Forum : Giappone

Soggetto : Hiroshima e Nagasaki

 Clausewitz :

12/11/2009 11:30
 La mattina del 6 agosto 1945, un B-29 americano chimato Enola Gay decollò dall’isola di Tinian alla volta del Giappone. Era diretto verso la città di Hiroshima, importante centro portuale, industriale e militare nipponico. La città, nella zona sud-est dell’arcipelago giapponese contava circa 300.000 abitanti, più una guarnigione di circa 43.000 soldati e, fino a quel momento, era stata risparmiata dai colossali bombardamenti a tappeto che gli americani avevano iniziato su molte altre città giapponesi fin dal giorno della conquista dell’isola di Saipan.

  Un osservatore attento avrebbe notato qualcosa di diverso in quell’aereo: il colore non era natural metal, come tutti i B-29, ma era particolarmente tirato a specchio: una delle caratteristiche più evidenti di una serie di modifiche, chiamata “silverplate” per rendere l’aereo in grado di sganciare un particolare tipo di bomba: l’atomica.

  L’Enola Gay stava infatti preparandosi a sganciare su Hiroshima la “Little Boy”, il primo ordigno atomico a essere utilizzato in guerra. La Little Boy, pesante circa 4.000 chili, aveva una carica di circa 64 chili di Uranio 235 e una potenza di circa 15 Kilotoni (pari a 15.000 tonnellate di TNT).

  Il B-29, ai comandi del colonnello PAUL Tibbets del 509° Composite Squadron si avvicinò a bassa quota a Hiroshima, per poi cabrare a 9.000 metri in prossimità del bersaglio. Alle 8.15 del mattino la bomba fu sganciata sulla città giapponese e immediatamente il bombardiere americano si allontanò con una veloce manovra di evasione. Mezzo minuto dopo un’enorme esplosione, a 580 metri dal suolo, illuminò il cielo del mattino con una luce più molto più violenta di quella del sole. L’Enola Gay, anche se già a 20 km dal punto dell’esplosione, fu scosso da una violentissima onda d’urto, tanto che Tibbets pensò di essere sotto il fuoco di contraerea pesante. Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo e l’aereo fu sconvolto da una seconda onda d’urto, causata questa volta non direttamente dall’esplosione, ma dalla riflessione, da parte del terreno, dell’onda d’urto primaria. A quel punto l’equipaggio dell’Enola Gay si precipitò ai finestrini per vedere cosa stesse succedendo al suolo e videro una gigantesca palla di fuoco che avvolgeva Hiroshima, sprigionando un’enorme nuvola di fumo e gas che si innalzava a forma di fungo per migliaia di metri di altezza. 

  Intanto al suolo la palla di fuoco si era espansa, a un secondo dalla detonazione, fino a un diametro di 280 metri, a una temperatura di 5000° C e sprigionando venti roventi e una violentissima onda d’urto. Lo shock da esplosione e i raggi ad altissima temperatura uccisero sul colpo circa 70.000 persone, uccise dal calore e dall’onda d’urto, letteralmente dissolte o lasciando come unica traccia la loro ombra carbonizzata su uno dei pochi muri rimasti in piedi.   Chi riuscì a sopravvivere, si trovò ustionato, con i vestiti fusi alla propria carne, o con gravi lesioni interne dovute allo spostamento d’aria che aveva causato una pressione fino a 15 tonnellate per metro quadro. Subito dopo l’esplosione, per effetto del calore fortissimo, ogni cosa prese istantaneamente fuoco causando un violentissimo incendio, autoalimentato dalle violentissime correnti d’aria provocate dal fuoco stesso.
  Nei giorni successivi circa il 20% dei feriti morì per necrosi delle ferite (un effetto della radioaatività) e per il cosiddetto “mal di bomba”: nausea, vomito, emorragie interne, perdita di capelli e denti, tutti sintomi di assunzione di dosi letali di radiazioni. Negli anni successivi, e ancora oggi, le conseguenze dell’esposizione alla radioattività, con lo sviluppo di tumori e leucemie, ha portato il numero di vittime della bomba di Hiroshima a 350.000. Sembra che nessuno si rese conto che la bomba atomica poteva causare strascichi così drammatici anche dopo la sua esplosione. La città fu completamente rasa al suolo, a parte pochi edifici di cemento armato la cui struttura portante rimase in piedi e oggi sono consacrati monumenti nazionali giapponesi.  
  Il 9 agosto un’altra bomba, questa volta al plutonio, veniva sganciata su Nagasaki, causando altri 75.000 morti e altrettanti feriti gravi, più il fall out e le relative vittime. In seguito a questi eventi l’imperatore Hirohito offriva la resa incondizionata del Giappone.

