Ok, adesso ho un gruppetto di paracadutisti variopinti stile anni 80.... come anticipato sono Fallschirmjaeger tedeschi, ma con un minimo di modifiche e un po' di colori vivaci sono stati teletrasportati negli anni 80!
Il primo a sinistra invece e' il pilota, in jeans, cappellino e cuffia radio. Ah, e con un paio di Adidas ai piedi.
Non certo i capolavori che vedo spesso sul nostro sito (e dei quali spesso non mi capacito), ma mi accontento, anche perche' si vedranno poco dentro l'aereo.
Ah gia', manca ancora un personaggio alla scenetta, ma verra' piu' avanti.
Nel frattempo e' proseguito l'assemblaggio dell'aereo, con il montaggio del cofano motore e dei piani di coda.
Nessun particolare problema, il modello e' ben studiato e con minimi aggiustamenti va tutto insieme facilmente, nonostante non sia Eduard o Tamiya.
A questo punto, ho inserito nell'abitacolo i 3 ometti che poi sarebbe stato difficile maneggiare, e cioe' il pilota, il para' che e' seduto per terra al suo fianco (come spesso accade sui Pilatus e su altri aerei da paracadutismo....) e un secondo para' seduto sulla panchetta sul fondo del vano.
Gli altri personaggi verranno aggiunti in fondo, a modello finito o quasi.
Poi, incollati parabrezza (col vinavil, per evitare danni alla trasparenza, molto buona) e ala (colla Tappo Verde lasciata entrare per capillarita'): i due pezzi si incastrano piuttosto bene anche se lasciano qualche fessura e scalino, ma nulla di grave.
Una piccola aggiunta non visibile o quasi e' la manovella di azionamento dei flaps, che si trova sul tetto sopra il pilota praticamente alla sommita' del parabrezza: un dettaglio poco importante ma dato che potenzialmente e' molto visibile l'ho autocostruito.
Infine, aggiunte le superfici mobili all'ala, cioe' i flaps (leggermente abbassati) e gli alettoni, in posizione neutra.
Anche qui, il modello dimostra una valida ingegnerizzazione, dato che le superfici mobili, dopo un minimo di pulizia, vanno perfettamente al loro posto e consentono un posizionamento a scelta del modellista.
Inoltre sono tutte, anche quelle dei piani di coda, dotate di due perni che vanno in apposite sedi delle parti fisse e che danno robustezza e corretti allineamenti.
Bravi BPK!
Incollate in fondo anche le piastre alle estremita' alari (come detto, il kit comprende parti alternative con altri due tipi di wingtips).
Un'altra critica: le mascherine adesive per i trasparenti mi convincono sempre meno. Quelle del portellone, rimosse, hanno lasciato giu' tutto l'adesivo: un po' di bestemmie per levarlo, ma e' andata.
Quella del parabrezza e' un pezzo unico e gia' questo e' un errore, dato che il parabrezza ha un frame centrale. Inoltre e' sottomisura e comunque, essendo troppo rigida come materiale, non riesce a seguire la curvatura dello stesso sui due lati. Inutile quindi, e sostituita con nastro Tesa rosa ritagliato a misura.
Insomma, per ora questo kit del Pilatus Porter, benche' non privo di errori, si sta comunque dimostrando un eccellente modello e il colpo d'occhio della cellula assemblata e' notevole.
Mi pare anche un grosso passo avanti nel dettaglio e nella semplicita' di montaggio rispetto ai suoi predecessori.
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Alessandro ( Matricola M+ = 3315 )