Forum : Attrezzature

Soggetto : Il futuro del modellismo

 Andrea :

10/4/2014 09:21
 Il futuro del modellismo è ormai "oggi". Leggete questo articolo de "La Stampa":
LINK. Arriveranno a brevissimo, tramite acquisti via web, stampanti 3D tra 300 e 500$, ovvero in linea con i prezzi di smartphone di medio livello. Le potenzialità modellistiche sono infinite, anche se il vero limite per molti starà nella capacità di modellare al computer i pezzi. Fortunatamente io sono copertissimo sotto questo aspetto :-) per cui questi aggeggi saranno in cima alla mia lista dei prossimi regali di Natale!

 Moreno :

10/4/2014 09:34
 Quote:

Andrea ha scritto:

Il futuro del modellismo è ormai "oggi". Leggete questo articolo de "La Stampa":
LINK. Arriveranno a brevissimo, tramite acquisti via web, stampanti 3D tra 300 e 500$, ovvero in linea con i prezzi di smartphone di medio livello. Le potenzialità modellistiche sono infinite, anche se il vero limite per molti starà nella capacità di modellare al computer i pezzi. Fortunatamente io sono copertissimo sotto questo aspetto :-) per cui questi aggeggi saranno in cima alla mia lista dei prossimi regali di Natale!


E tu sarai in cima alla lista degli amici a cui chiedere un sacco di favori!! ;-) :-D 8-)

 Andrea :

10/4/2014 10:17
 Chissà perchè mi viene in mente la scena del matrimonio nel Padrino I ....

 gidesa :

10/4/2014 11:02
 Per adesso però questi prezzi sono molto ipotetici, staremo a vedere se si creerà un nercato di acquirenti tale da abbassare i prezzi al livello dei telefoni, o meglio delle stampanti. 
In verità le caratteristiche delle stampanti 3d attuali ed "economiche" fanno dubitare che questo possa avvenire. Immaginati un bambino che aspetta qualche ora per vedersi stampare il suo giocattolino, invece che pigliarselo al negozio bell'e pronto. Ho qualche dubbio anche sulla reale utilità nel modellismo di tutti i giorni.
Questo senza togliere il fatto che sono oggetti che incuriosiscono molto pure me.

 matte :

10/4/2014 13:56
  A prescindere dal discorso prezzo, io ritengo che abbiano una notevole utilità per quel che riguarda la clonazione dei pezzi senza dover ricorrere alla resina, per esempio :-)

 matte :

10/4/2014 14:03
  E ovviamente per creare pezzi ex-novo.

 nottolo :

10/4/2014 15:36
 Per lavoro mi capita di avere a che fare con la prototipazione. Per me non ci siamo proprio a soddisfare le necessita' del modellismo.

Stampanti del costo di svariate migliaia di euro stampano prototipi con risluzione di un decimo di millimetro, inaccettabile. Secondo me dovremmo arrivare almeno al ventesimo di millimetro per ottenere un pezzo finito ed usabile in modellismo.

Poi c'e' la questione del materiale impiegato per la prototipazione, le piu' economiche stampano estrudendo un filo di plastica fuso, di nuovo inaccettabile per un prodotto finito ad uso modellistico.
Ancora, una stampante a fotopolimeirzzazione produce un modello che sembra una pila di folgi di scotch sagomato, che vanno letteralmente sfogliati uno alla volta per estrarre il modello dal blocco.

In ogni caso, ho sempre avuto in mano prototipi che sono scalinati in maniera evidente (a occhio nudo), oltre che meccanicamente fragili.
Potrebbero andar bene per fare una base da clonare immediatamete con la resina, e poi elaborare sgrossando lisciando le superfici per ottenere un pezzo veramente finito... da riprodurre di nuovo in resina.

Io penso che non c'e' spazio per un uso immediato nel modellismo per la prototipazione.

