Forum : Ricognitori, Esploratori & Scout

Soggetto : Regio esplor. "Leone" 1924-25, autocostr 1:350 foto votazione

 marcellodandrea :

12/1/2017 00:18
 Ciao a tutti. Volevo iscrivermi alla campagna con questa nave, un esploratore della classe "Leone", autocostruito in legno e plastica in scala 1:350 nella configurazione iniziale del 1924-25.

La classe era prevista inizialmente in 5 battelli (poi completati tre: Leone, Tigre, Pantera) costruiti tutti nei cantieri Ansaldo di Genova Sestri. Nel 1938 furono riclassificati cacciatorpediniere e assegnati a Massaua in Eritrea, insieme con i 4 "Sauro" di cui condivisero la sorte (tutti affondati nel 1941).

Per la definizione di "esploratore" rimando alle definizioni che si trovano in rete, da cui penso si possa arguire la conformità al regolamento della campagna.

Di seguito, un disegno della nave in due viste e una foto del Leone in livrea grigio scuro, poco tempo dopo il varo (per ingrandire, cliccare sulla foto). Il modello finale avrà questo aspetto generale e la medesima colorazione in grigio scuro (conservata più o meno fino al 1930).







Il mio solito sistema per evitare svergolamenti dello scafo mentre si asciugano i vari strati di legno incollati tra loro..







La poppa della nave "da incrociatore" (rientrante verso l'alto)




La prua ritoccata con il milliput. Ma probabilmente dovrò correggerla ancora perché la stellatura in alto è molto accentuata.



E' ancora presto per decidere quale nave fare delle tre della classe e anche in quale situazione metterla (in alto mare o ormeggiata). Vedremo più avanti :-)

link alla galleria

 fabrizio_1960 :

12/1/2017 00:21
 Evvai!
mi preparo per lo spettacolo.   :-D

 dj :

12/1/2017 09:53
 Bella Marcello ...
fossi capace anche io a queste tue partenze a razzo ... sto ancora fermo al palo ... cioè al molo :-) ma credo a breve di mollare gli ormeggi ...
inutile dire che seguirò ... dalla RN Quarto ovviamente ... Giuseppe :-D  

 alcione :

12/1/2017 12:37
 Ciao Marcello,
ti spiace darmi il link del sito russo ?
ciao e grazie,
Francesco

 ziochicchi :

12/1/2017 16:16
 Ciao e benvenuto in questa campagna - autocostruzione : il ramo più difficile del modellismo ;-)

 adlertag :

12/1/2017 20:30
 Il mio voto lo hai già in cassaforte !
Riccardo

 marcellodandrea :

18/1/2017 23:52
 Grazie a tutti per l'accoglienza :-)  ma per i voti vedremo alla fine ...


Dunque, come dicevo la prua ha una stellatura un pochino accentuata così ho fatto una correzione con il milliput. Questo è il dettaglio di prora delle ordinate dei Leone  (tratto da un sito russo)



Qui il milliput ricopre la prua e deve essere ancora lisciato. I ponti sono ricoperti con plasticard da 0.25 mm.



Le fiancate ricoperte con plasticard da 0.5.  Non avevo strisce abbastanza lunghe ma stuccando con attenzione poi viene tutto liscio per bene. E a prua e poppa, con le curve che ci sono, non sarebbe comunque possibile utilizzare una striscia di plastica unica.








Il tagliamare, proprio a livello del galleggiamento, è leggermente rientrante invece che verticale, ma lascio perdere perché sarà comunque immerso per un millimetro circa nel "mare" del diorama.




A questo punto, dopo aver stuccato e lisciato con carta abrasiva di grana fino a 1000 (e acqua), dò una mano di primer e controllo la finitura. Poi se necessario correggo e liscio di nuovo.

Solo come curiosità, gli esploratori di questa classe erano navi decisamente più imponenti dei piccoli "tre pipe", quasi coevi (qui Insidioso e Schiaffino del 1917)



link alla galleria

 Andrea :

20/1/2017 09:34
 Io spero sempre che prima o poi ci delizi con una bella corazzata o un incrociatore.... con le tue capacità verrebbe fuori qualcosa di grande (e non nel senso delle dimensioni...)

 Mario Bentivoglio :

20/1/2017 10:34
 Grande Marcello...già si preannuncia un altro capolavoro dei tuoi !!!
:-)

Buon lavoro !!!
ciaoo
mario
:-)

 marcellodandrea :

20/1/2017 23:36
 Grazie della fiducia ragazzi... ma è sempre meglio rimandare i giudizi alla fine :-)  :-)  :-)

... in quanto a navi più grandi, il problema è trovare lo spazio e, non ultimo, il tempo per farle, se penso che per un cacciatorpediniere mi serve un anno...   (e a proposito di corazzate, Maurizio Maggi ha finalmente ripreso a lavorare alla sua Roma, nella pagina della Marina italiana, un tutorial da seguire senz'altro).


Tornando ai Leone, sul mio modellino ho dato una mano di primer, verificato eventuali ulteriori stuccature (ma è andata bene, c'era solo una piccola correzione da fare) e lisciato tutto di nuovo con carta abrasiva 600 - 800 (e acqua). Questo conclude la parte facile, diciamo così.






link alla galleria

 marcellodandrea :

14/3/2017 14:14
 ciao a tutti. Nonostante le apparenze NON mi sono dimenticato di questo modello.  Al momento sto facendo gli oblò sulle fiancate e presto aggiungerò la tuga. Solo che mi era preso voglia di fare un paio di carrarmatini - come saprete - per RoBerTo, e quindi ho un po' perso tempo. A breve le foto dei primi avanzamenti. :-)

 dj :

14/3/2017 14:59
  menomale ... credevo che avresti abbandonato a favore dei cacciafango  :-P :-P :-P (di cui rivendico la mia originale passione ed appartenenza ;-) )

resto in attesa Giuseppe :-D

 marcellodandrea :

15/3/2017 19:01
 Nel mentre finisco gli oblò, ecco un problemino per la prua: la forma delle lastre di rinforzo nella zona di movimentazione catene.  Che io sappia esiste una sola foto di questa zona, su naviearmatori.


Io ho provato a contrastarla e a cambiare colori per vedere se si evidenziava meglio la situazione:





Sono arrivato alla conclusione che la zona ricoperta da lastre di rinforzo = la zona senza l'antisdrucciolo) sia quella (più o meno si intende) che ho disegnato qui sotto:




Ho tre dubbi.

1) a destra a livello degli argani, ho disegnato linee che seguono l'andamento della fiancata (e non parallele alla chiglia). Non sono sicuro che sia così, potrebbero essere parallele alla chiglia.

2) al centro, tra i bittoni e i pozzi delle ancore, sinceramente capisco poco dalla foto, ma quello che ho disegnato mi sembra l'andamento più probabile.

3) a sinistra, verso il dritto di prua, ho disegnato linee parallele alla chiglia, ma qui potrebbero essere invece più convergenti verso la prua.


link alla galleria

 dj :

16/3/2017 12:45
 Da quello che si vede dalla foto concordo con i punti 1 e 2, mentre per il 3 le linee mi sembrano più convergenti verso prua.

Ciao Giuseppe :-D
P.S. Ho un disegno in scala del Tigre ver 1939 che forse è lo stesso che hai tu ma non evidenzia quanto chiedi.

 enrico63 :

16/3/2017 13:55
 Ciao Marcello,
ho ingrandito la foto e da una sua analisi mi sembra che l'andamento delle piastre possa essere come ti ho disegnato, (così non mi devo perdere in spiegazioni con termini tecnici che non sono per me usuali:-D)
Spero di esseti utile:-)




Ciao
:-)

 marcellodandrea :

16/3/2017 18:28
 Potrebbe essere come dici. Tra l'altro hai fatto bene a correggere il profilo dei pozzi delle ancore, che anche a me sembrano più circolari. Ci penso su  :-)    

 Maurizio Maggi :

16/3/2017 19:22
  Ciao Marcello , io credo che non ci fossero piastre di rinforzo , dalla foto si vede che sul ponte non c'è una differenza di altezza che si dovrebbe vedere nel punto di giunzione tra le piastre. la differenza è solo che nel punto di scorrimento delle catene il ponte è liscio uniforme in quanto non venivano installate e saldate le barre antisdrucciolo . In generale venivano creati lungo il ponte dei " camminamenti " con le barre antisdrucciolo che non è detto fossero installate su tutto il ponte , per facilitare lo spostamento dell'equipaggio con mare montato ( provate ad immaginare il notevole rollio ed il beccheggio della nave )  , lungo i camminamenti venivano fissati dei candelieri  che sostenevano un singolo cavo d'acciaio al quale gli uomini potevano aggrapparsi se avevano la necessità di muoversi sul ponte col mare grosso. In generale però con mare grosso l'equipaggio stava sottocoperta e tutte le possibili vie di ingresso all'acqua erano chiuse . Quindi volendo fare un modello molto accurato bisognerebbe capire la disposizione esatta delle barre antisdrucciolo e questo è un bel problema . Circa i pozzi delle catene erano quasi a ferro di cavallo , non del tutto tondi e non ovali , nel punto di scorrimento della catena il bordo leggermente rialzato non c'era e cominciava subito un invito , come uno scivolo , per favorire appunto lo scorrere della catena.
Ciao Maurizio 

 enrico63 :

16/3/2017 21:46
 Maurizio, ho riguardato la foto. A me sembra di vedere lo spessore diverso delle piastre aggiunte.....

In questo ingrandimento indicato dalle due frecce mi sembra uno spessore in ombra da una parte e in luce dall'altra




In quest'altra mi sembra di vedere meglio (ma mi pare di notarlo anche nella precedente)  il piano delle piastre "aggiunte" a pari altezza delle barre antisdrucciolo saldate al ponte e quindi più alte del piano del ponte stesso....




E per finire questa mette in bella mostra la forma dei pozzi delle catene come specificato da Maurizio.
Io avevo disegnato solo il tondo per dare proporzionalità al profilo delle piastre.




Sul disegno sono anche riportate due sagome (quelle sulle quali incrociano le mie linee blu) verso il retro che nella foto non compaiono.
Ma detto questo, per sapere cosa potessero essere e se ci debbano essere o meno, spetta a voi esperti smazzarvi:-D :-P :-P
Ciao torno in modelità osservazione silenziosa
:-D

 marcellodandrea :

16/3/2017 23:08
 IL bordo apparentemente in ombra di fronte al condotto dell'ancora di sinistra è presente anche di fronte a quello di dritta. Lì sembrerebbe anche a me che ci siano delle piastre sovrapposte.

Non so se avete notato - almeno a me pare - che alla base delle bitte e degli argani sembra che ci siano, per via dei soliti bordi scuri in ombra, delle piastre di rinforzo poco più grandi dei medesimi argani e bitte.

Sempre per la stessa ragione delle ombre, una piastra rettangolare mi sembra sia situata al livello dei due pozzi delle catene davanti alle bitte  (freccia gialla).



Riguardo invece le tacche dell'antisdrucciolo, ci sono delle cose che mi lasciano perplesso. In particolare, ci sono delle tacche che si sovrappongono a quelle che dovrebbero essere piastre rialzate (frecce rosse) (lo stesso succede subito a poppavia degli argani), mentre in altri casi (freccia verde e simili) alcune tacche sembrano per metà fuori e per metà sopra quelle che dovrebbero essere  piastre rialzate.

Come fanno le tacche "verdi" a stare sul ponte e sulle piastre rialzate contemporaneamente? In questo caso si direbbe che il livello sia il medesimo (e che non ci siano piastre rialzate).

Per finire, quello che sembra a prima vista il bordo illuminato di una piastra rialzata che va dal condotto dell'ancora di sinistra verso prua (dove sono le tacche "verdi") si ripete identico proprio sulla linea di mezzeria e anche dalla parte opposta.


Ipotesi. Forse ha ragione in parte Maurizio  (non c'era un intero settore di piastre rialzate ma semplicemente un settore mancante delle tacche antisdrucciolo) e in parte enrico ed io quando supponiamo che comunque qualcosa di rialzato ci sia: solo che non si tratta di una zona intera, ma soltanto di piccoli settori al di sotto di ogni dettaglio presente a prua (condotti delle ancore e pozzi delle catene, bitte, argani).


Che ne dite?

PS purtroppo il modello del museo di Venezia, di cui possiedo alcune foto, non ha l'antisdrucciolo e quindi non ci aiuta.

 e_pieranto :

17/3/2017 07:56
 ... da analfabeta marinaro dico la mia, cestinabile senza scrupoli ... :-D
Vista la direzione della luce (freccia rossa) che ci siano alcuni piccoli dislivelli in coperta mi pare quasi certo; non credo però che le (eventuali) piastre aggiunte arrivassero fino all'estrema prua ma piuttosto seguissero più accuratamente alcuni elementi emergenti sul ponte.
Da quello che ho visto sulle navi alcune linee potrebbero essere il risalto della saldatura fra le varie piastre costituenti il ponte.
Mi sembra anche che in corrispondenza di quei grossi cilindri (gli argani?) ci sia un ulteriore piastra alla base, cosa senz'altro plausibile visto che lì si scarica tutto lo sforzo di sollevamento dell'ancora.
Nello sgorbio che allego ho spostato un po' le linee blu per lasciar vedere i risalti nell'immagine.

 dj :

17/3/2017 14:37
 La ipotesi evidenziata anche dai segni blu di Eros fanno supporre delle piastre per rinforzare la zona di sfegamento delle catene delle ancore ... ma non sono del tutto convinto della presenza o meno delle piastre sembra che manchino solo le tacche per non far "sobbalzare" le catene ... come dice Maurizio
Giuseppe :-?