  Negli anni successivi il Giappone terrà sempre viva la memoria dei morti di Hiroshima e Nagasaki e opererà attivamente, a livello diplomatico, per evitare la proliferazione nucleare. A Hiroshima è stato eretto un mausoleo dedicato alle vittime della bomba, con un braciere nel quale arde un fuoco che sarà spento solo quando sul nostro pianeta non ci sarà più un’arma atomica. Temo che quel fuoco è destinato ad ardere ancora per molto tempo.

 

 Lisandro :

12/11/2009 12:32
 Il massimo emblema della stupidità umana ( l'atomica )....... :-/

 cisco-978 :

12/11/2009 13:04
 Be certo che se si considerano gli effetti provocati dalle 2 espolosioni atomiche, i brividi vengono a chiunque.
C'è però da fare anche delle considerazioni:

se le atomiche non venivano sgangiate, il giappone non si sarebbe arreso mai, dato il fatto che oramai per finire la guerra si doveva sconfiggere appunto solo il giappone, bisognava invaderlo, cosa che avrebbe comportato numerose vittime in più, infatti come tutti sanno i giapponesi  erano indrottinati per non arrendersi mai. voi vi immaginate cosa sarebbe sarebbe stato difficile invadere il giappone, con le sue numerose isole. i bombardamenti tradizionale a tappeto che sarebbero dovuti servire per ammorbidire il terreno pre invasione avrebbero forse fatto molti più morti delle 2 atomiche. immaginate poi cosa sarebbe stato combattere una guerra metropolitana, ( basta vedere qyuello che e successo a Dresda, o vedere cosa era Berlino i giorni dopo la resa della Germania ) ( il giappone ha una configurazione geografica che rende difficile manovre militari di una certa importanza).
Un altra considerazione da farsi e che le atomiche servirono ache come avvertimento all'unione sovietica, che cercava sempre di più di penetrare nel cuore dell' Europa, cosa ovviamente che non andava a genio ne agli americani ne tanto meno agli inglesi e francesi che rano le alre tre potenze vincitrici.

certo forse gli americani potevano evitare di sganciarle su città, facendole esplodere ad esempio al largo dell'arcipelago giapponese, ma come si sa con i se e con i ma non si fa la storia.

In ultima analisi vorrei sottolineare come la minaccia nucleare a evitato che il mondo dopo la II GM entrasse in un nuovo conflitto mondiale ( vedere crisi dei missili cubana) forse grazie alle armi atomiche e alla paura delle stesse le potenze di allora ( USA E URSS ) hanno evitato guerre, ben sapendo che l'escaletion nucleare sarebbe stata quasi sicura..

