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· Spazio personale: Sulla Sabbia ·

Spazio personale: Sulla Sabbia

SULLA SABBIA



  

LIBIA 1938 deserto del Fezzan
MEHARISTA III GRUPPO SAHARIANO REGIO CORPO TRUPPE LIBICHE

Il signor tenente ha detto ad Hamar che presto ci sara' una guerra, ha detto che sara' una guerra tra bianchi, una guerra tra infedeli... mah!...una guerra senza senso.
Il signor tenente ha detto ad Hamar che presto dovra' lasciare il suo infaticabile Mehari per salire su un autocarro veloce e potentemente armato... il sacro silenzio del deserto sara' rotto dal rombo osceno del motore, il forte odore delle nostre bestie sostituito dalla puzza di cherosene, il grido del falco coperto dal rombo degli aerei...
  INSHALLAH ! Ma Hamar sa una cosa che il signor tenente non sa...  Quando la gloria della vittoria sara' passata, quando l'espiazione nella sconfitta sara' trascorsa, dopo la morte e il disfacimento allora il deserto tornera' padrone di se stesso...
Lo fa sempre!


  WIP


1) Giugno-Novembre 1940     SIDI BARRANI


GRAZIANI AVANZA SU SIDI BARRANI

Nelle fasi iniziali del conflitto gli Italiani godono di una superiorita' quantitativa e vantano il primato della loro aviazione ma immediatamente si evidenziano i limiti qualitativi e di comando nascosti  'sotto il tappeto' da anni di propaganda di regime.
 Dal giorno stesso dell'entrata in guerra gli Inglesi assumono l'iniziativa e adottano una tattica a 'colpi di spillo' contro colonne di rifornimento e presidi fissi (Ridotte Capuzzo e Maddalena), causando perdite e prendendo prigionieri, ma sopratutto imponendo una loro 'superiorita' morale'.  Dispongono di cingolette e autoblindo obsolete ma gli Italiani non ne hanno affatto e i carri leggeri L3 si dimostrano incapaci per qualsiasi ruolo di esplorazione, supporto o combattimento.
 A seguito di pressione politica, il maresciallo Graziani si decide ad invadere l'Egitto, gli Inglesi retrocedono e gli Italiani si fermano presso SidiElBarrani, l'avanzata non ha alcun significato strategico ne' tattico, solo propagandistico.
 Ci si consolida in una catena di campi trincerati senza pero'  che questi abbiano capacita' di appoggio reciproco ed esplorazione a lungo raggio. Il comando superiore sottrae per usi logistici alle divisioni italiane i camion, praticamente immobilizzandole nel deserto.
...La divisione Cirene era dotata di cinque gruppi di artiglieria con trattori TL37 e 250 autocarri Lancia 3RO, ottime macchine con le quali furono costituiti gruppi tattici adattando i pezzi da fanteria da 65 e 47 cc sui cassoni, con cio' ci si poteva opporre con pari mobilita' alle scorribande dei blindo-corazzati britannici.
Senonche' l'intendenza di armata reclamo' a se tutti gli autocarri divisionali per assolvere alla manovra logistica, grave errore che porto' alla paralisi delle divisioni insabbiate nel deserto, incapaci di autonoma gestione per i rifornimenti e non piu' in grado di reagire alla manovra nemica. I 5000 automezzi 'sequestrati' finirono in gran parte nei cimiteri di autocarri, preda bellica del nemico...
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  capitano G. D'Avossa  45' Regg.Artiglieria  Div.Cirene




GIUGNO 1940   THE WIRE (filo spinato di confine)           ARMORED CAR  ROLLS ROYCE   11th HUSSARS
Il mezzo e' obsoleto e debolmente armato ( fucilone anticarro Boys e vecchie mitragliatrici) ma tatticamente ben condotto da personale addestrato e motivato da antica e gloriosa tradizione militare
...10 Giugno 1940, la notte passo' tranquilla, fra i reparti circolavano strani nomi di reggimenti inglesi, gli ussari che evocavano immagini di divise nere con stivali lucidi, bande colorate, mantellina su una sola spalla e cordelline, berretto di pelo col teschio, immagini da vedova allegra... ma il nemico dov'era? A centinaia di chilometri o dietro la prossima duna? Come potevamo saperlo? Si erano dati il nomignolo 'topi del deserto'  e noi avremmo dovuto chiamarci 'cespugli del deserto'  abbarbicati alle nostre postazioni fisse difese da muretti a secco senza alcuna possibilita' di movimento..
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO   sottotenente A.Cademartori  204 Reggiment Artiglieria d.f.








GIUGNO 1940   RIDOTTA CAPUZZO            BREN CARRIER
Il Bren Carrier consente alla fanteria la mobilita' e l'appoggio necessarie contro le ridotte fisse presidiate da truppe nazionali e coloniali, si noti davanti al mezzo un moschetto 91 col fazzoletto bianco di resa sulla punta della baionetta.
Il Bren e' un ottimo fucile-mitragliatore, solido ed affidabile, nettamente superiore al Breda 30 italiano, scomodo e inaffidabile, frequente all'inceppamento, probabilmente il peggior fucile-mitragliatore dell'epoca.







GIUGNO 1940    PISTA PER RIDOTTA MADDALENA        CARRO LEGGERO L3 IMMOBILIZZATO E ABBANDONATO

Vengono colpite con azioni di sorpresa anche le colonne che recano rifornimenti alle ridotte e nulla possono gli L3 di scorta, la mancanza della torretta girevole rende inefficace il mezzo nella reazione al fuoco







SETTEMBRE 1940  VIA BALBIA         COMPAGNIA SAHARIANA MURZUK IN TRASFERIMENTO
Le compagnie auto-avio sahariane motorizzate vengono trasferite dalle oasi del deserto al fronte egiziano per rinforzare la colonna Maletti,  potrebbero svolgere azioni di esplorazione ma saranno utilizzate come semplice fanteria, assieme alle due divisioni libiche.
'Massaud, mi dici cosa hai visto?'  ' Signor tenente, non posso dire bene, nostri carri in mezzo ai carri inglesi, noi sparato ma nostre pallottole non hanno bucato'  ' Tu hai visto male Massaud, bucano anche le nostre pallottole'  'Scialla (speriamo) signor tenente',  Ma io so che Massaud purtroppo ha visto bene!
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO   Ten.L. Pratesi     Reparto Auto-Avio-Sahariano Murzuk





 

SETTEMBRE 1940  EGITTO          CARRO LEGGERO LANCIAFIAMME L3 e MOTOCICLISTA PAI
I carri lanciafiamme sono gia' stati utilizzati con successo in Etiopia e, forte di quella esperienza, Graziani sostiene di disporre del miglior esercito coloniale al mondo, purtroppo non ha capito che questa non e' una guerra coloniale. La moto Guzzi G17 reca il colore blu Savoia della Poliza Africa Italiana, il motociclista ha un giaccone e casco in cuoio simile a quello dei carristi ma color marrone. All'epoca la PAI e' l'unico reparto ad avere in dotazione il mitra Beretta e fino alla fine solo i Paracadutisti e pochi altri reparti lo riceveranno, salvo gli ufficiali che potranno permettersi di acquistarlo privatamente !  
...Prima della partenza il colonnello lancia una singolare offerta, mentre i suoi occhi tradiscono l'imbarazzo, 'i signori ufficiali interessati potranno comprare il mitra Beretta al prezzo di 1000 lire piu' 10 lire per ogni pallottola'... un esercito che vende le armi ai propri soldati non ha molti precedenti comunque gli ufficiali firmarono in massa la richiesta, ma...
i mitra disponibili saranno soltanto 5 per battaglione, gli altri si arrangino, in fondo il mitico moschetto con un po' di allenamento puo' sparare 6 colpi a minuto... Da TUTTI I VIVI ALL'ASSALTO   A.Caruso









SETTEMBRE 1940  EGITTO            CRUISER TANK A9 CATTURATO
Dopo essere stato scingolato dall'artiglieria questo carro viene ripristinato e ridipinto coi colori nazionali, una delle poche vittorie sugli Inglesi che preferiscono ritirarsi senza dare seriamente battaglia, cedendo un pezzo di deserto inutile.


  WIP




NOVEMBRE 1940  EGITTO            CARRO COMANDO RADIO L3 CON SOLOTHURN
Nel tentativo di potenziare gli inefficaci L3, alcuni vengono armati col fucilone Solothurn anticarro, arrangiamento che non risolve nulla, dato l'armamento dislocato in casamatta e la scarsita' penetrativa dell'arma.  Questo carro comando e' insolitamente dotato di un complesso radio di cui l'antenna ellittica e le casse laterali per le batterie.




GIUGNO 1940   BUQBUQ EGITTO     BLENHEIM MKI     211' SQD
Ad inizio guerra contro l’Italia la Regia Aviazione gode di un certo rispetto da parte della RAF per gli allori conseguiti nel trentennio e per il fatto che il trasvolatore Balbo e’ al comando del teatro nordafricano.
In Egitto la RAF dispone di mezzi obsoleti perche’ il meglio e’ riservato alla difesa aerea della madrepatria. La versione early del Blenheim, assieme ai biplani Gladiator e ai Lysander, e’ relegata ai territori oltremare ed e’ praticamente tutto quello che c’e’, nondimeno tutto deve essere subito scagliato contro il nemico.
Difatti, sussistendo lo stato di guerra con l’Italia dalla mezzanotte del 10 giugno, la RAF vuole essere la prima a colpire per dimostrare che, pur sconfitto in Francia, il Bull-dog britannico mantiene intatto il suo spirito aggressivo.
11 giugno 1940, gli ordini dell’ Air Commodore Collishaw sono : Alle prime luci dell’alba 6 Blenheim MKI del 211 sqd decollino per una ricognizione armata oltre frontiera e 2 ore piu’ tardi altri 8 del 45 sqd effettuino un bombardamento a bassa quota sull’ aeroporto T3 ad El Adem.
Nel frattempo nel piazzale del T3 il personale e’ radunato per ascoltare dal comandante della base un messaggio del maresciallo Graziani che annuncia l’apertura delle ostilita’. Come saranno accolti, senza scorta alcuna, questi pochi e datati aerei che si lanciano dentro al nido delle vespe?
I Blenheim piombano su El Adem, bombardando e mitragliando, un velivolo matr.L8476 incappa nel fuoco AA di una Breda35 piazzata a bordo pista e precipita in fiamme sul mare con la perdita dei tre uomini d’equipaggio. Un altro, L8579, viene danneggiato e tenta un atterraggio di fortuna a SidiBarrani dove va in fiamme ancora con la perdita dell’equipaggio. Al L8476 si pianta un motore colpito e, quando anche l‘altro cede, il pilota effettua un atterraggio sulla pancia a BuqBuq entro le linee amiche e altri velivoli risultano danneggiati.
Queste perdite sono dovute a sei CR32 decollati su allarme da Tobruk e lanciatisi all’inseguimento, secondo il rapporto del capitano Lavelli, 94’ sqd 8’ gruppo CT, essi hanno abbattuto 2 Blenheim, danneggiandone altri 4 sebbene 2 caccia abbiano subito danni per fuoco difensivo.
Nel pomeriggio altri 18 Blenheim decollano da Fuka per ripetere il bombardamento su El Adem. Incappano nei biplani della 93’ Sqd e il Tenente Bissoli riesce ad inquadrare l’ultimo velivolo di una sezione di 6 e lo abbatte, l’equipaggio, ferito, si salva divenendo i primi POW.
I Britannici ritengono di avere inflitto gravi danni ad aerei e strutture aeroportuali, in effetti solo 3 RO37 e 2 CA309 risultano seriamente danneggiati, oltre a 2 RO37, 5 S79 e 6 S81 del 14’ stormo BT che riportano lievi danni.
Nella prima giornata di guerra aerea sono andati all'assalto velivoli obsoleti e si sono scontrati con velivoli altrettanto obsoleti, nondimeno gli aviatori hanno combattuto con feroce determinazione e versato il loro tributo di sangue.



WIP




NOVEMBRE 1940   TOBRUK         CACCIA ASSALTO CR32          160' SQUADRIGLIA
Nel 1940 il biplano CR32, utilizzato con successo durante la guerra di Spagna, costituisce 1/3 della caccia italiana. La formula biplana, anche nel piu' moderno CR42, manifestera' la sua inadeguatezza di fronte ai monoplani Hurricane. La trasformazione del CR32 in caccia assalto con due 'bombette' in pancia non ne prolunghera' di molto la vita operativa ma d'altronde i nuovissimi velivoli d'assalto BA88 si rivelano un completo fallimento, quel che e' piu' grave, non rilevato in fase di collaudo ma in fase operativa e verranno relegati al meschino ruolo di aerei civetta a bordo campo.
...Per ordine superiore fra i 32 BA88 in forza vengono scelti 3 velivoli per un'azione di attacco al suolo, due uomini a bordo, pieno di carburante, 1500 proiettili e 250 kg. di spezzoni... mentre un aereo non riesce a decollare, gli altri due non riescono a guadagnare quota, uno rientra ma il comandante di gruppo, che non ha quota e velocita' per impostare la virata di ritorno,  continua in linea retta fino ad atterrare sul campo di Sidi Rezegh, fortunatamente nella traiettoria di volo...  Da DIMENSIONE CIELO CACCIA ASSALTO









AGOSTO 1940  GLOSTER GLADIATOR 80' SQUADRON RAF
La formula biplano, ormai sorpassata, e' ancora utilizzata dagli Inglesi in Nord Africa cosi' che gli ultimi scontri fra biplani vedono opporsi i Gladiator ai CR32 e CR42. Entrambe le aviazioni spesso rivendicano abbattimenti un po' gonfiati, d'altronde e' estremamente pericoloso soffermarsi ad osservare come finisce un aereo colpito.
Un esempio per tutti, il 4 Agosto quattro Gladiator di scorta ad un Lysander piombano su un gruppo di Breda 65 scortati da CR32 impegnati in azione di assalto al suolo. Gli Inglesi rivendicano vari abbattimenti ma tutti gli Italiani riescono a rientrare, pur con velivoli colpiti e piloti feriti. Quel che e' certo, tre dei Gladiator sono abbattuti, due piloti riescono a salvarsi lanciandosi col paracadute e rientrano alla base con una pattuglia dell' 11' Ussari.  I piloti, Pat Marmaduke e Peter Wykeham Barnes diverranno poi assi per la RAF ma rimarra'  piuttosto controverso il riscontro con le perdite ufficiali della controparte.

  



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AGOSTO 1940 AEREO COOPERAZIONE WESTLAND LYSANDER -208’SQUADRON RAF-

Il Lysander e’ un velivolo STOL destinato all'aereocooperazione, ricognizione e sorveglianza del campo di battaglia, gli occhi dell'esercito, ma senza il completo dominio dei cieli e’ necessario relegarlo presto ad altri ruoli e assegnare la ricognizione a versioni specializzate di caccia con piu' possibilita' di difendersi.
Nello scontro di cui sopra il Lysander, dopo aver avvisato la scorta con un razzo rosso, si disimpegna e per trarsi d'impaccio il pilota lo porta giu’, volando alle montagne russe sulle dune di sabbia, cabra e picchia a pochi metri dal suolo quando... BAAAM!!! IMPATTO!!!    Il carrello destro prende in pieno la sommita’ di una duna, l’aletta e la ruota vanno in pezzi, l’aereo imbarda pericolosamente, l’ala sinistra sfiora il terreno ma il pilota riesce a mantenere il controllo, mentre riprende quota c’e’ uno scambio di battute fra pilota e osservatore, in stile british understatement:
'’Mark, we have the landing gear reduced to a stump, with only one wheel and the high wing I can’t land on the belly, I’ve got to bring it to the stall a few meters from the ground and plumb down. So, it’s a piece of cake, but you better jump with the parachute'
'‘What? Taking a walk under this sun and this heat? Paul, don’t even think about it! Let’s focus on landing that I have a dry throat and a couple of cold beers is what we need now’
‘’Deal Mark, but it’s on me’
‘’Damn, if you are offering to pay it means I need to start worrying seriously'



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-OSSERVAZIONE AEREA - IMAM RO 37 BIS -115’ SQUADRIGLIA – TAMET LIBIA 1940

La specialita’ OA e’ male impostata in tutte le aviazioni, deriva dai palloni frenati che nella WWI
controllavano il tiro di artiglieria, ma aerei lenti come lo IMAM RO 37 non hanno probabilita’ di
sopravvivenza in cieli ostili. Ne e’ stata prevista la sostituzione coi CA311 che pero’ presentano criticita’,
Pricolo, capo della Regia, vuole provare il velivolo ed e’ un volo da incubo: ‘Appena si abbandonava il
volante (sic) l’aereo si poneva in posizione di cabrata o picchiata fino ad assumere assetti
decisamente pericolosi’
e Rommel scrive: ‘aeroplani logori con piloti che debbono fare miracoli,
vecchi Caproni, inermi e lenti, micidiali solo per chi vi vola, un nostro pilota si rifiuterebbe di
volarci’ Per cui il RO37 continua a svolgere il suo compito e i piloti affrontano il rischio armati di solo
coraggio… non bastera’ !



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Data inserimento : Fri 14 Dec 2018 17:25
Categorie : 1SidiElBarrani

Spazio personale: Sulla Sabbia

2)Dicembre1940-Febbraio1941 OPERAZIONE COMPASS



OPERAZIONE COMPASS - GLI INGLESI TRAVOLGONO LA X ARMATA


8 DICEMBRE 1940         CAMPO DI NIBEIWA          M11/39       RAGGRUPPAMENTO MALETTI
Le 2 divisioni libiche e il raggruppamento Maletti sono 'trincerate' (nidi di mitragliatrice e cannoni dietro muretti a secco) nei campi di Matkila, Tummar e Nibeiwa mentre le divisioni Cirene, Catanzaro e 2 divisioni  CCNN sono in seconda schiera.
I 22 M11/39 del II Battaglione carri sono stazionati appena fuori del campo presidiato da fanteria libica e artiglieria nazionale.
Tramonto del 8/12/1940, l'oscurita' nel deserto cala rapidamente, tutto e' tranquillo...ancora per poco...






9 DICEMBRE 1940       NIBEIWA         INFANTRY TANK MATILDA MKII       7' RTR      7' ARMOURED DIVISION
Gli Inglesi attaccano il 9 Dicembre 1940, l' esplorazione ha individuato uno spazio non presidiato che permette loro di oltrepassare e prendere alle spalle i campi trincerati.
A Nibeiwa, alle ore 3 gli Indiani del Rajputans aprono un pesante fuoco d'artiglieria e alle ore 7 irrompono i Matilda del 7 RTR seguiti da fanteria scozzese ed indiana.
I carri M11 non fanno neppure in tempo ad entrare in combattimento, il perimetro del campo (2,2 x 1,6 Km) e' rapidamente penetrato, la fanteria libica non ha nulla con cui opporsi, i nostri artiglieri cadono sui pezzi, il generale Maletti e' ucciso mentre prova a resistere.
Il Matilda, con corazzatura frontale da 75mm, e' praticamente imperforabile dalle armi anticarro italiane e, come un rullo compressore, tutto travolge, 'sembra la cosa piu' vicina all'inferno mai vista'.
Alle 10,40 tutto e' finito e la storia si ripetera' drammaticamente uguale per tutti gli altri campi che cadranno non appena i Matilda, dopo il rifornimento, torneranno ad attaccare. 
Anche le divisioni nazionali vengono sopraffatte e Sidi Barrani viene ripresa mentre le superstiti forze italiane si ritirano nella cinta fortificata di Bardia.
...Quando ormai i carri e le fanterie nemiche erano arrivati ad una decina di metri dalla nostra postazione la mitragliatrice, una Fiat 35, si inceppo'. Il sottotenente, in un impeto di rabbia, la rovescio' ed io, inginocchiato a lato per l'alimentazione dell'arma, venivo steso a terra da una pedata sferrata da un sergente nemico. Mentre con la lunga baionetta questi veniva su di me vidi i miei comandanti, che fino all'ultimo avevano sparato con le pistole, alzare le mani e Istintivamente alzai anch'io le braccia. Il sergente rimase titubante poi mi fece cenno di andare verso le sue linee. Forse devo la vita al fatto che, cadendo all'indietro,  persi il casco coloniale e l'australiano, vedendo il fazzoletto che usavo attorno alla fronte, credette fossi gia' ferito...
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  serg.magg. S.Gremese Div.Sabratha


 





11 DICEMBRE 1940    BUQBUQ     NAVIGATOR'S LIGHT TANK VICKERS MK VI     3' THE KING'S OWN HUSSARS
Mentre le divisioni italiane che ci riescono si ritirano, da parte inglese inizia un inseguimento con poche battute d'arresto dovute alla necessita' di rifornimenti o alla resistenza opposta dalla nostra artiglieria che, sacrificandosi in azioni di retroguardia, permette alle divisioni Cirene, Marmarica, 23 Marzo, 28 Ottobre e resti della Catanzaro di rinchiudersi dentro la piazzaforte di Bardia.
A BuqBuq i carri leggeri del 3' Ussari, per carenza di esplorazione, si trovano a caricare contro uno schieramento di artiglieria piazzata in posizione dominante sulle dune. Sotto il fuoco si impantanano nella piana in terreno paludoso,  e' una strage per i Vickers che non riescono a manovrare. Solo quando i carri veloci Cruiser riescono ad intervenire sul fianco, gli Italiani si arrendono.
Qui le bandierine multiple stanno ad indicare il carro dell'ufficiale navigatore.