 Maurizio Maggi :

17/3/2017 17:10
  Ho trovato qualche foto dei " Leone " , sono stati tutti costruiti dall ' Ansaldo e pertanto dovrebbero essere uguali nei  particolari . In  proposito , effettuando ricerche , controllate sempre da quale cantiere  la nave è stata  costruita , in quanto anche se gemelle a secondo del cantiere c'erano differenze delle volte notevoli . L'immagine seguente è la sezione all'ordinata 24 guardando verso prora all'altezza degli argani . Come si vede al di sotto degli argani ci sono delle piastre di rinforzo che guardando dall'alto sono quadrate , la stessa cosa vale per tutte le altra attrezzature presenti sul ponte ( bittoni ... etc. etc. ) .



questa foto non è un " Leone " ma un classe Aquila , si vedono le sistemazioni di coperta naturalmente diverse da nave a nave ma simili

 

altra immaagine del Leone , spero che la qualità sia appena discreta non ho un grande scanner . In ogni caso nella foto della poppa del Leone le barre antisdrucciolo sono presenti . 
Ciao Maurizio




 marcellodandrea :

17/3/2017 18:59
 Ho un articolo russo (in russo) sul Tigre che mi è stato gentilmente donato e c'erano delle sezioni ma non quella di prua, così non si vedeva il particolare che invece ha messo Maurizio.

Concluderei che nell'area di movimentazione catene mancano le tacche dell'antisdrucciolo in un settore pressappoco delimitato dalle linee blu segnate da enrico (però direi NON all'estrema prua) , ma ci sono delle piastre di rinforzo al di sotto delle varie sistemazioni (bitte, argani etc.).

Le tacche dell'antisdrucciolo erano presenti sul resto della nave, non c'è solo la foto aggiunta da Maggi qui sopra e che io non avevo (grazie - puoi dirmi se nel libro c'è una data per quella foto della poppa del Pantera?), ma anche altre foto del 1936 e del 1938 a bordo del Pantera a Massaua che le mostrano a centro nave e verso poppa (ok, è il Pantera e non il Leone, ma penso fosse lo stesso).

 Zailan :

17/3/2017 22:33
  Altre foto del Leone, e uno schema a colori diverso dall'articolo russo qui... sempre in russo.


Link


 marcellodandrea :

17/3/2017 23:51
 ciao Zailan, grazie del link :-)
Però l'ultima foto b/n, prima del profilo a colori, non è del Leone ma del Tigre, almeno stando a quanto mi risulta (foto di A. Fraccaroli del 23.2.1938, coll. M. Brescia).

 Maurizio Maggi :

18/3/2017 11:12
 Marcello la foto non è datata ma penso sia riferibile alla seconda metà degli anni trenta , me lo fanno pensare le divise dell' equipaggio e la pitturazione della nave che è già in grigio cenerino . Da qualche altra foto non di buona qualità si capisce inoltre che le barre antisdrucciolo erano fissate sull'intera estensione del ponte. Niente male le foto che ho postato , da mal di testa !  Come ti dicevo le unità furono tutte costruite dall ' Ansaldo Genova , è quindi ragionevole pensare che fossero tutte uguali. 
Ciao Maurizio

 marcellodandrea :

18/3/2017 23:18
 Ok, grazie Maurizio :-)

Qualche foto degli oblò (salvo due a prua davanti alle cubie, che farò dopo aver sistemato la zona di prua). La disposizione sui due lati non è esattamente uguale. Ho confrontato le foto dei due lati per il Leone negli anni venti.













link alla galleria



 marcellodandrea :

25/3/2017 12:15
 Dunque rieccomi qua. Non ho altri carrarmatini in programma per ora... :-)  quindi andiamo avanti col Leone.

Ho cominciato la tuga, come al solito in legno rivestito di plastica.





link alla galleria

 marcellodandrea :

27/3/2017 16:31
 Ho un dubbio, forse se Maggi o Alcione vedono potrebbero aiutarmi.

Nella foto qui sotto, del modello del Leone (1923) al museo storico di Venezia, le frecce indicano delle aperture.  Come si vede anche dai disegni, quelli non sono oblò in senso stretto, ma finestrature rettangolari che potrebbero essere anche areatori, non so. Il dubbio riguarda la copertura, perché sui disegni sembra che siano dotate di una sorta di persiane come quelle qui su Google. 





Avete qualche notizia in merito? ciao grazie :-)

 alcione :

28/3/2017 09:04
 Sulla tavola dell'Uff. Storico M.M. è realizzata
puntiforme - analoga apertura, credo per la ventilazione meccanica dei locali sottoposti, è anche
sulla sovrastruttura principale, verso prua.
Più che persiane penso che le aperture siano dei
grigliati ( per analogia su altri tipi di unità della R.M.)
con delle coperture mobili o ribaltate ( Navigatori, Soldati etc.)
saluti,
Francesco :-)

 Maurizio Maggi :

28/3/2017 16:12
  Marcello come puoi vedere nel disegno il casotto conteneva al centro il locale segreteria macchinisti e sia a destra che sinistra delle condotte d'aria sono quindi delle griglie di ventilazione orientabili .
ciao Maurizio


 alcione :

28/3/2017 17:21
 Ciao Maurizio, mi dai il titolo del testo da cui hai tratto
la tavola precedente e le altre pagine postate ?
Grazie,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

28/3/2017 18:54
 Ringrazio anche io Maurizio per i disegni. E mi accodo alla richiesta della citazione del libro... :-) :-) :-)

Come nota giustamente Alcione, ci sono aperture simili subito sotto il ponte di comando (nella foto su naviearmatori  del Leone in costruzione si vedono bene). Almeno, presumo siano quelle griglie circa quadrate sotto la plancia, giusto ?


Magari, per favore, potresti aumentare un pochino il contrasto delle immagini che posti? O postarle un pochino più grandi, altrimenti non si vede molto bene :-)

 Maurizio Maggi :

28/3/2017 19:49
  Il volume è : Esploratori Italiani di Franco Bargoni edito dall ' Uff. Storico Marina Militare anno 1996 nuova edizione a cura di  Franco Gay , è in pratica la riedizione aggiornata  , rivista e migliorata dell' originale del 1974.
Marcello se ricapita proverò a migliorare le immagini ma , credimi , sono più a mio agio con un modello che con il PC !
ciao Maurizio

 Zailan :

28/3/2017 22:08
  Marcello,

se guardi la rivista russa che ti ho spedito, vedrai che contiene la sezione che ti ha postato Maurizio (e altre) con contrasto piu' alto e maggiore definizione... Inoltre citava gia' la fonte "Gli esploratori italiani"!

Emanuele

 Maurizio Maggi :

28/3/2017 23:20
  Mi dispiace se potrò sembrare polemico , ma proprio non riesco a capire perchè si debba cercare documentazione sulle ns navi su un qualsiasi sito russo . Ma non abbiamo sufficiente documentazione per ricostruire la storia di una nave ? Me lo devono dire i russi ? Preferisco , nel mio piccolo , sostenere lo sforzo editoriale dell' Uff. Storico della Marina che vedere riprodotte in maniera becera pagine dei libri da loro editi.
Poi ognuno facesse come gli pare ma io non lo capisco e non lo accetto.
Maurizio Maggi

 alcione :

28/3/2017 23:32
 Quote:

Maurizio Maggi ha scritto:

 Mi dispiace se potrò sembrare polemico , ma proprio non riesco a capire perchè si debba cercare documentazione sulle ns navi su un qualsiasi sito russo . Ma non abbiamo sufficiente documentazione per ricostruire la storia di una nave ? Me lo devono dire i russi ? Preferisco , nel mio piccolo , sostenere lo sforzo editoriale dell' Uff. Storico della Marina che vedere riprodotte in maniera becera pagine dei libri da loro editi.
Poi ognuno facesse come gli pare ma io non lo capisco e non lo accetto.
Maurizio Maggi


Sante parole; io ho la vecchia edizione dell'U.Storico. Grazie Maurizio :-D
saluti,
Francesco :-)

 alcione :

28/3/2017 23:40
 Quote:

marcellodandrea ha scritto:

.....ci sono aperture simili subito sotto il ponte di comando (nella foto su naviearmatori  del Leone in costruzione si vedono bene). Almeno, presumo siano quelle griglie circa quadrate sotto la plancia, giusto


esatto :-D
saluti,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

29/3/2017 00:02
 Volevo solo precisare che non si trattava di un sito web russo, ma di un articolo su una rivista che Zailan mi ha gentilmente inviato; nell'articolo compaiono le sezioni del libro in questione che è citato nella bibliografia. Ma non ricordavo che era presente anche la sezione dietro il secondo fumaiolo (e neppure che fosse citato il libro). Devo riprendere un po' il via con questa nave e confesso anche che non ho ancora tradotto il testo... non conosco il russo e purtroppo essendo un articolo non posso fare neppure copia-incolla con il traduttore di Google (meglio che niente...). Poi sui libri italiani sono d'accordo anche io in linea di principio, ma averli tutti è costoso per me e così quando posso cerco di risparmiare un po'.

 Zailan :

29/3/2017 15:06
  Scusa Maurizio, 

Ma non riesco a capire il problema...

Marcello mi chiese se avevo del materiale sul Leone e gli inviai il mio papermodel, le foto che avevo raccolto in internet e una rivista russa, che citava chiaramente la fonte... tutto qui. Le fonti italiane originali esistono, ma i prezzi! I volumi de"Le torpediniere italiane" costano 98 Euro l'uno ... I piani dell'Anb sui 40 ciascuno. Ovvio che si cerchi di risparmiare. Sto spulciando Subito e Ebay da mesi, ma anche qui i volumi Gay sono a prezzi improponibili (il volume sopraindicato costa da usato quanto il nuovo). Giusto per fare un paragone, ho comprato l'Enciclopedia della Marina Militare completa per 70. Considera anche che vivo nel centro della Sardegna, quindi non e' che posso passare in biblioteca o andare in continente per cercare le fonti. O le trovo in internet... o nulla!. Se poi i siti russi offrono piu' informazioni di quelli italiani, questo e' un altro conto, penso ad esempio a Navyworld che ha una raccolta fotografica di quasi tutti i nostri vascellli dall'Unita' a oggi. In campo aeronautico poi, non c'e' storia, di alcuni aerei italiani si trovano informazioni solo su AIRWAR.ru (tanto che il sito viene spesso indicato come fonte da wiikipedia). Non e' colpa mia se i siti nostrani ignorano quasi completamente la storia militare italiana. Che dire poi dei mezzi terrestri? italie1939-45.com, un sito francese non certo italiano! Cos'e', lo ignoro perche' non e' italiano? Certo sarebbe bello se la nostra Marina facesse come quella francese, che mise a disposizione tutti i piani navali originali gratuitamente online... Purtroppo ci si deve arrangiare. 

Emanuele

P.S.: scusa Marcello se ti occupo il tread con la mia risposta.

 marcellodandrea :

30/3/2017 23:19
 Quote:
Zailan ha scritto:  ...
P.S.: scusa Marcello se ti occupo il tread con la mia risposta.



Tranquillo, i forum servono appunto a scambiare anche i diversi punti di vista ed anche io ho il problema di risparmiare qualcosa, quando possibile (senza considerare che Arezzo assomiglia alla Sardegna centrale in quanto a reperibilità di accessori modellistici)  :-)  :-)  :-)

Comunque, è appunto il bello dei forum, se ho bisogno di qualche informazione di solito trovo sempre amici modellisti come te o Maggi, Alcione e altri che mi danno una mano.


Io intanto pian piano vado avanti a fare la tuga di centro nave. Ho finito i volumi principali, in legno (oppure blocchetti di resina) rivestiti in plasticard.








Qui i pezzi sono solo appoggiati sul ponte.



Dei dettagli (portelli, oblò, areatori etc.) mi occuperò in un secondo momento. Ora vado avanti con gli altri volumi principali: plancia e fumaioli.

link alla galleria


 marcellodandrea :

1/4/2017 00:09
 ciao tanto per cambiare ho un altro dubbio riguardo il primo livello della plancia e vi sarei grato se potete aiutarmi a risolverlo.

Nel disegno seguente, tratto da un forum russo, gli spazi che ho colorato in celeste sono oblò, portelli e finestre senza alcun dubbio. In grigio, una delle grate di areazione a proravia.

Il dubbio riguarda gli spazi gialli. Sono portelli o grate? Sul fianco sinistro, stando al modello del museo di Venezia, c'è solo il rettangolo giallo piccolo.  Ovviamente se il rettangolo giallo grande non è una porta, sorge la domanda: come facevano ad accedere al primo livello?