Buona Giornata a tutti

 Lisandro :

12/11/2009 13:20
 Dobbiamo essere pronti a fare sacrifici eroici in favore della pace più di quanto facciamo di buon grado in favore della guerra. Non esiste dovere che io consideri più importante o al quale io tenga di più

Albert Einstein

 Clausewitz :

12/11/2009 13:25
 Prima della conferenza di Potsdam, nel 1945, il Giappone, o  meglio l'imperatore, fece pervenire alla Russia, ancora neutrale nel Pacifico, un messaggio che recita così:

"Sua Maestà l'Imperatore, consapevole del fatto che la guerra attuale porta ogni giorno altro male e altri sacrifici ai popoli di tutte le potenze belligeranti, desidera di suo cuore che si possa rapidamente risolverla. Ma fintanto che l'Inghilterra e gli Stati Uniti insistono sulla resa incondizionata nella Grande Guerra dell’Asia Orientale, l'impero giapponese non ha alternative se non combattere con tutte le sue forze per l'onore e l'esistenza della patria. Sua Maestà è profondamente restia a qualsiasi ulteriore spargimento di sangue tra i popoli di entrambi i lati, per questo motivo, ed è suo desiderio, per il benessere dell'umanità, vorrebbe ristabilire la pace alla massima velocità possibile"

Ridotta all'osso, questa è una richiesta di resa bella e buona, con l'ovvia condizione di "salvare la faccia".

A quanto pare Stalin cosegnò a Truman questa missiva, quindi l'idea della resistenza giapponese fino all'ultimo uomo è tutta da dimostrare.
Penso anch'io che le due atomiche furono un modo per dire forte e chiaro a tutto il mondo, in primis all'URSS, che gli USA avevano la bomba. La guerra nel Pacifico finiva e subito iniziava un'altra guerra, quella fredda.
Ma qui andiamo OT :-)

Ciao

Marco

 sandro :

12/11/2009 19:05
 Ottima considerazione Lisandro...

Il massimo emblema della stupidità umana ( l'atomica ).......

Non per niente l'hanno usata gli americani....
Ciao
Alessandro

 roby67 :

12/11/2009 19:44
 ma perchè concedere al Giappone l'onore della resa onorevole dopo che si era comportato in modo così disonorevole con l'attacco di Pearl Harbuor?
rammentiamo l'epoca in cuì si svolsero questi fatti e la mentalità meno sensibile di quella odierna.
si era visto che i civili giapponesi preferivano gettarsi da una scogliera piutosto di arrendersi alle "belve"  americane cosi dipinte dalla propaganda nipponica e che l'esercito metropolitano nipponico composto da milioni di elementi ben iddotrinati con lo spirito kamikaze mai si sarebbe arreso dinanzi alle truppe USA.
Lo sbarco in territorio nipponico sarebbe costato centinaia di migliaia di vite americane e qualche milione di vite giapponesi.
il piano per lo sbarco era già pronto e già si cominciava a immagazzinare risorse e uomini per esso.
le atomiche insieme a centinaia di  migliaia di vita umane brucio anch'esso.
tirando le somme quindi cinicamente si può affermare che le bombe atomiche furono un "buon affare" per entrambi i contendenti,con il valore aggiunto per gli USA di aver preso due piccioni con una fava spaventando l'impero sovietico.
gli arsenali nucleari poi regalarono alla umanità altri 50 anni di pace "calda" e di guerra "fredda".
l'europa non conobbe quel terzo conflitto che senza le atomiche ci è stato evitato.
 con il senno di poi siamo tutti capaci di setenziare se è stato giusto o sbagliato sganciare le bombe,ma io lo chiederei per prima a tutti quei genitori,moglli,figli e fidanzate di tutti queii soldati e marines USA che quello sbarco sul Giappone non l'hanno fatto.
ciao


 Clausewitz :

12/11/2009 20:59
 mm...non lo so Roby; se l'Imperatore avesse dato l'ordine di smettere di combattere, i soldati giapponesi avrebbero ubbidito senza fiatare, a parte l'harakiri di qualche ufficiale. I giapponesi obbedivano all'imperatore. Punto. Qualsiasi cosa egli dicesse loro di fare.

In effetti anche dopo l'atomica smisero di combattere solo perchè avevano ricevuto l'ordine di fare così, non per l'atomica in se.