Ciao

 Fabio :

10/4/2014 17:40
 Concordo anche io sul fatto che le stampanti 3D potrebbero essere il futuro del modellismo, anche se non si tratta di un futuro molto prossimo...
A Novegro domenica scorsa sapevo che ci sarebbe stata una dimostrazione/presentazione di stampanti 3D, ma quando alla fine gli ho mostrato una ruota di un Regio camion chiedendogli se fosse possibile stamparla, una volta fatta la prototipazione chiaramente, e la risposta è stata: impossibile!
Siamo purtroppo lontani dal poter riprodurre correttamente un battisrada in 1/35 in maniera soddisfacente.
Le stampanti 3D odierne in un range di prezzo accettabile possono fare dei pezzi da cui partire per ricavare un master risparmiando abbastanza tempo e fatica, ma alla fine olio di gomito, plasticard, gomma siliconica e resina per il momento devono fare il resto...
Ciao
Fabio

 fuga :

10/4/2014 19:35
 Ho visto molte stampanti 3D in funzione e devo dire che alcune sono veramente meravigliose, il problema vero è l'altezza, un amico mio ing.informatico ke con ste cose ne ha molto a che fare (quelle ke ho visto e provato erano nel suo ufficio) mi ha fatto vedere ke appunto nell'altezza si creano problemi xkè la "plastica" fusa tende a scendere e l'unico modo per evitare il problema e fare sezioni tridimensionali separate, un gran bel casino, ma cmq in un futuro saranno molto alla portata di tutti e in internet si troveranno già le costruzioni e piani e poi il costo andrà a scendere si stimava ke tra un paio d'anni costeranno sui 200euri e tutti o quasi ne avranno una in casa. E sui modellini be ho visto un u-boat costruito con stampante 3D e devo dire ke era veramente stupendo sopratutto se non sei un modellista ke guarda il decimo di millimetro di differenza dal reale...

 gidesa :

10/4/2014 20:12
 Per quanto riguarda clonazione, ed anche pezzi nuovi, sicuramente il sistema stampo-resina è più economico se parliamo di pochi esemplari. C'è poi il problema di ricavare il "master" per la stampante 3D, che è un disegno CAD, e non mi sembra per nulla banale, avendo utilizzato un poco quei programmi CAD stessi.
C'è anche una limitazione nelle dimensioni dei pezzi, anche se potrebbe non essere troppo vincolante. Almeno per i settanduisti, mentre per i trentacinquisti la vedo dura coi loro pezzoni da 20-30 cm :-)

 marcoaurelio :

10/4/2014 20:13
 Io sono del parere che oltre un certo limite non si chiama più modellismo.

 Target :

10/4/2014 21:17
 Io non ho avuto la fortuna di lavorare con programmi idonei alla disegnazione di prototipi ne bi, ne tridimesionali, per cui, se da un lato apprezzo queste innovazioni tecnologiche e ne capisco le notevoli potenzialità,  dall' altro, causa anche la mia pigrizia che non mi permetterà mai di mettermi ad imparare idoneo programma, rimarrò tagliato fuori.

Oltretutto, mi piace lavorare con lima e bisturi, il massimo della tecnologia che mi sono concesso, lo scorso anno, è stato il punch and die. Preferisco le sbavature  e le imperfezioni di un lavoro fatto a mano libera, che la perfezione di una macchina.

Sicuramente  verrò rottamato per obsolescenza da modellisti iperinformatizzati, ma tutto sommato chi se ne frega, alla fine  la  la vedo come marcoaurelio.

Magari la vedo bene per chi fa fantasy, vuoi mettere il crearsi il proprio Robot, ma se devo fare un BF 109, ormai trovi tutto e di più

Ciao, vintage obsolete Target

 lillino :

10/4/2014 21:25
  Quote:
Target ha scritto: Io non ho avuto la fortuna di lavorare con programmi idonei alla disegnazione di prototipi ne bi, ne tridimesionali, per cui, se da un lato apprezzo queste innovazioni tecnologiche e ne capisco le notevoli potenzialità,  dall' altro, causa anche la mia pigrizia che non mi permetterà mai di mettermi ad imparare idoneo programma, rimarrò tagliato fuori.

Oltretutto, mi piace lavorare con lima e bisturi, il massimo della tecnologia che mi sono concesso, lo scorso anno, è stato il punch and die. Preferisco le sbavature  e le imperfezioni di un lavoro fatto a mano libera, che la perfezione di una macchina.

Sicuramente  verrò rottamato per obsolescenza da modellisti iperinformatizzati, ma tutto sommato chi se ne frega, alla fine  la  la vedo come marcoaurelio.

