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Re: Film su foibe |
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Il mio rapporto con la TV si avvicina molto a quello di Michele e il film non l'ho visto anche perchÈ È stato preceduto da una palese strumentalizazione da parte di un partito di governo ma credo che, a parte le motivazioni politiche, non si possa pretendere molto da una sceneggiato per il grande pubblico e anzi in genere quelli a carattere storico sono molto poco "storici" per cui credo che non lo avrei visto comunque. Sul tema assai spinoso e drammatico delle foibe meglio leggere libri e riviste storiche che hanno prodotti vari articoli sull'argomento. Ricordo anche sul tema della guerra in Jogoslavia tra italiani e partigiani titini un bel documentario prodotto dalla BBC e andato in onda tempo fa su LA7 a tarda notte. Sono comunque curioso di leggere commenti da chi lo ha visto e magari questa sera mi vedrò la seconda parte. Ciao, Silvano |
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» 7/2/2005 14:36 |
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Re: Film su foibe |
Generale di brigata
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Il partito di governo, a lume di logica, che "sponsorizza" lo sceneggiato sulle foibe dovrebbe essere Alleanza Nazionale ma, considerato che oggi l’unico partito al governo anti comunista è quello di Berlusconi, potrebbe piú verosimilmente essere Forza Italia. Se così fosse comunque non griderei allo scandalo anche perchÈ, l’altra parte, in quanto a manicheismo è maestra e madre. Poi a manipolazioni storiche non basterebbero centinaia di post per elencarle tutte. Ricordo solo che hanno la sfacciataggine di asserire che il loro anti Fascismo era dovuto allo spirito di libertà e democrazia intrinseco al comunismo come si evidenzia dalla libertà e democrazia che ha pervaso e pervade tutti i paesi sottoposti a tale nefando sistema. Sul tema foibe, grazie a tutti i governi precedenti, non c’è molto da leggere. Quanto è stato scritto è sempre rimasto in forma parrocchiale non facendo comodo ai signori democristiani, comunisti ed americani pubblicizzare la ferocia del compagno tito (questo è storicamente provato come piú volte documentato da Sergio Romano, penna non certo Fascista). Le foibe rappresentano una violenza pari ai campi di sterminio nazisti, una violenza di una ferocia inaudita, bestiale e becera subita da una parte di noi italiani, di nostri fratelli. Oltretutto, i profughi, pur non essendo stati sempre accolti molto bene da noi ( alla stazione di Bologna non fecero fermare i treni) si sono integrati serenamente nel tessuto sociale italiano e non hanno mai rivendicato in forma violenta la proprietà dei loro territori al contrario di altri popoli fautori delle attuali guerre. Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia.
-- Maurizio Bartoli |
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» 7/2/2005 15:35 |
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Re: Film su foibe |
Tribunus sexmenstris
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Quote: Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia. Concordo nella maniera piú assoluta. -- Roberto Rusconi |
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» 7/2/2005 15:43 |
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Re: Film su foibe |
Colonnello
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Molto interessante il commento di Bartoli sulla fiction sulle foibe, che mostra quanto il manicheismo sia intrinseco nel guardare certi argomenti: invece di fornirci elementi che smentiscono il presunto manicheismo de "Il cuore in fondo al pozzo", ci fa un pistolotto su quello dell'altra parte. Che evidentemente aveva instaurato dittatura ferrea mentre era al governo, visto che nessuno storiografo era riuscito a scrivere alcunchè sul soggetto. Interessante anche l'ipotesi che il partito sponsor sia Forza Italia, in quanto conferma quello che in molti sospettano, cioè che il ministro delle Comunicazioni, sia di Forza Italia e non di AN. Comunque il mio sconcerto davanti a questa affermazione è totale: Quote:
Qualunque filmato, bello o brutto che sia, va guardato e seguito se non altro per ricordare le sofferenze patite da cittadini di una delle piú belle ed operose zone d’Italia.