E a pensarci bene, non fu una resa così pienamente incondizionata: i giapponesi chiedevano solo di salvare l'istituzione imperiale e questo fu fatto. Questo evitò, secondo me, il protrarsi della guerra, non l'atomica.

ciao

Marco

 roby67 :

12/11/2009 21:10
  Quote:
Clausewitz ha scritto: mm...non lo so Roby; se l'Imperatore avesse dato l'ordine di smettere di combattere, i soldati giapponesi avrebbero ubbidito senza fiatare, a parte l'harakiri di qualche ufficiale. I giapponesi obbedivano all'imperatore. Punto. Qualsiasi cosa egli dicesse loro di fare.

In effetti anche dopo l'atomica smisero di combattere solo perchè avevano ricevuto l'ordine di fare così, non per l'atomica in se.

E a pensarci bene, non fu una resa così pienamente incondizionata: i giapponesi chiedevano solo di salvare l'istituzione imperiale e questo fu fatto. Questo evitò, secondo me, il protrarsi della guerra, non l'atomica.

ciao

Marco




ok! ma l'atomica convinse l'imperatore ad imporre alle forze armate la resa...che non fù proprio accolta bene dai militari,ci fù infatti un tentativo di rivolta da parte loro.
non si può dire che l'atomica non svolse un ruolo decisivo.
essa comunque dimostra l'imbecillità dell'essere umano: risorse enormi,sangue e sacrifici per non fare la guerra (la mutua distruzione assicurata di entrambe le parti) ,quando basterebbe essere tutti d'accordo nel non volerla fare,che ci vuole?
ciao

 Clausewitz :

12/11/2009 22:06
 Quote:
dimostra l'imbecillità dell'essere umano: risorse enormi,sangue e sacrifici per non fare la guerra (la mutua distruzione assicurata di entrambe le parti) ,quando basterebbe essere tutti d'accordo nel non volerla fare,che ci vuole?
ciao


porca vacca sei hai ragione, quotone!! :-D

 Topo :

12/11/2009 22:21
 

Qualcosa non mi torna...
Immaginando che il pianto di una madre americana sia terribile quanto quello di una madre giapponese, svedese o pugliese mi viene da chiedermi:
come funziona il cambio tra vittime civili e vittime americane? o americane e giapponesi ma militari?
Chi decide che, per salvare 100 militari (di entrambe le parti) necessitano 10 vittime civili (di una sola parte)?
Eppoi perchè davvero non sganciarle in alto mare? o in una zona disabitata? Forse che, vedendo la terra devastata, i giapponesi non avrebbero capito comunque?
E inoltre, perchè due? Una non bastava?
Caro il mio amico dal curioso cappelo con piume di struzzo (sdrammatizzo un pò...) questi ragionamenti sono molto elementari, banali e terra-terra; nulla a che fare con sofiticherie da sensibilità intellettualloide moderna; inoltre quando il senno di poi non riguarda le belinate quotidiane ma grandi tragedie come questa beh, magari può esserci utile a capire qualcosa per il futuro, no?

Saluti...

 Fabrizio1966 :

12/11/2009 23:13
 Quote:
sandro ha scritto: Ottima considerazione Lisandro... Il massimo emblema della stupidità umana ( l'atomica )....... Non per niente l'hanno usata gli americani.... Ciao Alessandro


Consiglierei di evitare  questo genere di interventi che  non apportano nulla alla discussione e rischiano di far degenerare tutto in polemica... E comunque mi riesce difficile credre che un popolo di stupidi possa diventare la prima potenza economica,militare escientifica del mondo...

