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Diorami : Articoli : Quo vadis? Dov'è il nostro settore?!
Inviato da Andrea Bertoni il 11/3/2005 13:36:04 (3848 letture)

Diorami : Articoli
Il battaglione Barbarigo della Decima Mas fu il secondo reparto combattente dopo il battaglione paracadutisti Nembo ad operare al fronte di Anzio contro le forze anglo-americane rappresentando così le FFAA della Repubblica Sociale Italiana. Il suo invio al fronte è frutto di un “attrito istituzionale” verificatosi all’interno delle sfere politiche della RSI e culminato con l’arresto del capitano della Decima Mas,principe Junio Valerio Borghese,all’inizio del 1944.


Parte delle FFAA repubblichine (ambienti della Marina da cui la Decima dipendeva formalmente,il generale Ricci capo della GNR e parti intransigenti del PFR) osteggiavano quanto si svolgeva tra le mura della caserma di S.Bartolomeo a La Spezia, ed in data 9 gennaio 1944 furono inviati il C.V. Bedeschi e il C.F Tortora coll’incarico si assumere il comando della fanteria di marina per poterla così impiegare nella lotta antipartigiana (cui i principi morali base della Decima si opponevano fortemente). I due furono arrestati e consegnati alla GNR di Firenze. Le reazioni ovviamente non mancarano: Borghese che al momento dell’arresto non era presente(si trovava a Verona) fu chiamato subito a Gargnano da Mussolini ma una volta arrivato fu arrestato e trasportato a Brescia dalla GNR su ordine di Ricci (ordine firmato da Mussolini). Avuto notizia dell’accaduto i battaglioni della Decima “NP” e “Maestrale” (poi “Barbarigo) espressero subito la volontà di marciare su Brescia per liberare il loro comandante. Si prospettava una grossa crisi istituzionale che poteva portare ad un rovesciamento dei poteri della RSI con il beneplacito dei tedeschi che nutrivano maggior rispetto per la Decima che per il gabinetto di governo. La situazione rientrò poco dopo con la liberazione di Borghese (intervenne a suo favore anche Farinacci anche se l’intervento decisivo su quello di Grossi). Ovviamente qualcuno doveva pagare per l’accaduto e si decise di inviare il battaglione reo dell’arresto dei due membri della MNR sul fronte di Nettuno; venne inviato il “Maestrale”. Il battaglione, che cambiò nome in Barbarigo, fu inviato al fronte il 3 marzo ’44 e dopo un breve ma duro scontro coi tedeschi che volevano smembrare il reparto fu impiegato unitariamente con tutte le sue 4 compagnie sulla parte alta del canale Mussolini. A turno poi le compagnie furono inviate a Sezze per essere addestrate nell’uso di panzefaust e MG42. Ho ritenuto doverosa questa breve premessa storica per cercare di incentrare la scenetta che ho realizzato. La scenetta La piccola scenetta che ho voluto rappresentare mostra una camionetta sahariana del Barbarigo (Spa Viberti 42) nei pressi del fronte che si accinge a portare i rifornimenti alla prima linea ma si perde tra il fango dell’agro pontino (insieme alle armate tedesche ed alleate il fango fu il terzo belligerante che partecipò alle operazioni svoltesi su questo fronte dal gennaio ’44 alla liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno dello stesso anno). Sembra infatti che il Barbarigo si fosse dotato di alcune camionette recuperate nei pressi di Roma in un deposito di mezzi del disciolto RE. La camionetta Il kit della camionetta sahariana Spa-Viberti mod.42 è quello in resina in scala 1/35 della CrielModel di Roma;un ottimo kit che non presenta bolle o altri difetti sui pezzi e che si monta con estrema facilità. Ho apportato alcune modifiche al kit di base in quanto dalle fonti si cita che le camionette in dotazione al battaglione erano del modello metropolitano,quindi dotate di pneumatici “Artiglio” e con cassette superiori posti sui due lati in pezzo unico invece che delle file di taniche che erano poste solo sul livello inferiore. Ho quindi sostituito i pneumatici del kit con quelli “Artiglio” della Historica Production e le cassette superiori sempre con pezzi della casa produttrice di Padova. Ho poi eliminato il cannone da 47 posto nell’abitacolo del mezzo per realizzare un modello di camionetta comando. Oltre a questi cambiamenti mi sono limitato ad autocostruire i due maniglioni della ruota di scorta posta anteriormente e i “manici” della Breda 37 con del filo di rame. Sono quindi passato alla fase di colorazione del mezzo;non essendoci foto del mezzo in questione ho incominciato una serie di piccole ricerche contattando alcuni