Magari la vedo bene per chi fa fantasy, vuoi mettere il crearsi il proprio Robot, ma se devo fare un BF 109, ormai trovi tutto e di più

Ciao, vintage obsolete Target



Concordo al 100%

 Pierantonio :

10/4/2014 22:05
 Le stampanti 3D (o meglio stereolitografiche) di basso costo delle quali ora molto si parla sono praticamente inutili per il modellismo a causa della bassa risoluzione che hanno.
Se si vuole qualcosa di accettabile bisogna rivolgersi ad aziende specializzate che stampano per conto terzi tipo Shapeways o click2detail.
Personalmente ho tentato di contattaare qualche ditta italiana ma i risultati sono stati deprimenti: quello che all'estero è normalità qui è fantascienza oppure si vogliono tratatre solo grandi quantità.
Per cui i miei soldi li ho spesi all'estero.

Ho già fatto alcuni lavoretti tra cui:

deflettori di scarico per il Challenger 2 Tamiya per retrofittarlo alla versione continentale utilizzata durante KFOR. In pianta circa 9x11 mm

Progetto



stampa di Shapeways. Per carità, gli spessori non sono certo quelli di una fotoincisione ma le resine di Accurate Armor sono praticamente uguali e comunque bisogna pur provare a fare qualcosa di nuovo.






Casse posteriori Panther G tipo MHN ancora progetto e realizzazione (quella in plastica è l'originale Dragon)









Progetto per le bottiglie degli estintori del Challenger 2 che hanno un fondello di disegno non riprodotto nella parti Tamiya. Per ora solo il progetto ma prossimi ad essere inviati a Shapeways. Diametro 3mm, lunghezza 9mm






Sto anche procedendo a lentissimo passa con l'elabprazione di una versione derivata dallo St Chamond della Takon che utilizzerà il sottocarro del modello e un nuovo scafo.
Per il momento ho solo abbozzato lo scafo perché non ho tanbto tempo da dedicargli.
Qui si è limitati certamente dalla tecnologia di stampa dato che il modello eccede le dimensioni massime stampabili per cui dovrà essere diviso trasversalmente in due parti da stamparsi singolarmente.
L'alternativa alla quale pensavo era il taglio laser delle "lamiere" e l'assemblaggio con metodi classici. In tal caso i limiti sono più che alytro nello spessore massimo tagliabile e nella mancanza dei cianfrini sulle zone da incollare.






Si tratta certamente di una tecnologia con i suoi limiti e soprattutto costi ma una volta anche le resine e le fotoincisioni parevano fantascienza e ora ci gettiamo in terra uralando se non le troviamo.
E' anche vero che alcune ditte che producono resine ormai passano attraverso queste tecnologie anche se essendo dotati di stampanti proprie riescono ad ottenere risultati migliori di quanto si possa vere tramite un server di stampa (tra queste mi reosulta Panzer Art e Eduard)
Insomma bisogna valutare cosa farci e cosa non ma secondo me nel futuro queste tecnologie avranno una grossa diffusione anche nel modellismo.
Ciao
Pierantonio

 gidesa :

10/4/2014 23:15
 Ciao Pierantonio, le tue esperienze sono molto interessanti Però penso che l'idea di cui si discuteva è di comprare una stampante 3D per farsi da soli i pezzi, cosa ben diversa dal rivolgersi a servizi e ditte esterni. Questi ultimi possono disporre di tutte le tecnologie più efficaci e moderne (comunque sempre con qualche limite, come ci racconti).
Ad esempio, i tuoi pezzi avrebbero potuto essere realizzati dal servizio esterno con una lavorazione con fresa computerizzata  3D? Ad occhio le casse del Panther mi sembrano fattibili, gli altri un pò meno.



