Forum : Veicoli militari

Soggetto : 1/48

 Cristian Cantoni :

2/3/2005 00:08
 Sembra che l'1/48 stia prendendo piede di brutto ultimamente...
ecco un esempio di kit di miglioria di figurini e di mezzi...
http://www.perthmilitarymodelling.com/reviews/48/48reviews.htm
certo che mi affascina sta scala non è micro come l'1/72 e non è grande quanto l'1/35 si può fare un diorama piccolo anche senza diventar matti con le minuterie (gli 1/72isti mi spellano)... c'è qualcuno di voi che ne ha avuti tra le mani per esporre un parere che non si limiti alle foto...???

 Hummel :

2/3/2005 08:57
 Qua presentano solo i figurini della Gasoline.. molto piú belli gli Hecker & Goros..

 Luciano Maffeis :

2/3/2005 09:23
 Giorni orsono ho avuto occasione di vedere lo Sherman di Tamiya e non ha nulla da invidiare al fratello maggione in 1/35. La novità costruttiva è rappresentata dalla parte inferiore dello scafo in metallo (non ho capito il perchè di questa scelta) che poi si accoppia al guscio superiore tramite viti. Tamiya non ha inventano niente poichè vi erano giá , diversi anni fa, i modelli della Bandai (anche qui Tigre, Sherman, Jeep ma anche M3 Half-Track. Sd.Kfz 251) che erano oltretutto molto particolareggiati con gli interni dello scafo e della torre ed anche il motore e organi meccanici. Credo che questa scala abbia avuto il suo rilancio in Francia (almeno così mi è parso leggendo abitualmente SteelMaster) ed ora con l'entrata di Tamiya e di Skybow si assisterà alla logica avanzata dell'aftermarket che sfornerà fotoincisioni, decals, cingoli maglia a maglia e quant'altro. Ciao,
Luciano

 Pierpaolo :

2/3/2005 17:39
 Oggi , mezz'ora fa , ho potuto vedere sia lo Sherman , sia lo Sturmgeschütz. Molto bellini entrambi ! Penso che l'unico problema sia proprio lo scafo in pressofusione che nello Sherman presenta sotto 2 bei buchi per le viti (colmabili) e nello Sturmgeschütz ha annessi i braccetti delle ruote che quindi non possono essere montati estesi o ritratti per simulare ad esempio lo scavalcamento di una massicciata ferroviaria (tema molto caro a tanti "carrarmatari" , ma dove si trovano poi binari in 1/48?).Anche i cingoli in plastica divisi in sezioni non mi convincono molto ma i 72isti penso ci siano abituati. Tutto sommato però..niente male
Entrambi a 24€ .. non proprio poco...

Ciao
Pierpaolo (Aeroplanaro corrotto dai carri)

 Roberto Toso :

6/3/2005 19:09
 A suo tempo costruii un Tigre 2 Porche e un Pz. III M per l'Italtrading,allora distributore per l'italia dei kits in 1/48 della Bandai, devo dire che si prestavano bene anche a modifiche e migliorie.
Unico punto dolente di quei tempi erano i cingoli, allora in vinile, con tutte le conseguenze del caso.
Non capisco la necesita', se non puramente commerciale, da parte della Tamiya di imbarcarsi in questa scala. Forse ha forti pressioni dal mercato americano, anche perchè quello francese, precursore dell'1/48 per i mezzi militari, riesca a motivare grossi costi d'industializzazione pur anche ad una colosso economico finanziario come la Tamiya.
Personalmente ritengo l'1/35 come scala regina del settore, in quanto permette la riproduzione di gran parte dei particolari, mentre con l'1/72 si possono realizzare diorami con numerosi mezzi su superfici contenute. Ritengo invece l'1/48 la scala ideale per gli aerei, in quanto, scale maggiori richiederebbero grandi spazi e già in queste dimensioni si riescono ad evidenziare moltissimi particolari.
Chi vivrà vedrá !
Saluti
Roberto

 Alfio :

7/3/2005 11:30
 Ciao.
Io ho preso il tigre della Tamiya e l'ho confrontato con lo Jagdtiger della Bandai.
Devo dire che è un bel passo in avanti. Il kit Tamiya. anche se non ha gli interni dettagliati, è veramente bello.
Ritengo che con questi mezzi si possano creare dei diorami misti ( ad es. il Tigre che passa accanto ad uno sturmovich abbattuto ) con un grado di dettaglio maggioire rispetto ad un diorama in 1/72.
O no?! :-?

 Fabio :

7/3/2005 13:07
 Senz'altro la compatibilità "ferraglia"/"volatili" (intendo a livello di scala) può essere molto attraente, mantenendo il tutto in ingombri piuttosto gestibili.
Credo che Tamiya lo abbia fatto per trovare ulteriori sbocchi di mercato, anche se oggi l'investimento, almeno per quello che riguarda gli stampi, è estremamente contenuto rispetto al passato, tanto da rendere appetibile il rilascio di kit in una data scala anche per un singolo mercato.
Se uno stampo standard in 1/35 fatto con master manuali ed elettroesrosione può costare una media di 50-70.000 euro, uno stampo fatto utilizzando l'accoppiata CAD/CAM (Computer Aided design/ Computer Aided Manufacturing) il costo per uno stampo per plastica ad iniezione in 1/35 scende ad una media di 5-8.000 euro.
Una volta se ci si imbarcava in un progetto in 1/72 si doveva rifare tutto da capo, oggi si prende il CAD, gli si dice come si vuole riscalare il disegno ed in pochi minuti si è pronti a far produrre al CAM un nuovo stampo.
Una volta fatto il disegno quindi un kit in 72/48/35/16 può oggi comportare un investimento di 20.000 euro totali per gli stampi che sono sempre meno della metà di uno stampo "convenzionale" in 1/35...
Ciao
Fabio

 Lorenzo :

7/3/2005 14:53
 A volte mi chiedo se tra il boom della 1/48 (di chiara importazione aeronautica) e la crisi della 1/35 ci sia un legame del tipo: visto che la 1/35 non vende (come una volta) allora io produttore spingo sulla 1/48.

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