DICEMBRE 1940    TOBRUK T2   AVIAZIONE D'ASSALTO   BREDA BA65  159'SQUADRIGLIA    77LUPI IN CARROZZA77
Le divisioni di fanteria italiana cedono di schianto su tutta la linea di fronte alla mobilita', aggressivita' e potenza delle pur limitate forze meccanizzate/corazzate avversarie, all'aviazione di assalto si chiede allora l'impossibile, arrestare gli Inglesi.
Visto il fallimento dei BA88, si recuperano tutti i BA65 disponibili, anche se erano in via di radiazione. Il BA65 e' una macchina pesante, sottopotenziata e inaffidabile ma ben protetta e con una potenza di fuoco che i velivoli successivi non raggiungeranno mai. I piloti si sacrificano con attacchi a volo radente che pero' oggettivamente non possono fermare il nemico.
 




22 GENNAIO 1941      TOBRUK     CAPTURED M13/40       6' AUSTRALIAN CAVALRY REGIMENT
Subentrano poi gli Australiani che investono e prendono prima Bardia poi Tobruk e si lanciano all'inseguimento delle colonne italiane in ritirata lungo la strada costiera, verso Barce e Bengasi, per tutta la Cirenaica.
Vengono catturati anche alcuni M11/39 e  M13/40 che sono ridipinti col simbolo nazionale, il canguro.
Il loro reale utilizzo e' problematico perche' i primi M13/40, mancando di filtri antisabbia, hanno vita operativa breve.

  WIP




5 FEBBRAIO 1941    BEDA FOMM     COMBE'S FORCE ROADBLOCK
Mentre gli Australiani inseguono lungo la costa, gli Inglesi lanciano per linee interne una piccola forza dotata di artiglieria, controcarri e mitragliatrici pesanti per bloccare la strada costiera a BedaFomm.
Arrivano giusto in tempo, si dispongono in agguato verso le ore12, la strada e' vuota, alle 14 si presenta una lunga colonna di camion, le residue forze corazzate italiane sono in fondo alla colonna per respingere gli Australiani. e passera' altro tempo prima che giungano a scaglioni in testa alla colonna.
Cosi' gli Inglesi hanno buon gioco a respingere gli attacchi portati avanti mano a mano che gli M13/40, risalendo la colonna, entrano in campo e caricano con la forza della disperazione il blocco controcarro predisposto.






6/7 FEBBRAIO 1941     BEDA FOMM    CRUISER TANK A13     2' ROYAL TANK REGIMENT   7'ARMD DIV
Sopraggiungono i Cruiser tank della 7'divisione e si dispiega l'ultima battaglia con gli M13 che caricano cercando di forzare il passaggio mentre i Cruiser assaltano sul fianco la colonna annientando ogni resistenza.
Non c'e' storia e il 7 Febbraio la X armata si arrende in una disfatta totale.
Il comandante inglese O'Connor potra' trasmettere al suo quartier generale: 'Volpe sorpresa e uccisa in aperta campagna'


   





HURRICANE MK I  274' SQUADRON  RAF
Un contributo determinante al successo britannico viene dalla RAF che, dotatasi dei piu' performanti Hurricane ( per velocita' ed armamento, 8 mitragliatrici) rispetto al biplano Gloster Gladiator surclassa la caccia italiana e vanifica l'intervento di bombardieri e caccia assalto che si sacrificano nell tentativo di rallentare l'inseguimento inglese.

  WIP



 
Data inserimento : Sun 23 Dec 2018 12:16
Categorie : 2OperazioneCompass

Spazio personale: Sulla Sabbia

3) Marzo-Maggio 1941 ROMMEL: ANGRIFF



LA MOSSA DI APERTURA DI ROMMEL :  ATTACCO

Dopo la disfatta della X armata e la perdita della Cirenaica Mussolini accetta l'aiuto tedesco in Africa.
A meta' Febbraio il generale Rommel giunge a Tripoli con avanguardie della 5' divisione leggera, il suo compito e' solo costituire una forza di blocco per impedire ulteriori avanzate da parte inglese ma lui e' di diverso avviso.

In Cirenaica gli Inglesi hanno posizionato fanteria indiana, australiana e parte della 2’ divisione corazzata,  costituita dal 3’ Ussari su carri leggeri Vickers, dal 5’ RTR su Cruiser, dal 6’ RTR su M13/40 di preda bellica italiana.
I Cruiser hanno sui cingoli piu’ di 2400 KM, da cui una inaffidabilita’ meccanica, gli M13 vanno a gasolio mentre tutti i carri britannici sono alimentati a benzina, da cui problemi logistici per il rifornimento, lo stesso comandante la divisione prevede che, in caso di battaglia manovrata, i carri saranno soggetti a rotture meccaniche.
D'altronde gli inglesi, supportati dalle decrittazioni di ULTRA,  non credono che Rommel sia in grado di attaccare in profondita', cosi' come non lo credono i superiori comandi tedeschi ed italiani.



Invece il 1 Aprile Rommel attacca e, sovvertendo un radicato principio militare, divide le sue forze in quattro colonne costituite da gruppi tattici leggeri, gli Inglesi intendono ritirarsi ordinatamente o almeno provano a farlo.
In realta' l'avanzata italo-tedesca e' un affannoso arrancare delle quattro teste di colonna, pur con problemi di rifornimento, in una specie di gara contro il disperato retrocedere dei reparti nemici che via via perdono coordinamento e orientamento trovandosi completamente sbilanciati.
La divisione indiana viene travolta, la brigata corazzata perde tutti gli M13 e buona parte dei Cruiser, non in combattimento, ma per mancanza di carburante e problemi meccanici.
Entro il 6 Aprile tutto e’ finito per la 2' corazzata, la divisione e' distrutta, sciolta e non verra'  piu’ ricostituita, il quartier generale catturato e con esso anche O'Connor, trionfatore a BedaFomm solo qualche mese prima.

In questo quadro disastroso per gli Inglesi,  almeno gli Australiani riescono a ripiegare ordinatamente entro la cinta fortificata di Tobruk.
Rommel non frappone indugi ed ordina un attacco con i Panzer e un battaglione mitraglieri al seguito.
Questa volta il bluff non riesce, gli Australiani sono 'tosti' e resistono, i Panzer sono investiti da un micidiale fuoco di artiglieria che li costringe a ritirarsi con perdite, la fanteria bloccata in terreno aperto e' decimata.
Tra Aprile e Maggio Rommel ordinera' nuovi attacchi con l'appoggio italiano ma la cinta difensiva di Tobruk resiste.
E' la prima battuta di arresto per l'esercito tedesco nel corso della guerra e una amara lezione per Rommel perche' Tobruk si rivela '...una noce troppo dura da schiacciare...'.





META' FEBBRAIO 1941  TRIPOLI   PANZER IB e PANZER I COMANDO     5' LEICHTEDIVISION

I Panzer I della 5' divisione leggera, reduci dalla campagna di Francia, sono appena sbarcati nel porto di Tripoli.
Gli equipaggi indossano ancora le divise nere del teatro europeo, presto saranno cambiate con quelle tropicali in verde salvia. Il Panzer IB, predisposto per il trasporto via nave, deve ancora essere approntato per le condizioni di combattimento. Il Panzer comando e' una trasformazione sullo scafo del Panzer IB. I carri vanno in battaglia ancora in grigio panzer o sommariamente mimetizzati. 










31 MARZO 1941        DA AGHEILA AD AGEDABIA       PANZER IA e PANZER IIF        5' LEICHTEDIVISION

Una parte delle forze corazzate tedesche e' ancora costituita dai carri leggeri armati di mitragliatrici (panzer I) o cannoncini da 20 mm (panzer II) entrambi impotenti contro i Cruiser, tantomeno i Matilda, britannici. Ben presto i Panzer I verranno radiati dai ruoli di combattimento.
Come gia' in Francia, da parte tedesca non c'e' una macroscopica superiorita' per potenza quanto una superiore capacita' tattica e logistica.

 








31 MARZO 1941      ANTELAT     CRUISER A10 CS (CLOSE SUPPORT)       5'RTR       2' ARMOURED DIVISION

Gli ultimi rinforzi alla 2’ corazzata arrivano solo a fine Marzo, dopo molti guasti nel tragitto.
Il carro Cruiser A10CS non e' armato di un cannone anticarro ma di un obice per supporto con proiettili esplosivi.
E' portato in linea su un poderoso Scammel dal leggiadro nomignolo di Biancaneve, giusto in tempo per essere coinvolto nell'attacco tedesco.
L'elmo piumato e' il simbolo della 2' divisione corazzata, il carro appartiene al quartier generale.





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CIRENAICA   SEMICINGOLATO SDKFZ10 con PAK37  e PAK47 AUF PZKPFW I    PANZERJAGER  5'LEICHTE    

Nelle colonne di attacco sono presenti nuclei di Panzerjager (cacciatori di carri) dotati di cannoni anticarro da 37mm al traino di mobilissimi semicingolati leggeri ed anticarro da 44 mm (ex cecoslovacchi) montati sullo scafo di  Panzer I.  Questi anticarro, nonostante il calibro ridotto, sono ancora validi contro i Cruiser, affiancano i Panzer III nel combattimento e, manovrati con esperienza, costituiscono un valido schermo controcarro.










CIRENAICA     CONTRAEREA 20mm SU SEMICINGOLATO SDKFZ10       5' LEICHTEDIVISION    

I Tedeschi fanno buon uso della mobilita' dei loro semicingolati montando cannoncini a doppio uso contraereo e contropersonale ed adottano una tattica spregiudicata di assalto che rende bene su un nemico disorientato e privo di coordinamento. La divisa rappresenta il primo tipo tropicale adottato con casco coloniale e stivali alti che verranno appena possibile abbandonati per berretto a visiera e scarpe in tela piu' comode.








CIRENAICA       AUTOBLINDO SDKFZ 222 E SIDECAR ZUNDAPP KS750      GRUPPO ESPLORANTE 5'LEICHTE

A inizio guerra i reparti esploranti tedeschi hanno aliquote di moto e sidecar ma, data la vulnerabilita'  della moto come mezzo da esplorazione, sono presto sostituitae da blindo e semicingolati, relegando la moto a compiti di collegamento.  La mobilita' delle blindo 222 e' appena sufficiente nel deserto dove meglio operano le blindo a 8 ruote. Anche gli Italiani inquadrano i bersaglieri in battaglioni motociclistici.
'Le motociclette della compagnia sono circa 140. Frequenti sono le forature per il terreno pietroso. E' impossibile ripararle, mancano mastice e rappezzi... Faccio un appello alla mia fidanzata. Vada dai biciclettai ad Arezzo e racimoli quanto mastice puo'... e' bello fare la guerra all'Inghilterra a proprie spese!  Non abbiamo elmetti ma caschi di sughero. Come al tempo di Romolo Gessi nel 1882 in Somalia... Inutili e fastidiosi col vento in moto...' Da 'Fronte d'Africa: c'ero anch'io'   Sottotenente Domenico Raspini   5'Reggimento Bersaglieri









CIRENAICA  OBICE 100/17 AL TRAINO DI TL37 e CANNONE 75/27   1'ARTICELERE EUGENIO DI SAVOIA     DIVISIONE BRESCIA

Nelle colonne di attacco sono presenti elementi della divisione Ariete, non ancora giunta al completo, e della Brescia il cui reggimento di artiglieria e' il 1' articelere 'Eugenio di Savoia'.
Il TL37 con al traino un obice 100/17 sorpassa un pezzo da 75/27,  il TL37 e' un' ottima trattrice leggera a 4 ruote motrici ma le artiglierie risalgono alla grande guerra ed sono inferiori a quelle britanniche come gittata, gli artiglieri italiani debbono combattere come  'un pugile col braccio piu' corto'  e farsi sotto.
...'Domattina all'alba, dice il generale Zambon, il 1' Articelere andra' all'attacco. Una colonna a destra della Balbia, una a sinistra, in testa le sezioni da 20, niente fanteria, a mezzogiorno a Tobruk'. 'Un'autentica pazzia, mi dico, domattina andiamo tutti a crepare'. Nessuno fiata, il generale si guarda attorno, lo sa benissimo che e' una pazzia e si aspetta, magari, che qualcuno gielo dica. Colgo un lampo ironico negli occhi di un capitano mentre tutti pensiamo piu' o meno 'se ti aspetti che qualcuno dica Ahi, aspetti un pezzo'. Il generale ha un mesto sorriso di stupore...  Da BU-NGEM di E.GENOVESI 









CIRENAICA       AUTOCARRO DOVUNQUE 35 CON BREDA 35 e MOTO GUZZI ALCE          DIVISIONE ARIETE

Il Dovunque 35 e' un ottimo autocarro con capacita'  fuoristrada e spesso monta la Breda 35 da 20mm in configurazione fissa antiaerea e controcarro. I bersaglieri utilizzano le fidate Guzzi per ruoli da portaordini e collegamento ma anche per esplorazione, in questo ruolo i battaglioni motociclisti verranno fatti a pezzi durante i primi scontri '...li ho visti partire ma nessuno e' piu' tornato...'










10 APRILE       DAVANTI A TOBRUK      PANZER III F e BATTAGLIONE MITRAGLIERI MOTORIZZATO      5'LEICHTE

Il Panzer III costituisce il nucleo delle forze corazzate tedesche, un buon carro per l'epoca ma non tale da surclassare i carri britannici. E' pero' un carro ben bilanciato fra armamento (50mm), corazzatura, velocita' e affidabilita' e sopratutto i Tedeschi sono ben addestrati ad un impiego per gruppi tattici multiarma tali da enfatizzare le prestazioni in battaglia.
Il carro e' pronto ad entrare in azione contro il perimetro di Tobruk, carico di mitraglieri armati fino ai denti di granate e mitragliatrici Mauser,  saranno decimati!








MAGGIO 1941       INTORNO A TOBRUK          PANZER IV D         5'LEICHTE

Il panzer IV E e' dotato di un 75mm, e' un pezzo con gittata superiore ai pezzi dei carri inglesi e a quelli dei Panzer III, per cui combatte restando dietro allo schermo dei controcarro e dei Panzer III, sfruttando tale superiorita'.
In questa versione la corazzatura e' sottile e viene rinforzata da lamiere aggiunte davanti e lateralmente.
Dopo la presa della Cirenaica e' possibile per i Tedeschi riparare i propri mezzi colpiti ed immobilizzati e reinviarli in battaglia.







                        

      

AIN EL GAZALA    APRILE 1941              CACCIA BF 109E TROP                I STAFFEL/JG 27

Giungono i caccia tedeschi reduci dalla battaglia d' Inghilterra e si dimostrano superiori agli Hurricane avversari. Sfruttando le doti di velocita' in picchiata le piccole sezioni (rotte) di caccia BF109  attaccano le piu' numerose formazioni avversarie, penetrando il loro cerchio difensivo ed eventualmente cavandosi d'impaccio scampando in picchiata per poi riacquisire quota ed attaccare ancora.




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-RICOGNITORE HENSCHEL HS 126-  14 GRUPPE 2 STAFFEL – LIBIA 1941

Nella Lufwaffe la ricognizione tattica e’ affidata al grosso HS126, aereo con buone capacita’ STOL e ottima visibilita’ grazie all’ala a parasole ma lento, praticamente indifeso e preda della caccia avversaria, a terra ed in volo.



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CASTEL BENITO     PRIMAVERA 1941     CACCIA MC200     373 SQ.     ASSO DI BASTONI

Per parte italiana arrivano i caccia monoplani ad integrare i sorpassati biplani CR42. I FIAT G50 e sopratutto i Macchi MC200 possono finalmente competere con gli Hurricane. Pur handicappato dal motore radiale il Macchi raggiunge i 503 Km/h ed ha una buona autonomia,  l'armamento e' pero' sempre 2 Breda-SAFAT da 12,7 sparanti attraverso l'elica, di conseguenza con una cadenza di tiro limitata dalla sincronizzazione ed inoltre  saranno dotati tardi di apparati radio riceventi.
...a Maggio 42 cominciammo a fare le prime esperienze di collegamento radio. Dal trasmettitore a terra (a bordo si aveva il solo ricevitore) mi dicevano 'se mi senti, fai un tonneau' e io lo facevo, 'se mi senti, vira a sinistra' e io viravo, 'se mi senti, lanciati col paracadute' e io feci finta di non sentire...
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  di Ten.C.Petrosellin 8' GR.C.T.









LYBIA 1941 CURTISS TOMAHAWK MK II SGT. WILLIAM EARL HOUSTON 112'SQUADRON  RAF

Gli Inglesi ricevono dagli USA lotti di P40 Mk I destinati originariamente alla Francia e ulteriori quantitativi di Mk II, preferiscono riservare alla madrepatria i migliori Spitfire e inviare in Africa Hurricane e i P40 ribattezzati Tomahawk. Il velivolo e' inferiore ai BF109 ma e' un buon incassatore con buona potenza di fuoco, la 112 Sq. RAF si batte adottando la bocca di squalo sul muso.
Nessuno riusciva a stare dietro ad un P40 in picchiata. Vero finche' non entrarono in lizza i Messerschmit 109 E (SIC).  I P40, lenti a cabrare, usarono questa manovra evasiva finche' un pilota di ME109E non mostro' sportivamente ad un pilota sudafricano cosa poteva fare il suo aereo, questi si vide superare in picchiata dal tedesco che sollevo' due dita della sinistra nel segno di vittoria.
Da L'ASSO DELLA BOTTIGLIA di PAPPY BOYINGTO
N


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Data inserimento : Fri 28 Dec 2018 18:15
Categorie : 3RommelAngriff

Spazio personale: Sulla Sabbia

4) Maggio-Dicembre 1941 OPERAZIONE CRUSADER




BATTAGLIA PER TOBRUK

Tra Maggio e Dicembre 1941 le battaglie nel deserto divampano attorno a due nodi cruciali:
1) Tobruk assediata  dalle divisioni Brescia, Pavia, Bologna. Assediata per modo di dire, perche'  la marina britannica rifornisce nottetempo la guarnigione ed riesce pure ad avvicendare i reparti australiani con quelli polacchi.
2) Il passo Halfaya presidiato dalla divisione Savona e aliquote panzerjager che respingono tutti gli attacchi frontali.  
Le battaglie manovrate coinvolgono le 15' e 21' divisioni corazzate e 90' leggera tedesche, da parte italiana il corpo di manovra (CAM) con le divisioni Ariete corazzata, la Trieste e la Trento motorizzate oltre al raggruppamento esplorante (RECAM)I britannici impiegano l'ottava armata con la 7' corazzata e divisioni indiane, neozelandesi, sudafricane.
Gli Inglesi lanciano le operazioni Brevity e Battleaxe, ma non prevalgono, Rommel risponde con l'infruttuosa Sommernachtstraum (Sogno di una notte di mezz'estate).

  Il generale inglese Wavell viene allora sostituito da Auchinleck che lancia l'ambiziosa operazione Crusader nel tentativo di infrangere il blocco all' Halfaya e liberare Tobruk.



Gli Inglesi godono di una superiorita' quantitativa e di rifornimenti ma Rommel manovra le sue forze per affrontare il nemico separatamente in modo di mantenere una superiorita' tattica, utilizzando le fanterie italiane come fulcri di forza sacrificabili e richiedendo al CAM prestazioni ben oltre le reali possibilita'.
Rommel consegue diversi successi locali e prova a sbilanciare l'avversario abbandonando il campo di battaglia attorno a Tobruk per lanciare le sue divisioni corazzate in una folle corsa verso le retrovie nemiche.
I generali inglesi vorrebbero ritirarsi ma Auchinlek, tramite le decrittazioni di ULTRA, conosce l'intrinseca debolezza delle forze dell'Asse, non demorde e prosegue nella pressione verso Tobruk, cosicche' Rommel e' costretto a tornare indietro.
Crusader si trasforma in una battaglia di logoramento fino a che Rommel, in crisi di rifornimenti, decide di effettuare una ritirata strategica fino ai margini occidentali della Cirenaica.
Questa volta gli Inglesi non riescono a distruggere le forze corazzate del nemico in ritirata ma liberano finalmente Tobruk e prendono l'Halfaya.




PANZER IIC            STAFF 21 PANZER DIVISION         DAK
Il panzer II, pur ancora presente in un certo numero nel 1941, non e' piu' utile come carro da battaglia in quanto debolmente armato e viene utilizzato per esplorazione, dai comandi, dai servizi o dai genieri per la rilevazione dei campi minati.








PANZERBEFELHSWAGEN  IIIH       CARRO COMANDO         21 DIVISIONE        DAK
In questa versione comando il carro possiede piu' apparati radio, sia ad antenna che a telaio, ma la torretta e' fissa e il cannone falso. La bandiera contraddistingue un comando di divisione.