 Maurizio Maggi :

1/4/2017 21:46
  Marcello la struttura al di sotto della plancia di comando conteneva la stazione RT e quella da te indicata era una porta d'accesso con le cerniere ( gurdando di fronte ) a destra . L'altra piccola struttura è molto probabilmente un armadietto a parete , d'altronde subito sotto e dietro ci sono altri due depositi a livello ponte.
Poi ho finito i disegni ! Non ho i piani di questa classe e disegni interessanti sul libro sono finiti anche le foto in dettaglio sono poche , la maggior parte sono viste laterali delle navi nel corso degli anni scarsamente utili per definire dettagli di costruzione e particolari.
Ciao Maurizio




 marcellodandrea :

1/4/2017 23:24
 ciao Maurizio, grazie della precisazione. Ero quasi sicuro che quello grande fosse un portello (se no non ce n'erano altri...). Per quello piccolo vedremo.

Non preoccuparti se "hai finito i disegni" :-)    non credo che ci siano molti altri punti di perplessità nelle strutture di questa nave, che in effetti sono minime. Per fortuna poi c'è il grosso modello di Venezia che chiarisce molte cose (anche se ci sono pure lì delle semplificazioni: ad esempio la postazione circolare di centro nave per i cannoni da 120/45 è piena al di sotto e tale sarebbe pure sugli spaccati del famoso articolo russo/libro marina, mentre non mi risulta a giudicare dalle foto delle navi vere).

In quanto alle armi, cannoni e lanciasiluri, li vedremo separatamente: per i cannoni poi ho disegni e studi sufficienti di cui tratterò a suo tempo.

Ecco il disegno già messo sopra della plancia da destra, ora con un certo numero di correzioni. In particolare i portelli sono tutti evidenziati (immagino a logica che abbiano tutti le cerniere a proravia) e così gli armadietti. Sulla controplancia ho tolto la scala inclinata perché non mi risulta, dalle foto non si vede mai e pure sul modello di Venezia c'è solo una scala verticale posteriore. Ho corretto anche il numero di finestrature sulla controplancia perché sono singole per ogni lato e non doppie.
Al primo livello ho messo in grigio scuro la grata di areazione ma ho aggiunto il profilo di un'altra sul davanti del primo livello. In effetti, come si vede chiaramente dalla foto del Leone in cantiere su naviearmatori, lì davanti ci sono un minimo di 2 grate (una per lato) ma a dir la verità a me pare proprio che ce ne siano 4 (2 per lato affiancate tra loro), più, appunto, le altre 2 laterali (una sul fianco dx e una sul sx). Noto che sul modello di Venezia hanno messo solo le due laterali, mancano quelle anteriori.

 Maurizio Maggi :

2/4/2017 10:26
 Marcello non fidarti troppo dei modelli anche se esposti in un museo navale. Spesso venivano realizzati dei modelli di " cantiere " che avevano lo scopo di mostrare la nave  unitamente ai disegni di progetto. Più di una volta,nel rintracciare documentazione per fare un prototipo di un modello che poi sarebbe stato messo in vendita,mi è capitato di trovare grosse differenze , quindi mi permetto di suggerirti  di prenderlo come utile riferimento ma non per oro colato. Anche secondo me la piazzola centrale per il pezzo da 120 non è composta da un "pieno" ma da un supporto centrale e da supporti di sostegno a filo con il bordo esterno della piazzola .Stesse attenzioni servono con i piani , bisogna sempre controllare che siano quelli con il timbro " approvato  " in quanto ne venivano redatti diversi durante la costruzione che mostravano modifiche e correzioni . Quasi mai la nave finita risultava essere quella dei disegni di progetto . Durante la costruzione le vari soluzioni venivano valutate dagli organi competenti della Marina e , se del caso , richieste modifiche o variazioni . Alla fine della costruzione e finite le prove venivano redatti i piani precisi della nave cosi come era stata accettata dalla Marina. Tante volte i disegni reperibili sul mercato sono quelli di progetto e non quelli definitivi , mi piacerebbe farti vedere alcuni disegni che ho delle Littorio , le navi vere erano un'altra cosa !
Va beh , scusa la divagazione . Circa le grate di aereazione non credo che stessero anche sul davanti. In caso di mare grosso e di incappellate ( quando la prora si immerge nell'acqua ) poteva esserci il rischio che dalle grate entrasse acqua che sarebbe andata direttamente negli aspiratori , mi sembra improbabile . Probabilmente all'interno la struttura era fatta come l'altra a poppavia , vedi quel precedente disegno . 
Ciao Maurizio

 marcellodandrea :

2/4/2017 15:09
 

Grazie Maurizio, lo so di non fidarmi troppo di disegni e modelli. A suo tempo gli stessi, numerosi, problemi che citi tu li ebbi con i disegni ANB del Nazario Sauro (il cacciatorpediniere).

Però le foto sono le foto, e se quelli che vedo io sul fronte della plancia non sono grate di areazione (le tue considerazioni sulle ondate di acqua sono anche giuste) , allora che cosa sono? (a ribadire il discorso di cui sopra, sul modello di Venezia non ci hanno messo niente, ma sulla nave vera ci sono) ...  :-)

Ma non ho capito, scusa, il richiamo al "precedente disegno".  Ti riferisci a quello della struttura dietro il secondo fumaiolo? Lì a quanto pare le grate sono soltanto laterali.


 

 Oberst_Streib :

2/4/2017 16:13
 
Sui thread di gente come Marcello, Enrico e simili ho smesso di commentare, ogni aggettivo e' inadeguato e inutle.

La cosa che piu' apprezzo di questi pero' non e' la qualita' delle realizzazioni, fuori misura, ma la ricerca storica e quello che si impara dei loro chilometrici post.... fanno impallidire fior di articoli e monografie che si trovano sul mercato.

Bravi.

 Maurizio Maggi :

2/4/2017 18:45
  Si marcello , mi riferivo al disegno del casotto dietro al fumaiolo . potrebbe essere uguale . Purtroppo ho trovato una foto su di un libro del Leone visto da prua , ma in primo piano c'è il cannone di prua che copre la parta bassa della plancia  :-(
ciao Maurizio

 marcellodandrea :

3/4/2017 00:10
 ciao Oberst_Streib, grazie, ma lo sai c'è un sacco di altra gente che si impegna a fare meglio possibile, non siamo i soli qui :-)  



Maurizio, queste sono i dettagli delle uniche foto che conosco dove si vedono le "grate" (?) di areazione a proravia della plancia.


Il Leone sullo scalo a Genova (dettaglio di foto)





Idem per il Tigre  (dettaglio di foto) (il Leone era vicino al capannone, vedi il tetto a sinistra  qui sopra;  il Tigre invece è nello scalo più lontano - solo per far notare che non sono foto diverse della stessa nave; inoltre il Leone fu varato senza la struttura sopra la controplancia che invece nel Tigre era già montata, come si vede).




Le frecce indicano la medesima cosa, dei rettangoli scuri che potrebbero essere le grate di cui si parla. Nella foto del Leone si vede appena, ma nel Tigre si vede bene che sul fianco (a destra della freccia) c'è un rettangolo scuro del tutto simile e quello è una grata di areazione per ammissione generale.

Ci sarebbe anche una terza foto, del Leone proprio al varo, che mostra questi rettangoli neri, ma è meno chiara (anche ingrandita etc.).

Forse le grate anteriori furono messe e poi coperte dopo le prove in mare (ricordo ad esempio che sui Sauro i paraonde furono cambiati dopo le prove in mare perché non erano abbastanza alti; magari qui è successo lo stesso, arrivava troppa acqua e li hanno chiusi). Ma comunque lì davanti , al momento del varo, qualcosa c'è.

Poi, se interpreto bene le foto, sempre lì davanti alla sovrastruttura principale, appoggiati sul ponte, furono messi anche due armadietti bassi per, immagino, le munizioni dei cannoni.


Per finire, riguardo la postazione circolare di centronave dei cannoni da 120, ho una foto con sovraimpresso "collezione Nicola Ragnoli" del Pantera nel 1936 che porta la principessa Maria Josè a Massaua dove si vede benissimo che al di sotto la piattaforma è (parzialmente, nella parte più esterna) vuota. L'ho presa su internet ovviamente ma non trovo più il link: se qualcuno la vuole mi faccia sapere e gliela spedisco.

 enrico63 :

3/4/2017 13:39
 Io seguo, silenzioso ma seguo;-)
Ciao
:-)

 marcellodandrea :

4/4/2017 00:14
 ciao Enrico, grazie, anche io seguo i tuoi lavori :-)

Spulciando sui forum è saltata fuori una cartolina della visita a Riga nel 1925 di tutta la sqd (Leone, Tigre e Pantera). Doveva essermi sfuggita perché è un topic che avevo letto diverso tempo fa. Basta scorrere un po' la pagina, è quasi in cima.

Questo è un dettaglio ingrandito della foto. L'identificazione è mia, il Pantera è facile da riconoscere per via del proiettore sull'albero di trinchetto. Leone e Tigre sono gli altri due, ma dalla foto non saprei dire quale dei due. Si noti il rettangolo scuro indicato dalla freccia sul Pantera, è il solito delle foto sopra. Si direbbe che - qualunque cosa siano quei rettangoli scuri - siano rimasti anche dopo le prove in mare.

Ora, in scala 350, si tratta di dettagli di 2-3 mm e quindi non potrò certo replicare una qualunque "grata", al massimo potrò dipingerli in grigio scuro. Comunque li metterò, perché nel 1925 evidentemente ci sono :-)
+

 Maurizio Maggi :

4/4/2017 14:26
  Ciao Marcello, dalla foto della nave in bacino si direbbe una griglia di ventilazione . Per di più mi sembra che sia la stessa misura della griglia laterale . Il disegno che ti avevo postato  mostra la tubazione arrivare diritta dalla sala macchine di prora a filo con la struttura , viene da pensare che le griglie fossero sia frontali che laterali . D'altronde in caso di mare grosso sicuramente ci doveva essere un sistema di chiusura e quindi nessun pericolo di spruzzi etc. etc. .
Basta deciso , è una griglia !
Maurizio

 dj :

4/4/2017 15:21
 ciao Marcello
non so se ti sono utili o se già hai queste foto ...
ciao Giuseppe :-)

 marcellodandrea :

4/4/2017 19:21
 No non la conoscevo, grazie :-)  Si tratta comunque di foto, appunto, dei primi anni '30  (ma prima del 1934) perché Manin e Battisti, a sinistra, sono ancora con le vecchie sovrastrutture mentre i "Leone" hanno già entrambi i proiettori sull'albero e la nuova direzione di tiro in controplancia. E' possibile che le altre navi che si intravedono più a sinistra siano il Sauro e il Nullo , così come potrebbe essere presente, a destra fuori campo, il terzo "Leone". Non so se la località sia effettivamente La Spezia come dice il testo.

 marcellodandrea :

10/4/2017 21:24
 Beh, piano piano vado avanti anche io. Ho fatto la struttura principale e il basamento del primo fumaiolo. Poi farò i fumaioli.

Per la plancia ho usato legno e cartoncino induriti con attak, quello che avevo a disposizione.




poi ho rivestito tutto di plasticard




Date le dimensioni è improponibile pensare di fare le finestrature aperte. Utilizzerò una decal nera, come feci a suo tempo per il Sauro.







Ho preparato l'anima dei fumaioli con un tondino di legno stondato secondo il profilo dei disegni (in pratica un'ellisse).





link alla galleria

 euro :

18/4/2017 16:00
 bel lavoro, sei un grande "autocostruttore"
;-)

 marcellodandrea :

18/4/2017 18:47
 Grazie Euro, ci provo :-)


Nuove foto del Leone, ( poco sotto la cima della pagina) del 1925 con dettagli interessanti e un piccolo problema.

Le stesse foto più una nuova del cannone, forse meglio definite, sono anche qui.



 dj :

19/4/2017 08:57
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: ... con dettagli interessanti e un piccolo problema...

forse il problema riguarda i corridoi sotto il castello di prua ??

 marcellodandrea :

20/4/2017 00:06
 Sì Giuseppe,  le aperture tra le scalette e la tuga del secondo fumaiolo. Prima di fare lo scafo ho guardato per un pezzo le foto della nave, perché i disegni che avevo e il modello al museo di Venezia non hanno queste aperture, mentre sulle foto vedevo uno spazio nero che sembrava un'apertura sotto il castello. Lo stesso vedevo sui Mirabello (ero indeciso tra i Leone e i Mirabello), ma su questi ultimi mi sembrava più sicura, mentre sui Leone alla fine sembrava di no. E invece c'erano e si direbbe (dalla nuova foto) che non siano chiuse da portelli scorrevoli. Una delle ragioni che mi ha fatto decidere per non metterle (data l'incertezza delle foto e la situazione del disegno e del modello di Venezia) era che la presenza della tuga del secondo fumaiolo sembrava escludere che lì ci potesse essere un'apertura (che ci faceva un'apertura se poi era bloccata dalla tuga?). A questo punto non posso fare altro che dipingerle.

Comunque, nel frattempo ho fatto i fumaioli e le varie attrezzature per le catene a prua.




