Forum : Gallerie fotografiche

Soggetto : Panzer IV ausf C di Topo (aggiornato)

 Topo :

19/7/2007 22:39
 Ciao a tutti.
Il piccolo aggiornamento consiste nell'aggiunta di erba bassa e alta a scapito delle zone con terra nuda, chè mi sembravano poco convincenti.
Commenti, insulti e vaglia postali sono benvenuti.

Saluti :-)

ah, la galleria è QUI

 stefanca :

19/7/2007 22:49
 per il vaglia ti sei dimenticato di mettere l'indirizzo...

Veramente fantastico, trovo che l'albero e l'erbetta gli dia un tocco di veridicità notevole. Il pupassetto è un masterbox vero?

 izzuB :

19/7/2007 23:23
 Passiamo direttamente agli insulti :-D , non a te ma alla ditta produttrice del kit:il carro non è un ausf C ma un ausf B


a)la mitragliatrice coassiale non ha il manicotto corazzato
b)nelle istruzioni non è specificato che la balkenkreuz frontale è dipinta su un supporto metallico e non direttamente sullo scafo
c) nelle istruzioni non è indicato che durante la campagna di Francia la mimetica non era monocroma dunkelgrau ma bicolore
ciao

 skorpio62 :

20/7/2007 01:36
 Bello, bello, bello però se non vuoi solo insulti di come hai fatto l'erba e l'albero!!!
Stefano
P.S. solo vaglia no Pay-Pal? :-D :-D :-D

 Magister :

20/7/2007 04:57
 Ciao Sergio mi piace molto il tuo lavoro si vede molto bene anche l erba e l albero.

Saluti

Flavio

 Topo :

20/7/2007 08:04
 Grazie a tutti dei commenti;
Giovanni, in effetti pensa che ho pure fatto attenzione stavolta! :-D
Su un "Panzer colours" avevo trovato un disegno di questo mezzo, ma la didascalia riportava una corbelleria; c'era anche la seconda foto che hai postato, ed in effetti mi pare lo riportasse come un ausf B, ma non potendo vedere il manicotto corazzato ed esaminando la forma della corazzatura del cannone mi ero persuaso a dare ragione al sig. Tristar che invece lo indicava come ausf C.
In effetti mi chiedevo cosa potesse essere quella macchia scura sul frontale... :-x
La seconda foto che hai postato non l'avevo mai vista, ed in effetti avrebbe fugato ogni dubbio; circa i due toni assolutamente non me ne ero accorto.
Supponi grigio e verde oppure grigio e marrone, come in un recente interessante articolo comparso su Steel Art?
Il figurino è in effetti un Masterbox, piuttosto ben fatti, dalle pose accattivanti e moolto economici.
L'erbetta è un mix di erba da modellismo per quella bassa, canapa da idraulico e carta ritagliata per i ciuffi piú alti;
l'albero è fatto di una struttura di filo di rame intrecciata ricoperta di milliput, con delle piccole piantine a simulare le ramificazioni piú piccole e la classica maggiorana per il fogliame (che oltretutto profuma piacevolmente il modello :-D )

Grazie per i commenti (ora aspetto i vaglia) e saluti :-)

 skorpio62 :

20/7/2007 10:28
 "la classica maggiorana per il fogliame (che oltretutto profuma piacevolmente il modello)"
...ma questo è modellismo zen! :-D :-D :-D
Stefano
P.S. no vaglia only Pay-Pal

 pgdm :

20/7/2007 10:35
 Sergio, B o C che sia lo trovo molto bello e altrettanto bella, se non di piú, l'ambientazione.

Giovanni è micidiale. Perchè credi che mi sono buttato sui carri russi? Perchè spero non li conosca abbastanza... :-D :-D :-D

In realtà sull'altro fronte c'è Gigi. E' una specie di tenaglia storica: da una parte Giovanni dall'altra Gigi, tu in mezzo.
E per fortuna che Daniele "Sherman" è piú umano...

Bisogna saper soffrire...

Ciao


:-) :-)

 Topo :

20/7/2007 10:36
 Quote:
Giovanni è micidiale. Perchè credi che mi sono buttato sui carri russi? Perchè spero non li conosca abbastanza...