a mio parere le sofferenze di chiunque le abbia subite, da chiunque causate, sono meglio ricordate ricostruendo i fatti, non guardando un filmato "bello o brutto che sia". Infine, visto che la grammatica italiana è apolitica (o quella che hanno insegnato a me è sospetta perchè alla PI c'erano sempre DC di ferro?) fascista e fascismo, scriviamoli con l'iniziale minuscola! E la smetto qui: per un forum di modellismo, sono andato fuori tema. |
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» 7/2/2005 16:17 |
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Visitatore |
Re: Film su foibe |
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Premetto che preferisco parlare su questo forum di colori, mimetiche, tecniche d'invecchiamento e quant'altro riguarda il modellismo in particolare aeronautico per cui mi rendo conto di essermi messo dentro a qualcosa di diverso ma visto che ci sono non mi tiro indietro non sarebbe bello. Io non sono affatto d'accordo con quanto detto da Criel, di foibe ne ho sempre sentito parlare e ho letto diverse cose, sono stati pubblicati numerosi libri (uno per tutti quello di Petacco che parla dei profughi giuliano-dalmati), vi sono state trasmissioni di documentari sia su RAI che Mediaset e ricordo bene che il tema foibe è sempre stato il cavallo di battaglia del MSI prima e di AN adesso. Che Tito fosse un nostro alleato si è scoperto solo qualche anno fà quando sono stati resi noti i protocolli segreti della NATO che in pratica assimilavano la Jugoslavia e la Svezia a paesi alleati. Quando ho fatto il militare io gli jugoslavi erano i "nemici" e bisognava difendere ad ogni costo il confine orientale da loro, non mi risulta che se ne parlasse bene. Ciò detto quando si tratta di temi a carattere storico preferisco seguire trasmissioni a carattere documentaristico e non sono d'accordo sul fatto che bello o brutto purchÈ sia, la storia non è un pettegolezzo dove tutto va bene purchÈ se ne parli. Prometto d'ora in poi di non lasciarmi coinvolgere in argomenti che non siano strettamente modellistici e anzi...sto iniziando un SM79 in 1/72 qualche consiglio se farlo aerosilirante o bombardiere? Avete notizie di mimetiche per impiego notturno? Ciao, Silvano |
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» 7/2/2005 16:29 |
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Re: Film su foibe |
Generale di Brigata
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Del dramma delle Foibe non si è mai parlato molto, così come di molti drammi della seconda guerra mondiale, ma non mi sentirei di dire che si sia trattato di eventi occultati ad arte: nel dopoguerra furono fatti processi; nelle universitá , i manuali di storia del XX secolo ne parlano, esistono da sempre pubblicazioni dedicate al problema. Se ce ne è una conoscenza molto relativa fra la "gente comune" questo è dovuto essenzialmente, piú che a mero disinteresse, o ad oscure trame sinistrorse, alla voglia di dimenticare, che accomuna il tema delle Foibe a tanti altri argomenti dolorosi del nostro passato. Mio padre parlava di rado, e malvolentieri, dei suoi sei anni di guerra e quattro di prigionia: sbagliava, probabilmente, ma aveva, lui come milioni di altri, tutto il diritto di guardare al futuro. Semmai la strumentalizzazione fattane dall'estrema destra ha alterato la percezione di cosa furono le Foibe, e diffuso una serie di convinzioni errate su cosa accadde veramente. Innanzi tutto sulle vittime: la violenza e la brutalità dei titini non si sfogò sui fascisti o sugli italiani in generale; non si trattò nÈ di eccidi per vendetta, nÈ di mera manifestazione di odio etnico; gli "infoibati" furono soprattutto esponenti democratici e liberali della comunità italiana della Venezia Giulia, e ciò avvenne per un preciso (ed ignobile) disegno politico: decapitare la comunità italiana degli esponenti che non potevano essere tacciati di fascismo per indebolirne le legittime aspirazioni nazionali. il chÈ non esclude -anzi- che fra le vittime vi siano stati persone di ogni credo politico e censo, ma serve a dare un idea del perchÈ ciò sia accaduto. E ancora le Foibe non possono essere confuse con l'esodo degli italiani dalla Zona B e dalle città ex italiane della yugoslavia: si tratta di fenomeni diversi, avvenuti in tempi diversi, e non paragonabili come gravitá : per inciso l'atlante storico che usavo al liceo dava conto di questo come dei tanti altri esodi (piú o meno forzati) che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, e che coinvolsero, in europa, milioni di persone. Per inciso gli italiani furono cacciati dalla yugoslavia, così come il fascismo aveva cacciato gli sloveni dalle terre di confine o progettato di cacciare i tedeschi dal sud tirolo. Sempre per inciso, molti italiani restarono ed i loro figli e nipoti costituiscono tutt'ora una minoranza estremamente dignitosa, che per cinquant'anni - sotto il regime di Tito - ha conservato la propria lingua, proprie scuole, propri usi, ecc. ecc.; semmai la loro situazione è peggiorata proprio con la caduta del comunismo