ciò premesso, l'Atomica sarà è pure l'emblema della stupidità umana,ma ha evitato per quaranta e pussa anni la terza guerra mondiale, inoltre non possiamo giudicare con il metro di oggi  decisioni prese sessant'anni fa in condizioni completamente diverse e da uomini che provenivano da esperienze completamente diverse... L'America era reduce da quattro anni di massacranti battaglie per pezzi di giungla fetente o insignificanti isolotti  dai nomi impronunciabili, e le previsioni per Olimpic e Coronet ( le programmate  operazioni anfibie contro il Giappone.) parlavano di una stima di anche 50.000 morti  ....improponibile per l'opinione pubblica americana, imbevuta di odio antigiapponese.
Più discutibile la questione della proposta di resa giapponese al governo Truman. Sicuramente fu letta, ma a monte c'era una chiara richiesta di resa incondizionata del Giappone che fu formulata, a detta di alcuni,in modo e maniera da non poter altro che essere respinta... Probabile secondo me...
Più complesso il discorso sul gioco che si stava impostando contro l'ormai quasi ex alleto sovietico, nei cui confronti le atomiche dovevano rappresentare un chiaro messaggio...
Fabrizio :-)

 roby67 :

13/11/2009 00:06
  Quote:
Topo ha scritto:

Caro il mio amico dal curioso cappelo con piume di struzzo (sdrammatizzo un pò...) questi ragionamenti sono molto elementari, banali e terra-terra; nulla a che fare con sofiticherie da sensibilità intellettualloide moderna; inoltre quando il senno di poi non riguarda le belinate quotidiane ma grandi tragedie come questa beh, magari può esserci utile a capire qualcosa per il futuro, no?

Saluti...



mi spiace molto caro amico topone  (anch'io sdrammatizzo un pò)ma questi ragionamenti non sono affatto elementari ne banali ne terra terra almeno che non lì inquadriamo in maniera ideologica, ma concreti,reali e seri.
se io fossi il nipote di un marines che si è evitato lo sbarco in Giappone sarei molto grato all'atomica per il fatto che ha risparmiato la vita a mio nonno che quella guerra non l'ha voluta....ma forse questo è un ragionamento elementare...
concludo che io personalmente non condanno l'atomica in se ma tutta la guerra in toto ma questo forse ti era sfuggito o forse era banalmente sottointeso da passare innoservato.

ciao
;-)

ps  hai un mp con una "icona" da conservare...

 Topo :

13/11/2009 00:34
 Roby, siamo d'accordo sul condannare la guerra in toto, non avevo dubbi!
Ma tu avresti anche potuto essere il nipote di un qualunque civile nuclearizzato però...
(e sottolineo il civile; donne, vecchi, bambibi ecc...)
Forse non sono stato chiaro; i ragionamenti elementari erano i miei, nessun filosofismo intellettuale ma domande, appunto, banali e talmente scontate che forse non tutti si pongono. e che ti rinnovo:
Perchè due?
Perchè non in zone disabitate?
Perchè obiettivi civili e densamente popolati?

Ora vado che Anna ha fatto il ruttino (incredibili i rumori che può produrre un neonato!) e posso finalmente andare a letto....

Saluti!

 roby67 :

13/11/2009 00:52
 Perchè due?

perchè dopo 3 giorni dalla prima  nulla si mosse.

Perchè non in zone disabitate?

e perchè non in zone disabitate anche in Inghilterra,Germania,Polonia,Italia ecc ecc?
se i nippon avessero avuto la bomba per primi dove l'avrebbero sganciata? nel vuoto del Nevada?

Perchè obiettivi civili e densamente popolati?

Perchè a quell'epoca andava così! e per 50 anni abbiamo rischiato di peggio....speriamo sia servito a qualcosa,anche se ne dubito.

Ora vado che Anna ha fatto il ruttino (incredibili i rumori che può produrre un neonato!) e posso finalmente andare a letto....

Vai a letto ela prossima volta spiegati meglio,ecchecxxo!

buonanotte e dai un bacino ad Anna che tutto sommato ha fatto bene a dedicarti un ruttino. :-D ;-)

 Kruaxi :

13/11/2009 08:25
  Fabrizio ha ragione quando dice che certe affermazioni andrebbero evitate... Non aggiungono nulla alla discussione e provocano solo inutili diartribe. Ha però torto quando parla di 50.000 morti stimati per l'invasione del Giappone... i morti stimati erano 500.000 !
Comunque non fu certo per questo che si usò l'atomica.