...possiamo sempre dire che facciamo mezzi "fantasy" :-D

 pgdm :

20/7/2007 10:42
 Sì però stai piú attento a come ti esprimi ...
Non puoi chiedere a Giovanni se "suppone" che sia un colore piuttosto dell'altro: lui non suppone. Lui sa.
E la fregatura è che lo sa davvero....
L'unica cosa secondo me è che cominciamo a farci dei falsi con Photoshop...
:-D :-D

 skorpio62 :

20/7/2007 10:46
 "...possiamo sempre dire che facciamo mezzi "fantasy""
Sergio tanto lo trovi anche lì l'izzuB o il gigitank di nicchia :-D :-D :-D
Stefano
P.S. per Giovanni e Gigi: niente di personale...tanto per tirare due kaxxate!!!

 izzuB :

20/7/2007 11:13
 Per Sergio
Suppongo :-D trattarsi di marrone e grigio: fidandomi della documentazione presentata dal duo Doyle-Jentz, l'uso del solo dunkelgrau sarebbe iniziato immediatamente dopo la campagna di Francia; quindi , anche se dalla maggior parte delle fotografie pubblicate sembrerebbe il contrario, quei mezzi "dovevano" essere grigi con bande marroni ;-)
p.s. le antenne dei carri tedeschi erano rigide quindi potevano piegarsi ma non flettersi
Per Paolo Giovanni
Sto cominciando a raccoglier documentazione anche sui carri sovietici, quello che per adesso mi frega è il cirillico :-D :-D :-D
ciao

 Topo :

20/7/2007 11:33
 @Giovanni:
Ok, grazie.
La prossima volta prima di iniziare un modello piombo a casa tua e tiriamo fuori tutti i sacri testi :-D
@Giovanni Paolo I° e Skorpio:
...non c'è via d'uscita :-D

 pgdm :

20/7/2007 13:40
 Giovanni: ti diffido formalmente dal documentarti su qualsivoglia fonte, redatta con qualsivoglia (ti piace qualsivoglia?) carattere, corredata o meno di schizzi, disegni, fotografie o qualsivoglia (e daje!) forma di illustrazione, sia di tipo cartaceo che riprodotta con strumenti elettronici, comunque concernente mezzi terrestri dell'ex URSS.
In caso contrario mi vedrò costretto a denunciarti per istigazione al suicidio.

Per Sorcio, pardon Sergio: Giovanni Paolo I°, che Dio l'abbia in gloria, finì sì la sua carriera come Papa, ma in età assai prematura per una dipartita da questo mondo terreno. Pur grattandomi furiosamente le pudenda ti diffido comunque ad accostarmi a personaggi che, per quanto importanti, abbiano lasciato questo mondo prima del compimento del 90° anno di etá , anche perchè se no non ce la faccio a finire i modelli che ho.

Per Skorpio: capisco il modellista di carri che ad un certo punto, nella vita, trovi l'irrefrenabile desiderio di accoltellare Gigi e/o Giovanni. Mi stupirei se lo facesse perchè li ritiene supponenti o privi di spirito.



:-D :-D :-D

 Wanderer :

20/7/2007 15:26
 Perfettamente d'accordo con Giovanni.
Le chiazze erano in marrone scuro e tale prassi era secondo alcuni studiosi tedeschi codificata con circa un terzo della superficie del mezzo in Dunkelbraun e due terzi in Dunkelgrau.
Su una rivista tedesca di modellismo hanno anche provato a realizzare uno StuG 3 A con questa mimetica bicolore e le foto in bianco e nero del modello, pur con tutti i distinguo del caso, hanno dimostrato come la differenza tra i due colori sparisse. Questo fa pensare che questo schema, come indicato da Jemtz-Doyle fosse molto piú diffuso di quanto non si pensi.
Ciao

 skorpio62 :

20/7/2007 16:35
 E io che mi credevo che lo schema bicolore fosse stato usato fino all'inizio della Campagna di Francia :-o
Stefano

 Topo :

20/7/2007 20:13
 Quote:
Su una rivista tedesca di modellismo hanno anche provato a realizzare uno StuG 3 A con questa mimetica bicolore e le foto in bianco e nero del modello, pur con tutti i distinguo del caso, hanno dimostrato come la differenza tra i due colori sparisse. Questo fa pensare che questo schema, come indicato da Jemtz-Doyle fosse molto piú diffuso di quanto non si pensi.