titino e la nascita delle nuove repubbliche di slovenia e croazia (peggiore quest'ultima sotto tutti gli aspetti). Fra l'altro la comunità italiana è quella che ha portato avanti la piú decisa opposizione al regime nazionalista croato di Tudjiman. Ma ancora 17 anni fa (1987 la data del mio ultimo viaggio in YU) in tutti i paesi dell'istria c'erano cartelli bilingue in italiano e slavo, ed i turisti italiani potevano liberamente parlare con cittadini di etnia italiana (male del regime, fra l'altro). Da ultimo: odio le graduatorie delle atrocitá , la top ten del terrore, e affronto l'argomento di malavoglia. Però non posso accettare, per una esigenza di rispetto della veritá , se non altro, l'equiparazione Tito = Hitler, foibe = lager, il cui unico risultato è alla fine quello di attenuare l'orrore (Tutti massacrano, che vuoi che sia). Contrario alla pena di morte sempre e comunque, e convinto amante della democrazia (senza aggettivi) non posso accettare che un uomo subisca un qualunque pregiudizio per la sua razza, religione, credo politico, orientamento sessuale e quant'altro, ma debbo - solo perchÈ costretto - porre una demarcazione fra la violenza, la brutalità conseguenti ad una sorta di abietta ragion di stato, e la follia dei lager, dove l'uomo non era un nemico, sia pure da uccidere, ma una "cosa" su cui esercitare una cieca ed assoluta volontà di annullamento. Se proprio un parallelo si vuol fare, le foibe assomigliano assai alle repressioni degli oppositori politici da parte dei regimi militari dell'America latina. Ma questo è un'altro discorso. [ Modificato da Andrea Sansoni il 7/2/2005 19:04 ] -- |
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» 7/2/2005 17:52 |
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Re: Film su foibe |
Generale di divisione
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Sono quasi sempre d’accordo con Andrea Sansoni ma questa volta mi permetto di dissentire in parte da quanto da lui scritto.
Premetto che non ho visto volutamente lo sceneggiato di cui si parla, una scelta assolutamente consapevole, dato che la Storia non viene MAI trattata con dignità e almeno rispetto, da queste fiction raffazzonate in fretta e spesso fatte solo per compiacere coloro che si trovano al timone del servizio pubblico in quel momento. Non c’è dubbio che questa tragedia sia attualmente cavalcata senza ritegno da una parte politica, che però in altre occasioni definisce senza imbarazzo alcuno il "male assoluto" la dottrina da cui si origina e i caduti in buona fede per essa Sic transit Ma è anche vero che la tragedia c’è stata e feroce anche e non ha riguardato solo l’Istria, nella quale potrebbe anche essere in minima parte non giustificata ma comprensibile vista la ferocia estrema e bestiale della guerriglia e controguerriglia balcanica, a cui i nostri soldati non si sottrassero sempre, va comunque detto Anche nella mia regione (FVG) e nel vicino Veneto, ci sono foibe in cui furono gettati militi tedeschi, della RSI ed civili tra cui anche una crocerossina(!!!), e fino a poco tempo fa, tutti i tentativi di dare dignità a questi sfortunati, cadevano nell’impossibilità per i vari presidi antifascisti subito convocati o venivano bollati come provocazioni. Parlo del tristemente famoso Bus de la Lum sull’altopiano del Cansiglio: esso è la tomba di forse 500 persone, trucidate in diversi momenti ed alcuni anche a guerra finita. E non si tratta dell’unico caso nella mia regione di foibe usate dai partigiani comunisti della divisione "Nino Nanetti".
Quindi pur non concordando del tutto con nessuno degli interventi di questo thread, tuttavia mi sento di dire che trovo ingeneroso bollare di mera strumentalizzazione parlare di questo crimine orrendo, avvenuto non solo in Istria, come vi ho detto poc'anzi. E’ vero che la conta dei rispettivi caduti o le equivalenze riduttrici di cui parla Andrea sono sbagliate in tutti i casi, ma allora perchè è ancora così difficile rendere pubblici i crimini comuni commessi nel nome dell’antifascismo? E’ possibile farlo adesso senza essere tacciati di apologia o di provocazione?
Io credo che i 60 anni passati dalla fine della guerra, senza alcuna volontà revisionistica che aborro, siano un tempo abbastanza maturo almeno per una equilibrata indagine storica, se non per un riconoscimento delle ragioni (poche invero ma qualcuna c’era) anche dei vinti
Penso sia tipico dei paesi di incerta democrazia come il nostro mitizzare e scolpire nel marmo la vulgata, e paventare tutti i tentativi di scavare nelle storie individuali delle persone per capire le ragioni anche dei vinti e dei reietti. Forse se volessimo e potessimo ancora parlare con le persone che hanno vissuto, magari come spettatori, la guerra 1940-1945, potremmo capire meglio come furono vissuti gli eventi di cui molti tra cui il nostro Capo dello Stato, ama dare una visione un po’ troppo semplicistica.
Senza alcuna volontà polemica. |
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» 8/2/2005 11:02 |
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