 Pierantonio :

11/4/2014 00:03
 Proprio quello che ho scritto.
Quanto sopra è per dimostrare con qualcosa di concreto e non con i soliti "ad occhio mi sembra che..." o "mio cuggino mi ha detto...." che le stampanti di cui si parla sono cosa ben diversa da quelle usate per ottenere qualcosa di interessante per il modellismo ma nello steso tempo che non è vero che allo stato attuale non si possa ancora fare niente o che si debba essere dei supertecnici per farlo.
Come ho scritto questa tecnologia ha limiti e costi rispetto ad altre per cui va presa come ulteriore possibilità di creare delle parti e non certo come risolutiva di tutti i problemi.
Certamente non con le stampanti amatoriali di cui mezzo mondo va da un po' di tempo cianciando.
Tanto per fare un esempio al contrario, per le canne dei cannoni non penso proprio che riusciranno a sostituire metalli, torni e frese.
Per quanto riguarda la tua osservazione sull'uso delle frese et similia sono d'accordo che si potrebbero usare altri strumenti altrettanto sofisticati ma faccio notare che essi non sono facilmente accessibili come le stampe 3D (all'estero ovviamente sono accessibili, non certo in Italia, paese invidiato ma mai imitato da tutto il resto del mondo).
Io ho provato a cercare in Italia qualcuno che facesse fresature o torniture a controllo numerico su piccolissime quantità ma tanto valeva cercassi il Santo Graal o la pietra filosofale.
Capisco però che si tratti di macchine ben diverse per le quali il settaggio è ben più complesso.
L'unica cosa che si trova facilmente è il taglio laser ma quello perché è nato su piccole quantità con i plastici architettonici.
Tieni poi presente che aziende come Shapeways sono proiettate a facilitare la strada al cliente. Da noi prova a mandare un file per la tornitura che non sia meno che perfetto, e il come farlo lo devi sapere tu, mica te lo dicono loro.
Secondo me mentre la stampa 3D è già accessibile a più livelli qualitativi, altre tecnologie sono praticamente inaccessibili ai comuni mortali. Poi uno decide cosa e come fare ma per me queste stampanti economiche sono soldi buttati se si pensa al nostro hobby.
Ciao
Pierantonio

 fabrizio_1960 :

11/4/2014 07:16
 Come ha giustamente sottolineato Target, bisogna anche imparare a usare il software e, credetemi, il tutorial di SolidEdge mi sta impegnando già da un paio di mesi nel tempo libero e ancora sono nella fase in cui è il programma a dirmi cosa fare e non viceversa come dovrebbe essere (sarà anche l'età).
Io lo posso usare grazie alla licenza di mio figlio, ma a doverlo acquistare non siamo lontani dal costo attuale di una stampante 3D, e potrebbe anche superarlo, dipende ovviamente dai moduli necessari.

 nottolo :

11/4/2014 08:46
 E' la normale curva di apprendimento. Anche il modellismo ha la sua, di certo i tuoi primi mesi di modellista non hanno dato gli stessi risultati degli ultimi.

 gidesa :

11/4/2014 09:20
 
Quote:
Per quanto riguarda la tua osservazione sull'uso delle frese et similia sono d'accordo che si potrebbero usare altri strumenti altrettanto sofisticati ma faccio notare che essi non sono facilmente accessibili come le stampe 3D (all'estero ovviamente sono accessibili, non certo in Italia, paese invidiato ma mai imitato da tutto il resto del mondo).


Quel che volevo dire, in sostanza, è che, assegnato il pezzo da realizzare, la tecnica potrebbe essere lasciata al servizio esterno stesso, l'unico limite è sul prezzo.
Come lo fanno (stampa 3D, fresa, stampo e colata) ed in quale materiale (plastica, metallo, legno, gesso...) diventa in molti casi abbastanza indifferente.
Non ho capito invece il discorso degli altri strumenti poco accessibili in Italia: non è la stessa cosa della stampa 3D? Nel caso dei tuoi pezzi, avevi un motivo particolare per scegliere la stampa 3D rispetto ad altro?

 Target :

11/4/2014 13:39
 Nottolo ha scritto:

Quote:
E' la normale curva di apprendimento. Anche il modellismo ha la sua, di certo i tuoi primi mesi di modellista non hanno dato gli stessi risultati degli ultimi


Mah... io a parte i normali programmi di videoscrittura, excel e popco altro non uso, si è verificato in passato che mi sono messo di buona lena per imparare GIMP per dei fotoritoocchi.