Allora deve essere lo stesso articolo comparso sull'ultimo "Steel Art".
Magra consolazione:
almeno ad aver fatto questo errore del dunkelgrau integrale sono in abbondante compagnia. :-D

Saluti a tutti :-)

 chione :

20/7/2007 21:20
 Da circa trent'anni porto avanti un altro hobby, oltre al modellismo, che si basa sulla ricerca e studio di fonti iconografiche.
Da questo ho imparato che esiste tutto ed il contrario di tutto e comunque, prima di dimostrare che una cosa esiste ed era diffusa, sono necessarie centinaia e centinaia di prove, altrimenti esiste ma è marginale e da una cosa marginale non si può pretendere di dimostrare che era la prassi.
Ora, tutti abbiamo visto migliaia e migliaia di foto che ci mostrano mezzi in grigio scuro. Un colore che ha la spiccata tendenza ad assumere forme inverosimili di scolorimento, ombreggiature e macchie già quando è certo al cento per certo che era solo grigio.
Il fatto che l'eventuale secondo color è pressochè irrilevabile nella stragrande maggioranza di foto, non dimostra che c'era e non si vede, ma che molto probabilmente non sapremo mai se c'era e quanto era diffuso.
E' innegabile che un certo numero di foto mostrano inequivocabilmente la presenza di un secondo colore ma restano comunque una quantità del tutto marginale.
Questo contribuisce a minare una certezza fino a poco tempo fa sssoluta circa la generale diffusione del grigio scuro, ma è impossibile sostenere che tutti i mezzi fossero verniciati in due colori.
Queste considerazioni, pure congetture, invece di arrestarsi di fronte all'evidenza fotografica, possono solo che accrescersi in quanto vi faccio notare che nella stragrande maggioranza dei materiali fotosensibili dell'epoca non era resa fedelmente la scala di grigio a cui siamo abituati a pensare. Ovvero un rosso od un giallo che dovrebbero essere rispettivamente un grigio medio ed un grigio chiaro spesso sono del tutto neri. Ulteriore complicazione.
Ho senpre inoltre sostenuto che i mezzi venivano accuratamente manutenzionati, riparati e riverniciati (al contrario di coloro che ci vogliono far vedere mezzi tutti marci e scrostati come non se ne vedono mai se non in pochissime e marginali foto) e quindi è altresì molto probabile che certe chiazze piú scure sul grigio potessero essere aree ritoccate o ridipinte.

Sulle foto del pz iv in questione, a parte le versioni che non conosco e non metto becco, e l'evidente pannello su cui sta la croce, a parte macchie e schifezze di vario genere non mi sembra di rilevare alcuna chiazza di altro possibile colore mimetico.

[ Modificato da chione il 20/7/2007 21:23 ]

 pgdm :

20/7/2007 22:46
 Aggiungo che all'epoca le pellicole B/N erano ortocromatiche (non sensibili alla luce rossa) o pancromatiche (poco sensibili al verde).
SE s fotografava lo stesso mezzo con l'una o l'altra si avevano due risultati sensibilmente diversi (per esempio con l'ortocromatica il marrone, che ha un forte quantità di rosso, sarebbe venuto chiarissimo. Viceversa molto piú scuro del necessario conla pancromatica).
Senza tener conto delle variabili relative alla diluizione dei bagni di sviluppo, al loro grado di esaurimento, all'agitazione del bagno, alla temperatura, all durata dello sviluppo ecc. ecc.).
Alla fin fine le fonti piú attendibili risultano le circolari.
Non parliamo poi delle foto a colori dell'epoca...

 chione :

21/7/2007 00:07
 PG...qualcosa non mi torna...
La pellicola pancromatica è sensibile a tutte le lunghezze d'onda della luce, quindi è quella che dovrebbe piú fedelmente restituire le normali scale di grigio.

La ortocromatica è sensibile solo fino alla lunghezza d'onda del giallo, ovvero non si impressiona al rosso, infatti, come le carte da stampa si manipola in tale luce.
Ora però dobbiamo ragionare alla rovescia, con il negativo.
Un negativo non impressionato è "bianco" ovvero trasparente, uno troppo impressionato è nero.
Se noi fotografiamo un soggetto a prevalenza rosso con una ortocromatica il negativo risulterà poco impressionato ovvero piú bianco del normale, quindi una volta posto sotto la luce dell'ingranditore per essere stampato lascerà passare una maggiore quantità di luce, quindi la stampa ottenuta risulterà molto piú nera della realtá .
Quindi un soggetto rossastro fotografato con pellicola orto è praticamente nero... questo fa impazzire gli autodidatti del militaria (solo Barbarigo capirà questa mia battuta...) quando cercano di identificare le filettature sulle mostrine e divise...
La pellicola orto era la preferita dai ritrattisti ed ecco le dificoltà nel militaria.
Ma in esterni si utilizzava soprattutto la pancromatica.