Salute e Latinum per tutti !

 Clausewitz :

13/11/2009 09:52
 

ehm...mi permetto anche di riportare l'attenzione non solo sul come e perchè la bomba fu sganciata sul Giappone, ma anche sulle conseguenze a livello morale e civile di tale atto sul Giappone.
Vorrei insomma rimanere nell'ambito del GIS, spiegando il Giappone, i giapponesi e la loro mentalità.

Come accennavo, il Giappone si è posto, dal dopoguerra, in una posizione contraria alla proliferazione nucleare e la fiamma che arde a Hiroshima non si limita a commemorare i morti, ma vuole anche essere un monito contro la pericolosità delle armi nucleari.

Per chi ha voglia e tempo di approfondire la questione, vi propongo alcuni documenti:

innanizutto il trattato di non proliferazione nucleare, con un capitolo del testo espressamente riferito al Giappone e al suo punto di vista (è un pdf):

http://www.difesa.it/NR/rdonlyres/CDCF3659-509C-4EF8-9275-B979AF6A120E/0/Trattato_non_proliferazione.pdf

due articoli sul possibile riarmo nucleare del Giappone, con tesi diverse:

http://www.uspid.org/sections/02_Books_Documents/USPID_Documents/giappone.html#4

http://www.paginedidifesa.it/2006/crovetti_060118.html

un documento della NATO sullo stesso argomento

http://www.nato.int/docu/review/2007/issue2/italian/art4.html

In tutto questo appare evidente il problema che il Giappone ha, oggi, con un vicino abbastanza scomodo: la Corea del Nord, che ognitanto ha già provato, per scopi sperimentali a lanciare missili che potrebbero arrivare fino in Giappone.

Ciao

Marco

PS: così ci avviciniamo a quella che sarà l'ultima tappa di questo viaggetto in Giappone: la JSDF (Japan Self Defence Force)

 Fabrizio1966 :

13/11/2009 10:13
 Quote:
Kruaxi ha scritto:  Fabrizio ha ragione quando dice che certe affermazioni andrebbero evitate... Non aggiungono nulla alla discussione e provocano solo inutili diartribe. Ha però torto quando parla di 50.000 morti stimati per l'invasione del Giappone... i morti stimati erano 500.000 !
Comunque non fu certo per questo che si usò l'atomica.

Salute e Latinum per tutti !



stefano, 50.000 erano i morti americani ed alleati...ma se parlaiamo di giapponesi, civilie  militari, le stime variavano da 500.000 a 2.500.000!!!...Credo, però, che le atomiche siano state usate anche per evitare questo..certo, non solo...

