Quando Roma Chiama Caesar Risponde!
Vitruvio disse che l'inventore delle torri d'assedio mobili fu il greco Diade per Alessandro Magno. Ne realizzò di due tipologie diverse, una alte 60 cubiti (26 m) ed una più grande di 120 cubiti (53m).
Tutte erano a base quadrata, che si restringeva man mano che si procedeva in altezza, per via di una migliore stabilità.
durante l'assedio di jotapata i romani costruirono torri di 15m, a gerusalemme di 22m, a Masada 26m, qusto per fornirti alcune misure.
Ti riporto di seguito un passo di Vegezio che nell' "epitoma rei militaris" IV, 17 scrive:
"Le torri sono macchine grandi come veri e propri edifici, costruite con travi e tavole, con l'aggiunta di cuoio non conciato e di stoffe di varia natura, accuratamente distese su ogni lato in modo da costituire una valida protezione da un eventuale fuoco del nemico. Sono di forma quadrata e altezza proporzionata alla larghezza, di trenta quaranta o cinquanta piedi di lato (rispettivamente 9, 12, 15 m c.ca n.d.r). Le torri si costruiscono di dimensioni così grandi in modo da superare in altezza non solo le mura di una città, ma anche quellq delle torri di pietra. Occorre grande maestria per disporre e fissare alla base numerose ruote, grazie alle quali si riesce a spostare una costruzione così gigantesca. Se la torre viene accostata alle mura oggetto d'assedio, ciò costituisce un grande pericolo per il nemico. Con questa macchina da guerra si recano molte scale e con ogni mezzo si tenta di penetrare a forza nella città. Infatti nella parte inferiore di essa è sistemato un ariete, che, se azionato con energia, abbatte la compagine delle mura; a mezza altezza, o quasiv'é una specie di ponte formato da due travi e coperto di vimini, il quale, proteso in avanti all'improvviso, può essere posizionato fra la torre e le mura così da permettere ai combattenti, prima coperti all'interno, poi usciti allo scoperto, di passare su di esso e di occupare gli spalti. Nella parte superiore della torre si dispongono i picchieri e gli arcieri, i quali con picche, altre armi da lancio e con pietre abbattono i difensori. Fatto ciò, la città è presa senza indugio. Quale altro aiuto rimane a coloro che, confidando nell'altezza delle mura, all'improvviso vedono, al di sopra di esse, ergersi un muro nemico ancora più alto?"
Va da sè quindi che l'altezza e le proporzioni di una torre mobile variavano a seconda dell'altezza delle mura di una città. Sempre Vegezio (IV, 30) ci fornisce due metodi usati per calcolare l'altezza delle mura della città da assediare e permettere all'esercito assediante di adeguare i loro macchinari ogni volta.
1. misurare la lunghezza di un cordino legato ad una freccia scagliata contro la sommità del muro avversario.
2. Misurare la lunghezza dell'ombra proiettata sul terreno dal muro , comparandola con una semplice proporzione con la lunghezza dell'ombra proiettata da un'asta di altezza nota.
Tieni conto che Vegezio è un autore tardo romano, che tuttavia scrive il suo trattato prendendo le nozioni degli autori che lo hanno preceduto, e che quindi queste notizie che ci fornisce sono di "prima mano".
Veniamo adesso ad Apollodoro di Damasco, famosissimo architetto sotto Traiano, che si è occupato anche di Poliorcetica con un bel trattato.
Apollodoro ci indica che le travi più lunghe misuravano 4,7 m di lunghezza e 37 cm di larghezza, per 22 cm di spessore. I quattro montanti angolari della torre d'assedioerano di spessore triplo e convergevano gradualmente verso la cima. La base era composta da due coppie di travetti paralleli con le ruote fissate fra quest'ultimi. La struttura era poi rivestita con tavole ricoperte da uno strato di argilla e di cuoio grezzo.
Il ponte levatoio a mezza altezza, era sostenuto da corde che partivano dai montanti angolari. quando queste corde venivano rilasciate il ponte levatoio si abbassava ed un sistema di stuoie rinforzate da traverse rigide si posizionava lateralmente in modo da costituire un ponte protetto da entrambi i lati.
Spero di esserti stato utile, se hai bisogno di altro non hai che da chiedere.
Saluti, Alessandro.
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