Quindi in normali condizioni il marrone dovrebbe essere sempre piú chiaro del verde, ma sappiamo che infinite varianti, diluizione della vernice, polvere, condizioni di luce, possono alterare la percezione.

Il trattammento di stampa influisce su tutte le tonalità dei grigi. Se il bagno di sviluppo è esaurito si smette di stampare perchè l'immagine non viene fuori neanche bestemmiando in aramaico. Se la carta è vecchia ingrigisce e non si riesce a stampare.
Solo l'esaurimento del bagno finale di fissaggio può causare un ingiallimento delle copie a lungo termine.
Comunque se alcune macchine dell'epoca, soprattutto quelle piú popolari, spesso approssimative ed imprecise producevano foto mosse o sfocate o male esposte per imperizia del non professionista utilizzatore del mezzo, chi invece trattava pellicole e carte era quasi sempre un professionista molto esperto e sapeva tirarti fuori una bella foto anche da una schifezza di negativo.
Colleziono foto d'epoca da molto tempo, ho un archivio che sta arrivando a 16000 immagini, raramente ci sono immagini alterate nelle tonalità del grigio.
Con il tempo le foto molto vecchie tendono ad ingiallire, quelle all'argento ad annerirsi, ma parliamo di foto di fine '800 o inizio secolo maltrattate da chi le ha conservate.
Alla faccia di foto a colori, videocassette e tra qualche anno vedremo cosa resterà dei nostri CD e DVD le foto in bianco e nero, ( e ancora di piú le negative, soprattutto quelle in lastra) se ben trattate e conservate sono per ora l'unica fonte di immagine tecnologica che l'uomo abbia creato che ha dimostrato di potersi conservare per oltre cent'anni....

Foto a colori all'epoca non ne esistevano.
Esisteva la pellicola positiva, ovvero la diapositiva.
Mentre la merda americana chiamata kodak ingialliva già dopo pochi anni (... ci hanno truffato tutti... andate a vedere le vostre foto a colori di qualche decennio fa...se riuscite ancora a vedere tra la nebbia marrone)
La pellicola positiva tedesca come ad esempio la Agfa era di gran lunga superiore, solo ad oltre sessant'anni di distanza, se mal conservata, inizia ad avere dominanti verde-azzurro
Si trovano spesso diapositive a colori tedesche della seconda guerra mondiale che hanno ura resa cromatica pressochè perfetta. MA purtroppo per quanto detto prima il documento a colori è troppo marginale per poter soddisfare le esigenze di ricerca ma tuttavia una elemento da non trascurare.

[ Modificato da chione il 21/7/2007 0:13 ]

[ Modificato da chione il 21/7/2007 0:14 ]

[ Modificato da chione il 21/7/2007 0:16 ]

 gizpo :

21/7/2007 00:14
 Ho visto solo adesso il diorama riveduto e corretto, bellissimo, l'erba e l'albero sono da fare invidia :-D.

Per quanto riguarda la versione del mezzo non metto becco in quanto cosciente di non capirne una mazza.

Interessantissima la livrea a 2 toni grigio e marrone, apre la porta a qualche nuovo ed originale modello in futuro.

 pgdm :