circa quanto scritto da Sergio e Roberto , mi colpisce un fatto. Il ragionamento di Sergio su chi possa o non possa decidere se la vita di un americano valga più o meno di quella di un giapponese, è, dal punto di vista umano e civile inappuntabile. Ma è storicamente  "sfasato". Mi spiego. In questi decenni di politically correct ci siamo spesso spinti a giudicare ( non valutare, ma giudicare...) azioni del passato con il metro di questi nostri tutto sommato civilissimi anni. Ma ciò è errato. Nel 1945, chi poteva decidere se una vita americana valesse di più o di meno di quella di un giapponese? Semplice, il Sig. Truman poteva..o meglio DOVEVA poichè era il presidente di una nazione in guerra, eletto dal popolo degli Stati Uniti e pertanto il suo dovere era quello di ottenere per il suo paese la vittoria nei tempi più rapidi, più certi  e meno costosi possibili.... Non stò, si badi bene, dicendo che ciò sia cosa buona e giusta...no, stò dicendo che dovremmo fare molta attenzione a spostare la nostra valutazione nel campo del giudizio etico-morale, sopratutto secondo parametri odierni, lontani decenni da quell'immane tragedia. E' ormai fuor di dubbio che l'amministrazione Truman volesse a tutti i costi  utilizzare il nuovo ordigno per rimarcare, anche e sopratutto, la propria superiorità tecnolocgica e militare nei confronti dell'unione Sovietica.... Ma è anche secondo me da valutare quali concrete e certe ( sottolineo certe..) opzioni alternaive avessero gli USA. Le ipotesi di un attacco dimostrativo erano state valutate e scartate in quanto era opinione ( non priva di fondamento) che sarebbero state interpretate dai Giapponesi come una debolezza, come la mancanza della volontà di arrivare fino in fondo incoraggiando i falchi che spingevano verso il sacrificio totale. L'ipotesi di un assalto anfibio terrorizzava i pianificatori, viste le perdite registrate ad Okinawa e il non trascurabile numero di uomini e mezzi ancora presenti in Giappone. Inoltre, un assalto convenzionale avrebbe dilatato i tempi consentendo un intervento sovietico, cosa che gli USA volevano evitare... Improponibile anch una guerra di logoramento, che sarebbe parimenti stata interpretata come debolezza dai falchi giapponesi e rifiutata dal popolo americano stanco ormai della guerra... ciò che si richiedeva era una soluzione rapida, indolore ( ma solo per gli americani, ovviamente...) e definitiva. Le atomiche erano questa soluzione, è cinico, ma all'epoca era realpolitik ed era quello che il popolo americano voleva. 
Non dimentichiamo, poi,  chi aveva iniziato la guerra e la spirale di barbarie che  culminò appunto  in quelle settimane d'Agosto...
Fabrizio

 Clausewitz :

13/11/2009 10:30
 Quote:
Non dimentichiamo, poi,  chi aveva iniziato la guerra e la spirale di barbarie che  culminò appunto  in quelle settimane d'Agosto...


Tutto vero. Però se vogliamo valutare e non giudicare, dovremmo secondo me capire il perchè di quella che noi definiamo barbarie, non solo rispetto al politically correct odierno ma anche rispetto al pensiero degli anni Trenta e Quaranta.

Secondo me, il problema di base del Giappone era semplicemente questo: nel 1937, anno di inzio della guerra in Asia, il Giappone era uscito dal medioevo da solo 70 anni.

Certo, avevano navi in acciaio, aerei e cannoni, ma il giapponese aveva assorbito la moderna tecnologia, ma certo non poteva cambiare la sua mentalità nel giro di due generazioni, se pensiamo che la nostyra mentalità, per cambiare dal medioevo alla modernità ci ha messo sette o otto secoli, con un bel po' di guerre e rivoluzioni nel mezzo.

Lo stupro di Nanchino: cosa orribile, oscena, inaccettabile. Furono soldati che si trasformarono in macellai. 
Ma quante volte, nel nostro medioevo, accaddero le stesse cose? Cosa fecero i crociati a Gerusalemme? E i lanzichenecchi a Roma? Le stesse cose, ma 4 secoli prima. 

Quei 4 secoli il Giappone non li ha avuti, è stato catapultato nella modernità e ha avuto uno sviluppo completamente diverso dal nostro.

ciao

Marco




 

 Kruaxi :

13/11/2009 10:56
  Fabrizio, ho le stime sotto mano. Probabilmente anzi, sicuramente, era la classica stima 'gonfiata' per giustificarsi, ma gli americani parlavano di 500.000 fra morti e feriti fra le loro truppe !
In fondo ad Iwo Jima ebbero 7000 morti, e moltissimi feriti...
Fra i nipponici si parlava di ecatombe.
Tuttavia sono convintissimo fossero cifre alquanto 'politiche'.

ps: il Giappone non ha pura della Corea del Nord quanto di quella del Sud... Stanno dalla stessa parte, vero, ma, come si sul dire, se la sono giurata da tempo...

Salute e Latinum per tutti !

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