PANZER IIIG         15' DIVISIONE      DAK
Il panzer III costituisce il nucleo delle forze corazzate e successive versioni vengono prodotte per migliorare corazzatura ed armamento, spesso si condividono sottoassiemi con le versioni precedenti per evitare soluzione di continuita' nella produzione.








PANZER IVE         15' DIVISIONE      DAK
Anche il Panzer IV subisce continui miglioramenti, nel tentativo di aumentare la protezione si usano corazzature distanziate o imbullonate su tutti i lati e vengono portati frontalmente cingoli e rulli di scorta. Il pezzo da 75 corto costituisce il plus sui carri nemici per la sua potenza e gittata, in un periodo in cui i carri inglesi sono dotati del 2 Pounder (40mm). 







AUTOBLINDO AB41   BATTAGLIONE ROMOLO GESSI   POLIZIA AFRICA ITALIANA   RECAM
Le blindo AB41 cominciano ad arrivare in Africa con la PAI, 10 blindo con equipaggi ben addestrati, e sono subito utilizzate nel RECAM (raggruppamento esplorante del corpo armato di manovra). Purtroppo subiscono perdite in un episodio di fuoco amico (bombardamento da Stuka) e in scontri col nemico. Le blindo superstiti vengono frettolosamente contrassegnate dai colori nazionali sopra i precedenti contrassegni (strisce nere o bianche) ed affiancate dalle sopraggiunte blindo della cavalleria (Nizza e Lodi).
'Signor Tenente, me' pare che sono in avvicinamento...'
'Tranquillo Brigadiere, sono dei nostri, Stuka diretti su Tobruk...'
'Azzo, allora non so' tranquillo pe' gnente...'



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-BLINDO AB41 e LANCIA APRILIA COLONIALE – NIZZA CAVALLERIA RECAM
Le blindo AB41 furono adottate anche dalla cavalleria, prima da Nizza con un plotone sperimentale, poi nel ’42 si formarono i gruppi per costituire la componente esplorante delle divisioni corazzate, fino a quel momento prive.
...La rosa delle granate e' sempre piu' ristretta, stanno aggiustando il tiro. Scendo dalla 'mimetica', dando ordine all'autista di rientrare al comando tattico e, strisciando, mi avvicino ad una blindo il cui motore fa un chiasso d'inferno. Riconosco nell'uomo annerito dal fumo e madido di sudore il mio vecchio compagno di camerata nell'ospedaletto di Bardia, quello che si teneva accanto il libriccino del Vangelo, il tenente Silvio Lodena. 'Tu? Cosa fai qui?' 'Dammi un passaggio, ti spieghero' ma presto, fammi aprire' Una pioggia di schegge sbatte sul lato opposto delle lamiere, riesco a stento ad infilarmi mentre la macchina con un ruggito si sposta, ci stringiamo la mano. 'Scusa non e' molto comodo ma bevi qui' e mi allunga una borraccia inglese di gin allungato con acqua freschissima, 'L'abbiamo presa ad un capitano del 7' ussari che da ieri ci dava la caccia. Due ore fa l'abbiamo spedito in paradiso' Mi viene da pensare al suo Vangelo perche' non ha detto di averlo mandato all' inferno ma gli ha augurato il posto migliore, bevo per primo, poi bevono lui, il caporale pilota e il mitragliere. Con un cenno mi fa osservare dalla feritoia, ci guardiamo muti, un'intera brigata d tanks si sta schierando in linea di fronte, le bandierine colorate garriscono al vento mentre si va alzando una nuvola di polvere dai cingoli in moto. Il tenente urla al pilota alcune cifre aggiungendo 'a tutta velocita'', puntiamo a sud poi ci fermiamo in un uadi per riferire in fonia al comando. Alla fine Silvio dice tranquillamente 'Ora andiamo dai tuoi' ... Da PER IL DUCE, PER IL RE di G.Bladier




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CARRO M15/40  SQUADRONE COMANDO VII BATTAGLIONE DIVISIONE ARIETE  CORPO ARMATO DI MANOVRA
CAMIONCINO FIAT 1100 UFFICIO PROPAGANDA REGIO ESERCITO

Nel seconda parte del 1941 finalmente la divisione Ariete puo' combattere a ranghi riuniti e completi,dopo aver abbandonato i CV35, costituisce una forza addestrata ed omogenea sugli M13 dotati di un buon cannone, per l'anno, da 47mm. Il carro, pur con i suoi limiti, puo' competere con l'avversario e l' Ariete lo dimostra conseguendo un successo tattico a BirElGobi contro i Crusader inglesi ma anche in questo caso il carro, sottopotenziato motoristicamene, non puo' sfruttare la vittoria quando i mezzi nemici, piu' veloci, si ritirano.
  'A quell'ora parve agli Inglesi di aver vinto. Il presidio di Bir el Gobi, formato da poche compagnie di soldati gallina, era tagliato fuori, in breve avrebbero spezzato la cerchia che assediava Tobruk. Ma proprio allora un inatteso sinistro spettacolo si scopri' ai loro occhi. Un chilometro e mezzo piu' a Nord, ordinate e compatte, scintillavano al sole del deserto le cento torrette lunate degli M13.... Le sorti rimasero per due ore indecise... Poi dal corpo della formazione italiana si videro partire due braccia a tenaglia, come quelle di un granchio... Allora la massa nemica sbando', riflui' disordinatamente... Non tutto cio' che avvenne ricordo... A destra un carro inglese e' attaccato dai nostri, il comandante la batteria lo insegue, furioso, sulla 1100... Il motociclista corre verso di me gridando cose che non capisco, ho nei timpani il grido trionfante di un capopezzo: Ne ho preso un altro, un ferito mi guarda, angosciato... Alle cinque non piu' un fischio di proiettile, cosi' calava il giorno in cui l'Ariete era nata.'
Da DIARIO DI UN COMBATTENTE NELL'AFRICA SETTENTRIONALE di OSCAR PISCICELLI TAEGGI



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CRUSADER I      7'HUSSARS       7'BRIGATA       7'DIVISIONE CORAZZATA
Il Crusader e' un carro molto veloce ma inaffidabile meccanicamente, l'armamento e' il solito 2 pdr (40mm), la corazzatura spaziata e poligonale. Il mezzo alimentato a benzina, se colpito, e' soggetto ad incendio cosa che non capita a piu' lenti M13 perche' alimentati a gasolio. Qui il carro e' abbandonato nel deserto, si nota la penetrazione della torretta frontalmente sotto lo scudo.
 'Il primo carro armato nemico che ho visto incendiato lo avevo sulla destra. Ricevette un colpo al motore e subito prese fuoco avvolgendosi di fumo azzurro, si apri' uno sportello ma nessuno ne usci'...'
Da FRONTE D'AFRICA, C'ERO ANCH'IO Ten. ENRICO SERRA VIII Battaglione 132' Carri Ariete









CRUSADER II      COUNTY OF LONDON YEONMARY       22'BRIGATA      7'DIVISIONE CORAZZATA
Per migliorarne l'efficienza, gli Inglesi potenziano la corazzatura frontale dello scudo ed eliminano la torretta con la mitragliatrice ausiliaria perche' poco utile in campo aperto. I marchi bianco-rosso-bianco sono tipici dell'operazione Crusader.
...Dal comando di battaglione giunse l'ordine 'MOTORIIII'... ancor oggi mi viene la pelle d'oca, ogni uomo degno di tale nome, credo che quando vede la morte vicina abbia paura, per non averne occorre essere pazzi od incoscienti. Alzai le braccia e le allungai in direzione del nemico, in un attimo tutti i portelli chiusi ed avanti in prima ridotta 'In bocca al lupo, ragazzi!'...
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO Ten. R.Rosselli  VIII Battaglione 132' Ariete









STUART LIGHT TANK          B SQUADRON         8'KING'S ROYAL IRISH HUSSARS      4'BRIGATA     XXX CORPO
Il primo carro di produzione americana fornito ai Britannici e' un carro leggero per corazzatura e armamento ma veloce e  meccanicamente molto affidabile, tanto che viene soprannominato HONEY dai carristi.
La suddivisione, tutta Inglese, fra carri veloci (CRUISER) e carri da fanteria lenti (MATILDA) causa una disomogeneita' nelle tattiche fino a che non e' abolita da Montgomery che ad ElAlamein potra' disporre di un carro tuttofare come lo Sherman.
 'Il primo ordine e' Pilota avanti!'... il cannoniere fa del suo meglio per inquadrare il nemico durante il movimento... poi 'Pilota alt!'... non appena il carro e' fermo e il nemico sulla linea di mira il cannoniere apre il fuoco senza ulteriori ordini... lo sparo e' il segnale per il pilota a riprendere il movimento... quattro secondi fra stop e ripartenza...se il carro resta in movimento forse si puo' salvare...
By BRAZEN CHARIOTS     BOB CRISP    3th RTR Leader








SEMICINGOLATO SDKFZ10  DA 1 TON    CON PEZZO PAK 50MM
Occorre sottolineare come i cannoni anticarro da 50mm siano usati in modo molto aggressivo, affiancandosi ai carri in battaglia e causando piu' perdite dei carri stessi negli scontri ravvicinati potendo sfruttare la maggior potenza del 50mm lungo rispetto al corto. I panzerjager sono perfettamente addestrati ma occorre comunque coraggio per combattere senza corazzatura in mezzo ad una battaglia manovrata di carri.
 'Ed ecco i Tedeschi in azione: Li vedo puntare a gran velocita' verso i carri nemici, poi, a distanza di tiro utile, con rapido dietro-front, si fermano, gli uomini balzano a terra , staccano il pezzo, divaricano le code, sparano quattro o cinque colpi, riattaccano il pezzo e si spostano in altra zona ove ripetono il tutto. E' gente che ci sa fare, vedo i carri inglesi fumare, equipaggi rovesciarsi dalle torrette in fiamme...'  
Da GUERRA DEI CORAZZATI IN AFRICA SETTENTRIONALE  di ARMANDO LUCIANO








CANNONE ANTICARRO/ANTIAEREO 88 MM FLAK18
Spesso decisivo e'  l'uso anticarro dell'88mm in dotazione sia alle divisione dell'esercito che a quella di aviazione presente in Africa. Lo stesso carro Matilda, pesantemente corazzato, non puo' resistergli e gli inglesi considerano sleale,  'unfair', il suo utilizzo controcarri. L'88, anche se facilmente individuabile per mole e fumo prodotto dal tiro,  e' difficilmente battuto dai cannoni dei carri per mancanza di gittata e perche' questi ultimi non sono dotati di munizionamento esplosivo, almeno fino alla comparsa degli Sherman.
Il FLAK 18 ha un carrello unidirezionale da dove, in caso di emergenza, puo' anche far fuoco. I serventi sono pero' addestrati allo sgancio e alla messa sulle crociere in pochissimo tempo. 
 'In un lampo la batteria tedesca da 88 mise le crociere a terra, sparo' una prima salva a tergo della formazione aerea avversaria, dopo un tempo che parve lunghissimo una seconda salva davanti agli aerei i quali proseguirono tranquilli senza modificare quota ne' rotta. Altro intervallo e, quando mi parvero fuori tiro, parti' la terza salva che esplose in mezzo alla formazione. Due Bristol-Blenheim precipitarono. La batteria allesti' per la marcia e riparti'...'
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  Ten.ENNIO CALABRESI  1'Articelere Eugenio di Savoia     Div.Ariete 









AUTOCANNONE 100/17      OBICE DA 100/17 SU AUTOCARRO LANCIA 3RO      RECAM
Gli Italiani montano l'obice da 100/17 sull'autocarro pesante Lancia 3RO. Con tutti i limiti della trazione a 2 ruote motrici e l' altezza da terra, la combinazione si dimostra efficace nel tiro controcarro data la potenza del proiettile. Anche in seguito, ad ElAlamein, la Folgore richiede all'artiglieria di portare il 100/17 in trincea per contrastare i carri nemici con il primo arco della traiettoria di tiro.



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AUTO HORCH CON MITRAGLIERA 20MM          LUFTWAFFE      DAK
Reparti della Luftwaffe si affiancano ai reparti Heer sia per protezione antiaerea che per tiro a terra, la 19' divisione Flak e' organicamente integrata nella 21' Panzer.
Per aumentare la mobilita' l'armamento al traino viene spesso installato a bordo con modifiche di ripiego, riutilizzando il carrello come trasporto munizioni.












BREDA 20MM SU CAMIONETTA CHEVROLET DI PREDA BELLICA    RAGGRUPPAMENTO ESPLORANTE RECAM 
Gli Italiani si ingegnano a montare la Breda 20mm ovunque, anche su mezzi di preda bellica, privilegiati per la loro mobilita' su terreno vario, cosi' lo strafing degli aerei nemici non e' piu' privo di rischi.
La croce bianca e' per identificazione aerea, cio' che non impedisce il verificarsi di diversi episodi di 'fuoco amico' con gli Stuka che picchiano sulle forze italiane. La prima batteria di autocannoni viene distrutta cosi'.








CONTROCARRO 2PDR PORTEE
I Britannici montano il loro pezzo controcarro da 2 libbre su autocarri Chevrolet per aumentarne la mobilita', il pezzo puo' essere smontato a terra ma viene preferibilmente utilizzatro da bordo anche se cio' espone i serventi a gravissimi rischi.
  Sidi Rezegh Novembre 1941 3th Royal Horse Artillery
Il nemico sparava con tutto quello che aveva a disposizione, con le mitragliatrici dei carri e della fanteria di appoggio, coi mortai, coi cannoni dei Mark IV e dell'artiglieria campale. I nostri due pezzi da 2 libbre autoportati e il Bofors antiaereo risposero come meglio potevano. I colpi del Bofors arrivavano a segno ma non sembravano provocare danni. I serventi, calmi e imperterriti, venivano abbattuti uno dopo l'altro. Uno dei cannoni venne distrutto, il Bofors fu incendiato. Tutti i serventi dell'ultimo 2Pdr furono feriti o uccisi e il conduttore, con decisione tutt'altro che illogica, comincio' a portarlo lontano dal campo di battaglia.
Il comandante ordino' a Ward Gunn : -Va' a fermare quel buono a nulla - e persino in quel momento sembro' ingiusto definire in quel modo un uomo che, morti tutti i serventi, provava a mettere in salvo il suo mezzo.
Ward corse immediatamente allo scoperto, impose al conduttore di fermarsi, insieme scaricarono i cadaveri quindi mise in azione il cannone, presto raggiunto da Bernard Pinney.
Un cagnolino correva di trincea in trincea cercando accanitamente il padrone e mostrandosi pericolosamente amico di tutti, pericolosamente perche' i suoi movimenti attiravano un grandinare di proiettili.
I due carri piu' vicini erano in fiamme ma anche l'ultimo pezzo autoportato fu incendiato, la ruota anteriore destra fu colpita e il pneumatico prese fuoco, anche due casse di munizioni cominciarono a bruciare.
Pinney riusci' a spegnere il fuoco con l'estintore, Ward, che non aveva smesso di sparare, fu colpito in fronte ed ucciso sul colpo. Pinney spinse il cadavere da parte e continuo' fino a che il cannone fu messo fuori uso, quindi condusse il mezzo lontano, senza riportare una sola scalfittura. Il giorno seguente, in una zona relativamente tranquilla, fu ucciso da un proiettile vagante.
Ward e Pinney furono proposti per la Victoria Cross che Ward ottenne, alla memoria. 

 
Sidi Rezegh  Novembre 1941  capitano Schimidt 115' reggimento panzergenadier
'ANGRIFF!'  e il colonnello si pose in testa, ritto sulla sua auto scoperta, era seguito dal maggiore e subito dopo dalla mia auto. Puntammo verso la 'barricata' nemica, dietro di noi autotrasporti di fanteria, blindati e trattori d'artiglieria, unita' antiaeree motorizzate. Guardavo davanti affascinato, i proiettili sibilavano, i difensori stavano facendo fuoco con tutti i cannoni da 25 libbre e i piccoli pezzi anticarro da 2 libbre. Proseguimmo ad un'andatura suicida, l'auto del comandante ondeggio' e si fermo' di botto, un colpo in pieno. Il colonnello cadde come un albero abbattuto ma lo superai in un baleno, davanti a me riconobbi posizioni difensive di fanteria. Un brivido di freddo mi percorse la spina dorsale vedendo forellini formarsi sul parabrezza della mia auto, il conduttore si chino' di piu' sul volante. Anche l'auto del maggiore sussulto' e si schianto' su un fianco. Poi ci fu un sobbalzo violento e improvvisamente eravamo fermi, scorsi una trincea e mi ci tuffai dentro. Il conduttore mi segui' ma prima di potersi buttare pancia a terra si irrigidi', giro' su se stesso e rimase li'.
Mi appiatii: Dove diavolo erano finiti tutti quelli che ci seguivano? Non c'era piu' nessuno!
Scoprii piu' tardi che, vedendo i loro ufficiali cadere, la truppa aveva esitato e si era ritirata ma un sottotenente ancora illeso li avrebbe poi riuniti e avrebbe ripreso l'attacco, comportamento che gli sarebbe valsa la Rittenkreuz...  Da TOBRUK di M.Carver

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TRATTORE PAVESI E CANNONE DA 105/28        SEMICINGOLATO 3 TON E CANNONE 105 LEFH 18
L'artiglieria italiana e' antiquata, con pezzi definibili 'da museo' risalenti alla prima guerra mondiale.
Il 105/28 e' un pezzo con buona gittata e potenza ma mobilita' ridotta dato il peso e sopratutto si usura rapidamente nel movimento e nel tiro, il trattore Pavesi su quattro ruote motrici con avantreno e retrotreno snodati e' geniale ma progettato per sentieri di montagna, lento e chiaramente inadatto al deserto.
Il pezzo tedesco ha lo stesso impiego ma e' molto piu' mobile dato il suo sistema di sospensioni e l'efficienza fuoristrada del semicingolato.
 'Avevamo perso tre autocarri e un trattore, su una macchina erano caricati tutti i nostri viveri, le sigarette, il cognac il vino... fu percio' grande il nostro dispiacere ma quando il comandante l'artiglieria venne a sapere che era stato abbandonato anche un cannone per mancanza di automezzi, diede l'ordine di andare a recuperarlo anche se era ormai in territorio ostile... Si torno' indietro con la dovuta cautela, le macchine ancora bruciavano...'  Da L'ALLEATO di ANDREA INNOCENZI











STRADA DELL'ASSE ASSEDIO DI TOBRUK    SEMICINGOLATO da 12 TONNELLATE e KANONE 18 da 17CM 
Per l'assedio di Tobruk i tedeschi utilizzano artiglieria pesante, sia di produzione nazionale che di preda bellica francese. Il traino e' assicurato dal piu' pesante semicingolato in dotazione all'artiglieria, piu' potente del semicingolato da 8 tonnellate.
Le batterie di artiglieria d'assedio, una volta iniziato il tiro, subiscono il tiro di controbatteria da parte di Tobruk e cio' le costringe ad interromperlo prima che possano essere individuate con precisione.
Per gli assediati la vita e' dura sotto i bombardamenti d'artiglieria e gli Stuka ma gli assedianti non stano meglio, anzi dal punto di vista logistico stanno decisamente peggio.










SIDI REZEGH   SOLOTHURN CONTROCARRO 20MM     9'REGGIMENTO  BERSAGLIERI  DIVISIONE TRIESTE 
La fanteria italiana oltre al cannone controcarro 47mm 'Elefantino', ancora valido nel 41, ha in dotazione un elevato numero di pesanti fuciloni Solothurn di produzione svizzera. Purtroppo tutti i modelli di fuciloni controcarro, in tutti gli eserciti, sono ormai sorpassati e non hanno piu' alcuna utilita'.
 'La paura...Eccola la paura! Ma non quella di un attimo, al primo sibilare vicino di una pallottola...Qui e' altro: sul ponte della nave, di notte, intorno un mare ribollente di scie spumose, sopra un pazzo carosello di luci e il crepitio della contraerea... Perdio! E i miei bersaglieri? Giu' sottocoperta a perdifiato...ed eccoli li', con gli occhi bassi, appoggiati contro le paratie, accovacciati sui rotoli delle gomene. Anche per loro la paura... Eppure fra qualche mese a Sidi Rezegh alcuni avrebbero intinto col sangue le loro medaglie d'oro e tutti avrebbero fatto ben piu' del loro dovere...'  Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO sottotenente GIORGIO COSSUTTA XXVIII battaglione 9' Bersaglieri Div.Trieste



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AUTOCARRO LEGGERO CL39 COLONIALE  E BREDA 20MM       BATTAGLIONI GIOVANI FASCISTI       BIR EL GOBI
A BirElGobi i battaglioni di fucilieri dei Giovani Fascisti si scontrano con una puntata offensiva di carri inglesi, fanteria indiana e scozzese ma riescono a respingere tutti gli attacchi permettendo poi all'Ariete di intervenire.
Dopo questa strenua e vittoriosa resistenza,  i GGFF apprendono della ritirata strategica ordinata da Rommel e, in gran parte a piedi, intraprendono la lunga marcia verso Ovest.
  'Si parte! Per dove? Incontro agli autocarri! Incontro? Perche' non vengono a prenderci? Quanti chilometri? Quaranta,forse piu' di cinquanta... Capii solo allora che se qualcuno correva seri rischi di non uscirne vivo, quello ero io con i miei piedi piatti... Il sottotenente ti affida questa lampada a petrolio! Ah...che me ne faccio!?! Poi capii, con quella lampada ero esentato dal dover spingere il cannone e forse ce l'avrei fatta a seguire il gruppo...forse...'  Da MUSSOLINI'S BOYS  di ALPHEO PAGIN  








SID REZEGH     DICEMBRE 1941      FIAT G50     352 SQ.       20'GR.       51'ST. C.T.
Il FIAT G50,  pur essendo un monoplano superiore al biplano CR42, non puo' competere con gli Hurricane ed e' presto relegato alla scorta degli Stuka o all'assalto, i piloti degli Stuka germanici apprezzano molto la tecnica di difesa ravvicinata dei FIAT contrapposta alla protezione dall'alto praticata dai BF109.
Qui il caccia risulta danneggiato in una delle incursioni del SAS  e poi volontariamente sabotato nei piani di coda a seguito della necessita' di abbandonarlo, l'effige del 51' Stormo, col gatto nero che acchiappa i sorci verdi, rimanda bombardieri 'sorci verdi'.
Occorre ricordare la definizione del tempo per l' aviazione come l'arma piu' veloce in cielo ma piu' lenta in terra, volendosi significare che la predisposizione dei servizi a terra costituisce un impedimento critico per la sua operativita'.