21/7/2007 01:17
 La pancromatica è sensibile anche al rosso ed in questo può presentare un vantaggio sull'ortocromatica, ma la sua estensione verso il rosso la paga con una minore estensione verso i verdi e i blu.
E' noto a tutti, e sicuramente lo sarà anche a te, che se vuoi far "uscire" un normalissimo cielo con un po' di nuvole devi filtrare in giallo, proprio per riequilibrare lo ... squilibrio della pancromatica.
Sul marrone piú chiaro o piú scuro hai ragione tu. Pensando alle variabili che intervengono nello sviluppo di una pellicola ho continuato a ragionare in termini di negativo, senza pensare che chi legge giustamente pensa in termini di foto visibile, ossia di positivo.
L'ortocromatica non era preferita soltanto dai ritrattisti (rendeva praticamente invisibili molti difetti della pelle quali brufoli, angiomi, efelidi ecc. appunto perchè rossastri) ma anche da chi, nelle condizioni non sempre ottimali che si potevano avere in prossimità del fronte, poteva arrangiarsi con una luce rossa, che spesso "copriva" anche gli altri spifferi di luce. Avere il buio totale era infatti, paradossalmente, piú difficile che non l'avere una luce rossa o rossastra. Inoltre potevi comunque lavorare con un po' di luce.
Sullo sviluppo del negativo e sul'esaurimento dei bagni mi spiace contraddirti.
Un normale bagno metolo-idrochinone + tampone si può usare e riusare come tale, allungando ogni volta il tempo di sviluppo secondo formule matematiche che variano un po' tra loro (in base al rapporto metolo-idrochinone o al tipo di pellicola, alle sue dimensioni ecc.). Oltre un certo allungamento di tempo lo sviluppo si considera esaurito perchè comunque, per quanto si allunghi il tempo di sviluppo, questo non ha piú la forza di produrre i neri profondi.
In alternativa si usa una parte dello sviluppo base diluita con molte parti di acqua (1 a 10, per esempio) e poi la si butta via dopo sviluppata la pellicola. Questo modo di procedere garantisce una costanza di risultati che l'allungamento dei tempi di sviluppo con l'uso della soluzione base non da.
Il mito dello stampatore con le palle quadrate che tira fuori una stampa stupenda da un negativo sballato è appunto un mito.
Se un dettaglio in ombra o in luce, o un contrasto sufficiente, o una buona scala di grigi sul negativo non ci sono lo stampatore o ce li fa a matita o si attacca al tram. Può al massimo barare stampando su carta ultracontrasto (una 5, per capirsi) che fa apparire (ma solo apparire) con un qualche senso di maggior nitidezza la stampa di un negativo impastato. Ma se un negativo ha le ombre che risultano trasparenti e prive di dettaglio che fa lo stampatore? Inventa? Se le luci sono dei neri piú neri della notte?
Non capisco poi cosa intendi quando dici che la stampa influisce sui grigi. La stampa può influire soltanto sui grigi che sono sul negativo. Ma se su quest'ultimo i grigi mancano mancheranno necessariamente anche sulla stampa. Può accadere, certo, che uno stampatore un po' ... pippa, non riesca riportare sulla carta tutti i grigi che ci sono sul negativo. Ma il contrario è semplicemente impossibile.
Quanto all'esaurimento del bagno non è che avvenga di botto. Anche un bagno tecnicamente esaurito ti darà un'immagine (a meno che non ci hai fatto cadere dentro del fissaggio), solo che non ti darà ineri profondi perchè non piú in grado di far reagire a fondo l'argento della carta o della pellicola. Inoltre il dover "tirare" lo sviluppo per compensare la minore energia finisce per sporcare i bianchi. Uno schifo di immagine, insomma, ma un'immagine.
Non hai considerato poi il fattore temperatura.
Te lo immagini il tecnico del Luce che sta sviluppando una pellicola a Tripoli con 40° o piú all'ombra? Potrà essere pure un padreterno della camera oscura, ma la pellicola gli si svilupperà contrastatissima. E quando andrà a stampare i dettagli nelle luci (del positivo) se li sognerá .
Naturalmente io ragiono sul presupposto di un negativo ben esposto. Se poi ci mettiamo in mezzo anche gli errori di esposizione allo scatto allora addio...
Sulla fotografia a colori cerchiamo di capirci: per me sono tutte foto sia le stampe sia le dia.
Io fra negativi e dia, comprese lastre di famiglia che hanno raggiunto i cento anni e sono ancora, come dici tu, perfettamente stampabili, ne ho circa 25.000, fra 35 mmm e 6x6. Se poi ci sommo le foto digitali ...
Io però non ho modo di dire ora che tra cento anni le foto che ho su CD o DVD non saranno perfette. Anzi, francamente, non ho proprio modo neppure di dubitare che lo saranno.
Posso dire però che che le Kodacrhome di 35 anni fa, tenute al buio, sono ancora come erano, così come le Ektacrhome (che hanno perfettamente conservato anche il loro fondamentale difetto di contrasto eccessivo). Molto meglio le Fuji (Velvia sottesposta a 40 ASA su tutte). Le Agfa sono semplicemente scomparse.
Le stampe a colori hanno invece in qualche caso dimostrato una minore resistenza, ma vorrei sapere come sono state stampate prima di pronunciarmi.
Ciao :-)

 Topo :

21/7/2007 13:36
 WOW!
Scontro di titani!

