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La prima "Dreadnought" Italiana
Argomento: Navi & C. : Schede tecniche Data: 23/4/2006
Il Direttore del genio Navale Cuniberti, con la collaborazione dell'Ammiraglio Bettolo, ideò e disegnò un tipo del tutto nuovo di nave da battaglia con armamento monocalibro (12 pezzi da 203 mm) soluzione suggerita dalla necessità di mantenersi, in combattimento, il più lontano possibile dall'avversario per evitare il rischio di attacchi coi siluri.


Naturalmente, le probabilità di colpire il bersaglio a forte distanza, erano direttamente proporzionali al numero di grossi calibri disponibili; ne consegue che le corazzate dovevano essere armate col maggior numero possibile di cannoni di grosso calibro e dotate di motori capaci di imprimere elevate velocità.
Questo progetto non fu accettato dalla Marina perchè ritenuto non rispondente alle esigenze, ma fu pubblicato in Gran Bretagna nel 1903.
L'Ammiraglio Fisher non si fece sfuggire il progetto Italiano e lo fece proprio. La bontà della realizzazione venne provata dai fatti durante la guerra Russo_Giapponese del 1904-1905 nella la battaglia di Tsushima.
Al termine del succitato scontro:
  • delle 7 corazzate russe impiegate, 6 furono affondate (Osliabia,Suvaroff, Alexander III, Borodino, Sissoi Veliky e Navarin) ed una catturata (Orel)
  • delle 4 corazzate costiere o di seconda classe, 1 fu affondata (Usciakoff) e le altre catturate (Nicola I, Apraxin, Seniavin)
  • tutti e 3 gli incrociatori corazzati russi furono affondati (Nakhimoff, Dmitri Donskoy, Vladimir Monomakh)
  • dei 6 incrociatori protetti (leggeri), 1 riuscì a raggiungere la Russia (Almaz) ed uno si incagliò sulla via di Vladivostok (Izumrud), 3 si fecero ignominiosamente internare nelle Filippine (Aurora, Oleg, Jemciug) ed 1 solo fu affondato, a testimonianza che un'azione di comando più determinata avrebbe sicuramente permesso alle navi più veloci di raggiungere Vladivostok
  • i morti russi furono circa 5.000 ed i prigionieri oltre 6.500; i giapponesi ebbero 116 morti e 558 feriti
  • i giapponesi persero solo 3 siluranti (sic...), a testimonianza delle buone qualità delle loro navi, di quelle pessime dei proiettili russi (e non degli artiglieri: un cacciatorpediniere, colpito 32 volte, rientrò alla base con un solo ferito a bordo; anche la Mikasa, che incassò circa 20 colpi da 305 e 254mm, ebbe solo un ferito
Questo scontro provò che i combattimenti in mare potevano essere sostenuti solo dai grossi calibri delle unità corazzate.
Fisher affrettò gli studi sulla corazzata monocalibro e nel 1905 venne impostato il "Dreadnought", unità da 18000 tonn. armata con 10 cannoni da 305 mm e capace di una velocità di 21 nodi.
Le principali Marine straniere seguirono immediatamente l'esempio della Gran Bretagna; l'Italia invece si attardò anche se poi annunciò, nel 1906, la costruzione di un'unità analoga.
Questo ritardo si prolungò fino al 1909 anno in cui venne impostata la prima "dreadnought" Italiana su progetto del generale del genio Navale Masdea : il "Dante Alighieri".
La prima corazzata monocalibro Italiana entrò in servizio nel 1913 e risultò molto ben riuscita : fu la prima nave al mondo ad avere l'armamento principale (12 cannoni da 305/46) in torri trinate corazzate, fu la prima nave da guerra ad avere quattro eliche, apparato motore a turbina, parte delle caldaie alimentate a nafta e due timoni poppieri che assicuravano un'ottima capacità di manovra; il suo scafo, assai lungo, ebbe, per l'ultima volta nella Marina, la prora con un accentuato sperone.
Quando il Dante Alighieri fu completato, erano trascorsi 33 anni dall'entrata in servizio del Duilio e il progresso delle costruzioni navali era stato notevole. Questa nave subì la sorte della maggior parte delle grandi unità Italiane: essere rapidamente superata,all'entrata in servizio, da altre tipi di unità similari e contemporanee.

CARATTERISTICHE
Cantiere: Castellamare di Stabia
Impostazione: 1909
Varo: 1910
Completamento: 1913
Radiazione: 1928
Dislocamento: normale 19500 ton.
a pieno carico 21800 ton.
Dimensioni: Lunghezza 168,1 m
Larghezza 26,6 m
Immersione 9,4 m
Apparato motore: 23 caldaie
3 turbine
4 eliche
Potenza: 32200 cv
Velocità: 23 nodi
Carburante: 700 tonn. di carbone
300 tonn. di nafta
Autonomia: 5000 miglia a 10 nodi
Corazzatura: verticale 250 mm
orizzontale 50 mm
artiglierie 250 mm
torrione 280 mm
Armamento: 12 pezzi da 305/46
20 pezzi da 120/50
16 pezzi da 76/40
2 pezzi da 40/39
6 mitragliere
3 tubi lanciasiluri da 450 mm
Equipaggio: 970 uomini







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