, altrimenti diventa una storia infinita. E qualche errore, anche se la volontà di correggerlo c'è, manca la possibilità in termini di tempo e /o budget. Per le decals il titolare di FCM si è basato su foto, spesso non troppo chiare e, come come te con Caracal, al buio, senza avere sotto mano il modello fisico su cui "cucire le pelli" come fa, per esempio, Cartograf quando fa sia l'editing che il printing.
C'è da dire, infine, che spesso anche le Forze Armate collaborano, seppur indirettamente, alla buona riuscita di un prodotto. Non finirò mai di ringraziare quanti ho contattato al 51° ed al 3° RMV che hanno sempre gentilissimamente risposto alle mie domande e richieste...

Gabriele

 matte :

3/8/2015 01:02
  Questo topic l'ho trovato alquanto interessante, grazie al mio omonimo ed a Gabro per le esperienze riportate :-) . Per altro io sono uno di quei modellisti di bocca buona che è contento che ci sia il kit di un modello, a prescindere da eventuali errori, o mancanze, più o meno grossolani. Anzi, ciò mi permette di decidere se e cosa modificare, in base ad esperienza e voglia.

 Paolomaglio :

3/8/2015 05:50
 come faccio? Bhe, mi sveglio alle 4,50 per chattare in diretta con USA e Jappone. ;-)
Ho poi lo studio a tre minuti di strada quindi non perdo tempo nei trasferimenti.
Devo poi ringraziare mia moglie e mia figlia che sono molto indipendenti e mi lasciano gestire il tempo libero a mio piacimento :-D

 Alle :

3/8/2015 10:31
  Topic interessante, mette in luce il "dietro le quinte "della preparazione dei nostri amati modelli.

 Paolomaglio :

12/8/2015 15:54
 Io temo che in futuro vedremo sempre meno modelli italiani, guardate cosa ho trovato oggi:

29. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque fabbrica, vende, espone, adopera industrialmente ovvero utilizza al fine di trarne profitto le denominazioni, gli stemmi, gli emblemi e i marchi di cui al comma 28 in violazione delle disposizioni di cui al medesimo comma e' punito con la multa da 1.000 a 5.000 euro.

devo ancora informarmi sui prezzi ma una cosa è certa: senza un accordo con Difesa SPA è illecito fabbricare o vendere ed anche esporre modelli con insegne italiane! Per la cronaca l'articolo qui sopra fà parte della legge finanziaria per il 2009.

 Paolomaglio :

12/8/2015 16:55
 legge

Per chi fosse interessato qui sopra c'è la normativa cui fà riferimento la Legge Finanziaria che ho già citato.

 Michele Raus :

12/8/2015 17:12
 Ciao Pierpaolo, in effetti mi sono sempre chiesto come facciano i vari produttori a rapportarsi con il problema del copyright. Probabilmente prima di questa legge del 2009 le cose erano gestite chiudendo uno o entrambi gli occhi. Ma evidentemente, in un periodo di spending review, anche la Difesa ha deciso (giustamente) di recuperare qualche fondo sfruttando i marchi di cui è legittima proprietaria.
Tu dici che vedremo sempre meno modelli italiani, ma non escluderei che anche le altre forze armate abbiano registrato i propri marchi e che forse all'estero sia una cosa già normale.

 Paolomaglio :

12/8/2015 17:22
 sì, ti confermo che anche tutte le altre forze armate italiane (compresi CC) sono marchi registrati sia nel testo che negli stemmi ufficiali. Gli stemmi commemorativi, quelli una tantum sono, di solito esclusi, perchè registrare il marchio è comunque un costo.
Il sistema era in vigore già da tempo in UK (Crown Copyright) e in Australia. So che anche l'USAF ha registrato il suo stemma ma mi pare di capire che lo ceda abbastanza volentieri...

Ora si tratta di vedere quanto questa normativa vada ad incidere sui costi, nei prossimi giorni mi informerò per un progetto cui sto lavorando e vi farò sapere.

però poi non lamentiamoci se i prodotti europei costano più di quelli cinesi....

 giulio_mattei :

27/8/2015 21:10
 Io personalmente ho avuto poche esperienze ma molto diverse tra loro:
ho incappato "di striscio" in una grande ditta italiana che aveva bisogno di informazioni riguardo alcuni mezzi e materiali militari con cui ho la ventura di lavorare per produrne il modello. Si trattava di informazioni disponibili molto facilmente ovunque e ho notato un approccio un pò confuso e poco nitido nei confronti del problema. Alla fine il contatto diretto con il capo del progetto della ditta non si è verificato (sto controllando in archivio e non trovo nulla, parlo di molti anni fa), il modello è uscito in questi mesi e tutto è bene quel che finisce bene....
In precedenza (primi anni duemila) ho fornito fiumi di documentazione ad una ditta italiana artigianale che doveva produrre alcuni figurini. Alla fine sono usciti due figurini, ancora in commercio a quanto ne so, uno dei quali riproduce una persona che conosco e di cui ho grandissima stima, a cui ho avuto la possibilità di donare il "suo" figurino.

Giulio

 Paolomaglio :

28/8/2015 07:58
 

vi presento qui quella che probabilmente sarà la mia ultima collaborazione con Hasegawa: scatola doppia in 1/72 con modelli completi di Diana italiana e olandese. disponibile da ottobre in Giappone, tiratura limitata.

 kicco64 :

28/8/2015 09:28
 
Quote:
Paolomaglio ha scritto: Io temo che in futuro vedremo sempre meno modelli italiani, guardate cosa ho trovato oggi: 29. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque fabbrica, vende, espone, adopera industrialmente ovvero utilizza al fine di trarne profitto le denominazioni, gli stemmi, gli emblemi e i marchi di cui al comma 28 in violazione delle disposizioni di cui al medesimo comma e' punito con la multa da 1.000 a 5.000 euro. devo ancora informarmi sui prezzi ma una cosa è certa: senza un accordo con Difesa SPA è illecito fabbricare o vendere ed anche esporre modelli con insegne italiane! Per la cronaca l'articolo qui sopra fà parte della legge finanziaria per il 2009.


credo che il discorso esposizione sia sempre nel senso della vendita, ovvero il fine di lucro...
o no ?????


in caso contrario saremmo fritti e strafritti...