Una proposta; l'argomento iniziale (il mio dioramino) direi che è esaurito, mentre si sono delineati all'orizzonte del topic argomenti di ben altro interesse, quali le ipotesi di livrea tedesca nella campagna di Francia, l'attendibilità delle immagini fotografiche d'eopca fino allo studio statistico del materiale fotografico disponibile, incrociato con altre fonti.
Vista la serietà e professionalità di molti partecipanti del forum, e visto l'interesse di questi argomenti, che ne direste di dare a questi spunti lo sviluppo che meritano, rinominando il titolo del post o spostandolo o facendo quant'altro per rendere piú accessibili e fruibili gli interessanti interventi che io sò seguiranno?

 chione :

21/7/2007 14:10
 Le formule matematiche in camera oscura lasciano il tempo che trovano e vanno sostituite adeguatamente con lunga esperienza empirica

La vita media di un litro di sviluppo è proporzionale alla superficie di carta sviluppata o al numero di negativi trattati.
Un litro di sviluppo per negativi può trattare al massimo 7-10 rullini 35 mm da 36 esposizioni poi risulta pericoloso contiuare pena il buttare via tutto.
Perchè come tu dici non è pià possibile grantire la fedeltà dei contrasti.
Analogo discorso per lo sviluppo per carta.
Con un litro di esso non si riescono a stampare piú di cento carte di un formato 10-15 e piú aumenta il formato meno se ne stampano.
Alla fine la soluzione non reagisce piú e non riesce a rivelare l'immagine e come dici tu ne viene fuori una schifezza quindi meglio smettere.
L'unica soluzione che è possibile "rigenerare" nel tempo è quella di fissaggio, aggungendo ancora iposolfito è possibile utilizzare la stessa per piú sedurte di stampa.
Considerando l'esiguo costo dei sali è comunque sempre consigliato non eccedere nello sfruttamento e buttare via il tutto.

Ho conosciuto decine di fotografi professionisti e persone che hanno passato la loro vita in camera oscura e ti posso assicurare che un buon stampatore può veramente fare miracoli in camero oscura. Ovviamente non si possono correggere difetti di messa a fuoco e di inquadratura ma si possono rimediare moltissimi problemi anche gravi di esposizione.
Intanto con la pellicola ortocormatica è possibile iniziare a modificare la foto già dal negativo, in quanto, contrariamente alla pancromatca è possibile svilupparla in luce e quindi arrestare lo sviluppo del negativo al momento giusto o correggere i punti del negativo malamente esposti.
Il problema della temperatura si ovvia riscaldando i bagni se si è in ambiente freddo, se si è in ambienti caldi e non si dispone di mezzi raffreddanti allora si agisce sui tempi di immersione, un negativo che normalmente si sviluppa in 10 minuti si svilupperà in metà tempo.
Ho conosciuto fotografi che hanno iniziato la loro carriera a fine ottocento che neppure sapevano contare ma sapevano esattamente quando tirare fuori la pellicola o la stampa.

Poi il resto si fa in stampa
Ma sarebbe meglio dire si FACEVA...
Una volta erano a disposizioni infinite gradazioni di carta (come erano a diposizione infiniti tipi di pellicola) che ora non esitono piú. La fotografia in bianco e nero è stata uccisa dal mercato e dall'oblio delle esperienze acquisite.
Per le mie ricerche in campo iconografico, per dirla in breve, vado per le chiese a fotografare affreschi medievali, sono spesso costretto a scattare foto in ambienti del tutto privi di luce dove, con macchine non professionali, o comunque con le macchine meccaniche di un tempo, bisogna spesso improvvisare con l'esposizione per ricercare di ritrarre comunque soggetti totalmente privi di contrasto. Eppure fino a dieci anni fa riuscivo con carte 1 o 3 ad estrarre buone foto anche da negativi che a visione diretta apparivano del tutto bianchi o del tutto neri. Fino a qualche tempo fa mi era possibile stampare senza problemi vecchie lastre nerissime o riprodurre vecchie foto sbiadite o annerite avendo a disposizione materiali un tempo comuni.
Ed io sono un perfetto ignorante in materia.
Un professionista che stampava migliaia di immagini al giorno poteva davvero fare miracoli ed acquisire esperienze utilizzabili in ogni situazione.