Tutte le sovrastrutture e i fumaioli sono solo appoggiati gli uni sugli altri.






Per lo meno qui la situazione a prua è chiara e non c'è bisogno di scervellarsi come per l'Audace... Tutto è doppio: da prua verso poppa, due condotti alle cubie per le ancore, due pozzi delle catene, due bittoni (con 4 bracci ortogonali) e due argani. I segni laterali indicano la posizione delle coppie di bitte.











link alla galleria

 marcellodandrea :

23/4/2017 23:30
 Proseguo con i casottini, incollati sulle strutture a prua e a poppa e con i paraeliche. Ogni altra cosa è solo appoggiata.











link alla galleria

 marcellodandrea :

28/4/2017 23:49
 Ho incollato le sovrastrutture e iniziato a mettere un po' di dettagli.

Il casottino sulla controplancia ha i portelli di copertura delle finestrature ribaltati in basso. Sul davanti ci sono due aperture circolari, sembrano oblò, ma potrebbero essere chiarovisori. In mezzo una serie di tubi verticali.




Queste aperture circolari si vedono in molte foto, come questa:


(dettaglio di foto, Leone 1925 circa)



oppure la foto dei tre esploratori a Riga nel 1925 che ho inserito in cima a pagina 6 (dove si vedono anche i tubi verticali). Noto che il modello del museo di Venezia non presenta sul davanti tubi e aperture circolari, ma finestrature quadrate come quelle laterali (ma è un errore).


Il secondo fumaiolo con i tubi di scarico vapore esterni e la struttura a poppavia con le grate di areazione. Forma e disposizione delle grate sono un mix tra il disegno (solo lato dx) , il modello di Venezia (solo lato sx) e quanto si decifra dalle foto.




I tubi di scarico vapore sono ugualmente ricavati dal disegno e corretti sulle foto. In particolare, nel secondo fumaiolo, i tubi più alti (che porteranno in alto una sorta di cono orizzontale, immagino sia una manica a vento) sono disposti a dx (a proravia) e a sx (a poppavia) dei tubi di scarico più bassi (sulla mezzeria); che il tubo alto a proravia sia a dx si vede solo nelle foto (nel modello di Venezia è a sx, ma è di nuovo un errore).
Sul primo fumaiolo, a poppavia a dx, c'è una cosa che sembra proprio un tubo per i fumogeni, del tutto simile a quelli portati sul fumaiolo centrale dai "tre pipe" coevi (1925). Però sul disegno non ce n'è traccia, si vede solo nelle foto, e non ho idea di come scenda lungo il fumaiolo il tubo relativo, per questo ancora non l'ho messo.

Le caldaie di queste navi erano 4, e due i fumaioli. Stando al disegno i tubi delle caldaie erano due per ogni fumaiolo, ma non ho idea della loro forma e disposizione: penso che in ogni fumaiolo metterò semplicemente due tubi circolari in fila, uno davanti all'altro.


Mi accorgo ora che nella foto qui sotto non si vede molto bene (la rifarò) ma ho sistemato anche la paratia finale del castello con strutture a rilievo simili a quelle della foto del Leone linkata più sopra (dove si vede l'apertura accanto alla scaletta). L'apertura che conduce ai locali sotto il castello è simulata e resta incassata ai lati della tuga.




Sulla struttura della plancia ho sistemato le luci di posizione ai lati, aggiunto portelli, oblò e armadietti vari.




Il modello è piuttosto grande rispetto ai miei soliti. Una vista laterale delle sovrastrutture, ora tutte incollate.



Dal momento che queste navi avevano un antisdrucciolo uguale a quello dei "tre pipe", utilizzerò la decal fattami a suo tempo per quelle navi. Per questo motivo, comunque, ogni altro dettaglio sui ponti dovrò metterlo dopo la verniciatura e la decal.

link alla galleria

 marcellodandrea :

29/4/2017 23:20
 Come scrivevo nel post precedente, sul primo fumaiolo ci sono i tubi dei fumogeni, di forma simile e disposti nel medesimo modo di quelli presenti sul fumaiolo centrale dei "tre pipe" coevi (nel 1923-25). Si vede bene quello di dritta in molte foto e in particolare in quella qui sotto che mostra il Pantera (facilmente identificabile, almeno fino ai lavori del 1931, per il proiettore sull'albero) qui secondo me databile al 1926-29 circa per via della colorazione in grigio scuro:

(dettaglio di cartolina su ebay)



Questo tubo a dritta è presente sul modello di Venezia, ma la forma in cima è ad "L" e quindi non molto corretta.

Io però sono convinto che ci fosse un altro fumogeno anche sul lato sinistro a proravia (come sui "tre pipe"). Non possiedo alcuna foto dove sia visibile così chiaramente come in questa qui sopra, ma si vede benino, ad esempio, nella seguente:


(dettaglio di foto, due unità della classe Leone affiancate, dopo il 1931: per la data si noti la nuova grossa stazione di tiro in controplancia)





Dunque ho sistemato i tubi delle caldaie dentro i fumaioli (plastica) e i tubi dei fumogeni (rame) ai due lati del primo fumaiolo, oltre che un piccolo buttafuori metallico sul lato sinistro della plancia, anche questo visibile in molte foto (poi dovrò capire quali cavi arrivavano al buttafuori).







Ho rifatto la foto con le sistemazioni della paratia del castello, spero qui si veda meglio.




link alla galleria

 marcellodandrea :

1/5/2017 16:21
 Prima di piazzare le armi ci vorrà tempo, ma sto cominciando a cercare qualcosa sui lanciasiluri trinati da 450 mm, per i quali ho poca documentazione (una foto da lontano di quelli del Tigre e tre foto del Calatafimi in bacino con i lanciasiluri, purtroppo, coperti da masserizie varie). Per caso qualcuno ha una foto o un disegno utilizzabili? Grazie :-)

 alcione :

2/5/2017 17:58
 Ciao Marcello,
dal volume dell'USMM, il capitolo dedicato ai Leone,
dice che gli impianti erano stati costruiti dalla Direzione Armi ed Armamenti Navali della Spezia
utilizzando i tubi ex austro-ungarici Whitehead da
450 mm.
Mi spiace ma non ho foto dei tubi in questione.
saluti,
Francesco :-)

ps. dai un'occhiata qui

 Maurizio Maggi :

3/5/2017 11:57
  Ho qualcosa ma sono al mare anzi stò partendo per l'isola di Ponza . Ufficialmente il cantiere è chiuso fino ad Ottobre ma se la settimana prossima passo da Roma ti inserisco un paio di disegni . Ciao Maurizio

 marcellodandrea :

3/5/2017 14:40
 grazie ragazzi :-)

 marcellodandrea :

5/5/2017 23:41
 Intanto ho messo le gruette (filo di ottone) delle scialuppe e qualche dettaglio. La scelta dei dettagli da mettere prima della verniciatura dipende anche dal fatto che sul ponte devo mettere la decal (del tipo già fatto a suo tempo per Insidioso e Schiaffino) con l'antisdrucciolo.









La prima fotoincisione utilizzata è un pezzettino di battagliola GMM per simulare il traliccio di sostegno della piattaforma dietro il secondo fumaiolo










link alla galleria

 berto30 :

6/5/2017 12:29
  Senza parole complimenti lavoro impeccabile davvero molto bello 
non vedo l'ora di vederlo finito complimenti  :-) :-) :-)

 marcellodandrea :

10/5/2017 23:52
 grazie berto :-)

Ho aggiunto le battagliole delle sovrastrutture e le scalette dal un set RegiamarinaMas. La retina delle battagliole, vista così, non è molto invitante, ma l'ho già provata sul Nazario Sauro e, dopo una mano di vernice a smalto, assume l'aspetto giusto di canapa con una trama grossa.

In quanto alle grate sopra i fumaioli, sono tratte da quanto rimane di un set GMM che conteneva delle panchine per i ponti del Titanic (non butto via mai niente).

Gli alberi sono i filo d'acciaio di due diametri (trinchetto) o uno solo (maestra). L'albero di trinchetto, a mio parere, ha il colombiere (cioè la parte che si sovrappone alla gabbia in alto) orientato a rovescio (rispetto alle tradizioni, diciamo così: a proravia dell'albero e non a poppavia) e la coffa è appoggiata sulla testa di moro. E' curioso che sia così, ma sui disegni non è disegnato in realtà, e sulle foto così appare.

Per ingrandire le foto cliccarci sopra.










La coffa è di carta, il tettuccio un cerchietto di plastica. Manca ancora la scaletta laterale di accesso, sul lato destro dell'albero.










La battagliola mancante sul lato posteriore della controplancia esprime l'unico dubbio che ho riguardo gli accessi alle sovrastrutture. Come si accedeva alla controplancia? Sul disegno non c'è traccia di scalette. La foto ravvicinata su la rivista The engineer del 1925 (linkata in un post precedente) esclude che la scaletta fosse sul lato destro. D'altra parte il modello di Venezia ha una scaletta sul lato sinistro della sovrastruttura, dal ponte alla controplancia. Però questa scaletta a sinistra non riesco a vederla in nessuna foto (e neppure vedo l'eventuale accesso nella battagliola): mi sto convincendo perciò che non ci fossero scalette esterne e che si accedesse in alto tramite una scaletta interna, dal ponte di comando. Ma se avete qualche notizia in merito è bene accetta, naturalmente... :-)




link alla galleria

 dj :

12/5/2017 12:33
 ciao Marcello
nelle versioni della plancia a partire dal 1930 le scalette che portano alla controplancia sono ben identificate dai disegni e supportate dalle foto dell'epoca. Per la versione di tuo interesse concordo con te in riferimento alla scaletta lato di sinistra (dalla foto è chiaro che scalette sul quel lato non ci sono).
Purtroppo tutte le foto che ho ante 1930 che riprendono il lato di dritta della nave non mi permettono di escludere o confermare la presenza su tale lato della scaletta.
Anzi ingrandendo la foto del Leone in costruzione noto che la ringhiera è chiusa su entrambi i lati del retro della controplancia (vedi frecce) e mi sembra di intravedere una botola subito a proravia dell'albero di trinchetto, tale da far supporre una scala interna alla plancia.



per correttezza c'è da dire che la ringhiera lato dritta in parte è coperta dal proiettore ...
vedendo invece la foto che segue relativa al varo della nave sembra invece esserci una apertura lato sinistro, smentito però dalla foto successiva :-?





di più nin so ... sarei però propenso alla scala interna con botola sul pavimento in controplancia ... che dici ?? :-? 

ciao Giuseppe :-D

 enrico63 :

12/5/2017 16:09
 
;-) :hammer: ;-)

 marcellodandrea :

12/5/2017 16:24
 Quote:
dj ha scritto:  ... sarei però propenso alla scala interna con botola sul pavimento in controplancia ... che dici ?? :-? 

ciao Giuseppe :-D



sì, è più o meno il ragionamento che ho fatto io, anche se non avevo notato quella che sembra una botola davanti al trinchetto (grazie della segnalazione e grazie del contributo alla discussione) . Il Leone è stato costruito a Sestri ponente ed è possibile che nella collezione di modelli della fondazione Ansaldo ci sia pure lui - così come c'è il Nazario Sauro.    Per la costruzione del Sauro, le notizie che potei avere da un appassionato qui del forum su quel modello della Fondazione furono importanti per decifrare i piani di cantiere editi da ANB che avevo comprato e che non erano chiari per niente in molti dettagli della plancia e altro. Ma è molto tempo che quel signore non scrive più qui nel forum e non so quindi come rintracciarlo, così non posso consultare una fonte che probabilmente sarebbe risolutiva.


In quanto a Enrico... sì sì, lavoro, lavoro :-) :-) :-)

 marcellodandrea :

20/5/2017 16:38
 Mentre sto aspettando un foglio di fotoincisioni Regiamarina, ho pensato di cominciare a fare qualche imbarcazione che accompagni il mio Leone. Con l'Audace feci un trabaccolo, questa volta ho pensato ad un veliero (visto che mi piacciono) un tantino più grande, un brigantino-goletta (non necessariamente motorizzato, infatti non ho documentazioni molto chiare) ISPIRATO a questo (l'Antonio Landi, del quale, per quanto ne so, esiste una sola foto): il mio modellino è ispirato a quello nel senso che ha le stesse misure di scafo e avrà lo stesso aspetto generale. Il Landi fu varato nel 1906 e rimase operativo per oltre trent'anni, quindi può andare.

Ci sono altre due foto del 1942 di un motoveliero mimetizzato col medesimo nome, ma è un tre alberi ed è una nave diversa.


scafo in compensato







La parte più bassa dello scafo è rimasta in legno stuccato e lisciato, mentre la fascia più alta della murata e il ponte sono rivestite di plastica.




E' normale nei brigantini (ma si vede comunque, per quanto appena, nella foto del Landi), che ci sia un castello di prua rialzato. Gli scalmi interni alle murate sono di sprue stirato.




Per non andare proprio a caso nell'altezza degli alberi ho fatto riferimento ad un disegno trovato in rete di un brigantino generico riscalato come il mio.






Eccolo vicino al Leone. L'idea per ora è di farlo in vela con un buon vento mentre sfila controbordo.