Risultato: lo usavo due volte l' anno, e quando questo succedeva, mi ero già dimenticato tutto.
Magari sarò lento io, ma temo che se mi mettessi ad imparare qualche programma del genere, con i tempi di realizzazione dei modelli che mi ritrovo, avrei la necessità di fare un pezzo l' anno. Risultato: dovrei ristudiarmelo  da capo ogni volta.

Ovviamente chi ci lavora sarebbe enormemente avvantaggiato e sono sicuro potrà tirar fuori cose notevoli.

Quindi  la cosa fondamentale sarà conoscere qualcuno smart e disponibile.... :-D

Ciao Roberto.

 Pierantonio :

11/4/2014 17:46
 Chiaro che "nesciuno nasce imparato" o giù di lì e quindi uno si deve anche dar da fare per raggiungere un certo risultato.
Poi valuta se gli conviene o no star dietro alla cosa.
Però questo non succede da ora che bisogna imparare ad usare un software ma da sempre quando si deve imparare qualcosa di nuovo.
Lo stesso ragionamento varrebbe per me se dovessi valutare l'idea di imparare ad usare un tornio o una fresa come si deve.
Uno decide che software di modellazione solida e stampe 3D non fanno per lui?
Cosa volete che gli dica? Amen e tanti saluti. Altri proseguiranno su questa strada e lui su altre.
Io se dovessi far tornire qualcosa neanche mi sogno di dotarmi di tornio, o pago uno che mi faccia il lavoro oppure uso altre tecnologie.
Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

11/4/2014 17:54
 Quote:

fabrizio_1960 ha scritto:

Come ha giustamente sottolineato Target, bisogna anche imparare a usare il software e, credetemi, il tutorial di SolidEdge mi sta impegnando già da un paio di mesi nel tempo libero e ancora sono nella fase in cui è il programma a dirmi cosa fare e non viceversa come dovrebbe essere (sarà anche l'età).
Io lo posso usare grazie alla licenza di mio figlio, ma a doverlo acquistare non siamo lontani dal costo attuale di una stampante 3D, e potrebbe anche superarlo, dipende ovviamente dai moduli necessari.


Usi una Ferrari per fare un viaggio dove magari basterebbe una 500 o una BMW.
Esistono software ben più semplici e gratuiti che producono direttamente file STL.
Il più intuitivo ma anche il meno flessibile è Sketchup, gratuito per scopi amatoriali.
Già di un livello ben superiore è Creo Modelling Express che è un vero modellatore solido e di fatto una versione con qualche limitazione di Creo Direct che è un diretto concorrente di Solidworks e Solid Edge.
Lo svantaggio, si fa per dire, è che non è un CAD parametrico come gli altri.
Lo potete scaricare QUi

Una sua carenza è certamente la difficoltà a trovare documentazione didattica.
Ciao
Pierantonio

 Pierantonio :

11/4/2014 18:08
 Quote:

gidesa ha scritto:
.... Non ho capito invece il discorso degli altri strumenti poco accessibili in Italia: non è la stessa cosa della stampa 3D? Nel caso dei tuoi pezzi, avevi un motivo particolare per scegliere la stampa 3D rispetto ad altro?


Esatto.
Alla fine secondo me la cosa fondamentale da mettersi in testa è che i metodi soliti sono da considerarsi artigianali mentre questi sono a tutti gli effetti industriali e quindi la scelta del processo produttivo dovrebbe essere frutto di una considerazione progettuale complessiva che parte dalla progettazione concettuale e poi CAD e finisce con la produzione.
Io non ho problemi (in teoria :-D) a produrre file per frese, torni, alesatrici o stampanti 3D, a patto di trovare poi chi ha le macchine.
Questo a mio avviso è l'aspetto rivoluzionario di queste tecnologie: nel modellismo tradizionale oltre ad elaborare il progetto devo avere anche l'abilità manuale per realizzarlo, con queste tecnologie basta fare il progetto (anche usando software gratuiti) e poi del metodo del produzione me ne disinteressa del tutto perché ci penserà un'altra struttura.
Passando al secondo punto quello che intendevo dire è che mentre per la stampa 3D esistono siti fatti apposta per favorirne l'uso da chiunque (o quasi), per altre tecniche questo non mi risulta ci sia e contatti diretti con le aziende hanno dato risultati del tutto negativi.
Capisco però che una cosa sia inviare un file ad una stampante 3D e un'altra pilotare una fresa o un tornio CNC.
Per quanto riguarda la stampa 3D in Italia le mie esperienze dicono che non ci siano server che raggiungono le definizioni come quelle richieste per stampare i pezzi che avete visto e comunque i prezzi sono più alti.
Per il taglio laser invece ho trovato vari server che se ne occupano. Uno di questi tagli anche il plasticard, gli altri non so perché francamente non ho chiesto.
Ciao
Pierantonio

 frengo :