Per le dia mi riferivo ai prodotti di anteguerra fino agli anni 50. 35 anni fa è tutto un altro mondo.

 chione :

21/7/2007 14:37
 Ora rispondo a topo...

Bello quello che dici ma anacronistico...
Se io e il PG ci siamo messi a disquisire su argomenti che altrove sarebbero cazziati come rigorosamente OT è solo perchè, al meno nel mio caso sono un vecchio incarognito nelle mie assurde esperienze e cerco di tirarle fuori tutte le volte che ne ho (sempre piú rare) occasioni sperando vanamente che a qualcuno interessi.
Fa sempre piacere discuter con chi sa e può portare altrettante esperienze anche diverse e contrastanti, tutto può servire a far crescere la conoscenza.
Se non si discute non si cresce

Ma da quando il modellismo si fa prendendo come spunto i modelli degli altri sulle riviste o facendo ricerca in rete e di fotografia e di libri non se ne parla ormai piú da anni.... e fino a che i modellisti risponderanno a qualunque dubbio sollevato con la classica frase giustificatoria: "l'ho fatto così perchè poteva essere così e comunque a me piaceva così"... e finchè saremo in due a discuter di argomenti noiosi e pallosi...
allora ogni buona intenzione è pura ed assoluta perdita di tempo.

Per questo intervengo sempre meno e solo quando ci sono argomenti con basi concrete come pochi sanno sollevare.

Per questo ho smesso di postare foto dei miei modelli a cui non frega un cazzo a nessuno e a cui nessuno osa fare una critica.

Per questo mi guardo bene ad elargire le mie già ridotte conoscenze gratuitamente visto che quando capita di chiedere qualcosa nessuno ti risponde perche certe paranoie ce le facciamo solo cretini come me e te...

Ammiro e appoggio (senza spingere) comunque chi vuole ancora portare avanti questa lotta

 pgdm :

21/7/2007 14:42
 Sergio ti chiedo scusa e chiedo scusa anche agli altri, verosimilmente piú interessati a tematiche inerenti il sito che non ad argomenti connessi in qualche modo ma non specifici.
Spero non la vorrai prendere per una mancanza di rispetto.
Purtroppo Chione (è tutta colpa sua! :-) ) mi ha risvegliato una delle mie piú forti passioni, che è la camera oscura.
Ciao
:-)

Chione, pensa che io non ho mai comprato gli sviluppi, ne' per carta ne' per pellicola, ma li ho sempre fatti da me con la bilancina... :-) e ho ancora scorte di metolo, di fenidone, idrochinone ecc.
Dio che tristezza....

 stefanca :

21/7/2007 15:10
 Chione e PG, l'argomento forse sarà anche O.T. ma dimostra (se ce ne fosse ancora bisogno) che in questo forum c'è gente molto preparata, e gli "scapestrati" come me leggono con interesse e imparano, perciò non scusatevi se siete O.T. ma parlatene di piú!

 chione :

21/7/2007 15:34
 Avendo avuto per maestri veri forzati della camera oscura, mentre io ho prostituito tutta la fortografia solamente all'uso di archivio per hobby e ricerche, ed essendo tutta gente ormai in pensione da decenni o passata a miglior vita da tempo, il mio pensiero fotografico si è fermato al B/N alle macchine a soffietto, e comunque meccaniche (pensa che le macchine piú evolute che abbia usato e che uso ancora oggi sono varie Exacta degli anni '50 e quando giocavo ancora con il 6x6 una hasseblad comprata da mio padre nel 1959 a bordo di mercantile svedese in cambio di una damigiana di barbera) per me la pellicola e la carta è sempre stata soprattutto Ferrania (quando era Ferrania e non 3m o altri nomi esotici, è qui a diceci km da me si andava a comprare all'ingrosso allo spaccio a quattro soldi in bobine da centinaia di metri), ai sali, che fino a qualche decenio fa compravo (come le terre colorate per modellismo ora dette pigmenti) in un negozio in centro dove trovavi ogni sostanza e che ha chiuso stanco di leggi proibizionistiche e balzelli.

Negli ultimi anni mi fornivo da Chemifoto Ornano, alcuni sali durano decenni e ne bastano pochi grammi, quando lavoravo seriamente, (ora è impossibile a causa dei materiali da stapa ignobili) l'iposolfito mi arrivava a sacchi da 50 chili e me ne andavano tre o quattro all'anno.