SIDI REZEGH       DICEMBRE 1941       MACCHI MC202        81SQ.       1'STORMO     C.T.
Verso fine anno finalmente giunge un caccia competitivo il Folgore MC202, derivato dal  MC200, ha un motore in linea AlfaRomeo Monsone (DB601 su licenza) che gli permette una velocita' di 600 Km/h con ottima manovrabilita', nulla ha da invidiare ai caccia avversari salvo l'armamento che rimane basato sulle due SAFAT da 12,7mm a bassa cadenza perche' sincronizzate con l'elica.








STUKA PICCHIATELLO        JU 87        209 SQ         102' GR.AUT.  B. a T.  
Dopo il fallimento dei progetti italiani per un aereo da bombardamento a tuffo, i Tedeschi forniscono addestramento e velivoli con cui si formano alcune squadriglie da picchiata. Lo Stuka e' un'arma molto efficace e precisa ma, data la sua vulnerabilita', solamente in un contesto di superiorita' aerea e contro bersagli  non troppo protetti.
Nella scena uno Ju 87 della 209' Sq in un campo allagato, non raramente nell'inverno libico i fortunali colpiscono localmente un campo d' aviazione rendendolo impraticabile e consentendo attacchi di sorpresa senza contrasto all'aviazione avversaria. Il tempo nebbioso e' anche concausa per la 209' Sq del suo annientamento.
'Il Comandante la 209' Sq aveva iniziato a circuitare in attesa di veder emergere i suoi 12 Picchiatelli dallo spesso strato nebbioso, aveva scorto la salita della formazione tedesca ma, degli Italiani, neanche l'ombra...quindi si era messo in rotta in coda agli Stuka germanici sperando di vedersi raggiunto dai suoi, ma nulla...dopo l'azione il comandante rientrava al campo base, anche qui nessuna notizia, eppure erano decollati per partecipare all'azione sotto il suo comando...superato il limite concesso dall'autonomia dei velivoli iniziarono frenetici scambi di messaggi radio, nessuno li aveva piu' visti... si inizio' una intensa attivita' di ricerca, senza esito...'
Da GUERRA AEREA IN AFRICA SETTENTRIONALE  1940-1941     BORGIOTTI-GORI 








EGITTO  TARDO 1941     MARTLET  F4F-3A     805' SQ. FLEET AIR ARM  
Le prime versioni del Wildcat sono ribattezzate con humor britannico Martlet (Rondone), uccello dalle zampe tozze e sgraziate. I primi sono prelevati dal lotto destinato alla Grecia e, pur assegnati alla FAA, data la mancanza di ali ripiegabili che li rende inadatti alle piccole portaerei britanniche, sono utilizzati solo con l' 805' Squadron da aereoporti costieri in Africa per protezione convogli.
A Dicembre il sottotenente Griffin, decollato da solo in ritardo per noie tecniche, intercetta 4 siluranti S79 in fase di attacco ad un convoglio e riesce ad abbatterne uno ma, colpito, a sua volta precipita in mare.



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Data inserimento : Fri 11 Jan 2019 15:56
Categorie : 4OperazioneCrusader

Spazio personale: Sulla Sabbia

5) Gennaio-Giugno 1942 Operazione Venezia


OPERAZIONE VENEZIA     BATTAGLIA AD AIN EL GAZALA

A inizio 1942 Rommel, dopo aver ricevuto rinforzi attraverso il Mediterraneo, riprende l'iniziativa e conseguendo diversi successi tattici induce i Britannici a ripiegare fino alla linea di Ain El Gazala, da loro predisposta a protezione di Tobruk.
Le forze dell'Asse vi giungono vittoriose e col morale alto dopo aver inflitto al nemico perdite per 377 mezzi corazzati, 192 pezzi d'artiglieria, 1220 automezzi, 50 aerei e 3300 prigionieri e senza aver subito perdite significative, segue un periodo di stasi operativa, da Febbraio a Maggio.
Gli Inglesi si sono attestati sulla linea che, dalla costa, si estende a Sud fino a Bir Acheim, in pieno deserto. La difesa e' impostata con capisaldi di brigata protetti da estesi campi minati con alle spalle le forze corazzate.
I Tedeschi dispongono di 320 carri e gli Italiani 240, contro ci sono 850 Inglesi, chi sara' il primo ad attaccare?

Il piano di attacco di Rommel (operazione Venezia) scatta per primo, prevede di aggirare da Sud lo snodo di Bir Acheim per poi piegare a Nord e piombare sul retro della linea fortificata.
Nella notte del 26 Maggio tutta la massa di manovra inizia il movimento aggirante.
Tuttavia le cose prendono una brutta piega, una volta completato il movimento ed aver sbaragliato una prima imprevista resistenza delle brigate indiane, le forze corazzate dell'Asse si trovano incapsulate fra la solida linea dei capisaldi di brigata e le potenti divisioni corazzate inglesi.
Le perdite subite sono ingenti, anche a causa dell' inaspettato incontro col nuovo carro americano Grant, ma, quel che e' peggio, gli Inglesi riescono a troncare il flusso dei rifornimenti attorno a Bir Acheim.
A sera la 21' corazzata rimane con 80 carri e benzina per poche ore mentre la 15' con solo 29 carri e' praticamente immobilizzata, l'Ariete e la 90' sono isolate in mezzo al nemico che pero' non sfrutta il vantaggio e l'opportunita' di annientare l'armata di Rommel.
Apprezzata la situazione, questi riunisce le sue forze disponendole 'ad istrice',  facendo massa con l'artiglieria, e respinge gli attacchi con un formidabile schermo controcarro.
Finalmente la divisione Trieste, che non e' riuscita a seguire l'armata nel movimento aggirante, si apre frontalmente e sanguinosamente la strada attraverso i campi minati e riesce ad proteggere uno stetto corridoio ove passano i primi rifornimenti. Rommel puo' quindi intrappolare la 150' brigata nel 'Calderone' con due cerchi concentrici di forze, uno rivolto all'interno l'altro a protezione esterna, riuscendo a liquidarla e sgombrare da questa minaccia il suo vitale flusso logistico.
Riacquistata liberta' di manovra, Rommel affronta le forze nemiche in numerosi scontri ove gli Inglesi, pur superiori di numero, mancano ancora di coordinamento, subiscono perdite elevate ed infine cedono.
Viene dapprima presa Bir Acheim alle forze della France Libre quindi cade l'ultimo nodo difensivo di Knightbridge presidiato dalla brigata Guardie.
Il 15 Giugno Rommel resta padrone del campo di battaglia avendo annientato le forze corazzate avversarie ma avendo anche subito perdite importanti che hanno indebolito la sua armata.

-SONDERKOMMANDO BLAICH – OASI di HON
Nel Gennaio 1942 il Sonderkommando Blaich effettua una incursione aerea su Fort Lamy in Ciad, base logistica della Francia Libera.
Dopo una furiosa tempesta di sabbia, l’ Hauptmann Theo Blaich, controllato lo stato del suo insabbiato Taifun, legge avidamente la Berliner Zeitung con il resoconto della sua recente impresa che viene descritta con toni epici dal corrispondente di guerra Fritz Dettmann, membro esso stesso dell’equipaggio, azione coronata da successo per il rotto della cuffia. Dopo essere decollati, carichi di bombe e carburante, da una pista di fortuna al confine Sud della Libia con il loro HE111, hanno perso la rotta a causa dei venti contrari. Per trovare il loro obiettivo hanno dovuto sorvolare il tortuoso corso di un fiume sapendo che non sarebbero potuti tornare al campo base per il troppo carburante consumato. Giunti in vista del lago su cui sorge Fort Lamy hanno velocemente sganciato le bombe sui depositi di benzina lasciandoli in fiamme ma, rientrando, sono stati costretti ad un atterraggio in pieno deserto prima dell’esaurimento del carburante. Erano ormai privi d’ acqua quando i loro deboli segnali radio sono stati captati da una stazione ricevente sulla costa libica. Un Ghibli della Regia li ha individuati e uno JU52 ha recato il rifornimento necessario al rientro. ‘Certo, un solo bombardiere non e’ che abbia fatto grandi sconquassi ma sicuramente l’equipaggio sara’ decorato con la croce di guerra o almeno con una medaglietta italiana’, pensa Blaich. Ironicamente l’azione verra’ considerata utile solo per il suo aspetto propagandistico e verra’ decorato il solo Dettmann, il corrispondente di guerra.

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-PROFONDO SAHARA -SONDERKOMMANDO DORA e MEHARISTA
Il Sonderkommando Dora si forma senza specifici compiti di guerra guerreggiata, e’ composto da specialisti militarizzati quali geografi, geologi, cartografi, astronomi, meteorologi, esperti di strade, col compito di redigere mappe del Sahara libico con riguardo a transitabilita’ e risorse idriche. Con base l’oasi di Hon, vengono eseguite esplorazioni nel profondo Sud, nel Fezzan ad ovest di Murzuk fino al rilievo del Tibesti. Iniziativa singolare perche’, mentre i Britannici con il LRDG e il SAS effettuano escursioni nel deserto per sorvegliare le retrovie avversarie ed attaccarne gli aeroporti, i Tedeschi intraprendono questa operazione che risulta fine a se stessa. Le mappe realizzate non saranno mai utilizzate a fini tattici perche’ lontane e su direttici diverse dal teatro bellico.
Il giro fu abbastanza breve, non c’era molto da vedere ma il maggiore mi mostro’ con orgoglio tutto, come si visitasse la linea Maginot. La gente, i soldati nazionali ed arabi, apparivano tranquilli nelle loro abitazioni e nelle loro postazioni e capisaldi, maneggiando le armi con disinvoltura come si trattasse di oggetti strani messi li’ per fare figura, lucide e forbite nelle loro custodie e inattive da chissa’ quanto per non sprecare munizioni inutilmente. Dietro alla pesante gli artiglieri avevano piantato un orticello con bietole e insalata, nel campo di tiro fra due mitragliatrici Schwarzlose dell’altra guerra era steso un filo con biancheria ad asciugare, piu’ avanti era stato composto un mosaico con pietruzze ‘viva la 16’ batteria’. Alla richiesta di ‘Novita?’ il caporale aveva risposto sull’attenti con l’aria di dire una gran cosa ‘Stanotte e’ scappato un cammello ma l’hanno ripreso’ Poi le palme, il verde finalmente, i pozzi indigeni, le tende cenciose, i cammelli dall’aria ottusa che brucavano gli sterpi, quel formicolio di calma e tranquilla attivita’ che sorge nel deserto dove c’e’ l’acqua e che mi infondeva, venendo io dal turbinare violento della guerra, un turbamento strano di esistenza irreale. La sera rinfresco’ rapidamente e, sotto le stelle grosse come arance, si alzo’ un canto lento e piagnucoloso mentre si accendevano i fuochi rossastri e fulliginosi di sterco di cammello sui quali l’arabo arrostiva la schiacciata di acqua e farina e preparava il te’, condendo il tutto con una manciata di datteri. Anche di notte sentivo l’oasi vivere, palpitare, il fruscio delle palme come un respiro calmo e regolare, quanto diverso dal fragore delle esplosioni o dall’ansia di un silenzio foriero di agguati. Un’accorata tristezza mi prese al pensare che la guerra vera si avvicinava a grandi passi a quel luogo di pace sublime, lo avrei voluto dire al vecchio maggiore insabbiato, che la guerra non era piu’ quella che gli avevano fatto fare anni prima ma mi manco’ il coraggio. Tanto poi a che sarebbe servito? Laggiu’ rinforzi e carri armati non li avrebbero inviati di certo… In seguito non mi riusci’ di sapere molto perche’ la cosa non era di capitale importanza, anzi era prevista. Ci fu comunicato solo che l’oasi, dopo accanita e valorosa difesa, era caduta nelle mani del nemico. Tratto da I FALCHI DEL DESERTO di S.Flaccomio
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-FREE FRENCH a BIR HACHEIM – LEGION ETRANGERE e SOIXANTEQUINZE
Bir Hacheim e’ presidiata da forze della Francia libera, legione straniera e truppe coloniali appoggiate dai 75mm, il glorioso soixante-quinze. Il caposaldo e’ circondato da campi minati. Nella notte la forza corazzata italo-tedesca si muove in massa con un ampio gancio destro per aggirare la linea fortificata nemica.
L’Ariete procedeva secondo il raggio di volta minore avendo a sinistra i Francesi trincerati in Bir Hacheim, a destra le tre divisioni tedesche e in testa lo squadrone blindato di Nizza. Improvvisamente il primo colpo esplose fra le autoblindo come una lampadina che si fulmina, erano gli Indiani della III brigata, giusto di fronte e inaspettati. Dalle piazzole scavate a filo terra veniva un fuoco radente che solcava il terreno, le blindo, segnalato l’ostacolo, ripiegarono dietro ai carri. Albeggiava e tocco’ all’ VIII carri medi del capitano De Bustis attaccare. Quando furono a cento metri si trovarono sotto il tiro teso delle batterie controcarro e campali, attaccavano in quaranta carri e la meta’ venne distrutta in pochi minuti. I carri superstiti travolsero le difese e penetrarono nel caposaldo. Sorprendentemente dalle buche cominciarono ad uscire uomini bruni e barbuti con in capo l’elmetto a padella o il turbante, sorgeva il sole e quelli con le mani alzate sembrava pregassero, si arrese il loro comandante, un colonnello inglese. I bersaglieri di supporto tardavano ad arrivare, la situazione era ambigua e confusa, fu allora che il tenente colonnello Prestisimone, col suo IX medi e una compagnia del X, decise di proseguire e, incontrata un’altra linea di resistenza, ordino’ ‘testa sotto e avanti’ senza rendersi conto che si trattava del caposaldo francese. Incappo’ nei giardini del diavolo, molti carri saltavano sulle mine e sotto il tiro dei 75, nel terso mattino le vampe sembravano tizzoni che si sbriciolassero in faville contro le grevi corazze. Salto’ anche Prestisimone e, bevuto un sorso di grappa, sali’ su un altro carro ma, saltato anche questo su una mina, bevuto un altro sorso, esasperato si isso’ sulla prua di un terzo. I piloti lo scorgevano dagli iposcopi che incitava indicando la direzione di attacco, immagini riflesse sugli spessi cristalli, e procedevano come in un mondo virtuale, almeno fino a quando un colpo violento non li riportasse alla cruda realta’. Si vide Prestisimone saltare col terzo carro, era ormai giunto quasi all’interno del caposaldo ma dietro la maggior parte dei carri era in fiamme, l’assalto era stato respinto. Fu, questa carica disperata, un errore? E se lo fu, quella contro gli Indiani che fu? La guerra e’ fatta di errori, anzi e’ tutta un errore, ma quel che piu’ conta e’ la fortuna e Prestisimone fu sfortunato, i Francesi avevano avuto tutto il tempo di stendere ampi campi minati, quel tempo che non avevano avuto gli Indiani.
Da FERREA MOLE, FERREO CUORE di D. Campini
Le colonne nemiche hanno preso l'avvio di una carica e si avvicinano. Le nostre granate perforanti sollevano attorno ai carri zampilli di polvere ocra. Di tanto in tanto un carro e' colpito e si immobilizza, una fiammata lo avvolge. Si sviluppano diversi incendi provocando uno schermo di fumo nero e denso che si disperde lentamente verso sud. Altri carri continuano ad emergere da questo schermo opaco e avanzano malgrado il fuoco e le perdite. La carica si mantiene esattamente nella sua direttrice iniziale. Il capitano Morel, vedendoli avvicinarsi al suo posto di comando, brucia gagliardetto e documenti ma i carri sono bloccati dall'ultimo campo minato e i cannoni fanno il resto. Il loro colonnello e' fatto prigioniero, seriamente ustionato, davanti a noi 32 relitti in fiamme.
Da BIR HACHEIM di P.Koenig generale comandante








PANZER IV F1         15' PANZERDIVISION
La versione F1 del Panzer IV potenzia la corazzatura frontale a 50mm ma mantiene il cannone corto da 75 che, in combattimento,  e' inferiore al 75 lungo dei Grant. La capacita' penetrativa del suo cannone e' efficace solo a corto raggio ma, utilizzando il pezzo nel secondo arco di traiettoria con proiettili ad alto esplosivo, puo' provocare danni ingenti a maggiori distanze.
Cingoli fissati anteriormente e rulli di scorta in torretta contribuiscono ad aumentare la protezione.






PANZER III J   SPECIAL        15' PANZERDIVISION
Anche la versione J del Panzer III vede incrementata la corazza frontale a 50mm e potenziato il cannone con il L60/50mm lungo, un notevole progresso rispetto al corto e in grado di penetrare fino a 72mm a 500m, contro i precedenti 46mm, ma pochi di questi carri sono disponibili a Gazala.
Per distinguerli dalla stessa versione, prodotta pero' col cannone corto, vengono rinominati 'SPECIAL' .
Il cesto di torretta e' pitturato di rosso per riconoscimento aereo.



 




GRANT       3th ROYAL TANK REGIMENT     4th ARMOURED BRIGADE     7th ARMOURED DIVISION
Gli Americani armano i loro carri pesanti con il 75mm ma, in attesa dello Sherman, nel Grant installano l'arma lateralmente in casamatta con limitato brandeggio mentre il 37mm in torretta e' praticamente inutile.
Viene fornito agli Inglesi in buon numero e, al suo apparire, sorprende nettamente i Tedeschi che si trovano surclassati e debbono serrare le distanze e colpire manovrando sul fianco.
Lo squadrone A del 3' RTR comincia a colpire i carri nemici col 75, sorprendendoli quando ancora si considerano fuori gittata e costringendoli a farsi sotto... molti vuoti nella linea dei panzer ma vengono rapidamente colmati dalle seconde schiere... I Grant colpiscono duro pero' sono subissati dal fuoco nemico... i tiri dei panzer non penetrano ma cingoli e rulli sono spazzati via, i cannoni scossi dai continui colpi a segno sulla corazzatura...  in 15 minuti lo squadrone e'  'andato' e l' unico Grant sopravvissuto si ritira...
Da THE LEE/GRANT in BRITISH SERVICE          BRYAN PERRET       OSPREY VANGUARD N.6








STUG III AUSF D ASSAULT GUN        SONDER VERBAND 288      90' LEICHTE AFRIKA DIVISION    
I semoventi di artiglieria consentono di prolungare la vita operativa degli chassis panzer III e non sono un ripiego in quanto progettati da tempo come cannoni d'assalto per accompagnamento carri.
Rommel necessita di artiglieria semovente e controcarro ma il teatro africano e' considerato secondario non appena i Tedeschi si trovano completamente impegnati nella vasta e drenante campagna di Russia.
Solo tre mezzi di questo tipo arrivano all' Afrika Korp e partecipano agli scontri da Bir Acheim a El Alamein.