Le coffe ,di forma moderna, sono di plastica




Sul castello di prua e sul coronamento di poppa ho sistemato delle battagliole di rimanenze varie.
Con queste dimensioni non posso aggirare l'ostacolo delle sartie  (scalette) con pochi fili di sprue. Utilizzerò perciò un foglio di scalette fotoincise in scala 1:350 che avevo preso a suo tempo per lavori come questo. Il foglio è ancora nuovo e lo inauguro con questa nave. Lo mostrerò a suo tempo.




Per curiosità e informazione, su naviermatori, volendo, ci sono diverse foto dell'Ebe, noto brigantino scuola della marina mercantile (tipicamente verniciato a bande orizzontali bianche e nere, in "stile" Vespucci), ora conservato al museo della scienza di Milano.

link alla galleria

 Cesko :

20/5/2017 17:43
 Normalmente i tuoi modelli sono straordinari, ma quando decidi di mettere in opera qualcosa dotato di vela riesci ad andare anche oltre. Questo brigantino é incantevole. 😍😭👏👏👏

 marcellodandrea :

25/5/2017 23:23
 Grazie Cesko :-) vediamo come viene... :-)


Ho dipinto lo scafo sempre ispirandomi al "Landi" (scafo chiaro e banda scura). La banda scura è dipinta in ocra chiaro con numerose velature leggere di smoke Vallejo. Come sempre per ingrandire le foto cliccarci sopra.




Per il tavolato dei ponti ho utilizzato la stessa decals fattami a suo tempo da kikko64 per il trabaccolo che era insieme all'Audace. E' una decal molto trasparente, che tende a cambiare tonalità a seconda del fondo. Qui ho usato un fondo ocra/beige, scurito ai lati.




Alberatura in color legno dipinta in modo tradizionale, cioè con maschette e crocette in nero (e non in bianco come sui velieri moderni). Il color legno è ottenuto con un fondo ocra chiaro e molte velature di smoke Vallejo.




Una serie di sovrastrutture sempre ispirate a brigantini e golette: da destra, verricello per le ancore, casotto e paiolato per l'accesso alla stiva, lucernario, altro boccaporto e timone a poppa). Ho fatto il timone con un cerchietto di rame schiacciato e sprue stirato.




Il tutto verniciato e incollato, accanto al Leone. Si notano in più l'argano verticale sul castello e le cavigliere davanti agli alberi).




Un possibile aspetto del diorama finale, con il brigantino che sfila controbordo al Leone.




Ho rinunciato ad utilizzare le fotoincisioni delle sartie, perché erano molto diverse come forma e misure e avrei dovuto sciupare troppa roba. Così ho ripiegato sullo sprue stirato. Qui sono montate le sartie di dritta, con stragli e controstragli (tutti cavi di diametro sensibile sui velieri). Dovrò decidere se e come fare le griselle (scalette), forse con sprue stirato finissimo, o direttamente con dei capelli. Temo che qualsiasi lenza sarebbe troppo spessa. Poi dovrò verniciare tutto in nero.




A prua manca anche la scaletta di accesso al castello. In alcuni brigantini la vedo a sinistra, in altri a destra. Qui farò testa o croce :-)  La struttura proprio davanti al verricello è una colonnina con la campana.

Qui si vede abbastanza bene la struttura del paiolato a centro nave. E' fatto con la solita retina in plastica per gonfiare le gonne degli abiti da sposa. Funziona bene anche per riprodurre gli schurzen dei carri tedeschi in 1:72 di fine guerra mondiale.




Già a inizio secolo su queste navi non si utilizzavano più i parasartie tradizionali con landre e bigotte  esterni allo scafo (come nei vascelli, per intenderci). Le sartie finivano alla murata o all'interno della stessa.




link alla galleria

 marcellodandrea :

2/6/2017 15:58
 Ecco qua, ho finito le sartie con lo sprue. (per ingrandire le foto cliccarci sopra).




A destra sul castello di prua ora c'è un minuscolo pezzettino di scaletta con il suo corrimano (si vedrà meglio in altre foto).



Le vele sono in carta "plastificata" (trielina e sprue sciolto dentro) e poi dipinta. Tutte le manovre sono di sprue dipinto in marrone medio.









link alla galleria

 marcellodandrea :

6/6/2017 23:50
 Ed ecco qua il brigantino-goletta terminato, salvo le ancore ovviamente, e alcuni dettagli minori come un po' di aggeggi sul ponte.


La prima foto mostra uno stadio intermedio, dove ho montato anche la randa




Qui invece la velatura è completa, almeno per quanto voglio mettere io. La vela di straglio di maestra arrotolata è fatta col sistema della pellicola trasparente per cucina, come ho fatto l'anno scorso le vele del Bethia.  Le manovre correnti sono le più complete possibile data la scala, il che significa che in un certo numero di casi ho evitato di raddoppiarle (anche se lo erano).

Per sicurezza la nave al momento è fissata con nastro biadesivo su una basetta provvisoria di legno, a suo tempo passerà nel diorama finale.

La bandiera è carta dipinta a pennello. Ero incerto se aggiungere lo scudo sabaudo al centro. Ho lasciato perdere, pensando ad una bandiera issata giusto per salutare il Leone che sfila lì accanto. Eventualmente lo scudo ci si dovesse mettere per forza, la sostituisco :-)

Completando la velatura ho aggiunto anche i paterazzi dopo le sartie.










link alla galleria

 dj :

7/6/2017 08:29
 il solito esagerato ... non basta la nave pure il brigantino !!   :-P :-P :-P 
... è bellissimo, farebbe la sua "porca" figura anche da solo ...
Giuseppe ;-)

 enrico63 :

7/6/2017 11:28
 
Quote:
dj ha scritto: il solito esagerato ... non basta la nave pure il brigantino !!   :-P :-P :-P 
... è bellissimo, farebbe la sua "porca" figura anche da solo ...
Giuseppe ;-)


Ehhhssi!!! Il nostro Marcello è così....prendere o lasciare:-)

Come al solito un risultato stupendo;-) 
Ciao

 Maurizio Maggi :

9/6/2017 18:49
  Aggiungi anche l ' equipaggio ai posti di manovra o  fai l ' Olandese Volante ?

 marcellodandrea :

9/6/2017 19:55
 Sì metto l'equipaggio, così come sul Leone (i soliti figurini l'Arsenal). Ma ancora è presto, prima devo fare la basetta, la bacheca, il mare etc. etc. E anche mettere un po' di masserizie sul ponte del veliero.

Domanda: la bandiera può andare bene secondo te? Voglio dire, così senza scudo sabaudo.

A proposito Maurizio, quando hai la possibilità ti sarei grato se potessi darmi qualche immagine dei lanciasiluri trinati presenti sui Leone, come mi avevi detto tempo addietro :-)

 Maurizio Maggi :

10/6/2017 08:46
  Marcello io penso che lo scudo sabaudo ci voglia , era la bandiera della marina mercantile di quegli anni e naturalmente una unità come quella da raffigurata sarebbe stata iscritta nei registri.
In questo periodi mi sono trasferito al mare e scrivo da un portatile ma ho tutto a Roma , se ritorno qualche giorno a casa ti mando tutto subito
Ah , dimenticavo . Ci sono dei figurini fantastici  in 3D scala 1/350 della Preisler, prova a cercarli in rete e a vederli , sono tanto più belli di quelli dell ' Arsenal.
ciao Maurizio

 marcellodandrea :

10/6/2017 10:02
 Ma sì, in fondo era il mio dubbio, e certamente una nave di quelle dimensioni era iscritta. Vada per lo scudo sabaudo (ovviamente senza corona).


I figurini Preiser li conosco, e quelli in 1:350 sono questi qui presumo. Certo sono belli, ma in confronto a quelli Arsenal hanno prezzi proibitivi (forse perché sono già dipinti, ma non credo esistano bianchi, da dipingere).

 marcellodandrea :

14/6/2017 19:05
 
Allora, per il momento torniamo al Leone...

Ho dato una mano di primer




Poi ho verniciato il modello come al solito, con gli acrilici Tamiya ad aerografo. Il grigio chiaro è bianco con qualche goccia di nero e grigio oceano e infine schiarito un po' verso l'alto con bianco diluito e a bassa pressione. Il grigio ferro del ponte è dipinto a pennello, un po' più chiaro perché poi la decal dell'antisdrucciolo lo avrebbe scurito abbastanza.
Ho messo le decals (fattemi a suo tempo da kikko64) dello stesso disegno di antisdrucciolo che usai per Schiaffino e Insidioso. Su superfici grandi è meglio utilizzare pezzi più piccoli, tagliati a misura con l'ausilio di mascherine ricavate dai disegni scalati della nave. Le decals vanno messe ora, prima di sistemare sui ponti tutti i vari dettagli e anche prima di mettere le battagliole in fotoincisione, altrimenti si rischia di smontare tutto.




La nave ora è a questo punto. Ho completato le fiancate mettendo le le bande nere (dipinte) alla linea di galleggiamento, le decals del nome a poppa, le aste di posta, tutte le piccole striscette nere (una per ogni scarico acqua) sulla fiancata destra e sinistra (sono diverse, vanno controllate sulle foto e sono presenti solo negli anni in questione, poi con la verniciatura grigio scuro non si vedono più e negli anni '30 mi sembra che non siano più state messe, nelle foto non le vedo più). Ho dipinto i ponti delle sovrastrtture in color legno e le fasciature delle battagliole in un canapa grigio bruno. Anche gli alberi sono dipinti come da foto d'epoca, ma mancano ancora i pennoni. Ho cominciato a mettere i vari dettagli sui ponti, prima di mettere le battagliole tanto vale evitare la maggior parte possibile di maneggìo dopo... Ho dipinto le griglie di areazione nere, non credo che avrei potuto fare altro. Sulle finestrature metterò poi una goccia di attak per lucidarle, ma ancora è presto, la nave deve ricevere un'altra mano di satin dopo la messa in opera delle battagliole.










Un dettaglio che qui si vede benino sono le colonnine che sorreggono la plancia, aggiunte ora. Si nota il lavoro che ho fatto a prua per differenziare lo spazio per la movimentazione ancore dal resto, ricoperto dalle lastre dell'antisdrucciolo. Anche in questo caso ho usato delle mascherine per ritagliare per benino le decals. Però il colore di bitte e argani non mi piace, in effetti dovrebbe essere grigio molto scuro (non chiaro) e lo correggerò.




Le colonnine si vedono anche qui. In più si notano i due armadietti per le munizioni a proravia della sovrastruttura, così come i chiarovisori circolari (suppongo siano chiarovisori, sono ben visibili in quelle due -tre foto ravvicinate che esistono del Leone in questo periodo) sul casottino della controplancia. IL modello del museo di Venezia non ha nulla lì davanti, solo finestrature uguali a quelle laterali, ma è sbagliato.











link alla galleria

 Maurizio Maggi :

15/6/2017 21:31
  Marcello devo confessarti che l'effetto delle decals sul ponte non mi piace molto. Dato che le piccole traverse saldate sul ponte erano ovviamente in positivo a forza di camminare schiarivano , invece vedo tutto nero rispetto al ponte . Non lo so ma non mi convince.  Attenzione : è una mia sensazione non certo una verità assoluta. Sui ponti in acciaio , dopo il lavaggio usuale , venivano strofinati dei pani di piombo , la cosidetta " piombaggine " che conferiva loro il tipico aspetto metallico, e poi il ponte deve essere assolutamente opaco , ma penso che gli darai un trasparente opaco. Leggevo di come fai il colore , è perfetto mettere goccie di nero nel bianco , il grigio cenerino era fatto proprio così , senza l'aggiunta di altri pigmenti e fino al 1940 veniva aggiunto alla vernice dell'olio di lino che la rendeva satinata quasi semilucida- Una delle prime direttive dell ' Ammiraglio Campioni fu di rendere assolutamente opaca la vernice delle navi perchè nelle notti di luna piena risplendevano, in ogni caso un gran lavoro come tua abitudine
ciao maurizio

 marcellodandrea :

16/6/2017 12:03
 Dunque, le domande di Maurizio mi consentono di spiegare un po' del mio modo di pensare, quindi approfitto per dare qualche lume in più e nel contempo scambiare opinioni con voi.

Avere le tacche dell'antisdrucciolo a rilievo avrebbe dato un effetto più realistico indubbiamente, ma non avrei minimamente saputo come farle così piccole e così ordinate (forse in futuro, stampando i ponti in 3D, si potrà fare, perché no). Tuttavia, nelle foto che ho dove si vedono, come le tre qui sotto ma anche tutte le altre






Pantera 1924 o 1925, immagine tratta dalla rivista inglese "The engineer" del 29 maggio 1925, pg 600)




Pantera 1938




le tacche sono visibili soprattutto tramite l'ombra scura che fa il loro rilievo, altrimenti (in altre foto) risultano invisibili. Ora, dal vero probabilmente non sarà stato così, si sarà vista anche la superficie superiore schiarita, o per il calpestìo o per l'incidenza della luce, ma insomma fare delle tacche più scure rispetto al ponte non mi sembrava poi così irreale riguardo l'effetto finale. Farle grigie più chiare del ponte implicava un effetto che non mi piace molto, cioè quello di una superficie grigio scuro con elementi in rilievo grigio chiaro, tipo drybrush, che però mi dà spesso l'impressione di una superficie pietrificata (come vedo a volte in modelli di carri o di navi tutti scuri con drybrush chiari, appunto, tipo navi giapponesi - è anche il motivo per cui ho evitato sul Leone di adottare la livrea integrale grigio scuro). Le dimensioni dovrebbero essere vicine a quelle reali, feci a suo tempo (con Insidioso e Schiaffino) dei conti tra le dimensioni delle tacche e l'altezza media dei marinai e in scala venivano grosse circa 1mm.