La vera tristezza è che tutto questo è ormai perduto per sempre come una lacrima nella pioggia....
Ora le foto me le compro su ebay e le scannerizzo.... questa è la vera tristezza....

 pgdm :

21/7/2007 16:24
 "Dio stramaledica Photoshop" come la vedi?
:-D :-D

 chione :

21/7/2007 17:38
 Il digitale NON è fotografia.

Ma te lo dice uno per cui il calendario si è fermato al 12 ottobre 1492... e quindi non fa testo.

Mi è difficle spiegare, Topo che mi conosce forse capisce, dovresti calare certe mie affermazioni nella realtà distorta del pazzo che sono, via MP tanto ne avrai avuto qualche assaggio.

Comunque anche le tecnologie diaboliche moderne vanno utilizzate per gli scopi che ci prefiggiamo.
Intanto il digitale ci ha permesso di risparmiare pellicola e carta. Col c... che mi mettrei li a fare foto ai modelli con il tradizionale...

Per uno come me che concepisce la fotografia come documento storico da conservare ogni nuova tecnica ci permette di rendere piú duraturo (???) un archivio. I filmini in 8mm del babbo come li vedremo ora dopo che gli ultimi proiettori si sono estinti e si stanno pure estinguendo le VCR? Grazie al DVD!
E visto che come si diceva sopra, una volta per conservare una vecchia foto bastava riprodurla o stampare la lastra o il negativo mentre ora la qualità dei prodotti fa si che ristampare o riprodurre produca immagini sempre piú scadenti allora ben vengano gli scanner ed i programmi di ritocco!
Sai quante foto d'epoca maltrattate ed ingiallite sono riuscito a salvare grazie allo scanner e a ridargli almeno una tonalità accettabile???

Insomma la novità non va nè snobbata nè assunta come verità assoluta, come oro colato che fa ignorare tutta la conoscenza precedenza ma va utilizata per migliorare la qualità della vita.

E questo si applica anche al nostro hobby modellistico. I pigmenti ovvero le terre di colorificio li usavamo da trent'anni.
Per fare un buon modello si può lavorare anche con mezzi poverissimi e non bisogna per forza avere tutti gli utlimi ritrovati della tecnica...

[ Modificato da chione il 21/7/2007 17:40 ]

 Topo :

21/7/2007 17:49
 @PGDM:
Guarda che hai travisato completamente il senso del mio intervento precedente! :-)
Semplicemente mi ero reso conto della possibilità che il thread virasse su argomenti molto piú interessanti e, credo, fondamentali tipo la questione della colorazione o ancora l'interpretazione, la catalogazione e l'incrocio con altre fonti della documentazione fotografica.
Evidentemente questi argomenti mi interessano parecchio, perchè, pur nei miei limiti, mi piace anche la parte di ricerca del modellismo; probabilmente (spero) questa parte interessa anche molte altre persone qui, e quindi ho solo pensato che sarebbe stato un peccato "nascondere" una discussione potenzialmente molto interessante sotto un thread dal titolo e in una sezione diversa.
Per quanto mi riguarda, a titolo esemplificativo, mi piacerebbe una sezione del sito dedicata unicamente alla raccolta ed alla corretta interpretazione ed utilizzo del materiale fotografico.

Saluti :-)

 chione :

21/7/2007 17:55
 ... oh ma non hai un bel modello da fare??
.... devi essere sempre qui a rompere???
....vieni vieni che te lo faccio io un bel corso sul "corretto interpretamento del materiale fotografico"...
te ne faccio interpretare 3-4000 poi mi dici come ti senti......
e adesso basta vado ad incollarmi due pezzi dello steyr, tanto se aspetto che qualcuno mi risolva il problema del tubo sul tetto....

 Topo :

21/7/2007 18:07
 Se invece di fare stufe su ruote facessi un bel Tiger avresti meno problemi! :-D :-D :-D

 pgdm :

21/7/2007 19:03
 Sergio, questa volta sono contento di aver travisato. Come non detto :-)

Magari una volta ti carichi questo pazzo scatenato di Chione in macchina e venite a prendervi un caffè da me.
Oppure vengo io da voi.
Ciao

 Topo :

22/7/2007 10:00
 Volentieri :-)

 stebi51 :

22/7/2007 12:53
 Sergio, complimenti per il modello e soprattutto per l'ambientazione veramente fatta bene. Io con prati, erba e roba del genere faccio schifezze, devo imparare molto.
Ciao, Stefano :-)

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