modellisti esperti di mezzi italiani e RSI che mi hanno consigliato di applicare una mimetica a tre toni tipica del periodo subito antecedente l’armistizio. D’altronde l’unica foto che mostra una camionetta a Roma è quella scatta subito dopo l’8 settembre presso la porta di S.Paolo ove si nota la colorazione a tre toni anche se di forma irregolare che si distingue leggermente dalle normali “amebe” che venivano applicate sui mezzi. Ho quindi autocostruito dei piccoli stencil che mi permettessero di realizzare ad aerografo la mimetica;ho utilizzato colori acrilici Tamya diluiti con alcool al 50%. Terminata la fase di colorazione ho passato una mano di cera e successivamente ho applicato sul parafango anteriore destro del mezzo lo stemma del battaglione Barbarico che normalmente veniva apposto su tutti i mezzi di cui entrava in possesso il battaglione decumano(la decal è dell’AWD). Successivamente ho incominciato una serie di lavaggi a olio con “Brwon Madder Alzarin” della Windsor & Newton per cercare di invecchiare e sporcare il più possibile la camionetta che operava in una teatro ricco di fango com’era quella dell’Agro Pontino. Per terminare ho dato una mano di opaco trasparente Humbrol e ho ulteriormente invecchiato e sporcato il mezzo utilizzando delle polveri/pigmenti marroni passate con un pennello piatto I figurini I quattro marò provengono da differenti case produttrici:il primo,quello posto di fronte alla camionetta con il binocolo a tracolla è un figurino distribuito dal gruppo modellistico Red Devils,il marò posto nella camionetta nell’atto di fumare è della Criel Model mentre gli altri due sono della Historica Production. Tranne che al marò della Criel a cui ho sostituito la testa con una Historica(non perché non mi piacesse la fattura del pezzo ma semplicemente perché l’avevo rovinato) tutti sono assemblati senza apportare varianti. Per la colorazione delle uniformi ho utilizzato un grigioverde della Lifecolor codice UA 077 acrilico;unica variante apportata è la realizzazione dei scudetti da braccio che ho realizzato mediante fogli di normale alluminio da cucina. Ho poi lumeggiato e successivamente “lavato” i soggetti con la solita mistura di acquaragia+10% di marrone ad olio sempre Windsor&Newton(in pratica lo stesso procedimento che ho usato per la camionetta cercando di “caricare” meno il colore). Dopodiché ho passato una mano di opaco trasparente e anche in questo caso ho terminato il lavoro con le solite terre/pigmenti di colore marrone. La basetta La basetta è composta da una lastra di compensato 18x16 cm:su questa per riprodurre il fango del teatro di guerra ho utilizzato una mistura costituita da terra da giardino filtrata con un colino per ottenere una “grana” fine,delle terre da colorificio spezzettate,vinavil e acqua. Nel composto ho anche inserito qualche piccolo sassolino per rendere più reale il terreno che certo non si presentava come uno specchio piatto di solo fango. Per dare profondità alla scena ho inserito in un angolo un ostacolo controcarro della Model Victoria;nell’altro angolo ho posto due pali con cartelli stradali indicanti l’ubicazione di alcuni reparti operanti sul fronte di Anzio. Sono stati autocostruiti con del plasticard e degli stuzzicadenti a cui ho asportato le punte sulle estremità:le scritte sono state realizzate con un pennino da 0,2 mm. Il bidone e le taniche presenti all’interno della camionetta provengono dall’apposito kit della Tamya,così come i panzerfaust e l’mg42. Bibliografia
  • Nino Arena-“Forze armate della Repubblica sociale”,volumi relativi al 1944 e 1945
  • Marino Perissinotto-“Duri a morire-storia del battaglione Barbarigo”
  • Guido Rosignoli-“RSI uniformi,distintivi,equipaggiamento ed armi 1943-45”
  • Fausto Sparacino-“Distintivi e medaglie della RSI”volumi 1 e 2
  • Pignato/Cappellano-“Gli autoveicoli da combattimento dell’esercito italiano” volume 2
  • Daniele Lembo-“I fantasmi di Nettunia”
  • Guido Bonvicini-“Decima marinai!Decima comandante!”
  • Mario Tedeschi-“Si bella e perduta…”
Inoltre desidero ringraziare calorosamente chi durante questo lungo periodo di gestazione della scenetta mi ha sempre consigliato e fornito preziose notizie: Paolo Crippa e Carlo Cucut. Ringrazio anche Bruno Chionetti che mi ha suggerito il metodo per realizzare il fango,nonché tutti i membri del forum di M+ che ad ogni mio post a tema hanno cercato di darmi una mano.
























 

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