Riguardo il tono satinato è identico a quello del resto della nave perché in questo momento la sto trattando tutta assieme dato che, come dice giustamente Maurizio, le vernici ante II GM erano mischiate con olio di lino. Il ponte forse era meno lucente, ma a dir la verità anche qui ho fatto delle considerazioni più di effetto modellistico - e di pulizia della resa finale - che altro.

In teoria potrei ridipingere in trasparente opaco i ponti usando un pennello (con l'aerografo, per ragioni di pulizia del lavoro come dicevo prima,  mi sembra impossibile farlo bene con tutte le sovrastrutture in mezzo; però ve la immaginate una superficie ampia ridipinta in opaco a pennello? la mia paura è che diventi tutto una schifezza), ma sono convinto che pure una nave del periodo della II GM, dipinta tutta con vernici opache come da manuale diciamo così, se fatta "alla lettera", avrebbe un aspetto irrealistico. Questo lo vedo spesso e volentieri nei carri e negli aerei, dove superfici assolutamente "flat" non sembrano metalliche e quindi - a mio parere - risultano meno realistiche di quelle almeno leggermente satinate.

Riguardo il mio grigio cinerino "casalingo" (e non acquistato già pronto come nei set Lifecolor) , ugualmente approfitto e spiego anche per altri che ci leggono, si consideri che poi lo schiarisco (oggi si dice "modulo", ma prima che qualcuno definisse - non inventasse - la tecnica della "modulazione" del colore, questa veniva già applicata tranquillamente nei figurini e in altri modelli da molte persone), quindi lo lavo, lo correggo con toni di grigio diversi su piccole superfici, lo filtro con grigio payne e bruno van dyck (poco), se necessario aggiungo qualche leggero alone di ruggine, infine non disdegno di metterci una goccia anche di grigio oceano, perché giù in basso sulle fiancate, vicino all'acqua, un leggerissimo riflesso bluastro del grigio "ci sta" (dovuto, appunto, all'acqua).

Detto questo, se mai mi capiterà di fare un'altra nave con antisdrucciolo così grosso, non disdegnerò affatto di provare anche dei toni di grigio più chiari (ci sono due alternative, ovviamente: grigio scuro delle tacche su grigio medio dei ponti, oppure le tacche in grigio chiaro più dei ponti; però ho già spiegato prima le mie perplessità su questa "abbinata" di colori). 

Grazie di intervenire, così parliamo un po' di questi aspetti del modellismo, che evidentemente sono un pochino più "personali" rispetto alla nuda realtà dei fatti sul campo. :-)

 fabrizio_1960 :

16/6/2017 21:52
  Ciao Marcello, complimenti per il lavoro, come sempre bellissimo da seguire e da vedere.
Volevo segnalarti, se non lo sai già, che le decalcomanie possono essere stampate anche con un rilievo più o meno marcato.
Io ho intenzione di disegnarle e provarle nel mio modello del Pola per simulare le saldature (almeno penso si tratti di questo) sul ponte, come si vede in questa foto.



 marcellodandrea :

16/6/2017 22:45
 Ah però, notizia interessante...  sto seguendo la costruzione, voglio vedere l'effetto, grazie :-)

 Maurizio Maggi :

18/6/2017 08:24
 Fabrizio il ponte era composto da piastre d'acciaio saldate tra di loro e poi spianate ma si curamente il punto di contatto era visibile. Forse il risultato migliore si potrebbe ottenere con le fotoincisioni , sicuramente in scala 1/350 verrebbero bene. 
Marcello io sono molto più  " talebano " di te. Tendo sempre a cercare di riprodurre il modello per come era nella realtà. Nel periodo di guerra le vernici erano opacizzate al massimo, si dipingevano dello stesso colore delle superfici verticali anche tutti i sottosquadri corrispondenti per evitare , per chi osservava da lontano , difformità di colore. I ponti , sottoposti a continui lavaggi per eliminare tracce di sporco e via dicendo , erano del tutto opachi.Come abbiamo detto fino al Giugn 1940 il grigio cenerino era satinato ma poi era rigidamente opaco e scarsamente riflettente- Io non amo particolarmente invecchiare i modelli . Le nostre erano sempre molto curate e guai al Comandante che avesse trascurato la propria unità. In periodo di guerra solo le piccole unità, che poi erano quelle che stavano sempre in mare, apparivano molto usurate , non avevano proprio il tempo di stare a  dipingere. Ma le unità maggiori erano sempre in eccellenti condizioni , anche perchè stavano sempre in porto ! Prima cosa che si faceva dopo un uscita era il " raddobbo " e tutto tornava lindo e pinto. Questo vale anche per le unità cosidette " sottili " nel periodo di pace. Naturalmente è lil mio modo di vedere le cose e non certo la verità assoluta !
ciao Maurizio

 ModellismoBrocchini :

19/6/2017 12:33
 Mi piace moltissimo...bella resa !!! :-)

 dj :

19/6/2017 15:39
 Discussione interessante ...
sulla RN Papa (QUI) anche io ho fatto come Marcello solo che invece di decals la trama è stampata direttamente su carta. Tramite linee chiare e scure ho anche cercato di creare l'effetto delle lamiere dello scafo. La stessa cosa ho fatto sui ponti della RN Quarto.
Forse l'effetto della trama non è delle migliori e c'è bisogno di lavorarci un pò però l'idea credo che la dia soprattutto dopo che il ponte sarà riempito dai vari componenti: armi, bitte, scale, scialuppe eccetera.
Sul Leone l'effetto mi piace e credo che migliorerà con l'aggiunta dei particolari.
Sulla colorazione : io tratto la carta con una sorta di opacizzante protettivo ma successivamente anche io ritocco il colore di fondo con acrilici, oli e anche tempere per creare ruggine, sporco o desaturazione dei colori. Qualcosa si può notare qui sulla RN Cerere e qui sulla RN Prestinari.
Ancora una volta mi trovo d'accordo con Marcello a riguardo dei toni leggermente satinati : troppo opaco non mi sembra metallo e trovo molto interessante l'alternanza dei toni satinati ed opachi ( vedi ad esempio fulligine, sporco e ruggine opachi su un fumaiolo leggermente satinato).
ciao Giuseppe :-D

 marcellodandrea :

20/6/2017 11:15
 A proposito di colorazione, volevo far notare la banda bianca poco sotto la cima del primo fumaiolo del Leone. Le bande bianche in varie posizioni identificavano le navi di una sqd.  In questo caso seguendo una di queste foto (la penultima in basso, cioè questa) : si tratta del Leone e NON del Tigre come dice la didascalia, fanno fede 1) il proiettore di prua sulla controplancia; 2) il proiettore di poppa sopra il casottino della struttura di poppa (nel Tigre il proiettore era sul ponte del primo livello, sopra il casottino c'era un grosso telemetro. 

Ci sono altre foto coeve che mostrano il Leone con la banda bianca nel 1925 (che probabilmente è l'ultimo anno prima della riverniciatura in grigio scuro). Facendo attenzione ad esempio, la banda bianca si intravede anche nella foto dei tre "Leone" a Riga nel 1925, che ho messo qualche pagina indietro (in questo caso, il Leone è quello in mezzo).

 marcellodandrea :

26/6/2017 23:46
 
Ho aggiunto lo scudo sabaudo della marina mercantile alla bandiera del brigantino-goletta.




Ho aggiunto poi la stella bianca a prua della nave (una decal Tauromodel in 1:72 da un residuo della pattuglia acrobatica Getti Tonanti mi pare...)
 e dipinto di nero il bordo dell'occhio di cubia (ma dalla foto mi accorgo che devo ritoccare leggermente il bordo). Sul ponte si notano in bianco le 4 coppie di bitte, ancora non dipinte.




Le scale e le battagliole sono del foglio AF038 di Regiamarina mas. Le scale sono molto belle ma i corrimano sono più proporzionati se si tagliano e si riposizionano. Dato che avevo la foto tratta dalla rivista "The engineer" del 1925 del Leone all'altezza del castello (vd. qualche pagina indietro) , ho potuto togliermi lo sfizio di mettere l'esatto numero di scalini (9) nella scala che sale dal ponte di coperta. Si notano sui ponti vari particolari aggiunti e dipinti: le bitte, le maniche a vento dietro il primo fumaiolo, vari osteriggi, armadietti etc.




Ho effettuato una puntinatura leggera in bruno van dick tirandola via con il pennello bagnato in acqua ragia.




Le catene a prua sono di filo di rame ritorto e schiacciato, poi dipinte di nero semilucido. I particolari bianchi sembrano tali nella foto del Leone sullo scalo, prima del varo, così li ho lasciati, ma ho ridipinto in grigio scuro la parte di ponte senza antisdrucciolo, non capisco di quale colore fosse dalle foto (se grigio chiaro, scuro o che altro, per via della luce solare), questo mi sembrava più adatto di quello chiaro che avevo messo prima.






link alla galleria

 marcellodandrea :

28/6/2017 23:08
 Ho fatto i timoni della timoneria ausiliaria (cerchietti di rame e sprue stirato), e completato i dettagli principali della poppa (bitte, armadietti, boccaporti etc.). Il grosso cilindro grigio a poppa è la copertura della parte superiore del timone manuale (almeno da quanto deduco dal disegno in sezione corrispondente).







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 corale :

7/7/2017 16:37
 Non mi intendo per niente di navi, ma la tua manualità mi piace molto e seguo con molto interesse le tue opere.

 marcellodandrea :

14/7/2017 00:03
 Grazie corale  :-)


Siccome sono in attesa di avere la bacheca in vetro (sarà pronta per lunedì mi dicono...) sono praticamente fermo con la nave (non posso aggiungere troppi dettagli delicati come le battagliole se prima non sistemo il diorama). nell'attesa ho preparato l'armamento cannoniero principale, i complessi binati da 120/45, molto simili (anche se non proprio identici) a quelli che successivamente armarono i cct classe Sella, Sauro e Turbine. Qui naturalmente mi sono limitato ai volumi principali.


Per lavorare pezzi molto piccoli, avendo già i disegni scalati, trovo molto comodo utilizzare direttamente la carta in doppio strato indurito con attak (e poi lisciato con carta abrasiva).




I cannoni binati invece sono in tondino di plastica rastremato da 1,2 mm. Dimensioni e distanze le prendo direttamente sui disegni scalati.




Per i pistoni ho usato tondini di ottone, l'unica cosa che avevo di diametro adeguato.




Ho verniciato con primer, grigio chiaro e due lavaggi con grigio di payne e poi bruno van dyck, evidenziando i dettagli con grigio molto chiaro/bianco. Eccoli montati sul Leone.

(per ingrandire le foto cliccarci sopra)















link alla galleria

 marcellodandrea :

29/7/2017 23:13
 Finalmente ho riavuto la basetta completa di bacheca, eccola qua..




Sulla basetta ho incollato degli spessori di un paio di millimetri per fare una serie di onde parallele (ca. 60-70 cm di onda) con il vento in direzione della freccia. Poi ho coperto tutto con la solito carta Fabriano artistico da 300 gr. con grana grossa, che simula le onde più piccole. Completerò con il gel acrilico Pebeo, per le scie delle navi. 




Prima di incollare il Leone alla basetta, comunque, devo cercare di completarlo il più possibile, altrimenti poi è difficile lavorarci. Le imbarcazioni provengono da pezzi sparsi che avevo, una delle due più grandi era un motoscafo, ma in ogni caso le ricoprirò con un telo (nella solita pellicola da cucina).



I proiettori invece sono autocostruiti in plasticard. Questa classe ne aveva due, sistemati in posizioni diverse (fino ai lavori di inizi anni '30).




le navi appoggiate sulla basetta. Al Leone ho messo le battagliole (dal foglio AF 038 RegiamarinaMas) e una serie di candelieri alti che reggevano i cavi per i teli parasole, montato i proiettori, le imbarcazioni  e i telemetri (ricoperti con un telo). A poppa il proiettore sul cielo del casottino è la configurazione del Leone e del Pantera (il Tigre lo aveva a poppavia, più in basso, sul ponte della timoneria ausiliaria; nella stessa posizione Pantera e Leone hanno il telemetro).




Il Pantera aveva il proiettore su una piattaforma dell'albero, mentre Leone e Tigre lo avevano sulla controplancia. 




Complessivamente perciò, il Leone aveva i proiettori nella disposizione che vedete in questa foto, che permette di identificare la nave fino al 1930 (i lavori successivi modificarono attrezzature e disposizioni).