11/4/2014 18:40
 ho a casa dei pezzi stampati per prova(da professionisti italiani con mecchine professionali) con una risoluzione di 28 micron, posso garantirvi che la risoluzione è appena sufficiente all'uso modellistico (senza dover poi intervenire aggiungendo dettagli) con una risoluzione minore si ottengono oggetti esclusivamente volumetrici adatti ad essere poi lavorati (basi per fusoliere navi...) con le stampantine tipo quelle di novegro si hanno pezzi esclusivamente per fare i fighi alle fiere e praticamente inutili all'atto pratico

che io sappia fino ad ora la soluzione estero proposta resta ancora la migliore, avere sulla scrivania una stampante a bassa risoluzione, per quanto economica ed accessibili per me è come avere una machina da scrivere al posto della tastiera del pc

tra l'altro sarei curioso di vedere i pezzi del challenger primerizzati o colorati, tanto per vedere l'effetto che fanno

 frengo :

11/4/2014 18:46
 dimenticavo, ecco i pezzi stampati a 28 micron






i pezzi sono stati semplicemente (e volutamente) primerizzati con una paio di mani di primer talken, un po' più coprente del tamiya senza alcuna carteggiatura o pulitura

per quanto ad una prima occhiata possano essere giudicati "uno spettacolo" come da mia prima impressione, posso garantirvi che ad un esame più attento hanno una qualità appena sufficiente ai nostri "loschi scopi"

 gidesa :

11/4/2014 21:13
 Iinteressante, Pierantonio, il programma che segnali, Creo Elements. Per la cronaca io uso un altro software che si chiama Progecad, sempre in versione limitata per "uso personale". E'  molto simile ad Autocad, quasi un clone per molte funzioni.
Quanto alla tua osservazione sul passaggio dalla manualità al progetto al computer, che dire: siccome già lavoro tutto il giorno con il computer (sviluppo software, anche se non uso Cad) a me "cambiare aria" con un pò di manualità fa molto piacere :-) Immagino che chi, al contrario, di professione fa un lavoro più manuale si diverta a smanettare col Cad. A ciascuno il suo metodo modellistico :-)

 Pierantonio :

12/4/2014 08:55
 Capisco la richiesta di vedere i pezzi primerizzati e colorati proprio per poter vedere quanto incide la metodologia di stampa "a piani sovrapposti" soprattutto sulle parti inclinate dove questa tecnica mostra tutti i suoi limiti.
Ho in programma di preparare a breve i deflettori e non mancherò di postare i risultati senza nulla nascondere anche per confermare che non sono un fan sfegatato di queste tecniche ma, come ho detto, le ritengo un complemento ad altre sulle quali è giusto iniziare a discutere con serietà e in base ai sentito dire, indifferenza o snobismo.
Di certo la semplice primerizzazione non basta, bisogna rifinire il pezzo.
Devo però dire che gli esempi da te postati mi rafforzano ancor di più nella mia convinzione ovvero che queste tecniche possano costituire comunque delle basi per realizzare parti che altrimenti uno privo di certe attrezzature o abilità mai potrebbe produrre.
Ad esempio io stesso mai sarei in grado con le mie attuali possibilità di riprodurre degnamente le parti che hai mostrato e quindi l'alternativa sarebbe o trovarle già fatte o doverci rinunciare.
Altro esempio: gli estintori del Challenger. certo che un mago del tornio li farebbe perfettissimi ma io neanche so come si mette in moto un tornio. Secondo te aspetto mille anni che qualcuno li realizzai per me o cerco altre strade?
La via di mezzo, ovvero una parte magari non perfetta ma perfettibile, mi sembra ampiamente accettabile.
Ciao
Pierantonio

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