SEMOVENTE DA 75/18 e CARRO COMANDO SU SCAFI M13         DIVISIONE ARIETE
Constatata la rapida obsolescenza del carro medio M13, si provvede a realizzare sullo stesso scafo un semovente di artiglieria dotato di un ottimo pezzo da 75mm, le batterie cosi' formate sono guidate da carri comando dotati di due radio ed apparati per il controllo del tiro.
Il semovente e' pensato per appoggio artiglieristico ma l'esperienza sul campo induce a rinforzare i battaglioni carro mescolando i semoventi e carri per sfruttarne la maggiore potenza del colpo e la sagoma bassa.
Purtroppo non si vuole o non si puo' spostare tutta la produzione M13 su questi mezzi per cui i semoventi sono drammaticamente pochi quando, nel 1942, il carro M13, pur presente in notevole quantita', e' ormai irrimediabilmente inutile.
'Con i laringofoni alla gola, le cuffie d'ascolto alle orecchie, richiusi nei giacconi di cuoio, infreddoliti in quell'ora che precede il mattino, ci si prepara mentalmente e spiritualmente all'azione... i motociclisi, senza luci, guizzano nell'oscurita' che sta gia' svanendo... albeggia rapidamente, non c'e' piu' tempo per pensare, meglio cosi'...MOTORIIIII'   Da FERREA MOLE, FERREO CUORE      DINO CAMPINI









MARMON HERRINGTON MARK II         SOUTH AFRICAN ARMOURED CAR 
Queste blindo sudafricane equipaggiano anche i reggimenti di cavalleria britannici, secondo la dottrina inglese e diversamente dai Tedeschi, non hanno compiti offensivi ma solo di ricognizione.
L'enorme colonna di 10000 veicoli viene osservata ed ombreggiata dalle blindo Sudafricane che trasmettono i loro rapporti... per qualche ragione queste notizie non arrivano alla 4' brigata corazzata che si trova giusto sul cammino della Panzerarmee... lo squadrone leggero dell'  8' Ussari reagisce con prontezza e si getta sul nemico nel tentativo di guadagnare tempo per il resto del reggimento... in pochi minuti lo Stuart del maggiore Hacket e' in fiamme, pur essendo ustionato questi continua il comando su un altro carro...

Da THE LEE/GRANT in BRITISH SERVICE          BRYAN PERRET       OSPREY VANGUARD N.6



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I reparti esploranti tedeschi ed Italiani sono armati con le 20mm che i Britannici non possiedono per cui, quando possibile, le loro blindo sono riarmate con cannoncini di preda bellica. A volte le blindo passano di mano e combattono sotto due bandiere.










SD.KFZ. 250/25mm HOTCHKIS  AUFKLARUNGS ABTEILUNG 33  15' PANZER
Le blindo a 4 ruote SdKfz222 in dotazione ai reparti esploranti si rivelano inadatte ai fanghi russi e alla sabbie libiche per cui nel '42 arrivano al 33' battaglione esplorante della 15' Panzer 25 semicingolati di cui 10 dotati del pezzo annticarro da 25mm Hotchkiss, pezzo francese di preda bellica. Il pezzo, ormai inutile come controcarro, si rivela utile contro le male armate blindo avversarie.






AB 41        VIII BATTAGLIONI BERSAGLIERI CORAZZATO         DIVISIONE TRIESTE

Le blindo vengono fornite alla cavalleria e ai bersaglieri, specificatamente la divisione motorizzata Trieste ha in organico un battaglione blindo di bersaglieri e un battaglione carri M13. La AB41 e' un'ottimo mezzo purche' venga utilizzato nel suo ruolo.
...Occorre congiungersi a Rommel che e' scarso di carburante, munizioni ed acqua ma la Trieste cozza contro il caposaldo inglese senza riuscire a penetrare la fascia minata, profonda e ben dissimulata...
Dal comando superiore giunge allora all' VIII battaglione bersaglieri l'ordine di avanzare senza attendere l'apertura dei varchi nei campi minati... Il magg. Bernardis raduna gli ufficiali e ne dispone l'immediata esecuzione, con parole ferme ma con gli occhi lucidi... Alla testa del suo reparto, muove verso l'obiettivo impossibile... Scoppi di mine e fuoco di artiglieria investono le blindo, è distrutto il plotone del s.ten. Castelnuovo ma si va' avanti....
Da AGGREDISCI E VINCERAI, DIVISIONE MOTORIZZATA TRIESTE      SALVATORE LOI








CANNONE 10,5 CM SK18 AL TRAINO DI UN SEMICINGOLATO SDKFZ7 DA 8 TON
L'artiglieria divisionale e di armata tedesche non eccelgono e questo cannone non fa' eccezione. Il costo e la complessita', pur nell'eleganza della linea, non compensano lo scarso peso del proietto e la gittata non eccelsa. E' migliore il corrispondente obice 15 CM SFH 18 sullo stesso carrello che, pur con meno gittata, scaglia un proietto di ben maggiore potenza.  In generale l'artiglieria campale inglese surclassa per mobilita' e potenza quella italo-tedesca. Il semicingolato e' ottimo ed e' lo stesso che traina anche l'88mm a uso controcarro e controaereo.













SDKFZ 250/3 FUNKWAGEN           SEMICINGOLATO PER OSSERVAZIONE D'ARTIGLIERIA
Dal semicingolato SdKfz10 da 1Ton si realizzano diverse versioni di semicingolato corazzato leggero ma pochi mezzi raggiungono il DAK. Questa versione per osservazione avanzata d'artiglieria e' dotata di un tetto corazzato, 2 apparati radio (uno a stelo e l'altro a ringhiera)  e un cesto posteriore per aumentare il poco spazio disponibile a bordo.








SDKFZ  251/8 KRANKENPANZERWAGEN      AMBULANZA SEMICINGOLATA CORAZZATA
Anche dal semicingolato SdKfz11 da 3Ton. si ricavano molte versioni delle quali vediamo l'ambulanza corazzata per il soccorso in pieno campo di battaglia. Il mezzo non e' armato e presenta vistose croci rosse ma cio' non e' sempre garanzia di salvaguardia.
Nonostante l'asserita FAIR DESERT WAR, si verificano diversi episodi in cui non si rispettano le convenzioni riguardo i prigionieri e la Crocerossa.
'...Mi vengono addosso tre Australiani, sparo con la pistola, colpisco uno dei tre in faccia, gli vola via l'elmetto, il suo compagno mi centra con una fucilata al petto, sono a terra, stordito... gli Australiani, forse ubriachi, finiscono i bersaglieri a baionettate... mi si lancia addosso un energumeno con la baionetta alzata, lo guardo negli occhi, da terra, lo fermo per un attimo... poi carica il fucile e spara, perdo i sensi...'
Da 'Fronte d'Africa: C'ero anch'io'     Sottotenente Domenico Raspini     5' Reggimenzo Bersaglieri 








SDKFZ 261 KLEINER PANZERFUNKWAGEN           BLINDO RADIO   
L'equipaggio di quattro uomini di questa blindo-radio opera in uno spazio ristretto e scomodo ma i collegamenti radio sono vitali per la reattivita' e flessibilita' delle tattiche utilizzate dai Tedeschi. La possibilira' di comunicare in movimento e con una protezione corazzata e' impagabile. A volte un ufficiale della Luftwaffe a bordo consente il coordinamento con gli stormi Stuka. Gli Italiani debbono invece sostare per operare sulle loro radio a lunga portata.




 

 

BF 110 E3 TROP  14' STORMO RECON e OPEL BLITZ TANKWAGEN
Dopo aver palesato la sua inferiorita' come caccia durante la Battaglia di Inghilterra, il BF110 viene relegato a ruoli di caccia bombardiere e ricognizione e solo successivamente assurgera' a nuova vita come caccia notturno.
Qui e' rappresentato del 14' stormo da ricognizione con mimetica di circostanza, nocciola italiano sopra i verdi originali.
RAUCHEN VERBOTEN... Pero' io ho bisogno di fumare, mama' ha scritto che la Gestapo ha portato via il nonno... certo all'osteria sparlava del nostro amato fuhrer e della guerra ma e' solo un vecchio scemo, eroe nella prima e poi non faceva del male a nessuno... come hanno potuto, schweine!!!





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-CACCIA CURTISS KITTYHAWK- CLIVE CALDWELL 112' SQD. RAF - LIBIA 1942
Nonostante sia il Tomahawk che il Kittyhawk siano considerati inferiori al BF109E ed F, nelle mani di un pilota esperto l’esito dello scontro e’ indeterminabile. Clive Caldwell, soprannominato ‘killer’ per la orrenda pratica di mitragliare i piloti avversari quando si lanciavano col paracadute, ne e’ la dimostrazione. Nell’agosto ’41. mentre vola da solo verso la base col suo Tomahawk, viene attaccato simultaneamente da due BF109E, uno e’ pilotato daun famoso asso tedesco, tenente W.Schroer. Caldwell subisce tre ferite da schegge, il suo aereo e’ colpito da piu’ di 100 proiettili da 7.92 mm e 5 colpi da 20 mm, ma riesce ad abbattere il gregario di Schröer e ne danneggia l ‘8 nero’, forzandolo a disimpegnarsi.
Nel febbraio ‘42, al comando di una formazione di 11 Kittyhawk sul suo GAY-AK772, avvista uno stormo di Bf 109F che vola circa 2000 piedi piu’ in alto. Subito Caldwell imposta una picchiata per prendere velocita’, quindi spinge il suo aereo in una cabrata verticale. Col P-40 "appeso all’ elica" spara una raffica all’ultimo BF109, pilotato dall’experten tenente H.Stahlschmidt il cui velivolo si scuote come un tappeto sbattuto prima di rovesciarsi fuori controllo. Caldwell risultera’ l’asso con piu’ abbattimenti su P40 e con piu’ abbattimenti in Africa.


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-BOMBARDIERE BOSTON III    12'SQD  3'WING  SAAF - LIBIA 1942

Due squadroni (12' e 24') con equipaggi della SouthAfricanAirForce sono i primi ad essere dotati del nuovo e veloce bombardiere medio dagli USA.

Sabato 21 Marzo 1942 Come diversione in appoggio al convoglio per Malta, l’ordine per il 3’Wing della SAAF e’ di effettuare raid sui campi di volo di Martuba e Tmini e ancora piu’ a Ovest. Nel primo raid quattro Boston, guidati dal ten. Col. Mossop arrivano su Barce dal mare e, in una coltre di nubi, sganciano distruggendo un BR20 quindi, liberatisi delle nuvole costiere, filano via a bassa quota sul deserto. Sanno che e’ la tattica di fuga migliore perche’ Jerry scende raramente di quota e, se lo fa, si limita ad un solo passaggio, verranno disillusi perche’ quella mattina una sezione di BF109, pilotati dai ten. Korner e Von Lieres, e’ gia’ in volo per una missione di interdizione. Sono appena passate le 8 quando Mossop chiede all’osservatore ‘What time we would be back for breakfast?’ ‘Thirteen minutes after nine’ e’ la risposta quando… ‘Enemy fighters at 200 feets’ il Flt Sgt Van Eyssen e’ il primo a dare l’allarme. I Boston volano a 250 Mph, molto bassi di quota e in formazione, cosi’ che non e’ possibile alcuna azione evasiva, le mitragliere di coda aprono il fuoco immediatamente. I caccia tedeschi questa volta mantengono un attacco continuato sui Boston, il capt. Verster, da soli 11 giorni al fronte e al suo primo volo operativo, ha un motore in fiamme e il mitragliere di coda ucciso. In un secondo passaggio anche l’altro motore e’ colpito: ‘I decided to put down the machine as soon as possible and landed at about 150 mph. Parts of the control had already been shot away and were beginning to feel sloopy in my hands but by good luck I pulled off a smooth landing’. Verster e’ ferito gravemente alla spalla dal Bf109 che torna a mitragliare il Boston a terra. Intanto anche il Boston di Mossop e’ colpito, con la coda a pezzi e il fumo della cordite in fusoliera, Mossop stesso e VanEyssen sono colpiti alle gambe mentre il mitragliere di coda e’ in stato di shock. Allora Mossop tira giu’ l’aereo violentemente al suolo. Il resto dell’equipaggio riesce ad abbandonare la carlinga, Mossop con le gambe spezzate no, il caccia tedesco fa un altro passaggio e lo colpisce ancora perforando il seggiolino del pilota. Infine i caccia se ne vanno e Mossop viene portato al sicuro. Seguiranno giornate di inedia, con poca acqua sotto il sole del deserto, nelle quali qualcuno andra’ a piedi a cercare aiuto finche’ un Lysander non atterrera’ vicino ai relitti e portera’ in salvo quelli gravemente feriti. Il miglior apprezzamento sul colonnello Mossop che ha salvato l’equipaggio con un atterraggio di emergenza verra’ da un membro del suo equipaggio: ‘The old man is a hell of a stout fellow’, il vecchio ha solo 30 anni! Nell’altro campo, l’abbattimento guadagnato dal ten. Korner risulta il 1000’ del I/JG 27 e viene festeggiato fra boccali di birra.



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Data inserimento : Sat 23 Feb 2019 17:35
Categorie : 5OperazioneVenezia

Spazio personale: Sulla Sabbia

6)15/30 Giugno 1942 IL MIRAGGIO DEL NILO



TOBRUK > MARSA MATRUH > FUKA:  IL MIRAGGIO DEL NILO

Dopo la netta sconfitta subita, l'8' armata britannica crolla. Tobruk e' presidiata dai Sudafricani che non reggono l'urto dei guastatori italiani e dei pionieri tedeschi. L'anno passato la piazzaforte ha resistito a 8 mesi d' assedio, ora si arrende in 24 ore procurando 33000 prigionieri ma sopratutto 2000 automezzi, 30 carri armati, 5000 tonnellate di viveri, 2000 tonnellate di benzina, grandi quantita' di munizioni e altro materiale.
...Innanzi, a 50 metri, vi e' un grosso serbatoio d'acqua sopraelevato. Sparando l'occupiamo con la mitragliatrice mentre gli Inglesi ci tirano addosso. Acqua da tutte le parti: sdraiati a terra i miei soldati ed io beviamo da tutti i rivoli che scendono in bocca, sul viso, sui vestiti. Non si pensa piu' al pericolo, forse siamo ubriachi d'acqua... Sapremo poi che combattevamo contro l'unico battaglione scozzese e che il loro comandante, chiamate per radio le altre postazioni, gia' messe a tacere, ha accettato la resa dopo aver inveito contro gli Inglesi chiamandoli 'vigliacchi'... Alle prime luci, con la bandiera bianca innanzi, incolonnati con una cornamusa, sfilano gli scozzesi, col mio plotone saluto...
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  Ten.G.Salinardi 65' Fanteria Motorizzata Div. Trieste

Rommel decide di proseguire l'offensiva senza indugio, fidando nel tracollo morale avversario e nei rifornimenti predati. Saltando la via gerarchica, convince Hitler a dargli carta bianca posticipando lo sbarco a Malta,  e insegue il 'Miraggio del Nilo'.
Giunge a Marsa Matruh con un velo di truppe che pero' hanno ancora una volta la meglio sui demoralizzati avversari, catturando 6000 prigionieri e molto altro materiale, non si puo' pero'  impedire al grosso il ripiegamento verso Est.
Nell'inseguimento si supera anche Fuka... e via verso Alessandria, il delta del Nilo, le piramidi...

N.B. Citazioni a seguire in grassetto da 'ALAMEIN' di Paolo Caccia Dominioni



21/6/1942   TOBRUK        SDKFZ 263       BLINDO-RADIO PESANTE
La SdKfz 263, un blindato per le comunicazioni radio,  sta impegnando un dei varchi aperti dai pioneri d'assalto nelle trincee anticarro attorno a Tobruk.
Tutto e' successo molto in fretta, in poche ore sono state riconquistate le fortificazioni, transitando sui passaggi improvvisati dai genieri si penetra la cinta.... La piazzaforte, immenso cadavere che scotta e sussulta ancora, e' tutta macerie e ferraglia... Alte colonne di fumo nero si levano in cielo, le retroguardie hanno incendiato i depositi di carburante ma gli inseguitori domano le fiamme e salvano il salvabile... Il rifornimento per almeno 10 giorni e' assicurato.








21/6/1942   TOBRUK    SDKFZ 250/3 SEMICINGOLATO-RADIO COMANDO    HQ PANZERARMEE AFRIKA
Il semicingolato leggero corazzato usato da Rommel in prima linea porta il nome 'GREIF' (Grifone) ed e' dotato di apparati radio per mantenere sempre in contatto il comando con l'armata.
Rommel vuole vedere Tobruk, troppo e' durata la sua curiosita', quindici mesi di lotta furibonda e la cittadina non era visibile, insaccata fra le alte scogliere. Si spinge avanti col suo Kampfstaffel corazzato, una specie di guardia pretoriana. La rada e' una pennellata di cobalto, alcune navi, sorprese alla fonda, salpano le ancore e cercano di prendere il largo, Rommel ha con se' qualche pezzo antiaereo, una dopo l'altra, sei navi colano a picco in mezzo al porto... Piu' in la' la sagoma del Regio Incrociatore San Giorgio, spezzata in due neri tronconi, e' orlata di schiuma bianca sotto l'impeto delle onde lunghe... 





22/6/1942  TOBRUK     KFZ11 HORCH CABRIO     HQ PANZERARMEE AFRIKA

...E' crollato di schianto un altro fabbricato che trascina con se il relitto di un automezzo ma restano ritte e solide le mura del nostro comando marina e il bell'intonaco bianco ha raccolto i graffiti di guerrieri di ogni razza, tranne i Tedeschi che sono nuovi a Tobruk. Tra due stilizzazioni erotiche di carattere internazionale campeggia una scritta di indubbia nazionalita' : -Un di' il caprone, fuggito via dal gregge, pianto' le corna nel culo di chi legge-  - Oh Lord God, have mercy on us-  Sta invece scritto nella sdrucita bibbia inglese raccolta a terra- ... Pieta' di noi, risparmiaci dal caprone! 










22/6/1942  TOBRUK        PANZER IIIJ

Questo PANZER IIIJ e' ancora dotato del 50mm a canna corta, ormai superato, ma gia' adotta la corazzatura frontale distanziata, e' un esempio di come la produzione fosse senza soluzioni di continuita' fra le varie versioni.
Il retro del carro e' sovraccarico di materiale predato nei magazzini della sussistenza inglese a Tobruk.
Villaggi interi di magazzini, alte piramidi di birra in lattina, sacchi di farina bianca, sigarette, tabacco, uniformi di tela kaki, e marmellate, scatolame, whisky... Scarpe di pelle scamosciata e suole in para... Un sergente del 132' Ariete, arrivato in tempo, dice:  'Con queste, se porto la pelle a casa, mi scelgo la morosa che voglio io, non quella che mi tocca'...  I primi che arrivano arraffano tutto il possibile, sovraccaricando carri e camion, ma ora le sentinelle sono raddoppiate e sono prussiani dalla fucilata facile...









22/6/1942  TOBRUK        SDKFZ 251/3 AUSF.B          COMANDO 90' LEICHTE DIVISION
Il semicingolato pesante corazzato e' dotato di ben tre apparati radio con antenne a telaio, stelo e telescopica, quest'ultima puo' essere eretta per un migliore collegamento. La famosa macchina ENIGMA e' in dotazione ai comandi che ripongono la massima fiducia in questo sistema cifrante, in realta' decodificato dagli Inglesi. 
La gran notizia dilaga fra l'entusiasmo:  Si va avanti senza perdere tempo... Vengono diramati gli ordini operativi che si intrecciano nell'etere scendendo giu' per la catena di comando... Ci si butti avanti a rotta di collo,  ignorando la spossatezza e lo scheletrimento di reparti che combattono da ventiquattro giorni...  Avanti prima che gli Inglesi si possano riprendere...








25/6/1942   A EST DI TOBRUK    SDKFZ 232 (FU) BLINDO PESANTE 8RUOTE     
Questa blindo a 8 ruote e' armata con un cannoncino da 20mm e una mitragliatrice da 7,92mm,  e' dotata di un' antenna a telaio per le comunicazioni radio. Le sue prestazioni sono nettamente superiori al SdKfz 222 a quattro ruote  ma inferiori a quelle dei semicingolati nel fuori strada accidentato. Come sempre, i due reparti esploranti tedeschi,  3' e 33',  sono partiti in testa: hanno armi e veicoli efficienti con equipaggi che considerano il deserto una Selva Nera un po' spelacchiata, ogni tanto rallentano per non lasciare troppo dietro il grosso che arranca, rastrellando i resti dell' 8' Armata. I veicoli catturati sono l'85% del totale e gli uomini si sono rivestiti a nuovo con il kaki inglese... Si infilano nelle retroguardie nemiche e dopo un po' si rivelano a suon di mitraglia ingrossando le file dei prigionieri...









28/6/1942  MARSA MATRUH AREA     SAURER BEOBACHTUNGSPANZER SDKFZ 254
Questo raro veicolo di origine austriaca, usato come osservatorio avanzato di artiglieria, e' dotato di un complesso ma fragile meccanismo  per alzare o abbassare le ruote cosi' da permettere la marcia su pneumatici o su cingoli. 
Marsa Matruh e' accerchiata, se si puo' dire cosi', perche' la Trento, la Brescia e la Pavia, con poche artiglierie e la striminzita Littorio, formano una rete a maglie larghe attraverso i cui vuoti sfuggono i reparti avversari che ancora hanno voglia di combattere.  A Sud della piazzaforte , i Tedeschi sono alle prese con brigate corazzate rinsanguate dal generoso afflusso di nuovi carri Grant dall'America...