:-o

 Paolomaglio :

28/8/2015 10:11
 sì, certamente, solo per fini di lucro e da parte di venditori di mestiere, il modellismo, i mercatini e i prodotti artigianali in poche copie restano esclusi.

 G55 :

28/8/2015 14:21
 Paolomaglio, ma l'F16ADF sarà disponibile solo in Giappone ?
Cavoli, proprio ora che mio figlio è andato via da Osaka....


:-x

 Paolomaglio :

28/8/2015 14:47
 no, no, tranquillo per Natale arriva anche da noi, è che non so calcolar e i tempi dell'importazione, a fine Ottobre l'uscita in Giappone, poi sarà, ovviamente distribuito anche se non oso pensare a che prezzo... la settimana scorsa a Brussels ho trovato una scatola dell'ADF Viper, sempre con mia boxart, a 40 EURO!!!! :-?

 Franz11 :

28/8/2015 19:30
 Purtroppo ci vado fine settembre .... :-(

Il combo precedente era a 3600Yen, 26/27 euro al cambio attuale. Ma gli importatori avevano fatto quasi un raddoppio.

Se a Bruxelles parli del 16eme Escadron sono simpatici e forniti ma non é che facciano regali ;-)

Ciao

Carlo

P.S.

Appena visto in pre-ordine su un noto sito giapponese (1999) a 3230 yen, prezzo di listino 3800 yen

 Pierantonio :

28/8/2015 20:27
 registrare un marchio che individua una forza armata è una cosa, registrare qualunque stemma, scritta o altro mi sembra un altro paio di maniche (sempre che sia possibile dato che la legge non prevede la possibilità di registrare proprio ogni cosa).
Ciao
Pierantonio

 Paolomaglio :

31/8/2015 07:56
 @ Pierantonio, mi sono procurato la Gazzetta Ufficiale, e din effetti non hanno registrato tutti i distintivi, ad esempio mancano quelli dei gruppi, sopratutto quelli dei Gruppo Autonomi... Però, avendo registrato il formato grafico di tutti i Gruppi e tutti gli Stormi + Aeronautica Militare in tutte le lingue, hanno comunque ragione loro, se anche te la cvi con l'immagine, non puoi comunque aggiungere descrizione con un testo ad un profilo...

Senza considerare che poi ci sono da pagare anche i produttori dei velivoli...

 Paolomaglio :

31/8/2015 07:58
 Come vedete dall'immagine sopra anche "F-16" e "Fighting Falcon" sono trade marks di Lockheed- Martin!! E la cosa assurda è che sono designazioni ufficiali USAF non di fabbrica!!! :-? :-x

 Franz11 :

31/8/2015 13:08
 L'USAF non é una filiale della Lockheed-Martin ? :-D :-D :-D

 Elgabro :

31/8/2015 14:44
 Quote:
vi presento qui quella che probabilmente sarà la mia ultima collaborazione con Hasegawa.


Ti posso chiedere perchè l'ultima collaborazione?

Gabriele

 Paolomaglio :

1/9/2015 09:16
 perdonami, pensavo si potesse intuire dai messaggi precedenti.
Il problema sono i diritti che pretende l'AM: Già l'italia è un mercato difficile, se poi i produttori devono pure pagare per relaizzare scatole a tiratura limitata con le nostre insegne, preferiranno senz'altro scegliere qualcos'altro.
Per il futuro prevodo un monopilio di Italaeri per tutto cià che rigurada l'AM. I "grandi produttori" ci stanno abbandonando e, presto o tardi, anche i cinesi dovranno adeguarsi alla normativa...

 Michele Raus :

1/9/2015 10:02
 
Quote:
Paolomaglio ha scritto:
perdonami, pensavo si potesse intuire dai messaggi precedenti. Il problema sono i diritti che pretende l'AM: Già l'italia è un mercato difficile, se poi i produttori devono pure pagare per relaizzare scatole a tiratura limitata con le nostre insegne, preferiranno senz'altro scegliere qualcos'altro.
Per il futuro prevodo un monopilio di Italaeri per tutto cià che rigurada l'AM. I "grandi produttori" ci stanno abbandonando e, presto o tardi, anche i cinesi dovranno adeguarsi alla normativa...


Ciao, capisco, però immagino che anche le altre forze nazionali abbiano registrato i rispettivi marchi e quindi il presunto "deterrente" per i vari produttori non dovrebbe essere tanto diverso. Oppure hai notizia che le royalties estere siano meno esigenti di quelle italiane?

 Paolomaglio :

1/9/2015 10:17
 Conosco personalmente solo il Crown Copyright e quello RAAF che coprono le insegne RAF e RAAF compresi gli Special Colour. In quel caso poi i fondi ricavati sono devuluti in beneficienza. Ora non ho idea delle cifre precise ma amici che ci hanno avuto a che fare mi parlano di cifre ragionevoli anche e sopratutto una tantum, non in percentuale... questo penso sia la differenza principale.

 Paolomaglio :

19/9/2015 07:07
 

scatole pronte e decals inviate in stampa ieri, oramai manca poco.... :-)

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