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 Icepol :

30/7/2017 02:38
  Io dico che sei proprio ma proprio bravissimo!! Sono veramente basito da quanto sei riuacito a fare 👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼

 Antonio 13 :

30/7/2017 09:18
 Mi piace leggere dei lavori dei forumisti di M+ anche se che non terrestri e di questo tuo bellissimo wip mi ero perso qualche battuta, e allora me lo sono riciucciato tutto d'un fiato........bellissimo bellissimo bravissimo bravissimo!!

 Cesko :

30/7/2017 13:10
  Bellissimo anche questo modello, e il veliero contrasta nostalgicamente con il battello in metallo. Bravo Maestro! 👏👏😍

 marcellodandrea :

2/8/2017 12:29
 ciao grazie a tutti :-)

Ho messo le  ancore (filo metallico) al veliero, le mure alla vela di trinchetto e un po' di masserizie sul ponte. A questo punto, data la scala, è sostanzialmente finito (se fosse in scala maggiore dovrei mettere un bel po' di altre manovre, ma qui è impossibile o si appesantirebbe troppo) e può essere incollato sulla basetta.









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 enrico63 :

2/8/2017 13:27
 Assolutamente delizioso Marcelo!!
Fotografato senza niente vicino da l'idea di essere molto più grosso di quello che è:-o :-o
Ciao

 lananda :

3/8/2017 08:00
  Qui si può solo applaudire e cercare pezzi di mascella sparsi per il pavimento!

 marcellodandrea :

3/8/2017 23:28
 

Di nuovo grazie, il veliero in effetti è lungo pochi centimetri, magari alla fine mi decido a fare il Vespucci in questa scala, anni fa comprai il kit della Revell e con un po' di lavoro probabilmente verrebbe gradevole anche lui.

Ho messo i cavi per i teli parasole a prua e poppa. A poppa ho messo anche i teli arrotolati, fatti con colla vinavil, qui per ora senza dipingere. A centro nave devo aspettare di mettere prima i lanciasiluri, e siccome probabilmente non avrò riferimenti sicuri per queste armi prima di settembre, intanto cerco di avvantaggiarmi su tutto il resto del lavoro. Gli scalandroni sono tratti dal solito foglio AF 038 Regiamarinamas, mentre i salvagente a ciambella sono in filo di rame.




A centro nave soo ammucchiati sulle battagliole molte cinture salvagente (marroni, striscioline di carta dipinta), erano composte di molte sezioni ripiene presumo di sughero. Stando alle foto tratte da "The engineer", sui Leone usava ammucchiare queste cinture in questa parte della nave e in particolare sulle battagliole semicircolari del cannone centrale.




I cavi dei teli parasole anche a prua. Ho aggiunto anche un piccolo proiettore fatto col solito tondino di plastica a fianco di quello grande. Nelle foto a volte è a destra a volte a sinistra, non ne vedo mai montato più di uno. Le ancore questa volta sono prese pari pari da uno dei miei residui di altre navi. Sono praticamente uguali a quelle dei Leone e così ho risparmiato un po' di fatica.




Ho cominciato a rifinire anche gli alberi, i pennoni sono in filo metallico, quello di gabbia di trinchetto (l'albero più avanti) è posteriore all'albero, una soluzione comune nelle navi di quell'epoca per via dei cavi delle antenne radio tesi verso l'altro pennone a poppa.




Il centro nave dall'altro lato, con le cinture salvagente .




Una vista d'insieme della nave con il picco dell'albero a poppa.




Ho incollato la nave alla basetta, cominciando a sistemare le scie a sinistra, con il gel acrilico. La basetta è verniciata a smalto in un blu notte qualsiasi (blu + nero). Il gel fresco è biancastro e permette di visualizzare bene il lavoro che si sta facendo.



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 alcione :

5/8/2017 17:09
 E' difficile scegliere tra la goletta o il Leone, ma sono entrambi delle
splendide realizzazioni :-D
saluti,
Francesco :-)

 marcellodandrea :

8/8/2017 16:27
 grazie Alcione :-)


Ho finito "l'acqua", utilizzando questa volta anche il cotone idrofilo. A dir la verità non sono ancora molto pratico di questa tecnica e il cotone rimane sempre troppo opaco rispetto al resto, anche se lo ricopro con diverse mani di vernidas. Forse dovrei fare "il gran salto" e abbandonare del tutto la colorazione bianca al di sotto, cioè dovrei fare la schiuma esclusivamente con il cotone, in questo modo non ci sarebbe altra schiuma lucida (verniciata) a fare da contrasto. Magari nella prossima nave...




Ho messo anche le sartie e le sagole sui due alberi, ma per le antenne radio dovrò aspettare di aver sistemato i lanciasiluri a centronave, altrimenti rischio di strappare tutto.




I teli parasole a poppa ora sono dipinti. Ma credo che li metterò anche nel resto della nave, perché a prua devo coprire una piccola magagna... :-)   (sono sincero). E comunque è più ragionevole che ci fossero ovunque.












Le sartie dell'albero maestro (sia alte che basse) finiscono tutte sul ponte della timoneria ausiliaria, e non sulla coperta più in basso. E' strano (se finissero sul ponte di coperta in basso l'albero sarebbe più stabile immagino) ma nelle foto sembra proprio così e anche i disegni li riportano in questo modo.



Sto preparando gli equipaggi, i due cannoni antiaerei da 76/40 e i due paramine. Dopodiché, mancheranno solo i lanciasiluri, i teli parasole a centronave e le antenne radio per finire (più o meno)  anche questo modello :-)

Manca poi un dettaglio che al momento non riesco a decifrare. Dietro il secondo fumaiolo, sul tetto del casotto che contiene le grate di areazione, c'è una torretta cilindrica e, dentro, una specie di colonnina. Ma non ho ancora capito che cosa sia, dovrò guardarci meglio.

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 Antonio 13 :

8/8/2017 18:43
 STRABILIANTIBUS  :-o  quell'acqua poi  ..... sembra vera

 kicco64 :

8/8/2017 19:36
 SPETTACOLOSO...

 grimdall :

8/8/2017 23:27
 oh mamma mia.... i modelli sono spettacolosi (detto da uno che di navi ci chiappa niente...).... ma il mare... il mare.... quella scia della nave pare vera!!!!!

 Cesko :

9/8/2017 18:13
  Si e magari adesso ci metti anche i gabbiani che volano .... anche quest'anno hai fatto un modello da primo premio. Assolutamente eccezionale.

 e_pieranto :

13/8/2017 16:23
 ... a capirci qualcosa di navi potrei commentare entusiasticamente nel merito ... da modellista posso dire solo che è tanta, ma TANTA roba ...!

Bravobravobravo!

 yago :

13/8/2017 19:41
 Ciao Marcello era un po che non visitavo il tuo WIP.......
:-o :-o :-o :-o
La parola che mi viene è impareggiabile!
Spettacolare la nave e altrettanto spettacolare e realistico il mare!
Complimenti !
Ciao Gianfranco :-)

 Corvo :

13/8/2017 22:03
  Non so cosa dire..... classe degna del miglior museo navale. Che meraviglia. Sono contento che si possono ammirare tanta maestria e bellezza concentrate in pochi cm.

 marcellodandrea :

16/8/2017 23:29
 Grazie a tutti di seguire il wip :-)   I gabbiani vediamo, magari nelle foto in b/n :-)



Andando avanti con i dettagli, ho fatto i cannoni antiaerei da 76/40, in plastica...




e i paramine, sempre in plastica (li ho dipinti in grigio scuro ma non sono sicuro del colore perché dalle foto non si vede nulla, in teoria potevano essere anche chiari).




Questi invece sono i figurini Tamiya che ho utilizzato per l'equipaggio, come dicevo non avevo nulla di meglio (quelli Arsenal erano talmente pieni di bave che non riuscivo a toglierli senza rompere tutto, così ho messo questi, ne avevo ancora un certo numero).




Ed ecco da prua a poppa i figurini e gli altri dettagli montati...



Ho messo anche i due grossi verricelli subito a poppavia del secondo fumaiolo e poi i cavi che sorreggono i fumaioli (stavo per dimenticarmene...). I cannoni da 76 sono sistemati a riposo con la canna rivolta verso l'alto, come li vedo nell'unica foto ravvicinata che possiedo, tratta dalla rivista "The engineer" del 1925, pubblicata a pg 7 di questo wip da dj nel suo post del 12 maggio.






Ho messo l'equipaggio anche sul veliero, ma nella foto mi accorgo si vede poco





L'ultimo dettaglio che ho messo per ora sono due piccole maniche a vento sulla cima dei tubi di scarico vapore del secondo fumaiolo, evidenti nelle foto fino al 1930 circa.



Ora mancano i lanciasiluri centrali e la colonnina dentro la postazione circolare sopraelevata dietro il secondo fumaiolo, di cui ignoro la funzione :-)  (e in teoria 4 mitragliatrici Colt da 6,5 mm, ma non le vedo in nessuna foto).

link alla galleria

 Maurizio Maggi :

18/8/2017 11:23
  Di passaggio a Roma sono venuto a curiosare , beh confesso che delle cose non mi piacciono e dopo un po di riflessione ho deciso di dirtele anche se esco dal coro e sono il solito rompi.............
Purtroppo più vedo il ponte e più non mi convince l'uso delle decal, perdonami ma sembra un maiolicato , anche l'nvecchiamento mi sembra un po " pesante " . Se in tempo di guerra sulle unità sottili ci stà tutto in quanto erano sempre in mare e non avevano certo il tempo di rassettare , in tempo di pace la pulizia e la manutenzione erano continue, guai al comandante che avesse tenuto la sua nave così  trasandata. E per questo anche i salvagente appesi e quel telo a prora è impossibile che si trovassero lì in navigazione , oltretutto guardando la scia la nave stà sviluppando una discreta velocità e con il vento relativo sarebbe volato tutto a mare . Ma se la nave fosse stata vista navigare così dal comandante di squadriglia o dall' Ammiraglio comandante la divisione , tutto l'equipaggio dico tutto si sarebbe beccato gli arresti di rigore minimo 10 giorni. In porto invece si usava lavare e far asciugare le dotazioni , quindi sarebbe molto verosimile , ma in navigazione no. Poi , e ho  già rotto abbastanza , mi piacciono poco i fumaioli "  pieni " .
In ultimo , ma se fai la nave all'entrata in servizio anni 1924/1925 perchè è dipinta in grigio cenerino chiaro ? All'epoca erano in grigio scuro medio, come ha scritto anche tu.
Sono piccoli dettagli che a mio modo di vedere disturbano un pò il solito eccellente lavoro.
Ciao e non me ne volere troppo , le critiche sono in assoluta buona fede e per amor di precisione. Infine , stò cercando di far funzionare lo scanner che fa i capricci così da mandarti ciò che trovo sui tubi lanciasiluri.
Ciao Maurizio

 Maurizio Maggi :

18/8/2017 12:25
  ecco quello che ho trovato








 marcellodandrea :

18/8/2017 19:25
 ciao Maurizio, grazie dei disegni, vediamo quello che riesco a ricavarci.

Noto che nel disegno a colori il nome della nave è "Tigre", ma sulla sovrastruttura di poppa il grande proiettore è portato in alto sopra il casottino (non so come chiamarlo) alle spalle della timoneria ausiliaria e quindi la nave è in realtà il Leone (il Tigre in quella posizione aveva il telemetro).

Solo per curiosità, di che colore era l'opera viva? Rossa come nel disegno? Lo ignoro...


Riguardo l'obiezione più importante,  (dell'antisdrucciolo ti ho già detto in precedenza), ho dipinto la nave in grigio chiaro in base alle foto che metto qui di seguito (e qualche altra che non metto; senza dimenticare le foto della rivista "The engineer" del 1925 appunto,a questo link, che mostrano una nave, il Tigre stando alla posizione del telemetro a poppa,  chiaramente dipinta in grigio chiaro e in cui, sempre a poppa, non si vede traccia delle rotaie per le mine, ragion per cui non le ho messe; poi nella medesima rivista ci sono altre foto in cui le navi sono dipinte in grigio scuro).

(TUTTE LE FOTO INSERITE A SCOPO DI DISCUSSIONE MODELLISTICA)

Questa cartolina d'epoca, da sx a dx il Tigre (per esclusione), il Leone (si nota la banda bianca sul primo fumaiolo) in mezzo, il Pantera (per via del proiettore sull'albero) a destra, a Riga nel 1925




Nella medesima occasione, il Leone (qui il primo fumaiolo non si vede, ma si vede il proiettore in alto sul casottino della sovrastruttura di poppa)  in primo piano e dietro il Pantera




Sempre il Leone sul Jane's. Qui la data non c'è, ma dalle dotazioni è sicuramente anteriore al 1930, cioè prima dei lavori, e siccome è di colore chiaro deve essere anteriore alla verniciatura in grigio scuro, cioè verso il 1925). Si noti la solita banda bianca sul fumaiolo anteriore.




e per finire invece - per comparazione della tonalità di colore; si noti anche il colore della coffa, chiaro sulle navi in grigio scuro, scuro su quelle in grigio chiaro -  due foto in cui la nave è sicuramente in grigio scuro, questa su Wikipedia e questa su "La voce del marinaio" che (bandiera colorata a parte) sono entrambi comunque di fine anni '20  per via delle attrezzature che hanno a bordo.