30/6/1942   FUKA    FIAT 1100 MIMETICA
La 'mimetica'  e' la jeep o la kubelwagen italiana, a due ruote motrici. Per il teatro africano usualmente e' mimetizzata color sabbia ma non e' raro vedere esemplari ancora con la colorazione mimetica del teatro europeo in due toni di verde.
Ora tutti puntano su Fuka, dove l'acquedotto da Alessandria, una potente tubazione da 8 pollici, butta acqua dolce, fresca, eccellente. Presto! Presto, bisogna rifornirsi prima che gli Inglesi se ne accorgano e chiudano il rubinetto a monte e prima che i crucchi... Ecco che arriva un gigantesco sergente bavarese per disciplinare la distribuzione, taccuino alla mano...  A lui dovranno obbedire tutti, anche i colonnelli prussiani, anche i generali piemontesi...




-CACCIABOMBARDIERE JUNKER JU87 R2 STUKA- 6' STUKAGESWADER/2 IMMELMANN
Lo Stuka e' molto preciso nel bombardamento e, nell’assalto a Tobruk, viene ancora una volta utilizzato come artiglieria volante contro fortini, reticolati e campi minati per aprire un varco ai pionieri e ai carri. Le ondate in picchiata hanno buon gioco perche’ la RAF si e’ ritirata in Egitto altrimenti… come racconta l’asso australiano Clive Caldwell con 5 centri al suo attivo in una sola missione:
Ricevo un avviso radio che una vasta formazione nemica si sta avvicinando da nord-ovest. Lo Squadrone N.250 si mette in linea dietro di me e quando lo Squadrone N.112 ingaggia i caccia nemici di scorta, attacchiamo gli JU dalla tre quarti posteriore. A 300 iarde sparo con tutte le armi contro il leader di una delle tre sezioni arretrate, con un angolo di deflessione minimo, e colpisco il n.2 e il n.3, uno dei quali prende fuoco immediatamente, l'altro va giù fumando e va in fiamme dopo aver perso circa 1000 piedi. Poi stringo sul capo della sezione posteriore, da sotto e da dietro, aprendo il fuoco a distanza molto ravvicinata. L'aereo nemico si capovolge e precipita rapidamente, apro allora il fuoco su un altro Ju 87 di nuovo molto vicino, il nemico esplode e si schianta. Sono ancora in grado di tornare su sotto la pancia di uno dei velivoli arretrati, trattenendo la raffica fino a colpo sicuro. Il nemico si incendia e picchia giu’ fino a terra.
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Data inserimento : Mon 4 Mar 2019 12:56
Categorie : 6MiraggioDelNilo

Spazio personale: Sulla Sabbia

7) Luglio 1942 ALAMEIN DEADLOCK

DEADLOCK : STALLO NELLA PRIMA BATTAGLIA DI ALAMEIN

Rommel arriva di fronte ad El Alamein con forze sparute, si tratta di una strozzatura di 65 km fra il mare e la depressione impraticabile e non aggirabile di Qattara, strozzatura desertica intervallata da basse creste e avvallamenti.

Dal 1' al 3 Luglio i Tedeschi attaccano in continuazione, cercando di oltrepassare di slancio, ma ovunque vengono accolti da un fuoco concentrato di artiglieria e da micidiali bombardamenti della Western Desert Air Force, trovando una forte opposizione e non riuscendo a fare progressi. La 90' leggera viene decimata, i suoi veterani cedono con episodi di panico, le 15' e 21' divisioni corazzate si riducono da 55 a soli 26 Panzer,  i Neozelandesi sorprendono l' Ariete, ormai priva di carri, in una conca e ne distruggono l'artiglieria, praticamente annullandola come forza combattente.

Rommel sospende l'attacco ma e' allora che Auchinleck ordina il contrattacco che si sviluppa nei giorni successivi colpendo a Nord, travolgendo e annientando la divisione italiana Sabratha appena entrata in linea e penetrando fino a distruggere l'unita' tedesca di intercettazione radio il che, combinandosi con la cessazione delle informazioni dal Cairo, priva Rommel delle sue fonti di intelligence. Il crollo della Sabratha viene contenuto con l'afflusso della 164' divisione da Creta e con febbrili contromanovre. A spizzichi sopraggiungono i battaglioni carri della seconda divisione corazzata italiana, la Littorio.

Nelle settimane successive attacchi e contrattacchi si susseguono senza soluzioni di continuita' nel tentativo di guadagnare posizioni dominanti sulle basse creste o eliminare salienti di infiltrazione. I Neozelandesi conquistano l'altura del Ruwesait  a spese delle divisioni Pavia e Brescia ma il 15 Luglio sono addirittura le forze di ricognizione tedesche ad impegnare battaglia, travolgendo il quartier generale della 4' Brigata Neozelandese. In un sol giorno la WDAF effettua 611 sortite, un record, consolida la sua superiorita' aerea e l' efficace appoggio alle truppe sul terreno.

Il 22 Luglio attaccano le divisioni indiane e neozelandesi, seguite dai carri britannici che pero' perdono 132 carri contro 3.  Il 26 Luglio gli Australiani e i Sudafricani attaccano nuovamente, conquistano posizioni ma l'appoggio dei mezzi corazzati non arrriva a presidiare quanto guadagnato che va di nuovo perso, assieme alla fiducia della fanteria d'oltremare nei corazzati britannici.

Come due pugili sfiniti si abbracciano in un deadlock, cosi' dopo un mese di lotta ininterrotta i due eserciti si fermano per sfinimento e si pongono sulla difensiva... Et le combat cessa, faute de combattants.





CANNONE DA 88/55 AL TRAINO DELL'AUTOCARRO LANCIA 3RO E AUTOCARRO FIAT 626
I Tedeschi cedono al Regio un certo numero di batterie da 88. Non disponendo di semicingolati, vengono messe al traino dei Lancia 3RO, i 'pesanti' pur se con sole 2 ruote motrici. Sono utilizzate con successo dal 1' Articelere soprattutto nel ruolo anticarro ma vengono perdute con tutta l'artiglieria dell' Ariete a Deep Well (Alamein).
Il Fiat e' un autocarro moderno, per concezione e disposizione del motore, ma in numero insufficiente per le enormi necessita' logistiche imposte dalla lunga tratta Tripoli - Tobruk - Alamein.
....Diedi l'ordine di aprire il fuoco a volonta', abilita' o fortuna fece si' che il primo colpo raggiungesse un Matilda a circa 800 mt, disintegrandolo, poi vennero colpiti due Crusader.  Cio' galvanizzo' i serventi che iniziarono un fuoco d'inferno con risultati materiali non proporzionati alle granate sparate (i tiratori avevano preso la mano ai puntatori), scoraggiando pero' gli altri carri che si ritirarono coperti dal fumo.  Il puntatore in alzo del 1' pezzo ebbe il braccio trapassato da una pallottola ma rimase al suo posto. Caddero morti, colpiti da palla di cannone, il puntatore del 3' pezzo e l' aiutante del 4'...
... Individuo una colonna di 15 Pilot che da un canalone stanno sboccando 600 mt di fianco a noi.  I primi sono gia' visibili fino ai cingoli, faccio mettere in batteria un pezzo, in rapida successione il puntatore fa partire 5 colpi e 3 carri sono colpiti.  Altri 2 carri, ignari, escono allo scoperto e vengono neutralizzati. Il resto della colonna si arresta e, dopo aver lanciato fumogeni, rincula per un po', poi fa inversione e si allontana...  
...Uno dei serventi grida: 'Signor tenente, i 75 scappano'.  Effettivamente in mezzo ai pezzi da 75 girano alcuni Bren-carrier e i nostri hanno le mani alzate, alcuni bersaglieri corrono verso di noi, uno arriva alla mia piazzola, salta dentro e in quell'attimo vedo nettamente formarsi due buchi sul collo.  Non capiro' mai come, ma non si accorge neppure di quanto gli e' successo ed eccitato mi racconta che loro non hanno neanche una mitragliatrice, sono rimaste sugli autocarri...

Da  FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO    Ten. E.Calabresi   1' Articelere Eugenio di Savoia   div.Ariete






   





AUTOCARRO CENTRO RADIO MERCEDES con GRUPPO ELETTROGENO e MOTO BMW R12
 COMPAGNIA DI ASCOLTO E INTERCETTAZIONE DEL CAPITANO SEEBOHM
I Tedeschi dispongono di una efficientissima unita' di intercettazione radio, agli ordini del capitano Seebohm, che e' in grado di interpretare gli intendimenti avversari. Inoltre, avendo gli Italiani procurato il codice di cifratura americano (Black Code), sono anche in grado di decifrare i rapporti che giornalmente partono dal Cairo verso gli USA. L'attacco neozelandese, dopo aver annientato la divisione italiana Sabratha, travolge anche l'unita' di Seebohm. L'intelligence Inglese si accorge della decrittazione, prende le necessarie contromisure e cosi' cessa un flusso di informazioni preziosissimo per Rommel.
...A fine novembre '41 due agenti, agli ordini del maggiore dei carabinieri Talamo, erano riusciti a duplicare le chiavi della cassaforte nell'ambasciata USA di via Veneto poi, introdottisi nella palazzina, avevano fotografato il Black Code, forse la migliore operazione del SIM di tutta la guerra. Purtroppo Talamo, per la sua fedelta' al re, dopo l'8 Settembre '43 sara' inserito dal famigerato Kappler nella lista dei 335 ostaggi da fucilare alle Fosse Ardeatine... Da L'ONORE D'ITALIA di A.Caruso
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'Dispaccio urgente per il Maresciallo, dovresti trovarlo alla 21' da Von Bismark, se non e' li' fatti dire dove diavolo e' andato. devi trovarlo assolutamente, VAI ORA!!!'





FIAT500 'TOPOLINO'     TRATTRICE BREDA 32      CANNONE DA 149/40 MOD.35      33' GRUPPO ARTIGLIERIA
Il cannone da 149/40 e' un ottima arma, con una gittata superiore a tutti i pezzi inglesi, buona celerita' di tiro e messa in batteria in un tempo relativamente breve con la messa a terra del sottoaffusto a ruote sollevate, il che lo rende molto stabile. Purtroppo deve essere suddiviso in due carichi per il trasporto da parte delle lente trattici Breda 32 che, pur se di adeguata potenza, non sono comparabili ne' coi semicingolati tedeschi ne' coi trattori Scammel inglesi dalla profonda scolpitura nei pneumatici.
...Gli Australiani hanno travolto la Sabratha e tentano la penetrazione nelle retrovie... La 99' batteria 33' gruppo, a cavallo della litoranea, ha esaurito le cariche minori ma possiede ancora 400 colpi a carica massima, pronti. Il nemico e' vicino, ingombra la piana con pattuglie e camionette, ma il comandante, capitano Comi, non esita e apre il fuoco ad alzo zero come se invece dei pesantissimi 149 lunghi avesse mitragliatrici. A ritmo rapido, con le canne orizzontali, la piana viene spazzata. Le vampate poderose arano il suolo per quasi 20 metri, sollevando un inferno di polvere, fumo, sabbia e pietre. L'acciaio si fa rovente, i serventi sono ustionati, ad ogni rinculo la glicerina emulsionata zampilla dai freni di sparo. Davanti la piana si svuota, rimangono solo automezzi in fiamme e cadaveri australiani. I 400 colpi finiscono giusto quando arrivano scaglioni della 164' divisione che passano al contrattacco... Da 'ALAMEIN'   di  P.C.Dominioni 





 
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HORCH 901 TYP 40   KFz 15       164'DIVISIONE
La 164 divisione di fanteria viene urgentemente trasferita da Creta ad ElAlamein via aerea, a bordo degli JU 52, per essere immessa rapidamente in battaglia e tamponare le falle apertesi con il crollo della Sabratha. La divisione e' in pratica senza mezzi di trasporto che le vengono lentamente e parzialmente assegnati. In questa Horch e' presente il simbolo della divisione, l'Africa sormontata da due sciabole incrociate e il guidone giallo/nero di una unita' di esplorazione.
...Nel pomeriggio un altro camerata tedesco viene a raggiungere gli altri 5 del piccolo cimitero che ormai si e' avvicinato a pochi metri dalla mia buca. Provo a scambiare qualche frase con un sottotenente e un capitano tedeschi, poche parole italiane, latine, francesi e molti disegni sulla sabbia.  Alla mia domanda di quando arriveremo ad Alessandria il capitano, mostrandomi le tombe dei suoi caduti, risponde 'Ci arrivero' solo!'
Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO Ten. G.Salinardi 65' Fanteria motorizzata Div. Trieste









15 CM S.I.G.33 B SELBSTFAHRLAFETTE  e  OPEL BLITZ    DEPOSITO DI RIFORNIMENTO AVANZATO 90' DIVISIONE LEGGERA
Nel tentativo di meccanizzare l'artiglieria di appoggio i Tedeschi rivedono completamente lo chassis del superato carro Panzer II (lo allungano con una sesta ruota e ne spostano il motore posteriormente e trasversalmente) per poi montare l'obice da 15 cm.  Alla 90' divisione leggera vengono assegnati 12 di questi mezzi ma si dimostrano subito inefficienti a causa del rapido surriscaldamento del motore. In pratica i mezzi non entreranno mai in combattimento e verranno lasciati in officine campali abbandonate nel corso della ritirata. L'Opel Blitz e' il mulo dell'esercito tedesco anche se Rommel ritiene piu' adatti al deserto gli pneumatici a spalla larga dei camion inglesi rispetto alle doppie ruote posteriori del Blitz.
...Su ordine del comando divisionale, ho ispezionato i mezzi presenti a Segnali-Sud. Dei sei cannoni, uno con trasmissione e cambio danneggiati e' al campo officina, un altro si e' fermato ritornando dopo la riparazione. Gli altri quattro, dopo soli 15 minuti di marcia, avevano il motore surriscaldato e si sono dovuti fermare per raffreddarli. Un motore emetteva rumore battente ed e' stato trainato....  Waffenoffizier Major Ing. Litmann
Da ROMMEL'S FUNNIES  di  T.L.Jentz











7,62 CM  F.K.(r) AUF GP. SELBSTFAHRLAFETTE SD.KFZ.6/3 (DIANA)     90' DIVISIONE LEGGERA
Rommel necessita di rinforzi per le sue unita' di panzerjaeger e cosi' il cannone anticarro russo di preda bellica viene montato sul semicingolato da 5 Ton. La soluzione e' una improvvisazione, con una corazzatura scatolata piuttosto alta e visibile, ma il cannone da 7,62 e' piu' potente del 50 mm tedesco ed e' molto efficiente. Vengono realizzate solo poche unita' inviate tutte alla 90' leggera.
Da un rapporto dell'ufficiale tecnico agli armamenti: ...E' troppo alto, presenta un bersaglio grande quanto il portone di un fienile, la corazza e' troppo debole , non protegge neppure dal fuoco di mitragliatrice. Quando colpito prende facilmente fuoco ed e' troppo lento...  Da ROMMEL'S FUNNIES  di  T.L.Jentz








VALENTINE II      'C' SQN.  40 RTR  23' ARMD.BDE.  8' ARMD.DIV. 
Il Valentine, nella concezione britannica di carro da fanteria, sostituisce il Matilda e, nonostante il solito armamento inadeguato, grazie alla sua ridotta sagoma puo' combattere a pancia sotto (hulldown position). Cio' non serve a molto, vista la tattica inglese del periodo, che consiste in attacchi e cariche contro gli schermi controcarro avversari.
Il 22 Luglio, il tenente Wiard, su questo Valentine, riesce a raggiungere l'obiettivo della brigata sotto il diluvio di fuoco dello schermo anticarro del quartie generale DAK prima di essere messo fuori combattimento e fatto prigioniero.
Da BRITISH TANK IN N.AFRICA 1940-42  di B.Perret (OSPREY VANGUARD 23)





 

 


-CACCIABOMBARDIERE JUNKER JU87 D3 STUKA- STAFF 3' STUKAGESWADER
Lo Stuka e' di una precisione micidiale, le bombe cadono nel raggio da 5 ai 30 mt dal bersaglio, ma e' lento e indifeso contro la caccia avversaria, deve essere costantemente protetto da forti scorte e ormai non ci sono sufficienti BF109 di fronte alla massiccia potenza della WDAF. Le missioni di appoggio su Alamein sono quasi un suicidio.
Il 3/7/1942  per la SAAF (SOUTH AFRICAN AIR FORCE) e' il giorno dello STUKA PARTY
....Il maggiore Le Mesurier e’ al comando di 11 Hurricane II del 244 Wing 1’ Sqdn  SAAF, con protezione dall’alto di Hurricane RAF, quando vengono avvistati 15 Stuka a 1980 mt sopra le posizioni della 2’ brigata Sud Africana, Il maggiore Lemmie ordina il ‘Tally Ho’…

  La fanteria sottostante vede improvvisamente lo stormo di Stuka liberarsi delle bombe, ondeggiare e picchiare violentemente mentre attorno a loro compaiono caccia eruttanti fumo dalle ali…

 Il maggiore spara cinque corte raffiche contro uno Stuka che esplode in volo poi pensa a coprire i suoi ragazzi dai 109 che vengono giu’ dall’alto…

 Colin Sinclair dopo aver evitato i detriti dell’ areo abbattuto dal maggiore si trova a puntarne uno che vola ad appena 15 mt dal suolo, gli tira una lunga raffica a 180 m
t e lo vede finire dritto in terra…

 Tony Biden punta  lo Stuka piu’ in alto in quota e vede il pilota saltare fuori mentre il velivolo va in fiamme poi vira verso la costa per evitare tre 109, uno di questi gli passa davanti, incassa una raffica in deflessione e subito si infila in mare…

 Bobby Pryde, in coda alla sezione rossa, gia’ vede tre Stuka esplodere in volo, tre altri abbattersi nel deserto e tre roghi bruciare al suolo…

 Peter Metelerkamp, alla guida della sezione gialla, colpisce uno JU87, lo vede rovesciarsi al suolo poi ne punta un altro che apre i freni di picchiata prima di esplodere, un terzo perde pezzi sotto la sua raffica che deve interrompere quando si accorge di avere un 109 in coda…

 Ray Connell, leader della sezione blu, colpisce l’ala sinistra di uno Stuka finche’ l’estremita’ non va in pezzi ma il mitragliere dorsale riesce a colpire il suo motore che spruzzando olio e fumo lo costringe ad un atterraggio in emergenza, ritornera’ alla base coperto d’olio su un camion…

 Moon Collingwood si trova a tirare su un altro che, cercando di sfuggirgli a bassissima quota, tocca con l’ala destra il deserto, cappotta e va in pezzi esplodendo. A sua volta deve evitare un 109 che gli tira addosso con ‘traccianti rosso fuoco come palle di ping pong in fiamme‘, quindi gira attorno ad un altro Stuka e lo butta giu’, un altro va’ giu’ vicino ad una strada…

 Le truppe del Transvaal Scottish e Rand Light a terra sono estasiate dallo spettacolo escono dalle trincee e  ridono e urlano i loro hurra’ mentre vedono gli Stuka come impazziti volteggiare poco piu’ alti dei pali del telegrafo nel disperato tentativo di sfuggire alla morte

Alla fine g
li 11 Hurricane abbattono 13 JU87 e un 109 confermati contro la perdita di uno solo dei loro.

Da SPRINGBOK FIGHTER VICTORY  di M.Schoeman
WIP






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Data inserimento : Sun 31 Mar 2019 9:22
Categorie : 7AlameinDeadlock

Spazio personale: Sulla Sabbia

8) Alam Halfa - L’ultima occasione per Rommel


La battaglia di Alam Halfa  31 agosto - 5 Settembre 1942

Dopo lo stallo della prima battaglia di Alamein, Churchill, insoddisfatto, rimuove Auchinleck  e lo sostituisce con Montgomery a capo dell' ottava armata. Quest' ultimo sa che il tempo gioca a suo favore, cospicui rifornimenti  stanno giungendo dagli USA ormai in guerra e quindi non ha nessuna fretta di prendere l'iniziativa prima di aver forgiato l' esercito secondo i propri criteri.
D'altra parte Rommel, sapendo che il divario delle forze in campo puo' solo peggiorare, decide di attaccare. Ha ricevuto rinforzi costituiti dalle forze paracadutiste originariamente destinate a Malta, la brigata Ramke e la divisione Folgore, e le forze corazzate hanno ricevuto i rincalzi. Dispone di 200 carri tedeschi e 243 italiani, pero' solo 26 panzer IV e 71 Panzer III sono in versione special col cannone a canna lunga, i carri italiani sono praticamente inutili nel combattimento carro versus carro, salvo i pochi semoventi da 75, come inutili sono gli ulteriori 67 carri leggeri.
La strozzatura di El Alamein non e' aggirabile e la terra di nessuno e' disseminata di campi minati per cui Il piano prevede:
1) la sorpresa, da realizzarsi nottetempo con un concentramento di forze a Sud, dissimulandolo di giorno.
2) la penetrazione in velocita' dei campi minati, da effettuarsi nella notte del 31 Agosto.
3) L' aggiramento da Est del rilievo di Alam Halfa per piombare alle spalle dell'ottava armata.
Ma:
1) Montgomery conosce il piano nei dettagli, grazie alla decrittazione fornita da Ultra dei rapporti stessi di Rommel. 
2) I campi minati sono stati disposti dagli Inglesi, oltre che Nord-Sud,  anche Ovest-Est, ben in profondita' proprio sulla direttice di attacco.
3) Le forze corazzate Inglesi a scafo sotto e la massa degli anticarro si posizionano sulla cresta di Alam Halfa.
Quindi:
1) Viene a mancare l'effetto sorpresa.
2) L'attraversamento dei campi minati e' lentissimo, con notevoli perdite mentre l' armata impantanata fra le mine viene bombardata con precisione dall' aviazione e dall' artiglieria.
3) Una volta usciti dai campi minati in forte ritardo e con consumi di carburante superiori al previsto, i Tedeschi sono costretti ad accorciare il raggio ed attaccare frontalmente la cresta di Alam Halfa ma ne vengono respinti.

A questo punto l' armata italo-tedesca va in crisi di rifornimento perche' dellle promesse 5000 tonnellare di benzina  ne pervengono meno di 900 e si trova esposta, quasi immobilizzata, su un terreno piatto in mezzo al nemico e sotto continui bombardamenti aerei di giorno e di notte. Corre il rischio di essere distrutta per cui il 2 Settembre Rommel ordina una ritirata graduale.
Montgomery non ha nessuna intenzione di provare a distruggere le forze nemiche, dovrebbe agire di rimessa e con flessibilita' ma, memore degli insuccessi di Auchinleck, preferisce rimandare lo scontro finale a quando potra' essere lui a pianificarlo in dettaglio e farlo eseguire di conseguenza .
Non seriamente pressate, le forze di Rommel riescono lentamente a sfilarsi dalla scomoda situazione, rifluire verso i varchi aperti nei campi minati e tornare alle posizioni di partenza.
Rommel pero' sa di aver perso l'ultima possibilita' e, stanco, sfiduciato e in cattiva situazione di salute, chiede di essere sostituito e torna in Germania.





BMW R75 COMBO e WV TYP 82 KUBELWAGEN DI SANITA'       BATTAGLIONE VAN DER HEYTE BRIGATA RAMKE

Rinunciando all'attacco dall'aria su Malta, rinforzi di paracadutisti italiani e tedeschi vengono dirottati su Alamein per essere utilizzati come semplice fanteria, senza propri mezzi di trasporto e artiglieria e con scarse capacita' anticarro, ma dimostreranno tutto il loro valore.
La brigata Ramke partecipa alla battaglia di Alam Halfa con una puntata attraverso i campi minati. Nella confusione della notte succede anche che si sparino addosso reparti della Ramke e della Folgore e, prima di chiarire l'equivoco, i Tedeschi alzino le mani per arrendersi.
Un plotone della Ramke monta in linea sfilando di fronte a una sezione di sanita':
'Buona fortuna signor tenente, attento a voi stesso'...   'Auf Wiedersen in Marienplatz, Otto, facciamo in modo che non ci si veda piu' prima della vittora, Heil!'











SENTINELLA SULLA DEPRESSIONE DI QATTARA      187' REGGIMENTO PARACADUTISTI DIVISIONE FOLGORE

I paracadutisti sono stati lungamente e costosamente addestrati per l'assalto dall'aria ma ora gli uomini della Folgore partecipano all'attacco di Alam Halfa come semplici fucilieri di fanteria e subiscono ingenti perdite.
...Orologio alla mano, ancora cinque minuti... Le staffette corrono curve: 'Attenti al segnale!  Razzo rosso: inizio assalto. Razzo verde:allungare il tiro'... Il tenente medico sbraita: 'La barella! E gli aghi, porcaccia, ripescatemi gli aghi o vi faccio un'endomuscolare nel sedere col pugnale'... Il capitano:  'Pronta la pistola Very? prepara il razzo rosso'...  Tre minuti, due, uno... Ma in quel momento, stupefacente e anacronistico, s'ode nel boato sordo della battaglia uno squillo. E' una tromba che suona la carica. Par di essere cent'anni addietro. Un attimo di silenzio, come se tutti fossero ammutoliti di stupore.  E' Rossi, non puo' essere che il maggiore Rossi. Poi l'urlo del battaglione che assalta: 'FOLGORE!!!'... Povero Rossi, l'indomani lo rivedremo in barella con gli occhi gia' velati...  Da 'I RAGAZZI DELLA FOLGORE' di Alberto Bechi Luserna



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LG.S.F.H.13 (SFL.) AUF LORRAINE-SCHLEPPER   PANZER-ARTILLERIE-REGIMENT 155   21' PANZER DIVISION
Per potenziare l'artiglieria di accompagnamento ai carri, Rommel riceve prima della battaglia di Alam Halfa, 21 di queste improvvisazioni con l' obice da 15 cm montato sul cingolato di preda bellica francese. Il mezzo, con la sua velocita' di 8 km/ora fuoristrada e' lento per poter tenere il passo dei carri, la corazzatura e' leggera, reca a bordo solo 8 colpi di pronto impiego, l'equipaggio di 4 artiglieri affolla lo stetto spazio ma la necessita' di supporto ai carri per contrastare le postazioni anticarro e di artiglieria e' impellente e non c'e' nulla di meglio da inviare in Africa.
Il Waffenamt liason officer riporta che '...Nella 15'  Panzer 12 mezzi sono concentrati in una batteria con 3 plotoni di 4 cannoni ciascuno che sono assegnati al comando del reggimento panzer per fornire supporto ravvicinato. Saranno in grado di attaccare domani col reggimento...'  Da ROMMEL'S FUNNIES Funnies di T. L.Jentz 









MAGGIORE DEL GENIO e CARRO LEGGERO L6 GRUPPO CORAZZATO LANCIERI DI NOVARA  DIVISIONE LITTORIO
Nel 1942 il carro leggero L6 con arma da 20 mm e' praticamente inutile sul campo di battaglia, mezzi simili sono stati ormai da tempo giubilati sia dai Tedeschi che dai Britannici, nonostante tutto e consapevoli di cio',  i lancieri del Novara entrano in battaglia nella notte del 31 Agosto.
Poco dopo mezzanotte siamo improvvisamente investiti da fuoco di mitragliatrici, dopo percorsi un centinaio di metri il primo carro L esplode su una mina. Io e la squadra dei genieri saltiamo a terra e cominciamo a delimitare con fettuccie bianche il tratto da liberare... sotto il tiro dei traccianti verdastri, strisciando, cerchiamo le mine... una mezz'ora per disseppellirne una ventina... mentre dissotterriamo le ultime, con una precisione spaventosa, nei pressi dei nostri carri si abbatte un infernale tiro di artiglieria...  I genieri strisciando si riparano dietro il carro L sventrato ma io, ragionando sulla provenienza del tiro, scelgo l'altro lato... 'Signor maggiore, vuol farsi ammazzare, venga qua da noi' mi grida il tenente ma io penso 'la pelle e' mia e faccio a modo mio'... Ed ecco che un dannato colpo da 88 scoppia fragorosamente proprio sulla loro fiancata... lo spostamento d'aria mi sbatte contro un cingolo, sono stordito, mi porto sull'altro lato e vedo lo scempio... Un geniere giace bocconi, squartato in due dietro la schiena. Un suo compagno con la gamba destra completamente asportata e' in fin di vita. Riverso sulla schiena, immoto, il ten. Donnarumma par che dorma. Con il viso insaguinato un altro sminatore e' immobile, sicuramente morto. Mi chino sul geniere Tassi, con un fil di voce invoca la sua mamma mentre sembra guardarmi fissamente con gli occhi ormai spenti...
Da  FRONTE
 D'AFRICA C'ERO ANCH'IO  del Magg. Enrico Bigliani








ANTICARRO DA 57 MM PORTEE     9' DIVISIONE AUSTRALIANA
I Britannici ricevono e portano in linea dalla vicina base di Alessandria nuovi armamenti, finalmente dispongono di un pezzo anticarro efficace da 57 mm (6Pdr) nettamente superiore al precedente 2 pdr ma anche al 50 mm lungo dei panzer III come potenza e portata. Il suo impiego come portee (autoportato) gli consente la necessaria mobilita' per dispiegarsi nel modo piu' opportuno sulla direttrice di avanzata dei carri nemici, sulle alture di Alam Halfa. Le forze corazzate dell'Asse invece entrano in crisi di rifornimenti prppio nel picco della battaglia.
...Il guaio grosso e' la lentezza di arrivo dei rinforzi, dei mezzi, delle munizioni, del carburante. In pochi giorni vengono affondate le navi Camperio, Istria, Delphi, Fassio, Abruzzi, Tergeste e la grossa petroliera Pozzanica da dodicimila tonnellate. Che cosa contano le misere trecento tonnellate di gasolio sbarcate a Bengasi dal piroscafo Unione?  Da ALAMEIN di P.C.D.










DINGO SCOUT CAR e CANNONE DA 88 AL TRAINO DEL QUAD
Il cannone inglese da 88 e' un ottimo pezzo di artiglieria da campagna, potente e maneggevole. Trainato dal Quad che gli consente una elevata mobilita' viene spesso utilizzato in colonne mobili per colpire le lente fanterie italiane. Alcuni di questi cannoni sono catturati durante l'avanzata da AinElGazala e la presa di Tobruk e riutilizzati da Tedeschi ed Italiani.
Marconigramma al generale Barbasetti di Prun: 'Decisione scioglimento 3' celere Duca d'Aosta est stata accolta con grande costernazione da artiglieri tutti. Tra due giorni potrebbe rientrare in linea con tre pezzi da 88 di preda bellica che habet recuperato et riparato, et cinque mitragliere da 20, il tutto motorizzato. Permettomi supplicare V.E. mantenere in vita per partecipare ulteriori operazioni con suo stendardo piu' brillante reggimento artiglieria italiano'   Da ALAMEIN di Paolo Caccia Dominioni
In questo caso il Quad col suo rimorchio completo e' stato rozzamente contrassegnato con svastiche bianche  ma, danneggiato e in crisi di carburante, e' stato abbandonato durante la ritirata da Alam Halfa. Con un Dingo da esplorazione del genio gli Inglesi ne stanno riprendendo possesso.











FIAT CR 42  BOMBE ALARI    50' STORMO D'ASSALTO
Il Fiat CR42,  non piu' idoneo a ruoli di cacciatore, viene convertito all' assalto dotandolo di 2 bombe alari. Evidentemente una soluzione di necessita' che prevede il sacrificio cosciente dei piloti su aerei di cui il nemico ha scritto: Vedo passare sul mio capo, bassissima, una formazione di biplani Fiat. Non so se ridere di scherno o piangere di commozione.
'Come si svolgera' l'azione?'  chiede uno.
'L' azione e' ad imitazione, quel che fasso mi', fe' vualtri. Agli apparecchi' 
Non si puo' dire che il tenente colonello Vosilla al comando del 50' stormo, non sia conciso...

I motori impazziscono puntando verso terra, le crociere vibrano, con il cuore in gola ma mano salda sulla cloche e indice sulla levetta delle mitragliatrici vediamo la terra avvicinarsi, precisarsi tende, autocolonne, carri, batterie, allora via le bombe e con una leggera pressione giu' raffiche. Un po' piu' a destra, una toccatina alla pedaliera, dentro, tatatata, fumo e fiamme e poi basta, su la cloche. Il cielo ti risucchia , l'azzurro e' immenso, respiri ma intanto vedi il compagno davanti rovesciarsi e ributtarsi giu' a peso morto e cosi' fai tu, cloche a sinistra, il muso si appesantisce e di nuovo giu' nell'inferno incandescente di traccianti...
Poi il compagno ti sfila davanti in una scia di fumo e scoppia a terra, il cuore morde ma la mano deve rimanere salda...  Da ALAMEIN di P.C.Dominioni



     





BF 109 F4 TROP   14 GIALLO di HANS JOACHIM MARSEILLE a 50 VITTORIE   MARTUBA FEBBRAIO 1942   
La versione F del BF 109 e' un netto miglioramento rispetto alla E, e' superiore a tutti i caccia alleati anche se rimane surclassato nel numero. L'asso tedesco Hans Joachim Marseille raggiunge nel corso del 1942 le 158 vittorie affinando una tecnica personale e solitaria per penetrare il circolo difensivo LUFBERRY, adottato dai caccia avversari per coprirsi reciprocamente. Per evitare di essere preso in mezzo, usa attaccare di fianco entrando ed uscendo nel cerchio ripetutamente con virate strette che lo rendono praticamente invisibile, mirando a motore e cockpit e tirando in deflessione pochi colpi con esiti letali. Durante la battaglia di Alam Halfa, in un sol giorno il 1' Settembre 1942, riesce ad abbattere ben 17 caccia (Kittyhawk e Spitfire). Ma il 30 Settembre l'ultimo suo volo si chiude tragicamente mentre tenta di abbandonare l'aereo col motore andato in panne e in fiamme.





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Data inserimento : Fri 19 Apr 2019 18:12
Categorie : 8UltimaOccasione

Spazio personale: Sulla Sabbia

9) COMMANDO RAID SU TOBRUK


13 SETTEMBRE 1942  RAID DI COMMANDO E MARINE SU TOBRUK

Dopo che ha resistito a 8 mesi di assedio nel 1941, la caduta in soli due giorni della piazzaforte di Tobruk e' per gli Inglesi un colpo molto piu' grave dal punto di vista propagandistico-psicologico che tattico-stategico. Considerazioni di prestigio e di rivincita li spingono ad elaborare un complesso piano di assalto combinato per distruggere gli impianti e i depositi di Tobruk. Montgomery trova il piano gia' predisposto e lo approva  nonostante sia ormai inutile, dato lo squilibrio nei rifornimenti che pervengono ai due eserciti.

Il piano, oltre ad azioni secondarie contro Bengasi, Barce e Gialo, prevede che, nella notte del 13 Settembre 1942:
1) La RAF deve effettuare un lungo bombardamento diversivo dal cielo.
2) Una unita' di commando, con travestimento da guardie tedesche e prigionieri inglesi, guidati da nuclei del LRDG (Long Range Desert Group) attraverso il deserto, deve penetrare in Tobruk fino alle batterie costiere per provvedere alla loro neutralizzazione e rendere sicuri gli approdi per le forze da sbarco.
3) Marines e fanteria, imbarcati su due cacciatorpediniere e motosiluranti, debbono sbarcare sia a rinforzo dei commando che su una spiaggia a Ovest per prendere possesso del porto e provvedere alle distruzioni.

Gli Inglesi stimano che le forze a difesa siano sopratutto italiane, di terz'ordine e poco combattive. In effetti due battaglioni tedeschi di notte vengono decentrati per evitare i bombardamenti e non sono presenti ma il battaglione San Marco che presidia la costa di Tobruk non e' precisamente di terz' ordine.
Il piano inizialmente si svolge come previsto, la forza navale giunge davanti a Tobruk senza essere avvistata, i commando passano attraverso i posti di blocco e raggiungono una batteria da 105, uccidendone gli artiglieri presi di sorpresa... poi, sempre di notte, tutto comincia ad andare storto.

1) Nell'attacco ad un' altra batteria da 152 i commando vengono respinti dagli artiglieri allarmati e postisi a difesa dei pezzi. Un cacciatorpediniere, illuminato per un attimo da un proiettore, viene colpito dalle batterie costiere e infine affondera'...  gli artiglieri italiani si dimostrano spiacevolmente combattivi.
2) Le motosiluranti si avvicinano a rinforzo dei commando ma vengono accolte e respinte dal fuoco di motozattere poste a difesa delle ostruzioni retali... anche i marinai italiani si dimostrano combattivi.
3) Dal comando del San Marco si organizza un gruppo di intervento contro i commando che, pur nella confusione della notte, riesce a fissare il pericolo congelandone qualsiasi ulteriore iniziativa...  i fanti di marina italiani si dimostrano molto combattivi.
4)  I 500 Marines che debbono sbarcare sulle spiagge vengono accolti dal fuoco delle postazioni del San Marco e infine solo 150 giungono a riva ma vengono cola' bloccati.

Il piano e' ormai fallito, all' alba il San Marco passa all'attacco contro marines e commando, il capo di questi, Ten.Col. Haselden, viene ucciso e i superstiti si arrendono. Le motosiluranti e le navi al largo vengono assaltate dal cielo, un altro caccia e un incrociatore affondano, le motozattere italiane raccolgono i naufraghi.
Un' operazione fallimentare cosi' sanguinosa e solo per motivi di prestigio !?!




LRDG LONG RANGE DESERT GROUP    CHEVROLET 1533X2 30CWT   
Sin dall'inizio della guerra l' LRDG assolve compiti di ricognizione, sorveglianza e intelligence, infiltrazione ed estrazione di agenti e commando. A Tobruk provvede a infiltrare dal deserto interno i commando che poi si scontrano col San Marco.
Le pattuglie del LRDG avevano camionette specializzate, comando/radio, servizio medico e meccanico, e la 'pesante' con Breda 20mm montata dietro per coprire le ritirate, i suoi membri provenivano da tutti gli angoli dell'impero e vestivano in modo non convenzionale, Rommel li considerava magnifici banditi.
Le camionette sbucarono rapide e ci vennero addosso zigzagando e sparando raffiche di Thompson. La reazione dei marinai fu immediata. Raffiche di mitra, colpi di moschetto, bombe a mano investirono gli automezzi. Una camionetta si capovolse, l'altra spari' nella notte. Subentro' un silenzio irreale ma duro' poco... Una voce con un forte accento straniero si levo' dal buio davanti a noi: 'Italiani! Figli di p... adesso vi facciamo fuori tutti!' Fu come una frustata, in quella voce un brutale compiacimento, come se fosse sicuro di avere a che fare con un branco di conigli spaventati. Pensavo ai ragazzi... Si' e' vero, un' accozzaglia di cuochi, sarti, magazzinieri, autisti, gente racimolata in fretta al comando ma... erano pur sempre del San Marco!
Da 'Ventiquattr'ore a Tobruk' di R.Migliavacca, testimonianza del Ten. E.Busca  compagnia comando San Marco
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SAS SPECIAL AIR SERVICE    WILLYS MB JEEP
Il SAS e' specializzato in colpi di mano contro gli aeroporti per distruggere gli aerei a terra, prima del passaggio di convogli da Gibilterra nel canale di Sicilia. A Settembre le incursioni su Bengasi e Gialo falliscono ma a Barce riescono a distruggere o danneggiare una trentina di velivoli. La successiva fuga nel deserto e' tormentata dalla reazione dell'aviazione dell' Asse.
Non si deve credere alla guerra in Africa come priva di episodi infami perche'  la guerra delle forze speciali non e' una guerra 'pulita'.
Il 13 settembre sei avieri, privi di armi, furono sorpresi da una camionetta britannica e, da principio, trattati normalmente. Poi, dopo aver effettuato un collegamento via radio, i Britannici aprirono il fuoco a freddo sui prigionieri. Dei sei uno, ferito non gravemente, si finse morto e, una volta partita la camionetta, riusci' a salvarsi. I morti furono portati al mio ospedale. Il Ten.medico Casella, per recuperare la vera, nuovissima, del nostro ufficiale trucidato, dovette amputargli il dito.
Da 'Ventiquattr'ore a Tobruk' di R.Migliavacca, testimonianza di N.Di Giovine 17' ospedale da campo 

 










MARO' DEL SAN MARCO E ARTIGLIERE CON MITRAGLIATRICE BREDA 37 SU MOTOTRICICLO BENELLI
I Royal Marine sbarcano proprio davanti e in mezzo alle postazioni antisbarco del San Marco. Dopo il combattimento e la resa degli attaccanti, maro' e artiglieri raccolgono il prezioso bottino costituito dalle armi automatiche del nemico.
Udii un grido d'allarme: 'Le maone! Le maone da sbarco!' Nonostante il buio pesto, contro l'orizzonte illuminato dal fuoco delle navi al largo s'intravvedevano numerose imbarcazioni che si avvicinavano a riva. 'Cribbio, ma sono centinaia!' 'Il comando, avvertiamo il comando!'  Ottenuta la comunicazione col comando Marina, parlai, ascoltai e poi: 'Tenuta da combattimento e attendere ordini!'  Dopo poco eravamo pronti, nessuno parlava, io avevo la bocca secca'
 ...
Alle prime luci dell'alba intravidi tante paia di gambe sbucare da sotto i cespugli davanti a noi, dopo lo scontro notturno i marines si erano gettati al riparo ma ormai il buio non li proteggeva piu'. Rabbrividii, cominciai a sudare freddo, il panico si impossessava di me perche', vedendosi allo scoperto, ora i marines avrebbero solo potuto attaccare e cosa potevamo fare noi tre armati di moschetto contro una ventina di Thompson?
La paura, un abisso di paura mi stava per sommergere ma mi imposi la calma, dovevo pensare... Ma si', in fondo poteva essere... Certo, poteva essere che anche loro fossero paralizzati dalla paura, immobili e stesi a terra con la testa fra i cespugli... Tanto valeva rischiare... E allora ecco...una bomba lanciata fra i cespugli, tanto rumore, poco danno ma... improvvisamente vidi le mani alzate e, sotto gli elmetti a padella, le facce guardinghe, si arrendevano !!!
Da 'Ventiquattr'ore a Tobruk' di R.Migliavacca, testimonianza di G.Calzi  marinaio scelto del San Marco  