Dalle foto storiche si vede abbastanza bene che al momento del varo nel 1923 il Leone e le altre navi (il Pantera, il Tigre) erano dipinte in grigio scuro (? o comunque un colore scuro), ma sempre foto alla mano sembra siano state poi colorate in grigio chiaro (le immagini a Riga non mostrano assolutamente navi in grigio scuro) per un paio di anni almeno (fino al 1925-26?), per poi essere ridipinte in grigio scuro come le altre navi della flotta fino ai primi anni '30.


Poi il pezzo di telo a prua attorno a cui stanno armeggiando quattro marinai mi serve a coprire una piccola magnagna (sono sincero, ma l'avevo già detto) e i  marinai sono tutti sul ponte anche se la velocità è sostenuta per salutare il brigantino che passa, infischiandosene degli ordini e degli ufficiali... :-D :-D :-D


Di nuovo grazie per i disegni. Vado a completare la nave :-)

Link alla galleria

 marcellodandrea :

25/8/2017 11:44
 qualche giorno di mare, poi torno...
:-)

 marcellodandrea :

6/9/2017 23:37
 Sto mettendo insieme dati e disegni relativi ai lanciasiluri e sto arrivando alla conclusione che in sostanza non ho niente di chiaro a disposizione.
 
L'unica foto che mostra i lanciasiluri dei Leone è quella più volte citata della rivista "The engineer" del 1925, ma sono  chiaramente troppo lontani per capire alcunché, a parte che sono trinati. In questa seconda foto si vede solo la parte terminale di un tubo.

Approfitto così anche per spiegare perché mi sono preso la libertà di mettere un certo numero di cinture salvagente con sezioni di sughero sulle battagliole, come osservava Maggi: nella prima foto, sulle battagliole della postazione del cannone, ci sono numerosi salvagente di questo tipo e la nave è in navigazione. Tra l'altro, cinture salvagente accatastate sulle battagliole laterali sono visibili anche in questo filmato dell'Audace  (al tempo 4-5 minuti in avanti) che arriva al porto di Trieste nel 1918.

Come diceva Alcione alcuni messaggi indietro, i tubi erano Whitehead ex austriaci, ma in rete ho trovato foto di tubi singoli o binati su navi austriache, mai trinati (forse non li avevano semplicemente) e di conseguenza non posso capire come fossero sistemati i comandi per la manovra dei tubi (se e dove erano sedili, volani, mirini etc.).

Le uniche foto di tubi trinati italiani che possiedo sono quelli della Calatafimi

(dettaglio di foto, torpediniera Calatafimi 1941)



dove si notano tra l'altro due grosse manovelle circolari ai due lati. Ma si tratta di un modello imbarcato nel 1941 e probabilmente sarà piuttosto diverso.

Nel modello del Leone che si trova al museo di Venezia sui lanciasiluri non c'è quasi nulla, a parte un seggiolino posto sul tubo centrale - ma sembra assurdo, dove metteva le gambe il silurista? - e una singola manovella a destra. 

Infine i disegni del libro che mi ha postato Maggi pochi messaggi indietro rispetto alle foto non chiariscono la situazione.

Temo perciò che sarò costretto a coprire almeno la parte centrale dei tubi con un telo, per ovviare alla mancanza di dettagli conosciuti.

 Oberst_Streib :

7/9/2017 09:33
 
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Maurizio e Marcello, mi fate morire, siete tremendi.....
State a discutere di dettagli che per il modellista medio sono oltre i confini della realta', per il modellista scarso sono addirittura inconcepibili, e il tutto in dimensioni submillimetriche!
Siete fantastici, c'e' poco da fare, senza piaggeria, questo e' quanto di meglio il modellismo possa produrre, la ricerca storica e del dettaglio spinta a livello del singolo atomo.
Bravi.

Ovviamente un Bravo + a Marcello che ha realizzato l'ennesimo capolavoro dal nulla, la mia massima stima e invidia per tali capacita' e per la ricerca scientifica che c'e' dietro.
Il brigantino poi e' un vero capolavoro e le vele in carta "plastificata con il PS sciolto nella treilina" me la tengo buona per quando avro bisogno di fare della "tela rigida".

:pint: :pint: :pint: :pint: :pint: :pint:

 fabrix67 :

7/9/2017 10:32
 Concordo con tutto quanto scritto dall'amico livornese che mi ha preceduto. La manualità dimostrata in queste piccole opere d'arte è più unica che rara; non è da meno la volontà di riprodurre il tutto nel massimo rispetto del "vero", con ricerche storiche che io personalmente non avrei la pazienza di compiere.
Complimenti sinceri

 Maurizio Maggi :

7/9/2017 11:51
  Caro Alessandro grazie per le belle parole. E' la passione che ci spinge alla ricerca del dettaglio e del particolare che su un modello fa la differenza . E' anche bello e interessante il confronto , c'è sempre da imparare qualcosa , ma a patto che lo stesso rimanga nei giusti termini di educazione e di rispetto per  l'altra persona e per il lavoro prodotto . Nel caso di Marcello parliamo di risultati a livello di eccellenza  come accuratezza e ricerca e d'altronde basta guardare i suoi lavori.
Ciao Maurizio

 marcellodandrea :

8/9/2017 23:04
 ciao a tutti, grazie anche da parte mia :-)

Quote:
Oberst_Streib ha scritto:
Maurizio e Marcello, mi fate morire, siete tremendi.....


eh eh.... basta non spaventarsi, in fondo siamo bravi ragazzi  :-)



Dunque ho fatto i lanciasiluri, ma con pochissimo dettaglio per i motivi sopra detti:








e qui montati sulle tughe. Ora metterò i teli a coprire un po' la parte centrale/posteriore, perché lì dovrebbero stare i sistemi di comando delle armi di cui, appunto, non ho alcun dettaglio. Il colore, sempre in base alla solita foto della rivista "The engineer" , è grigio scuro.






link alla galleria

 enrico63 :

9/9/2017 16:26
 Come sempre tutto stupendo!! Bravo
;-) :-)

 marcellodandrea :

16/9/2017 12:32
 Grazie Enrico, ma come puoi immaginare continuo a rielaborare le osservazioni di Maggi sull'antisdrucciolo e sto studiando modifiche per i prossimi modelli.

Riguardo il Leone, ho messo i teli (pellicola da cucina) sui lanciasiluri e i teli parasole (vinavil su sprue stirato; i candelieri alti sono tratti da battagliole, come tutti gli altri).








Ho studiato un po' su come potevano andare i cavi dei parasole a centro nave, l'unica foto che potevo seguire con un minimo di chiarezza era la seguente:


Leone, foto tratta da "La voce del marinaio.com ", dove è identificata come "Tigre 1927 a La Spezia"; ma come accade di frequente è un equivoco e si tratta del Leone, identificato dalla posizione alta del proiettore sulla tuga di poppa (freccia rossa). La data è all'incirca giusta. Sì, la scritta sulla foto dice "Tigre", ma come al solito, per quanto possibile, meglio non fidarsi :-)





link alla galleria

 marcellodandrea :

24/9/2017 11:43
 Uno degli ultimi dettagli sono le antenne radio. Qui, come al solito, purtroppo sono costretto a semplificare la struttura delle antenne, che nella realtà sarebbero costituite da 4 fili ognuna, tenuti assieme da numerosi sostegni circolari (come si vede nelle foto qui sotto). Ho provato, anche in precedenza, a fare qualcosa del genere, ma in questa scala non riesco proprio a fare una cosa pulita e che sembri abbastanza sottile. Così ho montato delle antenne semplificate di due fili ognuna, come erano in uso su molte altre navi nel tempo.

Negli anni '20 (cioè, fino ai lavori di inizio anni '30) due antenne sono tese tra i pennoni di gabbia dei due alberi di trinchetto (davanti ai fumaioli) e di maestra (dietro i fumaioli). Altre due scendono dal pennone di gabbia di trinchetto in avanti, verso prora, fino alla punta di due candelieri alti situati all'incirca al livello degli argani delle ancore.

Questa disposizione è chiara nelle foto che metto qui sotto (ce ne sono altre, ma queste sono le più chiare che ho), ma differisce da quella riportata nei vari disegni dei "Leone" di questo periodo (cioè sempre degli anni '20), dove invece sono disegnate due antenne che scendono dal pennone di gabbia di trinchetto alla controplancia del ponte di comando. Anche il modello del Museo della marina di Venezia, che ha una configurazione da anni '20,  porta due antenne con questa disposizione, ma non ho idea da dove sia stata ricavata. Infine, anche in altre navi del periodo che ho fatto le antenne che scendono dal trinchetto andavano ai candelieri di prua, quindi la disposizione dei disegni - per gli anni '20 - mi sembra molto strana

Nelle foto ho cambiato un po' i colori per evidenziare le antenne. Se cliccate sulle foto si ingrandiscono.

(dettaglio di foto, Tigre negli anni '20 a La Spezia - è il Tigre perché sulla controplancia a poppa c'è il telemetro, ma non posso specificare gli anni perché la luce del sole è molto bassa e le navi, dietro ci sono anche Leone e Pantera, sembrerebbero scure anche se fossero ancora dipinte in grigio chiaro)




(dettaglio di foto, Leone 1925 a Portsmouth - foto tratta da "The engineer" del 1925, questo è sicuramente il Leone per via del proiettore sulla controplancia a poppa; ho schiarito un rettangolo della foto per evidenziarlo meglio)




E dunque ecco le antenne, fatte con sprue filato a caldo.












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 marcellodandrea :

6/10/2017 19:25
 Ed ecco la bandiera di combattimento (carta dipinta a pennello)  :-)






Seguiranno un po' di foto finali.

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 alcione :

7/10/2017 11:27
 Tutto molto ben realizzato ed ambientato :-D
saluti,
Francesco :-)


# personalmente non condivido l'uso delle cinture sui passamani - fuoribordo - con l'unità in navigazione.......in porto ed in condizioni di riassetto generale potrebbe anche essere....

 Francesco Tedeschi :

8/10/2017 11:05
 Semplicemente ...straordinario... :-o
A proposito di lanciasiluri, ho trovato
QUESTA foto; è successiva al periodo che hai scelto, ma fa vedere, anche se non chiaramente, i congegni di lancio.. :-)

 marcellodandrea :

8/10/2017 15:51
 Grazie Alcione, e grazie anche a Francesco. Purtroppo il lanciasiluri indicato è molto più recente, quelli iniziali dei Leone erano di origine austriaca e trinati, perciò la situazione era sicuramente diversa.

 marcellodandrea :

15/10/2017 11:24
 E così il Leone e il brigantino sono terminati. Ecco un po' di foto finali. Per ora non ho fatto foto in B/N, in caso ne metterò una in seguito, se mi viene qualche idea ... :-)

Tutte le foto si ingrandiscono se ci cliccate sopra.

































Come sempre, ringrazio tutti per aver seguito il wip e per aver contribuito con critiche e suggerimenti. Partecipare a questo forum in questi anni mi ha arricchito moltissimo e ne sono grato a tutti :-)

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 e_pieranto :

15/10/2017 16:29
 Sono modelli superlativi assoluti.
Il realismo delle foto è ... inquietante!

 enrico63 :

15/10/2017 18:21
 Marcello....che dirti....fai dei modelli fantastici. Grande lavoro di ricerca storica trasformato in meraviglie per gli occhi!!!
Senza nulla togliere alle imbarcazioni, posso farti un complimento particolare per il mare?!
Ti definirei l'artista dei flutti:-o :-o.
Mi  ha sempre colpito il realismo con cui riesci a definire le tue distese fluide, ma questa volta mi sembra tu abbia superato te stesso.
L'effetto della spuma, delle ondine e della schiumetta in scia è sbalorditivo.
Complimenti.
Ciao
:-)

 kicco64 :

15/10/2017 18:40
 i modelli, la scenografia, la rappresentazione fotografica... faccio fatica a trovare un termine adeguato...
per cui dico solo STUPENDAMENTE BELLI !


 syerra :

24/10/2017 12:13
 eccezionale...come sempre!!! ;-)

 lananda :

24/10/2017 12:27
 
Quote:
enrico63 ha scritto:
Senza nulla togliere alle imbarcazioni, posso farti un complimento particolare per il mare?!
Ti definirei l'artista dei flutti:-o :-o.
Mi  ha sempre colpito il realismo con cui riesci a definire le tue distese fluide, ma questa volta mi sembra tu abbia superato te stesso.
L'effetto della spuma, delle ondine e della schiumetta in scia è sbalorditivo.
Complimenti.
Ciao
:-)


mi associo in pieno!!! di bei modelli se ne vedono tanti ma belli come i tuoi ....un pò meno
:-D

 marcellodandrea :

9/1/2018 00:07
 Grazie a tutti. Prima di inserire la foto per la votazione, metto una elaborazione in BN che di solito faccio per le mie navi:






Per finire, ecco la foto per la votazione, non elaborata perché penso che rispetti di più la natura del modello come tale:





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