LUFTWAFFE ANTIAEREA                 AUTOCARRO PROTZE CON 2CM FLAK 30
A Tobruk i tedeschi delle unita' antiaeree a protezione del porto partecipano al combattimento contro il naviglio e all' alba danno man forte al San Marco contro i Commando.
Fu una cosa lunga. Appena fu chiaro attaccammo alternandoci a gruppi tra fuoco e avanzamento, metro per metro. Alle 7,30 ci eravamo ormai fatti sotto ma i commando sparavano come matti coi Thompson e a corta distanza i moschetti dei miei marinai erano meno efficaci. 'Se continua cosi' dovremo arrivare a tiro delle bombe a mano'  pensai 'e non mi piace per niente, sara' una strage senza senso per tutti'. Ed ecco arrivare un gruppetto di tedeschi con una mitragliera, li comandava un ufficiale che veniva avanti dritto come un fuso. 'Giu' kamarad, nieder! nieder!' gridai. Forse era un novellino o forse voleva darsi delle arie, come nulla fosse porto' il binocolo agli occhi e con tutta calma, ritto in piedi, comincio' a... 
Ci lascio' subito la pelle, centrato da una raffica, cadde e non si rialzo' piu'. Poi dalla mitragliera parti' una scarica di colpi e noi riprendemmo a sparare. Allora, inaspettatamente, i commando si arresero.
Da 'Ventiquattr'ore a Tobruk' di R.Migliavacca,  Ten.B.Schillani compagnia comando San Marco









SAHARIANA ARMATA DI FUCILONE CONTROCARRO SOLOTHURN DA 20 MM     COMPAGNIA SAHARIANA
Gli Italiani sin dall'inizio della guerra dispongono di unita' specializzate per il controllo del deserto interno, le compagnie auto-avio-sahariane. All'inizio su camionette AS37 e poi sulle 'sahariane', entrambi mezzi efficienti e ben armati, combattono nella difesa delle oasi e contro la penetrazione anglo-francese dal Ciad e dall'Egitto. Conseguono alcuni successi sulle unita' speciali britanniche, catturando il capo del LRDG e successivamente quello del SAS.  
Il caporale libico Hamar Ben Hamor vide per primo la nuvola di sabbia, intui' che doveva essere un automezzo e non il vento. Manovro'  la mitragliera da 20mm puntandola sulla sommita' della duna. Al comparire della camionetta, senza attendere ordini, lascio' partire una corta raffica che centro' il radiatore e feri' il guidatore. Gli occupanti scesero e provarono ad allontanarsi ma gli altri automezzi inglesi, temendo un'imboscata, si ritirarono. Allora, con gesto sconsolato, il capo venne verso di noi e si presento' al comandante la compagnia sahariana Cufra. Cosi' cadde prigioniero, a fine gennaio 1941, il maggiore Clayton capo del LRDG.
Da 'Fronte d'Africa, c'ero anch'io' del capitano A.Manzoni   2'compagnia sahariana Cufra



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MACCHI  MC200 BOMBE ALARI       77' Sq (cuore rosso) XIII Gr 2' St. C.T.
Anche il Macchi MC200 risulta ormai sorpassato come aereo da caccia pura e viene relegato a protezione convogli sotto costa e a ruoli di assalto, dotandolo di bombe alari. In tale configurazione il XIII Gruppo ha una giornata campale contro il naviglio britannico nella rada di Tobruk.
...Il telefonista mi disse: 'Comandante,  gli Inglesi sono sbarcati qui davanti, ci faranno prigionieri e io ho un mucchio di sigarette e 1500 lire' - 'Porta a me tutto che lo distribuisco!', rimase indeciso, poi capi' che scherzavo... Non resistetti piu' e alle 5,30 decollai. Dall'alto uno spettacolo impressionante, per le vampate delle salve dell'artiglieria costiera la linea di terra sembrava ardere tutta mentre le navi al largo vomitavano fuoco da sembrare vulcani in eruzione...
...Picchiai e a meno di 100 mt sganciai sul cacciatorpediniere, vidi le bombe scoppiare vicino alla prua. 'Se non gli ho fatto un gran male certo stava meglio prima' pensai. Mi diressi verso le motosiluranti, ne puntai una attraverso un nutrito fuoco antiaereo e sparai, dalla coperta si alzarono istantaneamente le fiamme, come avvicinare un fiammifero alla benzina... poi un'altra, lo stesso. Evidentemente avevano caricato fusti di carburante sul ponte per aumentare l'autonomia, vidi gli uomini gettarsi a mare fra le esplosioni...  
Tornato al campo seguivo dai rapporti dei piloti della seconda ondata l'azione sul cc.tt. che doveva andare giu' ad ogni costo : 'Ha rallentato la sua corsa', 'L'ho certamente colpito ma sta ancora a galla', 'E' fermo',  'Sta inclinato sul fianco'... l'entusiasmo di tutti era al colmo, di triste solo un sergentino cui avevano sottratto l'aereo proprio mentre stava per decollare.
Da 'LE MACCHINE E LA STORIA'  testimonianza del Maggiore Viale comandante 13' gruppo





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Data inserimento : Wed 24 Apr 2019 19:58
Categorie : 9CommandoRaid

Spazio personale: Sulla Sabbia

10) Alamein 23/10/1942 Operazione Lightfoot


ALAMEIN 23 OTTOBRE - 30 OTTOBRE 1942  OPERAZIONE LIGHTFOOT

Montgomery
continua a ricevere rinforzi e rifornimenti, basti dire che gli USA con generosita' gli inviano 300 Sherman e 100 semoventi privandone il proprio esercito. Consegue una superiorita' schiacciante sia quantitativa che qualitativa in uomini, artiglieria, carri ed aviazione cosi' che il 23 Ottobre 1942 passa all'offensiva iniziando l'ultima e decisiva battaglia di El Alamein con l'operazione denominata Lightfoot.
Si tratta sopratutto di un attacco di fanteria supportato da un potente accompagnamento di artiglieria con i carri a protezione, pronti a sfruttare il successo una volta aperta una breccia fra i campi minati, un attacco stile Grande Guerra.

A Nord, dopo una pesantissima preparazione notturna di artiglieria, il fronte della 164' tedesca e della Trento viene scardinato dal 30' Corpo. Superata, annientata o circondata la prima schiera, la penetrazione viene pero' contenuta dalla progressiva resistenza e dagli estesi campi minati cosi' che non si riescono a raggiungere tutti gli obiettivi pianificati e non si sfonda. Il 10' Corpo che e' in attesa di sfruttare lo sfondamento non puo' procedere.

A Sud il 13' Corpo assalta il fronte delle divisioni Folgore e Pavia con un'azione che, pur essendo diversiva, si vuole portare a fondo per trattenere a Sud le divisioni corazzate 21' e Ariete poste di riserva in seconda schiera e impedir loro di spostarsi a Nord. I paracadutisti riescono a reggere bene l'urto infliggendo al nemico gravi perdite e tutti gli attacchi vengono respinti con decisione.
 
Ad inizio offensiva il comandante in capo tedesco, gen. Stumme, muore di infarto e con urgenza viene richiamato Rommel dalla Germania. Questi ordina subito contrattacchi con la 90' leggera, la 15' Panzer e la Littorio per ridurre i salienti di penetrazione a Nord  ma l'inferiorita' qualitativa dei carri dell'Asse si palesa contro Sherman, Grant e controcarro ben piazzati. Le cariche della Littorio contro i capisaldi nemici fortificati (Thompson Post, Kidney Ridge) si risolvono in un inutile sacrificio e i tedeschi non fanno meglio. Rommel allora richiama la 21' Panzer e l'Ariete dal Sud ma il predominio avversario in terra e in cielo stronca ogni tentativo di recupero.
Montgomery rinnova gli attacchi con una progressione lenta ma costante, guadagnando terreno in piu' punti e aprendosi ampi varchi fra i campi minati. Inglesi, Austaliani e Neozelandesi riescono ad isolare e insaccare diverse unita' avversarie che resistono sul posto fino all'annientamento mentre il cuneo di penetrazione iniziale si allarga ad un trapezio.

'Combattono fino all'ultimo uomo, letteralmente, il 7' e il 12' Bersaglieri, gli artiglieri corazzati del 133' e sopratutto, in disperate condizioni di inferiorita', i battaglioni carristi IV, XII e LI della Littorio.
Il capitano Piccinini, agonizzante presso il suo carro, senza un braccio e con una larga ferita dal collo alla spalla, ad un suo soldato che gli fa animo risponde che di coraggio ne ha fin troppo.
Il nemico e' ormai a contatto con le artiglierie divisionali della Trento, i 100/17, con le code interrate per 2 metri onde aumentare al massimo la gittata, non possono essere estratti sotto il fuoco per sparare a zero. Il tenente Guelfo Ravalli riesce in quache modo a tirare fuori un pezzo e spara a zero sotto continue raffiche fino a che non viene colpito alla testa, gli uomini fanno a gara per portarlo al posto di medicazione ma muore nel trasporto'
 
Da 'Alamein' di Paolo Caccia Dominioni

Dopo una settimana di scontri la situazione al 31 Ottobre vede il fronte difensivo Nord ormai intaccato profondamente, sottoposto a pressione continua e sotto costante e incontrastata minaccia aerea. Le scarse riserve rimaste non sono piu' in grado di contrattaccare e difendono con ferocia i paurosi varchi apertisi.

Nonostante cio' il fronte regge ancora, le unita' tedesche e italiane non demordono,
combattono come un pugile ormai 'suonato' che subisce una gragnuola di colpi e pero' non va a terra...
Quale sara' la successiva mossa di Montgomery? 








CARRO MATILDA SCORPION 42’RTR 1’ARMY TANK BRIGADE

Nella notte gli Inglesi (Scozzesi, Australiani, Neozelandesi, Sudafricani ! ) affrontano i ‘giardini del diavolo’, estesi campi minati, la fanteria ha il compito di avanzare per aprire corridoi ai carri che poi potranno sciamare alle spalle delle trincee avversarie.
In esercitazione, aiutati da 12 carri Matilda Scorpion sminatori e da mine detector di progettazione polacca,  i genieri sono riusciti ad avanzare di 100 metri in 3 minuti ma sotto il fuoco nemico e’ un’altra storia, solo alle tre del mattino i carri della 9’ brigata corazzata sono chiamati in avanti ma:
Il Royal Wiltshire Yeomanry si trova subito in difficolta’, alcuni Scorpion sono saltati sulle mine e bloccano i corridoi, le cose si complicano quando Grant e Sherman provano ad aggirare le carcasse e saltano anch’essi bloccando momentaneamente l’avanzata. Il Warwickshire Yeomanry riesce a raggiungere la cresta di Miteiriya ma poi sei Sherman sono distrutti nel campo di mine che segue.
Entrambi i reggimenti quindi si riparano dietro la cresta, decisione se pur poco gloriosa, efficace a sostenere la fanteria neozelandese, Lightfoot non ha avuto il successo travolgente atteso, la lotta sara’ ancora lunga.



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CRUSADER III SHERWOOD FORESTERS 10' ARMOURED DIV.

I Crusader III adottano un migliore 57 mm ma ormai sono prenti i 75mm.
Prima della battaglia i Britannici con l'operazione di inganno Bertram confondono i loro intendimenti, facendo credere in un attacco molto piu' tardi e a Sud. Falso traffico radio, un finto acquedotto e il camuffamento di carri in autocarri inganneranno l'avversario nei momenti cruciali iniziali.



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Per la 10’ Div.Corazzata l’obiettivo e’ situato tre chilometri ad ovest della linea Oxalic che deve essere conquistata dalla fanteria Neozelandese, cosi’ da posizionarsi sul retro della linea avversaria oltre i campi minati per scontrarsi in terreno aperto con le divisioni panzer. Nella notte pero’ i genieri non riescono a mantenere il ritmo di cento metri ogni tre minuti nel bonificare i campi minati col risultato che all’alba i carri si trovano ancora di fronte la fanteria nemica con gravi conseguenze. Ecco cosa capita agli Sherwood Foresters… I loro carri iniziano il movimento a notte fonda, aspettano pazientemente che i genieri liberino da mine dodici passaggi, ciascuno per due carri. Quando il genio da’ via libera comincia gia’ ad albeggiare, i Crusader dello squadrone A avanzano nei corridoi poi si raggruppano, e’ allora che un brutale fuoco anticarro li investe. Gli Italiani hanno piazzato i cannoni scavando nella roccia in modo che solo la bocca da fuoco emerga e solo un colpo diretto possa neutralizzarli, alcuni pezzi si svelano a soli 50 metri. In pochi istanti cinque dei nuovi Crusader sono distrutti e lo squadrone B, venuto avanti con i suoi Grant, perde altri cinque carri in pochi minuti. La fanteria e’ rimasta ferma dietro e non resta che ritirarsi con ulteriori perdite. Dopo un quarto d’ora gli Sherwood abbandonano il campo lasciando sul posto le carcasse di 16 carri, un terzo del reggimento.
Vedo dalla mia stretta e scomoda trincea un carro colpito fra le ruote. La torretta comincia a ruotare, lo vedo vibrare poi una potente esplosione, le fiamme divampano come da una fiamma ossidrica, tutto cio’ che penso e’ : ‘Signore, aiuta quei poveretti la dentro’ e sono ben contento di stare accucciato nella mia stretta e confortevole trincea.  








SHERMAN III  M4A2  41' RTR  24' ARMOURED BDE.  LIGHTFOOT 24 OCTOBER 1942

Gli Sherman ottenuti dagli USA si rivelano preziosi perche', pur se in campo aperto presentano un bersaglio grosso, la gittata del 75mm consente di impegnare i carri nemici con successo. Nel corso di Lightfoot l'alta sagoma degli Sherman, impegnati fra i campi minati, rende difficile il loro occultamento ma un ufficiale riporta di un colpo da 105mm in torretta senza danni e fino a 5 colpi di 50mm che non riescono a penetrare. I proiettili ad alto esplosivo, di cui sono dotati, risultano efficaci contro le postazioni anticarro e di fanteria a differenza dei carri inglesi con solo munizionamento perforante. Lo Sherman III adotta piastre corazzate saldate per la sovrastruttura invece di quelle arrotondate in fusione.



 




SELF PROPELLED GUN M7 PRIEST   11' HAC REGIMENT    ROYAL HORSE ARTILLERY

I semoventi Priest, ricevuti dagli USA, sono armati col 105mm e consentono all'artiglieria la stessa mobilita' dei carri cui sono di supporto. A differenza dei semoventi italiani, che giocoforza sono impiegati nella lotta controcarro, vengono usati piu' propriamente come artiglieria d'accompagnamento contribuendo alla eliminazione delle pericolose postazioni difensive degli 88 tedeschi.






SELF PROPELLED GUN BISHOP

Gli Inglesi montano il loro famoso 25 pounder sullo scafo del carro da fanteria Valentine e battezzano il semovente 'Bishop'. La lentezza e scomodita' del complesso, pur dotato di un ottimo cannone, lo rende presto superato dal Priest che l'industria USA e' in grado di produrre in gran quantita'.






PANZER IV AUSF.F2        21' PANZER DIVISION

Questa versione di Panzer e' praticamente l'unica a potersi opporre agli Sherman con successo, il 75mm lungo con freno di bocca globulare e' superiore al 75mm dello Sherman ma Rommel ha solo solo 30 di questi carri che si dissanguano in sanguinosi contrattacchi contro le posizioni via via conquistate da Montgomery e prontamente attestatesi a difesa. La protezione di sacchi sul cielo di torretta serve contro il tiro ad arco di semoventi e mortai.







PANZER III L SPECIAL    15' PANZER DIVISION

Il Panzer III special, col 50mm lungo, e' presente in 88 esemplari ma soffre la superiore gittata dello Sherman e del Grant, pur se adotta piastre di corazzatura distanziate contro le cariche cave dei perforanti. Nei primi modelli viene rimossa la piastra frontale di torretta per alleggerire il peso del complesso-arma che grava troppo anteriormente.






POSTAZIONE ANTICARRO DA 47 mm 'ELEFANTINO'        187'    DIVISIONE FOLGORE

La divisione di paracadutisti Folgore, trinceratasi a Sud, regge l'urto di fanteria e corazzati senza che la sua linea venga significativamente intaccata. Rinnovati attacchi, anche con forze della France Libre, verranno tutti respinti.
L'armamento anticarro leggero dei paracadutisti, bottiglie di benzina e i quasi innoqui cannoncini da 47, e' integrato dall'appoggio di artiglieria di gruppi divisionali di artiglieria, Pavia e Trieste e i celeri Duca D'Aosta e Eugenio di Savoia. Solo coi 75/27, i 100/17 e gli 88 per completare la difesa dei centri di fuoco. 

Sta venendo avanti su due colonne, il nemico....
Dalle nostre linee tutto tace, la fanteria britannica avanza circospetta: 'Che gli Italiani abbiano sgombrato gli avanposti, che siano stati polverizzati dal tiro di artiglieria?'
Di botto l'intero nostro fronte si rianima. Bravi ragazzi, bravi per aver saputo aspettare, ora li avete cosi' sotto che e' impossibile sbagliare...Vengono avanti i loro carri ma riusciamo ad inchiodarli con l'artiglieria... Gli assalitori, pur in superiorita' numerica, sono bloccati fra i nostri capisaldi, su tre lati tiro di mitragliatrici, sul retro lo sbarramento della nostra artiglieria ma occorre chiudere la partita prima che incancrenisca...
Chiamo i comandanti di compagnia: 'Venticinquesima, quanti uomini per un contrassalto?' '60' 'Ventiseiesima, quanti?' '72, piu' qualche ferito leggero' 'Ventisettesima?' '50'
180 uomini contro 500/600 inglesi, troppi! Sguarniamo i battaglioni laterali non impegnati e raggiungiamo 300 uomini...
Alle 12, balzano dalle loro tane i nostri, 'sicura' strappata coi denti e il fagottino rosso piomba sul nemico poi una mischia confusa di baionettate e calci di moschetto...
...alle 16, dopo esattamente dodici ore di lotta, la giornata e' vinta...
V'e' sotto i ferri un ragazzone con la mano destra a brandelli che fuma tranquillo, ecco giunge in barella un ufficiale inglese ferito al petto, e lui: 'Prima lui, sta peggio di me'. Poi fasciato, al momento di andarsene, s'arresta un attimo e riprende la via della linea. 'Ehi, l'ambulanza e' dall'altra parte' gli grida l'ufficiale medico. Il ferito ha un barlume di mesto sorriso: 'M'ero dimenticato d'essere mancino, dottore e questa e' ancora buona'
DA 'I RAGAZZI DELLA FOLGORE' di ALBERTO BECHI LUSERNA     

 






 

AUTOCANNONE CONTROCARRI/CONTROAEREI DA 90/53      DVISIONE ARIETE

L'autocannone su telaio Lancia 3RO e' una soluzione di ripiego per consentire mobilita' all'ottimo pezzo da 90. Il risultato e' un complesso dalla sagoma imponente, 'monumentale', di difficile occultamento, lento e facile ad insabbiarsi mancando di trazione integrale, con tempi lunghi per la messa in batteria non potendo accogliere tutti i serventi e necessitando di ancoraggio al terreno mediante sei puntelli. Gli 88/55 ex-tedeschi al traino del Lancia 3RO della stessa Ariete sono molto piu' efficienti ma la mancata produzione perfino dei carrelli di traino per il 90/55 costringe a questa improvvisata soluzione.






CACCIA MACCHI MC 202   PIL. ITALO ALESSANDRINI   90'SQ.  10'GR.   4' ST.    

Nel cielo di Alamein il MC202 e' l'unico velivolo italiano in grado di contrastare la caccia avversaria ma la superiorita' aerea della RAF e' massiccia e, prima dell'offensiva, ondate di bombardieri e caccia colpiscono a terra gli aerei dell'asse. I pochi rimasti poco possono fare.
Decollato in caccia libera con altri 4 MC202 della 90' Sq. 10' Gr. 4' St. Alessandrini affronta bombardieri Boston scortati da P40 e Hurricane. Lo scontro causa il pesante danneggiamento di un Boston che rientra alla base dove e' costretto ad un atterraggio di fortuna e l'abbattimento dell' Hurricane del Flt. Lt. Hayter 33' Squadron.
Pe quanto riguarda Alessandrini sembra che, nella foga dell'attacco sull'Hurricane, abbia sopravanzato il velivolo di Hayter, venendone a sua volta colpito cosicche' entrambi gli aerei, non piu' in condizioni di volare, effettuano atterraggi a carrello retratto in territorio controllato dagli Inglesi. Alessandrini, passera' il resto della guerra in campo di prigionia come POW.



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Data inserimento : Wed 4 Sep 2019 23:12
Categorie : 10AlameinLightfoot

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